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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/24/23 in Risposte

  1. Volevo dirvi che... quando mi sono iscritto a questo gruppo l'ho fatto perché, dopo anni di archeologia sul campo e dopo averla abbandonata con delusione del sistema Italia ed universitario per dedicarmi ad altro, un mio amico - il fratello minore che non ho mai avuto - nipote di un importante collezionista e studioso di Bologna, mi ha fatto riappassionare alle monete antiche. e qui trovavo spunti di divertimento e di leggero approfondimento. si... leggero... Il problema è che sono stato investito da così tanta roba meravigliosa che ora sono impazzito per le monetazioni altomedievali, da lì la monetazione bizantina... ma non vuoi anche interessarti al periodo tardoromano? E poi c'è sempre la monetazione repubblicana romana che era stata la mia prima passione da studente di numismatica. Però anche le celtiche sono interessanti... E vuoi mettere le monete medievali? Ci sono aree del forum che non voglio neppure aprire per paura 🙂 Mannaggia a voi!!!! Il leggero problema è che ad ora ho in elenco qualcosa come 68 tra articoli scientifici e libri da leggere, sto collezionando centinaia di immagini tratte dal web della qualunque e tra un po' mia moglie cambierà la serratura della porta di casa... Mannaggia voi... grazie! PS... ho inserito queste due righe qui proprio perché è una questione visceralmente numismatica anche se non si tratta di un oggetto in particolare.
    6 punti
  2. Buongiorno a tutti "amici numismatici" e buon inizio settimana. Volevo condividere con voi (a titolo esclusivamente condivisivo) alcune delle mie bimbe. Sono letteralmente innamorato della "2 lire valore" e quando posso, se ne vale la pena, la prendo. Che ne pensate? 4 sono della zecca di Napoli, 2 di quella Torino. Visto quello che si vede in giro, in che stato di conservazione pensate che siano? Grazie.
    2 punti
  3. Salve, ho recentemente guardato con attenzione le seguenti tre monete reperite in rete individuando le differenze indicate in foto; chiedo un vostro gradito parere con particolare riferimento a classificazione, rarità, conservazione e valutazione. Ringrazio quanti vorranno esprimersi a riguardo ed invio un caro saluto a tutti.
    2 punti
  4. Posto due esemplari che erano assieme, guarda che patina diversa hanno formato
    2 punti
  5. Buonasera. Horror bancanota 10 dinari Tunisia Quanti mercati delle spezie avrá girato? 😁
    2 punti
  6. Buongiorno a tutti, continuo con le mie monetine. Spero di non annoiarvi. Ha a mio avviso una bella patina, più apprezzabile dal vivo che in foto. Diametro 23,3 mm Peso 6g. @Stilicho come al solito aspetto un tuo giudizio ma anche degli altri appassionati. Saluti Alberto
    2 punti
  7. Sto sistemando alcuni errori e sto procedendo con degli aggiornamenti...Ovviamente chi acquisterà il volume riceverà anche quelli.
    2 punti
  8. C'è stata collisione dei conii di dritto e rovescio, se fai caso sotto VICI c'è CAROLVS specchiato
    2 punti
  9. NAPOLI Repubblica napoletana (1648) Da 15 Grana 1648 var. sigla X AG (g 4,31) questo esemplare -a mio giudizio- si caratterizza per la lettura completa dell’anno 1648. Avrei però un quesito da sottoporre con riferimento al lavoro di Pietro Magliocca, La moneta napoletana dei re di Spagna nel periodo 1503 - 1680 (Nomisma, 1a Edizione 2020), pagg. 254-255. Vengono catalogati al riguardo due tipi: a) tipo GAC/S b) tipo GAC/M Ricordo che al D/ viene rappresentato il busto di San Gennaro mitrato, con la mano destra benedicente e con quella sinistra che tiene un pastorale ed un libro sul quale sono poggiate due ampolle; a destra, le sigle mentre a sinistra è presente il contrassegno. Mentre al R/ abbiamo lo stemma coronato con all’interno la scritta SPQN (Senatus PopulusQue Neapolitanus). Il tipo GAC/S (Magliocca 1 pag. 254) non riporta tra le varietà il contrassegno della “X”, presente invece tra le varietà di cui al tipo GAC/M (Magliocca 2 pag. 255). Le iscrizioni circolari sia per il D/ sia per il R/ sono uguali per entrambi i tipi. D/: ^S^I^REGE^ET^PROTE^NOS (data) R/: ^HENR^DE^LOREN^DVX^REI^NEAP Il dubbio nasce sull’esatta interpretazione/lettura della sigla sull’esemplare postato. In sintesi, secondo voi, si tratta di GAC/S ovvero di GAC/M ? Grazie per qualsiasi contributo. Domenico
    1 punto
  10. Qualche settimana fa sono riuscito ad accaparrarmi questa moneta stranamente passata un po’ in sordina, per mia fortuna. Si tratta di Nerone (piccolo, appunto, ma pur sempre Nerone): Come detto, la moneta e’ piccola, complessa nel rovescio e non ben centrata; pertanto, mi ha richiesto una lunga ed attenta osservazione per poter cercare di interpretare tutti gli elementi (dalle effigi alle legende) necessari per arrivare ad una identificazione e quindi ad una classificazione le più corrette possibile (si spera), anche perché di questa monetina esistono diverse “varianti”. Ma, come spesso succede con la monetazione romana imperiale, la classificazione non e’ la cosa più importante. O almeno non lo e’ per me e non lo e’ in questo caso. Comunque, dovrebbe trattarsi di un semisse di Nerone in oricalco, il RIC I 233. Diametro massimo: 17,32 mm Peso: 2,82 g Ecco la descrizione (in corsivo) del RIC: NERO CAES AVG IMP: Nero, laur., r. CER QVINQ ROM CO: Table, seen from front and r., bearing urn on l. and wreath on r.; on the front panel, a bas-relief of two sphynxes (or two griphons) confronted; a round shield rests against table-leg. Value-mark S above table to l. S C ex. La moneta in mano e’ assai piacevole, con l’oricalco che occhieggia giallognolo dalle parti più in rilievo. Il ritratto di Nerone e davvero nitido ed espressivo, ben apprezzabile anche nei dettagli del viso (nonostante un piccolo eccesso di metallo adiacente al naso), soprattutto nonostante le dimensioni ridotte della moneta. Il rovescio e’ bellissimo nella sua complessità e i molti elementi rappresentati sono tutti apprezzabili. Che cosa rappresenta? La legenda e’ importante. Sciogliendola diventa: CERTAMEN QVINQVENNALE ROMAE CONSTITVTVM che si potrebbe tradurre come “giochi quinquennali istituiti a Roma”, intendendo quel ROMAE come genitivo locativo con valore di stato in luogo, vista la posizione nella frase. Questa e’ una mia ipotesi, ma il mio latino e’ scarso e vecchio. Magari qualcuno può contribuire con una traduzione più congrua della mia. Comunque, grammatica latina a parte, il senso dovrebbe essere chiaro. A cosa si riferisce, quindi, il rovescio? Nel 60 d.C. Nerone istituì a Roma (secondo il modello greco) il certamen quinquennale, un complesso di giochi (simili ai giochi pitici) cui diede il nome di Neronia. Esso comprendeva tre tipi di gare: ginniche (di atletica), equestri (corse di carri) e musicali (che includevano prove di canto e di recitazione in prosa ed in versi). Ecco cosa dice Svetonio a proposito dei Neronia (De vita Cesarum, Nero) : “Instituit et quinquennale certamen primus omnium Romae more Graeco triplex, musicum gymnicum equestre, quod appellauit Neronia”. “Fu il primo tra tutti ad istituire a Roma un concorso quinquennale secondo l’usanza greca articolato in tre sezioni, musica, esercizi ginnici, corse di cavalli che chiamò Neronia”. E Tacito, Annales, Liber XIV: “Nerone quartum Cornelio Cosso consulibus quinquennale ludicrum Romae institutum est ad morem Graeci certaminis, varia fama, ut cuncta ferme nova.” “Nell’anno del quarto consolato di Nerone e di Cornelio Cosso furono istituiti a Roma i giochi quinquennali sul modello di quelli greci, con reazioni molto diverse, come quasi sempre avviene con le novità.” Dei Neronia parla anche Cassio Dione nella sua Storia Romana (ho trovato la citazione, ma non il passo). Ma vediamo meglio il rovescio, davvero interessante. Forse, quella che si vede e’ una cosiddetta “mensa agonistica” sulla quale si esponevano i doni per i vincitori delle gare atletiche. Ci potrebbe stare visto ciò che si trova sopra, ovvero una corona d’alloro e un’urna che forse, ad onor del vero, sembra più una coppa, simile a quella che viene data oggi in premio ai vincitori delle competizioni. Inoltre, a terra potrebbe esserci uno scudo, ma secondo alcuni addirittura un disco che potrebbe richiamare le gare atletiche. Interessanti anche i grifoni (o sfingi?) affrontati del fondo che potrebbero essere un richiamo ad Apollo ed ai giochi pitici, più simili (rispetto a quelli olimpici) ai Neronia. Il termine quinquennale è stato molto discusso dagli storici anche sulla base delle fonti antiche (soprattutto Svetonio e Tacito). Probabilmente con esso, in realtà, si intendevano i giochi a cadenza “quinquennale”; ogni 4 anni, quindi, dal momento che in antichità nel conteggio venivano compresi il primo e l’ultimo anno dell’intervallo temporale. Ciò sarebbe in sintonia con il fatto che i giochi successivi al 60 si sarebbero dovuti tenere nel 64. E secondo Svetonio, in effetti, si tennero nel 64; invece, secondo Tacito, nel 65. Magari avevano ragione entrambi. Non è escluso che si siano svolti in due parti (nel 64 e nel 65) sia a causa di impegni imprevisti ed intercorrenti di Nerone (viaggio in Egitto e nelle province orientali, poi rimandato all’ultimo), sia soprattutto a causa dell’incendio di Roma. Circa invece l’edizione del 68 non sappiamo nulla. Probabilmente non si fece a causa delle ribellioni di Giulio Vindice, di Clodio Macer e della ascesa della figura di Galba che precedettero di poco la caduta di Nerone (e la sua morte) nella primavera proprio del 68. Nerone aveva forse altro a cui pensare… Dal punto di vista numismatico e’ una moneta che fa parte della III emissione di Roma del 64-65 d.C. caratterizzata dal fatto che, per la prima volta, tutta la serie bronzea (dai sesterzi ai quadranti) veniva coniata in oricalco. Probabilmente, si ipotizza, emessa proprio per la seconda edizione dei giochi. Si tratta di un effetto della riforma monetaria di Nerone (attuata tra il 63 d il 64 d.C.) che riguardò non solo la monetazione nobile di oro e argento, ma anche, per l’appunto, la monetazione enea. Con essa, tutta la monetazione bronzea fu coniata in oricalco e con una riduzione di peso di tutti i nominali. Le motivazioni della scelta di una emissione tutta in oricalco appaiono oscure e si possono solo fare delle ipotesi. L’oricalco, infatti, pur avendo in questo periodo subito una riduzione del tenore di zinco (componente fondamentale della lega) aveva un costo ben più elevato del rame. Quindi, pur se associato ad una riduzione del peso dei nominali, non si capisce bene che vantaggio economico ne avrebbe ricavato l’autorità emittente. Da come ho letto, forse vi era da parte di Nerone la volontà di armonizzare la moneta bronzea nonché il desiderio di migliorarne l’aspetto estetico (cosa cui, come sappiamo, Nerone prestava molta attenzione). Sta comunque di fatto che questa modifica ebbe vita breve. Alla fine, si tornò al sistema augusteo, ma con la testa radiata sui dupondi e con una riduzione della percentuale di zinco nel divisionali in oricalco. Certo che, quante cose ci sono dietro una piccola monetina! Un saluto a tutti da Stilicho
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  11. Buonasera a tutto il gruppo. Ultimo acquisto Borbonico: Piastra 1793
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  12. Concordo con l'identificazione del tipo ufficiale di riferimento (la spes di Tetrico II). Quanto al periodo, con buona probabilità, va collocata oltre la fine dell'impero gallico in quanto il modulo ridotto fa ipotizzare quasi di sicuro una emissione non coeva. Prendetela con le pinze, ma come periodi di produzione (anche se non può essere intesa in maniera assoluta) è abbasta valida questa tabella di Doyen:
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  13. Quello che noto subito è che potrebbe trattarsi epoca fascista . Perché tutti gli incudini epoca fascista portavano la M di Mussolini. Se ben noti sotto la A fatta in questo modo si legge la M di Mussolini . ciao
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  14. Battistero , Firenze,formelle.
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  15. Io, in genere, rimando a questa discussione:
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  16. Come credo di aver già detto, secondo me la scritta ITALIA non fu messa perchè non si sapeva come sarebbe andato il referendum...semplicemente perchè fino a quel momento si era sempre scritto ITALIA sulle nostre monete e dunque si continuò a scriverlo. Poi venne adottata la dicitura REPUBBLICA ITALIANA. Ovviamente è una mia idea...
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  17. Io ne ho veramente a kili di monete circolanti della repubblica ma veramente non mi riesco ad appassionare.. al pari degli euro
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  18. Un piccolo bronzo attribuito a Petelia nel Bruzio, al rovescio di una bella testa velata, propone una figurazione 'guerriera' di Zeus che, impugnando una lancia, è in atto di scagliare il fulmine . L' esemplare sarà il 7 Maggio in Naville 81 al n. 75 .
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  19. Ciao a tutti, @Astericz bellissime piastre, complimenti, la più rara delle 3, secondo me, è quella con i caratteri sottili al diritto e al rovescio, le altre 2 sono più "comuni". Ovviamente mio pensiero. Un saluto Raffaele. ...qui ne avevamo postate un po'.
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  20. Canadian tire corporation. Per 25 cents
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  21. Questa me li ero persa… visto che sei birichino e metti cose ungheresi potrebbe essere il parco archeologico di Gorsium con una delle due fontane della zona del foro, se ricordo bene. quella specie di U a dx del teatro è riconoscibile.
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  22. varrebbe più o meno 50 € anche se fosse FDS,spendila pure,ciao
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  23. Non credo che qualcuno possa pensare che ci siamo messi d’accordo per qualsiasi cosa… Il palazzo Estherazy nella città di Fertöd. https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Eszterházy Per il piacere lascio gli altri indovinare il sito di Pannonia della foto. Se n’è parlato qui:
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  24. Comunque io sono sempre del parere, che la rarità di una moneta si giudica da quante ce ne sono in giro in senso assoluto e non da quante ce ne sono belle.
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  25. Buonasera a tutti, complimenti @Oppiano bello e rarissimo Tari di Carlo II. Mi colpiscono alcuni particolari che ho notato in un altro esemplare senza sigle passato in asta qualche tempo fa, di conservazione inferiore ma con le stesse caratteristiche del tuo esemplare. Ora non vorrei sbagliare vista l'ora tarda e insufficienti mezzi a disposizione. Noto in pratica sotto la scritta VICI altre lettere in incuso, allo stesso modo vedo altri immagini in incuso ad ore 10,45/11 oltre a barre verticali sotto la corona. Cose che non mi sembra ritrovare in altre annate della stessa tipologia. Perdonatemi eventuali sviste. Saluti Alberto
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  26. DE GREGE EPICURI Penserei a uno dei Tetrici, e come modello una SPES o una PAX, ma per sicurezza chiediamo @grigioviola
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  27. 1853 Capo di buona Speranza ex colonia britannica oggi parte dell'unione del Sudafrica. Ti riporto i valori di catalogo che ricordo diversi da quelli di mercato. 1 penny rosso usato 250 sterline 4 penny blu usato 80 sterline 6 penny lilla 550 sterline 1 scellino Verde usato 600 sterline Questi francobolli hanno molti tipi di varianti che potrebbero aumentare di molto o diminuirne il valore, io ti ho riportato i valori di catalogo comuni sempre che i francobolli non abbiano difetti occulti a Occhio nudo, andrebbero periziati da un esperto. Ricordo che è un francobollo altamente falsificato a causa degli alti valori, ma ad occhio a me sembrano tutti buoni. Esistono molte diversità di colore con valori diversi. Super complimenti per possederne alcuni, non comuni da trovare soprattutto in Italia. Ps Gradita foto di ognuno dritta e su sfondo nero. Grazie ciao.
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  28. Grazie tante @bavastro! In effetti guardando col microscopio il globo crucigero corrisponde al segno dello zecchiere n°25 e dunque considerando tutto l'ho identificato come: CNI XI, SIENA, 114, p. 46.
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  29. Trovati 2 tesori in un campo arato. 300 pezzi d’argento dei quali 50 monete di 1000 anni da I membri del Nordjysk Detektorforening – un’associazione che unisce appassionati di metal detector – hanno trovato monete d’argento in un campo a Bramslev, a nord-est di Hobro, a circa otto chilometri dal castello vichingo di Fyrkat. I primi pezzi sono stati scoperti da Jane Foged-Mønster, membro dell’associazione. Ha prima portato alla luce un lacerto d’argento, che si è poi rivelato un dirham arabo ritagliato, poi una sfera di metallo prezioso. Il gruppo, dopo aver ricevuto tanti altri segnali dalle strumentazioni elettroniche, ha avvertito gli esperti del Museo dello Jutland settentrionale, senza scavare ulteriormente. Numerosissimi i pezzi recuperati. Gli archeologi hanno stabilito che provenivano da ben due tesori vichinghi sepolti a pochi metri di distanza. I tesori possono, tra l’altro, sulla base delle monete coniate sotto Harald Blåtand, essere datati al 980 circa, lo stesso periodo in cui, non lontano, fu costruito – appunto – il castello di Fyrkat. La notizia del ritrovamento è stata data in queste ore dal Nordjyske museer danese, che ha coordinato le operazioni e ha iniziato lo studio dei reperti. L’epoca, come abbiamo visto, è quella di Re Aroldo “Dente Azzurro” – Harald Blåtand, in lingua danese – il primo sovrano a unificare il frammentario regno di Danimarca (che allora comprendeva solo la penisola dello Jutland) dal punto di vista politico e religioso. Aroldo visse tra il 911 circa e il 987. Alcune monete del tesoro riemergono dal terreno sabbioso. @ Foto: Nordjyske museer dk Prezioso elemento decorativo recuperato nel campo danese @ Foto: Nordjyske museer dk “I due tesori sono stati rinvenuti nello stesso campo, a meno di 50 metri di distanza, e contengono entrambi un gran numero di piccole monete d’argento e gioielli d’argento tagliati, che probabilmente servivano come mezzo di pagamento a peso”. – dicono gli studiosi del Nordjyske museer – Complessivamente i due tesori comprendono fino a 300 pezzi d’argento, di cui circa 50 monete intere”. A causa della moderna aratura ed erpicatura, spiegano gli studiosi, i depositi antichi sono stati disturbati, nel tempo, e sparsi su un’area più ampia. Originariamente erano depositati abbastanza vicini l’uno all’altro, ma sono poi stati sparpagliati dalle macchine agricole. È quindi difficile per gli archeologi determinare con certezza al 100% a quale dei due depositi appartenessero i singoli reperti. Ma si può accertare che entrambi i tesori contengono un misto di monete danesi, tedesche e arabe. Le monete danesi, in particolare, hanno permesso la datazione dei depositi e hanno attirato l’interesse degli archeologi perché sono le cosiddette monete crociate, coniate sotto il re Harald Blåtand, negli anni ’70 e ’80 del 900 d. C. Una delle monete che hanno permesso la datazione del tesoro @ Foto: Nordjyske museer dk Le prime monete del Re non erano decorate con una croce. Probabilmente il sovrano introdusse il simbolo cruciforme in relazione a una serie di azioni – reali e simboliche – con le quali intendeva cristianizzare i danesi. Le monete crociate di Harald erano in circolazione da meno di qualche decennio quando il sovrano, a metà degli anni Ottanta del 900, perse il potere, che fu violentemente acquisito dal figlio. I tesori risalgono, quindi, a un periodo altamente drammatico dell’era vichinga. Oltre alle monete e ai lacerti di metallo, i depositi contengono altri due pezzi d’argento particolarmente interessanti. Pesano circa 70 grammi, e ovviamente provengono dallo stesso gioiello: una spilla ad anello. Tali spille ad anello erano usate soprattutto dagli uomini ai vertici della società nell’Irlanda dell’era vichinga e nelle isole vicine. Alcuni di questi gioielli in argento pesavano circa mezzo chilo. Gioielli di queste dimensioni e qualità erano indossati da vescovi e re. I danesi probabilmente razziarono questi pezzi e li usarono come argento monetario. “I due tesori d’argento costituiscono di per sé una storia fantastica, ma trovarli abbandonati in un insediamento a soli otto chilometri dalla fortezza vichinga Fyrkat di Haralds Blåtand è incredibilmente eccitante”, afferma l’archeologo e ispettore dei musei dello Jutland settentrionale, Torben Trier Christiansen. Fyrkat, insieme agli altri castelli ad anello di Harald Blåtand, furono utilizzati solo per un periodo molto breve, intorno all’anno 980. Non si sa perché i castelli ad anello furono abbandonati, ma a Trelleborg in Zelanda, sono state trovate tracce di battaglie. “Forse i castelli non sono stati abbandonati del tutto volontariamente, e forse l’abbandono è avvenuto in connessione con lo scontro finale tra Harald Blåtand e suo figlio Svend Tveskæg. Apparentemente i tesori di Bramslev furono sepolti più o meno nello stesso periodo o poco dopo che i castelli furono abbandonati”. dice Torben Trier Christiansen. Lo scavo dell’area proseguirà in autunno con il sostegno economico da parte dell’Agenzia danese dei Beni monumentali e della Cultura. Probabilmente non ci sono più tesori d’argento da trovare, ma durante le indagini di questa primavera, è stato stabilito che entrambi i depositi preziosi erano originariamente sepolti all’interno o molto vicino ad edifici, poi scomparsi. Le prossime indagini si concentreranno quindi sulle tracce di insediamenti. Dal 1° luglio gli interessati potranno saperne di più sui due consistenti depositi d’argento e potranno ammirarli al Museo storico di Aalborg, dove saranno esposti quest’estate. In numerosi Paesi europei la collaborazione tra lo Stato e gli appassionati di metal detector è regolamentata e virtuosa. Il lavoro dei “rilevatori elettronici” si rivela particolarmente prezioso nei campi arati, dove non esiste più un terreno stratificato e dove gli oggetti archeologici possono essere devastati dai trattori. https://www.stilearte.it/trovati-2-tesori-dargento-in-un-campo-arato-300-pezzi-dei-quali-50-monete-di-1000-anni-fa/
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  30. TAGLIO: 2 euro NAZIONE: Italia ANNO: 2023 TIRATURA: ??? CONSERVAZIONE: SPL LOCALITÀ: Muggiò NOTE: NEWS
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  31. Buongiorno a tutti e buona domenica. Posto altro Carlino di Filippo II. Sempre FIDEI DEFENSOR Cosa vogliamo aggiungere? Saluti Alberto
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  32. Ciao @vathek1984, ciao @cabanes (se ci sei batti un colpo!), ciao naturalmente anche a tutti gli altri che leggeranno. Riapro la discussione per presentarvi il mio... Tallero della scrofa! [Sautaler] ma perché un suino? Questi Madonnentaler/Marientaler venivano spesso trasformati in oggetti devozionali (per offerte e ringraziamenti, come talismani) e gioielli (come il mio). Queste monete che - come anche questo Vereinsthaler - erano un mezzo di pagamento, scomparvero sempre più dalla circolazione e divennero così rare e preziosae che addirittura, al tempo di Maximilian III, nel XVIII secolo, con una sola ci si poteva comprare un maiale intero, il che diede al tallero il soprannome di "Sautaler". GRUUUNT! Servus, Njk
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  33. Molto interessante, ho trovato un articolo sul potere d’acquisto delle 1000 lire. Nel 1939 equivalevano a 871€. Ecco il link: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2015/04/14/se-potessi-avere-calcola-il-potere-dacquisto-in-lire-ed-euro-con-la-macchina-del-tempo/
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  34. Si, non è cosa rara, anzi. Tendenzialmente le tessere che presentano sia al dritto che al verso lo stesso simbolo sono da attribuire agli inizi della compagnia. In questi caso, l’associazione con un simbolo di un altra compagnia è indice di rapporti commerciali tra le stesse.
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  35. Vanno decisamente meglio, come sospettavo si tratta di emissioni dei vari emirati arabi che ho citato precedentemente. Sono emissioni commemorative che possiamo definire "francobolli" solo per la loro forma, ma che mai e poi mai sono stati intesi ed utilizzati per il pagamento di trasporto posta. Diciamo che sono più "gadget" che altro (anche se con un certo valore intrinseco). Nell'ordine: - Sharjah, commemorazione delle Olimpiadi di Messico 1968, sul foglietto dedica ad uno dei vincitori olimpici - Ras al Khaima, commemorazione Olimpiadi invernali di Grenoble 1968, credo dedicato ad uno dei vincitori (quindi emesso DOPO le Olimpiadi suddette) Il terzo lo avevo già analizzato ma adesso vedo che è nella versione soprastampata DOPO le olimpiadi, a riportare il nome di uno dei vincitori. - Sharjah, commemorazione delle Olimpiadi di Messico 1968, sul foglietto dedica ad uno dei vincitori olimpici - Sharjah, commemorazione delle Olimpiadi invernali di Grenoble 1968 - Sharjah, commemorazione delle Olimpiadi invernali di Grenoble 1968, sul foglietto dedica ad uno dei vincitori olimpici Da quanto vedo dalle foto, i francobolli si trovano tutti su un quadretto, probabilmente prodotto nel 1968 o giù di lì (visto che i francobolli sono stati emessi in quell'anno, tranne alcuni su cui ci sono le dediche ai vincitori, e quindi usciti leggermente dopo gli eventi) per raccogliere questi oggetti simili; una specie di piccola "raccolta tematica" con oggetti a tiratura limitata e in metallo nobile. Per inciso, Sharja e Ras al-Khaima sono due Emirati che ora fanno parte degli Emirati Arabi Uniti. Segue mappa degli Emirati
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  36. Buonasera. Di do il mio piccolo contributo sui seguenti punti: 2) Per le quotazioni, prenditi un catalogo Gigante cartaceo. Costa poco più di 23 Euro. Lo trovi anche su Amazon volendo. Ed hai anche un bel libro. 3) Per monete Repubblica e Regno non ci sono problemi per il fatto che abbiano più di 50 anni. 4) Per la vendita dipende da che monete stiamo parlando e da quanto valgono. Se valgono poco, Ebay può essere una strada. Inoltre non costa nulla. Partiresti forse da 0 feedback, quindi potresti faticare un po' all'inizio. Bolaffi ha senso se sono monete da vendere presso le loro aste (attenzione a valutare bene i costi). In negozio fai attenzione, valutano poco e tendono a fare i furbi (una sola volta ci ho provato, individuano un minuscolo puntino e ti svalutano la moneta in modo ridicolo. Non ci torno più. Comunque provare non costa). I prezzi da catalogo sono prezzi di vendita, ma per te sono prezzi di acquisto (il numismatico sta acquistando da te), quindi logicamente più bassi
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  37. @Cremuzio Come ben indicato nell'articolo diverse sono le emissioni a scopo puramente politico, celebrativo dell'impresa gallica di Cesare. Partiamo con una celebrazione dai toni più classici e generici, l'emissione di Hostilio Saserna RRC 448/1a che rimane bene o male nell'alveo dell'iconografia romana; da lì si passa alla moneta RRC 448/3 che, nella raffigurazione del diritto, è ancora un ritratto ideale e simbolico, più "classico", diciamo. Poi c'è una piccola svolta: un'anelito del verismo tardo repubblicano che si insinua nella raffigurazione del galata capto ai piedi del trofeo di armi gallche sulla moneta di zecca itinerante RRC 452/4 in cui il generale, che controllava direttamente la zecca, svincolato dagli obblighi della zecca romana, si è potuto permettere il lusso di far scrivere il proprio nome. Ma è nella, sempre di Saserna, RRC 448/2a che avviene un salto di qualità e di registro. Per me un capolavoro di comunicazione e propaganda. Qui il verismo della raffigurazione investe sia il rovescio, con l'indicazione precisa di un carro da guerra gallo e simbolo del modo di combattere di quei guerrieri. Cosa c'è di meglio per far vedere la netta differenza tra il combattimento romano, ben conosciuto in patria, fatto precipuamente da schieramenti di fanti che mostrare la diversità del nemico? il suo attaccare caricando con dei carri armati lanciati in velocità? E poi quel diritto carico di tutti i segni umani di un volto non romano. Un esempio di verismo che investe roma dalla guerra sociale fino all'introduzione del neoatticismo augusteo. Sguardo fiero, occhi profondi e palpebre carnose, guance scavate, i capelli acconciati per essere diritti, quell'orecchino e quella torquis. Ditemi che quel naso è una raffigurazione ideale! Tutto fa dire che se il modello non fu Vercingetorige, probabilmente fu un vero guerriero nemico quello ritratto su questa moneta. E se non fu Vercingetorige UN gallo venne usato per simboleggiare IL nemico gallo. Un nemico per nulla vinto e battuto. Non ci sono simboli di vittoria romana ma il sottolineare la fierezza e la potenza bellica del nemico. Tipico di Cesare che non sminuì mai i suoi nemici, anche perché stava a significare sminuire le proprie vittorie.
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  38. Ottone: 2,6 g, 20 mm Il gettone ha un valore di 15 centesimi in consumazione, come si legge sul gettone di valore inferiore. apollonia
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  39. Ciao a tutti! Grazie a @Saturno da un paio di giorni mi cimento con monete commemorative tedesche dell'est e dell'ovest e leggendo il catalogo ho trovato interessanti queste "due" monete del 1972, che in effetti però sono la stessa (ma non identica) e che così ho estratto dal mucchietto delle Anlagemünzen (monete da investimento) della "fu" Nonna: Trovata la differenza - a parte che una è sporca e l'altra no? Su che è facile... la prima, del gennaio 1970, dice XX giochi olimpici 1972 - IN GERMANIA e l'altra, di luglio '72 "A MONACO". Ma perchè hanno modificato il testo? Il comitato olimpico dell RDT, si era lamentato - in effetti anche loro erano "una" Germania - dicendo che i giochi si svolgono in una città e non in uno stato ed hanno pure vietato la vendita delle prime nella repubblica - vabbè... - democratica. La stessa moneta, ma con l'altra scritta, venne così nuovamente coniata - anche questa in 10Mio. di esemplari - insieme alle altre cinque sorelle. La leggenda narra che le monete della prima serie siano più rare, ma non è assolutamente vero, in quanto NON vennero nè ritirate, nè bloccate le vendite e sono di pari numero di 10 milioni. La serie intera (qui il PDF di un documento dell'epoca) https://www.bundesbank.de/resource/blob/599496/d2f910a8316356c134c17959df06e71d/mL/olympiamuenzen-zu-10-deutsche-mark-data.pdf fu coniata in 100 mio. di esemplari = entrate di oltre 1 miliardo di marchi, di cui - dopo aver dedotto i costi - rimasero più di 600 milioni per finanziare gli edifici olimpici di Monaco. Rare sono veramente solo quelle della "seconda serie" che sul contorno non hanno cinque cerchi/pallini ma gli arabeschi Servus, Njk
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  40. I prezzi folli che vede sono quelli delle proposte di vendita, non dei realizzi. Anch'io posso mettere in vendita su ebay i miei calzini a 12mila euro... altra cosa è trovare qualcuno che me li compri.
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  41. taglio: 2 euro cc paese: grecia anno: 2018 B tiratura: 750.000 condizioni: bb+ città: trieste note: NEWS!!!
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  42. Gettone Rossana Martini spendibile nelle profumerie della catena Gi Vi Emme. Bronzo: 6,0 g, 25 mm Scheda Pitotto
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  43. Dato che ci siamo procedo con una descrizione delle monete di questo periodo: Tutte le monete vennero coniate nella zecca dell’arsenale; portano il nome di Enrico di Lorena con il titolo di Duce della Repubblica Napoletana ed hanno al rovescio l’impronta dello stemma della nuova repubblica con la sigla SPQN (Senatum popolusque Neapolis ) e dux reip. Neap.. 15 Grana sigla GAC/M > (Rif. P.R. 1; Andreani 1; lamoneta IRN 1/1) Descrizione > diametro millimetri da 26 a 27 > grammi 4,72 > Ag. Rarità: R D/ HEN DELORENDVXREIP NEAP ; in un circolo liscio scudo coronato contenente in una fascia la scritta SPQN; bordo perlinato; R/ SI REGEETPROT NOS; in un circolo liscio busto mitrato di San Gennaro sulle nubi che benedice con la destra e tiene con la sinistra il pastorale ed un libro sul quale poggiano due ampolle di diversa misura; a sinistra lettere/simboli del coniatore e a destra la sigla GAC/M su due righe; sotto 1648; bordo perlinato;  Giovanni Andrea Cavo, maestro di zecca;  Giuseppe Maffei, maestro di prova; 15 Grana sigla GAC/S > (Rif. P.R. 2; Andreani 2; lamoneta IRN 1/2) Descrizione > diametro millimetri da 26 a 27 > grammi 4,72 > Ag. Rarità: R3 D/ HEN DELORENDVXREI NEAP ; come la precedente; R/ SI REGEETPROTE NOS; come la precedente ad eccezione delle sigle GAC/S su due righe; sotto 1648; Nota : in questo tipo di monete al R/ a sinistra del busto del santo come simbolo del coniatore, possiamo trovare le lettere A, D, G, H, M, N, O, P, T, X, Y, 4, un pisside, una corona, mezza luna o un giglio araldico. La dizione al D/ HEN DE LOR DVX REI NEAP si traduce in: Enrico di Lorena condottiero della Repubblica Napoletana e al R/ S I REGE ET PROT NOS si traduce in: San Gennaro guidaci e proteggici.. Pubblica sigla GA/C > (Rif. P.R. 3; Andreani 3; lamoneta IRN 2/1) Descrizione > diametro millimetri 28 > grammi 7,72 > Cu; Rarità: C D/ HEN DELORDVXREIPN ; scudo coronato contenente in una fascia la scritta SPQN; bordo perlinato; R/ PAXETVBERTAS 1648; tre spighe legate ad un ramo di ulivo, in alto GA/C, sotto lettere/simboli del coniatore; bordo perlinato; Nota : in questo tipo di monete al R/ come simbolo del coniatore, possiamo trovare le lettere A, B, C, C coricata, D, E, F, G, I, K, L, M, O, R, S, T, V, X, Z, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, fiore, testina, quadrupede, serpente, volatile, una croce, torretta o un giglio araldico. La dizione al D/ HEN DE LOR DVX REIP N si traduce in: Enrico di Lorena condottiero della Repubblica Napoletana e al R/ PAX ET VBERTAS si traduce in: Pace e Prosperità. Grano sigla GA/C > (Rif. P.R. 4; Andreani 4; lamoneta IRN 3/1) Descrizione > diametro millimetri da 26 a 29 > grammi 4,97 > Cu; Rarità: R D/ HENDELORDVXREIPN ; scudo coronato contenente in una fascia la scritta SPQN; bordo perlinato; R/HINC LIBERTAS 1648; canestro con frutta e spiga, in basso a sinistra GA/ a destra C; bordo perlinato; Nota : al R/ come simbolo del coniatore, possiamo trovare le lettere A, B, C, F, H, I, K, L, M, N, P, Q, R, S, T, X, 2, 4, 6, 8, 9, un leoncino, una corona, mezza luna, un punto, asterisco, un cane, una croce o un giglio araldico. La dizione al D/ HEN DE LOR DVX REIP N si traduce in: Enrico di Lorena condottiero della Repubblica Napoletana e al R/ HINC LIBERTAS si traduce in: Da qui la Libertà. Tornese sigla GA/C > (Rif. P.R. 5; Andreani 5; lamoneta IRN 4/1) Descrizione > diametro millimetri 25 > grammi 2,35 > Cu. Rarità: R2 D/ HENDELORDVXREIN ; scudo coronato contenente in una fascia la scrtta SPQN; bordo perlinato; R/ LETIF ICAT 16 48; grappolo d’uva con a sinistra le sigle GA/C; bordo perlinato; Nota : al R/ come simbolo del coniatore, possiamo trovare le lettere B, C, G, K, Q, R, S, T, X, 5, 7, un leoncino, una corona, asterisco, una croce o un giglio araldico. La dizione al D/ HEN DE LOR DVX REI N si traduce in: Enrico di Lorena condottiero della Repubblica Napoletana e al R/ LETIFICAT si traduce in: Allieta.
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  44. Bravo eracle, ottima idea, anche se i tipi monetali di questo periodo, data la sua brevità, furono battuti tutti con la data 1648. Ma chie era Enrico di Lorena > Nella prima metà del XVII secolo il Vicereame di Napoli si trovava in una fortissima crisi economica, comune a tutta Europa ma aggravata a Napoli da un governo lontano dagli interessi locali e teso in quel momento solo a finanziare le guerre sempre più dispendiose in corso sul teatro europeo. Dopo la cacciata delle truppe spagnole in seguito alla rivolta popolare animata da Masaniello e Giulio Genoino contro il regime Vicereale Spagnolo e la dichiarazione della Repubblica, (22 ottobre 1647) i napoletani cercarono di mettersi sotto la protezione della Francia contattando Enrico II di Lorena, Duca di Guisa, un discendente di Renato d’Angiò, per affidargli la guida della città di Napoli. Allettato dalla promessa di una corona e dalla prospettiva di far ritornare il Regno di Napoli dopo due secoli nell'orbita francese, accettò l’incarico e il 15 novembre sbarcò a Napoli per prendere la guida della repubblica; in realtà la situazione della repubblica era praticamente disperata e senza vie d'uscita; infatti gli spagnoli occupavano tutti i castelli attorno alla città mentre i nobili fuoriusciti, da Aversa, controllavano la provincia e quindi gli approvvigionamenti della città. tennero una tattica molto prudente e attendista; tutti i poteri furono concentrati nelle mani di Don Giovanni d'Austria, mentre le maggiori attività si concentrarono per tutto il periodo nel reclutamento e l'inserimento nel campo repubblicano di spie e agitatori nonché di agenti che cercavano di comprare la fedeltà del ceto nobiliare. Il 5 aprile, Enrico di Lorena, ingannato da alcuni suoi stessi consiglieri ormai al soldo degli spagnoli, fu indotto a tentare una sortita, così che la città fu rioccupata, secondo un piano già prestabilito, praticamente senza colpo ferire; il Duca di Guisa fu catturato e inviato in carcere a Madrid. Due mesi dopo, il 4 giugno, una flotta francese di circa 40 navi tentò di riprendere la città, ma questa volta non ci fu nessuna sollevazione del popolo, ormai stanco dopo più di un anno di "rivoluzione" continua; la flotta francese tentò lo sbarco a Procida ma, sconfitta, dovette ritirarsi. Il Regno di Napoli sarebbe rimasto sotto il dominio spagnolo per ancora oltre mezzo secolo, fino alla guerra di successione spagnola. Ciao e a presto.
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