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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/24/23 in Risposte
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Volevo dirvi che... quando mi sono iscritto a questo gruppo l'ho fatto perché, dopo anni di archeologia sul campo e dopo averla abbandonata con delusione del sistema Italia ed universitario per dedicarmi ad altro, un mio amico - il fratello minore che non ho mai avuto - nipote di un importante collezionista e studioso di Bologna, mi ha fatto riappassionare alle monete antiche. e qui trovavo spunti di divertimento e di leggero approfondimento. si... leggero... Il problema è che sono stato investito da così tanta roba meravigliosa che ora sono impazzito per le monetazioni altomedievali, da lì la monetazione bizantina... ma non vuoi anche interessarti al periodo tardoromano? E poi c'è sempre la monetazione repubblicana romana che era stata la mia prima passione da studente di numismatica. Però anche le celtiche sono interessanti... E vuoi mettere le monete medievali? Ci sono aree del forum che non voglio neppure aprire per paura 🙂 Mannaggia a voi!!!! Il leggero problema è che ad ora ho in elenco qualcosa come 68 tra articoli scientifici e libri da leggere, sto collezionando centinaia di immagini tratte dal web della qualunque e tra un po' mia moglie cambierà la serratura della porta di casa... Mannaggia voi... grazie! PS... ho inserito queste due righe qui proprio perché è una questione visceralmente numismatica anche se non si tratta di un oggetto in particolare.6 punti
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Buongiorno a tutti "amici numismatici" e buon inizio settimana. Volevo condividere con voi (a titolo esclusivamente condivisivo) alcune delle mie bimbe. Sono letteralmente innamorato della "2 lire valore" e quando posso, se ne vale la pena, la prendo. Che ne pensate? 4 sono della zecca di Napoli, 2 di quella Torino. Visto quello che si vede in giro, in che stato di conservazione pensate che siano? Grazie.2 punti
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Salve, ho recentemente guardato con attenzione le seguenti tre monete reperite in rete individuando le differenze indicate in foto; chiedo un vostro gradito parere con particolare riferimento a classificazione, rarità, conservazione e valutazione. Ringrazio quanti vorranno esprimersi a riguardo ed invio un caro saluto a tutti.2 punti
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Buonasera. Horror bancanota 10 dinari Tunisia Quanti mercati delle spezie avrá girato? 😁2 punti
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Buongiorno a tutti, continuo con le mie monetine. Spero di non annoiarvi. Ha a mio avviso una bella patina, più apprezzabile dal vivo che in foto. Diametro 23,3 mm Peso 6g. @Stilicho come al solito aspetto un tuo giudizio ma anche degli altri appassionati. Saluti Alberto2 punti
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Sto sistemando alcuni errori e sto procedendo con degli aggiornamenti...Ovviamente chi acquisterà il volume riceverà anche quelli.2 punti
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C'è stata collisione dei conii di dritto e rovescio, se fai caso sotto VICI c'è CAROLVS specchiato2 punti
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Condivido volentieri.1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Traiano (98-117 d. C.) con la personificazione sul rovescio della dea Vittoria in una delle diverse sue raffigurazioni coniato a Roma nel 100 d. C. circa. È chiaramente un rovescio celebrativo forse di uno dei tanti successi delle diverse campagne militari di questo Augusto. Traiano fu il primo imperatore adottato quindi non discendente per dinastia dal suo predecessore, che inauguro' un lungo periodo di imperatori appunto non dinastici. Fu l'anziano imperatore Nerva, succeduto a Domiziano in un periodo molto travagliato per l'impero, che non avendo figli lo adottò designandolo come suo successore. Nacque nella provincia di Italica in Spagna (il padre era di origine umbra, di Todi, ed era un senatore) quindi fu anche il primo provinciale a guidare l'impero, e faceva parte dell'esercito dove si era distinto per le sue eccellenti capacità strategiche e militari. Il buon Nerva, che governo' per soli due anni, non era ben visto dall'esercito e sappiamo come l'appoggio o meno di quest'ultimo aveva rilevanza fondamentale, perché da senatore era solamente un politico di lungo corso e lui con lungimiranza pose un freno a questo con l'adozione di Traiano (amatissimo dai militari) che quando lo sostituì operò in maniera egregia anche dal punto di vista politico tanto da ricevere l'appellativo di Optimus Princeps. Uno dei migliori imperatori che può essere annoverato tra quelli più amati dal popolo romano. Il denario da esame diretto risulta coniato (spero ai tempi di Traiano 🙂), abbastanza centrato, con discreto metallo (erano coniati in buon argento) ed ha chiaramente circolato ottemperando alla sua funzione. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm 3,18 g RIC 58 I miei denari di questo imperatore cui aggiungere un sesterzio 🙂1 punto
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Registrandola, ho curiosamente notato che ho speso la stessa cifra della Piastra 1793 gigli invertiti che ho già in collezione. Acquistata da un Listino Fornoni "Autunno 1999" 🤔1 punto
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Nel 1401 a Firenze viene bandito un concorso dall’Arte dei mercanti, il quale doveva sancire un vincitore per comporre la nuova porta nord del battistero di San Giovanni (Firenze); essa vede una serie di artisti (oltre ai giovani Ghiberti e Brunelleschi anche Jacopo della Quercia) concorrere tra di loro sfidandosi su una prova comune: una formella in bronzo che rappresenta il sacrificio di Isacco, la quale doveva essere completata in meno di un anno e utilizzando meno materiali possibili. Il vincitore fu Lorenzo Ghiberti, artista nato a Firenze nel 1378 che si fece conoscere per la sua maestria nel lavorare preziose lamine d’oro e d’argento, la sua formella prevalse sulle altre per la sua ispirazione artistica rappresentata in due momenti con molti particolari al suo interno venendo così definita armoniosa. Il suo rivale Brunelleschi fece anche lui una formella di rilievo ma secondo alcuni dati storici alla giuria non risultò superiore per una scena che si definisce disordinata e l’atto di fare incontrare a contatto il cielo con gli uomini attraverso la personificazione dell’angelo che ferma il padre di Isacco afferrandolo per la mano, cosa che Ghiberti non fa, anzi lo si può notare chiaramente che ritrae con una differenza di dimensioni l’angelo dai personaggi del racconto religioso.1 punto
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Concordo con l'identificazione del tipo ufficiale di riferimento (la spes di Tetrico II). Quanto al periodo, con buona probabilità, va collocata oltre la fine dell'impero gallico in quanto il modulo ridotto fa ipotizzare quasi di sicuro una emissione non coeva. Prendetela con le pinze, ma come periodi di produzione (anche se non può essere intesa in maniera assoluta) è abbasta valida questa tabella di Doyen:1 punto
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Ciao, la rappresentazione della Vittoria su tutta la monetazione di questo imperatore è veramente molto varia. Ho notato la particolare bellezza e cura nei dettagli di molti rovesci delle sue monete segno che ci teneva molto, forse in prima persona, a che le iconografia fossero ben curate. Anche alcuni studiosi mi sembra abbiano ipotizzato che alcuni emissioni fossero dedicate, proprio per la loro particolarità, a collezionisti dell'epoca. Una ipotesi molto suggestiva, non impossibile 🙂 ANTONIO1 punto
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Posso anticiparle che nel prossimo listino n. 16 della Numismatica Felsinea ci sarà una collezione di monete veneziane (formata prima della II guerra mondiale) con prezzi per tutte le tasche. Il listino sarà presentato al convegno di Bologna del 5/6 maggio e poi sarà presente il pdf sul nostro sito.1 punto
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Come credo di aver già detto, secondo me la scritta ITALIA non fu messa perchè non si sapeva come sarebbe andato il referendum...semplicemente perchè fino a quel momento si era sempre scritto ITALIA sulle nostre monete e dunque si continuò a scriverlo. Poi venne adottata la dicitura REPUBBLICA ITALIANA. Ovviamente è una mia idea...1 punto
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in G ombra NT e' diva? No! INGOMBRANTE DIVANO Buona serata da Stilicho1 punto
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Ogni colpo o graffio che la moneta riceve nel corso della sua vita la rende meno anonima, però resta pur sempre un elemento deturpante nel momento in cui si tratta di un evento accidentale. Il discorso cambia a mio parere nel caso di appiccagnoli o epigrafi: in tal caso il valore storico aumenta - anche se continuerà a diminuire quello venale.1 punto
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Buongiorno, direi bene ciò. Ma attenzione che un'abbuffata può essere controproducente anche in tale ambito. Indipendemente se poi dovrà chiamare il fabbro per rientrare nella sua dimora domestica 😆1 punto
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Preparati poi per una dieta ferrea, perché si può prendere su peso in pochissimo tempo (lo strutto e il burro sono quasi come il prezzemolo....). Bisogna essere allenati e fare molta attiva fisica (oltre che regolarsi con le porzioni) Ma i cibi sono buonissimi. Avendo anche origini italiane io però sostituisco lo strutto/burro con il ben più leggero olio di girasole.1 punto
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Non credo che qualcuno possa pensare che ci siamo messi d’accordo per qualsiasi cosa… Il palazzo Estherazy nella città di Fertöd. https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Eszterházy Per il piacere lascio gli altri indovinare il sito di Pannonia della foto. Se n’è parlato qui:1 punto
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Comunque io sono sempre del parere, che la rarità di una moneta si giudica da quante ce ne sono in giro in senso assoluto e non da quante ce ne sono belle.1 punto
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Grazie tante @bavastro! In effetti guardando col microscopio il globo crucigero corrisponde al segno dello zecchiere n°25 e dunque considerando tutto l'ho identificato come: CNI XI, SIENA, 114, p. 46.1 punto
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Trovati 2 tesori in un campo arato. 300 pezzi d’argento dei quali 50 monete di 1000 anni da I membri del Nordjysk Detektorforening – un’associazione che unisce appassionati di metal detector – hanno trovato monete d’argento in un campo a Bramslev, a nord-est di Hobro, a circa otto chilometri dal castello vichingo di Fyrkat. I primi pezzi sono stati scoperti da Jane Foged-Mønster, membro dell’associazione. Ha prima portato alla luce un lacerto d’argento, che si è poi rivelato un dirham arabo ritagliato, poi una sfera di metallo prezioso. Il gruppo, dopo aver ricevuto tanti altri segnali dalle strumentazioni elettroniche, ha avvertito gli esperti del Museo dello Jutland settentrionale, senza scavare ulteriormente. Numerosissimi i pezzi recuperati. Gli archeologi hanno stabilito che provenivano da ben due tesori vichinghi sepolti a pochi metri di distanza. I tesori possono, tra l’altro, sulla base delle monete coniate sotto Harald Blåtand, essere datati al 980 circa, lo stesso periodo in cui, non lontano, fu costruito – appunto – il castello di Fyrkat. La notizia del ritrovamento è stata data in queste ore dal Nordjyske museer danese, che ha coordinato le operazioni e ha iniziato lo studio dei reperti. L’epoca, come abbiamo visto, è quella di Re Aroldo “Dente Azzurro” – Harald Blåtand, in lingua danese – il primo sovrano a unificare il frammentario regno di Danimarca (che allora comprendeva solo la penisola dello Jutland) dal punto di vista politico e religioso. Aroldo visse tra il 911 circa e il 987. Alcune monete del tesoro riemergono dal terreno sabbioso. @ Foto: Nordjyske museer dk Prezioso elemento decorativo recuperato nel campo danese @ Foto: Nordjyske museer dk “I due tesori sono stati rinvenuti nello stesso campo, a meno di 50 metri di distanza, e contengono entrambi un gran numero di piccole monete d’argento e gioielli d’argento tagliati, che probabilmente servivano come mezzo di pagamento a peso”. – dicono gli studiosi del Nordjyske museer – Complessivamente i due tesori comprendono fino a 300 pezzi d’argento, di cui circa 50 monete intere”. A causa della moderna aratura ed erpicatura, spiegano gli studiosi, i depositi antichi sono stati disturbati, nel tempo, e sparsi su un’area più ampia. Originariamente erano depositati abbastanza vicini l’uno all’altro, ma sono poi stati sparpagliati dalle macchine agricole. È quindi difficile per gli archeologi determinare con certezza al 100% a quale dei due depositi appartenessero i singoli reperti. Ma si può accertare che entrambi i tesori contengono un misto di monete danesi, tedesche e arabe. Le monete danesi, in particolare, hanno permesso la datazione dei depositi e hanno attirato l’interesse degli archeologi perché sono le cosiddette monete crociate, coniate sotto il re Harald Blåtand, negli anni ’70 e ’80 del 900 d. C. Una delle monete che hanno permesso la datazione del tesoro @ Foto: Nordjyske museer dk Le prime monete del Re non erano decorate con una croce. Probabilmente il sovrano introdusse il simbolo cruciforme in relazione a una serie di azioni – reali e simboliche – con le quali intendeva cristianizzare i danesi. Le monete crociate di Harald erano in circolazione da meno di qualche decennio quando il sovrano, a metà degli anni Ottanta del 900, perse il potere, che fu violentemente acquisito dal figlio. I tesori risalgono, quindi, a un periodo altamente drammatico dell’era vichinga. Oltre alle monete e ai lacerti di metallo, i depositi contengono altri due pezzi d’argento particolarmente interessanti. Pesano circa 70 grammi, e ovviamente provengono dallo stesso gioiello: una spilla ad anello. Tali spille ad anello erano usate soprattutto dagli uomini ai vertici della società nell’Irlanda dell’era vichinga e nelle isole vicine. Alcuni di questi gioielli in argento pesavano circa mezzo chilo. Gioielli di queste dimensioni e qualità erano indossati da vescovi e re. I danesi probabilmente razziarono questi pezzi e li usarono come argento monetario. “I due tesori d’argento costituiscono di per sé una storia fantastica, ma trovarli abbandonati in un insediamento a soli otto chilometri dalla fortezza vichinga Fyrkat di Haralds Blåtand è incredibilmente eccitante”, afferma l’archeologo e ispettore dei musei dello Jutland settentrionale, Torben Trier Christiansen. Fyrkat, insieme agli altri castelli ad anello di Harald Blåtand, furono utilizzati solo per un periodo molto breve, intorno all’anno 980. Non si sa perché i castelli ad anello furono abbandonati, ma a Trelleborg in Zelanda, sono state trovate tracce di battaglie. “Forse i castelli non sono stati abbandonati del tutto volontariamente, e forse l’abbandono è avvenuto in connessione con lo scontro finale tra Harald Blåtand e suo figlio Svend Tveskæg. Apparentemente i tesori di Bramslev furono sepolti più o meno nello stesso periodo o poco dopo che i castelli furono abbandonati”. dice Torben Trier Christiansen. Lo scavo dell’area proseguirà in autunno con il sostegno economico da parte dell’Agenzia danese dei Beni monumentali e della Cultura. Probabilmente non ci sono più tesori d’argento da trovare, ma durante le indagini di questa primavera, è stato stabilito che entrambi i depositi preziosi erano originariamente sepolti all’interno o molto vicino ad edifici, poi scomparsi. Le prossime indagini si concentreranno quindi sulle tracce di insediamenti. Dal 1° luglio gli interessati potranno saperne di più sui due consistenti depositi d’argento e potranno ammirarli al Museo storico di Aalborg, dove saranno esposti quest’estate. In numerosi Paesi europei la collaborazione tra lo Stato e gli appassionati di metal detector è regolamentata e virtuosa. Il lavoro dei “rilevatori elettronici” si rivela particolarmente prezioso nei campi arati, dove non esiste più un terreno stratificato e dove gli oggetti archeologici possono essere devastati dai trattori. https://www.stilearte.it/trovati-2-tesori-dargento-in-un-campo-arato-300-pezzi-dei-quali-50-monete-di-1000-anni-fa/1 punto
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Molto interessante, ho trovato un articolo sul potere d’acquisto delle 1000 lire. Nel 1939 equivalevano a 871€. Ecco il link: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2015/04/14/se-potessi-avere-calcola-il-potere-dacquisto-in-lire-ed-euro-con-la-macchina-del-tempo/1 punto
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Si, non è cosa rara, anzi. Tendenzialmente le tessere che presentano sia al dritto che al verso lo stesso simbolo sono da attribuire agli inizi della compagnia. In questi caso, l’associazione con un simbolo di un altra compagnia è indice di rapporti commerciali tra le stesse.1 punto
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....e finendo con i 10 centesimi Somalia AFIS , che mi han dato tanto lavoro,visto che si era "horrorizzato" di verde "a schizzo" ( come piace definir il cancro a me quando è diffuso a puntini ovunque)😜1 punto
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Si tratta straordinariamente della seconda emissione datata 2022: la Memorial Sovereign. Coniata per celebrare la regina Elisabetta contiene oltre al ritratto del neo re Carlo III al dritto, una rivisitazione del celebre incisore Jody Clark delle cosiddette "Royal Arms" al rovescio. Le due versioni datate 2022 al diritto quindi hanno rispettivamente la regina Elisabetta II e re Carlo III, mentre al rovescio le medesime "Royal Arms" rappresentate in due diverse incisioni. Ovviamente l'orientamento dell'effige di Re Carlo è verso sinistra, dato che è tradizione che al cambio di regnante vi sia una inversione. Se vuoi contattami in privato.1 punto
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Vanno decisamente meglio, come sospettavo si tratta di emissioni dei vari emirati arabi che ho citato precedentemente. Sono emissioni commemorative che possiamo definire "francobolli" solo per la loro forma, ma che mai e poi mai sono stati intesi ed utilizzati per il pagamento di trasporto posta. Diciamo che sono più "gadget" che altro (anche se con un certo valore intrinseco). Nell'ordine: - Sharjah, commemorazione delle Olimpiadi di Messico 1968, sul foglietto dedica ad uno dei vincitori olimpici - Ras al Khaima, commemorazione Olimpiadi invernali di Grenoble 1968, credo dedicato ad uno dei vincitori (quindi emesso DOPO le Olimpiadi suddette) Il terzo lo avevo già analizzato ma adesso vedo che è nella versione soprastampata DOPO le olimpiadi, a riportare il nome di uno dei vincitori. - Sharjah, commemorazione delle Olimpiadi di Messico 1968, sul foglietto dedica ad uno dei vincitori olimpici - Sharjah, commemorazione delle Olimpiadi invernali di Grenoble 1968 - Sharjah, commemorazione delle Olimpiadi invernali di Grenoble 1968, sul foglietto dedica ad uno dei vincitori olimpici Da quanto vedo dalle foto, i francobolli si trovano tutti su un quadretto, probabilmente prodotto nel 1968 o giù di lì (visto che i francobolli sono stati emessi in quell'anno, tranne alcuni su cui ci sono le dediche ai vincitori, e quindi usciti leggermente dopo gli eventi) per raccogliere questi oggetti simili; una specie di piccola "raccolta tematica" con oggetti a tiratura limitata e in metallo nobile. Per inciso, Sharja e Ras al-Khaima sono due Emirati che ora fanno parte degli Emirati Arabi Uniti. Segue mappa degli Emirati1 punto
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Catalogo Gigante o Montenegro o Nomisma cartacei costano sui 25 euro .Per vendere affidarsi ad un negozio di numismatica o ad Aste tipo Bolaffi al Nord ce ne sono molte o su internet.........1 punto
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Buonasera. Di do il mio piccolo contributo sui seguenti punti: 2) Per le quotazioni, prenditi un catalogo Gigante cartaceo. Costa poco più di 23 Euro. Lo trovi anche su Amazon volendo. Ed hai anche un bel libro. 3) Per monete Repubblica e Regno non ci sono problemi per il fatto che abbiano più di 50 anni. 4) Per la vendita dipende da che monete stiamo parlando e da quanto valgono. Se valgono poco, Ebay può essere una strada. Inoltre non costa nulla. Partiresti forse da 0 feedback, quindi potresti faticare un po' all'inizio. Bolaffi ha senso se sono monete da vendere presso le loro aste (attenzione a valutare bene i costi). In negozio fai attenzione, valutano poco e tendono a fare i furbi (una sola volta ci ho provato, individuano un minuscolo puntino e ti svalutano la moneta in modo ridicolo. Non ci torno più. Comunque provare non costa). I prezzi da catalogo sono prezzi di vendita, ma per te sono prezzi di acquisto (il numismatico sta acquistando da te), quindi logicamente più bassi1 punto
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Concordo con Tetrico II e propongo al rovescio una SPES quindi riportabile a qualcosa tipo RICV Tetricus I 270-274 Tipo questa:1 punto
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@Cremuzio Come ben indicato nell'articolo diverse sono le emissioni a scopo puramente politico, celebrativo dell'impresa gallica di Cesare. Partiamo con una celebrazione dai toni più classici e generici, l'emissione di Hostilio Saserna RRC 448/1a che rimane bene o male nell'alveo dell'iconografia romana; da lì si passa alla moneta RRC 448/3 che, nella raffigurazione del diritto, è ancora un ritratto ideale e simbolico, più "classico", diciamo. Poi c'è una piccola svolta: un'anelito del verismo tardo repubblicano che si insinua nella raffigurazione del galata capto ai piedi del trofeo di armi gallche sulla moneta di zecca itinerante RRC 452/4 in cui il generale, che controllava direttamente la zecca, svincolato dagli obblighi della zecca romana, si è potuto permettere il lusso di far scrivere il proprio nome. Ma è nella, sempre di Saserna, RRC 448/2a che avviene un salto di qualità e di registro. Per me un capolavoro di comunicazione e propaganda. Qui il verismo della raffigurazione investe sia il rovescio, con l'indicazione precisa di un carro da guerra gallo e simbolo del modo di combattere di quei guerrieri. Cosa c'è di meglio per far vedere la netta differenza tra il combattimento romano, ben conosciuto in patria, fatto precipuamente da schieramenti di fanti che mostrare la diversità del nemico? il suo attaccare caricando con dei carri armati lanciati in velocità? E poi quel diritto carico di tutti i segni umani di un volto non romano. Un esempio di verismo che investe roma dalla guerra sociale fino all'introduzione del neoatticismo augusteo. Sguardo fiero, occhi profondi e palpebre carnose, guance scavate, i capelli acconciati per essere diritti, quell'orecchino e quella torquis. Ditemi che quel naso è una raffigurazione ideale! Tutto fa dire che se il modello non fu Vercingetorige, probabilmente fu un vero guerriero nemico quello ritratto su questa moneta. E se non fu Vercingetorige UN gallo venne usato per simboleggiare IL nemico gallo. Un nemico per nulla vinto e battuto. Non ci sono simboli di vittoria romana ma il sottolineare la fierezza e la potenza bellica del nemico. Tipico di Cesare che non sminuì mai i suoi nemici, anche perché stava a significare sminuire le proprie vittorie.1 punto
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Ottone: 2,6 g, 20 mm Il gettone ha un valore di 15 centesimi in consumazione, come si legge sul gettone di valore inferiore. apollonia1 punto
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La differenza tra i due tipi di 500 Lire "Caravelle" sta tutta nel fatto che quelle "prova" sono state coniate nel 1957 per i parlamentari ed alte personalità dello Stato per un totale di circa 2.200 esemplari, mentre quelle per la circolazione /coniate dal 1958 in avanti) si contano in decine di milioni di esemplari. Per le differenze di conio, ti rimando alla "Briciola" pubblicata sul Gazzettino #4 di Quelli del Cordusio del gennaio 2019:1 punto
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Buono da 5 Cent spendibile nell’esercizio di D. E. ALEXANDER a Fountain, nel Colorado GOOD FOR 5 CENT D. E. ALEXANDER AT FOUNTAIN Metallo bianco: 1,6 g, 25 mm1 punto
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Bravo eracle, ottima idea, anche se i tipi monetali di questo periodo, data la sua brevità, furono battuti tutti con la data 1648. Ma chie era Enrico di Lorena > Nella prima metà del XVII secolo il Vicereame di Napoli si trovava in una fortissima crisi economica, comune a tutta Europa ma aggravata a Napoli da un governo lontano dagli interessi locali e teso in quel momento solo a finanziare le guerre sempre più dispendiose in corso sul teatro europeo. Dopo la cacciata delle truppe spagnole in seguito alla rivolta popolare animata da Masaniello e Giulio Genoino contro il regime Vicereale Spagnolo e la dichiarazione della Repubblica, (22 ottobre 1647) i napoletani cercarono di mettersi sotto la protezione della Francia contattando Enrico II di Lorena, Duca di Guisa, un discendente di Renato d’Angiò, per affidargli la guida della città di Napoli. Allettato dalla promessa di una corona e dalla prospettiva di far ritornare il Regno di Napoli dopo due secoli nell'orbita francese, accettò l’incarico e il 15 novembre sbarcò a Napoli per prendere la guida della repubblica; in realtà la situazione della repubblica era praticamente disperata e senza vie d'uscita; infatti gli spagnoli occupavano tutti i castelli attorno alla città mentre i nobili fuoriusciti, da Aversa, controllavano la provincia e quindi gli approvvigionamenti della città. tennero una tattica molto prudente e attendista; tutti i poteri furono concentrati nelle mani di Don Giovanni d'Austria, mentre le maggiori attività si concentrarono per tutto il periodo nel reclutamento e l'inserimento nel campo repubblicano di spie e agitatori nonché di agenti che cercavano di comprare la fedeltà del ceto nobiliare. Il 5 aprile, Enrico di Lorena, ingannato da alcuni suoi stessi consiglieri ormai al soldo degli spagnoli, fu indotto a tentare una sortita, così che la città fu rioccupata, secondo un piano già prestabilito, praticamente senza colpo ferire; il Duca di Guisa fu catturato e inviato in carcere a Madrid. Due mesi dopo, il 4 giugno, una flotta francese di circa 40 navi tentò di riprendere la città, ma questa volta non ci fu nessuna sollevazione del popolo, ormai stanco dopo più di un anno di "rivoluzione" continua; la flotta francese tentò lo sbarco a Procida ma, sconfitta, dovette ritirarsi. Il Regno di Napoli sarebbe rimasto sotto il dominio spagnolo per ancora oltre mezzo secolo, fino alla guerra di successione spagnola. Ciao e a presto.1 punto
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