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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/14/23 in Risposte
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Buongiorno Sono tristemente sicuro che @VALTERI,esperto di greco-antiche,dopo aver letto un pò questa discussione,non rifará lo stesso sbaglio a postar nuovamente qualcosa del genere..... Io credo che ci voglia piú equilibrio,rischiamo di snobbare persone/amici che hanno espresso semplicemente entusiasmo per monete tra l' altro di non loro "competenza",magari facendogliele anche "scadere". Tra l' altro valteri rispetta il regolamento ed è gentile elegante ed educato Saluti Riccardo7 punti
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Volentieri condivido questo esemplare ex Lotto 558 asta Varesi 81 9/5/2023 così descritto in Catalogo con relative foto: CARLO EMANUELE III (1730-1773) Da 4 Zecchini 1747 (7 su 6) Torino D/ Aquila sabauda coronata e, attorno, il collare dell'Annunziata R/ Scena dell'Annunciazione MIR - Mont. - Cudazzo - Sim. - Au g 13,82 mm 32 RRRRR Splendido esemplare con fondi brillanti. Data mancante in tutta la bibliografia di settore; unico esemplare noto. E' evidente la correzione del millesimo sul conio. Secondo il Felloni (Il mercato monetario in Piemonte nel XVIII Secolo, 1968) nel 1747 vennero battuti 3207 pezzi, ma non risulta abbiano mai circolato, probabilmente vennero rifusi immediatamente. SPL5 punti
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La moneta è un esemplare di Gallieno davvero interessante con un busto singolare e inusuale che fa sì che queste emissioni vengano definite dagli autori di area francese "exceptionnelles". Il busto in questione non è inedito ed è noto per la zecca di Milano (prima e seconda officina) abbinato a diverse tipologie di rovescio, il Goebl cataloga queste: la moneta da te postata non risulta censita dal Goebl che però ne riporta una similare per tipologia di rovescio ma con una legenda al dritto più lunga (IMP GALLIENVS P AVG) e con al rovescio come esergo SM, la sigla della città emittente abbinata all'officina (Secunda Mediolanum), anziché solo l'officina (S): che dire... Complimenti! Bel colpo! Non escluderei che il tipo sia noto a Doyen che aveva trattato approfonditamente la zecca di Milano. Devo mettermi con calma a vedere la sua tesi di dottorato e vedere se c'è il tuo esemplare, se riesco nei prossimi giorni ci dedico un po'di tempo e vedo di fare qualche ricerca.5 punti
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Buonasera a tutti, sperando di non diventare noioso... Oggi ho avuto la possibilità di riunire tutta la mia serie "falling horseman" in un bel quadretto. Saluti Alberto4 punti
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Ciao a tutti, questa sera vi presento questo testone della mia collezione, moneta che qui sul forum è comparsa assai di rado. Clemente VIII (1592-1605), Testone, Fano. Munt 153, CNI 1, MIR 1510/1 D/: stemma ovale in cornice a volute e cimasa con maschera, sormontato da chiavi decussate con cordone e fiocco e da tiara. CLEMENS . VIII . - . P . M . ANNO . I . R/: l'Immacolata entro ellisse radiante. TOTA * FORMO - SA * FANVM * In basso nel giro: * GT * T/: liscio. Peso 9.36 g Si tratta di una moneta rara. Appare sul mercato sempre in bassa conservazione, generalmente inferiore al BB e con impronte e conio di bassa qualità. Per esempio l'esemplare della collezione DeFalco era MB (NAC 81). Questo è un esemplare di conservazione sicuramente superiore alla media e personalmente lo ritengo uno dei migliori apparsi sul mercato, corredato da una bella patina di monetiere. Le lettere GT al rovescio sono le iniziali dello zecchiere Galeotto Tommasini. L'appellativo "TOTA FORMOSA" (Tutta bella), è attribuito riferito alla Madonna. Michele3 punti
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A me personalmente comincia a dar noia questa pletora di interventi che provengono da investitori, o pseudo tali, e non da numismatici evidentemente. È chiaro che nessuno vuol rimetterci, ma comprare monete solo per specularci lo trovo di uno squallore infinito. Siamo in democrazia, come dice qualcuno, giustamente peraltro, e quindi questo pensiero vuol rappresentare soltanto me stesso.3 punti
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Il falsario ha usato per fare i calchi, una Piastra avente il dritto con questa curiosità : FERDNNAN , dovuto ad una linea a rilievo che unisce in diagonale le lettere I e N La mia Piastra 1788 con lo stesso particolare. Il particolare3 punti
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Qualcuno potrebbe anche intravedere chissà quale “messaggio”, ma la realtà è tutt’altra: un errore, un puro e semplice errore, niente di più e niente di meno. De Sopo docet…3 punti
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Ritengo che il forum sia un luogo anche di condivisione di monete non solo di richiesta di valore o conservazione. L'utente @VALTERI ha aperto questa discussione non per chiedere il valore della moneta ma semplicemente per condividerla perché gli è piaciuta, lo ritengo legittimo. A volte proprio da questa curiosità nasce la passione numismatica, nel mio caso è stato così e non ritengo che si debba inibire una genuina curiosità verso una monetazione che non si pratica, magari può essere un inizio di un interesse🤔3 punti
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Domanda la cui risposta difficilmente può essere riassunta in poche righe... Scatto una DSLR ormai vetusta accompagnata da un 100mm macro Canon, ma questa è la punta dell'iceberg. Il setup è costituito da uno stativo con il piano focale leggermente inclinato (pochi gradi) illuminando con 2 tubi Osram a luce fredda ad alta frequenza, il tutto in una specie di scatola che mi sono costruito per illuminare al meglio la moneta, allego una foto Per realizzarlo ho preso spunto da http://www.quickpx.com/products/products-en.html ma me la sono cavata con una spesa ben più modesta Scrissi al tempo un piccolo vademecum qui sul forum, e ricordo che anche @ilnumismatico fece una breve guida sulla fotografia numismatica sempre qui sul forum Come feci al tempo, consiglio l'ottima lettura (in inglese) Numismatic photography che però quando ho acquistato il libro costava 20€, mentre adesso vedo che è diventato un libro raro...3 punti
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Ogni tanto mi rifaccio gli occhi su questa discussione. Oggi contribuisco anche io con la mia raccolta di libri sulle monete romane dell’età repubblicana.3 punti
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Vi condivido con piacere questo raro scudo di Napoleone I coniato a Bologna nel 1813, nella variante con puntali sagomati Proviene dall'asta 3 di Nomisma Aste di Verona, dove veniva presentato qFDC / FDC Le foto del catalogo a mio avviso non davano risalto alla bellezza della moneta, dai rilievi satinati su fondi speculari Non colleziono in particolare Napoleone, però un pezzo così capita veramente infrequentemente e ne ho approfittato Foto del catalogo https://bid.nomisma-aste.it/it/lot/8208/bologna-napoleone-i-1805-1814-5-lire-1813-/ Le mie foto sono invece allegate... direi che le danno più giustizia2 punti
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Condivido un interessante bagattino anonimo che mi pare ribattuto su un sesino2 punti
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Buonasera, la risposta è nell’art. 518 undecies del codice penale che, nel 2022, ha soppiantato l’art. 174 del Codice dei Beni Culturali (abrogato), al quale lei si riferisce. Riporto di seguito il testo dell’art. 518 undecies: ”Chiunque trasferisce all'estero beni culturali, cose di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, bibliografico, documentale o archivistico o altre cose oggetto di specifiche disposizioni di tutela ai sensi della normativa sui beni culturali, senza attestato di libera circolazione o licenza di esportazione, è punito con la reclusione da due a otto anni e con la multa fino a euro 80.000. La pena prevista al primo comma si applica altresì nei confronti di chiunque non fa rientrare nel territorio nazionale, alla scadenza del termine, beni culturali, cose di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, bibliografico, documentale o archivistico o altre cose oggetto di specifiche disposizioni di tutela ai sensi della normativa sui beni culturali, per i quali siano state autorizzate l'uscita o l'esportazione temporanee, nonché nei confronti di chiunque rende dichiarazioni mendaci al fine di comprovare al competente ufficio di esportazione, ai sensi di legge, la non assoggettabilità di cose di interesse culturale ad autorizzazione all'uscita dal territorio nazionale.”. Saluti2 punti
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Buonasera, intevengo per ricordarvi alcuni punti ovvero che: la Sezione è dedicata agli approfondimenti è consigliabile aprire nuove discussioni piuttosto che accodarsi a precedenti già aperte per evitare di creare "discussioni infinite" che divergono magari nel tempo dal tema iniziale per le identificazioni è consigliato inserire il/gli esemplare/i (di solito viene consigliato di inserire una moneta per post) nella Sezione apposita dedicata proprio alle identificazioni segnalando anche dati fisici (diametro e peso) anche per evitare di creare due Sezioni con identificazioni. Per quanto concerne la patina del FTR di Costanzo Gallo questa più che desertica rimanda all'aspetto delle patine iberiche o talvolta balcaniche (che ci starebbe con la zecca): d'altra parte come sono abituato a ricordare, è difficile valutare con certezza assoluta, pur essendo abbastanza certo da queste immagini. Quelle medioorientali infatti hanno colori che coprono una gamma da ocra ad arancio vivo su sfondo di solito nero (da superfici monetali a tenorite). D'altra parte la stessa zecca di produzione non fa testo: ho in collezione monete di Aquileia con patina desertica verosimilmente dovuta agli scambi commerciali di questa città con il medio oriente (in pratica la funzione che svolgerà in seguito Venezia) e il buon @Stilicho dovrebbe avere una SOL INVICTO di provenienza Londinium con evidente "desert patina". Il tutto legato agli scambi commerciali e agli spostamenti di truppe, talvolta. Buona serata Illyricum2 punti
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Sto lavorando anche sugli aggiornamenti...ed inoltre ho in cantiere un altro bel lavoro...ma è presto per parlarne2 punti
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Sono d'accordo. Non conosco gli aspetti tecnici legati alla gestione di un forum, quindi non posso esprimermi sulla complessità legata all'apertura di un numero elevato di post. Tuttavia come questi aspetti sono ignoti a me lo sono probabilmente per la maggioranza degli utenti che postano o lo vorrebbero fare. Quello che è certo è che anche rispettando il regolamento e la netiquette è un po' troppo facile vedersi rispondere con rimbrotti et similia. Alla fine si allontanano le persone che vorrebbero informarsi e magari dare dei contributi. Quelli che postano 2 messaggi chiedendo il valore del due euro di turno continueranno a farlo senza problemi (mica lo leggono, loro, il forum....) Questi i miei 2 cent. Buona domenica.2 punti
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Ecco un 42... E un 47 "puro"... Le date dei 3 esemplari a confronto...2 punti
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Ciao carissimo! Sembra che tu abbia incontrato un altro grande appassionato di prove e progetti degno del tuo calibro! (Scherzi a parte, vi consiglio caldamente di entrare in contatto perché, sono certo, avrà risvolti certamente proficui sia sul piano personale che numismatico per entrambi @Oppiano l’articolo a cui alludeva @Andrea imperatore, e che riscrive un piccolissima parte della bibliografia Numismatica proprio in relazione agli “esperimenti tecnici” lo puoi scaricare dal mio sito. Qui il link diretto… https://www.ilnumismatico.com/pdf/Il ritorno della moneta argentea.pdf2 punti
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Personalmente limiterei il confronto solo agli scudi del 1642 e non a nominali di diversi o di diversa dimensione. Guardando qualche esemplare del 42 mi sembra plausibile sia una data ripunzonata, sicuramente la certezza si avrebbe nel trovare degli esemplari con 1642 aventi lo stesso conio che poi si ritroverà nei "7 su 2".2 punti
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Ciao @talpa, grazie per le parole di apprezzamento. Quando mi sono addentrato in questa meravigliosa monetazione (magno-greca nello specifico), mi sono subito reso conto che senza studio non sarei andato da nessuna parte. Non parlo solo di nozioni sulla classificazione delle monete, ma soprattutto di conoscenza degli aspetti storici, tecnici e artistici. Questo mi ha fatto concludere che le monete vanno acquistate dopo i libri e non viceversa. Grazie alla lettura di varie discussioni sul forum e a consigli chiesti in privato ad alcuni utenti, ho iniziato a mettere in piedi una biblioteca. In foto manca il volume di Lulliri sulle monete sardo puniche che ho acquistato direttamente dall'autore. La strada è ancora molto lunga, ma la ricerca di testi rari e fondamentali è altrettanto stimolante (forse anche di più) di quella per una moneta. @skubydu attualmente ho focalizzato l'interesse su alcune zecche della mia regione (Tiati, Lucera, Brindisi, Taranto), ma anche Metaponto e Kroton. Infatti prevedo l'acquisto dei due volumi di Noe "The coinage of Metapontum" e quello del Prof. Gorini "La monetazione incusa della Magna Grecia". Vorrei spingermi anche verso Siracusa, ma temo di fare un "minestrone". Oltre che a queste aree, sono molto interessato alla monetazione incusa magno-greca.2 punti
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Ricordo che qualcuno mi parlava di 10 lire col buco legate al filo (per riprenderle dalla gettoniera dell'ascensore) e le 100 lire infilate da me nei cabinati. Ma mi chiedo cosa rimarrà di tutto questo adesso che ci ostiniamo a voler levare di mezzo il contante. Scriveranno "Quanti bei ricordi... la tesserina del babbo che si avvicina al POS, e poi quando non andava quante imprecazioni".2 punti
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Buona sera @pato19 @Meleto Come si potrebbe vedere, da 9 anni e 2829 interventi, sono un appassionato essenzialmente di monete greche antiche ed anche alto-medievali . Una buona maggioranza dei miei 2829 interventi consiste nel condividere, con a volte commenti ed in quelle sezioni, esemplari che hanno per me una validità storico-artistica e magari anche archeologica e mi paiono meritevoli di uno sguardo e di attenzione . E questa validità la ho vista oggi, dopo un buon caffè, nel diritto di una corrente moneta da 2 euro, che non conoscevo e mi è apparsa meritevole di condivisione, credo con pressochè l' unico mio post in questa sezione . Grazie di avermi letto ed una buona serata2 punti
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Questa è la mia biblioteca sulla monetazione greca. Sono ancora agli inizi e mi mancano testi fondamentali, ma con il tempo spero di arricchirla.2 punti
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Buon pomeriggio, condivido volentieri l’esemplare in oggetto (ex Lotto 217 asta Varesi 81 9/5/2023) così descritto da Catalogo con relative foto: IVREA COMUNE, a nome di Federico II (XIII-XIV Secolo) Tirolino D/ Aquila ad ali spiegate R/ Doppia croce concentrica MIR 665 Ag g 1,31 mm 20 RRR • Di elevata conservazione per il tipo di moneta q.SPL (la serie dei Tirolini continua…) Interessante, al riguardo, anche il lavoro LA MONETAZIONE DELL’IVREA COMUNALE a firma di Mario Limido, pubblicato su Panorama Numismatico, marzo 2014, n. 293, presente anche su academia.edu: https://www.academia.edu/37481110/La_monetazione_dellIvrea_comunale Riporto alcuni stralci: …La monetazione di Ivrea nell'età comunale sembra riferirsi ad altre presenti quali quella milanese e al suo sistema monetario, ma anche a quella di Merano con i suoi accreditati tirolini: è una monetazione che si ispira, che imita altre,… …Altra moneta di imitazione, questa volta del tirolino di Merano che ebbe gran successo nel nord Italia, è il tirolino di Ivrea, databile tra la fine del XIII secolo e i primi del XIV secolo. È giusto ricordare il contenuto dell'ordinanza emanata prima a Milano il 29 settembre 1311 e poi a Pavia il 7 novembre dall'imperatore Enrico VII in cui si dice: nec aliqua alia persona cuiuscumque conditionis et status existat qui de cetero audiat nec presumat dare nec recipere nec portare imperiales factos in Clivasso, in Yporeya, in Incisa et in Ponzono in Curtemilia, nec nullum marchexanum Tyrallinum Russinum facto in dictis monetis. Vengono citati, in queste grida, sia gli imperiales che i marchexanum tyrallinum che, di fatto, sono proibiti con la stessa perché, evidentemente, avevano creato forti problemi alla circolazione monetaria dato che dovevano essere presenti in quantità ingenti. Tutto questo è in linea con le datazioni di queste due monete, sia il tirolino che l'imperiale, che devono essere sicuramente antecedenti a questa data. Il tirolino di Ivrea, oltre a riportare la simbologia classica di queste monete, cioè l'aquila ad ali spiegate e le due croci intersecanti al centro, si differenzia per il segno di identità in leggenda YPOREGIA. Si tratta di una moneta che il CNI riporta con sei varianti, dall'1 al 6, causa le differenze per i segni identificativi del trifoglio, dritto, rovesciato, orizzontale, del doppio trifoglio, del globetto abbinato alla lunetta, segno di una coniazione comunque molto probabilmente importante ….1 punto
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No, quello a cui ti riferisci è ciò che prevedeva il cosiddetto Codice Urbani del 2004 e successive modifiche ( praticamente era il Testo Unico )... al momento grazie alla modifica introdotta dall'art. 1, comma 1, lettera b), della L. 9 marzo 2022, n. 22. le pene sono raddoppiate con l'art 518 undecies C.P. : Uscita o esportazione illecite di beni culturali (art. 518-undecies c.p.) Chiunque trasferisce all'estero beni culturali cose di interesse artistico storico archeologico etnoantropologico bibliografico documentale o archivistico o altre cose oggetto di specifiche disposizioni di tutela ai sensi della normativa sui beni culturali senza attestato di libera circolazione o licenza di esportazione è punito con la reclusione da due a otto anni e con la multa fino a euro 80.000. La pena prevista al primo comma si applica altresì nei confronti di chiunque non fa rientrare nel territorio nazionale alla scadenza del termine beni culturali cose di interesse artistico storico archeologico etnoantropologico bibliografico documentale o archivistico o altre cose oggetto di specifiche disposizioni di tutela ai sensi della normativa sui beni culturali per i quali siano state autorizzate l'uscita o l'esportazione temporanee nonché nei confronti di chiunque rende dichiarazioni mendaci al fine di comprovare al competente ufficio di esportazione ai sensi di legge la non assoggettabilità di cose di interesse culturale ad autorizzazione all'uscita dal territorio nazionale. Un cordiale saluto, Enrico P.S. visto adesso quanto correttamente scritto praticamente in contemporanea da @allek1 punto
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Quelli che ho in collezione li hai già pubblicati tu; ne condivido uno, che mi pare sia il più recente emesso per questa tematica.1 punto
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È proprio così. E noi assistiamo con gioia a questo fenomeno, perché Michele non è solo un grande collezionista, ma anche un esperto che ha il pregio di unire alla grande passione una educazione e una misura non comuni. 👏🏽1 punto
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Ciao @thetop Lo studio di Göbl non è disponibile sul web. Questo antoniniano non si trova nella tesi di Jean-Marc Doyen, e questo busto consolare con la legenda IMP GALLIENVS AVG esiste soltanto con l’esergo SM, tavola 223, n° 852. (Il n° 851 è la stessa moneta del Göbl 1349m illustrato sopra da grigioviola, con legenda IMP GALLIENVS P AVG). Ma la tua moneta con l’esergo ridotto alla menzione dell’officina S (la possibilità di una M sparita per colpa di un conio otturato mi sembra poco probabile) dovrebbe inserirsi nell’emissione precedente, accanto al Göbl n°1281 con lo stesso rovescio ma con un busto comune, a destra e radiato. Queste due emissioni sono state coniate durante il settimo consolato di Gallieno, nel 266 d.C. Una moneta interessantissima, complimenti!1 punto
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Complimenti. Gran bella e rara moneta.1 punto
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Bellissima moneta. Complimenti per l'acquisto1 punto
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Ciao, ci tengo a specificare che il mio è solamente un parere che esprimo in base a quello che le foto mi comunicano e da quanto riesco a vedere qualche dubbio sulla sua autenticità mi sorge. Attendiamo altri interventi a tal proposito 🙂 ANTONIO1 punto
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E un affettuoso ricordo anche a quelle, come la mia, volate in cielo. Che possano proteggerci dall’alto 😪1 punto
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Riconducibile ad analogo difetto di conio (otturazione e usura) di questo tari’ PHILIPPRRX al D e SICIL RT HIRRVSALR al R1 punto
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E’ stata realizzata dal Circolo Numismatico Patavino la medaglia dedicata agli degli 800 anni dalla nascita dell’Università degli Studi di Padova. Autore del bozzetto della medaglia e’ Arianna Paccagnella giunta prima classificata tra i 33 progetti presentati dalle studentesse e degli studenti del Liceo Artistico Pietro Selvatico di Padova che hanno aderito al bando indetto dal Circolo Numismatico Patavino e nella cui valutazione sono state/i coinvolte/i le studentesse e degli studenti del Dipartimento di Beni Culturali: Archeologia, Storia dell’Arte, del Cinema e della Musica dell’Università di Padova. Il bozzetto, che ha preso forma attraverso i gessi modellati da Loredana Pancotto scultrice professionista formatasi alla Scuola dell’Arte della Medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, è divenuto una medaglia con diametro di 60 millimetri realizzata con la tecnica della coniazione Nel diritto della medaglia e’ rappresentatati in basso a destra una struttura creata con linee curve che rappresenta il teatro anatomico stilizzato, con al centro, dove dovrebbe esserci il corpo per la lezione, il logo dell’Università degli Studi di Padova. Sulla sinistra un ramo di alloro per ricordare la usanza della corona di laurea. All’interno degli spazi che richiamano il teatro anatomico, il motto dell’Università: “UNIVERSA UNIVERSIS PATAVINA LIBERTAS”. Nel rovescio viene rappresentata la pianta stilizzata dell’orto Botanico dell'Università di Padova fondato nel 1545 ed istituito per la coltivazione delle piante medicinali. Indicazione degli anni 1222-2022 a ricordare gli 800 anni della nascita dell’Università. Sui quarti piani, presenza dei loghi di Rotary club -Padova Est e Circolo Numismatico Patavino quali committenti della medaglia. La iniziativa della medaglia celebrativa ha ottenuto il patrocinio della Università degli studi di Padova, del Dipartimento Beni Culturali: archeologia, storia dell'arte, del cinema e della musica della Università degli studi di Padova, del Centro Studi per la storia della Università di Padova è stata realizzata grazie al contributo del Rotary Club - Padova Est. La partecipazione del Liceo Artistico Selvatico alla realizzazione della medaglia e’ stata altresi’ frutto di una straordinaria coincidenza con le celebrazioni del settimo centenario dell’Università; anche nel 1922 l’allora “Istituto Selvatico”, nella figura del professore Eugenio Bellotto, venne coinvolto nella realizzazione del modello della medaglia per ricordare le celebrazioni.1 punto
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Ciao Antonio, l’avevo già proposto io nel “lontano” post 52, da cui si evinceva una anomalia degli incusi. 😊1 punto
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Io ho ricevuto di resto proprio oggi la mia prima moneta del 2023 (trattasi di 2 euro italiani). Invece non ho ancora trovato nessun euro croato (in compenso ho una gran quantità di kune croate -alcune delle quali sono decisamente di difficile reperibilità-, frutto dei numerosi viaggi da me effettuati in Croazia negli ultimi 10 anni)1 punto
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Grazie. Questo rimane il nostro obiettivo ora, e in futuro. Riportiamo testualmente una frase tratta dalla nostra presentazione nella homepage del nostro sito: Siamo impegnati nel garantire massima trasparenza e affidabilità in ogni fase dell’acquisto, offrendo un servizio di alta qualità e assistenza personalizzata. Ci auguriamo che da adesso in avanti si parli delle monete che offriremo al pubblico incanto il 26 Maggio. Rimaniamo sempre a disposizione verso chiunque desideri anche solo maggiori informazioni, offrendo la massima attenzione, cortesia e disponibilità. Grazie per la considerazione1 punto
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Allego uno studio fatto su questa moneta, potra' chiarire MOLTO, ad un occhio meno esperto, cosa guardare e quali dettagli vanno considerati........ diventera' ben piu' facile riconoscere l'autenticita' di questa tipologia (compreso valutare questo esemplare!!!!!) Falsi da Studio - 5 LIRE 1914 In questa sezione analizzeremo il falso della moneta da 5 lire 1914 coniata dal Re Numismatico Vittorio Emanuele III. Viene ritenuta una delle più belle monete che siamo mai state coniate in tutto il mondo ed è pertanto molto ricercata e ambita dai collezionisti, nonché massimamente falsificata. Regno d'Italia - Vittorio Emanuele III 5 lire 1914 Quadriga Briosa Zecca di Roma - Tiratura: 272.515 Argento 900% - Diametro: 37 mm - Peso: 25 g. Foto da Asta Nomisma 50 del 15/10/2014 – lotto n° 426 Contorno: in incuso FERT nodi e rosette Dritto: VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA. Semibusto in uniforme, con il Collare dell'Annunziata, a destra; in basso D. CALANDRA. Rovescio: L'Italia con ramo di ulivo e scudo in piedi su quadriga briosa a sinistra ornata di fiori e FERT; sotto i cavalli ed il carro D. CALANDRA M/A MOTTI. INC. Nell'esergo R (mdz) L.5 tra nodi savoia. Si conoscono numerosi tentativi di falsificazione di questa moneta, ovviamente in questo studio non possiamo accogliere tutte le numerose varianti in circolazione, ma ci proponiamo di dettare delle linee giuda utili per analizzare ogni singolo esemplare. Nella foto in alto si può raffrontare l'esemplare originale con 3 diversi falsi. è importante notare come nelle monete false i rilievi siamo più bassi e confusi, “nei falsi manca il movimento e la forza del rilievo che l'incisore A. Motti ha saputo dare nella moneta originale” scrive G. Manfredini nel suo libro “I falsi numismatici”. In questi ingrandimenti possiamo notare in dettaglio il bordo circolare delle tre monete che risulta essere più stretto e arrotondato rispetto a quello originale. I dettagli del Collare dell'Annunziata indossato dal Re sono completamente diversi dall'originale. Firma dell'incisore D. Calandra completamente diversa e quasi del tutto assente nel falso III. Ancora in quest'immagine possiamo notare, oltre al già accennato dettaglio del bordo, delle differenza nella resa dei piccoli fregi e dei nodi posti a decorazione dell'esergo della moneta. Anche i nomi degli incisori differiscono dagli originali. Numerose sono le differenze tra originale e falsi nella figura dell'Italia stante su quadriga: ramoscello di ulivo molto evanescente, con un minor numero di foglie e quindi completamente diverso dall'originale; i dettagli dell'elmo dello scudo e dell'armatura sono appena abbozzati (negli esemplari falsi è difficile accorgersi che l'Italia indossa una spada!); gli ornamenti alle spalle dell'Italia presentano un incisione molto debole ed appena abbozzata. Completamente diversa dall'originale la resa delle briglie e la criniera dei cavalli. La briglia che cinge il ventre del cavallo in primo piano è zigrinata, dettaglio totalmente assente nei tre falsi in esame ma non solo. Particolari diversi si notano anche nel disegno delle zampe dei cavalli. Riguardo al contorno ci sembra buona la resa delle rosette del falso I, non altrettanto si può dire per i nodi e i Fert; contorno del falso II e III completamente diversi dall'originale. Caratteristiche dei tre falsi: Colore Peso Diametro Spessore Metallo Note Falso I Più chiaro Minore 24,84 g Uguale 37 mm Leggermente inferiore Argento Tentativo di imitazione dell'usura da circolazione. Falso II Lucente con fondi speculari Minore 23,10 g Uguale 37 mm Uguale Argento Dalla discreta incisione. Può ingannare i principianti. Falso III Più chiaro (a volte lattiginoso) Minore 22,94 g Uguale 37 mm Uguale Metallo bianco Totalmente diverso; più che un falso si tratta di un riconio moderno Un semplice controllo del peso può aiutare a riconoscere questi falsi, ma è nota la presenza di falsi dal peso identico all'originale. Roberto1 punto
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Ecco la mia, è della zecca di Aquileia. In questa tipologia (RIC 113) il cavaliere disarcionato sembra cadere da cavallo di lato, una posizione differente dal solito. Diametro: 25 mm Peso: 5.49 g1 punto
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Condivido foto di un ritaglio, credo della settimana enigmistica, che mio nonno aveva conservato in uno dei suoi album..1 punto
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Buongiorno, in questa giornata di recrudescenza invernale con calo delle temperature mi serviva qualcosa che mi riscaldasse un po’. Quale migliore occasione per farlo rimirando alcune delle monete trovate nell’Uovo di Pasqua? Gallienus AE Antoninianus, FELICIT PVBL, RIC V Roma 192 Claudius II AE Antoninianus, AEQVITAS AVG, RIC V-1 Antiochia 197 Probus, AE Antoninianus, CLEMENTIA TEMP, RIC V-2 Tripolis 927 Probus, AE Antoninianus, CONCORDIA MILITVM, RIC V-2 Cyzicus 908 Probus, AE Antoninianus, CLEMENTIA TEMP, RIC V-2 Siscia 644 Diocletianus, AE, CONCORDIA MILITVM, RIC VI Antiochia 60 Diocletianus, CONCORDIA MILITVM, RIC VI, Cyzicus, 16 a Galerius, CONCORDIA MILITVM, RIC VI Cyzicus 19 b Constantinus, AE 3 SOL INVICTO COMITI, RIC VI, Lyons, 310 Constantinus, AE 3, RIC VII Cyzicus 59, Campgate Constantinus, AE3, RIC VII, Cyzicus 34, Campgate Constantinus, AE 3, RIC VII Antiochia 71, Campgate Licinius I Follis, IOVI CONSERVATORI, RIC VII, Alexandria 28 Constantinus II, AE3, RIC VII, Antiochia 65, Campgate Costantius II, FEL TEMP REPARATIO, RIC VII, Antiochia 135 Theodosius I A2 GLORIA ROMANORVM, RIC IX Nicomedia 25 c Acquistate da venditore inglese, si tratta di un lotto di esemplari misti contraddistinti dalla caratteristica “desert patina” sulle superfici, di solito provenienti dall'area medio-orientale. "Desert patina"... che poi patina vera e propria, dal punto di vista chimico-fisico, non è: la patina è un processo di interazione tra la superficie monetale originaria e l’ambiente circostante mediante processi chimici di corrosione che portano a un’alterazione della prima. Il risultato di queste corrosioni superficiali, protratti per secoli o per millenni a seconda dell’età della moneta, viene definito patina, che si presenta di varie colorazioni a seconda degli agenti esterni che danno via a queste interazioni chimiche ed elettrochimiche. Nel caso di esemplari simili a quelli in oggetto ho letto commenti che definiscono il colore beige-rossastro dovuto a “sporco” derivato dal terreno. In realtà dovremmo parlare di superfici monetali che in ambiente secco (privo di acqua) porta alla formazione di CuO (ossido rameico – tenorite - dal tipico colore nero) sulle quali poi abbiamo una incrostazione/concrezione terrigena (abbastanza tenace in genere) formata da silicati/calcari a seconda della natura del sedimento. Il colore varia dal beige all’ora al rosso quasi carminio. Il contrasto tra il colore di fondo della tenorite e la concrezione porta a piacevoli giochi di contrasti cromatici che spesso rendono la moneta più gradevole alla vista. Di seguito alcuni dettagli.1 punto
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