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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/18/23 in Risposte

  1. Buongiorno, Per tutti gli appassionati e collezionisti di monete romane Repubblicane vorrei segnalarvi che nella sezione: Biblioteca Numismatica / Libri / Monete Antiche / il Tesoretto di Suese potete scaricare gratuitamente il catalogo in PDF di recentissima pubblicazione del "Tesoretto romano di Suese" , (175 denari della Roma repubblicana trovati nel 2021 nel territorio livornese). Il catalogo cartaceo può essere richiesto alla segreteria del Museo di Storia Naturale di Livorno. Se poi vorrete farvi un weekend a Livorno e visitare tra l'altro il Museo, sappiate che la mostra è stata inaugurata il 5 Maggio scorso terminerà il 2 Luglio p.v. Per ulteriori info contattatemi. Tanto era mio dovere informare questa magnifica Community.
    3 punti
  2. hai ragione mty nei testi non sempre viene riportata la distinzione, pur importante, tra Prova e Progetto Ho voluto controllare per sicurezza anche il volume del Pagani che pero' anche lui non riporta definizioni precise. Vi è pero' una bibliografia molto utile cui ci si puo' rifare. Prova : sono coniazioni di prova di una moneta effettivamente poi emessa (di solito - almeno nelle coniazioni moderne la moneta di prova riporta spesso tale dicitura nel campo) ed avrà corso legale Progetto: è invece una coniazione (di prova sempre) ma di una moneta che poi non viene emessa e quindi rimane a livello di 'progetto' ma che non diventerà mai vera e propria moneta a corso legale
    3 punti
  3. Le riporto tutte in visione diretta seppur rimpicciolita. Alessandro Volta (1745-1827) on 10000 Lire 1984 Banknote from Italy. Italian physicist best known for the development of the first electric cell in 1800.
    3 punti
  4. Trovata in una grotta del Lazio una misteriosa statuetta di 7000 anni fa. Chi rappresentava? Una donna, una divinità, una bambola? Chi raffigura la statuina d’argilla rinvenuta negli scavi che la Sapienza sta conducendo dal 2021 in una grotta a Poggio Nativo in Sabina? Questo eccezionale ritrovamento è avvenuto durante l’ultima campagna di scavo. Si tratta di una figurina in argilla risalente a circa 7000 anni fa, cioè a un periodo, il Neolitico, in cui la penisola era abitata dalle prime comunità agricole. Oggetti di questo tipo sono molto rari in Italia e pressoché assenti nelle regioni del versante tirrenico. La scoperta è stata resa nota dall’Università La Sapienza, in queste ore. Poggio Nativo è un comune italiano di 2 564 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio, posto a un’altitudine di circa 500 metri sul livello del mare. “La grotta di Battifratta si apre su un costone di travertino, lungo la valle di un piccolo affluente del fiume Farfa. – spiegano gli studiosi de La Sapienza – L’attuale ingresso della grotta corrisponde allo sbocco di una antica sorgente, probabilmente a regime stagionale, che costituiva un punto di attrazione per le comunità umane del passato. La statuina è attualmente oggetto di uno studio multidisciplinare, coordinato dal Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza, sugli aspetti tecnologici e stilistici per conoscere le modalità di realizzazione del manufatto e per capire se rispecchia modelli iconografici riconducibili a tradizioni culturali precise”. “I tratti del volto sono accennati in modo schematico – proseguono gli archeologi dell’Università romana – ma maggiore cura pare sia stata posta nella rappresentazione dell’acconciatura e delle decorazioni del corpo. Questo prezioso reperto aggiungerà molte nuove informazioni su quello che si sta rivelando essere un sito chiave nella preistoria del Lazio e dell’Italia centrale”. “La presenza di ceramica, industria litica, reperti faunistici e botanici su più livelli stratificati – spiega Cecilia Conati della Sapienza – rivela l’utilizzo della sorgente e della grotta non soltanto per l’approvvigionamento di acqua, ma anche per scopi sepolcrali e rituali, come testimoniano i resti scheletrici umani rinvenuti e la statuina in argilla.” Le ricerche alla Grotta di Battifratta sono condotte nell’ambito di un più ampio progetto di ricerca sul popolamento preistorico della valle del Farfa e territori limitrofi finanziato dal fondo Grandi Scavi Sapienza. Lo scavo si svolge su concessione del Ministero dell99a Cultura, Soprintendenza ABAP Roma metropolitana e provincia di Rieti. L’impostazione fortemente interdisciplinare della ricerca vede la partecipazione, accanto agli archeologi, di specialisti di diversi ambiti scientifici (geologi, paleobotanici, archeozoologi, antropologi, fisici, chimici, ecc.) con l’obiettivo di ricostruire modi di vita, risorse e ambienti del passato. Info Cecilia Conati Barbaro Dipartimento di Scienze dell’antichità [email protected] https://www.stilearte.it/trovata-in-una-grotta-del-lazio-una-misteriosa-statuetta-di-7000-anni-fa-chi-rappresentava/
    2 punti
  5. Provo a inserirmi, con ben poche speranze di non passare ormai inosservato travolti come siamo dai “condivido volentieri” di Domenico 🤣👍, con un mio condivido volentieri 🫢😁 da poco entrata in collezione. Da asta Nomisma 67, lotto 1218 Vittorio Emanuele II re eletto, 5 lire 1860 Bologna - Nomisma 824, RR, minimo colpetto al bordo. Leggeri segnetti nei campi al D/ - FDC Le foto sono mie…🤗
    2 punti
  6. Grazie @Pxacaesar per la precisazione, il mio esempio era inadeguato. Un incuso di dritto, dovuto ad una moneta rimasta attaccata al conio di martello, era più difficilmente reperibile dal malleator che nel caso di una moneta coniata rimasta sul conio di incudine. Ma se gli incusi di rovescio sono molto più rari, forse non è soltanto dovuto al fatto che l’operaio se ne accorgeva più facilmente. Può anche essere che, non figurando il ritratto imperiale, venivano più difficilmente inserite nella moneta circolante? Per quanto riguarda Elena, non ci sono troppi dubbi: si legge (su entrambi i lati!) FL IVL HE-LENAE AVG. La zecca è Treveri, e per il piccolo modulo, il rovescio è molto probabilmente PAX PVBLICA. Un ritratto somigliante: https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-59374.htm
    2 punti
  7. Buonasera ecco i realizzi : Lotto 3130. ITALIEN. Venedig. Alvise Contarini, 1676-1684 Base d’asta: 5.000 CHF Risultato: 6.800 CHF Lotto 3132. ITALIEN. Venedig. Silvestro Valier, 1694-1700 Base d’asta: 3.000 CHF Risultato: 4.250 CHF Lotto 3139. ITALIEN. Venedig. Alvise Mocenigo IV. 1763-1778 Base d’asta: 4.000 CHF Risultato: 4.750 CHF Cordialmente Giovanni Melior est sapientia quam vires
    2 punti
  8. Pranzo prenotato per max 15 persone. Fatemi sapere se vi sono impedimenti. Grazie.
    2 punti
  9. Ciao, Una spiegazione tecnica di quest’errore di battitura la trovi qui: Mi sembra che questi incusi non siano molto comuni, contrariamente a quanto si può pensare, per i nummi del Basso Impero. Gli incusi di rovescio sono ovviamente più rari e ricercati. Secondo me, si tratta di Elena e non di Aelia Eudoxia: https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-98326.htm
    2 punti
  10. Dormono......😊 R scissa....dunque Enrico IV.... Auguri per la tua collezione Ciao a tutti
    2 punti
  11. Concordo con te @gennydbmoney. Inoltre è da considerare che circolassero ancora "vecchie monete" tipo il 10 Tornesi 1825, sicuramente coniato con una tiratura alta e che si trova sul mercato con segni di usura notevole ( di solito ), testimonianza che circolò molto di più dei 5-6 anni previsti. Poi, in mancanza di dati sulla tiratura si possono solo fare delle supposizioni. Saluti, Beppe
    2 punti
  12. Cosa resta della LEGGE GRANARIA di Nerva? Un sesterzio e un quadrante! -> https://www.cronacanumismatica.com/cosa-resta-della-legge-granaria-di-nerva-un-sesterzio-e-un-quadrante/ Nel 97 l’imperatore promulga una legge granaria per garantire risorse alimentari ai cittadini di Roma e gli unici “documenti” a parlarne oggi sono le monete di Roberto Ganganelli | Il grano, come ben sappiamo, era la fonte di cibo più importante per coloro che vivevano a Roma, una città che forse durante il regno di Augusto superava già il milione di abitanti. Poiché la scarsità di grano avrebbe inevitabilmente causato disordini civili e speculazioni, dell misure per garantire l’approvvigionamento e il controllo del prezzo del grano erano state prese sin dalla fine del II secolo a.C. Un busto raffigurante Nerva (imperatore dal 96 al 98 d.C.) Il primo a introdurre una legislazione di questo tipo fu Caio Gracco durante il suo primo tribunato, nel 123-122 a.C. La legge granaria di Gracco dava al governo il potere di organizzare una distribuzione mensile di grano (frumentatio) a un prezzo prestabilito ai cittadini romani maschi che risiedevano a Roma. Nel suo contesto originario, il provvedimento non aveva nulla a che fare con l’assistenza ai poveri, ma mirava a garantire un approvvigionamento costante e a prezzi ragionevoli di grano ai cittadini, indipendentemente dalla loro condizione economica. Nel 58 a.C. la frumentatio fu riformata dal tribuno Publio Clodio Pulcher, che la rese gratuita. Tuttaviam, questa misura era politicamente troppo estrema e costosa e così seguirono aspri dibattiti sul numero di beneficiari ammissibili (la plebe frumentaria). Augusto limitò tale numero a circa 200.000 persone e razionalizzò i sistemi di stoccaggio e distribuzione del grano, facendoli gestire dal praefectus annonae. È interessante notare che gli aventi diritto a ricevere il sussidio di grano (l’annona) possedevano tessere che potevano essere acquistate, vendute o tramandate in eredità. Il sesterzio coniato a Roma nel 97 con cui Nerva celebra la propria riforma granaria volta a garantire un approvvigionamento costante di cereali, a prezzo equo, all’affamata popolazione dell’Urbe Più di due secoli dopo l’attuazione della legge di Gaio Gracco, Nerva (96-98) introdusse una nuova riforma granaria a Roma. I dettagli del provvedimento, celebrato in questo bel sesterzio raffigurante un modius con spighe di grano e un papavero, sono sconosciuti, ma doveva essere in linea con altre misure prese da Nerva per sostenere la sua popolarità. Di fatto, l’unica prova concreta della riforma granaria di Nerva rimane questo tipo di moneta, risalente forse all’anno 97, che reca l’iscrizione PLEBEI VRBANAE FRVMENTO CONSTITVTO e che suggerisce come il grano non venisse distribuito gratuitamente, ma piuttosto a un prezzo fisso ed equo. Anche questo piccolo quadrante con il “modius” e le spighe, e al rovescio il caduceo di Mercurio, allude probabilmente alla riforma granaria di Nerva Si potrebbe dunque presumere – stando allo slogan di propaganda sul sesterzio – che il nuovo prezzo imposto da Nerva fosse in qualche modo più favorevole o più equo di quello stabilito durante il regno del predecessore Domiziano. Anche un quadrante di Nerva riporta l’iconografia del modius e verosimilmente richiama la legge granaria voluta dall’imperatore, ma l’iconografia è scarna e la sola legenda IMP NERVA CAES AVG non allude in modo diretto al provvedimento. Certo è che quel rovescio col caduceo alato accostato dalle lettere S C rappresenta un richiamo nemmeno troppo velato a Mercurio, dio del commercio, in riferimento – evidentemente – a quello dei cereali di cui a Roma c’era sempre un disperato bisogno.
    2 punti
  13. Salve. Condivido la mia SOLI REDUCI, 1791- Ferdinando IV. UN caro saluto a tutti.
    2 punti
  14. Ti faccio vedere un altro esemplare che fa capire perché il "3" del tuo esemplare potrebbe derivare da un conio occluso. Inoltre lo stile del 3 nelle monete del 1713 è differente rispetto a quello che dovrebbe essere il 3 nella tua moneta. Ed ancora, se esistessero coniazioni in rame del 13 avrebbero le sigle C.P. (presenti in tutte le monete del 1713) e non T.S., che appaiono soltanto nel 1717. Il Della Rovere documenta il suo scritto citando dei testi di zecca ma non solo, ci ha anche lavorato nella zecca di Palermo. Nel 1713 hanno coniato oro ed argento, bene. Significa che hanno coniato anche del rame? No. Nel 13 non hanno coniato moneta in rame perché mancava l'appaltatore, come si apprende da una frase che hai citato sopra "il lavoro fu appaltato DUE ANNI DOPO con Real dispaccio del 14 di Marzo 1714". Una coniazione "non ufficiale" come dici, presume comunque la presenza di qualcuno che paghi, che appalti la lavorazione appunto, ed in quel momento non c'era questa figura mentre c'era per le coniazioni in oro ed argento. Devi tenere conto che ogni metallo era una monetazione a se e la sua coniazione non era legata alla coniazione degli altri metalli.
    2 punti
  15. Buongiorno Alberto,le rarità odierne si riferiscono alle monete attualmente disponibili sul mercato e non ai pezzi liberati in quegli anni... Magari sono stati coniati migliaia di esemplari ma a noi ne sono arrivati qualche centinaia...
    2 punti
  16. Ciao a tutti, questa sera vi presento questo testone della mia collezione, moneta che qui sul forum è comparsa assai di rado. Clemente VIII (1592-1605), Testone, Fano. Munt 153, CNI 1, MIR 1510/1 D/: stemma ovale in cornice a volute e cimasa con maschera, sormontato da chiavi decussate con cordone e fiocco e da tiara. CLEMENS . VIII . - . P . M . ANNO . I . R/: l'Immacolata entro ellisse radiante. TOTA * FORMO - SA * FANVM * In basso nel giro: * GT * T/: liscio. Peso 9.36 g Si tratta di una moneta rara. Appare sul mercato sempre in bassa conservazione, generalmente inferiore al BB e con impronte e conio di bassa qualità. Per esempio l'esemplare della collezione DeFalco era MB (NAC 81). Questo è un esemplare di conservazione sicuramente superiore alla media e personalmente lo ritengo uno dei migliori apparsi sul mercato, corredato da una bella patina di monetiere. Le lettere GT al rovescio sono le iniziali dello zecchiere Galeotto Tommasini. L'appellativo "TOTA FORMOSA" (Tutta bella), è attribuito riferito alla Madonna. Michele
    2 punti
  17. Questa è la condizione dichiarata dal compilatore del catalogo, di un esemplare di importante tetradrammo da Katane, con al diritto testa frontale di Apollo da conio di Herakleidas . Sarà il 22 Maggio in vendita Nomos 27 al n. 1030 .
    1 punto
  18. Medaglia Guerra di Libia - variante 2 Il volto del Sovrano è rivolto a destra, la scritta LIBIA presenta caratteri più alti, è stata prodotta sia in bronzo che in bronzo argentato, non reca alcuna Sigla
    1 punto
  19. Ti ringrazio, bello l' accostamento con "chi lo sappiamo", ma non sottostimarti, le presenze importanti sono quelle (che ti corrispondono) di intelligenza e passione che trasuda ad ogni commento (e mi fermo qui perchè non ho nulla da dimostrare e interessi da coltivare). Ti auguro ogni bene e buon proseguimento intellettuale e anche (naturalmente) emotivo sul Forum: Alla prossima, cordiali saluti SANTI
    1 punto
  20. Medaglia Guerra di Libia - Variante 1 Il volto del Sovrano è volto a sinistra, è più grande e copre notevolmente il campo. E' stata prodotta in metallo argentato dalla S.J.
    1 punto
  21. Ciao, seguo la monetazione imperiale dei primi due secoli percui su chi sia rappresentata sulla moneta non posso esserti di aiuto. Per quanto riguarda il fatto che monete con errori di coniazione (quando ovviamente non venivano individuate nelle officine di produzione dove erano controllate ed anche bene le monete coniate ma qualcuna poteva sfuggire e questo spiega anche l'esiguo numero di esemplari giunti fino a noi) circolassero io non ho dubbi. Infatti ho visto molti denari con tali difetti che presentavano chiari segni di consunzione da circolazione. Il fatto stesso poi che sono giunti fino a noi ne è la prova 🙂 ANTONIO
    1 punto
  22. Salve. Metallo bianco e smalti: 18,6 g, 35 mm. Le rose accanto al logo dell’associazione sono raffigurate anche sulla scultura dedicata ai donatori valdostani in piazza Ducler ad Aosta. L'Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (AIDO) è un'associazione di persone che accettano volontariamente di donare i propri organi, tessuti e cellule in caso di morte. Nacque come Donatori organi bergamaschi (DOB), il 26 febbraio 1973 a Bergamo come espansione di una realtà all'epoca solo cittadina, fondata per iniziativa di Giorgio Brumat. All'epoca della fondazione, in Italia era possibile solo il trapianto di rene e l'urgenza delle donazioni era amplificata dalla difficoltà che i nefropatici dovevano affrontare per sottoporsi alla emodialisi, unico trattamento possibile. Dopo solo quattro anni l’AIDO superò i 70 000 iscritti e le 600 sedi comunali, e stipulò un accordo con il Ministero dell’Istruzione per far conoscere l'associazione e i suoi scopi nelle scuole italiane. Dal 1983 l'associazione ha offerto il proprio patrocino per l'istituzione di un premio annuale alla memoria di Beppe Viola, la cui cerimonia di premiazione si svolgeva a Coccaglio, in provincia di Brescia, e che inizialmente è stato assegnato a giornalisti che avevano realizzato servizi in favore della donazione degli organi. Nel 1986 l’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga conferì all'associazione la medaglia d'oro al merito della sanità di tutti i cittadini. https://it.wikipedia.org/wiki/Associazione_italiana_per_la_donazione_di_organi apollonia
    1 punto
  23. Assicurata affrancata 50 e 100 lire serie Castelli d'Italia emissione del 1980 + 3000 e 2000 lire della serie alti valori emissione 1978/79. Annulli nitidi etichette al loro posto, bella busta.
    1 punto
  24. Scusa ma non vedo perché l'argento dovrebbe essere in superficie: si tratta di una lega, non è ancora presente l'argentatura su queste monete. Lascerei stare gli esperimenti con l'acido su una moneta con 18 secoli di storia sulle spalle, già purtroppo è pieno di orafi che saggiano le monete antiche... Oltretutto, anche mettendo di fare codesta prova, non vedo in che modo sarebbe risolutiva, non essendoci uno standard di fino ben definito in questo periodo. Ribadisco che non vedo motivi che mi facciano pensare a un falso; non ho capito francamente cosa tu intenda con la storia dei fondi non lisci, ma mi sembra che tutto rientri nello standard di conservazione di questa tipologia. Se i dubbi sono legati alla lucidatura, teniamo presente che il 100% delle monete romane sono pulite. Alcune in maniera più invasiva, altre meno. Le lucidate temo che non facciano parte della minoranza.
    1 punto
  25. Dopo questo magnifico argento, una buona quadrupla in oro...
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  26. Ti ringrazio per l'aiuto. Io ovviamente sono grato a chi mi aiuta. Non ho risposto per il semplice fatto che non volevo intasare il canale delle identificazioni. Non l'ho fatto con cattiveria. Chiedo scusa, sono stato un po' ingenuo, dalla prossima ringrazio tutti. 🙂
    1 punto
  27. Caro Scudo, ti do' del TU evidenziando la" priorita'" di confidenza in relazione alla mia eta' anagrafica (naturalmente se tale confidenza è corrisposta). Continua pure ad inserirti, la parola" inosservato" non si addice ad una presenza costante (e importante) di questo forum. Un caro saluto, SANTI
    1 punto
  28. Foto non perfette (dici tu), ma come non essere " perfettamente d' accordo" su quanto hai detto?. Un caro saluto, SANTI
    1 punto
  29. Classical Numismatic Group > Electronic Auction 539 Auction date: 31 May 2023 Lot number: 207 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: PHRYGIA, Kibyra. Circa 166-84 BC. AR Drachm (16mm, 2.72 g, 12h). Cistophoric standard. Helmeted head of Kibyras right / Warrior, holding couched lance, on horse galloping right; monogram to left, anchor below. HGC 7, 706; SNG Ashmolean 995. Flan crack, porous, light scrape on reverse. Good VF. Estimate: 150 USD
    1 punto
  30. Era da un po' di tempo che volevo acquistare questi volumi di Cesare Bobba in condizioni accettabili, anche perché riguardano la monetazione che più mi interessa e mi appassiona, e, finalmente, li ho trovati da tre diversi rivenditori di libri usati. Ora che li ho sfogliati, posso che dire che l'idea editoriale era notevole e anche molto moderna nella presentazione e impostazione; allo stesso tempo, gli errori e le omissioni sono davvero tanti, rilevabili pure da un meno che dilettante come me. Arriverei a dire, non accettabili se i libri uscissero oggi, periodo in cui abbiamo molti riferimenti, anche raggiungibili in un click, per sapere tutto di zecche e dimensioni precise di monete moderne e diffuse come quelle trattate. Eppure, ciò vuol dire che il "mio" mondo di collezionista è migliore di quello di cinquanta, sessant'anni fa, che non ho conosciuto? Ovviamente è impossibile rispondere a questa domanda, ma una indicazione l'ho trovata nelle introduzioni, scritte dall'autore stesso: dove non sono praticamente mai presenti riferimenti al valore venale dei pezzi, ad esempio, ma tanti sono i richiami all'amore, alla passione per le monete come veicolo di storia e, soprattutto, alla curiosità. Bobba dice di aver scelto temi, che forse oggi risulterebbero troppo vasti e farebbero storcere il naso ai collezionisti "professionali", perché sicuro che la varietà dei tipi, i molti Paesi rappresentati, avrebbero suscitato l'interesse del lettore, che a partire da una semplice moneta può giungere ad approfondire e conoscere eventi e storie di Nazioni anche molto lontane dall'Italia. Trasuda, in quelle poche righe, un amore per il Sapere, una conoscenza di ciò che anima (e rende felice) il collezionista che forse opere più moderne, e discussioni sul fatto che il tal grading debba essere MS/PR-63 o MS/PR-64, non riescono del tutto a restituire. E allora: ringrazio la mia epoca, che mi permette di acquistare questi e altri libri comodamente da casa, in posti che non potrei mai raggiungere fisicamente, e grazie alla quale posso accedere a migliaia di informazioni su ciò che mi interessa. Mi chiedo, però, se tutte queste informazioni riusciamo a gestirle correttamente, e provo ammirazione, che non vuole essere vuota nostalgia, per chi, con meno mezzi a disposizione, riusciva a veicolare passioni, curiosità, sentimenti e cultura.
    1 punto
  31. Sul collezionismo di un passato così lontano, ben poco potrei dire, in quanto anagraficamente mi è stato impossibile esserci Naturale che, ad oggi, tutto sia maggiormente documentato e completo... non dimenticando però eventuali fenomeni di disinformazione, dove chiunque, su social e simili, può dire la propria. L'amore per la materia esisteva a quei tempi ed esiste ancora... i cataloghi ora sono più completi, ma almeno sulle contemporanee che seguo io, ancora non esenti da sviste Probabilmente, le dichiarazioni dell'Autore così appassionate, fanno parte dell'idea di coinvolgere anche il lettore stesso e di un collezionismo che all'epoca non era visto maggiormente come ritorno economico, secondo me. Ogni cosa va compresa nella sua epoca
    1 punto
  32. Sacrebleu! Maronn ro' Carmin! Ce schifezza! 😝
    1 punto
  33. Ma certo, finche' non si trova uno che ha abbastanza dabbenaggine di chiuderla buona.
    1 punto
  34. Ciao! Nessuna idea precisa. Come gli amici prima di me, anche io credo che la prova di stampa sia quella temporalmente più vicina all’emissione regolare. Ma di più nìn zò
    1 punto
  35. La distinzione di Crippa e’ inutile senza una definizione chiara che avrebbe dovuto antecedere l’elenco di queste emissioni nel catalogo. mi rifarei al Pagani ( Prove e Progetti…) che dovrebbe aver definito la distinzione nella sua trattazione. Domani controllo meglio
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  36. a questo punto sceglierei un perito che non ha letto questa discussione.. potrebbe farsi influenzare 🤣👋
    1 punto
  37. Annullo di Posta Militare 132 del 28.11.1918 ( 17 giorni dopo la fine della guerra) . Il mittente è il Ten. Colonnello Azzariti Luigi 8° Armata, comandante del Genio, Corpo d'Armata d'Assalto. Diciamo non proprio uno qualunque. Con l'annullo di posta Militare non si sarebbe dovuto affrancare la missiva, l'affrancatura di 45c. è dovuta per il servizio accessorio di 'espresso' che non era compreso nella franchigia militare. Per la quartina dei 5c. Leoni (vedi catalogo) Il 25c. Espresso è quotato su busta sui 15 euro. Il tuo esemplare comunque presenta una notevole decentratura, tale che si vede addirittura sulla sx un pezzo del francobollo accanto, ciò potrebbe rientrare in una varietà con un'ovvio plus-valore. Bella busta.
    1 punto
  38. Valore e interesse collezionistico dal punto di vista filatelico nessuno. È una semplice etichetta privata data in omaggio dall' Enichem. Hanno un loro mercato un po' di nicchia. La busta viaggiata che lo conteneva avrà sicuramente interesse filatelico.
    1 punto
  39. Buongiorno a tutti, la Numismatica Felsinea sarà presente alla Fila F stand 244 con il nuovo listino n. 16 e tante altre novità. Vi aspettiamo numerosi. Per ogni necessità o informazione ci potete contattare al 3484957226.
    1 punto
  40. Ha anche una lancia. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  41. Ciao Alberto, @Litra68 Cominciamo a prendere in considerazione il millesimo 1834. In questo anno si coniò un numero ingente di Piastre, come dimostra la facilità nel reperire tale moneta e soprattutto nell'enorme numero di Varianti/Curiosità della stessa. Le altre monete d'argento sono piuttosto rare ( Mezza Piastra R -Tarì R4 – Carlino R3/R4 – Mezzo Carlino: non emesso ). Può essere spiegato con il fatto che gli addetti alla Zecca fossero occupati quasi esclusivamente nella coniazione delle Piastre. La monetazione in rame manca totalmente, con l'eccezione del 10 Tornesi che è riportato dal Cagiati e successivamente dal D'Incerti. Il Cagiati è abbastanza preciso, citando la Collezione Neumann ed il numero di archivio. Un dato di fatto è però certo: la moneta non è mai comparsa, non esistono documenti e/o fotografie che possano attestare l'esistenza della stessa. La stessa Collezione Neumann, se si svolgono delle ricerche sembra non esistere. A questo punto si ritorna al quesito: “ Perchè nel 1834 non furono coniate le monete in lega di rame?” Avanzerei delle semplici ipotesi. Nel 1834 Re Ferdinando appoggiò esplicitamente Don Carlos nella prima Guerra Carlista a discapito di Isabella II° che risultò il “cavallo vincente”. Si inimicò Francia ed Inghilterra che appoggiavano la futura Regina, oltre naturalmente alla Spagna. E' possibile pensare ad un boicottaggio di queste potenze nelle materie importate? Secondo il mio parere è una ipotesi da scartare perchè non spiegherebbe la grande disponibilità di argento e quindi la grande tiratura delle Piastre con questo millesimo. Altro fatto degno di nota è l'eruzione del Vesuvio, ma da fonti storiche, non sembra abbia causato danni a Napoli e quindi problemi tecnici alla Zecca. A mio parere l'ipotesi più probabile è che si comprese l'evidente carenza di Piastre nel circolante e quindi la Zecca era “sotto pressione” per coniare questo nominale al contrario delle monete in rame che erano ritenute sufficienti. Stessa supposizione per le annate mancanti 1842-43. Probabilmente negli anni 1838-39-40 furono coniate molti 10 Tornesi, pertanto si ravvisò che, per qualche anno, non fosse necessario coniare tale moneta. Saluti a tutti
    1 punto
  42. Il biglietto in se per se vale 5-6 euro se non avesse avuto l’autografo. L’autografo de facto ne dimezza il valore numismatico poiché è un danno sulla carta stessa. Sicuramente potrebbe aver un valore per chi è collezionista di autografi o per qualche numismatico che voglia avere nella propria collezione un pezzo autografato da Cionini. In questo caso vige la legge del mercato, il prezzo lo stabilisce chi fa l’offerta e chi ha più voglia di inserirlo nella propria collezione. Per alcuni potrebbe valere nulla, per altri magari potrebbe avere un discreto valore. Io ad esempio, se mi venisse proposto non lo pagherei più di 20 euro come mera curiosità storica
    1 punto
  43. Buonasera, concordo. In ogni caso, d'obbligo una perizia calligrafica.
    1 punto
  44. Ciao @rcamil grazie della tua risposta adesso mancano all appello gli altri due esperti aspettiamo anche le loro conclusioni! Comunque se penso che un profondo conoscitore come te nn ne ha mai visto uno e nn ne ha nemmeno foto se esistesse veramente altro che R2 ! Tutto ciò mi fa pensare che sia una moneta molto molto rara( sempre che come dici tu nn sia stata erroneamente catalogata)!!!
    1 punto
  45. Esemplare autentico e di bella conservazione per confronto. Ex Nomisma 67.
    1 punto
  46. Osservazione molto interessante, grazie! M.
    1 punto
  47. È uno dei gioiellini della monetazione del Re Numismatico, fratello minore delle altre tre tipologie della serie Aratrice, nummi di grande fascino, tra le più belle del Regno. Ricordo di averne avuti due esemplari, uno in SPL che acquisto’ il babbo a fine anni Sessanta da Mario Ratto, che poi vendette, e un altro qFDC da me acquistato dal compianto Angelo Bazzoni se non erro nel 2003. Una vera gemma, qui il FDC assoluto è veramente un’impresa epica.
    1 punto
  48. Non sono le medaglie di Mazio che valgono poco, è la medaglistica papale che non ha valenza economica, trovi opere d'arte al prezzo di una serata familiare in pizzeria. Esempio: nell'ultima asta Varesi mi sono aggiudicato una medaglia di pio xi del 1933 (la Porta Santa) del grande scultore e medaglista friulano Aurelio Mistruzzi al prezzo di 60 euro. Medaglia d'argento coniata in 2000 pezzi e in conservazione perfetta, FDC assoluto: mio nipote Lorenzo (di sei anni), prendendola in mano ha esclamato "è bellissima". Conclusione: questo attualmente è il mercato.
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  49. Su un sampietrino della stessa zecca, la legenda si intravede sotto il busto. Ciao, Roberto C.
    1 punto
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