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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/29/23 in Risposte

  1. Buon pomeriggio vorrei condividere con voi le 25 regole del buon numismatico (trovate in rete) ;
    9 punti
  2. Buongiorno a tutti, vi ringrazio per avere accolto il mio invito. Vedo con piacere una bella partecipazione, direi di piu' ....un bel lavoro di squadra. Anche le visite non mancano, sono contento che la discussione sia di interesse. Vado ad integrare ed aggiornare quanto gia' anticipato da @Raff82 nei precedenti post dove si approcciava un primo censimento . Riepilogando al momento tra monete postate degli utenti e monete viste sul web..Abbiamo: 3 Esemplari di 10 Tornesi Ferdinando II 1855 1856 1857 1 Esemplare di 60G.Ferdinando II 1859 8 Esemplari di piastra 120Grana Ferdinando II 1 1836 1 1854 2 1855 3 1856 1 1857 Sto leggendo con altrettanto piacere i vari interventi sulle ipotesi, tesi e quanto altro possa aiutare a capire il perche' o come si siano generati questi doppi orecchi. Correggetemi se ho tralasciato qualcosa o male interpretato. Aspetto con piacere altri apporti e condivisioni. Buono studio e ricerca a tutti. Saluti Alberto
    5 punti
  3. Buonasera a tutti, rieccomi tra i 6 Tornesi di Ferdinando IV. Nuovo arrivo in Collezione Litra68 , grazie ad una task Force di Fratelli Lamonetiani sono riuscito ad aggiungere il 6 Tornesi 1800 sigle R.C. Magliocca 381 R3. Bel colpo a mio avviso. Come accennavo il tutto è stato possibile grazie ad una task Force di tutto rispetto che ho il piacere di ringraziare pubblicamente perché anche questo è collezionare e condividere una comune passione. L'artefice principale che è diventato ormai il mio scopritore e segnalatore di monete mancanti @motoreavapore che setaccia a tappeto il web alla ricerca di pezzi mancanti. Poi un doveroso ringraziamento a pari merito va a @gennydbmoneye @Rocco68 perché nonostante seguissero la moneta hanno subito deciso di cedere il passo al sottoscritto una volta saputo che desideravo provarci. Diciamo una bella staffetta chiaramente sono stato fortunato a prenderla. E adesso veniamo alla moneta in questione.. Ve la mostro da sola per farla apprezzare meglio e in gruppo con le sorelle. Saluti Alberto
    4 punti
  4. Conoscevo già questo bellissimo e utile vademecum. Aggiungerei anche la regola XXVI di Solone Ambrosoli: Beato il collezionista perchè non conoscerà la noia. Arka Diligite iustitiam
    4 punti
  5. Ciao @Bruzio , non sarebbe il primo falso d'epoca ottenuto per fusione e con metalli bianchi. Ecco un 10 Tornesi 1798
    4 punti
  6. Non credo proprio di essere più “autorevole” di te, Alain, in questo campo! A volte, come in questo caso, è maledettamente difficile distinguere le emissioni pseudoimperiali longobarde dai prototipi ufficiali! E poi si finisce quasi sempre per dare giudizi personali. Le nostre conoscenze sono molto limitate: non sappiamo, ad esempio, se Ravenna in qualche occasione possa aver coniato moneta “per” i longobardi o se i longobardi a volte possano aver ingaggiato maestranze provenienti da zecche imperiali. La moneta oggetto di questa discussione mi sembra piuttosto lontana dai tipi barbarizzati (tipo Brescia) ma anche dalle emissioni ufficiali ravennate (basta dare un’occhiata alle principali opere di riferimento (Mibe, Doc, Morrison). Rispetto alle ufficiali vedo uno stile più trascurato della legenda e della parte inferiore del busto (che pur mantiene lo schema iconografico del tipo ufficiale). I lacci del diadema poi non cadono in basso come nelle emissioni di Ravenna ma rimangono sospesi in alto.
    4 punti
  7. Alberto, aggiungo altri due 10 tornesi 1856, sempre stesso conio al dritto. Presi da web. Ciao.
    3 punti
  8. Colpa dell’amido nel lavaggio… non c’erano più le maestranze di una volta…
    3 punti
  9. Buongiorno presento l'ultima pescata in ciotola che ho fatto: tre monete per 1 euro. Comincio con la prima : 1 shilling 1994 del Somaliland (Stato dell'Africa orientale, senza riconoscimento internazionale) La seconda , un bel 5 matonas 1923 (1931) dell'Etiopia: e infine la terza: half penny 1861 della regina Vittoria, un po' liscio...
    3 punti
  10. Trovate in un forte le monete saccheggiate agli ebrei e riciclate con nuovo punzone dalla legione romana dello Stretto di Messina Moneta ebraica della prima guerra giudaica rinvenuta ad Apsaros. Essa fu coniata nel 69 d.C., poi sequestrata e contromarcata dalla legione X Fretensis. Sullo sfondo, il forte di Apsaros. Foto. Piotr Jaworski Monete ebraiche sottratte dai legionari romani agli ebrei, durante la terribili repressioni a Gerusalemme e a Masada furono contromarcate e riutilizzate con il marchio X dalla decima legio Fratensis, la legione romana che nacque attorno allo stretto di Messina, del quale portava il nome. Fretum siculum era il nome del tratto di mare tra Calabria e Sicilia. Fretum, in latino, significa stretto, in senso geografico. I ricercatori polacchi hanno stabilito, grazie a scavi, in un forte romano della Georgia, che i soldati della 10a Legione Fretensis, nota per la loro sanguinaria repressione delle rivolte ebraiche, erano di stanza anche sul Mar Nero, ad Apsaros nella Colchide all’inizio del II secolo d.C., Finora, gli storici non avevano rilevato tracce della loro presenza in un’area così remota. La presenza della X legione “calabrese” è stata stabilita grazie alla presenza di monete contromarcate dalla potente unità militare romana. La Legio X Fretensis (“dello Stretto”) fu una legione romana creata da Augusto nel 41/40 a.C. per combattere Sesto Pompeo, ed esistette almeno fino agli inizi del V secolo. Il suo simbolo era il verro. Augusto, all’epoca ancora Ottaviano, arruolò questa legione in quanto aveva bisogno di contrastare Sesto Pompeo, figlio di Gneo Pompeo Magno, che controllava la Sicilia, minacciando la fornitura di grano per la città di Roma. Ottaviano scelse per questa legione il numero dieci per rievocare Legio X di Cesare. Durante il conflitto contro Pompeo, la Legio X presidiò lo stretto di Messina, prendendo parte alla battaglia di Mylae e a quella di Nauloco (36 a.C.). Le Legioni erano generalmente formate da 5000 uomini, in maggioranza italici. Dopo essere stata di stanza nei Balcani, la X fu trasferita in Siria; alcune sue vessillazioni sono attestate dal 6 a.C. a Cirro, mentre l’intera legione era certamente presente nel 6 d.C. Tra le due date vi fu la campagna condotta da Publio Quintilio Varo contro i ribelli giudei, sollevatisi a seguito della morte di Erode il Grande nel 4 a.C.; Varo ebbe certamente a disposizione le altre legioni siriane – la III Gallica, la VI Ferrata e la XII Fulminata – e forse anche la X Fretensis. Il ritrovamento di monete ebraiche contrassegnate, successivamente, dalla X è avvenuto grazie all’intervento dall’archeologo e numismatico Dr. Piotr Jaworski della Facoltà di Archeologia dell’Università di Varsavia che ha notato l’anomalia delle monete trovate durante gli scavi nel forte romano di Apsaros, l’odierna città di Gonio, nella Georgia occidentale. La maggior parte delle monete proveniva dall’Antiochia siriana e dalla Giudea, ma tra queste gli archeologi si sono imbattuti anche in una moneta dei ribelli del quarto anno della prima guerra giudaica. Tutte contrassegnate dalla X fretensis. “Il loro numero non deve sorprenderci. Erano piccoli tagli usati tutti i giorni per comprare cibo o servizi. Per una moneta di questo tipo si poteva entrare nei bagni” – dice Jaworski.
    2 punti
  11. condivido.. ti consiglio cmq di aspettare e di monitorare internet, l occasione capita sempre.
    2 punti
  12. Buonasera, condivido gli ultimi 2 volumi della mia nascente biblioteca. Un caro saluto a tutti.
    2 punti
  13. Dovrebbero essere i famosi principi di Memmo Cagiati, anche il buon Mario Traina spesso li citava nelle sue pubblicazioni divulgative...
    2 punti
  14. C'è un testo che ne parla: Trovato anche questa discussione:
    2 punti
  15. Tu giustamente non potevi farti pubblicità, ma le tue pubblicazioni meritano eccome, con quel ricchissimo armamentario fotografico con tanto di ingrandimenti e focus sui dettagli sono strumenti utilissimi per ogni studioso e collezionista, per non parlare delle comparazioni con i falsi, ce ne vorrebbero altre di pubblicazioni dello stesso tipo, su monetazioni diverse e con lo stesso metodo analitico e illustrativo... secondo me è un'idea valida anche per difendersi dai falsi sempre più pericolosi e pervasivi, pubblicazioni specialistiche con aggiornamenti periodici e comparazioni dettagliate e approfondite tra originali e riproduzioni di ogni tipo ed epoca...
    2 punti
  16. Rivista italiana di numismatica 1892, pag 523 e seguenti prego
    2 punti
  17. Riporto le parole scritte da Roberto Ganganelli nell'editoriale delle ultime notizie dell'edizione online di Cronaca Numismatica; "Riflessioni post fiera Cari lettori, amici numismatici, anche l'edizione numero 136 di Veronafil è andata in archivio e, purtroppo, l'impressione che se ne è ricavata non è positiva né, tanto meno, incoraggiante per il futuro della più importante fiera italiana di settore. Le file degli operatori presenti si sfoltiscono, la "folla" dei visitatori si concentra in intervalli sempre più brevi delle giornate di venerdì e sabato e l'impressione generale che si ricava dalla manifestazione è di un desolato abbandono della barca a se stessa. Certo, parte dei commercianti continua a lavorare con profitto e parte dei collezionisti a fare buoni affari, ma non basta. La progressiva disaffezione verso questo evento è palpabile e, per giustificare il calo di ditte e clienti, non basta evocare lo "spettro" delle tante aste in calendario. Inizio a pensare, dopo tanto inchiostro inutilmente versato, che non si voglia proprio dare un vero futuro a Veronafil. Peccato." Sono parole veramente tristi, e se si perdesse la manifestazione di Verona ne risentirebbe sicuramente tutto il settore, non solo in maniera economica, ma anche culturale. Verona non è solo acquisto e vendita, ma anche incontri e novità del mondo numismatico in generale. Speriamo che in futuro questa manifestazione possa risollevarsi e ritornare ai fasti di un tempo, quando come scritto ne "La Voce Scaligera" se non si trova a Verona non esiste.
    2 punti
  18. hai ragione su tutto! effettivamente il disegno è distante dalle monete ravennate presenti nei cataloghi, ma come dicevo l'unica cosa che mi rende possibilista è grande variabilità che come dicevo copre una infinita gamma di "grigi"... tuttavia non escludo affatto che come dici, questa non sia comunque una "ufficiale" in senso stretto. grazie per il tuo intervento
    2 punti
  19. guarda, benché qua si possa invocare una voce ben più autorevole della mia @giollo2 e benché vi siano esemplari simili, ma maggiormente barbarizzati, che sono plausibilmente del periodo Longobardo (ricordo un esemplare da Brescia ad esempio) sarei propenso a dare questa moneta a Giustiniano e a Ravenna, anche se ammetto che il campo è qua molto scivoloso, e certezze ve ne sono poche. nella media di uno stile di cui esistono infinite gradazioni di grigio, per questa pendo per una emissione ufficiale ravennate. se Giollo2 mi smentirà, sarò felice di imparare sempre qualcosa saluti Alain
    2 punti
  20. Ciao Teo, per farti capire meglio cosa intendo con "schiacciamento di conio" ti posto un esemplare in alta conservazione, che presenta al rovescio sulla Corona Reale un "vuoto".
    2 punti
  21. Il Crondall Hoard è un tesoro di monete e altri oggetti che è stato trovato nel villaggio di Crondall nella contea inglese dell'Hampshire. Il tesoro fu scoperto nel 1828 e si ritiene risalga al VII secolo. Era il più grande tesoro di monete d'oro anglosassoni trovato prima del 21° secolo. Le monete sono ora nella collezione dell'Ashmolean Museum di Oxford. Il tesoro fu scoperto accidentalmente da Charles Lefroy nella tenuta della sua famiglia nel 1828. Come scoperto, comprendeva 97 monete d'oro, insieme a tre piastrine d'oro non coniate e un oggetto placcato in oro che avrebbe potuto essere un falso di moneta. C'erano anche un paio di ornamenti ingioiellati, insieme a piccole catene che Lefroy pensava potessero essere i resti di un sacchetto che un tempo aveva contenuto monete e gioielli. Delle 97 monete, 73 erano thrymsa anglosassoni e 24 erano tremissis merovingi o franchi. Il consenso tra gli storici è che il tesoro risale al periodo compreso tra il 635 d.C. e il 650 d.C. circa. Non è possibile sapere se le monete siano state nascoste o perse accidentalmente. È stato suggerito dal numismatico e storico Philip Grierson che il tesoro potrebbe essere un guidrigildo, un compenso pagato alla famiglia di qualcuno ucciso dall'assassino. Grierson ha notato che secondo le leggi del Regno del Kent il guidrigildo per l'uccisione di un anglosassone libero era di 100 scellini d'oro e questo corrispondeva alla quantità di oro nel tesoro. Tuttavia, non vi è alcuna certezza che le 100 monete e spazi vuoti recuperati da Lefroy costituissero l'intero tesoro, e il luogo in cui è stato trovato il tesoro fosse effettivamente nel Regno del Wessex, dove le tariffe del guidrigildo erano diverse. Dopo la scoperta, il tesoro rimase alla famiglia Lefroy fino al 1895 quando fu venduto al quinto Lord Grantley. Il destino dei tre pezzi grezzi d'oro, della possibile contraffazione e degli oggetti di gioielleria è sconosciuto, ma tutte le monete furono vendute dopo la morte di Grantley nel 1943 alla ditta numismatica AH Baldwin & Sons. A loro volta li hanno ceduti, a prezzo di costo, all'Ashmolean Museum, dove sono esposti. Il tesoro è di notevole importanza storica, in quanto è l'unico grande tesoro di thrymsa anglosassone mai trovato, e una grande quantità di conoscenza attuale della monetazione dell'oro anglosassone è il risultato dello studio di questo tesoro. -> https://britisharchaeology.ashmus.ox.ac.uk/coins/crondall-hoard.html Il tesoro di Crondall Il Crondall Hoard rimane la prova più importante per l'inizio della monetazione inglese. Il tesoro fu sepolto qualche tempo prima del 650 d.C. e include le prime monete anglosassoni. Questa è stata la prima moneta prodotta in Gran Bretagna dopo la partenza dei Romani due secoli prima. Le nuove monete sono state modellate su quelle francesi, ma hanno anche guardato indietro a Roma per l'ispirazione. Il tesoro conteneva oltre 100 pezzi. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che il suo valore potesse essere di 100 scellini d'oro ("thrymsas"), un importo pari al compenso per aver tolto una vita umana secondo un codice di legge dell'epoca. Gli studiosi discutono su come queste monete siano state effettivamente utilizzate. Il diciottenne Charles Lefroy era in viaggio di caccia con il suo guardiacaccia a Crondall, nell'Hampshire, quando notò un mucchio di piccoli oggetti metallici dove le persone stavano tagliando il tappeto erboso. Fermandosi per esaminarli, Charles trovò le monete d'oro insieme a due gioielli e catene. Era il 1828. Le monete furono acquistate per l'Ashmolean nel 1944, in quel momento chiave della storia britannica, per commemorare Sir Arthur Evans. Delle 98 monete d'oro del tesoro alcune provenivano dal Continente, ad esempio dall'Italia e dalla Francia/Olanda, ma ben 73 sono inglesi. Le monete inglesi furono per lo più coniate da re e (probabilmente) vescovi di Londra e del Kent. Tre delle monete erano emissioni non ufficiali fatte per sembrare monete. Il tesoro originariamente conteneva anche alcune monete in bianco e un falso. Sono stati ritrovati anche due gioielli e catene, forse provenienti da un contenitore per le monete, ma nessuno sa dove siano ora. I disegni sulle monete sono notevolmente vari e spesso indicano il potere reale o ecclesiastico. Alcuni sono un mistero. Lo stile semplice del fronte frontale è il modo in cui vescovi e santi sono disegnati nei manoscritti.
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  22. Luppino nel suo ultimo testo dedicato alle prove e progetti riporta un 8 tornesi del 1816 di Ferdinando IV rifacendosi all'asta Artemide XXXVII dell'8 dicembre 2012, lotto 358. Il compilatore del catalogo così la descrive: 8 tornesi 1816, prova in metallo bianco. g. 24.04 RRR. Secondo voi si tratta veramente di una prova o è semplicemente un falso d'epoca? Grazie a coloro che interverranno.
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  23. @Litra68, Alberto ho controllato tutte le mie monete di Ferdinando II, dalle Piastre ai mezzi Tornesi e nessuna con doppio orecchio 🙂
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  24. davvero interessante; la sbavatura sul bordo poi farebbe pensare ad una fusione, come anche le micro-bolle...
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  25. Confermo l'identificazione di @ak72 Bel peso del testone sforzesco!
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  26. Le monete della Serenissima da Vitale Michiel II a Cristoforo Moro è disponibile, nel sito dell'editore, anche in versione ePub ( più economico 😉). @talpa grazie della gentile recensione (immeritata)
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  27. Ci sarà stato lo zampino di Giovanardi, assiduo frequentatore di Verona e collezionista di francobolli
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  28. Ciao Andy66, Venduta 200 euro prima della bulinatura. Forse @Nibbi ci darà il prezzo finale ottenuto, e troverai nella differenza la risposta alla tua domanda. Una piaga che si sta diffondendo ormai in tutte le case d’aste, una perdita estetica ma anche in termine di studio. Tra poco per i grandi bronzi, non sarà più possibile rintracciare le identità di coni. L’ « artista » non si è nemmeno reso conto che trasformava l’aegis ancora distinguibile in un semplice accenno di drappeggio.
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  29. Le risposte alle tue domande te le ho già date in altri post, ma sempre di più percepisco quanto l'analfabetismo degli alfabetizzati sia diffuso al giorno d'oggi. Tu potrai avere avuto tra le mani monete di grande valore, questo non cambia la mia opinione, in quanto un numismatico che non sa cosa sia il '''levante di un'impero''' deve fare ancora molta strada... e se ci hai messo trentanni per venirlo a chiedere a me questo dice tutto. Altra cosa, questo è un forum non un blog personale per valutazioni di sorta, visto che a te interessa solo quello, inoltre credo che bisognerebbe fare anche molto lavoro sull'educazione, .. che difetta.!
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  30. Sempre operosi per la divulgazione della numismatica. Complimenti 👍👍👍👍
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  31. Per essere un falso è davvero affascinante
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  32. Buona Notte, rispondo, scusandomi per il ritardo, all’utente cippiri76, premettendo alcune considerazioni di carattere generale. Per cominciare una di carattere “tecnico” sulla deformazione del metallo con il quale i Fiorini erano realizzati, l’oro prossimo alla purezza è particolarmente malleabile, anche urti di ridota entità ripetuti ne possono “plasmare” superfici e rilievi in modo inatteso. Altro aspetto tecnico l’illuminazione del set fotografico che può stravolgere l’aspetto di una moneta. Il Fiorino del Bargello proposto per il confronto dovrebbe presentare gli stessi coni sia al diritto che al rovescio di quello Munzen & Medaillen da me proposto, le differenze riscontrate dipendono nell’ordine da come è stata coniata, dal “vissuto fisico” del Fiorino e da come è stato illuminato in sede di riproduzione fotografica. In questi anni ci sono semestri per i quali i Fiorini non sembrano particolarmente “comuni”. Presentano un limitato numero di coni. Come esperimento potrei Sconsigliare di mettere una moneta d’oro con titolo elevato su un piano vibrante, con superfice più o meno dura e irregolare e vedere come evolve la superficie a contatto. L’analisi “minuta” dei particolari ha come presupposto inderogabile la disponibilità di monete o immagini di monete in alta conservazione; l’oro si deforma in modi imprevedibili con estrema facilità. Queste monete non hanno passato la parte iniziale della “vita” nei vassoi dei monetieri, erano al contempo moneta e merce. Si può pensare che nel caso “l’intagliatore dei ferri” avesse un apprendista, ipotesi abbastanza ragionevole, questo avrebbe avuto “compiti secondari” nel caso avesse preso parte alla realizzazione dei coni. Poteva avere il compito di realizzare particolari “secondari”. Dopo questa premessa, mi scuso se ho annoiato, propongo alcune immagini di MIR 5-1 a supporto della discreta variabilità dei Fiorini del periodo tra gli ultimi anni del 1200 e i primi del 1300. Malgrado le differenze a volte importanti sono tutte a mio parere “buone e genuine”. Tutte da collezioni private. Al diritto da valutare dimensioni e campitura a losanghe delle ali del giglio, al rovescio dimensioni, forma, orlo inferiore, campitura e frange del manto. Oltre ad altri particolari. cordialità
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  33. Ciao. mi viene in mente che in ambiente romano, anche se in epoca più tarda rispetto al tuo asse che dovrebbe essere di serie sestantale, il monogramma in nesso AT o TA è presente anche in un denario del 74 a.C. C. POSTVMI AT o TA D/ Busto di Diana a d. con arco e faretra sulle spalle; c. p. R/ Cane in corsa a d.; sotto, asta; in esergo, su due righe C.POSTVMI / TA; c. p. RRC 394, 1a; BMCRR I, 3238-3241 (C. Postumius Tatius?, 77 a.C.); Bab. 9 (64 a.C.) Ma torniamo alla tua suggestione Io escluderei che l'asse sestantale e l'aes signatum da te mostrati siano connessi. Dal punto di vista epigrafico le monete riportare dal Garrucci non presentano un nesso ma una "A" latina sormontata da linee parallele al di sopra del suo vertice. La cosa è molto chiara anche dalle riproduzioni fotografiche presenti nel Turlow-Vecchi (Thurlow & Vecchi: Italian Cast Coinage; Italian Aes Rude, Signatum and Aes Grave of Sicily, by Bradbury Thurlow and Italian Aes Rude, Signatum and the Aes Grave of Sicily by Italo Vecchi, two works published as one, 1979 che dovrebbero riferirsi allo scavo di Tarquinia dei fratelli Marzi del 1876) che pure mostrano, a differenza del Garrucci, esemplari frammentari con al massimo due stanghette (AES9 e 10 plate 9). Anche dalle immagini fotografiche si vede chiaramente che lettera e stanghette non sono in nesso E sono proprio quelle righe sormontanti la A che fanno pensare ad una sorta di numerale. La "A" come valore è già attestata in ambito etrusco per es. a Populonia che ha coniato dopo ca. il 200 a.C. delle monete da 10/trentesimi con D) Testa di Sethlans a d., con pileo ornato di corona d'alloro; tra X e A. Bordo di punti. R) Martello e pinze su entrambi i lati di 4 pallini; sotto, PVPLVNA (scritto da dx a sx in alfabeto etrusco). Bordo di punti. che presentano, appunto, la lettera A come numerale. Scrive il Vecchi che "In seguito al crollo del sestantele come standard e della sua bella serie centesimale etrusca, Populonia seguì Roma e produsse trienti unciali in bronzo dall'incisione di scarsa qualità con uno standard di peso basato su un a partire da circa 27 g. In linea con la politica di decimalizzazione di Populonia, ai tradizionali trienti con 4 pallini è stato aggiunto un segno di valore da 10 unità sul dritto. La X a sinistra e la A a destra di Sethlans sembrano essere un tentativo locale di decimalizzare trientes unciali, molti dei quali sono riconiati su Menvra/gufo sextantes di tipo 12 di peso inferiore alla media. Sestanti di tipo 12 simili ma di peso maggiore sono stati ritariffati ad 11 unità nella serie successiva". Vecchi Italo 1993, The coinage of the Rasna: a study in Etruscan numismatics. Part IV in "Schweizerische numismatische Rundschau = Revue suisse de numismatique = Rivista svizzera di numismatica" PDF ripubblicato da e-periodica.ch il 28.04.2023 a qs indirizzo : https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiooODQ2Zj_AhUfQ_EDHcYEAhYQFnoECAgQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.e-periodica.ch%2Fcntmng%3Fpid%3Dsnr-003%3A1993%3A72%3A%3A276&usg=AOvVaw3yb1Ipcw1TWUjlOnuUpzDc Quindi non mi sento di avvalorare la tua ipotesi
    1 punto
  34. @ARES III la mia perplessità di fronte al tuo racconto deriva dal fatto che tu dici che "in un esame scritto di diritto costituzionale (e parlo degli anni 2000 mica la preistoria) mi ricordo che qualcuno ha omesso l'apostrofo e la professoressa con tutti gli assistenti si sono fatti beffa ed hanno bocciato senza se e senza ma i malcapitati." A me pare surreale che gente che di diritto ne capisce bocci un alunno per aver rispettato una regola grammaticale da scuola superiore. Sarebbe una situazione sufficiente per vincere un ricorso a occhi chiusi. Poi se è vero tanto peggio per noi, vuol dire che il livello culturale nel campo del diritto è più basso del previsto, che ti posso dire. Resta il fatto che la grammatica non è fatta di opinioni ma di regole: secondo la grammatica italiana "qual è" si scrive senza apostrofo, e mettercelo non è un'opinione ma soltanto - e oggettivamente - un errore. Cent'anni fa forse non lo era, tra altri cent'anni forse non lo sarà più, ma oggi è così.
    1 punto
  35. Concordo pienamente con te Releo. Aggiungo una 54, non è mia, è passata su ebay qualche mese fa ma non sono riuscito a prenderla.
    1 punto
  36. Sì, sono nato highlander. Purtroppo dotato di pochi mezzi e sono secoli che tribolo... 🥺 Arka 😁 Diligite iustitiam
    1 punto
  37. Buonasera ! Per quanto mi riguarda nonostante sono un grande appassionato di restauro di oggetti antichi,credo tutto abbia un limite! Qui non si tratta piu di ritocchi,(pulizia meccanica,inibizione della corrosione e xche' no anche di una ripatinatura) la moneta è stata quasi resa un falso a causa della bulinatura per poi fare una bella brunitura e rendere tutto omogeneo! Per me è un falso ora
    1 punto
  38. Aprono il cantiere nel centro sportivo. E trovano subito due misteriose e monumentali teste romane. Erano decorazioni termali Le due teste, elementi di decorazione architettonica delle terme scoperta nel forte romano in Britannia. Foto: Geraldine Moore – Consiglio del Cumberland Due monumentali teste scolpite romane sono state portate alla luce a soli due giorni – nelle ore scorse – dall’apertura del cantiere dello scavo archeologico a Carlisle, in Gran Bretagna, sul terreno di un centro sportivo di cricket. Lo scavo. Foto: Geraldine Moore – Consiglio del Cumberland La scoperta è avvenuta durante gli scavi per la realizzazione di interventi di restauro e riqualificazione del club. Gli archeologi – durante saggi precedenti – hanno individuato un complesso termale in quello che era il forte di Uxelodunum (o forte di Stanwix), che costituiva uno dei punti di difesa più settentrionali della provincia romana della Britannia. L’insediamento militare, occupato da un’unità di cavalleria d’élite, l’Ala Petriana, era frequentato da una popolazione – anche femminile – particolarmente benestante. Una delle due teste.Foto: Geraldine Moore – Consiglio del Cumberland Durante la precedente campagna di scavo, gli archeologi hanno qui portato alla luce gemme intagliate che, in genere avevano la funzione di portafortuna o costituivano un’impresa, cioè un fine a cui il portatore o la portatrice tendevano. Gli oggetti risalgono al III secolo d.C. Le gemme si staccarono dagli anelli o dai ciondoli, probabilmente a causa di un mastice che non resisteva all’acqua e che, probabilmente, subiva deformazioni in ambienti come il calidarium. Il passaggio dall’acqua calda a quella fredda avrebbe potuto facilitare il distacco. Il nuovo scavo proseguirà fino a sabato 24 giugno, una settimana più tardi del previsto, grazie alla generosità della ditta locale RH Irving Construction. L’azienda ha donato il proprio sostegno e ha fornito gratuitamente i macchinari in loco, con il risultato che lo scavo è stato ampliato consentendo la partecipazione di un numero ancora maggiore di volontari. Foto: Geraldine Moore – Consiglio del Cumberland Il detentore del portafoglio del Cumberland Council per Vibrant and Healthy Places, Cllr Anne Quilter, ha dichiarato: “Questa è una notizia entusiasmante ed è stata una sorpresa notevole, considerato il fatto che il cantiere era stato aperto da poche ore È una scoperta significativa ed è bello sapere che le due teste sono state portate alla luce da volontari. Grazie a tutto il team coinvolto nello scavo, comprese – appunto – le centinaia di volontari che si sono iscritti per dare una mano”. Frank Giecco, direttore tecnico di Wardell Armstrong – l’impresa archeologica alla quale è stata affidata la direzione del cantiere archeologico – ha aggiunto: “Sono stati due giorni incredibili questi; sono le prime prima sculture trovate nel sito. Questo mostra davvero l’importanza dell’edificio termale” Il complesso termale era stato costruito presso il forte di Uxelodunum (o forte di Stanwix), che costituiva uno dei punti di difesa più settentrionali della provincia romana della Britannia. L’insediamento militare, occupato da un’unità di cavalleria d’élite, l’Ala Petriana, era frequentato da una popolazione – anche femminile – particolarmente benestante. Chi erano queste donne? Si può supporre che, specie per missioni all’estero di controllo permanente del territorio – Roma favorisse una presenza femminile stabile, controllata, sicura e fedele. Questo per diversi motivi, che appaiono evidenti. Le donne all’interno delle strutture evitavano che i giovani militari romani frequentassero – pericolosamente – la popolazione indigena. Il reticolo femminile era in grado di intessere relazioni di solidarietà e di cooperazione. Ma probabilmente non dovremmo pensare di prostitute al seguito, ma di compagne più o meno ufficiali dei militari. A Vindolanda, un forte che si trovava presso il vallo di Adriano, le donne svolgevano un’importante vita sociale, creando una vera e propria comunità. Le gemme incise trovate nelle terme della cavalleria romana in Britannia @ Foto: Anna Giecco “Un tempo il forte in cui abbiamo trovato le terme era un luogo estremamente importante e molto ben difeso nel sistema di confine della provincia romana della Britannia, poiché era la città più settentrionale dell’intero impero romano “, spiega il direttore degli scavi, l’archeologo Frank Giecco. Scolpite su pietre semipreziose come la corniola, l’ametista, il diaspro e la corniola – in dimensioni che vanno da 5 mm a 16 mm – le pietre semipreziose incise furono lavorate da artigiani, che hanno realizzato minute immagini di divinità romane tra le quali, in modo ricorrente, si riconoscono Venere, Cerere, Fortuna e Apollo. Ciò che stupisce gli archeologi è che il repertorio iconografico sia – quantomeno – poco maschile. Sono infatti un numero esiguo le gemme incise che recano immagini collegate al mondo militare o guerresco. La frequentazione femminile delle terme è dimostrata anche dalla dal ritrovamento, nello scarico di 105 perle di vetro per collane o braccialetti e 40 forcine per le acconciature femminili. Nel condotto sono state portate alla luce anche piccole armi e monete romane, oltre che lacerti di ceramica. L’ingrandimento di alcuni reperti di glittica, portati alla luce nel corso della campagna archeologica @ Foto Anna Giecco Ora si tratta di capire quale fosse la funzione e la collocazione delle due grandi teste in arenaria trovate nelle ore scorse. Le terme da poco ritrovate furono costruite a partire dal 210 d.C. circa, con un possente intervento architettonico, testimoniato dalla presenta di muri larghi, in alcuni punti, anche un metro e mezzo. I mattoni marchiati con il timbro IMP indicano che il complesso termale fu realizzato da maestranze imperiali quando Settimio Severo si trovava nell’area per una campagna militare del 208 d.C. in Caledonia. L’imperatore sarebbe morto 3 anni dopo – nel 211 – nel territorio attualmente parte di York, a una sessantina di chilometri da questo forte, che era stato in qualche modo dedicato a Giulia Domna, moglie dell’imperatore Settimio Severo stesso e madre di Caracalla. https://www.stilearte.it/aprono-il-cantiere-nel-centro-sportivo-e-trovano-subito-due-misteriose-e-monumentali-teste-romane-erano-decorazioni-termali/
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  39. taglio: 2 euro cc paese: finlandia anno: 2021 A tiratura: 800.000 condizioni: bb+ città: trieste note: NEWS!!!!!!
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  40. Ma perché parli del venditore, dei parenti del battitore e di cose che non centrano niente con quello che ha chiesto l'autore del post. Se vuoi rispondere fallo nel merito, senza sminuire con questi tuoi interventi quelli degli altri, cosa che fai sempre. Non è un opinione che ha chiesto in privato solo a te. C'è sempre bisogno di aggiungere altro, se ne hai le competenze e la voglia, tutto fa didattica. Sono importanti per tutti quelli che seguono la discussione. Intervieni sempre con questo tuo fare alla Peppino De Filippo nel film "Totò, Peppino e la malafemmina" con "ho detto tutto" ma non dici mai niente. ANTONIO
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  41. vi racconto la mia esperienza al veronafil. Una cosa importante da capire è il background del collezionista perchè ognuno ha il suo ma una fiera così,che dovrebbe essere la più importante d'italia,dovrebbe accontentare tutti.Io sono un giovane collezionista(ho 19 anni) e vengo da 230 km da verona con un interesse particolare per le banconote della corea del nord.Sono partito il sabato sfruttando una bellissima promozione di trenitalia che mi permetteva di andare a verona con 16.20€ a biglietto e voglio precisare che la promozione c'è solo il sabato.Sono arrivato a verona molto presto sabato mattina e dunque sono riuscito a visitare quei pochi banchi che offrivano ciò che cercavo (cosa comprensibile visto che è un collezionismo di nicchia).Ho notato molto calo di espositori anche dall'estero rispetto all'edizione precedente a cui ho partecipato.Sono stato a volte trattato non con troppa gentilezza e a volte con un pò di freddezza,però sono sempre stato molto educato nel chiedere e questo mi fa riflettere sul fatto che molti commercianti "schifino" i più giovani consci che non porteranno molto incasso.Alla fine ho trovato cosa cercavo per un totale di 200€ in uno dei pochi banchi che mi hanno trattato bene e mi hanno anche fatto 25 euro di sconto(ps.grazie mille di tutto).A quel punto si era fatto intorno alle 13.30/14.00 e notavo che sempre più commercianti stavano già smontando per andare via nonostante,ufficialmente,mancasse un giorno e mezzo alla fine della fiera.Leggendo i commenti sul forum ho capito che per alcuni selezionati la fiera sarebbe stata aperta anche il giovedì...quindi sono andato via da verona con molti dubbi ma vi farò un riassunto 1)come si fa ad attirare le nuove generazioni al collezionismo se questo è il trattamento? 2)perchè molti negozi si ostinano a non avere una buona presenza online?è il 2023 e la presenza online è necessaria perchè è assurdo che uno debba fare centinaia di chilometri per arricchire di poco la sua collezione 3)gli espositori,che pagano sempre di più per essere ad un veronafil sempre più vuoto,perchè lo fanno?ma soprattutto 4)perchè di 3 giorni di fiera ufficiali(4 se consideriamo quelli non ufficiali) gli espositori stanno un giorno nemmeno in fiera?.Cioè ragazzi è irrispettoso per chi si fa tutta quella strada per venire a vedervi e io capisco che soprattutto gli stranieri devono tornare anche a casa loro ma nonostante tutto questo è il vostro lavoro e mi sembra un sinonimo di poca professionalità e rispetto 5)come fa l'organizzazione del veronafil a tollerare il fatto che un gruppo selezionato di persone possa entrare un giorno prima del pubblico.Questa cosa è al confine con la discriminazione a mio parere spero che questo messaggio vi faccia aprire gli occhi.Non so se verrò più al veronafil dopo questa esperienza ma a tanti non interesserà perchè...tanto non porti una montagna di soldi quindi sei inutile Saluti
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  42. Dopo il covid Verona peggiora ad ogni edizione.. Ma la cosa che mi lascia più perplesso (parlo per il Regno) è la quantità esigua di monete e banchetti mezzi vuoti con poco o nulla. E mi stupisco ancora di più leggere che i migliori affari si fanno di giovedì quando non è aperta nemmeno per il pubblico. Posso contare sulle dita di una sola mano il numero di commercianti che hanno novità con listini nuovi . Quindi la fiera cosa è diventata? Un mercato tra commercianti il giovedì e una rimpatriata gli altri giorni? Non ce l'ho con te sia chiaro, ma quest'ultima Verona non mi è proprio piaciuta e mi ha dato l'impressione che molti commercianti non abbiano nemmeno voglia di vendere. Mi domando quanto si possa guadagnare con un banchetto mezzo vuoto poi, anzi no se i migliori affari si fanno di giovedì capisco... Non lamentiamoci se tutte le volte c'è meno gente perchè a questo punto, dopo quello che ho visto, preferisco andare direttamente al negozio dal commerciante che mi interessa. E' un cane che si morde la coda. Non vedo un buon futuro per questa fiera.. Scusate lo sfogo!
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  43. Probabilmente alcuni utenti non hanno osservato il mio post # 6. Il confronto evidenziato nel quadratino in nero, fa osservare una diversa posizione di alcune ciocche di capelli. Se la moneta fosse autentica, quellq ciocca sarebbe come le altre genuine. Magari l'ingrandisco, cosi si può vedere a che accenno. Confronto con altri 3 genuini, come si vede, la ciocca è semprela stessa su quelle coniate dal conio originale.
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  45. Nel caso di Como, il problema è anche che le monete sono state ritrovate durante scavi archeologici fatti da professionisti nel contesto di un cantiere di costruzione in un'area già sottoposta a vincolo archeologico. Si tratta di un ritrovamento fatto non in modo casuale dagli operai, ma da archeologi durante lavori prescritti dallo stato e che avevano il preciso obiettivo di documentare contesti in parte già noti nell'area di una città romana. Viene quindi a mancare il carattere "fortuito" del ritrovamento. Ora come ora non saprei citare gli estremi giudiziari della vicenda, ma anni fa c'è stato un caso analogo in area vesuviana: durante lavori di archeologia preventiva per la costruzione di un'opera pubblica era stata individuata una villa romana, al cui interno erano stati trovati gioielli d'oro. C'era stato un contenzioso (arrivato in cassazione, se ben ricordo) tra proprietà e archeologi contro lo stato per ricevere il premio, che nessuno ha avuto proprio perché non si trattava di un ritrovamento casuale ma durante scavi svolti in ambito professionistico... poi chissà come si concluderà la vicenda di Como, già il fatto che si parli di premio per la proprietà sembra dare l'idea di un indirizzo diverso.
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  46. Ciao @thetop Lo studio di Göbl non è disponibile sul web. Questo antoniniano non si trova nella tesi di Jean-Marc Doyen, e questo busto consolare con la legenda IMP GALLIENVS AVG esiste soltanto con l’esergo SM, tavola 223, n° 852. (Il n° 851 è la stessa moneta del Göbl 1349m illustrato sopra da grigioviola, con legenda IMP GALLIENVS P AVG). Ma la tua moneta con l’esergo ridotto alla menzione dell’officina S (la possibilità di una M sparita per colpa di un conio otturato mi sembra poco probabile) dovrebbe inserirsi nell’emissione precedente, accanto al Göbl n°1281 con lo stesso rovescio ma con un busto comune, a destra e radiato. Queste due emissioni sono state coniate durante il settimo consolato di Gallieno, nel 266 d.C. Una moneta interessantissima, complimenti!
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  47. si avevo proposto 70
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  48. Forse il mio messaggio è stato interpretato come una minaccia....😄 Amen Ciao ciao
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