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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/29/23 in Risposte

  1. Buon pomeriggio vorrei condividere con voi le 25 regole del buon numismatico (trovate in rete) ;
    9 punti
  2. Buongiorno a tutti, vi ringrazio per avere accolto il mio invito. Vedo con piacere una bella partecipazione, direi di piu' ....un bel lavoro di squadra. Anche le visite non mancano, sono contento che la discussione sia di interesse. Vado ad integrare ed aggiornare quanto gia' anticipato da @Raff82 nei precedenti post dove si approcciava un primo censimento . Riepilogando al momento tra monete postate degli utenti e monete viste sul web..Abbiamo: 3 Esemplari di 10 Tornesi Ferdinando II 1855 1856 1857 1 Esemplare di 60G.Ferdinando II 1859 8 Esemplari di piastra 120Grana Ferdinando II 1 1836 1 1854 2 1855 3 1856 1 1857 Sto leggendo con altrettanto piacere i vari interventi sulle ipotesi, tesi e quanto altro possa aiutare a capire il perche' o come si siano generati questi doppi orecchi. Correggetemi se ho tralasciato qualcosa o male interpretato. Aspetto con piacere altri apporti e condivisioni. Buono studio e ricerca a tutti. Saluti Alberto
    5 punti
  3. Buonasera a tutti, rieccomi tra i 6 Tornesi di Ferdinando IV. Nuovo arrivo in Collezione Litra68 , grazie ad una task Force di Fratelli Lamonetiani sono riuscito ad aggiungere il 6 Tornesi 1800 sigle R.C. Magliocca 381 R3. Bel colpo a mio avviso. Come accennavo il tutto è stato possibile grazie ad una task Force di tutto rispetto che ho il piacere di ringraziare pubblicamente perché anche questo è collezionare e condividere una comune passione. L'artefice principale che è diventato ormai il mio scopritore e segnalatore di monete mancanti @motoreavapore che setaccia a tappeto il web alla ricerca di pezzi mancanti. Poi un doveroso ringraziamento a pari merito va a @gennydbmoneye @Rocco68 perché nonostante seguissero la moneta hanno subito deciso di cedere il passo al sottoscritto una volta saputo che desideravo provarci. Diciamo una bella staffetta chiaramente sono stato fortunato a prenderla. E adesso veniamo alla moneta in questione.. Ve la mostro da sola per farla apprezzare meglio e in gruppo con le sorelle. Saluti Alberto
    4 punti
  4. Conoscevo già questo bellissimo e utile vademecum. Aggiungerei anche la regola XXVI di Solone Ambrosoli: Beato il collezionista perchè non conoscerà la noia. Arka Diligite iustitiam
    4 punti
  5. Ciao @Bruzio , non sarebbe il primo falso d'epoca ottenuto per fusione e con metalli bianchi. Ecco un 10 Tornesi 1798
    4 punti
  6. Non credo proprio di essere più “autorevole” di te, Alain, in questo campo! A volte, come in questo caso, è maledettamente difficile distinguere le emissioni pseudoimperiali longobarde dai prototipi ufficiali! E poi si finisce quasi sempre per dare giudizi personali. Le nostre conoscenze sono molto limitate: non sappiamo, ad esempio, se Ravenna in qualche occasione possa aver coniato moneta “per” i longobardi o se i longobardi a volte possano aver ingaggiato maestranze provenienti da zecche imperiali. La moneta oggetto di questa discussione mi sembra piuttosto lontana dai tipi barbarizzati (tipo Brescia) ma anche dalle emissioni ufficiali ravennate (basta dare un’occhiata alle principali opere di riferimento (Mibe, Doc, Morrison). Rispetto alle ufficiali vedo uno stile più trascurato della legenda e della parte inferiore del busto (che pur mantiene lo schema iconografico del tipo ufficiale). I lacci del diadema poi non cadono in basso come nelle emissioni di Ravenna ma rimangono sospesi in alto.
    4 punti
  7. Alberto, aggiungo altri due 10 tornesi 1856, sempre stesso conio al dritto. Presi da web. Ciao.
    3 punti
  8. Colpa dell’amido nel lavaggio… non c’erano più le maestranze di una volta…
    3 punti
  9. Buongiorno presento l'ultima pescata in ciotola che ho fatto: tre monete per 1 euro. Comincio con la prima : 1 shilling 1994 del Somaliland (Stato dell'Africa orientale, senza riconoscimento internazionale) La seconda , un bel 5 matonas 1923 (1931) dell'Etiopia: e infine la terza: half penny 1861 della regina Vittoria, un po' liscio...
    3 punti
  10. Trovate in un forte le monete saccheggiate agli ebrei e riciclate con nuovo punzone dalla legione romana dello Stretto di Messina Moneta ebraica della prima guerra giudaica rinvenuta ad Apsaros. Essa fu coniata nel 69 d.C., poi sequestrata e contromarcata dalla legione X Fretensis. Sullo sfondo, il forte di Apsaros. Foto. Piotr Jaworski Monete ebraiche sottratte dai legionari romani agli ebrei, durante la terribili repressioni a Gerusalemme e a Masada furono contromarcate e riutilizzate con il marchio X dalla decima legio Fratensis, la legione romana che nacque attorno allo stretto di Messina, del quale portava il nome. Fretum siculum era il nome del tratto di mare tra Calabria e Sicilia. Fretum, in latino, significa stretto, in senso geografico. I ricercatori polacchi hanno stabilito, grazie a scavi, in un forte romano della Georgia, che i soldati della 10a Legione Fretensis, nota per la loro sanguinaria repressione delle rivolte ebraiche, erano di stanza anche sul Mar Nero, ad Apsaros nella Colchide all’inizio del II secolo d.C., Finora, gli storici non avevano rilevato tracce della loro presenza in un’area così remota. La presenza della X legione “calabrese” è stata stabilita grazie alla presenza di monete contromarcate dalla potente unità militare romana. La Legio X Fretensis (“dello Stretto”) fu una legione romana creata da Augusto nel 41/40 a.C. per combattere Sesto Pompeo, ed esistette almeno fino agli inizi del V secolo. Il suo simbolo era il verro. Augusto, all’epoca ancora Ottaviano, arruolò questa legione in quanto aveva bisogno di contrastare Sesto Pompeo, figlio di Gneo Pompeo Magno, che controllava la Sicilia, minacciando la fornitura di grano per la città di Roma. Ottaviano scelse per questa legione il numero dieci per rievocare Legio X di Cesare. Durante il conflitto contro Pompeo, la Legio X presidiò lo stretto di Messina, prendendo parte alla battaglia di Mylae e a quella di Nauloco (36 a.C.). Le Legioni erano generalmente formate da 5000 uomini, in maggioranza italici. Dopo essere stata di stanza nei Balcani, la X fu trasferita in Siria; alcune sue vessillazioni sono attestate dal 6 a.C. a Cirro, mentre l’intera legione era certamente presente nel 6 d.C. Tra le due date vi fu la campagna condotta da Publio Quintilio Varo contro i ribelli giudei, sollevatisi a seguito della morte di Erode il Grande nel 4 a.C.; Varo ebbe certamente a disposizione le altre legioni siriane – la III Gallica, la VI Ferrata e la XII Fulminata – e forse anche la X Fretensis. Il ritrovamento di monete ebraiche contrassegnate, successivamente, dalla X è avvenuto grazie all’intervento dall’archeologo e numismatico Dr. Piotr Jaworski della Facoltà di Archeologia dell’Università di Varsavia che ha notato l’anomalia delle monete trovate durante gli scavi nel forte romano di Apsaros, l’odierna città di Gonio, nella Georgia occidentale. La maggior parte delle monete proveniva dall’Antiochia siriana e dalla Giudea, ma tra queste gli archeologi si sono imbattuti anche in una moneta dei ribelli del quarto anno della prima guerra giudaica. Tutte contrassegnate dalla X fretensis. “Il loro numero non deve sorprenderci. Erano piccoli tagli usati tutti i giorni per comprare cibo o servizi. Per una moneta di questo tipo si poteva entrare nei bagni” – dice Jaworski.
    2 punti
  11. condivido.. ti consiglio cmq di aspettare e di monitorare internet, l occasione capita sempre.
    2 punti
  12. Buonasera, condivido gli ultimi 2 volumi della mia nascente biblioteca. Un caro saluto a tutti.
    2 punti
  13. Dovrebbero essere i famosi principi di Memmo Cagiati, anche il buon Mario Traina spesso li citava nelle sue pubblicazioni divulgative...
    2 punti
  14. C'è un testo che ne parla: Trovato anche questa discussione:
    2 punti
  15. Tu giustamente non potevi farti pubblicità, ma le tue pubblicazioni meritano eccome, con quel ricchissimo armamentario fotografico con tanto di ingrandimenti e focus sui dettagli sono strumenti utilissimi per ogni studioso e collezionista, per non parlare delle comparazioni con i falsi, ce ne vorrebbero altre di pubblicazioni dello stesso tipo, su monetazioni diverse e con lo stesso metodo analitico e illustrativo... secondo me è un'idea valida anche per difendersi dai falsi sempre più pericolosi e pervasivi, pubblicazioni specialistiche con aggiornamenti periodici e comparazioni dettagliate e approfondite tra originali e riproduzioni di ogni tipo ed epoca...
    2 punti
  16. Rivista italiana di numismatica 1892, pag 523 e seguenti prego
    2 punti
  17. Riporto le parole scritte da Roberto Ganganelli nell'editoriale delle ultime notizie dell'edizione online di Cronaca Numismatica; "Riflessioni post fiera Cari lettori, amici numismatici, anche l'edizione numero 136 di Veronafil è andata in archivio e, purtroppo, l'impressione che se ne è ricavata non è positiva né, tanto meno, incoraggiante per il futuro della più importante fiera italiana di settore. Le file degli operatori presenti si sfoltiscono, la "folla" dei visitatori si concentra in intervalli sempre più brevi delle giornate di venerdì e sabato e l'impressione generale che si ricava dalla manifestazione è di un desolato abbandono della barca a se stessa. Certo, parte dei commercianti continua a lavorare con profitto e parte dei collezionisti a fare buoni affari, ma non basta. La progressiva disaffezione verso questo evento è palpabile e, per giustificare il calo di ditte e clienti, non basta evocare lo "spettro" delle tante aste in calendario. Inizio a pensare, dopo tanto inchiostro inutilmente versato, che non si voglia proprio dare un vero futuro a Veronafil. Peccato." Sono parole veramente tristi, e se si perdesse la manifestazione di Verona ne risentirebbe sicuramente tutto il settore, non solo in maniera economica, ma anche culturale. Verona non è solo acquisto e vendita, ma anche incontri e novità del mondo numismatico in generale. Speriamo che in futuro questa manifestazione possa risollevarsi e ritornare ai fasti di un tempo, quando come scritto ne "La Voce Scaligera" se non si trova a Verona non esiste.
    2 punti
  18. hai ragione su tutto! effettivamente il disegno è distante dalle monete ravennate presenti nei cataloghi, ma come dicevo l'unica cosa che mi rende possibilista è grande variabilità che come dicevo copre una infinita gamma di "grigi"... tuttavia non escludo affatto che come dici, questa non sia comunque una "ufficiale" in senso stretto. grazie per il tuo intervento
    2 punti
  19. guarda, benché qua si possa invocare una voce ben più autorevole della mia @giollo2 e benché vi siano esemplari simili, ma maggiormente barbarizzati, che sono plausibilmente del periodo Longobardo (ricordo un esemplare da Brescia ad esempio) sarei propenso a dare questa moneta a Giustiniano e a Ravenna, anche se ammetto che il campo è qua molto scivoloso, e certezze ve ne sono poche. nella media di uno stile di cui esistono infinite gradazioni di grigio, per questa pendo per una emissione ufficiale ravennate. se Giollo2 mi smentirà, sarò felice di imparare sempre qualcosa saluti Alain
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  20. Ciao Teo, per farti capire meglio cosa intendo con "schiacciamento di conio" ti posto un esemplare in alta conservazione, che presenta al rovescio sulla Corona Reale un "vuoto".
    2 punti
  21. Buonasera a tutti, finalmente dopo mesi di pazienza sono riuscito a comprare un quattrino della Repubblica di Pisa a nome di Federico II (1350-1370). Quattrino. D/ Aquila coronata su capitello volta a sinistra. R/ Grande P ornata; a sinistra, simbolo spada. Nel libro di Monica Baldassarri (zecca e monete del comune di Pisa) sono segnalate 4 varianti di questa moneta. Io credo che sia la seconda (A.XIV.3b.), volevo sapere se qualcuno potesse confermare la mia identificazione. Grazie a tutti
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  22. Padova. Francesco I e II. Quattrino. Arka Diligite iustitiam
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  23. Sarà un'emissione anonima uscita dalla medesima officina e dal medesimo incisore...
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  24. In attesa di avere i dati richiesti, ti dico che quella che hai in mano non e' una moneta qualunque. E' una moneta appartenente ad una delle serie di rovesci più importanti del IV secolo d. C. (ed in generale di tutta la monetazione romana imperiale), ovvero la serie FEL TEMP REPARATIO (in particolare della tipologia Galley/Victory). Ti allego questo approfondimento che ti consiglio di leggere: Ciao da Stilicho
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  25. È la linea di giuntura dei calchi in negativo delle facce
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  26. Ricostruzione storica della Società Di San Marco Zurigo-Enge 1743. La seconda edizione dell’opera viene presentata a Zurigo dagli autori Tindaro Gatani e Marco Gherzi. A tale edizione è stato aggiunto lo Statuto originale dell'associazione, che era composta da giovani commercianti zurighesi di buona famiglia che volevano rendere omaggio ai loro ricordi italiani e soprattutto ai loro soggiorni a Bergamo e a Venezia. Un volume scritto da Tindaro Gatani e Marco Gherzi sull’affascinante storia del Venedigli di Zurigo-Enge, la villetta sul lago che, dal 1743 al 1772, fu sede della Società di San Marco, fondata da un’allegra brigata di 14 giovani zurighesi per ricordare la loro gioventù passata sulle rive della Laguna, rivivendo usi e costumi veneziani sulle rive della Limmat. Come dependance dell’Hotel Baur au Lac fu luogo di soggiorno di principi ed alte personalità europee. Il volume si avvale delle autorevoli prefazioni del sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, e di quello di Zurigo, Elmar Ledergerber. Introduce Giangi Cretti. Intervengono i curatori del volume Tindaro Gatani e Marco Gherzi e il Capo Dipartimento scuola e sport della Città di Zurigo Filippo Leutenegger. https://iiczurigo.esteri.it/iic_zurigo/de/gli_eventi/calendario/das-venedigli-la-piccola-venezia.html Die Liegenschaft "zum Venedigli" Das Haus "zum Venedigli" stand einst an der Lavaterstrasse 25, über die genaue Erbauungszeit und die ersten Besitzer des einstigen kleinen Weiherhauses scheint nicht viel bekannt zu sein. Es wurde im Jahre 1743 "Clubhaus" einer Gesellschaft von ursprünglich 14 jungen Zürcher Kaufleuten im Alter von 25 bis 39 Jahren, die sich zur Erinnerung an ihre Ausbildungszeit in Oberitalien, vor allem in Venedig, "Società di San Marco" nannte. Bei ihren all vierzehntäglichen Treffen trugen die Mitglieder stets einen schwarzen venetianischen Mantel sowie Degen oder Dolch. Der Mitglieder- resp. Eintrittspreis wurde prozentual vom jeweiligen Vermögen des Einzelnen erhoben. Ein weiterer spezieller Punkt dieser Vereinigung war auch die Tatsache, dass keine neuen Mitglieder aufgenommen wurden. Folglich löste sich diese Vereinigung mit dem Ableben des letzten Mitgliedes im Jahre 1772 von alleine auf. Von der Italienischen Gesellschaft ging das Gut käuflich an den Nachbar, den Bleicher Schaufelberger, über; später besass es der Hotelier Baur und quartierte dort zu Anfang der 1860er Jahre die Familie des vertriebenen Königs von Neapel ein. Zuletzt erwarb es die Schweizerische Nordost-Bahn und richtete dort Büros für ihre Statistiker ein. Bei der Verstaatlichung der Bahn ging das Gebäude an die Schweizerische Bundesbahnen über. Das Haus mit dem charakteristischem Treppengiebeldach verdankte seinen Namen "Venedigli" der Tatsache, dass es ursprünglich von einem später trockengelegten Weiher umgeben war, wie auch seiner Funktion als Unterkunft für venezianische Abgesandte zu dienen. Die Liegenschaft befand sich etwa an der heutigen Stelle wo die Seestrasse mit der General-Wille-Strasse aufeinander treffen. Die Liegenschaft wurde im Jahre 1925 abgebrochen. Mit dem Bau des Einkaufszentrums "Engi-Märts" verschwand auch die Venedigstrasse. Ziemlich genau an der Stelle der ehemaligen Venedigstrasse finden wir heute das Restaurant "San Marco" mit einem in Stein gemeisselten Löwen, dem venezianische Wappentier, sowie einem authentische venezianischen Brunnen, einem Geschenk der Stadt Venedig. https://www.alt-zueri.ch/turicum/strassen/prov_historisch/venedigstrasse.html
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  27. Ciao, sicuro del peso e del diametro indicati? Le fattezze sono quelle degli eurocent. Il verso giusto a confronto:
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  28. Per quanto riguarda il periodo medievale io aggiungerei alla lista anche le due opere di Andrea Keber : Le Monete della Serenissima dalle Origini a Domenico Morosini Le Monete della Serenissima da Vitale Michiel II a Cristoforo Moro Bisogna spendere qualche soldo in più ma ne vale la pena per il ricchissimo e importante corredo fotografico che permette di entrare nei dettagli ad un livello quasi entomologico, si possono notare pure dei pidocchi nella barba di San Marco che si sono messi in posa per l'occasione (problemi di igiene o segni del massaro? Magari entrambe le cose 🤓)
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  29. Comunque è contro chi fa queste porcherie che dovrebbe attivarsi la magistratura, invece di perdere tempo a mandare i carabinieri a buttar giù dal letto alle 6 di mattina il ragazzino che ha comprato un AE3 di Costanzo II su ebay... è questo il vero danneggiamento del patrimonio culturale.
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  30. Per completezza aggiungo un'immagine migliore...
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  31. Buongiorno, nulla da dire sulla particolarità, ma non è tale da creare un plus valore. Ovvio che, come curiosità, la terrei anch'io. PS: e se invece di un pappagallo, quello sulla spalla fosse un carico da novanta di qualche piccione di passaggio? 😅
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  32. Si, è vero, ogni tanto si divaga, ma sempre con garbo, intelligenza e talvolta con un po' di ironia (perlomeno così' cerchiamo di presentarci). Talvolta la realta' fa male (siamo abituati al conformismo (e alle opportunita'), ma aldilà delle convenienze personali rimane , sempre evidente, la necessita' di fare chiarezza (oltre la censura opportunistica). Io la penso così. Saluti, SANTI
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  33. I primi francobolli furono prodotti a 'milioni', di questo two pence 6,460,000, pertanto non sono cosi rari. Valgono molto i primi dei primi fogli soprattutto su busta o i nuovi, o quelli con un numero di piatto più raro, ...ma ovviamente bisogna studiarli. Se il tuo fosse stato nuovo sarebbe valso intorno ai 2000 euro non due milioni di euro. La filatelia è un hobby giovane, tutto iniziò nel 1840 d.C. non prima.
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  34. Per essere un falso è davvero affascinante
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  35. Ciao Stef25, potresti indicare le misure e il peso ? La prima foto è rovesciata di 180° è la seconda va inclinata di 90° a sx . Se il peso è di circa 13,55 gr. allora e un pezzo da 4 reales. (credo sia proprio questo ... dato che si vede il 4 nella parte Dx della facciata accanto allo stemma) Se invece fosse stato di circa 27 gr circa (un oncia) allora si tratta di un "peso de ocho" ovvero 8 reales (la moneta da cui è derivato il dollaro d'argento americano). Dalla forma si tratta sicuramente di un "maltagliato", una moneta coniata in modo alquanto rozzo che veniva produtta nelle Americhe e anche in Spagna e poi inviata soprattutto nei possedimenti spagnoli e verso altri paesi (per gli scambi commerciali). Solo quando arrivavano nei vari possedimenti spagnoli (Sicilia e sud d'Italia, Sardegna, Milano, Paesi Bassi, Filippine ... non verso altre nazioni), le monete (già maltagliati in origine e spesso calanti di peso) venivano ribattute con valore diverso e con l'effige del sovrano al posto dello stemma e, sul retro, la croce ... così da un maltagliato da 8 reales si otteneva una moneta da 10 reales (stesso peso ma con valore aumentato), e via proseguendo ... la moneta da 4 diventava da 5, quella da 2 diventava da 2 e 1/2. Nell'esemplare che hai postato purtroppo non si vede la data (che veniva impressa sulla parte superiore a sx), ma nella parte frontale si può chiaramente vedere la "M" che indica la "Casa de Moneda" (zecca) messicana e, sotto di questa, la sigla del saggiatore responsabile della zecca (ma non capisco se sia una D, una R o una P. Quindi, se la zecca è quella messicana, che ha iniziato l'attività nel 1536 ma fino al 1555 ha coniato solo delle monete ben diverse, chiamate "Carlos y Juana", si potrebbe ipotizzare che la data presunta di coniazione vada dal 1556 al 1656 (Filippo II oppure Filippo III oppure Filippo IV) ... dopo, con Carlo II le monete cambiano radicalmente. Volendomi sbilanciare, mi pare che la sigla del saggiatore sembri una D ... e dato che tale lettera compare a cavallo l'ultimo periodo di regno di Filippo III i primi anni di regno di Filippo IV, secondo me potrebbe essere stata coniata tra il 1614 e il 1622 ... ma è solo un'ipotesi. Spero di essere stato utile e attendo altri pareri.
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  36. @ARES III la mia perplessità di fronte al tuo racconto deriva dal fatto che tu dici che "in un esame scritto di diritto costituzionale (e parlo degli anni 2000 mica la preistoria) mi ricordo che qualcuno ha omesso l'apostrofo e la professoressa con tutti gli assistenti si sono fatti beffa ed hanno bocciato senza se e senza ma i malcapitati." A me pare surreale che gente che di diritto ne capisce bocci un alunno per aver rispettato una regola grammaticale da scuola superiore. Sarebbe una situazione sufficiente per vincere un ricorso a occhi chiusi. Poi se è vero tanto peggio per noi, vuol dire che il livello culturale nel campo del diritto è più basso del previsto, che ti posso dire. Resta il fatto che la grammatica non è fatta di opinioni ma di regole: secondo la grammatica italiana "qual è" si scrive senza apostrofo, e mettercelo non è un'opinione ma soltanto - e oggettivamente - un errore. Cent'anni fa forse non lo era, tra altri cent'anni forse non lo sarà più, ma oggi è così.
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  37. Perdonatemi... ma io non capisco che c'entrano gli ostrogoti
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  38. Buonasera ! Per quanto mi riguarda nonostante sono un grande appassionato di restauro di oggetti antichi,credo tutto abbia un limite! Qui non si tratta piu di ritocchi,(pulizia meccanica,inibizione della corrosione e xche' no anche di una ripatinatura) la moneta è stata quasi resa un falso a causa della bulinatura per poi fare una bella brunitura e rendere tutto omogeneo! Per me è un falso ora
    1 punto
  39. Capisco la tua frustrazione, tuttavia i libri possono essere entrambe le cose, specialmente nell'ambito numismatico sostanzialmente il libro inerente a tale materia nasce già intrinsecamente raro, prodotto nella stragrande maggioranza dei casi in un numero di copie decisamente minore rispetto alla gran parte delle monete esistenti, questo solo fatto già lo rende un oggetto potenzialmente interessante dal punto di vista collezionistico, se poi alla intrinseca rarità si aggiungono in alcuni esemplari la rilevanza scientifica e il pregio formale dell'edizione con carta e illustrazioni di alta qualità e rilegatura solida e di pregio allora è quasi inevitabile che con il tempo, a volte anche in breve tempo, tali libri diventino oggetti ricercati e anche piuttosto costosi... Però tutto questo non deve necessariamente inficiarne la consultazione a scopo di studio, nei tempi attuali la rivoluzione digitale sta creando un accesso facile, immediato e gratuito a milioni di testi sia antichi che recentissimi, tantissimi anche in ambito numismatico, per quelli non digitalizzati esistono pur sempre le biblioteche che permettono la consultazione in loco o il prestito interbibliotecario, in caso di singoli saggi all'interno del libro si può richiedere anche la copia digitalizzata in pdf, purtroppo è anche vero che non sempre il sistema bibliotecario è sollecito ad accontentare le diverse esigenze degli studiosi...
    1 punto
  40. Aprono il cantiere nel centro sportivo. E trovano subito due misteriose e monumentali teste romane. Erano decorazioni termali Le due teste, elementi di decorazione architettonica delle terme scoperta nel forte romano in Britannia. Foto: Geraldine Moore – Consiglio del Cumberland Due monumentali teste scolpite romane sono state portate alla luce a soli due giorni – nelle ore scorse – dall’apertura del cantiere dello scavo archeologico a Carlisle, in Gran Bretagna, sul terreno di un centro sportivo di cricket. Lo scavo. Foto: Geraldine Moore – Consiglio del Cumberland La scoperta è avvenuta durante gli scavi per la realizzazione di interventi di restauro e riqualificazione del club. Gli archeologi – durante saggi precedenti – hanno individuato un complesso termale in quello che era il forte di Uxelodunum (o forte di Stanwix), che costituiva uno dei punti di difesa più settentrionali della provincia romana della Britannia. L’insediamento militare, occupato da un’unità di cavalleria d’élite, l’Ala Petriana, era frequentato da una popolazione – anche femminile – particolarmente benestante. Una delle due teste.Foto: Geraldine Moore – Consiglio del Cumberland Durante la precedente campagna di scavo, gli archeologi hanno qui portato alla luce gemme intagliate che, in genere avevano la funzione di portafortuna o costituivano un’impresa, cioè un fine a cui il portatore o la portatrice tendevano. Gli oggetti risalgono al III secolo d.C. Le gemme si staccarono dagli anelli o dai ciondoli, probabilmente a causa di un mastice che non resisteva all’acqua e che, probabilmente, subiva deformazioni in ambienti come il calidarium. Il passaggio dall’acqua calda a quella fredda avrebbe potuto facilitare il distacco. Il nuovo scavo proseguirà fino a sabato 24 giugno, una settimana più tardi del previsto, grazie alla generosità della ditta locale RH Irving Construction. L’azienda ha donato il proprio sostegno e ha fornito gratuitamente i macchinari in loco, con il risultato che lo scavo è stato ampliato consentendo la partecipazione di un numero ancora maggiore di volontari. Foto: Geraldine Moore – Consiglio del Cumberland Il detentore del portafoglio del Cumberland Council per Vibrant and Healthy Places, Cllr Anne Quilter, ha dichiarato: “Questa è una notizia entusiasmante ed è stata una sorpresa notevole, considerato il fatto che il cantiere era stato aperto da poche ore È una scoperta significativa ed è bello sapere che le due teste sono state portate alla luce da volontari. Grazie a tutto il team coinvolto nello scavo, comprese – appunto – le centinaia di volontari che si sono iscritti per dare una mano”. Frank Giecco, direttore tecnico di Wardell Armstrong – l’impresa archeologica alla quale è stata affidata la direzione del cantiere archeologico – ha aggiunto: “Sono stati due giorni incredibili questi; sono le prime prima sculture trovate nel sito. Questo mostra davvero l’importanza dell’edificio termale” Il complesso termale era stato costruito presso il forte di Uxelodunum (o forte di Stanwix), che costituiva uno dei punti di difesa più settentrionali della provincia romana della Britannia. L’insediamento militare, occupato da un’unità di cavalleria d’élite, l’Ala Petriana, era frequentato da una popolazione – anche femminile – particolarmente benestante. Chi erano queste donne? Si può supporre che, specie per missioni all’estero di controllo permanente del territorio – Roma favorisse una presenza femminile stabile, controllata, sicura e fedele. Questo per diversi motivi, che appaiono evidenti. Le donne all’interno delle strutture evitavano che i giovani militari romani frequentassero – pericolosamente – la popolazione indigena. Il reticolo femminile era in grado di intessere relazioni di solidarietà e di cooperazione. Ma probabilmente non dovremmo pensare di prostitute al seguito, ma di compagne più o meno ufficiali dei militari. A Vindolanda, un forte che si trovava presso il vallo di Adriano, le donne svolgevano un’importante vita sociale, creando una vera e propria comunità. Le gemme incise trovate nelle terme della cavalleria romana in Britannia @ Foto: Anna Giecco “Un tempo il forte in cui abbiamo trovato le terme era un luogo estremamente importante e molto ben difeso nel sistema di confine della provincia romana della Britannia, poiché era la città più settentrionale dell’intero impero romano “, spiega il direttore degli scavi, l’archeologo Frank Giecco. Scolpite su pietre semipreziose come la corniola, l’ametista, il diaspro e la corniola – in dimensioni che vanno da 5 mm a 16 mm – le pietre semipreziose incise furono lavorate da artigiani, che hanno realizzato minute immagini di divinità romane tra le quali, in modo ricorrente, si riconoscono Venere, Cerere, Fortuna e Apollo. Ciò che stupisce gli archeologi è che il repertorio iconografico sia – quantomeno – poco maschile. Sono infatti un numero esiguo le gemme incise che recano immagini collegate al mondo militare o guerresco. La frequentazione femminile delle terme è dimostrata anche dalla dal ritrovamento, nello scarico di 105 perle di vetro per collane o braccialetti e 40 forcine per le acconciature femminili. Nel condotto sono state portate alla luce anche piccole armi e monete romane, oltre che lacerti di ceramica. L’ingrandimento di alcuni reperti di glittica, portati alla luce nel corso della campagna archeologica @ Foto Anna Giecco Ora si tratta di capire quale fosse la funzione e la collocazione delle due grandi teste in arenaria trovate nelle ore scorse. Le terme da poco ritrovate furono costruite a partire dal 210 d.C. circa, con un possente intervento architettonico, testimoniato dalla presenta di muri larghi, in alcuni punti, anche un metro e mezzo. I mattoni marchiati con il timbro IMP indicano che il complesso termale fu realizzato da maestranze imperiali quando Settimio Severo si trovava nell’area per una campagna militare del 208 d.C. in Caledonia. L’imperatore sarebbe morto 3 anni dopo – nel 211 – nel territorio attualmente parte di York, a una sessantina di chilometri da questo forte, che era stato in qualche modo dedicato a Giulia Domna, moglie dell’imperatore Settimio Severo stesso e madre di Caracalla. https://www.stilearte.it/aprono-il-cantiere-nel-centro-sportivo-e-trovano-subito-due-misteriose-e-monumentali-teste-romane-erano-decorazioni-termali/
    1 punto
  41. Tempo fa ho venduto ad 1 commerciante il mio peggior zecchino veneziano....da me considerato un bb. È apparso ad un paio di aste chiuso ms 64. Non amavo gli slab, ma dopo questa vi giuro che per me quel numero non significa nulla. Non è una diceria è successo a me direttamente.
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  42. taglio: 2 euro cc paese: finlandia anno: 2021 A tiratura: 800.000 condizioni: bb+ città: trieste note: NEWS!!!!!!
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  43. Piccoli contributi sull’oro: https://orofacile.it/info/tipi-oro-esistenti/ Oro giallo, si compone di una percentuale variabile di oro che va dal 100% nel caso dell'oro 999 a percentuali anche di molto inferiori: l'oro giallo utilizzato in gioielleria, ossia l'oro 18 carati, mantiene una colorazione gialla meno intensa ed è composto dal 75% di oro e dal 25% di argento e rame in misura differente, solitamente dal 12 al 17% di argento e dal 13 al 18% di rame. Oro bianco, si compone solitamente del 75% di oro e del 25% da nichel, argento e palladio in quantità differenti: è utilizzato in particolare per le fedine oro bianco. Oro rosa, si compone del 75% di oro e del 25% di argento e rame in misura differente, solitamente dal 5 al 6,5% di argento e dal 18,5 al 20% di rame: è utilizzato in particolare per le fedine oro rosa. Oro rosso, si compone del 75% di oro e del 25% di argento e rame: solitamente dal 4,5% di argento e dal 20,5% di rame. Oro blu, si compone solitamente del 75% di oro e del 25% da ferro. Oro nero, si compone solitamente del 75% di oro e del 25% da cobalto. Oro verde, si compone del 75% di oro e del 25% di argento e rame: solitamente dal 12,5% di argento e dal 12,5% di rame. Oro grigio, si compone del 75% di oro e del 25% da argento, manganese e rame in quantità differenti talvolta utilizzando anche il palladio come rimpiazzo di alcuni di questi metalli. Oro viola, si compone del 75% di oro e del 25% di un particolare tipo di alluminio. ===================== Colori delle leghe d’oro https://www.progold.com/PG_Resources/PG_Documents/Innovation/AIM2004A_it.pdf
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  44. Ma perché parli del venditore, dei parenti del battitore e di cose che non centrano niente con quello che ha chiesto l'autore del post. Se vuoi rispondere fallo nel merito, senza sminuire con questi tuoi interventi quelli degli altri, cosa che fai sempre. Non è un opinione che ha chiesto in privato solo a te. C'è sempre bisogno di aggiungere altro, se ne hai le competenze e la voglia, tutto fa didattica. Sono importanti per tutti quelli che seguono la discussione. Intervieni sempre con questo tuo fare alla Peppino De Filippo nel film "Totò, Peppino e la malafemmina" con "ho detto tutto" ma non dici mai niente. ANTONIO
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  45. La seguenza dei rovesci almeno 3 conosciuti. R 61 ed R63 attribuiti ad Herakleidas, R 62 attribuito ad Xoirion
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  46. La terza coniazione con Apollo di Faccia, c reato da Xoirion. La più bella di questa coniazione è senza dubbi, a Siracusa la mueo Paolo Orsi.
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  47. No Herakleidas ha creato 3 coni con Apollo di faccia. Il primo, dopo le prime battiture, si comincia a lesionare, fino alla rottura. Questa e la seguenza del primo conio....... Successivamente crea il secondo conio. Anche qui oltre ad un'altra lesione, ha subito delle lievi rotture, vedi le labra e su alcune ciocche di capelli.
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  48. Nel passato era una pratica relativamente applicata ora lo Stato e’ molto piu’ ‘stitico’ pero’ al contempo butta via soldi oer acquisire - coattivamente - monete gia’ possedute in numerosi esemplari o comunque di modesto interesse culturale invece si impiegare quei fondi nell’unica opera di tutela veramente efficace: la catalogazione selle collezioni pubbliche 🙏
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