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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/30/23 in Risposte
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Buon pomeriggio a tutti, oggi 30 Maggio si festeggia San Ferdinando. Quindi è festa qui in sezione sia per i Borbonici che per gli Aragonesi. Rendo omaggio a Sua Maesta' Re Ferdinando IV Ferdinando I Ferdinando II Ferrante d'Aragona per il loro onomastico. Al momento ho solo Foto di monete di Ferdinando IV con me , per gli altri potreste farlo voi. 😀 Ma chi era San Ferdinando.... Fonte Web San Francesco Figlio di Alfonso IX re di León e Berenguela di Castiglia, fu governatore modello dai solidi principi cristiani. Nel1217, all'età di 18 anni, ereditò la Castiglia, la terra di sua madre e nel 1230 il León, quella di suo padre. In questo modo unificò i due regni. Re prudente, si circondò sempre di persone fidate, con cui si consultava per le questioni più problematiche e urgenti. Di Ferdinando erano note anche la profonda devozione alla Madonna e la grande umiltà. Si sposò in prime nozze con Beatrice di Svezia (1219) e poi con Maria de Ponthieu (1235). Dalle due unioni nacquero complessivamente tredici figli. Ma la storia ricorda Ferdinando anche per le guerre contro i saraceni che gli permisero di riconquistare i regni di Cordova, Siviglia, Jaén e Murcia. Nel 1221 il sovrano fondò la cattedrale di Burgos, si deve a lui anche l'ampliamento dell'università di Salamanca. Morì il 30 maggio 1252 e fu sepolto nella cattedrale di Santa Maria a Siviglia. È stato canonizzato da Papa Clemente X il 4 febbraio 1671.(Avvenire) Saluti Alberto5 punti
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Ciao @vindar, ti faccio vedere i miei Tornesi 5 del 1798 : 1798 30mm P (senza punto) sotto la corona con rami lunghi. 1798 26mm P sotto lo stemma 1798 26mm senza P E un bel falso d'epoca sempre del 1798 P sotto la corona4 punti
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Di lamentele ma soprattutto proposte ne sono state fatte innumerevoli, ma per dialogare bisogna essere in 2 e non sempre è stato così. Non so quanti si ricordano di Vicenza che era la più importante rassegna SOLO numismatica. Quando ci andavo come visitatore c'era la fila per fare il biglietto e la fila per entrare. Poi iniziato il declino non hanno voluto minimamente ascoltare le nostre proposte, preferendo fare di testa loro con il risultato che Vicenza è sparito. Adesso Verona al quale sono state fatte diverse richieste e proposte ma a parte minimi dettagli il resto è rimasto lettera morta. A che pro? Non so rispondere anche perchè solo chi ha i conti veri in mano sa quali margini ci sono e dove si potrebbe intervenire per migliorare. Io nel mio piccolo ho fatto quello che potevo a livello di proposte, altro non posso fare. E comunque dopo ogni edizione di Verona ci sono sempre le solite discussioni, i miei soliti interventi...... e poi il nulla da parte di chi potrebbe fare qualcosa. Si va verso la fine del Veronafil? Probabile.4 punti
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Buongiorno a tutti, Domenico @Oppiano intanto complimenti per la tua nuova acquisizione Vicereale, mi raccomando non andarci troppo pesante a razzolare tutto , lascia anche qualcosa per gli Amici Vicereali 😀. Scherzi a parte hai preso un bel pezzo molto interessante e da approfondire. Mi permetto di postare i miei due esemplari perché credo utili per la discussione. Abbiamo il tuo con le Sigle MC/C Poi abbiamo i miei di cui uno con le sole sigle MC e l'altro Senza Sigle. Saluti Alberto4 punti
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Ricercatori spagnoli scoprono un profumo al patchouli dell’antica Roma Si può risalire alle fragranze utilizzate 2000 anni fa nell’Impero Romano? Un gruppo di ricercatori spagnoli dell’Università di Cordoba, guidati dal Prof. José Rafael Ruiz Arrebola, hanno effettuato una serie di indagini archeometriche su un unguentario del I sec d.C. rinvenuto nel 2019 a Carmona (Siviglia) per capire proprio la composizione del profumo al suo interno. La ricerca è stata pubblicata pochi giorni fa sulla rivista Heritage, disponibile e consultabile online. Si tratta, senza dubbio, di un ritrovamento molto fortunato e particolare: durante i lavori di ristrutturazione di un edificio è emersa una grande tomba, costituita da otto nicchie con corredi perfettamente conservati, poiché non era mai stata violata da saccheggiatori in antichità o in epoca moderna. Al suo interno furono trovati anche i corpi di sei componenti della famiglia, tra cui quello di una donna che portava vicino a sé un unguentario in quarzo, ancora sigillato, avvolto in un sacchetto di stoffa – del quale rimanevano alcuni frammenti – e accompagnato da pietre d’ambra. La grande tomba di famiglia e l’unguentario trovato in una delle nicchie. Ph. Daniel Cosano, Juan Manuel Román, Fernando Lafont, José Rafael Ruiz Arrebola. Il team di ricercatori ha potuto lavorare direttamente sul contenuto dell’unguentario dato che il profumo, solidificandosi nel tempo, si era conservato perfettamente. Sono state effettuate una serie di analisi archeometriche, come la diffrattometria a raggi X o la gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa, che hanno prodotto risultati molto interessanti. Il profumo, infatti, era costituito da due componenti: una base o legante, ovvero un olio vegetale – probabilmente olio d’oliva, ma il dato deve essere ancora verificato – e l’essenza stessa, cioè il patchouli, ricavato dal Pogostemon cablin, una pianta indiana. Sebbene questo olio essenziale sia oggi molto apprezzato e conosciuto nella cosmesi, i ricercatori e gli archeologi, prima di questo studio, pensavano che i Romani non ne fossero a conoscenza. Senza dubbio era un’essenza molto ricercata e costosa, appannaggio di pochissime famiglie dell’élite romana, tra cui quella della sepoltura di Carmona, come testimoniano la ricchezza dei corredi e l’unguentario in quarzo – di solito, infatti, gli unguentari erano realizzati in vetro, decisamente meno costoso. https://mediterraneoantico.it/articoli/archeologia-classica/ricercatori-spagnoli-scoprono-un-profumo-al-patchouli-dellantica-roma/3 punti
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Buonasera a tutti, vorrei chiedere aiuto ai più esperti sulla rarità di questo giulio di Sede Vacante, purtroppo malridotto e con un vistoso foro. Camerlengo, Cardinale Antonio Barberini. Giulio per Roma con al rovescio il motto INFVNDE AMOREM CORDIBVS. MIR 1840 con Rarità R3 Ho cercato di reperire altri esemplari ma non ne ho trovati tanti, a conferma della rarità riportata sul MIR papale. Tutti o quasi poi sono in condizioni modeste. Vengo alla domanda: in queste condizioni è ancora collezionabile e che valore potrebbe avere un esemplare così? Grazie a chi si vorrà esprimere il rovescio3 punti
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Ciao @RobertoRomano , allora mi permetto di inserire in questa discussione anche il testone. Questo è l'esemplare della mia collezione. Peso: gr 9,16 qBB (foro abilmente otturato). Dalla mia analisi, ho rilevato solo 4 esemplari apparsi in vendita pubblica negli ultimi 100 anni circa: -Questo esemplare, ex Kunker 233. -Lo straordinario esemplare della NAC 81 (Coll. DeFalco), ex Bank Leu 36 (Coll. Cappelli). -Montenapoleaone 4 (Coll. Muntoni), ex Kunst und Munzen XXI. -Teutoburger 103. Se qualcuno ha notizia di altri esemplari, batta un colpo! Italo, ti garantisco che la monetazione papale ti darà grandi soddisfazioni! Complimenti per aver intrapreso questa scelta collezionistica e buona raccolta! Michele3 punti
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Alberto caro, quello è molto raro trovarlo! I falsi in rame circolavano comunque nonostante il peso calante. Ti posto il mio 1800 A.P. Ha un tondello molto sottile e assenza del decoro nel taglio, ribattitura, lettere abbozzate, la sigla A senza barretta. Tutto l'insieme lo tradisce.3 punti
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3 punti
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Se può essere utile, allego queste tabelle: Sono tratte da questo articolo di Vincenzo Cubelli: AURELIANO IMPERATORE. LA RIVOLTA DEI MONETIERI E LA COSIDDETTA RIFORMA MONETARIA (di Cubelli, sulla rivolta dei monetieri).pdf Ciao da Stilicho @Follis013 punti
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Ne approfitto allora per mostrarvi anche il mezzo grosso della stessa Sede Vacante che ho in raccolta, questo in conservazione decisamente migliore ma anche più reperibile del giulio. scusate per le foto con le mani come sfondo ma è l unico modo in cui riesco a trovare la luce giusta, muovendo la moneta, per riuscire a fare foto decenti.3 punti
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Buona sera oggi vi mostro il mio ultimo aquisto, un antoniniano di Traiano con la rappresentazione della Dacia. Ric 12b D. IMP.C.M.Q.TRAIANUS.DECIUS.AUG R. DACIA Diametro 23 mm con peso 3,84 grammi Moneta comune ma che comunque mi ha affascinato. Che ne dite? Rovescio2 punti
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In didascalia RR ( RIC 11 ) , un esemplare di argenteo da Heraclea per Galerio cesare, con al rovescio imperatori e cesari sacrificanti davanti ad un 'campgate' . Sarà il 17 Giugno in vendita Muntenveiling 62 al n. 84 .2 punti
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Non hai messo in dubbio l'esistenza della moneta ma certamente hai messo in dubbio quanto scritto da me e a questo punto suppongo senza nemmeno leggerlo 😉. Ma non ti preoccupare è un tuo diritto farlo. La critica è sempre ben accetta da parte mia. Anzi in passato ho subito di peggio qui sul forum al punto che ormai ho fatto l'abitudine. Però poi, se questi sono gli atteggiamenti della sezione, non lamentatevi della scarsa partecipazione.2 punti
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Concordo Concordo, e poteva anche essere una rara VRBS ROMA BEATA https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-11124.htm2 punti
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Sarebbe importante attraverso i numeri di posta militare che all'epoca era segreta, ecco perché mettevano un numero, in modo che se fosse caduta in mano nemiche non sapevano da dove provenisse, sapere dove era dislocata. Questo è un altro argomento tematica di collezionismo.2 punti
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È l'annullo di franchigia militare che permetteva alla cartolina di viaggiare gratis senza francobollo. Era un'agevolazione per i militari in zone di guerra usare queste, ovviamente però necessitavano questi timbri appositi, altrimenti la cartolina veniva tassata a destino. Esente da tassa per l'Italia e sue colonie, .... però necessitava del timbro del comando militare, dell'ospedale ecc..2 punti
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Quelle che vengono considerate come le "lettere sdoppiate di PHILIPP" altro non sono che la legenda del tondello precedente, cioè un tornese di Filippo II, PVBLICE COMMODITATI la cui unica parte visibile è BLI. Molto semplice e ben dimostrabile anche dalle foto. Tutto tra l'altro ben descritto nell'articolo citato. @Releo può star tranquillo sulle sigle, cosa tra l'latro confermata con l'ottimo esemplare postato da @gennydbmoney. Si può essere d'accordo o meno ma i dati oggettivi sono questi.2 punti
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Moneta a mio avviso R3, più rara della sua Piastra (R2) e meno rara del Testone.... Se mettere in collezione una moneta bucata o no dipende dal collezionista......questo Giulio è apparso 3 o 4 volte in buona conservazione e altrettante volte in condizioni mediocri....negli ultimi 20 anni (vedi coin archivies). Praticamente assente dalle aste degli anni '90, riappare in "ALMA ROMA" Varesi 2000 in piacevole conservazione (queste sono le mie info, intendiamoci....) L'esemplare della coll. Muntoni era bucato (vedi Asta Montenapoleone 4 del 1984 esitato in un lotto multiplo e non fotografato...) L'esemplare della K&M XXI 1980 aveva un vistoso difetto nel campo....(esitato anni dopo ma non ricordo il listino...) e stiamo parlando di una collezione dove per la S.V. del 1655 era presente addirittura la Quadrupla q.Fdc..... Personalmente ritengo che hai fatto bene a prenderlo, l'ho avuto in collezione in pessime condizioni per molti anni....proprio perché non ne passavano altri !!!!! Poi finalmente è arrivato un esemplare discreto..... Daniele2 punti
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Saranno anche troppi giri di parole ma almeno ci ho provato... Con il senno di poi siamo tutti fenomeni...2 punti
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Senza troppi giri di parole, dagli ultimi ingrandimenti, la disposizione delle sigle è MC / MC. Tale disposizione è dovuta a doppia battitura in fase di coniazione, cosa che comunque giustifica anche il resto dei punti di domanda su questa moneta2 punti
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Questo è il mio Giulio 1655 S.V.Il tuo è penalizzato dal foro,ma non è niente male.Il rovescio, ripeto è più che buono.2 punti
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Buongiorno Alberto,io non sono convinto che sia un MC/C... In verità sembrerebbe un C/MC,se fosse realmente un doppia sigla avremmo la sigla del Mastro di prova che sovrasta quelle del Mastro di zecca,cosa abbastanza insolita visto che generalmente la sigla del Mastro di zecca è posizionata in alto o davanti a quella del Mastro di prova... Come già anticipato qualche giorno fa sembrerebbe che il dritto della moneta abbia avuto un problema in fase di coniazione, sembra ci sia stata una leggera rotazione in senso orario,da ciò che posso notare dalle immagini,a parte l'evidente restringimento del collo del Re,si nota la presenza di un'altra lettera subito dopo la G in D.G.1622,ma siccome non dovrebbero esserci altre lettere deduco che sia la stessa G battuta due volte a causa di uno scivolamento... A parte ciò, osservando attentamente la zona dietro alla nuca del Re mi sembra di scorgere l'ombra di una lettera dinanzi all'ipotetica C del di Costanzo, sforzando ulteriormente le diottrie a me sembra proprio la sagoma di una M,in questo caso ci troveremo effettivamente la sigla MC del Mastro di zecca Michele Cavo...2 punti
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No, non è collezionabile. Proprio per farti un favore te la posso ritirare io... Scherzi a parte, fori e appiccagnoli sono la norma su queste monete. Personalmente 100-150 euro ce li tirerei fuori al volo per questa moneta.2 punti
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Telegramma degli anni 40; da notare a fondo foglio i consigli per gli investimenti... se ne parlava pochi giorni fa in merito agli annulli meccanici in un'altra discussione ( Annulli Buoni Postali fruttiferi)2 punti
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Già me lo vedo sui cataloghi ormai, il "2 euro variante poliziotta con l'uccello"... 🙄2 punti
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I apologise for the intrusion and my lack of Italian. I was made aware of this board and thought it worth sharing the following coin, which is the same coin as above but BEFORE the engraver had an opportunity to make his enhancements. This should provide you with all the information on which areas of the coin have undergone new engraving. Regards, Martin (maridvnvm)2 punti
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Da altre carte d'archivio (ASNA, Ministero delle Finanze, busta 2138) il "Custode de' torchi", citato nel documento in apertura della discussione, risulta essere il maestro delle prove. Per tale incarico supplementare l'ufficiale riceveva un compenso e doveva anche vigilare, per evitare frodi, sull’introduzione ed estrazione de’ metalli nella Regia Zecca, tenendo apposito registro.1 punto
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Cari Lamonetiani, oggi faccio un'incursione in una sezione che frequento raramente (colleziono Regno e Repubblica Italiana) con due monetine reperite in un mercato ad Ismir (Smirne), durante un viaggio in Turchia. Spero di far cosa gradita con questa condivisione: Il potin, conosciuto anche come bronzo bianco, è una lega di rame con alta concentrazione di stagno o di piombo, in cui sono presenti a volte tracce di altri metalli. (da Wikipedia)1 punto
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DE GREGE EPICURI Io invece mi permetto di aggiungere un altro billon con Aureliano e Vaballato, in cui quest'ultimo si vede molto bene.1 punto
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qursto esemplare dovrebbe essere lo stesso che passo' da Heritage nel 2020....realizzo interessante !1 punto
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Ciao! Vorrei condividere con voi questo acquisto di coppia. Una coppia padre-figlio! Filippo I con il figlio cesare Filippo II. Le monete sembrano aver circolato molto (soprattutto il Filippo II). Come vi sembrano? Dopo gli argenti Imperiali della prima parte dell'impero, questi al contatto non mi restituiscono la stessa sensazione. Volevo chiedervi quale è la percentuale d'argento in questo periodo storico e dove è possibile trovare una tabella riassuntiva delle percentuali d'argento anche per questo periodo? Peso 3,7g e 3,1g rispettivamente per Filippo I e II1 punto
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Un'altro dettaglio,ma forse di poco conto, è che la data sembrerebbe battuta in un secondo momento comprendo in parte la sigla del Mastro di zecca... Alla luce di questi particolari deduco che il tornese postato è un regolare 1622 con sigla del Mastro di zecca MC,e che la presenza di un'ulteriore C(a mio avviso in posizione anomala in ogni caso) è il risultato di un errore in fase di coniazione...1 punto
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Non ricordo chi, forse lo stesso Prota o Bovi, in un articolo parlano di doratura smentendo di fatto l'esistenza di questa moneta. Comunque a memoria non mi pare ci siano documenti ufficiali che parlano di coniazione dell'oro per Filippo III1 punto
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Questi sono i tre frammenti a me noti (perdonatemi le foto a bassa risoluzione). Le foto provengono dal British Museum (438,11 g, 61x56 mm), dall'American Numismatic Society (220,98 g, 58x39 mm) e dalla collezione Kircher (343,8 g, 56x56 mm). E' evidente la barra che attraversa la "A" ed è più larga della stessa. Non credo che esista una grafia analoga per la "alfa" greca e, di conseguenza, per la "a" latina; pertanto, potrebbe effettivamente trattarsi di un monogramma1 punto
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Buonasera, condivido gli ultimi 2 volumi della mia nascente biblioteca. Un caro saluto a tutti.1 punto
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Buon pomeriggio vorrei condividere con voi le 25 regole del buon numismatico (trovate in rete) ;1 punto
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Bravi Matteo che ci stimoli sempre con monetazioni esotiche, con una predilezione per l’Oriente lontano l’impero Maurya si formo’ dopo il ritiro delle truppe di Alessandro, a seguito della sua morte, unificando per la prima volta tutta l’India ( il loro piu’ grande sovrano fu Ashoka cissuto attorno al 200 aC). Dopo l’impero Maurya l’india si frammento’ di nuovi in diversi potentati oer essere riunita ancora una volta dalla fortissima dinastia dei Gupta tra il 4to e il 6to secolo dC. I Gupta ci hanno lasciato delle magnifiche monete d’oro …1 punto
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Scusate se entro in area a gamba tesa 😁😃 ma dimenticate che la più "bella" e rara è la NESSUN P 🤨1 punto
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Sono esattamente del parere che ART ha sopra elegantemente espresso. Io parlo una mezza dozzina di lingue, che non mi fa più intelligente di quelli che ne parlano magari solo una ma perfettamente (perfezione qui teorica) e mi sento in grado di dire - dall'alto della mia esperienza (pratica) - che le lingue sono una massa fluida, che il vento (i parlanti) spinge qua e là e forma delle onde (le mode) che certe volte si perdono al largo (per. es. certi neologismi di vita breve), altre volte giungono a riva (tipo i termini che vengono implementati). L'unico modo per evere certezze sarebbe quello di congelare il tutto, ma così si perderebbero le scintille di vita pulsante create dall'attrito del movimento. Per fortuna io di esami non ne devo più scrivere, posso liberamente scrivere come voglio e se qualcun ha qualcos' da ridire, faccio appello alla mia licenz poetica. Servus, Njk1 punto
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È l'abrasione successiva al conio, causata dalla macchina che impacchetta i rotolini sulla prima e ultima moneta del rotolino .1 punto
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Buongiorno, la zecca dal 1971 al 1979 non ha prodotto i divisionali, vi sono solo quelli di privati. Tutti gli altri anni sono ufficiali della zecca, non ho avuto riscontro su divisionali emessi da privati. Quindi dal 1968 al 1970 e dal 1980 al 2001 sono solo quelli ufficiali della zecca. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ITLD/2 (dal catalogo del forum) Qui un'altra discussione del forum:1 punto
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In casa conservo (nelle soffitte) scatole piene di vecchie, consunte monete. Testimonianza dei miei (pochi) viaggi all' estero e (le lire italiane) frutto di piccoli risparmi iniziati in epoca infantile. Per tanti anni le ho trascurate, ma non le ho mai "buttate" perche', a differenza dei giorni attuali che premiano il reddito di poltrona ( si chiama cosi' il reddito tanto in voga?) sono stato educato a dare valore al lavoro e al denaro e anche agli spiccioli (senza valore numismatico). Quando ero piccolo, mia mamma mi diceva sempre; "se ti manca anche una lira non puoi acquistare il biglietto del tram. Sarei rimasto a piedi (non scalzi) senza la speranza che quale politico (scaltro, non lungimirante) mi portasse a destino. Saluti, SANTI1 punto
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Da Taranto un piccolissimo, particolare esemplare di 3/4 di obolo, valutato in didascalia RRR : anepigrafe, con al diritto testa di cavallo ed al rovescio testa di cavallo con simbolo lepre . Sarà il 15 Giugno in vendita Rauch 116 al n. 19 .1 punto
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Ciao @talpa, grazie per le parole di apprezzamento. Quando mi sono addentrato in questa meravigliosa monetazione (magno-greca nello specifico), mi sono subito reso conto che senza studio non sarei andato da nessuna parte. Non parlo solo di nozioni sulla classificazione delle monete, ma soprattutto di conoscenza degli aspetti storici, tecnici e artistici. Questo mi ha fatto concludere che le monete vanno acquistate dopo i libri e non viceversa. Grazie alla lettura di varie discussioni sul forum e a consigli chiesti in privato ad alcuni utenti, ho iniziato a mettere in piedi una biblioteca. In foto manca il volume di Lulliri sulle monete sardo puniche che ho acquistato direttamente dall'autore. La strada è ancora molto lunga, ma la ricerca di testi rari e fondamentali è altrettanto stimolante (forse anche di più) di quella per una moneta. @skubydu attualmente ho focalizzato l'interesse su alcune zecche della mia regione (Tiati, Lucera, Brindisi, Taranto), ma anche Metaponto e Kroton. Infatti prevedo l'acquisto dei due volumi di Noe "The coinage of Metapontum" e quello del Prof. Gorini "La monetazione incusa della Magna Grecia". Vorrei spingermi anche verso Siracusa, ma temo di fare un "minestrone". Oltre che a queste aree, sono molto interessato alla monetazione incusa magno-greca.1 punto
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Messina, viaggio nei sotterranei del Museo: i tesori salvati dopo il terremoto del 1908 L’idea è stata di quelle che lasciano il segno. Entrare nella suggestione di quel disastro, che a Messina il 28 dicembre del 1908 arrivò dalla terra e dal mare, è stato un attimo. Con sapienti giochi di luce e buio, l’atmosfera, per i 40 spettatori limitati per ognuna delle due serate, si è creata in un attimo, generando quel pathos necessario per quanto da lì a poco si sarebbe potuto vedere. Nei sotterranei, solitamente inaccessibili al pubblico, gli attori hanno condotto i visitatori in un percorso surreale. A fare da guida Antonio Salinas, impersonato da Fortunato Manti, direttore dell’epoca del museo archeologico nazionale di Palermo e soprintendente dei monumenti, musei e gallerie di Sicilia. Quando partì per Messina per salvare il salvabile aveva 67 anni. Moltissimo di quanto è stato possibile ammirare nei sotterranei umidi fu salvato da Salinas e dai suoi più stretti collaboratori, primo fra tutti il suo assistente professore Gaetano Mario Columba. Delle 91 chiese ispezionate rimase ben poco. S. Elia, S. Elisabetta, S. Giovanni Decollato, S. Maria del Bosco, S. Filippo Neri, una carneficina di monumenti e opere d’arte. Marmi, gessi, stoffe, tavole e tele recuperati e ammassati in quei sotterranei sembrava potessero raccontare quanto vissuto a chi, in quei momenti di religioso silenzio, procedeva ammutolito in quegli spazi fisici. Uno spettacolo nello spettacolo, scritto dal direttore del Museo, Orazio Micali, attraverso le parole che Salinas riportò di suo pugno, in alcuni appunti, a testimonianza di quel lavoro di recupero. Commozione e amarezza è stata espressa da un interessato pubblico che non conosceva quanto Antonio Salinas avesse fatto per la città di Messina, una città che lo ha dimenticato troppo in fretta. «Nemmeno una strada, una piazza a lui intitolate, una targa a testimonianza della sua dedizione a questa città», hanno espresso con enfasi. Anche Orazio Micali nella sua presentazione ha puntualizzato come questo studioso meriti di essere scritto nel libro dei Giusti. Registi dello spettacolo “La ricerca del patrimonio sepolto” Giovanni Maria Currò e Mauro Failla, del ClanOff che organizza gli spettacoli al MuMe. Le letture sono state a cura di Gabriele Giliberto. Quello di venerdì e sabato è stato il primo di un ciclo di tre rappresentazioni sceniche prodotte dal Museo regionale di Messina, in collaborazione con il Clan degli Attori, che si svolgeranno nell’allestimento teatrale che si trova all’interno del MuMe. Opere che ripercorrono alcune delle tappe più significative della storia del teatro, messe in scena attraverso testi che raccontano storie e personaggi per un pubblico da emozionare e interessare. https://messina.gazzettadelsud.it/foto/cultura/2023/03/13/messina-viaggio-nei-sotterranei-del-museo-i-tesori-salvati-dopo-il-terremoto-del-1908-6339a32c-aa82-4701-886e-f7905513bbb3/15/1 punto
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