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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/21/23 in Risposte
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Al momento solo questo posso divulgare…è’ comunque un segno5 punti
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Confermo La parola d' ordine in tal gruppo é entusiasmo. Entusiamo che sanno infondere @El Chupacabra e @dabbene,conoscitori di numismatica e amiconi😁4 punti
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Mi permetto di aggiungere lo stralcio dalla prammatica: Fonte: Nuova collezione delle prammatiche del Regno di Napoli.Tomo 1. Buona lettura!3 punti
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Il principe Gerolamo Napoleone (1822-1891), ribattezzato Plon-Plon, fu cugino di Napoleone III e marito di Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II. Personaggio di rilievo nel quadro storico-politico del nostro Risorgimento nazionale, uomo colto, intelligente e ottimo oratore, svolse per l'indipendenza d'Italia un ruolo determinante specie nelle fasi più difficili e complicate della "seconda guerra" risorgimentale e dei suoi immediati e imprevisti sviluppi. Alternativamente con e contro Cavour, con e contro il cugino imperatore, d'intesa o non con il re-suocero Vittorio Emanuele II, ebbe come proprio punto fermo il raccomandare ai governanti italiani di non piemontiser la penisola, in considerazione delle diverse storie e tradizioni regionali. Si battè per l'Italia libera e la considerò la sua seconda patria, stabilendosi a Roma sino alla fine dei suoi giorni. Grazie a questa medaglia ho scoperto “il più italiano dei francesi”. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Napoleone_Giuseppe_Carlo_Paolo_Bonaparte3 punti
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Il termine "mezza pubblica" è perfettamente coerente per la moneta in oggetto. La pubblica infatti, così chiamata per la legenda del R/, nasce come doppio grano (o 4 tornesi) e di conseguenza il grano è in realtà quindi una mezza pubblica (o doppio tornese). Per quanto riguarda poi queste emissioni particolari sarà la prammatica del 2 marzo 1626 a decretarne il nuovo valore. La Pubblica (intesa come 4 tornesi o doppio grano) assumerà il valore di 3 tornesi (da qui il termine pubblica andrà ad indicare tale valore). Il Grano (inteso come doppio tornese o mezza pubblica) assumerà il valore di 9 cavalli (1 tornese e mezzo). Il Tornese (6 cavalli) assumerà il valore di 4 cavalli. Tali nuovi valori saranno il preludio all'emissione di nuovi nominali come il 9 cavalli e più in avanti il 4 cavalli. A riprova di quanto affermato, allego uno stralcio dal volume di A. Balbi, Compendio di geografia, vol. I, pag. 869, liberamente disponibile sul web all'indirizzo seguente Compendio di geografia di Adriano Balbi3 punti
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Salve condivido recente acquisto e chiedo vostro parere sulla conservazione. Ringrazio in anticipo3 punti
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Più che un segno direi una solida realtà ben affermata2 punti
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Beh.. leggere numero 10... non è un segno è un sogno che si è realizzato, che grazie a te e a tutti quelli che hanno collaborato negli anni, avete realizzato questa rivista.2 punti
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Il Gazzettino di Quelli del Cordusio #10 è in dirittura d'arrivo con 26 articoli e 11 "briciole" su quasi 180 pagine di pura passione numismatica. A breve la stampa ed in autunno la presentazione. "Estote parati!"2 punti
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Filippo IV di Spagna (1621-1665). Scudo. Au (22 mm - 3,32 g - 4 h)1 punto
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Ciao a tutti! Di questa moneta se ne è già parlato (2 EUR Carlo Magno / Karl der Große), ma per me è stata una piacevole sorpresa vedere come i rilievi dell'immagine sul D sviluppino un caleidoscopio di luci e ombre, dipendentemente da come viene illuminata. Ho speso un po' di tempo per fare qualche foto che ne risaltano le proprietà: + al centro il monogramma che il Carlo si faceva scrivere - in quanto analfabeta - e che completava con un Vollziehungsstrich, cioè un tocco finale (la "y" al centro del rombo). Il motivo è preso dalla cappella Palatina del duomo di Aquisgrana: Ade! Njk =============== Per l'archivio: Germania BRD / 2 EURO Data di uscita: 30. März 2023 Tiratura A 4.000.000 (25.000 / 30.000) D 4.200.000 (25.000 / 30.000) F 4.800.000 (25.000 / 30.000) G 2.800.000 (25.000 / 30.000) J 4.200.000 (25.000 / 30.000) per la circolazione (ed in blister)1 punto
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Provo. A me sul dritto pare di leggere, da ore 11, CO che mi farebbe pensare a Commodo (anche la effigie un po' me lo ricorda). Al rovescio, Marte elmato con lancia e scudo a terra; in legenda....ORI AVG.... penso MARTI VLTORI. Tipo RIC III 598? Online Coins of the Roman Empire: RIC III Commodus 598 (numismatics.org) Ciao. Stilicho1 punto
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Visto l’apprezzamento che mi fa molto piacere, condivido un altra data, molto più difficile da reperire! interessante come per questa tipologia cambi per ogni data qualche particolare, soprattutto dei capelli del re! ps foto di archivio non venuta troppo bene! Carlo Emanuele III doppia nuova 17661 punto
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Salve a tutti/e, Nella preparazione del mio catalogo dei talleri medicei per pisa si incontrano varianti di ogni genere. Vistose, tipo le legende, la forma della corona al rovescio, la forma dei numeri, e poco vistose, tipo la posizione della legenda rispetto al ritratto sul dritto. Nel suo volume sulle monete di Ferdinando I, Corrado Ciabatti determina e cataloga un "tipo" per ogni minima variante, anche in base alla posizione della legenda. voi quali caratteristiche considerate per determinare tipo e rarità di un'esemplare? considerate anche varianti minime come la posizione della legenda rispetto alla raffigurazione centrale del conio? La domanda connessa è come determinare la rarità. Io propendo per considerare le varianti in questo ordine: Differenze nella forma dei numeri della data; differenze iconografiche; differenze nella legenda. Seguo quest'ordine perché ho notato che ci sono talleri con numeri grossi e piccoli dove questi due gruppi hanno a loro volta ulteriori varianti grafiche. Ci sono correlazioni tra le varianti nella data, grafiche e della legenda che in questo modo possono essere catalogate in maniera più semplice. La posizione della legenda per me è irrilevante. Esempio con 3 talleri del 1603 (data a mio avviso evidente, ma per alcuni un 1605) questo È il rovescio del tipo più diffuso (nel mio corpus comunque sia solo 5 esemplari)1 punto
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Ha svolto la traccia di Piero Angela. Era soddisfatto ma non so se ha avuto modo di usare l'espressione. apollonia1 punto
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nonostante la mia incompetenza sul periodo, mi preme sottolineare come Lars Ramskold sia autore di diversi contributi che a mio avviso spiccano per competenza, metodo, e per una non comune capacità di scrittura. E' uno dei rari autori capaci di scrivere un testo scientifico in modo chiaro, circostanziato e con una scrittura fluida che può appassionare anche i non tecnici del periodo. cito oltre al testo riportato, un recente contributo sulla PLVRA NATAL FEL che merita di essere letto da tutti, soprattutto da chi vuole cimentarsi nella scrittura di testi di numismatica saluti Alain1 punto
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Corretto; tolto dal titolo il termine "Ducatone" che è improprio. saluti luciano1 punto
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Buon giorno. Premesso che si tratta di una moneta parecchio falsificata ed a volte, molto bene, direi che tranne i raggi della stella evanescenti (credo solo effetto fotografico) sembrerebbe tutto a posto. Sarebbero però opportune le misure del peso e del diametro, a volte molto indicative, ed ulteriori fotografie senza plastica ed il più a fuoco possibile. La conservazione è in "zona" bb. Per quanto concerne il valore, ovviamente ammessa l'originalità, dovrebbe farsi l'idea controllando qualche vendita in rete, credo che in questa conservazione possa essere in una forbice tra 150/200 euro. In attesa di altri pareri le porgo cordiali saluti. Gabriella1 punto
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Ciao a tutti, oggi che non sono preso come sempre da 1000 impegni, condivido volentieri con voi anche questo denario di Adriano. Provenienza: Roma Numismatics. Descrizione dell'asta: Hadrian AR Denarius. Rome, AD 134-138. HADRIANVS AVG COS III P P, laureate head right / AFRICA, Africa reclining left holding scorpion and cornucopiae, basket of grain at feet. RIC 299; RSC 140. 3.62g, 18mm, 7h. Extremely Fine.1 punto
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La moneta non è male, nonostante i graffi da lucidatura, ma il prezzo è troppo alto. Conservazione sull'MB-BB, per me valore sugli 80 euro, max 100.1 punto
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Buongiorno @manuelcecca, da Autore (sebbene le mie ricerche vertano su un'altra Zecca) mi permetto di condividere la mia metodologia di studio nella speranza di fornire uno spunto. Il "tipo" è - come ci ricordano i vari manuali numismatici - la parte figurativa del conio: busti, stemmi... Nello specifico caso quindi un "1 tipo" può essere un tallero con busto giovanile mentre un "2 tipo" un tallero del medesimo Granduca ma con busto adulto. Si tratta di differenze macroscopiche, se parlassimo ad es. dei testoni sempre medicei potremmo notare anche le forme differenti dei colletti o della figurazione del San Giovanni. Da questa distinzione poi - logicamente - possono esser fatti discendere dei sotto-tipi: conii composti con punzoni FIGURATI differenti. Le legende e le loro varietà solitamente vengono considerate come secondarie (e pressoché trascurabili, se stiamo riferendoci a differenti abbreviazioni. Ovvio che se la scritta cambiasse completamente la varietà sarebbe ben più importante). Le varietà anche di legenda - o di grandezza della data - sono invece importanti eventualmente per proporre cronologie interne alle varie tipologie. E' uno studio molto più avanzato e specialistico, meno "collezionistico". Concetto di rarità: Personalmente considero differenti la rarità e la reperibilità. La prima è relativa agli esemplari oggi noti, nel loro totale. La seconda prende in considerazione i soli esemplari passati sul mercato. Mentre la rarità è un concetto relativamente stabile se sono state svolte indagini accurate, la reperibilità può ben variare (periodi di maggiore disponibilità di esemplari, causa cessione di raccolte specializzate, ad esempio). Per dare un grado di rarità accurato bisogna porre la massima attenzione, specie nel caso delle varianti non tipologiche o assolutamente minori: esemplari mal catalogati in passato, non illustrati o semplicemente non noti potrebbero stravolgere le nostre stime. Raccomando quindi la massima prudenza, senza scomodare i massimi gradi per differenze dovute a minimi particolari. Semmai meglio indicare "variante rarissima" o "molto rara", senza dare alle stampe un'Opera che rischierebbe di diventare parzialmente obsoleta nel giro di breve tempo. Anche perché, ricordiamolo, non c'é come indicare una minima variante "R5" per veder puntualmente partire la ricerca tra gli appassionati e far spuntare nuovi esemplari in un batter d'occhio. Cordiali saluti, Antonio Rimoldi1 punto
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Vorrei aggiungere al rammarico delle "mancate occasioni" anche qualche gradita ed insperata aggiudicazione. Collezionando monete di una piccola zecca, fin da ragazzo ho sempre dato per scontato che un pezzo sarebbe rimasto tra i desiderata considerandone l'estrema rarità. Ma mai dire mai! Qualche tempo fa ne appare uno in asta. Decido di provarci almeno per poter poi dire che il tentativo l'ho fatto. Arriva il giorno, seguo il live e in quel momento mia moglie decide di seguirlo assieme a me... (essendo anche lei collezionista, non di monete, condivide la mia passione). Ciononostante avrei preferito esser solo per non aver titubanze nell'offrire. Si parte con una base bassa che subito sale ma i miei click si susseguono uno dietro l'altro considerando che il mio limite è ancora lontano. Poi accade una cosa inaspettata. Le offerte rallentano fino a fermarsi. Il banditore inizia con il classico 1, 2... e prima di chiudere con il liberatorio 3, decide di riprendere daccapo la descrizione della moneta sottolineandone l'estrema rarità. Ovviamente non è la prima volta che partecipavo ad un asta online e tante volte ho abbandonato o semplicemente perso ma senza remore... ma questa volta ci tenevo. Cavolo se ci tenevo! Con un'emozione che credo molti di voi comprenderanno esplodo di fronte al monitor del PC con un urlo: "CHIUDIIIIIIIIII" che manco Martellini ai mondiali di Spagna. ...3. Aggiudicata! Osservo il monitor. Guardo mia moglie... Ad alta voce mi chiedo se sono io l'ultimo offerente... Il banner sotto l'offerta è verde! Sono io!!! La moneta è mia! Ed ad un quarto del mio massimo o meglio, del massimo che sapeva mia moglie... io sarei andato oltre 😇. Questo per far comprendere che i rammarichi per le mancate occasioni vanno compensati appieno dalle aggiudicazioni. Ora c'è una variante altrettanto rara che mi farebbe chiudere il cerchio delle emissioni di questa zecca da me collezionata... ed è tra i sogni irrealizzabili come quella precedente...😜1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'Augusta Faustina Minore (161-175 d. C) moglie dell'imperatore Marco Aurelio, con la personificazione sul rovescio della dea Giunone (Iuno) coniato a Roma. Giunone , insieme a Giove e Minerva, formava la triade di divinità più venerate dal popolo romano. Era in particolare la protrettice del matrimonio e quindi dell'amore tra marito e moglie e delle donne partorienti che a lei si rivolgevano affinché tutto andasse nel migliore dei modi. Percui importante soprattutto per l'universo femminile. Era spesso raffigurata come una donna formosa (da cui bellezza giunonica) con scettro, patera ed il pavone animale a lei sacro. Iconografia che troviamo sulla moneta da me presentata. Per il suo festeggiamento fu scelto il mese di giugno che fu a lei dedicato. Da esame diretto risulta coniato, abbastanza centrato e con discreto metallo in ottimo argento. Come si può notare dalla consunzione ha circolato molto svolgendo pienamente la sua funzione, restando tuttavia leggibile. Colgo l'occasione per chiedere a @Illyricum65@Illyricum65 se ci sono novità per quanto riguarda una ricerca, sempre didattiche ed importanti, annunciata un anno fa su dei denari della stessa tipologia aventi identici conii e medesimo stato di conservazione di cui @gioalposto il suo esemplare in una discussione. Condividete, se ne avete voglia, i vostri esemplari perché ammirare nuove monete è sempre molto bello ed importante 😶. Grazie ed alle prossime ANTONIO 17,50mm 3,12g RIC 688 Altri miei esemplari di Faustina a cui aggiungere un sesterzio 😶1 punto
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DE GREGE EPICURI Mi ha sempre colpito il fatto che l'animale-simbolo dell'Africa fosse lo scorpione: poco incoraggiante, non vi pare? Anche perchè lo scorpione africano fa male... Del resto, per l'Egitto i romani utilizzavano il coccodrillo. Ai tempi faraonici, era molto importante il cobra. Insomma, quanto di peggio si possa incontrare. Forse uno scongiuro, un effetto magico protettivo?1 punto
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Concordo con @Arka: tutto dipende dal target. Fino ai primi dell'Ottocento i conii erano pressochè tutti diversi perchè approntati singolarmente (anche se talora con punzoni complessi preformati) per cui le monete da essi derivate sono tutte formalmente "varianti" (e anche gli accoppiamenti di conii). Se la moneta era coniata in elevata tiratura (es. 2-300.000 esemplari) i conii a monte potevano essere 20-30 o più. Ha senso considerarli tutti in una pubblicazione? A motivo di studio sì, a motivo di collezionismo solo quelli che presentano differenze "importanti" che possono derivare da tradizioni del passato (es. puntali aguzzi o sagomati delle alabarde dello stemma napoleonico nella monetazione decimale), varianti significative di legenda (errori, dimensioni, ...) o particolari modificati delle raffigurazioni (es. approntati da incisori diversi, ecc.).1 punto
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La simbologia presente sulle monete di Filippo III è molto intrigante ma per la quasi totalità fa capo al mito di Giasone e del Vello d'oro da cui fu poi creato l'Ordine cavalleresco del Toson d'Oro. Ordine caratterizzato da un collare in cui era presente una serie di simboli che ritroviamo sulle monete. La maglia del collare vede contrapposti degli acciarini (con una parte a forma di B a ricordare la Borgogna) con pietre focaie dalle quali sprizzano fiamme a rappresentare il motto dell'Ordine Ante ferit quam flamma micet (colpisce prima che la fiamma divampi). Non si evidenzia però in questa simbologia, almeno in maniera diretta, la presenza dei due tronchi decussati con le fiamme. Si tratta invece del più antico simbolo del Vello. La croce di Borgogna formata da due tronchi di alloro con prominenze disuguali che rappresentano la nascita dei rami. Il motto di questa simbologia è Flamescit Uterque "Tra i due sorge la fiamma". Questa fiamma che i rami accendono è la fiamma della fede. Una simbologia quindi legata molto alla fede. Di seguito un particolare della culla di Carlo V (fonte web - Musées Roayaux d'Art et Histoire. Bruxelles) dove sono ben visibili, tra i due acciarini, i tronchi decussati da cui sprizzano le fiamme). Sperando di aver fatto cosa gradita e di non aver detto castronerie (che verranno sicuramente segnalate) ma sono andato a braccio dopo aver visto il tornese postato precedentemente.1 punto
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Per me stesso discorso di @aemilianus253... Ma devo aggiungere una considerazione. Molti anni fa vedo su un catalogo d'asta una moneta che cercavo da tempo e in ottima conservazione. La stima era di 1000 e per non perderla offro 5000 (all'epoca lo si faceva per iscritto e tramite fax). La moneta fu aggiudicata per 5500. Immaginate la delusione per averla persa. Chiamo la casa d'aste e gli dico: sapevate che ci tenevo potevate fare 6000 e aggiudicarmela. E il proprietario dell'asta mi dice: Il tuo antagonista aveva offerto 12.000. Questo per consolare tutti quelli che pensano di aver perso una moneta ''per un soffio''... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Tutto dipende dal grado di approfondimento che vuoi usare. Se fai uno studio per conio, che di norma si fa in monetazioni greche, tutte le differenze sono da segnalare, perchè provengono da coni diversi. Spesso lo si fa anche nelle emissioni medievali. Per le monete moderne credo che i tuoi criteri possano essere validi. L'importante è specificarli nell'introduzione. E lo stesso vale per le rarità. C'è chi scrive solo gli esemplari noti senza specificare la rarità. Attenzione che a volte l'esistenza di altri esemplari potrebbe non essere nota per vari motivi. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Bronzo di Antonino Pio (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio la barca sacra di Sarapide, una barca a remi sulla quale vi sono Sarapide seduto con lo scettro in mano, Cerbero ai suoi piedi e Demetra velata in piedicon in mano una lunga torcia e spighe di grano e papaveri (?) (Aiello). Province Egypt City Alexandria Region Egypt Reign Antoninus Pius Obverse inscription ΑVΤ Κ Τ ΑΙΛ ΑΔΡ ΑΝΤⲰΝΙΝΟϹ ƐVϹƐΒ Obverse design bare-headed bust of Antoninus Pius wearing cuirass and paludamentum, r., seen from rear Reverse inscription L Β Reverse design sacred boat of Sarapis: Sarapis seated, l., holding sceptre; at his feet, Cerberus; to l., veiled Demeter standing, r., holding long torch and ears of corn and poppies(?); all on oared boat apollonia1 punto
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Buongiorno, sostituendo solo la parola cinematografo con smartphone, l'articolo può essere pubblicato su Cronaca Numismatica e nessuno si accorgerebbe che il testo risale a quasi 100 anni fa1 punto
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Ah ah se uno legge l’incipit senza andare s vedere la data in basso avrebbe potuto tranquillamente pensare ad uno dei ricorrenti lamenti ( e’ finita la numismatica; stanno scomparendo i collezionisti; numismatica cenerentola del collezionismo () che fino a poco tempo fa riempivano con regolarità le discussioni del forum oggi - complice un mercato che e’ proprio impossibile definire in crisi - tali voci si sono fatte per fortuna piu rade interessante notare che 100 anni fa si lamentava il fatto che troppo poco venisse fatto per incoraggiare i giovani e nuovi collezionisti verso la numismatica - ecco almeno su questo punto credo non abbiamo assistito purtroppo a troppi cambiamenti ..☺️1 punto
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Il Ministero emette il 30 marzo 2023 un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica il Senso civico dedicato a Nave Italia, nel 30° anniversario del varo, con indicazione tariffaria B. La vignetta riproduce una veduta aerea del brigantino “Nave Italia” della Fondazione Tender to Nave Italia che è attualmente il più grande al mondo. In alto, a destra, è riprodotto il logo della Fondazione istituita nel 2007 che ha introdotto sul veliero il Metodo Nave Italia, una metodologia indirizzata a persone con disabilità e disagio sociale. Completano il francobollo la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzetto a cura del Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA. Tiratura: duecentocinquantamila venti esemplari Foglio: quarantacinque esemplari Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA, in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta e formato stampa: 40 x 30 mm; formato tracciatura: 46 x 37 mm; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; colori: cinque.1 punto
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Spiace anche a me leggere simili commenti non tanto per la valutazione del volume, che resta soggettiva, quanto per determinate affermazioni che esulano dalla correttezza metodologica che sarebbe opportuno adottare in questi casi. Si possono condividere o meno le affermazioni di un autore e l'impostazione scelta per il relativo volume ma bisognerebbe anche calare l'opera nel contesto di riferimento, ossia gli anni Ottanta, e riflettere sul fatto che quell' "elenco del telefono" (espressione da cui mi dissocio) forse non aveva pretese di dignità accademica ma voleva offrire un contributo alla conoscenza di una monetazione ampia e complessa (quale il bronzo della Sicilia) fino ad allora limitata a studi certamente non esaustivi. E bisognerebbe anzi esprimere profonda riconoscenza verso questo studioso, persona estremamente umana e cordiale, che pur non essendo "numismatico di mestiere" ha nondimeno fornito un significativo apporto, attraverso studi settoriali, a molteplici ambiti della scienza numismatica. E più che un punto di arrivo essi vanno considerati una base di partenza, certamente datata ma non meno importante e soprattutto imprescindibile per futuri sviluppi e approfondimenti della ricerca.1 punto
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