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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/03/23 in Risposte
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Buona Serata, Posto il mio 5 Grana 1845, data piuttosto rara. Millesimo piuttosto strano in verità, per una serie di motivi. Il primo è che pur ricercando tra le aste passate, non ho mai visto una data "1845" bella nitida, ma sono tutte ribattute sulle ultime due cifre ( correggetemi se sbaglio). In pratica il vero "1845" non esiste. Il secondo è: siamo proprio sicuri che il "45" sia ribattuto sul "38" ? Ormai fior di Esperti, Manuali, Case d'Asta prestigiose lo definiscono così e quindi accettiamo tale affermazione. Qualche dubbio però può venire. L'ultima cifra è sicuramente un "5" ma quella sotto mi sembra diversa da un "8". In questo caso mi sembra più un "6" (scusate le dimensioni da piccolissimo francobollo, trovata sul Web - moneta considerata FDC ) Infine, la prassi comune era ribattere la data sul millesimo precedente, in questo caso non è avvenuto. Non era più semplice apportare delle correzioni sul conio del 1844 rispetto a correggere 2 cifre sul presunto 38 ? Ennesimo mistero e proprio per questa ragione, grande stimolo a collezionare le Borboniche! Saluti, Beppe6 punti
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Esiste pure una serie più tarda contraddistinta dalla presenza a rovescio di una ghirlanda sopra il testo. https://www.cointalk.com/threads/constantinian-anepigraphic-series.393213/ Purtroppo da qualche tempo circolano spesso dei falsi. Vi segnalo un tipo ultimamente molto frequente: Dati fisici non indicati. https://www.ebay.it/itm/225638050128 Bronze - 1.4 grams Diameter - 18.5 mm https://www.ebay.it/itm/115792770255 Altri due cloni di cui ho perso i riferimenti web: Bronze - 1.4 grams Diameter - 17.8 mm Bronze - 1.46 grams Diameter - Non indicato Per cui se dovreste essere attratti dall’idea di inserire in collezione una moneta anepigrafa costantiniana … fate attenzione. Saluti Illyricum4 punti
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Buon pomeriggio. Ciao Raffaele, traducendo il contenuto di questo link potrai trovare delle informazioni utili a riguardo... https://leyendomonedasnumismatica.blog/2021/11/24/acunacion-a-volante-sin-virola-la-cerrilla/ Praticamente, i tondelli caldi venivano ridotti di diametro - impostando le barre del macchinario con il diametro desiderato - prima di imprimere il contorno in incuso. Un saluto4 punti
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Come ho raccontato all’inizio di questa discussione, la mia “numero 1” è un denario di Augusto con Caio e Lucio Cesari. Una moneta in scarso stato di conservazione, acquistata per poche decine di euro nel mercatino di Cordusio. Nell’ultima asta di Artemide, battuta nello scorso weekend, mi sono aggiudicato la stessa moneta (Ric. I 2.a ed. 207) in condizioni nettamente migliori. Ci tenevo ad avere in collezione quella moneta in una conservazione ottimale, anche se continuerà a farne parte anche la mia “numero 1” a cui sono, ovviamente, affezionato. Posto di seguito le foto della monetina acquistata a Cordusio e, di seguito, quelle del Denario preso in asta e che sono quelle del sito Artemide.4 punti
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non è il massimo, ma con questa la serie repubblicana del 48 è conclusa... 15 grana 1648 sigla GaC/S3 punti
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Buongiorno a tutti, esattamente un anno fa (era l'ultima domenica di aprile) mi ritrovai a sbirciare sulle bancarelle di Cordusio e feci il mio primo acquisto: un denario di Augusto con Lucio e Caio sul rovescio. Una moneta di scarsa conservazione, pagata poche decine di euro, ma capace di spingermi a cominciare una collezione di monete romane imperiali. Voglio condividere con voi il risultato di questo primo anno, fatto di acquisti in asta con certificati di lecita provenienza, e di studio sui libri suggeriti da molti di voi, oltre che di una metodica lettura delle discussioni del forum. Il bisogno di condividere ciò che ho messo insieme non è per mera esibizione, ma per raccogliere suggerimenti utili a migliorare; mi è molto chiaro che il collezionismo numismatico è una lunga maratona e non una gara di velocità, e posso, con molte probabilità, aver sbagliato qualcosa al momento della partenza. Adesso però devo iniziare a gestire la corsa con più consapevolezza, e mi serve anche il vostro aiuto. Come potete vedere, la mia collezione inizia con un paio di repubblicane, un piccolo sesterzio in argento che spero di poter presto confrontare con un sesterzio imperiale, e un denario, e termina con "un'invasione" a Costantinopoli con due solidi bizantini. In mezzo diverse imperiali, mi affascinano molto i denari ma non disdegno qualche bronzetto. La regola è una: la moneta mi deve piacere per il ritratto e/o per il rovescio. Sono riuscito a raggiungere uno degli obiettivi importanti che mi ero posto: un denario con elefante di Giulio Cesare. Ultimamente ho scoperto la bellezza dei follis del terzo secolo, e credo che i miei prossimi acquisti saranno principalmente in quell'area. Naturalmente, conto di raccoglierne il più possibile del mio omonimo Gratianus. Obiettivi medio/importanti da raggiungere senza fretta: il "tribute penny" di Tiberio, un Caligola (anche un bronzetto andrebbe bene), un sesterzio (mi piacerebbe molto di Nerone, come potete vedere è un imperatore che mi piace molto, ma credo che dovrò accontentarmi di qualcosa di più economico), un solido del terzo secolo. Adesso, qualche domanda in ordine sparso: - al momento ho acquistato solamente da Inasta e da Artemide, mi dite quella che secondo voi è un'altra casa d'aste da cui dovrei assolutamente comprare per la qualità dei pezzi offerti? - ha senso aggiungere in collezione monete di scarsa conservazione se appartengono ad un imperatore di cui non se ne trovano facilmente, ad esempio Pertinace, o i quattro imperatori del 69 d.c.? - conviene comprare dai negozi di numismatica che si trovano online, o è meglio aspettare l'occasione in un'asta? Attendo di leggere i vostri consigli - mi interessano meno i giudizi - saranno molto preziosi per me. p.s.: vi terrò aggiornati sugli sviluppi della mia collezione aggiungendo nei commenti le foto dei nuovi arrivi.2 punti
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Buona sera. AD 324-325. La famiglia imperiale viene celebrata in una emissione anepigrafica (anepìgrafo agg. [dal gr. ἀνεπίγραϕος, comp. di ἀν- priv. e ἐπιγραϕή «iscrizione; titolo»]. – 1. Di monumento, senza epigrafe. 2. Di manoscritto, o di componimento letterario, senza titolo: codice a.; canzone anepigrafa. Tratto da www.treccani.it ) a nome di Costantino, Crispus, Costantino II e il giovane Costanzo II (raramente a nome di Elena*). Se ne era parlato già altre volte, una discussione relativamente recente è questa: https://www.lamoneta.it/topic/166265-anepigrafe/ *Elena così come Fausta sono rappresentate solo in un officina di Antiochia. Alcuni esemplari: La zecca più diffusa è Antiochia dove è stato proposto che la Famiglia Imperiale abbia soggiornato ma la serie anepigrafa come già anticipato è emessa da varie zecche tanto da far ipotizzare che si tratti di una vera e propria “serie dinastica”: https://www.acsearch.info/search.html?id=507983 https://www.acsearch.info/search.html?id=2580561 https://www.wildwinds.com/coins/ric/constantine/_thessalonica_RIC_VII_141.jpg Il riferimento bibliografico dedicato anche a queste emissioni è il seguente: https://www.researchgate.net/publication/278128917_Constantine%27s_Vicennalia_and_the_Death_of_Crispus Inoltre ho utilizzato il link: https://www.cointalk.com/threads/constantinian-anepigraphic-series.393213/2 punti
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Posto, anche se in confronto al tuo è una schifezza, il mio denario di Augusto con Caio e Lucio Cesari... spero, a breve di aggiudicarmene uno migliore. 😉2 punti
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comunque davvero affascinanti queste monete cinesi; semplici ma non di meno cariche di storia. Qui sotto qualche notizia dell'imperatore in questione: https://it.wikipedia.org/wiki/Hui_Zong_(imperatore_Song)2 punti
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Ecco cosa ho capito. Per prima cosa confermo che si tratta dell'Imperatore Huizong (宋徽宗) ( 1100-1125 ) ma la moneta (da 10 Cash ... o per dirla all'italiana ... 10 contanti) riporta nei 4 ideogrammi (che si leggono dall'alto in basso, da destra a sinistra) la scritta: 崇 寶 重 Chong Ning Zhong Bao 寧 Lo si potrebbe tradurre con approssimativamente "moneta circolante dell'era Chongning" (nome dato al periodo dal 1102 al 1106 del regno di Huizong, l'ultimo imperatore della dinastia Song settentrionale). La moneta è in bronzo ma ho notizie di monete identiche fatte in una lega di ferro e stagno (queste ultime è raro trovarle in buone condizioni). Queste valute circolavano principalmente nelle province di Sichuan e Shenxi.2 punti
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Sono al lavoro ... è una sfida troppo bella ... ma ti chiedo di pazientare un'oretta che torno a casa. 🤩2 punti
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Rispetto a quello acquistato al mercatino ha l indubbio valore aggiunto del certificato di autenticità e lecita provenienza 👍2 punti
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Eh, lo so che è un'impostazione specifica ma mi ero preso la briga di catalogarle per un sito web (https://www.roma-victrix.com/summa-divisio/signa.html) e poi sono appassionato...2 punti
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Buongiorno Nella sua ricerca di una identità nazionale e per costruirsi un passato (che non aveva), la DDR celebrò sulle sue monete alcuni personaggi famosi della storia germanica. In questa ottica, dedicò un moneta da 5 mark 1976, rame-nickel, dedicata al 200° anniversario della nascita del maggiore degli ussari Ferdinand Von Schill. Per noi italiani é un perfetto sconosciuto, ma in Germania é considerato un eroe e patriota. Visse dal 6 gennaio 1776 al 31 maggio 1809 ed era un maggiore prussiano, comandante di un reggimento ussaro. Tentò un attacco alle truppe di Napoleone nel 1809 ma fallì e morì in azione a Stralsund. A Von Schill risale il detto “meglio una fine con orrore che un orrore senza fine”, a esprimere la sua preferenza per le vie brevi, anche se questo comporti accettare maggiori svantaggi in itinere. A seguito della sua morte, é riportato un particolare raccapricciante: la sua testa è spiccata dal corpo in presenza di Henri-Bertrand Gratien, generale comandate francese e inviata a Girolamo Bonaparte, re di Vestfalia, come trofeo ( e per riscuotere la taglia di diecimila franchi che il Bonaparte aveva messo su Von Schill). Solo nel 1837 la testa di von Schill, conservata in un gabinetto di storia naturale a Leida, nei Paesi Bassi, sarà portata a Braunschweig, Bassa Sassonia, in un’urna. Nello stesso anno gli sarà eretto un monumento. L’urna con il teschio è sepolta ai piedi del monumento in Schillstrasse. Come in altre monete commemorative, al rovescio non appare il profilo del celebrato, ma solo un richiamo alla sua attività (sciabola e "shako" da ussaro, tipico copricapo a forma di tronco di cono con visiera) Al dritto: emblema della DDR e valore2 punti
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Buongiorno, anche io tempo fa mi sono posto la medesima questione e ho provato a capire se quel doppio trattino fosse da qualificare come "stanghetta" centrale della lettera H oppure no. Posto che quel segno viene utilizzato - come anche gli altri punzoni - in altre parti dei bolognini grossi (ad esempio, nella "A" centrale come da lei indicato oppure come stanghetta della "N" in altri esemplari), a mio avviso la risposta corretta è la seconda. Infatti, la doppia "I" di Enriciis è da leggere come "V" del nome latino "Enricvs" e nell'unico altro caso in cui al posto della doppia "I" viene messa un'altra lettera, essa è proprio la lettera "V", sia nei bolognini piccoli che in quelli grossi (io sono in possesso di un bolognino grosso con la "V" al posto di "II", raffigurato nella mia immagine profilo). Secondo me, quel doppio trattino inserito in mezzo a "II" era un altro tentativo, poi non mantenuto, di rendere più evidente che si trattasse di una "V". Inoltre, anche dal punto di vista linguistico, la lettera "H" latina aveva più un valore fonetico di tipo aspirato e non indicava una pronuncia più "dura" come le nostre CH, GH o simili. Quindi, se fosse ENRICHS si avrebbe una pronuncia con un suono un po' stonato e/o strano (anche se uno volesse leggere la "H" dura). P.S.: di conseguenza, ritengo errata l'indicazione nel CNI e condivido la classificazione del Chimienti. Riccardo2 punti
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Buongiorno a tutti, Rocco mi trovi d'accordissimo, anche secondo me è la più rara. Nelgli ultimi anni ne sono passate solo 3 nelle aste. 1) Nomisma 2016 asta n. 54, lotto 1388. 2) Ranieri 2017 asta n. 11, lotto 643 3)NAC 2023 asta n. 139, lotto 620. A quest'ultima ho partecipato ma sono stato letteralmente polverizzato. Nomisma. Ranieri. NAC.2 punti
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la mia idea non è poi cambiata moltissimo, e anzi, avendo lavorato sul "valore" dell'AE4, sono sempre più convinto che le monete in bronzo circolassero al valore nominale. credo ci siano prove significative su questo e l'ho recentemente scritto. alcuni fraintendimenti sono a mio avviso dovuti all'uso dei termini. Ad esempio è difficile a mio avviso negare che a un certo punto nel V secolo l'AE4 valesse 5 nummi... e che poi sia stato portato nuovamente al valore di 1. (1) Gennari Alain, The value of the Æ4 and the reforms of Anastasius I / Il valore dell’Æ4 e le riforme di Anastasio I | Alain Gennari - Academia.edu sulla terminologia che ha creato problemi cito un passo di Esichio di Alessandria, che per il V secolo parla di un follis da 8 λεπτά, 6.000 dei quali fanno un solido. molti hanno scritto che forse il follis da M=40 in alcuni luoghi potesse "valere" 8 nummi... Ma.... se l’autore avesse citato con la parola λεπτά l’Æ4, quindi una piccola moneta reale, che come aveva probabilmente in una parte del V secolo il valore di 5 nummi, la frase potrebbe essere forse ricostruita così: un follis da 8 λεπτά, ognuno dei quali da 5 nummi, 6.000 dei quali fanno un solido. Quindi 1 follis = 8 λεπτά = 40 nummi per l'oro il tema è completamente differente.... parliamo di monete/lingotto, quindi la pesatura c'era senza alcun dubbio, e ci sono fonti che parlano di frazioni che di fatto non furono mai coniate, quindi la cosa è a mio avviso fuori di dubbio, l'oro era pesato eccome... L'argento, nei secoli V e VI ha a mio avviso una complessità maggiore, e a oggi non so dare una spiegazione che mi soddisfi al 100%, ma in un sistema basato sull'oro e che ti fatto non vive di concambi fissi, credo che plausibilmente fossero monete scambiate a valore facciale, pur con un valore la cui stabilità era assai limitata. che le monete avessero valori "fluttuanti" è abbastanza ovvio a mio avviso in un sistema che vive una inflazione abbastanza costante se per le monete come la LIRA è sufficiente aggiungere degli zeri, e far lentamente sparire i tagli più piccoli, su monete tendenzialmente prive del valore facciale basta ritariffarle .... su monete come quelle bizantine, con il valore impresso si procederà prima riducendo la dimensione e peso, e secondariamente facendo sparire i moduli più piccoli, che è quello che accade il pentanummo, non a caso, sostituisce rapidamente l'AE4 .... dal quale spesso è indistinguibile e tutti i multipli minori (5, 10 e 20) in un tempo non troppo lungo spariscono e si resta con un solo nominale da 40 nummi, di dimensione ridotta.... spero di aver espresso chiaramente il mio punto di vista, se così non fosse, mi scuso, ma sono disponibile a provarci ancora saluti Alain2 punti
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Facciamo così: copyright gratuito per tutti! 😁2 punti
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Non per nulla ho usato l'espressione "i grandi guazzabugli monetari tardoantichi" 😋 Sicuramente si tratta di uno degli ambiti storici e numismatici più ardui in assoluto insieme al gioioso e rilassante districarsi tra le innumerevoli imitazioni germaniche 😅... Ma in fondo non è questo il bello di qualunque tema scientifico? Cimentarsi in spazi ignoti, terre quasi vergini tutte da esplorare e scoprire, recuperare dati, mettere a frutto tutte le possibilità delle moderne tecnologie archeologiche, reinterpretare in contesti nuovi ciò che isolatamente non poteva offire soluzioni, tessera dopo tessera si costruisce il puzzle e le ipotesi diventano meno azzardate e più plausibili... in fondo la storia e la numismatica tardoantica e romano-orientale è solo da poche decadi che sono approfondite ed esplorate con le moderne tecniche archeologiche e sempre più ritrovamenti e dati cominciano ad essere accumulati... A proposito di cimenti eroici, ecco qui un tentativo inerente la monetazione argentea del quarto secolo: http://dspace.unive.it/handle/10579/217712 punti
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Buongiorno a tutti, Io, Giuseppe Ballauri @giuseppe ballaurie Giovanni Ottomano Palmisano vogliamo ringraziare @dabbene e @El Chupacabraper aver pubblicato il nostro studio sulle 1834 nel numero #10 del Gazzettino del Cordusio, ne siamo veramente onorati. Grazie ancora. Saluti Raffaele.2 punti
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E' stato appena pubblicato, per questo credo sia passato ancora inosservato, un importantissimo parere da parte dell'Ufficio Legislativo del MIC in merito all'interpretazione dell'art. 72 del Codice dei Beni Culturali che riguarda la detenzione e il commercio delle monete antiche e moderne da collezione. In allegato sotto il parere pubblicato ieri. Tre capisaldi colpiscono per la loro menzione esplicita che contrasta con quanto espresso sinora dal ministero: La famosa prova ‘diabolica’ (provare la provenienza di una moneta ante-1909) non puo’ essere richiesta al collezionista/commerciante andando nientemeno contro l'art 42 della Costituzione rendendosi impossibile il diritto di difesa (da parte del collezionista o commerciante) viene riconosciuto alle monete il carattere di 'serialità' (salvo il carattere di particolare rarità o pregio di alcuni particolari esemplari) e quindi la presenza già acquisita per la stragrande maggioranza delle monete presso le collezione dei musei (altro elemento mai citato in precedenza che contrasta anzi con le ultime circolari ministeriali) Infine viene riconosciuto il contributo del collezionismo storico come elemento fondamentale per il Patrimonio Culturale del Paese e quindi la necessità che il collezionismo vada favorito e non demonizzato (devo dire che qui riuscivo a stento a trattenere le lacrime 😄) E' una dipartita storica. Vedremo ora come la nomenclatura si adatterà a tali nuovi dettami. Nel frattempo ....gaudeamus igitur 😊 https://www.beniculturali.it/comunicato/248642 punti
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Ciao @Flavius Gratianus , non voglio dilungarmi troppo ... ma ci tengo particolarmente a unirmi a tutti coloro che mi hanno preceduto nel farti i complimenti per gli obiettivi raggiunti ... ancora di più perchè condivido pienamente la tua regola del "la moneta mi deve piacere per il ritratto e/o per il rovescio" e anche io ho una "non logica" nella mia raccolta. E fantastico vedere qualcuno condividere con tanto entusiasmo i suoi progressi ... in fondo, per quanto possa sembrare strano, ogni volta che qualcuno posta una nuova moneta che, con fatica e tanta pazienza, è riuscito a aggiungere alla propria collezione, nel condividere il suo successo è come se fosse una vittoria anche mia... e per questo ringrazio tutti quanti. Andrea P.S. Non me ne vogliate se nel mio caso uso sempre il termine "raccolta" ma, come mi ha ripetuto più volte mio figlio : una raccolta è un semplice accumulo di oggetti, senza alcun criterio specifico e non sistematica come la collezione, che al contrario è ordinata, soggetta a specifici criteri di catalogazione e classificazione e soprattutto limitata (ovvero ha un inizio e una fine ... quantomeno ideale). Provate voi a combattere uno che si deve laureare in Beni Culturali e che ti corregge ad ogni passo ... 😂2 punti
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Buongiorno a tutti cari amici, oggi vi propongo un nuovo argomento, che mi sembra sia trattato davvero di rado (frugando negli archivi di lamoneta ho trovato poco o niente): quella che è - dopo il monumentale 30 tarì - la più grossa e corposa moneta preunitaria, ossia la Dena del regno d'Etruria. La moneta è davvero bella esteticamente, e i 40 grammi d'argento la rendono sicuramente appagante in mano. Il D/ mostra due ritratti aggiogati delicati e affascinanti, la bella Maria Luigia con il piccolo Carlo Ludovico, delizioso con l'aria paffuta e la gran massa di riccioli e ben lontano dal pidocchio dal mento asburgico che ritroveremo sui 10 soldi di Lucca trent'anni dopo. Al R/, il complesso stemma coronato sembra lì per fare la gioia degli appassionati di araldica. L'altissimo titolo di fino dell'argento della moneta - se ricordo bene è il più puro di tutta la monetazione preunitaria - le conferisce inoltre un aspetto diverso per chi, come il sottoscritto, è abituato alle leghe delle piastre napoletane. Eppure, nonostante i suoi meriti, la mia sensazione è che la Dena sia una moneta largamente ignorata e poco collezionata. E' vero che contribuisce a renderla meno accattivante l'incertezza sui pezzi coniati: ai dati ufficiali si devono aggiungere le riconiazioni effettuate dal 1825 al 1844, e stiamo parlando di un volume notevole (oltre un milione di pezzi, a fronte delle poche migliaia originarie), che vanno a scombinare totalmente il rapporto tra rarità alla fonte e rarità collezionistica, ma la situazione può a mio parere sintetizzarsi così: il 1807 è comune (il 95% dei pezzi sul mercato portano tale data), il 1803 e 1805 sono rari (a mio parere, in ugual modo, 2% ciascuno), il 1804 molto raro (1% dei pezzi censiti), il 1806 introvabile. Io ho completato la serietta (ad eccezione ovviamente del 1806), e voi? A chi piacciono questi bei monetoni? Concordate con le mie considerazioni? Buon fine settimana a tutti! 1803 e 18041 punto
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Al nome del penultimo re degli Anglo-Sassoni di Britannia, Edoardo il confessore ( 1002-1066 ) , un accattivante penny con al diritto busto coronato del sovrano ed al rovescio croce , Sarà il 28 Giugno in vendita St.James's 77 al n. 39 .1 punto
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due esemplari in asta NAC 139 del 27/6/2023, Lotti 551 e 552, di cui riporto le descrizioni e le foto di catalogo: Lotto 551 CAMPANIA. Napoli. Da 40 franchi (tipo Arnaud) 1810, AV. GIOACCHINO NAPOLEONE RE DEL*DUE SICI* Testa del Re a s. Rv. PRIN"E GRAND'AMMI DI FRAN*1810 in corona di alloro FRANCHI/ 40. T[: Globetti in sequenza. Pagani 54. Pannuti-Riccio 8. MIR 438. Friedberg 858. Della più grande rarità. q.Spl https://www.biddr.com/auctions/nacit/browse?a=3608&l=4176408 Lotto 552 CAMPANIA. Napoli. Da 40 franchi (tipo Morghen) 1810, AV. GIOACCHINO NAPOLEONE RE DEL 'DUE SICI * Testa del Re a s., N.M. (Nicola Morghen) incise in rilievo sul troncato del collo del sovrano. Rv. PRIN * GRAND* AMMI DI FRAN *1810 in corona di alloro FRANCHI/ 40. T[: Globetti in sequenza. Pagani 54a. Pannuti- Riccio 8a. MIR 438/1. Friedberg 858. Estremamente raro. Spl Le monete d'oro del valore di 40 franchi furono battute nel 1810 in linea di esperimento, prima che fosse approvata definitivamente la legge che introduceva la monetazione decimale nel Regno delle due Sicilie (19 maggio 1811). Furono approntati due coni differenti, eseguiti dagli incisori aggiunti della Zecca: Achille Arnaud e Nicola Morghen. La prima coniazione (lotto 551) assegnata dell'Arnaud, non piacque al Direttore della Zecca il Marchese Giuseppe De Turris che, in una lettera diretta all'incisore, così la descrisse: *... non sono ben centrate, e l'orlo non è tecnicamente bene in arte; ragioni di questo avversione principalmente per l'utilizzo di una pasta d'oro più pallida in lega 800/1000 presente in zecca. L'impronta dell'Arnaud non andò persa, ma venne utilizzata per la coniazione dei 2 grana di rame. Per questo motivo si decise di affidare l'incarico al Morghen che, al contrario del suo predecessore, utilizzò la lega del sistema monetale francese con 900/1000 di fino e firmò l'opera ponendo le sue iniziali N.M. nel troncato, tranne che per pochi esemplari (lotto 552), del collo del sovrano. Queste monete del valore di 40 franchi ebbero poco corso, poiché, poste in circolazione nel giugno 1810, furono del tutto ritirate e ntuse nel dicembre dello stesso anno per le seguenti ragioni che si rlevano dai documenti del tempo Prima di ogni altra, esse furono poste in corso senza alcuna autorizzazione e ne sancite da legge. La loro dicitura in franchi; come giustamente osservava il Consiglio delle finanze nel Rapporto del Duca di Carignano Presidente del Consiglio delle Finanze, non era confacente alla nomenclatura nazionale e per cui potevasi incorrere in svariati equivoci, specie per il commercio interno. Si presume da dati non confermati che si salvarono meno di una ventina di esemplari in tutto dalla produzione dei coni. https://www.biddr.com/auctions/nacit/browse?a=3608&l=4176409 Saluti, Domenico 551 5521 punto
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Qualcuno sa indicarmi le nuove uscite prossime delle Monete Regionali Italiane?1 punto
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Cingranella del 1847 busto giovanile. Taglio liscio. @giuseppe ballauri , anche qui la data sembra "corretta" su altre cifre.1 punto
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Buonasera e grazie molte per la risposta. Io sinceramente rimango nel dubbio al 50/50 e credo che una risposta certa sia molto difficile da dare... Mi pare di capire che oltre che nel caso della A, anche in quello della N le due stanghette facessero parte integrante della lettera, mentre se fosse una U qui si tratterebbe di una sorta di elemento per suggerire l'unione delle due parti e che inoltre i bolognini con "doppia I" siano molto più numerosi di quelli con U. D'altra parte nelle monete coeve a nome di un qualche Enrico (tedesco o inglese) è vero che la forma ENRICUS o HENRICUS è quella decisamente più diffusa ma ci sono anche altre varianti tipo: https://en.numista.com/catalogue/pieces126931.html Qui la H è molto simile alla lettera del bolognino... HENRICHUS o HEINRICHUS... l'incisore potrebbe anche aver sbagliato ed eliminato la U, lasciando l'H... Nell'esempio in foto mi pare di leggere HEINRCHUS senza I https://en.numista.com/catalogue/pieces351400.html1 punto
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Buonasera a tutti, complimenti Beppe @giuseppe ballauri per il tuo " Strano" 45. Effettivamente sembrerebbe una correzione 46 su 38. Affascinante e stimolante monetazione. Saluti Alberto1 punto
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Ciao a tutti, mi è capitato per le mani questo soldo veneziano, ma non essendo particolarmente esperto della monetazione non sono in grado di identificare per quale Doge sia stato emesso. Non escludo nemmeno che le lettere superstiti non siano sufficienti ad identificarlo... ma per sicurezza chiedo comunque ai "veneziani" del forum! Posto anche il rovescio anche se credo sarebbe inutile pure se fosse in buone condizioni (e NON lo è...)1 punto
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dovrebbero essere cash cinesi: Dinastia Song del Nord. Hui Zong (1101-1125). Chong Ning (1102-1106). Chissà se @Andy66 ci può aiutare...1 punto
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anche il "novarese" sarà presente1 punto
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Direi molto "dubitativamente" sia per l'attribuzione che per l'identificazione del nominale. Inoltre sarebbe preferibile evitare datazioni precise quando sussistono incertezze sull'autorità emittente.1 punto
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In un post scrissi che consideravo molto rara la reimpressa del 1848, mi sbagliavo. La più rara reimpressa da mettere in collezione è la 1832.1 punto
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Salve ,ecco la mia unica postata qualche tempo fa ..un sesterzio di Filippo I (Fides Exercitus)1 punto
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Questa tipologia di monete erano le prime che sceglievo in ciotola tanti anni fa (cento lire al pezzo) sia per il loro formato che per la loro bellezza.1 punto
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Uè! Ciao ragassi! Ho trovato questa due euro con un palese errore di conio, quanto può valere? Due euro, non c'è nessun errore. Sì, sì: guarda bene: Troll: non c'è niente di strano! Ma no, giuro!!! Solo che bisogna aspettare la luce giusta: queste foto le ho fatte con i raggi di luna della notte del solistizio e si vede benissimo: Basta un microscopio con oculare 40x e poi si vede anche meglio: ben 5µ di larghezza! Quanto può valere così??? Adesso capisco e posso anche darti un valore preciso: essendo l'errore 5µ, la moneta adesso vale 2,0005 EUR! Contento? PS:TROLL!1 punto
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DE GREGE EPICURI Molto bella, anche se Cerbero sembra un tripode!1 punto
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Le problematiche furono affrontate già molti anni fa dall'Istituto Italiano di Numismatico, di cui allego il documento visionabile sul sito: http://www.istitutoitalianonumismatica.it/novita.asp Gli studiosi italiani di numismatica si sono riuniti il 1° luglio 2005 presso l'Istituto Italiano di Numismatica, ente pubblico che ha, tra le altre, funzioni di coordinamento tra i numismatici delle Soprintendenze, delle Università e degli enti locali, ed hanno espresso il documento che segue. Legge 25 giugno 2005, n.109 Documento Gli studiosi italiani di numismatica, presa visione della Legge 25 giugno 2005, n.109, che all'art. 2- decies modifica il Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.L. 22 gennaio 2004, n.41) relativamente ai beni numismatici, esprimono il loro totale dissenso nei confronti di detto art. 2- decies , che giudicano fortemente pregiudizievole per il futuro degli studi storici ed archeologici, e in contrasto con il dettato costituzionale che impegna lo Stato alla tutela del patrimonio culturale comune della Nazione. Di fatto l'art. 2- decies citato, introducendo una distinzione tra monete antiche di pregio e monete seriali, ed escludendo queste ultime dall'obbligo di tutela, ignora che la moneta è di per sé un prodotto seriale, e che le sue potenzialità come fonte storica prescindono dalla sua unicità o rarità. Al contrario è proprio la conoscenza di un numero elevato di repliche che consente di ricostruire dati quantitativi sulla entità della produzione delle zecche, e quindi di riconoscere fenomeni storici, economici e finanziari del mondo antico. Va inoltre rilevato che la moneta non ha importanza soltanto per sé, ma, come ogni altro reperto archeologico, assume valore in rapporto al contesto da cui proviene. In ogni caso anche una singola moneta non di pregio, rinvenuta occasionalmente o parte di collezione, e priva di dati di provenienza, è in grado di fornire informazioni storiche, se letta da uno specialista, l'unico competente a valutarne l'importanza scientifica. Pare quindi assolutamente improprio introdurre norme di tutela che considerano un bene archeologico, quale è la moneta antica, soltanto in rapporto al suo valore venale. D'altro canto l'esclusione di “ogni obbligo di notificazione alle competenti autorità”, impedisce qualsiasi controllo sui materiali ritrovati, favorendo per tale via il commercio delle monete antiche illegalmente acquisite, e incentivando gli scavi clandestini. Appare infine assai singolare che il giudizio sulla “ripetitività” delle monete – e quello sul diritto all'esenzione dagli obblighi di denuncia e di notificazione – sia affidato allo stesso detentore delle monete, e non – come in ogni giudizio avviene – ad un organo competente e responsabile, come il Ministero per i beni culturali. Per tutti questi motivi si riprova il disposto dalla Legge n.109, e si esprime il rammarico per il mancato coinvolgimento nella elaborazione del testo di legge dell'Istituto Italiano di Numismatica e degli specialisti numismatici che vi fanno capo. Questi si dichiarano comunque disponibili a prestare la propria collaborazione per la indispensabile revisione dell'articolo riguardante i beni numismatici. Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali ha emanato un nuovo Decreto-Legge (n.164 del 17 agosto 2005): “Disposizioni urgenti in materia di attività cinematografica”) che all'art.4 ritorna sulle disposizioni della precedente decretazione, e le modifica. In particolare al comma 1, numero 3, lettera b abroga il precedente art.2-decies. Al comma 2 però ne reintroduce i concetti decretando una modifica al “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”. Esso infatti recita testualmente: “All'……articolo 10 [del “Codice”], comma 4, lettera b, dopo le parole: “le cose di interesse numismatico” sono aggiunte le seguenti: “la cui produzione, in rapporto all'epoca, alle tecniche e ai materiali, non sia caratterizzata da serialità o ripetitività”. Quindi è bensì vero che l'accertamento della tutelabilità delle monete è ora attribuito agli organi competenti del Ministero; ma tutelabili rimangono solo le monete giudicate non seriali o ripetitive, sulla base di caratteristiche non meglio definite, di materia, tecnica ed epoca. Speriamo che nel passaggio alle Camere per la conversione in legge, il decreto riceva i necessari miglioramenti. 30 agosto 20051 punto
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Buongiorno a tutti Continuando a cercare ho trovato delle immagini che potrebbero essere utili. Forse le indicazioni di Andy66 hanno un senso perché ho trovato dei porta aghi della metà del 800 che hanno delle decorazioni che ricordano molto il mio oggetto. Inoltre potrebbe essere che quelle righe presenti all'interno dell'oggetto siano funzionali alla presenza di tappi inseriti ad interferenza ora andati persi e pure le dimensioni , rapportate alla mano nella foto, sembrano essere coerenti. Io sarei per dire che in effetti potrebbe essere un porta aghi della metà 800 a cui mancano i due tappi. Cosa ne pensate invio un paio di foto Grazie1 punto
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Mi tocca darti ragione, pur da ex elettore (ahimè) di quella gente lì... A quelli vanno aggiunti i talebani che si annidano nelle alte e basse sfere del ministero, talebani quasi sempre irragionevoli, di cui potrei pure fare dei nomi, ma lasciamo perdere. Poi si potrebbe aggiungere anche chi, a vario titolo, della lotta (!) contro il collezionismo ha fatto una (remunerativa) professione e deve mantenere la sua rendita di posizione. Insomma, vedremo gli sviluppi, ma mi aspetto enormi difficoltà, sempre se i politici non si decidono a fare entrare un po' di aria fresca in certi luoghi dove ristagnano polvere, supponenza e risentimento. Penso che ci siamo capiti. Con questo, lo preciso, giustissima la lotta ai banditi e all'illegalità, ma se un povero disgraziato, forse anche un po' scemo, mette in vendita sulla baia una moneta antica da 5 euro è proprio necessario spendere migliaia di euro per intercettazioni, pedinamenti, perquisizioni all'alba eccetera? Per tacere poi di processi che durano anni se non decenni? Non si può semplicemente contattare il tizio e chiedere di portare immediatamente in una caserma il materiale di cui si sospetta (con elementi concreti) la provenienza truffaldina?1 punto
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@Archestratus Grazie mille per aver fornito quel link che ha risposto a molte delle mie domande su Brunacci. Per me la storia moderna di dove una moneta ha trascorso il suo tempo prima di arrivare a me aggiunge una dimensione interessante alla storia della moneta stessa. Trovo molto divertente la ricerca perché è unica per la mia moneta e trovo anche che la storia dei collezionisti e delle loro collezioni sia un argomento affascinante. Grazie ancora per il tuo aiuto qui.1 punto
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La trasformazione di una moneta da valuta corrente a oggetto di studio numismatico e collezionismo é una storia dentro la Storia. E merita di essere raccontata ed indagata essa stessa, facendo parte integrante della “funzione sociale e culturale” della moneta. Almeno la vedo così.1 punto
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Basterebbe tornare a quando la magistratura era meno "democratica". Guardate cosa si legge in una sentenza del 1971: "Gli imputati si protestano in buona fede negando di avere acquistato il materiale in argomento da spacciatori clandestini, e variamente ne hanno indicato, in modo più o meno specifico, le molteplici fonti di provenienza sul mercato numismatico e dell'antiquariato. «Tale protesta di buona fede è, nella specie, addirittura superflua. Non basta infatti l'elemento psicologico ad integrare il reato. Anche una malafede degli imputati all'atto dei loro acquisti non li renderebbe invero punibili se non si dimostra la sussistenza del delitto anteriore, presupposto del reato di ricettazione, delitto che, nel caso concreto, dovrebbe essere quello di impossessamento di cose antiche rinvenute fortuitamente od in seguito a ricerche. L'art. 49 C. Peno esclude espressamente la punibilità di chi commette un fatto non costituente reato nella supposizione erronea che esso costituisca reato (cosidetta ricettazione putativa). Qui, dunque, compito preliminare dell'inquirente non è verificare la buona fede dei prevenuti, addentrandosi e risalendo nell'inestricabile dedalo di innumerevoli e non documentate negoziazioni di oggetti spesso non distinguibili nell'ambito dello stesso genere, ma di stabilire se il materiale per il cui possesso essi furono incriminati è realmente di provenienza delittuosa. « La legge non conosce presunzioni di reato e l'onere della prova non può venire invertito. Se la ricettazione è un reato derivato, ogni discorso sulla colpevolezza esige pregiudizialmente l'indiscutibilità oggettiva del delitto presupposto. Occorreva cioè la certezza che almeno taluno degli oggetti sequestrati fosse individuato esattamente come provento di recenti scavi clandestini compiuti nel territorio dello Stato. «Non basta il semplice possesso di materiale archeologico a costituire il reato. Non vige nel territorio dello Stato un divieto assoluto, penalmente sanzionato, del possesso privato e della libera circolazione degli oggetti archeologici. Non esiste una pubblica privativa sugli oggetti di interesse archeologico e numismatico ».1 punto
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Vogliamo tornare all'oggetto della discussione ? questo dovrebbe permettere di evitare precisazioni come : non esportabile, vendita solo a italiani o similari per un denaro di Gordiano III del valore di 30 euro o di un AE4 del bassissimo impero a 5 euro. Ma tra "dovrebbe" e "deve" c'è la fossa delle marianne. E comunque apprezzabile il fatto che ci sia qualche funzionario ministeriale che non demonizza i collezionisti anche se lo fa in linguaggio burocratese.1 punto
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Grazie @Andy66 per il tuo intervento! Leggo, da diversi anni il forum, soprattutto la sezione delle monete imperiali, e ho sempre apprezzato le condivisioni dei vari utenti. Adesso che ho messo insieme qualche moneta mi piace condividere quei piccoli traguardi che raggiungo, sperando che possano essere spunto per un confronto o, semplicemente, l’idea di una moneta fa ricercare per un altro utente. Trovo molto interessante la distinzione tra “collezione” e “raccolta” che propone tuo figlio, anche se forse è un po’ troppo rigida (almeno per quanto riguarda la limitazione data da un inizio ed una fine, che sappiamo essere condizione impossibile per le monete imperiali romane. Personalmente preferisco attenermi alla definizione di “collezione” che dà la Treccani, che recita “raccolta ordinata”: Raccolta ordinata di oggetti della stessa specie, che abbiano valore o per loro pregio intrinseco o per loro interesse storico o artistico o scientifico o semplicemente per curiosità o piacere personale: fare c. di francobolli, di monete, di medaglie; una c. di quadri, di statue, di cammei; c. di vasi, di porcellane, di pipe; c. di libri, di manoscritti, d’autografi; possedere una ricca c.1 punto
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Buona sera! Grazie mille Luciano per avermi segnalato la discussione! Tra poche ore partirò per Candia quindi non potrò seguire la discussione nei prossimi giorni; spero comunque di poter portare il mio contributo. La moneta in oggetto la sto osservando anche io fin da quando è stata inserita sul noto sito. Come originalità direi che è autentica e moolto vissuta. L'occhiello è particolarmente robusto e poco elaborato ma non credo possa pesare più di mezzo grammo. Se non ricordo male in una vecchia discussione si era detto che in uno scudo i rilievi pesano circa un grammo, quindi con un grammo in meno dovrebbe essere pressoché liscia. Potrebbe essere come dice Luciano un tondello un pò calante in origine ma non è possibile rispondere con esattezza senza conoscere il peso esatto dell'occhiello e della saldatura. Vorrei dire ora la mia circa l'appiccagnolo. Questa moneta la reputo interessante proprio per la sua presenza. Sicuramente non è stata appiccagnolata di recente in quanto la patina è omogenea e non vi sono segni di fusione recente sul punto di saldatura. Il metallo per essere saldato va, nel caso di saldatura normale, scaldato, saldato e successivamente passato in acido per rimuovere i residui, poi lucidato. Potrebbe essere stata saldata a laser ma non ne vedrei il motivo visto che il 99% dei collezionisti la preferirebbe senza occhiello e quindi la lavorazione l'avrebbe deprezzata maggiormente. tempo fa ne acquistai una simile presso un noto numismatico Padovano, l'occhiello era già stato purtroppo rimosso e la pagai 50 euro; questo solo per dare un'idea del range di prezzo praticato per questa conservazione. C'è da dire che nel mio caso si tratta di uno scudo 22 Marzo, questo, essendo un 11 Agosto, potrebbe valere una decina di euro in più a mio parere. Aggiungo comunque che secondo il mio punto di vista la presenza dell'occhiello , in questo caso, conferisce un surplus alla moneta, rendendola, sempre a mio parere, maggiormente apprezzabile. Questo perchè? Perchè questa moneta racconta una storia, ed è per questo che la stavo osservando. Racconta di essere stata portata al petto come un simbolo, sfoggiata con onore per le calli di Venezia, a Piazza San Marco durante qualche manifestazione patriottica, come un simbolo di libertà dall'oppressore, come scherno a quell'invasore che fino a poco tempo prima spadroneggiava sulla città! Insomma, io l'appiccagnolo non lo toglierei.. P.s. Luciano appena torno dalle vacanze vi mostro l'ultima bella presa quarantottina!!1 punto
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