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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/05/23 in Risposte
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Una nuova immersione nell'album "dei rottami" ed ecco spuntare un raro 3 Centesimi 1852 del II tipo. Ha visto sicuramente giorni migliori, ma qui fa la sua bella figura:3 punti
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No,non sono assolutamente d'accordo. Quando si parla dì monete rare,apparse sul mercato all'improvviso e che non provengano da ritrovamenti ufficiali documentati non si può affermare ché non ci sia ragione dì dubitare dell'autenticita' della moneta/monete. E chi o che cosa lo impedisce. Me lo può spiegare? E non mi dica perché sono accettate dal mercato o perché lo dicono alcuni esperti... ANTONIO2 punti
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Presso il museo Glauco Lombardi a Parma https://www.museoglaucolombardi.it/la-storia-in-miniatura/ Mostra a ingresso libero. Inaugurazione sabato 29 aprile 2023, ore 11.00 La nuova mostra del Museo Glauco Lombardi, realizzata in collaborazione con il Museo Medagliere dell’Europa Napoleonica di Arezzo, avvicinerà la storia di Napoleone Bonaparte attraverso un inaspettato strumento di narrazione, quello delle medaglie scatola, curiose sintesi illustrate in formato tascabile, che ebbero il loro momento di massima diffusione nel XIX secolo. Questi esemplari sono composti da una medaglia suddivisa in due parti, una che funge da coperchio, l’altra da contenitore (da cui il nome medaglie scatola) entro la quale xilografie o gouaches, affiancate da testi illustrativi, raffigurano le imprese belliche e gli episodi più salienti della vita di Napoleone. Le diverse produzioni (tedesca, francese inglese) mettono in evidenza la perizia tecnica dei disegnatori e degli incisori di ciascuna produzione, le caratteristiche distintive di ognuna e punti di vista a volte diametralmente opposti. Gli episodi narrati “in scatola” troveranno un parallelo in quarantotto incisioni facenti parte della raccolta Campagnes des français sous le Consulat et l’Empire e tratte dai dipinti originali di Carl Vernet, edite a Parigi nel 1820 dalla tipografia Firmin Didot, e saranno accompagnate da medaglie e altri oggetti di grande interesse già presenti nelle collezioni Lombardi, memorabilia che celebrano il matrimonio di Napoleone e di Maria Luigia d’Austria e la nascita del loro figlio, erede della dinastia napoleonica. La mostra sarà visitabile, sempre a ingresso libero, fino a domenica 3 settembre 2023; durante i mesi di apertura saranno organizzate periodiche visite guidate e una conferenza che permetterà di conoscere meglio la storia di queste affascinanti creazioni. Ci sono anche visite guidate: https://www.museoglaucolombardi.it/visite-guidate-alla-mostra-la-storia-in-miniatura-2/2 punti
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Un successo insperato. In un asta ceca è passata questa bellissima moneta, ma ad un prezzo esorbitante (per la tipologia): 715€ circa. Ma la vita mi ha dato una nuova possibilità: ho trovato presso un'asta ungherese la "sorella" più bella e completa, ma ad un prezzo irrisorio 50€. Il fattore "C" non è mai stato molto presente, ma oggi sì, per questa moneta.2 punti
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Buongiorno a tutti, nel ringraziarvi per le opinioni date, e nel ribadire che il vostro impegno nel rispondere sempre in maniera così esaustiva mi onora, vorrei fare un paio di considerazioni riguardo a quanto è stato fino ad ora detto: - E' risaputo che dalle fotografie non è facile fare una valutazione di autenticità ... a meno che i difetti siano così evidenti da non ammettere repliche. - Ognuno da la propria opinione in base alla sua esperienza personale e alle sue competenze ... ma, a mio modesto parere, e soprattutto in questa sede, ogni opinione deve poter essere data a cuor leggero, senza timore di incorrere nelle ire divine o nelle ire di quelli che hanno opinioni contrastanti rispetto alla nostra (parliamo di monete, non di vite umane... anche se, fin dalla notte dei tempi, più di qualcuno da maggior valore alle prime 😞) - In fondo, chi chiede una valutazione, sa benissimo che, facendolo in questa sede, può correre il rischio che si possa incorrere in errori, a prescindere dalla competenza dell'interlocutore (come correttamente più volte evidenziato da tutti voi, le perizie possono essere fallaci). - Sono rimasto realmente basito leggendo l'esempio delle "100 Lire oro di Carlo Alberto talmente perfette (praticamente FDC) che aveva superato l'esame di due periti..." . Immediatamente mi sono posto qualche domanda: possibile che, come correttamente evidenziato da Arcimago, a nessuno dei due "periti" sia venuto in mente di pesare le monete e, eventualmente, di far fare un'analisi XRF per determinarne il titolo ? possibile che io, falsario talmente bravo da realizzare una matrice così perfetta da ingannare ben 2 periti, sono così imbecille da usare oro da catenine (750/1000) al posto di usare quello di qualche marengo (900/1000) ? Ne concludo, da non perito, da non esperto, da essere umano non dotato di superpoteri, ma semplicemente da uno che cerca di fare un'analisi realistica dei dati a propria disposizione, che tutte le parti chiamate in causa dovessero essere state rapite dagli alieni e lobotomizzate per arrivare a tanto. Ora, a parte le battute, e portando il massimo rispetto per tutti coloro che, con gli anni di studi e l'esperienza, hanno portato la numismatica ai livelli odierni, c'è da tener conto che, come stimato da vari "guru" del settore, quasi due oggetti su dieci (qualcuno dice che la percentuale arriva al 30 % e oltre), di quelli presenti nei musei mondiali, sono falsi (N.B. non riproduzioni fatte "ad hoc" per non esporre gli originali, ma veri e propri falsi scambiati dagli esperti, per opere autentiche). Molti falsi sono esposti da decenni, quando le tecniche di rilevazione (XRF, datazione radiometrica, spettrometria di massa, voltammetria delle microparticelle ecc.) non esistevano e i sistemi di verifica erano realmente inefficaci e basati solo su giudizi quasi totalmente privi di basi scientifiche a sostegno dell'autenticità o meno (a meno che l'oggetto non provenisse da scavi ... è evidente). Credo che essere "esperti" non significhi necessariamente essere infallibili ma semplicemente avere delle competenze/capacità/intuizioni di gran lunga superiori agli altri... come correttamente detto da Gabriella Acerboni, solo Dio è infallibile (anche se pensando che ha creato l'uomo ... qualche dubbio potrebbe venire). Scherzo ... logicamente. La mia deduzione è che, al pari della tecnologia per rilevarle, anche la tecnologia per falsificare un'opera si sia evoluta, rendendo gli esperti "old style", soprattutto con oggetti falsi prodotti di recente, a grosso rischio di prendere cantonate clamorose se non si avvalgono dei supporti tecnologici oggi a loro disposizione. Personalmente la mia conclusione, è che le mie false 5 Lire Carlo Alberto verranno "obliterate" e le mie dubbie 5 Lire VE II verranno tenute nel raccoglitore dei "pezzi incerti" ... senza versarci sopra nemmeno una lacrimuccia. 😂 Vi ringrazio ancora una volta perchè ogni vostro intervento mi arricchisce e mi fa vedere la moneta sempre da una prospettiva nuova e diversa. Spero, un giorno, di riuscire a vedere, sulla monetazione italiana, tutte quelle cose che voi riuscite a distinguere e che a me appaiono ancora nebbiose e confuse. Andrea - -2 punti
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Salve chiedo ai più esperti maggiori informazioni sulla cartolina viaggiata qui in foto. Ringrazio in anticipo2 punti
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Nessuna stizza, ci mancherebbe... quando si giudica, ogni opinione ha la sua dignità purché non sia fatta al solo scopo di contraddire per il gusto di farlo (e non è questo il caso) o dileggiarne un'altra. Le foto sono quel che sono e, se la certezza assoluta non si raggiunge con moneta in mano, figuriamoci guardando delle foto. Al di là dei FERT che appaiono poco incisi mentre le rosette sembrano molto profonde (e se confrontiamo le prime foto con le seconde, nel primo caso abbiamo rosette mal definite e su piani diversi - la centralità non è d'obbligo, ma la complanarità sì -) , non mi sembra congrua la firma e vi è una certa discrepanza fra l'usura dei bordi e la nitidezza di baffi e barba che appare molto diversa nelle due foto del D/ più recenti (sembrano due monete diverse). Mi lascia perplesso anche l'eventuale abrasione ai bordi per cancellare colpi o tracce di montatura. Intanto i colpi al contorno si vedono ancora e non mi sembra di vedere segni di hairlines che un'abrasione meccanica sempre lascia. Insomma, fosse anche una moneta autentica, sarebbe più da "Museo degli orrori" del buon @caravelle82 che da collezione...2 punti
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Salve chiedo maggiori informazioni sulla cartolina in foto. Ringrazio in anticipo2 punti
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Buon giorno Arcimago. Sono una "numismatica di antica data" ed ho ripreso la passione per le monete, grazie al forum, solo abbastanza recentemente. Non conosco personalmente (e purtroppo) gli esperti attuali, ma le posso garantire che in passato non ho mai visto usare una bilancia o un calibro (forse erano riposti in qualche armadio) quando una moneta veniva esaminata da coloro che ai mie tempi erano enumerati nella cerchia degli esperti. Sto parlando di personaggi che ho conosciuto personalmente come i signori Nascia, Tevere, Bobba, Gino Manfredini, per citarne alcuni , non escludendo chiaramente capacità e professionalità di una lunga schiera di stimati e seri professionisti che però non ho avuto modo di vedere all'opera. Tutta questa filippica per sostenere che gli esperti hanno un tale bagaglio di conoscenze numismatiche che quasi capiscono la moneta solo nel toccarla ed osservarla senza lente. Comunque dalla mia esperienza emerge che non si tratta di sicumera o di superficialità bensì di vera ed impressionante competenza(quando si tratta di esperti). Cordiali saluti. Gabriella2 punti
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la risposta non è per forza scontata e certezze non ce ne sono... ma ti dico cosa ne penso a un certo punto nel V secolo oriente e occidente prendono strade un po' diverse sulla misura e peso delle monete.... quindi non per forza l'occidente va "letto" sull'oriente, soprattutto quando arrivano gli Ostrogoti... OCCIDENTE il bronzo diventa sempre più sporadico.... dopo Maggioriano abbiamo quasi solamente gli AE4 con monogramma di Ricimero e quelli di Antemio, che pur non rarissimi, non possono essere paragonati alle emissioni orientali come portata.... se pensiamo a Marciano e Leone, loro coniarono quantità impressionanti di AE4 Odoacre reintroduce l'AE4 e non sappiamo con quale valore e Teodorico ne conia un buon numero... ma sempre non paragonabile alle emissioni di Anastasio ad esempio ORIENTE con Anastasio quasi certamente l'AE4 slitta al valore di 1 nummo alla seconda riforma...(arriviamo poi al nummo con la A...). ma non per forza seguito dall'Occidente se è abbastanza probabile che gli AE4 da Teodato in poi valessero 1 nummo...forse.... ho il lecito dubbio che quello di Atalarico potesse essere un tentativo di rivalutazione a 2,5. la cosa è però davvero incerta, con Atalarico abbiamo un Pentanummo ... quindi il suo AE4 potrebbe valere 2,5 oppure essere 1 nummo di peso molto elevato (ho qualche dubbio) quello di Teodorico avrebbe potuto essere invece una unità di base... ma sono tutte congetture e prive di basi solide perchè purtroppo abbiamo carenza di fonti, e perché gli ostrogoti reinseriescono un sistema con il bronzo dopo un periodo lungo nel quale non solo c'era apparentemente un nominale unico, ma coniato quantomeno sporadicamente... Credo che legare la valutazione a un puro calcolo della media dei pesi possa essere fuorviante, così come mi paiono ingiustificate le valutazioni di Valore di Arslan che considera pezzi del valore di 3 o di 15 .... Ma in un argomento già scivoloso, questo lo è forse ancora di più2 punti
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Buongiorno, osservando con più attenzione l'immagine del dritto mi sembra di scorgere quello che sembra essere il secondo 7 della data,quindi potrebbe essere un grano del 1677 come l'esemplare che allego...2 punti
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Dal titolo è il catalogo del 1957... del resto, per quanto sfuocata sia l'immagine del D/, si legge proprio 1953 come dice lo stesso venditore nella descrizione dell'oggetto, ma tu forse non hai letto... Delle 10 Lire del 1957 esiste un solo esemplare salvato dalla fusione e ce l'ho io:2 punti
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Ciao @pedro_88 Un bel antoniniano con argentatura quasi integra. MIR 1222, seconda officina di Mediolanum. https://www.acsearch.info/search.html?id=78365382 punti
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Ciao a tutti, ricercando un po' di informazioni aggiuntive su di una banconota tedesca (purtroppo le italiane non sono così a buon mercato), mi sono imbatttuto nella tesi di laurea di uno studente dell'università di Merseburg. Dopo questa grafica in cui cataloga la percentuale delle immagini di persone sulle banconote - Figura intera / dal ginocchio - Busto - Testa - Profilo - mezzo profilo - frontale - numero persone "Gentleman, you had my curiosity, now you have my attention" ("Signore, aveva la mia curiosità, ora ha la mia attenzione".) Copyright Tarantino L'orignale lo trovate qui: "Winke winke" a @wstefano https://www.dropbox.com/s/b1glcl9w76sqf9u/LabryYann_Deutsche Banknoten von 1871 bis 1999_IT.pdf?dl=0 per gli altri ho preparato una traduzione automatica qui (un po' incasinata, purtroppo): https://www.dropbox.com/s/b1glcl9w76sqf9u/banconote tedesche 1871 - 1999_IT.pdf?dl=0 che tanto ultimamente sul forum si fa più copia&incolla che altro. Questa era una tesi per un Master of Arts, belli anche i video (sul primo spegnete solo l'audio, vi conviene ) Palazzo della Repubblica (Banknote Stories: DDR 1975) https://www.youtube.com/watch?v=U4lHPo84urM&list=PLSY1pFhtGnT3hy4xP81lUA2sDtkow4Xql&index=3&ab_channel=5o'clockcreativity Merian in Suriname (Banknote Stories: Deutschland 1991) https://www.youtube.com/watch?v=ZAjcMK_6AUw&list=PLSY1pFhtGnT3hy4xP81lUA2sDtkow4Xql&index=4&ab_channel=5o'clockcreativity Per oggi è tutto, che preparo il materiale che sto raccogliendo, ma questa è un'altra storia. Servus Njk2 punti
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Buongiorno Halloween, per prima cosa usiamo il "tu" .... così facilitiamo la comunicazione. Premetto che le foto che hai postato hanno avuto la mia istantanea attenzione ma... mi servirebbe, prima di poter dare una opinione che stia in piedi: - il peso - una fotografia con il pezzo quasi orizzontale... in modo che si vedano gli ideogrammi con un pochino di angolazione - la conferma che gli ideogrammi sono in incusso (scavati) e non in rilievo (non vorrei essere io che ci vedo male). - nel caso siano in incusso riusciresti a fare un positivo usando della plastilina, gomma pane o altro ? Già così ti posso dire che, se autentico, si tratta di un pezzo cinese antecedente al 1657. (la tipologia di queste monete va dal 621 al 1657 ... solo mille anni) Gli ideogrammi posti a sud, est e ovest (寧通寶) significano Ning Thong Bao Thong Bao (通寶) significa 1 contante (ovvero una moneta circolante) L'ideogramma Ning (寧) per essere contestualizzato dovrei associarlo all'ideogramma posto a nord (ma ho qualche difficoltà a identificarlo ... per questo mi servirebbe vederlo in rilievo). Le monete cinesi non venivano coniate ma prodotte per fusione, cosa che è continuata invariata fino alla fine del XIX secolo... quindi non può essere un negativo "da coniazione". La fusione avveniva in appositi stampi in argilla nei quali venivano impresse, con un'unica moneta, chiamata "moneta-madre" tutte le monete che si volevano fabbricare. Logicamente per poter fare un'operazione del genere, dovevano essere utilizzati due stampi diversi, uno per il dritto e uno per il rovescio. L'estrazione avveniva per frantumazione dello stampo in argilla... che quindi era monouso. In seguito furono usati stampi in bronzo... che avevano un ciclo di vita ben maggiore (presumo usando leghe a basso contenuto di stagno, al fine di aumentare la temperatura di fusione e quindi mantenere un delta termico maggiore tra le temperature di fusione tra lo stampo e il bronzo che veniva versato all'interno... ma è solo una mia ipotesi). Del momento in cui si rese necessario aumentare la capacità produttiva si passò poi dagli stampi tradizionali (che permettevano la produzione di poche monete per volta) agli stampi chiamati "ad albero", dove un canale centrale consentiva al metallo fuso di fluire nelle cavità.2 punti
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Salve chiedo ai più esperti maggiori informazioni in merito alla cartolina in foto, rientrante in una raccolta a tema “guerra” e se ha un interesse collezionistico. Ringrazio in anticipo2 punti
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Segnalo l'uscita del numero estivo n. 396 di Panorama Numismatico. Questo è l'indice: Gianni Graziosi, Monete amuleto – p. 3 Roberto Diegi, La monetazione di tipo greco in Sicilia, 9, Catania o Katáne ha prodotto nell’antichità interessanti monete – p. 11 Realino Santone, Moneta coniata in Molise nel XV secolo. Denari tornesi di Limosano, un nuovo unicum – p. 15 Giuseppe Gasbarro, Un cavallo aragonese con “3 facce” – p. 17 Alberto Castellotti, I ritratti del Caballero – p. 19 Giovanni B. Vigna, Lo Scudo d’oro Pontificio nella monetazione di Clemente XI per la zecca di Roma – p. 26 Giuseppe Carucci, Talleri commemorativi di Ludwig di Baviera, seconda parte – p. 35 Tommaso Cherubini, L’Ordine della Croce di San Raimondo di Peñafort. L’unico ordine civile al mondo dedicato alla giustizia – p. 41 Michele Straziota, Un falso del dopoguerra. Testimonianza di un periodo difficile del nostro Paese – p. 47 Recensioni – p. 50 Giuseppe Carucci, Monete russe al genio italico – p. 51 Notizie dal mondo numismatico – p. 56 Emissioni numismatiche – p. 60 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 631 punto
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Vorrei condividere con voi due nuove acquisizioni. Colto da improvvisa pazzia ho fatto un momentaneo cambio di rotta e, dal raccogliere denari e antoniniani, mi sono voluto aggiudicare 2 monete che hanno attirato la mia attenzione ... la prima perchè personalmente, con tutti i difetti causati dal passare del tempo, la trovo bella. La seconda non è in grandissime condizioni ma è di un'imperatore che detiene un record ... fu il primo imperatore romano a partecipare attivamente a tutte le battaglie e anche il primo morire in battaglia (insieme al figlio Erennio Etrusco), Traiano Decio. Philippus I (244-249) AE Sestertius, Rome, 244 Obv. IMP M IVL PHILIPPVS AVG, laureate, draped and cuirassed bust right, seen from behind. Rev. PAX AETERNA / S - C, Pax advancing left, holding olive branch and scepter. Ref: RIC IV , 3, 185a. Trajan Decius (249-251) AE sestertius, Rome, 249-250 Obv: IMP C M Q TRAIANVS DECIVS AVG, Radiate cuirassed bust to right Rev: VICTORIA AVG, Victory advancing left, holding wreath and palm, S C across field Ref: RIC 126d,1 punto
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Ciao @VALTERI, nel database Seleucid coins online, alcuni bronzi con largo modulo di Antioco III potrebbero corrispondere alla descrizione del Sear, con diversi monogrammi. L’esemplare in discussione sarebbe comunque sottopeso. Zecca di Ecbatana, 14,77g, 26 mm: http://numismatics.org/sco/id/sc.1.1250 Ciao @tigro, se la foto è stata presa in rete, non so se potrai fornire delle altre? Concordo con i precedenti interventi, sarebbero indispensabili per dare un qualsiasi parere.1 punto
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@Vietmimin Grazie mille per la classificazione!! Non riuscivo a trovare quella giusta. @Fiore151 ma sai, da geologo non mi dispiace un po’ di malachite, così fondo insieme due passioni 😁 Grazie!1 punto
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Provo: A P. P. P. è rio sotto APP PER IOS-OTTO Ciao Stilicho1 punto
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Ciao a tutti, Dico la mia, e se sbaglio correggetemi pure senza nessun problema, queste 7/8 piastre sono, secondo me, varianti dello stesso conio, nel senso che hanno piccole differenze ma sempre di uno stesso conio, non ci sono differenze macroscopiche del tipo corona più piccola o più grande oppure lo scudo diverso nel suo insieme,solo per fare un esempio, non so se mi sono spiegato bene, e ripeto, se sbaglio correggetemi senza problemi. Un saluto Raffaele.1 punto
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Concordo con @Fiore151 sull'identificazione della moneta. Per quanto riguarda l'autenticità (logicamente basandomi sulle fotografie) posso dire che mi sembra autentica ... e anche in buone condizioni. Magari se riesci a fare foro con maggiore definizione si possono avere maggiori certezze. Sarebbe interessante anche vedere le foto delle due fratture da compressione che si vedono al rovescio a ore 11 e ore 2. Per quanto riguarda la macchia potrebbe davvero essere il risultato di una pulizia maldestra fatta non sulla parte interessata dalla macchia ma nella superfice intorno ad essa.1 punto
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Ma infatti credo sia bene capire di cosa si tratti. Se c'è solo un'area di colore diverso, potrebbe effettivamente essere stato un tentativo maldestro di pulizia. Il fatto è che anche davanti alla faccia di apollo si nota un'area che sembra avere proprietà diverse dal resto. Adesso dico una bestialità (lo dichiaro fin da subito, per cui chiedo vengano evitati frizzi e lazzi al mio indirizzo ): sembra quasi che sia stato "colato" un po' di argento, che risulta di colore leggermente diverso, a riempire una mancanza di materiale, poi magari lavorato a bulino per ricostruire la figura nelle parti assenti.1 punto
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Mi sono dimenticato di dire due piccole cose ... - La moneta, a parer mio e basandomi sulle fotografie, è autentica e in buone condizioni - Vorrei far notare come il suggerimento di Robi14 e la proattività e l'iniziativa di @Fiore151 abbiano permesso la risoluzione del quesito. Ottimo lavoro di squadra. Grazie ancora a entrambi. 🏆1 punto
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Grande @Fiore151 !!! Lavoro fantastico. Grazie a te abbiamo la soluzione. 👏👏 Per prima cosa ... che la vergogna ricada su di me. La moneta non è cinese ma Vietnamita (scritta in caratteri cinesi) Dritto: 延寧通寶 Dien Ning Thong Bao. Rovescio: semplice. Dien-Ninh Thong-Bao (in vietnamita) e Yan-Ning Tong-Bao (in cinese), 1454-1459 d.C. Dovrebbe essere in bronzo con un diametro compreso tra 22 e 24 mm. Peso: dai 2,5 ai 4 gr. Prodotta sotto l'imperatore Le Nhan Tong tra il 1454 e il 1459 d.C. (The Historical Cash Coins of Viet Nam del Dr. R. Allan Barker). Moneta di bronzo (forse rame) emessa dal suddetto re durante il suo secondo periodo di regno "nien-hao" che va dal 1453 al 1460, (termine in uso nella Cina imperiale, a datare dal 163 a. C., per designare il periodo di regno di un sovrano; a tale periodo veniva attribuita una denominazione ufficialmente promulgata dall'imperatore che valeva a contrassegnare la scansione cronologica degli eventi storici del Paese. Fino al 1368, avvento della dinastia Ming, il nien-hao inizialmente scelto da un imperatore era suscettibile di mutare più volte durante il periodo in cui questi regnava. Successivamente divenne unico per l'intera durata di regno di un sovrano e finì con l'esser usato, in Europa, benché impropriamente, quale sinonimo di imperatore.) Per il momento, in attesa di testi alternativi, per la storia dell'imperatore Le Nhan Tong , posso solo far riferimento a Wikipedia https://en.wikipedia.org/wiki/Lê_Nhân_Tông Posto due foto di monete simili1 punto
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Aggiungo, dal vecchio manuale di Sear, la descrizione del bronzo AE 24, attribuito ad Antioco III e di simile tipologia, del quale non so rintracciare dati e fotografia . p.s. : la discussione sarebbe da riallocare @CdC in sezione Monete greche : Grecia1 punto
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Impossibile stabilirlo da queste foto, ....l'usura sui rilievi ci può stare ma ripeto il colore mi lascia molti dubbi su autenticità.1 punto
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A mio modesto parere questa moneta è buona, i FERT e le rosette sono a posto.1 punto
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Cartolina per l'interno correttamente in tariffa con 30c . Affrancata con 20c rosso arancio emissione del 8.1.1930 Nozze del Principe Umberto con Maria José del Belgio. + 10c seppia della serie detta ''Imperiale'' del 1929. L'affrancatura nel suo insieme ha un valore di 5/7 euro, Molto bello il 20c che ebbe validità fino al 31.3.1931. Annullo di partenza di Zara arrivi e partenze non nitido del 1.4.1930 ed annullo di arrivo frazionario doppio cerchio grande lunette vuote, raro nelle cartoline, di Sava (Taranto) del 4.4.1930. Aldilà del valore non alto, la cartolina è molto bella e significativa della Zara italiana.1 punto
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Buongiorno titire, ti ringrazio molto per la fiducia 😄 non abbiamo la certezza, ma forse siamo arrivati alla soluzione più ragionevole! In effetti in questo denaro si vede chiaramente quello che intendevo io per la moneta oggetto della discussione 😉 Nei bolognini grossi le "I" sono inclinate meno, o quasi nulla. Sono d'accordo! Ho guardato sul bollettino di numismatica n. 4 relativo alla zecca di Bologna e potrebbe trattarsi di questo che allego, tenuto conto della descrizione del CNI che hai allegato nel primo post e la tabella di concordanza: Escluderei tre dei quattro esemplari classificati come CNI 1: in un caso per nessun segno evidente (numero 4 bollettino), in un altro per l'usura proprio nella zona delle due "I" (numero 5 bollettino) e nel terzo (numero 2 bollettino) perché non si nota molto la "punta" - o meglio il cuneo - tra la N e la O. Resta quindi l'esemplare n. 3 che allego di seguito: Come si può notare, sembra esserci anche in questo caso un segno di unione, ma non so se sia dovuto alla foto o all'usura generale della moneta. Se fosse un segno di unione, per gli argomenti già esposti, a mio avviso si tratterebbe sempre di un'altra forma per indicare la V di Enricvs. Riccardo1 punto
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Purtroppo monete e serie comunissime dal valore di pochi euro. Non ci sono più i nonni di una volta...1 punto
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Cari amici, so che aprirò un vespaio di critiche e polemiche, ma spero proprio siano tutte costruttive, in ogni caso vorrei aprire questo post facendo le dovute premesse…e lo so, sono prolisso…ma è perché amo la chiarezza, perdonatemi….posto qua, a mezza via tra Roma e Bisanzio…. Spesso si è dibattuto se nella tarda antichità le transazioni commerciali avvenissero o meno pesando le monete, e soprattutto se questo fosse il vero e unico modo di pagamento. Molti sostengono, portando a supporto non poche prove storico-archeologico/letterario/epigrafico etc, che le transazioni avvenissero per pesatura delle monete e non a valore facciale, passatemi il termine un po’ sintetico. Premetto che voglio dare una mia idea in merito, totalmente aperta a confutazioni, riferendomi solo al periodo che va tra gli ultimi anni di Valentiniano III e la morte di Giustiniano I, poiché il mio pellegrinaggio nella numismatica ha sempre ruotato principalmente intorno a questo periodo, e mi sarebbe più difficoltoso riferire tutto il mio discorso ad esempio al periodo di Costanzo II. Anche con alcuni amici abbiamo spesso parlato di questo tema e ho potuto anche apprezzare idee diverse dalla mia….proprio da parte di un amante del periodo di Costanzo II…. La sparo subito. Credo che le monete fossero usate, nel quotidiano, per il loro valore facciale, ma che fossero pesate in alcuni contesti particolari. Credo che il nummo, come sostenuto anche da Asolati, avesse un ruolo molto importante, e credo che i multipli del nummo avessero di fatto un valore fiduciario. Certo il concetto di fiduciarietà non doveva eccedere i limiti dell’accettabile, pena la necessità di rivedere il parco circolante con una bella riforma… (ti dice qualcosa questo concetto, caro Anastasio?...). In ogni caso, a fronte di: - Testimonianze significative dell’uso della pesatura - Valore nominale impresso sulle monete ad esempio “bizantine” - Divergenze di peso tra nummo e suoi multipli Mi sono posto le seguenti domande: 1 – se le monete si utilizzavano “a peso” che senso aveva apporvi un simbolo di valore (M, K, XX etc etc…)? 2 - se le monete si utilizzavano “a peso” perché si palesò il fenomeno della tesaurizzazione del nummo e non dei suoi multipli (di fatto sottopeso rispetto al facciale)?...la questione del sottopeso, se si paga a peso, va a marengo…. 3 – se le monete si usavano “al facciale” o “al marco” dice qualcuno, se non erro, perché abbiamo testimonianze di pesatura delle monete, anche credo rispetto al pagamento delle tasse? Io ho provato a rispondere…a modo mio… L’uso al peso di certo avrebbe complicato enormemente le cose in una economia abituata da secoli all’uso della moneta, e il senso stesso della moneta come “simbolo” di un valore sarebbe andato a farsi benedire. Certo è che il nummo mantiene per fasce di periodo un peso medio costante, molto più costante di quanto non facciano i suoi multipli. Quindi dovendo contare un elevato numero di monete, avrei potuto usare la bilancia, a patto di non mischiare nummi e suoi multipli. Facciamo un esempio…. Se fossi un esattore delle tasse e tutti mi pagassero con monete da 2 euro (8,5 gr circa…mi pare), pesandole invece di contarle, quando arrivo a 8,5 Kg sono quasi certo di avere 2000 euro di riscossioni effettuate. Certo, nella pesatura non mischierò i 2 euro con gli 1 euro, ma nel conteggio di fine giornata farei prima a separarle e pesarle separate, piuttosto che a contarle una per una…. Certo, mi direte voi, cavoli le monete da 2 pesano tutte esattamente in modo identico, mentre allora i pesi erano estremamente variabili. Vero. … Ma anche no! Perché in realtà sui grandi numeri il peso medio del nummo è di una stabilità eccezionale……provare per credere. L’uomo dei numeri, Antvwala, potrà dimostrarvelo meglio di me…ma ci abbiamo lavorato parecchio e i numeri non mentono. Su poche monete ci sono differenze anche importanti, che su ampi numeri si livellano completamente. Probabilmente le bilance erano usate principalmente per pesare nummi? Chi lo sa…. Ma se si fosse ragionato sempre a peso, che cosa ne sarebbe stato del sistema monetario? Cosa sarebbe successo a chi aveva un bel “follis” (so che il termine non è corretto, ma lasciate correre, non è la sede…mi perdoni Carlà), dicevo, cosa sarebbe successo a chi aveva un bel follis di Anastasio da 8 gr circa (pre riforma), rispetto a chi si presentava con un follis di Giustiniano, magari da 17 gr? Apporre valori su monete di questo tipo, per poi pesarle, che senso avrebbe avuto? Quindi credo in conclusione che la pesatura fosse fatta, e spesso, non dal consumatore, ma dal commerciante medio o grande e/o dal fisco per conteggiare grandi somme riscosse principalmente in nummi (tralascio l'oro dal discorso), senza il tedio di contarli manualmente….ma il “consumatore” pagava a valore facciale, altrimenti che ne sarebbe stato della “fiducia” I multipli del nummo hanno andamenti di peso meno stabili/rettilinei, e pesarli non restituirebbe in modo così chiaro il numero dei pezzi presenti in un sacco, soprattutto se si tratta di monete coniate nell’arco di 20 / 25 anni, cosa che si può ancora provare a fare con nummi coniati nell’arco di un ventennio. Le convinzioni sono fatte per essere smontate, e io non vedo l’ora di leggervi. Spero di non avervi annoiato, e spero che qualcuno non storca solo il naso, ma si spertichi per portarmi sulla giusta strada se è convinto che io viva nell’errore :-) Ps…sono stato lunghissimo, e avrei voluto esserlo di più sulla questione nummo etc… vabbé facciamo che per ora mi fermo qua. Un saluto e buon 25 aprile Alain1 punto
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Ciao a tutti volevo condividere con voi questo interessante falso d'epoca relativo ad una Parpaiola del I tipo di Carlo Emanuele I. La data è di fantasia (1577 / 1571 / 1551 / 1557 ??) , non vedo sigle, la legenda è correta ( D.G DVX SABAVDIE / CAROLVS EMANUEL), i caratteri sono grossolani, la "stella" al dritto sotto lo scudo (sembra più una X ) di Chambery ne imita la zecca. Se altri Utenti avessero delle osservazioni da aggiungere sarebbero molto gradite , grazie.1 punto
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È da inserire nel primo gruppo di cinque. I due gruppi si distinguono facilmente, per esempio, dalla crocetta sopra la corona o dal numero di pallini del raggio sinistro della stessa corona…Ciao.1 punto
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Devo desumere che allora il libro di Italo Vecchi va buttato nel cestino perché le monete per cui viene riportata una provenienza da scavo ufficiale sono poco più della metà1 punto
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Lo scudo del 1876 è buono conio stanco e molto usurato da circolato (B/MB), valore metallo. Il secondo di CA del 1835 è falso.1 punto
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Mi sembrava che raff82 fosse stato abbastanza eloquente nel suo intervento...1 punto
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Purtroppo al sopracitato e ormai antico auspicio la realtà non corrispose in maniera molto entusiasta 😅... I grandi guazzabugli monetari tardoantichi non riscuotono molto interesse, se non per quattro gatti assillati da curiosità bislacche 🤓... Eppure è un peccato perchè gli interrogativi posti nella discussione riguardano cose di interesse ordinario, la vita quotidiana, cioè come si campava materialmente nel tardo impero romano, quali monete si usavano e soprattutto come venivano usate... Le ipotesi presentate da Poemenius mi paiono plausibili, la pesatura era con ogni probabilità una modalità effettuata solo in alcuni tipi di scambi e per alcune tipologie monetarie, il nummus probabilmente, ma anche e soprattutto il solido, il perno standard del sistema monetario tardoromano, il cui valore non era fisso ma libero e derivante dal prezzo dell'oro in un dato momento, una moneta-lingotto che valeva quanto oro conteneva, da cui la necessità, soprattutto nei grandi pagamenti, ad esempio quelli al fisco, di contabilizzare il valore effettivo delle monete ricevute usando le bilance, a tal proposito vi erano ufficiali pubblici municipali, gli zygostatai, che avevano il compito di pesare e valutare la qualità delle monete auree consegnate... Di seguito qualche link interessante sul tema: https://en.wikipedia.org/wiki/Zygostates_(Byzantine_official) https://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/notiziario/Notiziario_16_2022.pdf#page=243 https://www.ancientportsantiques.com/wp-content/uploads/Documents/AUTHORS/Morrisson2012-ByzantineMarkets.pdf1 punto
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Io ho rinunciato fuori dall'Euro è un casino, O paghi tutte le tasse che sono esagerate o meglio lasciar perdere. Anche perchè molti spedizionieri sanno cosa sono e il perchè di questi giri in varie nazioni cosi alcuni fanno sparire tutto,,,,,,,,,poi valli a trovare o fatteli rimborsare. USA Inghilterra Svizzera e altri sono out per me, se non in casi rarissimi.1 punto
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Comunque interessante e l'ipotesi di codici/simboli di società segrete dovrebbe essere quella più attendibile. La simbologia riportata sulla moneta si avvicina molto a questo:1 punto
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Valutato " RR.Extremely rare " un esemplare di piccolo bronzo da Ausculum nel nord dell' Apulia, con al diritto scudo rotondo decorato con cane in corsa e leggenda ed al rovescio spiga con leggenda . Sarà il 1° Luglio in vendita Artemide 63 al n. 34 . Unisco la descrizione del tipo in H.N.Italy n. 652, con le leggende come lì indicate .1 punto
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Buonasera, ho finito di leggere oggi Valori e disvalori simbolici delle monete di Lucia Travaini. Bellissimo libro, lo consiglio per chi come me è interessato anche al valore religioso e politico delle monete. https://edizioniquasar.it/products/13261 punto
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Mi fa molto piacere che siano stati editi gli scritti di Girola, una figura che manca a molti di noi.1 punto
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Buonasera a tutti, pur non essendo un libro in senso stretto, vorrei condividere con voi questo catalogo del 1912 - trovato ad un mercatino stamattina -, che mi ha colpito per la frase contenuta nel retro. Dopo più di cent'anni ha raggiunto il suo scopo raggiungendo un novello collezionista Il catalogo contiene l'indicazione di quasi 5.000 monete - senza foto - ed è la prima volta che sento parlare di questa "serie". Interessante leggere alcune classificazioni e denominazioni di monete che sono cambiate negli anni. Se qualcuno avesse qualche informazione in più mi farebbe piacere leggerle. Intanto buona serata, Riccardo1 punto
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Con la primavera non arrivano solo le rondini, ma anche le monete.... Mi è arrivata proprio adesso.1 punto
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