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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/07/23 in Risposte
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Massimino Trace (235-238 d.c.) con la raffigurazione sul rovescio della dea Vittoria coniato a Roma nel suo primo anno dì regno. È rappresentata ovviamente alata, andante e con corona d'alloro che regge con la mano sinistra e lunga foglia dì palma con la destra. È un denario celebrativo coniato forse proprio per la sua salita al potere (in sostituzione del suo predecessore Alessandro Severo vittima dì una congiura insieme alla madre Giulia Mamaea) o anche per qualche vittoria nelle sue perenni campagne militari (fu l'unico imperatore che non mise mai piede a Roma in più di 3 anni proprio perché impegnato in guerra). Acclamato imperatore dal suo esercito (era un ottimo militare) diede il via al periodo della cosiddetta "anarchia militare " che durò per circa 50 anni (periodo molto infelice per l'impero sotto tutti i punti di vista) dove gli imperatori venivano scelti dall'esercito senza tener conto della successione dinastica (che aveva designato quasi tutti gli Augusti precedenti). La sua parabola fu breve ed una delle cause principali fu l'enorme pressione fiscale che impose per sostenere le campagne militari che gli mise contro le classi sociali più agiate ed il senato che non esitarono a farlo eliminare dal suo stesso esercito. Da esame diretto il denario è coniato (spero nel 235) ,ben centrato con un ottimo modulo e buon peso nonostante l'usura, ed ha evidentemente circolato. Postate pure i vostri esemplari che è sempre cosa molto gradita. Grazie ed alle prossime ANTONIO 21mm 3,57g RIC 165 punti
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Ho trovato una spiegazione in un commento di CGB riguardo una moneta di Valeriano: L’interpretazione (Saturno con falce) è stata finora travisata. Nella fattispecie i rovesci di Valeriano, Gallieno e Claudio II sarebbero più vicini al quello raffigurante l’aeternitas augustorum sotto Filippo l’Arabo, con un mahout che guida un elefante con l’ancus in mano (l’ankusha indiana), il pungolo del mahout). AETERNITATI AVG , « All’eternità dell’Augusto »: L’imperatore, vestito da sacerdote o da auguro e reggendo l’ancus, visto come l’eterna guida del mondo. Non so se questa interpretazione, ripresa (proposta?) da Sylviane Estiot e Jérôme Mairat è ormai condivisa, e se si può applicare ugualmente a tutti i rovesci sopracitati.5 punti
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La pubblicazione raccoglie le ricerche e gli studi di circa trenta anni sulla Parpagliola milanese della Provvidenza. Sono descritte dettagliatamente in singole schede le varianti capostipite divise per reggente, 65 pagine e nove tavole con 200 esemplari illustrati con fotografie di ottima qualità, tabelle riassuntive e delle rarità.3 punti
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Ciao, per quanto mi riguarda per fortuna nessuna. Raccolgo monete imperiali comuni e di modestissimo valore economico percui quando una mi piace e mi comunica qualcosa l'acquisto senza grossi problemi e con grande gratificazione personale . 😶. ANTONIO3 punti
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Riassumendo ci saranno 5 ottimi motivi per esserci : 1) la presentazione degli autori e la consegna del Gazzettino 10 2) il workshop ai tavoli con i Tutor sulla qualità delle monete 3) il momento della moneta donata ai giovani 4) il momento conviviale del pranzo numismatico 5) una chicca che comunicherò più avanti con un intervento autorevole che riguarderà la tematica del collezionismo numismatico e che interesserà per gioco forza tutti noi.2 punti
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Ciao a tutti, proseguo nella discussione con un ulteriore 1847, anche questo, similmente all'esemplare già postato, presenta qualche cosa sotto / intorno al "7". Mi domandavo se fosse già aperta una discussione simile sui tarì...2 punti
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Nulla da aggiungere alla sintetica ma corretta spiegazione di Fabrizio, che ormai su Milano bazzica da parecchio tempo! Il pegione (appunto di lega peggiore) era valutato un soldo e mezzo, quindi dalla equivalenza 1 soldo = 12 denari abbiamo un valore di 18 denari per questo nominale milanese introdotto appunto sotto Galeazzo II e Bernabò. Mi permetto di divagare leggermente, facendo notare come nella produzione monetaria milanese del tempo l'emissione di pezzi da un soldo venne terminata con Azzone per poi riprendere sotto il governo Gian Galeazzo. Fu invece massiccia in questo arco temporale la produzione di monete da un sesino (6 denari). Si delinea così una produzione monetaria che oblitera il nominale argenteo "base" del soldo, per concentrarsi sull'emissione di moneta multipla o divisionale. Curioso! Cordiali saluti, Antonio Rimoldi2 punti
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Buona Serata, ritorno al millesimo 1846, ringraziando chi l'ha già postato. La Cingranella con tale data non presenta varianti degni di nota. Si possono rilevare soltanto alcune differenze di poco conto nella disposizione delle cifre ( 4 piccolo leggermente ruotato rispetto alle altre), ribattiture nella legenda, da considerare normali in una moneta di piccolo modulo ( naturalmente sarei felicissimo che qualche collezionista mi smentisse). E' considerata comune dai principali Manuali ( Magliocca, Gigante e Nomisma ). In base ai passaggi in Asta invece si nota che sono molto di meno rispetto ai millesimi 1836-38, pertanto, a mio parere, andrebbe considerata "R" o perlomeno NC. Posto la mia, scusandomi per la foto poco definita. Saluti, Beppe2 punti
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Saluti a tutti, Alberto @Litra68 la moneta che hai postato al #21 è piuttosto difficile da trovare e quindi penso sia rara. Caratterizzata al D/ da SICILIE ed al al R/ dal segno di interpunzione a rosetta a 5 petali tra AMMI e DI che diventano due dopo FRAN. Come sempre non si comprende questa estrema variabilità ed il significato della stessa. Posto il mio 2 Grana che è simile al tuo. Buona Giornata2 punti
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Un’altro storico appuntamento da non perdere, peccato solo che duri una giornata, sono quegli avvenimenti che non vorresti finissero mai. Il pranzo è poi uno dei momenti di divagazione che comunque rimane sempre legato alla passione che unisce tutti i presenti, la numismatica, fulcro e motore della nostra passione comune.2 punti
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Ciao a tutrti, ho comprato un lotticino di una ventina id monete (quindi già capite che questa sarà solo la pima che vi presenterò...), tutte "tardo impero". Alcune sono riconoscibili, altre meno. Questa tutto sommato lo sarebbe anche, ma non riesco a trovarla nei cataloghi! Al diritto, testa radiata rivolta a destra; la legenda non è molto leggibile, ma a me sembra di vedere un CLAVDIVS (la "V" di mezzo proprio sulla verticale dello spazio tra l'ultimo raggio della corona ed il bordo della stessa) Al rovescio si legge molto chiaramente "...ITATI AVG", forse anche un "ERNITATI AVG" e si vede una figura vestita rivolta a destra con uno scettro lungo (o lancia) tenuto trasversalmente nella destra ed un oggetto nella sinistra che potrebbe anche essere una falce (che tornerebbe con AETERNITATI AVG, raffigurante Saturno con la falce... ma senza scettro!) Qualcuno ha qualche idea??? Grazie anticipate a tutti2 punti
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Condivido volentieri l’esemplare in oggetto proveniente da asta 30 E-Live di Nomisma del 23-24/1/2023, Lotto 443, così descritto in Catalogo con relative foto, oltre foto personali: NAPOLI Ferdinando IV (1799-1805) 6 Tornesi 1801 - Magliocca 348a CU (g 18,22) RRRRR Variante dritto P: . Piccole screpolature al R, graffio al R/. Grading/Stato: SPL Saluti, Domenico2 punti
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Il dettaglio è importante. E vero che nell'originale una parte (piccola) della "M" è tagliata, ma nel falso questo dettaglio è notevolmente accentuato e discriminante. Esistono diversi tipi di falsi, ma quello con questa peculiarità è uno dei più comuni. C.V.D. Ti hanno detto di che materiale potrebbe trattarsi?2 punti
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Buongiorno, la moneta postata è comunque un "grosso" da un soldo e mezzo. Detto anche "pegione". Il volatile sopra riportato è un aquila ad ali spiegate, non un piccione. Io ho sempre pensato che il nome "pegione" derivasse da "peggiore" per via del minore contenuto di metallo nobile rispetto al grosso da 2 soldi milanese. Il grosso da 2 soldi dovrebbe stato di 24 denari imperiali, mentre il pegione (pegionum) da 18 denari imperiali. @anto R potrebbe certamente chiarire meglio questo aspetto. (per Antonio, sono Fabrizio Colombo 😄). Un saluto a tutti.2 punti
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Trovo questa moneta molto bella pur vissuta, con due effigi bene apprezzabili nei dettagli. A me piace molto il dritto, con ritratto di Claudio II un po' meno "spigoloso" dell'abituale. Poi, mi sembra che questo rovescio non sia molto comune (io non l'ho mai visto) per quello che può valere il mio pensiero di semplice appassionato. Hai fatto una bella presa, @Fiore151! Ciao. Stilicho2 punti
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Vorrei aggiungere al rammarico delle "mancate occasioni" anche qualche gradita ed insperata aggiudicazione. Collezionando monete di una piccola zecca, fin da ragazzo ho sempre dato per scontato che un pezzo sarebbe rimasto tra i desiderata considerandone l'estrema rarità. Ma mai dire mai! Qualche tempo fa ne appare uno in asta. Decido di provarci almeno per poter poi dire che il tentativo l'ho fatto. Arriva il giorno, seguo il live e in quel momento mia moglie decide di seguirlo assieme a me... (essendo anche lei collezionista, non di monete, condivide la mia passione). Ciononostante avrei preferito esser solo per non aver titubanze nell'offrire. Si parte con una base bassa che subito sale ma i miei click si susseguono uno dietro l'altro considerando che il mio limite è ancora lontano. Poi accade una cosa inaspettata. Le offerte rallentano fino a fermarsi. Il banditore inizia con il classico 1, 2... e prima di chiudere con il liberatorio 3, decide di riprendere daccapo la descrizione della moneta sottolineandone l'estrema rarità. Ovviamente non è la prima volta che partecipavo ad un asta online e tante volte ho abbandonato o semplicemente perso ma senza remore... ma questa volta ci tenevo. Cavolo se ci tenevo! Con un'emozione che credo molti di voi comprenderanno esplodo di fronte al monitor del PC con un urlo: "CHIUDIIIIIIIIII" che manco Martellini ai mondiali di Spagna. ...3. Aggiudicata! Osservo il monitor. Guardo mia moglie... Ad alta voce mi chiedo se sono io l'ultimo offerente... Il banner sotto l'offerta è verde! Sono io!!! La moneta è mia! Ed ad un quarto del mio massimo o meglio, del massimo che sapeva mia moglie... io sarei andato oltre 😇. Questo per far comprendere che i rammarichi per le mancate occasioni vanno compensati appieno dalle aggiudicazioni. Ora c'è una variante altrettanto rara che mi farebbe chiudere il cerchio delle emissioni di questa zecca da me collezionata... ed è tra i sogni irrealizzabili come quella precedente...😜2 punti
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Un mare di occasioni mancate, che per fortuna ogni volta cancello dalla mente per non incazzarmi come un bufalo nei miei confronti. Le motivazioni vanno dalla carenza di mezzi finanziari (la più frustrante, ma allo stesso tempo la più giustificabile), alla troppa prudenza, al giudizio (mio) non completamente azzeccato, al malfunzionamento del collegamento, persino alla dimenticanza del giorno o dell' orario dell'asta. Non chiedetemi quali siano le singole monete perse perché inserirle sarebbe per me un ulteriore colpo.2 punti
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Salve. Volevo condividere un titolo obbligazionario della Compagnia del titolo della discussione, che ho trovato nella sua elegante cartelletta in cartone telato (43 x 34 cm) con la scritta in oro. apollonia1 punto
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Rinaldi, a p. 10, vol. 2, riporta un documento dove sono indicate chiaramente come dovessero essere diaposte le sigle del maestro di zecca e di prova: "se debbiano ponere doi segni, uno del mastro di zecca [...] et l'altro del mastro de prova, da bascio et sotto quello del mastro di zecca."1 punto
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Ma non sono i contrassegni che il mastro dei coni consegnava ai coniatori per identificarli?1 punto
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Personalmente dubito che la moneta in questione provenga dalla collezione Catemario. Il Cni cita solo due esemplari dei 15 grana 1647 (sigle CAC N) appartenenti alla collezione Catemario: la 1110, sigla F e la 1125, sigla X. Inoltre, la collezione Catemario - secondo la letteratura numismatica - è stata dispersa nel 1994; infatti è qui presente un solo 15 grana (lotto 1213) con le sigle identiche a quelle riportare dal CNI XX, n. 1125.1 punto
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La vedo dura che un semplice collezionista acquisti un tale gadget in oro. Sul resto, concordo pienamente.1 punto
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Altro esemplare... Al rovescio con sigla M molto più piccola.1 punto
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Buonasera, è una supposizione che ho esposto in una discussione qui sul forum,ho sempre osservato la sigla del Mastro di zecca in alto o davanti a quella del Mastro di prova,mai viceversa...1 punto
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Anch'io conservo una Kore di dimensioni notevoli ,quasi 180 cm. Qui ritratta proprio a Selinunte...☺️ 🥰1 punto
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Sei un grande .....freccia del nord😉🔝1 punto
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Guarda l'espressione che ti trasmette il regnante e trai le conclusioni sulle differenze.1 punto
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Secondo me se la datazione fosse esatta, potrebbero essere definite "proto spade". Troppo grandi per essere lance o pugnali oppure asce ma relativamente utili ad essere usate come daghe per un combattimento ravvicinato. Alla faccia del "buon selvaggio".1 punto
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Si è concluso in questi giorni il lavoro di restauro e messa in sicurezza del ponte di Ca’ I Fondi, nella Valle di Pietrapazza, intervento approvato dalla Sovrintendenza di Ravenna e realizzato in modo non invasivo, mantenendo la tecnica e i materiali originali, salvaguardando piante e infiorescenze del luogo. Lo annuncia l’associazione del Sentiero del Partigiano Janosik “È probabilmente il più piccolo ponte ad arco della Romagna, costruito con pietra lavorata a mano, incastrando ogni elemento con grande maestria senza l’utilizzo di leganti, dove ogni sasso costituisce una chiave di volta”. Una tecnica sorprendente che si basa sul perfetto incastro delle pietre. Il tutto, appunto, senza una manciata di cemento e grazie all’arco, tra compressione e scarico delle forze. L’opera, che risalirebbe al XIX secolo, è stata ultimata, sotto il profilo del restauro e del controllo nel settimo anniversario della morte di Giorgio Ceredi, il Partigiano Janosik, come segno di rinnovata memoria e buon auspicio di un futuro ancora tutto da scrivere. · Il gruppo ringrazia Claudio Milanesi, ideatore dell’intervento, insieme a Ivan Ceredi, Piero Lungherini di Romagna Acque, interlocutore e risorsa fondamentale, Marco Baccini Sindaco di Bagno di Romagna, dinamico e sensibile amministratore, Daniele Spignoli, progettista, Silvano Silvani, opere di canalizzazione e muratura, Gigi Bonaventura, scultore e artigiano. https://www.stilearte.it/restaurato-il-piu-piccolo-e-bello-ponte-a-secco-della-romagna-si-regge-grazie-allincastro-di-pietre-senza-cemento/ Non è un ponte molto antico e non ha neppure una storia blasonata, ma è molto suggestivo e per questo che ho pensato di mostrarlo.1 punto
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Guarda anche questo lavoro di Cédric Wolkow, uno dei massimi esperti della monetazione di Gallieno, aggiornato da Frédéric Weber: Gallien et le monnayage des légions (fredericweber.com) Ciao. Stilicho1 punto
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Un dato interessante da prendere sempre in considerazione è quello della popolazione. In questa tabella si nota come tra province napoletane e Sicilia ci fosse circa la metà della popolazione italiana. Più popolazione necessita di più moneta corrente....questo per quanto riguarda il discorso relativo alla quantità. Marco1 punto
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@Releo è molto difficile comprendere il taglio di queste monete, molto belle, ma piuttosto grezze come conio. A mio parere, potrebbe essere un "taglio a serpentina" come ottimamente schematizzato nel post #15 da @Rocco68. Logicamente è solo una mia supposizione.1 punto
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Assolutamente nessun problema, anzi, se il post potrà essere utile ad altri, tanto meglio! Sposta pure a piacimento e fai le modifiche che ritieni opportune.1 punto
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Mi sembra sia anche in foto nel Manuale. Complimenti @Oppiano1 punto
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Beh, io mi fido parecchio degli amici del forum... più che delle foto di Ucoin In effetti non so se sia un dettaglio decisivo o meno, però se lo trovassi, magari assieme ad altri dei dettagli descritti, tenderei a interpretare tali dettagli non più come dovuti all'usura ma come ulteriori indizi di falsità. Poi resta il fatto che per esprimere un giudizio bisogna essere esperti, e magari avere la moneta in mano; come detto, mi meraviglio sempre di come gli esperti di queste monete vadano a colpo sicuro anche solo dalle foto, vuol dire averne viste tante e conoscere bene l'argomento.1 punto
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Hanno ritrovato il castello di Matilde di Canossa. Sul monte, sotto alberi e zolle, la struttura inizia a riemergere Poche ore di lavoro, all’inizio della campagna archeologica, sono bastate per iniziare a portare alla luce i resti di importanti edifici medievali. Ci siamo. Si cerca il castello perduto di Matilde di Canossa, tra gli alberi e sotto una spessa zolla di terreno. I primi ritrovamenti, in queste ore, all’inizio della campagna archeologica sul Monte Baranzone @ Archaeology Mountains Rivers “Nascosti nel bosco i resti del castello di Montebaranzone – affermano i responsabili di Archeo Metodologia Univr – Matilde di Canossa fece di Montebaranzone una delle sue residenze predilette, dove vi costruì uno dei fortilizi più importanti della collina tra il fiume Secchia e il torrente Fossa. Il toponimo sembra possa derivare dal pre-latino barranca cioè burrone, oppure da nomi propri liguri o longobardi quali Barancio o Barucio”. Le archeologhe del gruppo, impegnate in questi giorni nello scavo, posano in un’iconica foto in bianco e nero I primi ritrovamenti, in queste ore, all’inizio della campagna archeologica sul Monte Baranzone @ Archaeology Mountains Rivers · Le porzioni emergenti del fortilizio.@ Foto Archeo Metodologia Univr Montebaranzone è una frazione di Prignano sulla Secchia, un Comune di circa 3800 abitanti della provincia di Modena, il cui municipio sorge a un’altitudine di 557 metri sul livello del mare. Foto Archeo Metodologia Univr Montebaranzone nel 1197 sì assoggettò spontaneamente al comune di Modena anche se la fortezza fu rivendicata dal Salinguerra, erede di Matilde. Nel 1415 passò sotto il controllo diretto degli Estensi che ne diedero il governo nel 1432 a Jacopo Giglioli, già signore di Montegibbio. Due anni dopo, alla morte di questi, il duca Ercole I d’Este ne diede il feudo, unito con Sassuolo, ai Pio che lo tennero fino al 1599, quando morì assassinato Marco Pio, ultimo erede della famiglia. Successivamente, il duca Francesco I tolse Montebaranzone alla podesteria di Sassuolo, unendolo con Pescarola e Varana al marchesato di Montegibbio appartenente a Giacomo Boschetti. Morto Francesco, figlio di Giacomo, senza eredi, gli Estensi nominarono il Marchese Giovanni Galliani, signore di Montebaranzone e Varana, e il governo della sua famiglia, durò fino all’invasione dell’Italia da parte delle truppe napoleoniche nel 1796. Foto Archeo Metodologia Univr Nel punto più alto del paese sono visibili i resti dell’antica fortificazione. Nella parte del paese prossima all’antico castello si ammirano alcune case a schiera con portali trecenteschi a conci squadrati con rosa a quattro punte e una casa a torre (un edificio a pianta quadrata più robusta di una semplice torre segnaletica ma dotata di strette feritoie e di piccoli portali, in cui veniva abitato il piano intermedio dei tre che di solito costituivano questa tipologia edilizia). Scendendo da Montebaranzone verso il torrente fossa si incontra Volpogno, il quale conserva una casa a torre e alcuni edifici quattrocenteschi che si affacciano su un’aia comune. https://www.stilearte.it/hanno-ritrovato-il-castello-di-matilde-di-canossa-sul-monte-sotto-alberi-e-zolle-la-struttura-inizia-a-riemergere/1 punto
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Interessante, discussione. Per quanto mi riguarda diverse me ne sono scappate e me ne scapperanno, ma vado comunque fiero della mia collezione (in realtà non colleziono monete ma tessere mercantili prevalentemente di area Toscana). Nella maggior parte ho rinunciato per raggiungimento del mio budget massimo, quindi aggiudicate allo scatto successivo (se realmente mancate per un soffio non lo saprò mai, anche se onestamente dubito). Ne ricordo una qualche anno fa della famiglia “Aldrobandini” base d’asta 10€, io avevo iniziato da poco a collezionare e in quel periodo riuscivo ad aggiudicarmi quasi tutte quelle in cui puntavo, complice probabilmente il fatto che fossero ancor più di nicchia. Nella mia testa me la sarei cavata con una 30ina di euro.. il giorno del live arrivo sulla tessera tranquillo di aggiudicarmela, rilancio fino al mio massimo, comunque rispettabile per il pezzo in questione, e poi continuo a guardare sbalordito i rilanci ed il prezzo che lievita fino ad oltre 400€, ora dovrebbe trovarsi in Francia se non ricordo male. Le uniche che si potrebbero definire occasioni sfuggite, che mi hanno lasciato con l’amaro in bocca, sono quelle a buon prezzo a cui ho pensato troppo prima di decidere di acquistarle e, una volta convinto, sono risultate già vendute. Ho avuto però anche una botta di culo, un anno fa. Ero alla ricerca dei testi di Alberto Banti “Tessere mercantili italiane in uso fra i secoli XIII e XV vol. I e II”. Essendo molto rari, i pochi passaggi in asta raggiungevano prezzi alti (parliamo di circa 250€ a volume). Un giorno facendo la mia solita ricerca online, trovo una libreria di usati che propone entrambi i volumi a 8€ l’uno. Alla fine dei conti con 21€ totali me li hanno spediti a casa entrambi.😁1 punto
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Buonasera a tutti, complimenti Domenico, @Oppiano bella variante, ottima conservazione. Saluti Alberto1 punto
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Ma ci vorrebbe un sorriso smagliante, come questo...1 punto
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Salve. Condivido il mio 2 grana 1810. La interpunzione è con le stellette. Il peso è di grammi 13,60. Saluto tutti.1 punto
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Ciao Rocco Anche io lo avevo pensato,ma poi due cose mi fanno propendere per quella F (ma é capace tranquillamente che sia altro), ovvero: 1) perchè ribattere la E su un' altra E; 2) come da foto, mi mancherebbe la parte bassa della E,dove sta il cerchio rosso. Certo è chiaro che è una visione personale😉1 punto
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Falsa: bordo arrotondato e sottile, segno di zecca non congruo, "M" della data in numeri romani alla base del fascio tagliata, firma degli autori incompleta, alcuni particolari (capelli) evanescenti...1 punto
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Ti sconsiglio fortemente i fogli A4 trasparenti, la banconota si sposta in continuazione mentre sfogli l'album. Inoltre essendo troppo poco aderenti, sono i primi ad accogliere eventuali spore di muffa. Io utilizzo Leuchtturm, parere personale: non ho mai trovato fogli paragonabili in commercio. Buona raccolta!1 punto
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Chi fra noi non ha mai avuto un rimpianto ? Personalmente mi è capitato così tante volte che nemmeno le conto più.... Quello che infastidisce è quando inizi a duellare come un matto: offerta su offerta (superando anche il limite che uno si prefigge) ma alla fine comunque non c'è il lieto fine.... Ma un saggio collezionista mi ha detto "quando non riesci a prendere una moneta, significa che non era destinata a te oggi. Ma domani potrebbe anche essere tua".1 punto
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Capisco perfettamente aemilianus253 ma sono cinico e conservo le foto delle monete perdute. Queste sono tre monete mancate per un soffio, per mancata tempestività e per un offerta leggermente superiore.1 punto
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Se lo spirito del collezionista numismatico e' anche quello dell' investimento : hai perfettamente ragione , una bella moneta con patina originale aumenta sempre di valore . Ma se collezioni con un' occhio alla storia della moneta e con l' altro occhio al prezzo , allora in questo caso anche una "brutta" moneta ti arricchisce lo spirito senza far disperare il portafoglio . Anche il portafoglio ha una sua memoria .1 punto
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Queste sono le monete che mi hanno iniziare ad appassionarmi di numismatica, ti stimo.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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