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  1. ARES III

    ARES III

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/11/23 in Risposte

  1. ... sembra l'inizio di una barzelletta, ma è ua spilla! Ciao a tutti, un po' di tempo fa ho postato un'altro gioiellino del fronte occidentale delle grande guerra https://www.lamoneta.it/topic/215154-chi-lha-visto/ mi sembra giusto far della par condicio ed adesso postarne uno del fronte orientale! La struttura ricorda il disegno di molte altre spille: a DX e SX due mezzi copeco; sopra un tondello traforato ed in basso una medaglietta appesa ad una catenella, il tutto argentato. Adesso possiamo entrare nel dettaglio: Nella scritta traforata si legge Wilna, così come in basso e con l'aggiunta 1916: tempo di guerra! "WILNA" è il nome tedesco di Vilnius, l'odierna capitale della Lituania, ed il cavaliere armato di spada ci porta al presente, essendo anche su di una valuta a noi consueta. le due monetine russe si inseriscono bene nel contesto storico, in quanto le truppe sovietiche si ritirarono nel 1915, facendo largo a quelle tedesche, che rimasero fino al 1918, anno di proclamazione dello stato lituano. Forse l'andirivieni di truppe polacche/russe/tedesche che passano avanti e indietro per un'ottantina di anni ci fanno capire lo spirito di molti paesi dell'Europa dell'Est, che poi adesso sono diventati dell'ovest globale! Miseria che casino! Sopra quello che io credo sia un bottone: perchè se lo giriamo e confrontiamo con questo della marina militare: trovo alcuni particolari che combaciano. Adesso ho solo più bisogno di due spille: una del fronte Italiano magari la trovo, ma del nord??? Danimarca, Svezia e Norvegia durante la grande guerra sono state a guardare... mi sa che mi rimane un buco "cardinale". Servus, Njk ========== PS: Per l'archivio: https://it.ucoin.net/coin/russia_empire-1-2-kopek-1894-1916/?tid=24136 Impero russo ½ copeco, 1894-1916
    3 punti
  2. A lettura ultimata non posso che confermare la singolarità dell'Opera. Ho trovato interessante anche l'approccio metodologico, che ammicca al mondo del collezionismo senza però perdere quel rigore necessario per uno studio critico dei materiali. Le tavole illustrative sono poi assolutamente una chicca per lo studio di questo nominale, fornendo una mole impressionante di esemplari sia autentici che falsi d'epoca, di grande utilità per confronti o ulteriori studi. Rinnovo i complimenti a Tiziano, per aver aggiunto una tessera importante al mosaico della bibliografia numismatica milanese.
    3 punti
  3. È’ veramente una grande soddisfazione vedere così tante firme collaborare, in particolare giovani che si riconfermano e giovani che si approcciano, la numismatica si apre, non solo a loro, ma anche a giovani donne autrici e a chi ormai è’ un autore noto al Gazzettino ma anche a nuove firme di indiscusso e conosciuto valore che salutiamo e ringraziamo con l’occasione per la loro fattiva collaborazione.
    3 punti
  4. Un uomo ha portato alla luce un enorme tesoro di monete d’oro e d’argento dell’era della Guerra Civile nella sua fattoria del Kentucky. Un uomo del Kentucky ha scoperto il tesoro mentre scavava nel suo campo di grano: un deposito di oltre 700 monete risalenti alla guerra civile americana. Il tesoro comprende centinaia di monete d’oro statunitensi datate tra il 1840 e il 1863, oltre a una manciata di monete d’argento. In un breve video , l’uomo che ha scoperto il tesoro – la cui identità e posizione specifica non sono state rivelate al pubblico – dice: “Questa è la cosa più folle di sempre: sono tutte monete d’oro da $ 1, monete d’oro da $ 20, monete d’oro da $ 10 ,” mentre punta la sua macchina fotografica sui manufatti che cadono dalla terra. Secondo la Numismatic Guaranty Co. (NGC), che ha certificato l’autenticità delle monete, e GovMint , dove sono state vendute le monete, il 95% del tesoro è composto da dollari d’oro, insieme a 20 monete Liberty da $ 10 e otto monete Liberty da $ 20. La più rara è la moneta Liberty d’oro da 20 dollari da 1 oncia del 1863-P. Solo una di queste monete può valere una fortuna all’asta. Le monete Liberty da $ 20 nel tesoro sono ancora più rare perché non includono “In God We Trust”, che è stato aggiunto nel 1866 dopo la fine della Guerra Civile. Potenzialmente più importante, tuttavia, è ciò che il tesoro può dirci sulla storia dell’America durante un periodo estremamente tumultuoso. Si dice che molti ricchi Kentuckiani abbiano seppellito ingenti somme di denaro per evitare che venissero rubate dalla Confederazione. La maggior parte delle concentrazioni di manufatti storici trovati su terreni privati finiscono per essere venduti o raccolti senza una consultazione archeologica, secondo McNutt. ” I tesori contengono un’incredibile quantità di informazioni sulla persona che ha raccolto gli oggetti, offrendo agli archeologi una panoramica di una breve finestra temporale.” Ritrovamenti storici come questi su terreni privati negli Stati Uniti non sono sempre segnalati a un archeologo. Ma McNutt, che ha sviluppato stretti rapporti con i proprietari terrieri, ritiene che l’istruzione e la sensibilizzazione siano fondamentali per saperne di più su questi rari depositi di monete. “Dipende interamente dal proprietario terriero”, ha detto McNutt, ma non interagire con un archeologo significa ” un’istantanea del passato, persa per sempre”. https://www.scienzenotizie.it/2023/07/10/usa-uomo-trova-prezioso-tesoro-di-antiche-monete-doro-nel-suo-campo-di-grano-0271060
    2 punti
  5. Mi è scesa la saliva dalla bocca, letteralmente. Vado a cambiarmi.
    2 punti
  6. @ARES III si anche la mia impressione non è buona, rappresenta 1/4 di shekel coniato verosimilmente a Cartagonova (Murcia) durante l'occupazione dei Barca. Sono una serie di monete dove alcuni vedono l'immagine dei generali cartaginesi, ma verosimilmente l'immagine a sinistra potrebbe rappresentare Melqart. Su questa serie che da Villaronga è catalogata come III classe sono evidenti gli influssi delle monete di stile siculo ed é composta da monete che al rovescio raffigurano un elefante. Cronologicamente sono poste dopo le monete con prora perché compaiono principalmente in ritrovamenti nel sud est della Spagna, area conquistata in un periodo successivo. Nel dritto si ritiene sia appunto rappresentato un Melqart laureato con la mazza, appare barbuto o imberbe in relazione al valore della moneta, sul rovescio come detto è rappresentato un elefante con o senza guida, il bordo è perlinato. In queste monete alcuni studiosi come detto vedono raffigurati i generali Barcidi: nel volto barbuto vedono Amilcare, in quello imberbe più maturo Asdrubale e in quello imberbe più giovanile Annibale. In sintesi ritengo però che sia da escludere che i Barcidi facessero coniare le proprie immagini sulle monete al fine di poter dare inizio a una propria dinastia di tipo ellenistico in contrasto e in concorrenza con il proprio governo centrale. Per tornare al quarto di shekel non è in effetti una moneta rarissima e compare di frequente in asta soprattutto in quelle iberiche ha però una notevole richiesta e mercato e questo fa si che il prezzo lieviti molto. Chiaramente questo fa si che sia una moneta molto falsificata e ne esistono diverse copie fuse e alcune ancora con tracce di cera. Per esempio la Producciones Carvajal impresa famigliare di Siviglia dedicata alla riproduzione archeologica e numismatica ne riproduce diverse e le vende come tali. Ma ci sono altri falsari che ne fanno degli esemplari più pericolosi. Quella da te postata ha inoltre dei dati ponderali e di diametro abbastanza sotto media (p medio 1,75) e questo, oltre a quanto già evidenziato, non depone a suo favore. Di seguito l'immagine di un quarto con conio di dritto "simile" al tuo passato in Asta Heritage nel 2020, 1,70 gr, 12mm, asse ore 11 (altra caratteristica l'asse di conio è sempre verticale orientato a ore 12) Allego anche tre dichiarati falsi altro falso apparso su Ebay
    2 punti
  7. È un falso fatto per fusione e poi “ doctored” ,come dicono gli inglesi, per farlo sembrare usurato nascondendo le tracce della fusione.
    2 punti
  8. È proprio maneggiando le monete che si capisce il loro ruolo e la storia
    2 punti
  9. Gli spunti sono volutamente tanti…si è’ voluto creare un contenitore numismatico/culturale in cui ognuno troverà uno o più ambiti in cui riconoscersi. Ne analizzo intanto uno, gli appassionati amano tenere in mano monete dal vivo …il famoso brivido parte in fondo da qui, le terremo in mano e in più le potremo commentare insieme a noti esperti della materia, l’idea del workshop ai tavoli nasce da questo presupposto e da questa esigenza molto sentita.
    2 punti
  10. Buon giorno. Sono in accordo sull'originalità di questa moneta. Mi sembra però che sulla conservazione vi siate tenuti un po' troppo stretti. E' purtroppo, oltre che difficile, molto soggettivo attribuire la conservazione ad una moneta, esistono però delle indicazioni di massima, anche se molto a grandi linee. Per esempio il GIGANTE, per la conservazione MB, parla di moneta molto usurata con alcune parti illeggibili. Francamente non mi sembrerebbe questo il caso. A mio parere, anche se per il valore economico poco cambia, da b/mb, direi mb/qbb. Cordiali saluti. Gabriella
    2 punti
  11. Ho la fortuna di avere il libro. Posso assicurarvi che è un'ottima pubblicazione, estremamente esaustiva per una moneta "povera" ma con moltissime varianti nelle emissioni di 3 re di Spagna. Sicuramente la pubblicazione più completa per questo tipo di moneta. Ogni variantte è spiegata dettagliatamente con foto dei particolari e dettagli evidenziati con disegni per le differenze. Un vero lavoro certosino! Per tutte le emissioni di Filippo II III e IV. Veramente un BRAVO!!! a Tiziano Caronni!!!!
    2 punti
  12. Si può scegliere fino al 31 agosto tra sette possibili temi, per la prima volta verranno cambiate le immagini sulle banconote: https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2023/html/ecb.pr230710~77cf718c59.it.html
    1 punto
  13. Da poco più di una decina d’anni, grazie alla documentazione offerta dal mercato antiquario, è stato possibile assistere all’incremento, benché limitato, di un’emissione alquanto rara di dioboli di Caulonia con testa femminile/cerva che fino allo studio del Noe (The coinage of Caulonia, New York 1958) era nota da appena due esemplari conservati al British Museum (BMC 48-49 = Noe, 232 a-b). Un pezzo sarà in vendita nell’asta Artemide 64E del 2-3/09/2023, n. 87 (ex Peus 412, 24.4.2014, 17: 0,75 g): https://www.sixbid.com/it/artemide-aste/10949/greek-coins/9506911/greek-italy-bruttium-kaulonia-ar Esemplari noti: 1. BMC 49 (0,933 g) 2. Nomos, “Obolos” 12, 31.3.2019, 161 (“Swiss collection”: 0,87 g; 11 mm ex Solidus 23, 13.1.2018, 25: 0,88 g; 10 mm ex Peus 3, 9.7.2016, 17: 0,87 g) 3. BMC 48 (0.784 g) 4. Artemide 64E, 2-3.9.2023, 87 (ex Peus 412, 24.4.2014, 17: 0,75 g) 5. Nomos 26, 21.5.2023, 62 ("Collection sans Pareille" of Ancient Greek Fractions, ex Triton XIII, 5.1.2010, 1014 ex Münzen und M., FPL 602, Nov.-Dec. 1996, 30: 0,72 g; 10,5 mm) La media dei pesi noti restituisce un valore di 0,814 g che corrisponde pienamente al diobolo di standard acheo-corinzio. La testa giovanile del diritto è stata variamente riferita ad una divinità fluviale o ad una ninfa, quest’ultima identificazione sembrerebbe tuttavia quella più plausibile sia per l’assenza del corno, tipico delle personificazioni dei corsi d’acqua, sia soprattutto per la resa dell’acconciatura che richiama analoghe raffigurazioni presenti su monete di Velia e di Terina. Con quest’ultima un ulteriore collegamento si coglie nella legenda KAVΛONIA che potrebbe interpretarsi come nominativo singolare riferito al nome della ninfa (eponima?) richiamando l’iscrizione TEPINA (anch’essa al nominativo) associata alla ninfa sulla più antica serie di stateri argentei emessi dalla zecca. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=138577 L’errore (o la confusione) nasce probabilmente dall’esistenza di un diobolo (unicum) documentato da un esemplare della coll. De Luynes (n. 700: 0,87 g = Noe 231) con al D/ una testa maschile provvista di corno – attestata anche su die serie enee (Noe 233-4) – questa volta ben identificabile con una giovane divinità fluviale, abbinata al R/ con una cerva. Che tuttavia le due serie – con testa di ninfa e con divinità fluviale – siano strutturalmente connesse è innegabile. Pur collocando la moneta della coll. De Luynes (n. 231) immediatamente prima dell’emissione con testa di ninfa (nn. 232 a-b) il Noe non rileva che le due serie risultano battute, se non dallo stesso conio di martello, da uno molto simile o comunque opera dello stesso incisore. Paris, BN, De Luynes 700 (= Noe 231: 0,87 g) La notazione è interessante per molteplici aspetti. Da un lato concorre a rimarcare la stretta successione (o parallelismo) tra le due emissioni già ravvisabile nella forma allungata dell’etnico (KAVΛONIA – KAVΛONIATAM), dall’altro evidenzia, attraverso le opzioni tipologiche, uno specifico richiamo al paesaggio cauloniate, descritto dalle fonti come un’ampia vallata ricca di boschi, sorgenti e corsi d’acqua che le immagini monetali (ninfa, divinità fluviale) sembrano significativamente evocare. In questo scenario peraltro troverebbe opportuna collocazione anche il culto di Artemide Elaphaia, cacciatrice di cerve e linci, a cui è stato recentemente riferito il tipo della cerva (De Sensi Sestito 2010). La presenza di Artemide peraltro appare tanto più significativa se coglie nel segno l’identificazione con Apollo, fratello della dea, della figura maschile scelta come episemon monetale della città, benché in passato l’interpretazione del tipo è stata oggetto di ipotesi differenti (Apollo, Herakles, divinità locale, ecc.). Strettamente connesse con queste emissioni risultano due ulteriori serie con testa giovanile laureata (Noe 229-230), probabilmente di Apollo. Erroneamente ritenute da Noe provenienti dallo stesso conio di incudine, esse appaiono diversificate al R/ dalla legenda (KAVΛ-KAV) nonché dalla comparsa del simbolo della foglia d’edera (n. 230) che rimanda ad una fase alquanto tarda della coniazione (gruppo I Noe), databile nell’ultimo quarto del V secolo a.C. Noe 229 BMC 47 (0,647 g) Noe 230 BMC 46 (0,777g) Paris, BN, De Luynes 699 (0,75 g) RN, The Anders Collection Part II, 1.6.2023, 765 (0,57 g)
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  14. è in uscita il nuovo volume della serie "Medieval Italian Coins" edita da Edizioni D'Andrea. In questo volume la seconda parte delle coniazioni bizantine di Costantinopoli da Eraclio a Giustiniano II.
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  15. Condivido volentieri questo esemplare. Alvise IV Mocenigo 1763-78 Ducato Santa Giustina da 124 Soldi. Saluti, Domenico
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  16. DE GREGE EPICURI Agli anglofili volevo mostrare questo farthing di Giorgio 3° del 1806 per la sua ottima qualità. Pesa 4,66 g e misura 21 mm.
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  17. Buona serata Questa volta sono più propenso a ritenere falso questo 1/4 di Shekel dal diametro di 10 mm e dal peso di 1,4 g. Però mi affido ai Vostri pareri. Grazie. Attendo con piacere l'intervento di @Flavio_bo. Grazie.
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  18. Fa uno C : H è balla! FAUNO CHE BALLA Buona notte. Stilicho
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  19. Quindi è una cosa molto evidente sulla moneta, pensavo fosse una caratteristica più sfumata, non così di impatto….Grazie per gli esempi
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  20. Fibula d’epoca romana, a forma di stella, trovata durante una passeggiata in campagna vicino alla fonte d’acqua Una spilla a piastra in lega di rame, d’epoca romana, risalente al c. 80-250 d.C. è stata trovata in un campo agricolo britannico a Over Wallop, un piccolo villaggio e parrocchia civile dell’Hampshire, nel distretto di Test Valley, nel sud-est dell’Inghilterra. Il nome di questo luogo, nella lingua inglese arcaica significa “sopra la valle dell’acqua sorgiva”. Qui sgorgano, infatti, le acque di una sorgente che alimentano un piccolo fiume conosciuto dai locali come “The Brook”. Il ritrovamento dell’oggetto è stato segnalato all’autorità. La spilla d’epoca romana trovata in Inghilterra in queste ore @ Foto: Sussex Archaeological Society “La spilla ha una piastra circolare con sei nodi sporgenti – spiegano gli archeologi britannici – posti attorno al bordo; uno è piegato all’indietro e uno manca, a causa dopo una rottura, provocata da usura, sul collo. La superficie superiore del piatto è decorata a smalto champleve con un anello centrale vuoto, incassato. Intorno al bordo del piatto, a ridosso del bordo ci sono sei celle semicircolari incassate senza smalto sopravvissuto; e incastonata tra queste celle e l’anello centrale c’è una stretta stella a sei punte che conserva la maggior parte del suo intarsio di smalto rosso. Ogni braccio della stella termina al bordo rialzato tra le celle semicircolari, adiacente ad uno dei sei pomelli arrotondati sporgenti”. Il diametro della piastra (escluse le manopole) è di 26,50 mm. Lo spessore è di 1,96 mm. L’oggetto pesa 9,29 grammi. Per quanto influenzata dalla cultura romana, questo reperto ha specificità formali che permettono di inserirlo nella categoria delle spille a piastra britanniche realizzate da artigiani dell’isola, durante l’occupazione romana. Le spille o fibule erano utilizzate per l’abbigliamento, come elemento di chiusura e di raccordo tra i vari lembi della veste o dei mantelli. Il nome fibula deriva dal nome latino del perone che, in effetti, è sottile e allungato. https://www.stilearte.it/fibula-depoca-romana-a-forma-di-stella-trovata-durante-una-passeggiata-in-campagna-vicino-alla-fonte-dacqua/ Certamente l'oggetto in se non è niente di straordinario, anche perché ne abbiamo viste di molto più belle (o mi sbaglio @Adelchi66?), ma notizie come questa sono sempre gradevoli.
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  21. Io usai la locuzione con le virgolette essendo preso in prestito dalla geologia. Ma boh.. ho trovato scritto con e senza. P. es. la ceramica da mensa africana, con la caratteristica superficie arancione costituisce un preciso "fossile guida" per riconoscere i siti d’età romana successivi all’80 d.
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  22. E' una copia di un ambrogino di Milano, distribuito da una banca. Lo trovi sfogliando questa discussione, svariate volte
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  23. Savoca Numismatik GmbH & Co. KG > Online Auction 161 | Silver Auction date: 16 April 2023 Lot number: 283 Price realized: 120 EUR (Approx. 133 USD) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Lykaonia. Iconium (as Claudiconium). Hadrian AD 117-138. Bronze Æ 18 mm, 3,88 g ΑΔΡΙΑΝΟС ΚΑΙСΑΡ, bare-headed and draped bust of Hadrian to left / ΚΛΑΥΔЄΙΚΟΝΙЄⲰΝ, Perseus standing front, head to right, holding head of Medusa in his right hand and harpa in his left. very fine RPC III 2825. Starting price: 50 EUR
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  24. Da quel che mi pare di capire credo sia piuttosto rara ma molto falsificata. A 10€ si trovano le riproduzioni non certo l'originale credo... https://www.cgbfr.com/pologne-occupation-allemande-ghetto-de-lodz-20-mark-1943-lodz-sup,v37_1600,a.html
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  25. Effettivamente rientra in una tipologia di fibule a smalti piuttosto frequente. Poi geograficamente parlando ogni zona ha i suoi atelier e le sue specificità. Comunque sottolineo per chi non lo ricordasse che le fibule sono fossili guida ,estremamente importanti per la datazione di un sito.
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  26. Aggiungerei anche scevra da interessi, insomma una Numismatica vera
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  27. Concordo con chi mi ha preceduto, falso per fusione.
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  28. Mi scuso in anticipo per la precisazione e premetto che non voglio assolutamente entrare in polemica, ma correggerei la tua frase "E' un pezzo molto comune e di altissimo interesse storico". L'idea di costringere gli abitanti del ghetto di Lodtz a convertire ogni loro avere monetario con i cosìdetti "chaimka" è stata la unica nel suo genere. Con tale manovra i nazisti ottennero un quadruplice risultato: privare gli ebrei confinati nel ghetto di qualsiasi potenziale economico al di fuori del ghetto stesso (tale moneta non aveva di fatto alcun valore nel "mondo esterno", anzi, era perseguibile chi ne fosse stato trovato in possesso), ottenere una grande quantità di denaro contante a costo zero (parliamo di centinaia di milioni di Reichsmark ... solo di monete furono prodotti 323.000.000 di marchi del ghetto ... senza contare le banconote, il cui ammontare è tuttora oggetto di versioni contrastanti), ottenere a costo zero oggetti d'arte, preziosi e oro, che veniva convertito sempre in marchi del ghetto, e infine, come ciliegina sulla torta (in questo caso ... avvelenata) togliere ogni possibilità di fuggire dal ghetto. Quindi, sicuramente non di scarso interesse storico, ma degna di figurare nei musei di tutto il mondo (ne esistono anche versioni rarissime). Per chi volesse approfondire indico un link molto interessante (da cui il mio pargolo più piccolo trasse una ricerca, due anni or sono, per la scuola). https://www.cronacanumismatica.com/giornata-della-memoria-2021-le-monete-del-ghetto-di-lodz/ Andrea
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  29. È un ennesimo segno dell’imbarbarimento di questi tempi che stiamo vivendo, in tutti gli ambiti, nessuno escluso, compreso il nostro. La Tua, ed altre, saranno sempre più voci nel deserto, travolte da tonnellate di scatolette di plastica. Ma non demordere, non bisogna mai arrendersi nella battaglia di diffusione della cultura.
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  30. Non credo proprio, anche perchè questo branco di asini è utilissimo a molti a livello politico. In UE ed USA sono anche fomentati dai signori di cui ho parlato nel post #398, in quanto utile contributo alla destabilizzazione del nemico attraverso il seminar zizzania e il potenziamento delle file dell'estremismo politico.
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  31. DE GREGE EPICURI Bellissima moneta, ma le patine sono impossibili (o quasi) da valutare in foto. Quella che si vede è una "spolverata" di cosiddetta patina desertica, che però non è una patina, ed è anche facilmente falsificata.
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  32. Il mio consiglio è di utilizzare sempre gli intercalari neri: Con intercalare Senza intercalare In tal modo farai le tue valutazioni. Per quanto riguarda quanti fogli è possibile inserire...beh considera che nel mio album grande a4 della leuchtturm, avendo inserito intercalari e alcuni fogli per le descrizioni delle sezioni, c'è ne sono circa 48: Come puoi vedere sono quasi al limite ma se eliminassi tutti gli intercalari, che hanno uno spessore inferiore, potrei inserire circa 60 fogli. Spero di esserti stato di aiuto
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  33. Incredibile ,mai visto ,un manufatto quasi perfettamente inutile ,ma di una tale forza artistica e simbolica. Espressione di potenza fine a se stessa ,analogo al cerchio perfetto di Giotto. Di una bellezza estrema. Come forma mi ricorda il pugnale in ferro meteorico - siderale del corredo di Tut Ank Amon.
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  34. Illustrazione @dracma come il solito approfondita ed impeccabile, di una rara e particolare tipologia : grazie . Unisco in calce la classificazione del tipo in BMC . Una buona giornata
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  35. Non necessariamente se il mercato ha ancora regole solide e gki ambiti vengono rispettati. Non sono affatto contrario ad un alkargamento sel metcato. la baia ha i suoi clienti, Kata anche. I convegni commerciali vendono di tutto oggi come 50 anni fa. Ogni canale ha i suoi aficionados. A fianco resteranno , lo si voglia o no, mercanti che non offriranno slab ma monete - soprattutto classiche - ben ricercate e di eccelsa qualità ( e prezzo) e avranno la loro clientela. pock tempo fa e’ passata a zurigo una vendita di frazionali di eccellente qualità e provenienza. Non si e’ visto uno slab neanche nascosto eppure i prezzi di realizzo sono stati stratosferici tanto che anche collezionisti facoltosi sono rimasti a mani vuote. il mercato e’ grande e le sue vie molteplici forse occorre non semplificare o categorizzare troppo / come anche non santificare gli slab - che a mio avviso restano largamente la conseguenza di una moda e in gran parte circoscritti ad alcune specifiche categorie
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  36. Gettone commemorativo di Ernesto "El Che" Guevara, nato a Rosario (Argentina) nel 1928 e morto a La Higuera (Bolivia) nel 1967, rivoluzionario, medico, politico, scrittore ... emblema mondiale dello spirito rivoluzionario. Di gettoni simili ne hanno fatti in tanti materiali... anche in argento ...ma non mi sembra il caso del tuo. Vale, economicamente, pochi euro, ma se anche fosse in argento varrebbe solo il peso del metallo. Poco dopo la sua morte, la figura del "Che" diventa un'icona di massa che trova il suo apogeo negli anni che vanno dal '68 al '78, e diventando, anche grazie ad una fotografia scattata nel 1960 da un fotografo cubano (Alberto Korda), una figura pop globale, un simbolo di rivolta in tutto il mondo e un cliché per gran parte del mondo giovanile di quel periodo. In quegli anni tutti (o quasi) avevano una maglietta con la celebre foto, un poster, una spilla o altro. Per inciso, quella foto è considerata una delle foto più importanti del XX secolo (la cosa più triste è che tra le 10 foto più importanti 8 siano foto di enormi tragedie belliche e umanitarie: con ben 2 del Vietnam). N.B. Non credo di aver mai speso tanto tempo a scrivere un post. In realtà l'ho ridotto del 90% ... perché preso dal discorso sono decisamente andato fuori dal tema numismatico ... e quindi l'ho tagliato tutto. 😂
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  37. La poca attendibilità dei gradi di rarità di una moneta indicati dalle pubblicazioni sono davvero aleatori per diversi fattori: - I cinquant'anni che separano le due pubblicazioni originali (in questo caso RIC e SEAR... ma il discorso vale per ogni pubblicazione) - Le continue scoperte di "tesori e tesoretti" e le aumentate campagne si scavo - Il continuo afflusso di monete dagli alcuni stati (ex sfera d'influenza sovietica e medio oriente) ... che equivale ad aver aperto le saracinesche di una diga al posto di un rubinetto da 1/4 di pollice E' evidente che acquistare una moneta R4 e poi, dopo qualche giorno, scoprire che ne hanno scoperte un altro centinaio non fa piacere ... ma è un rischio che si corre se si vuol stare a questo gioco. Oltre a questo, c'è un altro discorso che andrebbe fatto, che è relativo al valore economico della moneta. In molti casi, quest'ultimo, è indipendente dalla rarità o meno della moneta in sè, ma è strettamente legato solo ed esclusivamente alla richiesta di mercato poiché coniata da personaggi famosi (es. i denari di Cesare e augusto, i denari legionari di Marco Antonio, ecc.). A volte è solo una questione di numeri: - Una Legione sotto Marco Antonio (primo secolo) era composta da 5.000 armati (più ufficiali, ausiliari ecc. ) paga trimestrale legionario semplice, circa 75 denari ... ovvero un minimo di 375.000 denari per Legione ... certo non si potrebbe definire "rara" (in ogni asta ne vendono almeno una decina). Queste però vengono vendute a prezzi molto più alti di altre monete ben più rare (ma volete mettere, per molti di quelli che comprano a questi prezzi, poter dire "ho un denario di Marco Antonio", piuttosto che dire "ho un raro denario di Gordiano III" ?). Le consegue, per quanto mi riguarda, che il mercato spessissimo è influenzato da parametri che nulla hanno a che fare con la numismatica. Se poi si volesse continuare con i numeri ... - Solo l'esercito sotto Claudio, che secondo le cronache era composto da circa 280.000 uomini, costava allo stato circa 135.000.000 di denari all'anno... fate voi i conti. Tutto questo senza tenere conto dei "donativi" o delle "occasioni speciali" (es. i premi pagati dagli Imperatori ai pretoriani per avere il loro appoggio). Logicamente sono conti fatti in maniera molto "maccheronica" ma volevo solo dare un'idea del mio pensiero (giusto o sbagliato che sia). P.S. Una quarantina di anni fa, parlando con un noto archeologo dei ritrovamenti fino ad allora fatti, mi disse candidamente che, secondo lui, meno del 10 % del patrimonio archeologico "mobile" (quindi escludendo gli edifici e i monumenti) era noto, in parte perché non ancora scoperto, in parte poiché sottratto alla comunità e appartenente oramai a "collezioni private" e in parte distrutto per ignoranza o venalità (vedi distruzioni fatte per coprire tracce archeologiche in terreni che devono essere edificati).
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  38. Insomma oltre alle varie firme degli articoli, tra le quali molto rinomate e novizie, come me che orgogliosamente ha partecipato a questo numero, anche le briciole godono di firme rinomate e di tutto rispetto. Un numero imperdibile. Complimenti a tutti indistintamente. BRAVI..........
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  39. Parrebbe Volusiano; zecca di Antiochia ad Pisidiam
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  40. Grazie per la fiducia! Allora, posto subito una foto del sistema adottato da me, le proteggo tutte con “doppia protezione” Se poi si ha un po’ di tempo da perdere, tempo fa fui intervistato da degli youtubers che trattano di numismatica, il mio intervento quella volta consisteva proprio nello spiegare la mia tecnica personale di conservazione. Il video si trova su YouTube 👍🏻
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  41. Ciao Paio, benvenuto nel magico mondo della cartamoneta! Le bustine protettive sono utili se vuoi, nel corso del tempo, maneggiare le banconote per guardarle magari in controluce o vedere qualche dettaglio.. La pelle secerne sostanze acide che a lungo andare potrebbero lasciare ingiallimenti sulla carta. Anche se si tratta di banconote di basso valore, se le conservi bene eviterai in futuro (qualora la patologia collezionistica dovesse degenerare..) di doverle cambiare perché sciupate. Inoltre a lungo andare ti troverai a dover cambiare posizione ad alcune banconote per fare spazio a nuove arrivate: in caso di presenza di muffe, a meno che tu non abbia usato le bustine protettive le spore resteranno dentro la tasca del raccoglitore e si trasmetteranno alle nuove arrivate!
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  42. Non poteva mancare quella per la prima presidenza croata del Consiglio dell'Unione Europea:
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  43. Buonasera, come sapete sulle conservazioni non vado molto per il sottile, la moneta la scelgo o lei sceglie me con altri parametri, ovviamente è una mia opinione e mia libera scelta. Veniamo al dunque, ho in raccolta due pezzi del 4 Tornesi 1799 di Ferdinando IV. Non sono proprio il massimo per conservazione, avrei potuto aspettare e prenderne una migliore, ma vi assicuro che non sarebbe stata la stessa cosa per me. ? La prima Magliocca 386 la presi perché mi mancava come tipo. La seconda per compagnia. Magliocca 386a. D/SiCL
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  44. In questo post uscirò dalla zona Euro per parlare di un caso particolare. In Croazia si emettono da tempo monete commemorative non circolanti in metallo comune col valore di 25 Kuna: con alcune di queste è stato celebrato in diversi anni l'intero "percorso europeo" della Croazia. Indipendente dalla Jugoslavia dal 1991, ha introdotto l'attuale valuta nel 1994 dopo un periodo di transizione in cui il Dinaro jugoslavo venne sostituito dal Dinaro croato. Il viaggio comincia nel 1999, anno di nascita dell'Euro, con una 25 stellata che vuol sottolineare la vocazione europeista del paese: Nel 2003 la Croazia fa richiesta d'ingresso in UE e l'anno successivo diventa candidato uffciale all'adesione: Iniziano i negoziati d'adesione, che ad aprile 2009 vengono bloccati dalla Slovenia a causa della disputa sul confine lungo la baia di Pirano. Nel settembre dello stesso anno il veto sloveno viene tolto e si arriva nel 2011 alla chiusura dei negoziati con la firma preliminare del trattato d'adesione. Nella moneta emessa per l'occasione un quadrato che rappresenta simbolicamente la Croazia è posto vicino a una serie di stelle racchiuse in una figura a nido d'ape che simboleggiano l'UE e i suoi stati: Nel 2012 si svolge il referendum per l'adesione, che viene accettata col 67,7% di voti favorevoli. L'ambito obiettivo è finalmente raggiunto: il 1° luglio 2013 la Croazia diventa il 28° stato dell'Unione Europea. Il quadrato si è trasformato in un'altra stella ora inclusa nel nido d'ape:
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  45. La bandiera « Sullo sfondo blu del cielo, una corona di dodici stelle dorate rappresenta l'unione dei popoli europei. Il numero delle stelle, invariabile, è simbolo di perfezione e unità. » Contrariamente a quanto si potrebbe pensare quella della paternità e dello sviluppo della bandiera dell'UE è una faccenda piuttosto lunga e complessa, di cui sono incerti tutt'ora alcuni punti nonostante la documentazione e le testimonianze orali in materia, quindi in questo post citerò alcune cose importanti senza pretesa di esaustività. Fondamentale da sapere è che la nascita del vessillo europeo è avvenuta fuori dall'ambito di quella che in seguito sarebbe diventata la Comunità europea: la blu stellata venne proposta per il Consiglio d'Europa, organizzazione internazionale di cooperazione fondata nel 1949 e ancor oggi esistente (tanto che viene spesso confusa col Consiglio europeo e in generale con l'UE). Cosa poco nota è che nella sua prima versione ufficiale, adottata nel 1953, aveva 15 stelle rappresentanti i membri del Consiglio d'Europa all'epoca. Fu scelta a partire da molte idee di massima o bozzetti, presentati fin dagli anni'40 da privati cittadini e da funzionari delle prime istituzioni internazionali europee, per assumere in seguito la configurazione attuale. A proposito del numero di stelle, ancora oggi è molto diffusa una leggenda metropolitana che attribuisce le 12 attuali nientemeno che all'aureola della Madonna: questa sciocchezza deriva da un'interpretazione a posteriori fornita probabilmente per scherzo negli anni '80 da Arsène Heitz, funzionario del Servizio di posta interna del Consiglio d'Europa, che ne fu effettivamente il co-ideatore su ispirazione di Paul M.G. Levy, direttore del Servizio stampa del Consiglio d'Europa, ma che non ha riscontro in alcun documento nè ricordo dell'epoca. Alcune proposte: Ma come si è arrivati all'adozione da parte della Comunità europea? In origine la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, si veda il post sul 9 maggio), l'organismo precursore della Comunità Europea, non volle adottare la stessa bandiera del Consiglio d'Europa per sottolineare la propria vocazione federale rispetto a quella internazionale del Consiglio, quindi si dotò di un emblema composto da sei stelle d'oro su fondo per metà inferiore nero e per quella superiore blu. Nel 1959, un anno dopo la creazione della Comunità europea, si pose per ovvi motivi il problema di dotarla di una bandiera ufficiale: il Segretario generale del Consiglio d'Europa propose al Presidente dell'Assemblea parlamentare europea Robert Schuman di adottare la stessa bandiera del Consiglio con l'inserzione al centro del cerchio di 12 stelle di simboli particolari per indicare le varie istituzioni comunitarie. La proposta però venne scartata e si decise di indire un concorso pubblico. Anche questa idea cadde e la questione venne lasciata in sospeso, con le diverse istituzioni europee che negli anni adottarono diversi modelli di emblemi, fino al 1979, quando fu risollevata dal Parlamento europeo dopo le prime elezioni europee a suffragio universale diretto. Una proposta di quell'anno di un gruppo di parlamentari del Partito Popolare Europeo chideva l'adozione di una bandiera "di colore blu con dodici stelle d'oro disposte in cerchio", ovvero identica a quella del Consiglio d'Europa, senza che questo venisse citato. Nel 1983 si presero accordi col Consiglio d'Europa per l'adozione comune di questo vessillo e il Consiglio europeo di Milano del guigno 1985 gettò le basi per chiudere definitivamente questione nel 1986, con l'approvazione del progetto. A mezzogiorno del 29 maggio 1986 la bandiera blu fu issata per la prima volta davanti al palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea, durante l'esecuzione dell'Inno alla Gioia di Beethoven e alla presenza del Presidente del Parlamento europeo, di un rappresentante del Consiglio europeo e di Jacques Delors, all'epoca Presidente della Commissione, che si era battuto per anni affinchè il problema di dotare la Comunità di un simbolo ufficiale fosse finalmente risolto.
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  46. Se a qualcuno interessa, potremmo passare in rassegna le monete dalle forme non usuali, non rotonde. Escluderei le monete rotonde con il buco al centro che potrebbero essere oggetto di una futura discussione e mi concentrerei sulle monete moderne, diciamo a partire dal 1900, escludendo quelle antiche e quelle di quei Paesi che, per un certo periodo, per prassi consolidata, hanno continuato a fare monete quadrate o rettangolari. Eccovi 50 pence e 50 nuovi pence inglesi, di forma ettagonale.
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