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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/17/23 in Risposte
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L’individuazione di in secondo esemplare é di grande importanza. La teoria degli esuli rivela più il grande sforzo (e le competenze) di Fischer-Bossert di vedere tra le nebbie di questa emissione che non un fatto verosimile o facilmente condivisibile. Personaggi storici di secondo piano o la guida stessa dei Siculi avrebbero avuto tempo e strumenti tali da ingaggiare personale per incidere un dritto di questa qualità mentre erano in esilio? Un’emissione di questo livello (grande nominale, stile) riportante l’etnico degli avversari avrebbe loro portato davvero dei vantaggi? Se il mito di Alfeo potesse essere usato come simbolo di minaccia e pericolo per Siracusa perché non riportarne il nome in modo esplicito? Bel video ricco di contenuti e spunti, ma la faccenda a me sembra sempre assai lontana dall’essere risolta in maniera, se non parzialmente, condivisibile. Interessante in ogni caso sentire quante osservazioni coincidano con quanto avevamo esposto a fine 2021 sulle belle pagine di questo forum. Una parte del premio dovrebbe spettarci di diritto! 😇3 punti
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Buongiorno ieri mattina, domenica, durante il mio giretto in bicicletta, capito a Viale Trastevere; mi ricordo che a un certo punto, ci sta un pezzo del "famigerato" mercato di Porta Portese. Ci arrivo e scovo un banchetto di monete (che poi è il solo che c'era...). Aveva una ciotola, 5 monete per 2 euro; questo è il pescato. 5 franchi Africa Equatoriale - Cameroun 1972 Nigeria, 6 pence 1959 Oman, 25 baisa 1390 -1970 Afghanistan, 25 pul 1352-1973 e in ultimo, 100 lire 1966, (non messa troppo male, per sostituire quella vecchia)3 punti
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La famosa cosiddetta moneta di Gelone, che ha il volto del barbuto dio fluviale, è stata appena discussa da Wolfgang Fischer-Bossert che è fortemente in disaccordo con la sua attuale posizione nel pantheon delle monete. La conferenza è visibile al seguente link gratuito. La sezione pertinente inizia circa a metà. La conferenza è in inglese. Non rovinerò la conclusione della sua analisi con un riassunto, ma lui ritiene che non provenga direttamente da Siracusa e sia di data successiva. Spero che sia giusto postare un link video qui.2 punti
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Che è uguale al tuo Io la S non la vedo, ma soprattutto non sarebbe compatibile con la conservazione più che buona della moneta, impossibile che si sia cancellata solo quella. Può valere una decina di euro, sarebbero stati molti di più se di San Francisco, ma io credo che, anche dando credito a chi la S invece la vede, nessuno la pagherebbe per San Francisco, troppi sarebbero i dubbi (che personalmente non ho, per me è Philadelphia ) petronius2 punti
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Ho sentito finalmente l'intera registrazione. A momenti cadevo dalla sedia - Fischer-Bossert in pratica afferma che: - il tondello non è tipico delle emissione delal Sicilia antica che utilizzano quasi sempre un tondello 'circolare' - la tecnica di coniazione è molto in rilievo e al rovescio si ha un incuso profondo, ambedue caratteristiche mai utilizzate - come tali - in Sicilia l'emissione in questione non ha caratteristiche di emissione siciliana bensi della grecia continentale Esattamente questi punti sono tra quelli da me evidenziati nella discussione citata da Archestrato (che Fischer-Bossert l'abbia letta ?!? :)) non convincendomi affatto un'origine autoctona siciliana dell'emissione per le sue caratteristiche cosi stridenti con le tecniche impiegate sull'isola. Pur riconoscendo assoluta autenticità alla moneta ho sempre dubitato delle conclusioni cui erano pervenuti gli autori dell'articolo che per primo ha illustrato il pezzo. Ora Fischer-Bossert con un'analisi davvero molto accurata sostiene con ottime argomentazioni una sua origine 'corizia' molto coerente per quanto riguarda le caratteristiche autoptiche del pezzo (tondello, tecnica di coniazione, pondometria etc.) e anche coerenti con l'origine allogena dell'emissione ovvero da parte di un siciliano in terra straniera. Eccellente infine aver rintracciato un altro esemplare dell'emissione - oggi di collocazione ignota - che ha permesso di chiarire alcuni punti importanti e anche di fugare (se mai ce ne fosse stato bisogno) ogni inopportuno dubbio sulla sua autenticità. Grande lezione di numismatica!2 punti
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Osservazione corretta @Fiore151, ma bisogna tener conto di alcuni fattori: - La produzione era molto variabile sia come pesi sia come misure (ricordiamoci che non erano coniate ... quindi niente tondelli uguali ... fusione... con tutti i difetti derivanti) - La lega metallica con cui erano fatte non era identica per tutte le zecche. - Il periodo di produzione Chiedo a @mr_palanca come ha effettuato la pesata ... bilancino di precisione o bilancia da cucina ? Posto un paio di esempi di "pesi non allineati" Hui Zong. 1101-1125 AD. 10 CASH. 1102-1106 AD. Materiale: bronzo 33,27 mm - 11,30 gr. 35.00 mm - 9.32 gr 33.00 mm - 9.42 gr Ma la letteratura parla di monete anche sotto i 9 grammi. Per tutto questo c'è una motivazione: Nonostante le monete coniate durante il regno dell'imperatore Hui Zong (1101-1125) sono considerate tra le migliori prodotte durante la dinastia Song in termini di qualità, essenza artistica e calligrafia, il periodo storico era caratterizzato da un'economia non certo florida, anche a causa della corruzione dilagante. Furono coniate le seguenti tipologie di monete: - Jian Guo (建国 1101), - Sheng Song (圣宋 1101-1106?), - Chong Ning (崇宁 1102-1106), - Da Guan (大观 1107-1110), - Zheng He (政和1111-1117), - Chong He (重和 1118) - Xuan He (宣和 1119-1125). Una varietà di Jian guo tong bao(建国通宝) fuso in "bronzo bianco" (una lega che presenta una superficie molto simile a quella dell’argento sia come compattezza al tatto che come colore), è così raro che l'unico esemplare conosciuto si trova al Museo Nazionale della Cina (ex Museo di Storia Cinese) a Bejing. Le monete Sheng song yuan bao (圣宋元宝) sono particolarmente belle e ne esistono un certo numero di varietà. Le monete Sheng song tong bao (圣宋通 宝) , sono state prodotte in numero molto inferiore sia come quantità sia come varietà. L'imperatore Hui Zong volle che la calligrafia usata per le monete Chong Ning Tong Bao fosse come la sua, molto distintiva e nota come "oro sottile" ( shou jin shu瘦金书), perché i caratteri assomigliano a filamenti d'oro intrecciati). Mentre le monete più piccole da 1 Chong Ning Tong Bao (崇 宁通 宝) sono abbastanza scarse, le monete più grandi da 10 Chong Ning Tong Bao (崇宁通宝) e da 10 Chong Ning Zhong Bao (崇宁元宝) sono abbondanti ed esistono in molte varietà. Sfortunatamente, queste monete da "10 contanti" non valevano il loro valore dichiarato, ma servivano invece come mezzo usato dal governo per confiscare la ricchezza della popolazione. C'è una storia umoristica risalente a questo periodo di tempo che illustra le difficoltà causate dalla mancanza di monete da 1 in contanti. La storia racconta che un mecenate comprò una scodella di zuppa e la pagò con una moneta da "10 contanti". Il venditore di zuppa non aveva spiccioli e quindi incoraggiava il cliente a mangiare sempre più zuppa. Il cliente continuò a mangiare ma alla fine sospirò e disse: "è una fortuna che la mia moneta sia solo un "10 cash". Se fosse stato un "100 cash" mi avrebbe ucciso!" Queste 10 monete in contanti erano così sopravvalutate che alla fine furono svalutate fino a valere l'equivalente di 3 monete in contanti. Nel libro di David Hartill "Cast Chinese Coin" , viene riportato: "Nel 1102 furono emesse 5 monete cash. L'anno successivo furono lanciate le 10 monete cash di Chong Ning zhongbao e fu ordinato di farle circolare ovunque tranne che nelle aree di monete di ferro di Shaanxi, Shanxi e Sichuan. Ciascuno di questi pesava 3 qian e conteneva il 60% rame, 30% di piombo e 10% di stagno.Nel 1104, le monete da 1 e 5 cash furono abolite e si fece esclusivo affidamento sulle monete da 10 cash, anche le monete da 2 cash, che erano state tenute di riserva, furono riconiate in monete da 10 cash. afferma che la produzione della moneta Chong Ning da 10 cash fu interrotta a Chong Ning , 1105" (Cited from: https://www.cointalk.com/threads/song-dynasty-10-cash-genuine-i-hope.405716/) P.S. Mi scuso per la traduzione2 punti
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Ringrazio vivamente @Deinomenid per aver postato il link di questo interessante approfondimento di Fischer-Bossert su una moneta di cui si è ampiamente discusso, anche su questo forum. Condivido tuttavia in pieno i dubbi sollevati da @Archestrato. In primis c'è una diffusa tendenza a voler trovare ad ogni costo una spiegazione storica per ogni esemplare che sia raro (se non unicum) senza tener conto che la moneta non sempre rispecchia dinamiche storiche e politiche dell'autorità emittente ma il più delle vote è svincolata da esse. In secondo luogo , proprio in considerazione della particolare esecuzione stilistica della moneta, nutro non poche perplessità nell'accettare la datazione "bassa" proposta dallo studioso.2 punti
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Anche senza conoscere la lingua si va per immagini, questa è la tabella dei numeri in uso in Etiopia i caratteri sulla tua moneta Abbiamo in fila quindi un 10 poi 8 un 100 seguito da 90 e 5 infine la formula ( 10 + 8 ) x 100 = 1800 + 90 + 5 = 1895 >>> nostro 19032 punti
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Buongiorno a tutti,sto cercando un testo o catalogo inerente ai gettoni coniati sotto i re di Spagna,da Filippo II a Carlo Il , qualcuno può aiutarmi?... Ringrazio anticipatamente...1 punto
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DE GREGE EPICURI Ciao a tutti, volevo il vostro parere sullo stato di conservazione di questi 30 soldi (di cui purtroppo non ho il peso). A me sembra un BB al D, e al rovescio MB o MB+. Che ne dite?1 punto
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Buon pomeriggio, oggi condivido un sesterzio di Pupieno, che ho vinto in una recente asta. Pupieno Massimo, al secolo Marco Clodio Pupieno Massimo, (nato nel 164 e morto nel 238, Roma), fu un coimperatore romano con Balbino per alcuni mesi del 238. Pupieno era un soldato, che all'età avanzata di 74 anni fu scelto dal Senato insieme a Balbino per resistere al barbaro Massimino. Si decise che Pupieno sarebbe sceso in campo contro Massimino, mentre Balbino sarebbe rimasto a Roma per mantenere l'ordine, compito nel quale fallì clamorosamente. Una rivolta dei pretoriani fu repressa solo quando fu versato molto sangue e una parte considerevole della città fu ridotta in cenere. Durante la sua marcia, Pupieno, avendo ricevuto la notizia che Massimino era stato assassinato dalle sue stesse truppe, tornò in trionfo a Roma. Poco dopo, quando entrambi gli imperatori stavano per lasciare la città per una spedizione - Pupieno contro i Persiani e Balbino contro i Goti - i pretoriani, che avevano sempre mal sopportato la nomina degli imperatori senatoriali e che avevano a cuore la memoria dell'imperatore-soldato Massimino, colsero l'occasione per vendicarsi. Quando la maggior parte del popolo era ai giochi capitolini, si introdussero nel palazzo, trascinarono Balbino e Pupieno per le strade e li misero a morte. La descrizione dell'asta elencava un Pupienus, RIC 23 b. Tuttavia il RIC 23 ha la seguente legenda: IMP CAES M CLOD PVPIENVS AVG, come in questo sesterzio. La mia moneta, invece, ha la seguente legenda: " IMP CAES PVPIEN MAXIMVS AVG". Quindi come classificarla?1 punto
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Buona sera, ho scelto volutamente un titolo quantomeno … ambiguo. “I tarocchi del povero Probus”. Ma “tarocchi” in che senso? Tentava di conoscere il futuro consultando delle arcaiche carte da gioco dotate del dono della preveggenza? Tarocchi nel senso della tipologia di arance? Ma lui non era quello dell’uva e del vino? O tarocchi tipo il “Mister Taroccò con l’accento sulla Q” di un giovane Greggio di cui avranno memoria chi è almeno cinquantenne? Ebbene sì… i tarocchi di cui all’oggetto sono quelli che hanno a che fare con il truffaldino personaggio satirico di Ezio Greggio. https://www.youtube.com/watch?v=7enF_SnF3yU E Probus? Cosa c’entra con Mr. Taroccò? Tempo fa ho svolto una ricerca sulla Baia con chiave di ricerca Probus ed avevo notato un esemplare che esulava dal consueto stile ritrattistico. Mi aveva incuriosito, ve lo propongo. Bronze - 4.3 grams Diameter - 22.5 mm Come già detto ritratto un po’ fuori dallo standard, la legenda IMP C M AVR PROBVS P AVG esiste ma non si ricollega al SOLI INVICTO con Sol e quadriga. I dati fisici sono tutto sommati buoni e l’asta ha avuto ben 22 offerte fino ad una somma di 31 £. Da venditore professionale con un feedback del 100%. Io una idea a suo tempo me l’ero fatta ma i 5 offerenti che si fronteggiano pure (e magari potevano aver ragione loro). Pertanto restai con una ipotesi ma in attesa di qualche conferma. Recentemente sotto l’ombrellone stessa ricerca e chi ti trovo? In vendita a prezzo fisso. 210 £ + 36 di spedizione per una scoppiettante cifra pari a 300 € tutto incluso. C’è però la possibilità di formulare una proposta e quindi si può tentare di limare qualcosina. Dati fisici non indicati. Feedback del venditore: 95. D’altra parte potrebbe essere effettivamente lo stesso esemplare, magari raro o per assurdo unico. Sempre mettersi in dubbio, con una certa umiltà di base. E quindi cerca che ti cerca, dal sito https://www.coincommunity.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=409175 ne salta fuori un altro. E un altro! E uno ancoraaaa!1 punto
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Esattamente. E' necessario secondo me un approccio diverso alla moneta che tenga conto di vari elementi e bisogna chiarire soprattutto se la prima lettera sia davvero sigma, come sembrerebbe leggersi nella tavola di Lelewel.1 punto
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EDITATO DA CdC Se la moneta è stata riprodotta - tal quale - in una pubblicazione di metà ottocento vuol dire che qualcuno all'epoca l'aveva vista ... Il secondo esemplare (fino alla conferenza di Bossert ritenuto l'unico conosciuto) ha una provenienza da ripostiglio secondo quanto detto da Bossert e credo anche dalla Arnold Biucchi autrice dell'articolo pubblicato su questo pezzo1 punto
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Buonasera ragazzi , segnalo una moneta passata da Savoca oggi pomeriggio che non si vede spesso, come da titolo un'asse di Salonina , 20mm per 6,5 grammi , uno degli ultimi assi dell impero romano, affascinante , difatti ha raggiunto una cifra di 60 euro più commissioni, considerevole viste le condizioni..1 punto
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Grazie Tiziano! Sto apprezzando tantissimo la pubblicazione. Chiara, ricca di informazioni ed foto ben fatte anche dei dettagli. Sebbene la monetazione milanese non sia proprio il mio focus collezionistico, ho trovato lo studio interessante. Affronta infatti una monetazione "popolare" fatta per circolare notevolmente negli scambi minuti, che mi ha sempre affascinato. In quante mani saranno passate queste monetuzze? Un po' come i bagattini, i sesini i quattrini e i marchetti nella monetazione veneziana. Monetazione "povera" ma ricca di varianti. Grazie ancora e veramente complimenti!1 punto
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La intravedevo pure io, ma poi ho cambiato idea, secondo me è solo una piccola irregolarità dovuto all'usura. @Antonella81 non la vede nemmeno con la lente, e c'è l'ha pure di presenza, mentre noi giudichiamo solo attraverso un'immagine. Ad ogni modo, anche se ci fossero tracce infinitesimali di una S irrimediabilmente corrosa e deturpata, nessuno l'apprezzerebbe come un vero dime 1913 zecca di San Francisco.1 punto
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Quello che so io è che la nave si trova in ex acque francesi diventate italiane dopo una recente ridefinizione delle acque territoriali tra Francia e Italia. I francesi cominciarono lo scavo ma dopo le variazioni dei confini dovettero limitarsi a supportare gli archeologi italiani. Va da sé che essendo in acque italiane il malloppo è nostro. Come cantava l'avvocato di Asti ? "E ai francesi ancora gli girano" 🤭1 punto
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Buongiorno Oggi con questo caldo vi presento questa 120 Grana 1856 con l'8 ribattuto. Cosa ne pensate? Non è una gran bellezza in conservazione ma..............1 punto
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Diciamo che gli ingredienti ci sono tutti, di tutte le culture.... Sembra anche scodellata come alcune bizantine 😄1 punto
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Togliamo i colori, e risaltiamo i rilievi.... si, non c'e' nulla purtroppo è una comunissima 1913 senza segno di zecca.1 punto
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Per un pronto riscontro, allego il raffronto tra la moneta imitativa e quella imitata:1 punto
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Secondo me invece non è una S. Mi sembra lo spazio tra i rami sia vuoto. Quindi Philadelphia, la più comune.1 punto
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2.300 reperti antichi digitalizzati e interamente accessibili sui progetti Wikimedia grazie alla collaborazione tra Museo Egizio, Wikimedia Italia e Creative Commons Italia -> https://www.draft.it/cms/Contenuti/museo-egizio-reperti-wikipedia/?fbclid=IwAR29p_N7gbZkEbUrFG8Fh-N4qW7C4XfgCp6IX-01xpNqr41j8foQzaJR60Q Sono 2.300 i reperti del Museo Egizio digitalizzati e accessibili su Wikimedia, su un patrimonio di circa 40.000 conservati a Torino all’interno del museo più antico al mondo dedicato alla civiltà nilotica. È il primo risultato della convenzione quadriennale stipulata nel 2022 tra Wikimedia Italia, Museo Egizio e Creative Commons Italia, che prevede una collaborazione tra gli enti per rendere disponibili on line le riproduzioni fotografiche e i contenuti delle collezioni del Museo Egizio, adottando gli strumenti e le licenze Creative Commons. Nel quadro della collaborazione tra il Museo, Wikimedia e Creative Commons, Wikimedia Italia sta caricando le immagini provenienti dal sito del Museo dedicato alla collezione su Wikimedia Commons, la più grande banca dati al mondo che già ospita oltre 90 milioni di immagini liberamente utilizzabili, e Wikidata, il database collaborativo che favorisce la ricerca di contenuti online. Christian Greco, Direttore del Museo Egizio ha dichiarato: “I musei sono l’enciclopedia materiale delle generazioni che ci hanno preceduto. Come sottolinea l’articolo 9 della nostra Costituzione, la Repubblica custodisce il patrimonio culturale e la ricerca tecnico-scientifica. Le nostre collezioni, quindi, appartengono alla res pubblica e rappresentano un pezzo di memoria collettiva che le generazioni precedenti ci hanno lasciato in eredità. Dunque, per far vivere la collezione, per far in modo che lo studio si sviluppi e che si sviluppi l’industria culturale e creativa, c’è necessità assoluta che tutte le collezioni siano accessibili a tutti e in ogni luogo”. Grazie a questa collaborazione, saranno rese disponibili online le immagini di migliaia di reperti custoditi al Museo Egizio, insieme ai dati relativi alla cronologia, alla provenienza dei reperti e ai loro materiali. Si tratta di materiale che arricchisce in maniera puntuale e con testi scientificamente corretti le voci di Wikipedia nelle varie edizioni linguistiche e che permette di facilitare la ricerca su internet di immagini, dati e informazioni sulle collezioni del Museo Egizio. “L’apertura del Museo Egizio è un importante esempio di come le istituzioni hanno l’opportunità di aprirsi al pubblico, essere accessibili e inclusive e potenziare la propria funzione al servizio della società, in collaborazione con Wikipedia, i progetti Wikimedia e usando strumenti e licenze libere Creative Commons – spiega Iolanda Pensa, Presidente di Wikimedia Italia – Siamo molto felici di sostenere il Museo Egizio in questo percorso e siamo a disposizione per affiancare tutte le altre istituzioni italiane che vogliono adottare l’Open Access e muoversi sempre di più verso la definizione di museo dell’International Council of Museums (ICOM), che li vuole proprio accessibili, inclusivi e aperti al pubblico”. L’Egizio è tra i musei all’avanguardia in Italia sulla digitalizzazione e sul tema dell’Open Access. Già prima della pandemia aveva lanciato il Turin Papyrus Online Platform (TPOP), vincitore del Premio del Patrimonio/ Premio Europa Nostra 2020 nella categoria “Ricerca”, che contiene fotografie ad alta risoluzione, descrizioni in inglese e talvolta traslitterazioni e trascrizioni geroglifiche di una parte dei 700 manoscritti, interi o riassemblati, e oltre 17.000 frammenti di papiro, che documentano più di 3.000 anni di cultura materiale scritta in sette scritture e otto lingue, conservati nella papiroteca del Museo. Un work in progress volto a rendere accessibile la Collezione papiri dell’Egizio, che è esposta in minima parte. “L’esperienza con il Museo Egizio può fare da modello apripista per tutte le istituzioni che intendono condividere il proprio patrimonio culturale con la collettività – dichiara Deborah De Angelis, lead di Creative Commons Italia – realizzando la missione che le caratterizza di conservazione e divulgazione della cultura e del sapere. La cultura aperta si identifica in uno spazio di libertà e di condivisione, nel quale è possibile per chiunque, in modo democratico ed egualitario, avere accesso alla conoscenza in ogni parte del mondo, per non perdere le opportunità offerte dalle tecnologie emergenti e sostenere l’innovazione e il progresso sociale, nonché incentivare le forme di creazione collaborativa”. Sul sito i visitatori e studiosi possono consultare una selezione di quasi 3.000 dei circa 4.000 oggetti della collezione del Museo Egizio. Le immagini sono scaricabili e riutilizzabili liberamente sotto licenza Creative Commons CC BY 2.0. Mentre nell’autunno 2021 è iniziata la digitalizzazione dell’archivio storico fotografico del Museo, che custodisce circa 45.000 suddivise tra lastre in vetro e su celluloide, stampe ottocentesche e novecentesche, diapositive, che documentano un arco temporale tra la seconda metà dell’Ottocento e i primissimi anni Duemila e che documenta per immagini le Missioni archeologiche italiane dal 1903 al 1937 in 14 località in Egitto, che portarono a Torino oltre 30.000 reperti. L’archivio storico fotografico digitale l’anno scorso è stato insignito del Premio Museo Open Culture Italia, ideato da Icom-Italia (International Council of Museum), Wikimedia Italia e Creative Commons Italia. Nell’ambito di questa strategia volta a digitalizzare e a portare sui pc di appassionati e studiosi i reperti dell’antico Egitto, si inserisce la collaborazione con Wikimedia e Creative Commons. La collaborazione tra Wikimedia Italia e il Museo Egizio può essere d’esempio per molti altri musei italiani più cauti rispetto al tema dell’open access. Per facilitarli, Wikimedia Italia ha lanciato “Tutti i musei su Wikipedia”, promosso in collaborazione con ICOM Italia, Creative Commons Italia, il Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis” dell’Università di Torino, con il co-finanziamento di Wikimedia Foundation. L’iniziativa ha l’obiettivo di invitare tutte le oltre 3.000 istituzioni culturali italiane a collaborare con Wikipedia e i progetti Wikimedia, accompagnandole nell’elaborazione di una Open Access Policy e nella pubblicazione di una selezione di immagini e documenti con strumenti e licenze libere. È rivolta a tutti i musei del territorio italiano, che grazie a questa collaborazione possono raggiungere nuovi visitatori e studiosi attraverso internet. Per accedere alle risorse qui: -> https://collezioni.museoegizio.it/1 punto
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Nel complesso direi un BB: mi sembra vi siano alcune debolezze più che usura, e comunque segni di circolazione e lucidatura. Queste foto non permettono però alcun serio giudizio (troppo bassa la risoluzione).1 punto
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Per completezza aggiungo... Questa era a Roma al Colosseo... Come vedi sono abbastanza sul pezzo...😉1 punto
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@giuseppe ballauri, il Magliocca assegna un solo grado di rarità al 5 Grana 1848 con simbolo punto . Secondo me andrebbe corretto, (a parte i simboli del coniatore) è ostico da reperire il 18481 punto
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Salve, da lontano una P, da vicino una S 😅 Ma propenderei anch’io per la S. La zecca è molto probabilmente Ticinum, e sarebbe la stessa officina S della moneta di Oxford riportata nella nota del RIC. Provo di trasmettere le tue foto a Georges Gautier, magari è a conoscenza di altri esemplari simili.1 punto
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Ciao, secondo me da quando si evince dal rovescio della tua moneta si tratta effettivamente della dea Vesta, come da te detto. Posto foto di denario della stessa tipologia 🙂. ANTONIO1 punto
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BB+ la prima e qSPL le altre 2. Anche se il colpetto al bordo dell'ultima la rende meno attraente.1 punto
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Buongiorno,si sono d'accordo,anche per me è un 7... Non sono esperto in questo nominale ma ho notato che in molti esemplari l'ultima cifra della data spesso presenta tracce di qualcosa sotto di essa,quindi penso che o si usa la data dell'anno precedente,o è una traccia dove punzonare l'ultima cifra,penso ciò perché sembra che quello che si intravede sotto l'ultima cifra della data di molti esemplari sia sempre qualcosa di circolare o ovale,come un centro diciamo,un po' come i punti di centraggio o i cerchi per delimitare le legende... A meno che non abbiano usato sempre la data 1836 (similitudine del 6 con un cerchio o un ovale)come "guida",ma faccio fatica a credere che abbiano usato questa data per 17 anni...1 punto
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@QuintoSertorio, il dubbio era venuto anche a me ... allora ho verificato e, a quanto ho potuto notare, esistono molte versioni di V. Posto alcuni esempi1 punto
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@falarabio Mi dispiace che lei debba giustificarsi per i suoi chiarimenti rilevanti sul tema proposto da Ares. Proporre (Treccani) :In senso proprio, porre innanzi, e quindi offrire, mettere davanti agli occhi (...) - Presentare all’attenzione altrui qualche cosa da risolvere, oppure da trattare, da sviluppare: p. un quesito, un problema, un dubbio; p. un argomento da svolgere; p. un tema, una tesi. Ci proverò, grazie. Se posso permettermi, propongo una altra perla di saggezza da meditare per poter dibattere serenamente tra di noi: Cerchiamo di capire prima di aggredire. Poi ne farete quello che vorrete, magari una collana, io propongo, voi disponete.1 punto
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Concordo, forse sarebbe stato ancora più corretto usare il termine "riportare", sebbene, come evidenziato dalla Treccani (propórre in Vocabolario - Treccani) anche "proporre" può avere lo stesso significato semantico di "suggerire come utile" o "presentare all'attenzione altrui qualche cosa da trattare". Ad ogni modo, al di là delle sfumature semantiche, ribadisco che anche se non ho usato l'espressione "Per quanto riguarda la storia delle navi riportata da Ares III, sulla vicenda della distruzione ci sono molte imprecisioni.", nella frase in questione non era egualmente presente alcun riferimento alla questione della "testa", ma solo alla "storia delle navi" e alla vicenda dell'incendio. Ovvero a quanto riportato nel solo post n. 3. Quindi, per come era scritta, non vi era comunque alcun elemento di accusa.1 punto
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Gentile Ares III, non ho mai offeso o accusato alcuno a mezzo internet in vita mia (così come dal vero) e non mi sembra sinceramente di averlo fatto qui. Provo a spiegarmi, secondo me la questione nasce da un semplice equivoco. La prego (e prego anche i moderatori @Vietmimin) di rileggere quanto ho scritto nel mio post. Nella prima parte ho espresso delle considerazioni tecniche da archeologo (da "Buongiorno" fino a "dopoguerra"), nelle quali non vi è il benché minimo riferimento all'utente Ares III, ma solo alle notizie date dalla stampa in occasione del rinvenimento. Notizie che ben conosco in quanto abitante nell'area e abbastanza esperto dell'archeologia della zona (e delle quali ho discusso anche con giornalisti). Ovviamente qui la mia intenzione era solo di dare una parere tecnico sulla poca affidabilità del presunto rinvenimento archeologico rispetto a quanto sostenuto dalla stampa. Nella seconda parte del post, parlo invece esclusivamente delle vicende della distruzione delle navi e della c.d. "terza nave". L'utente Ares III (mi pare di aver capito dal post n. 20, punto 5) si è sentito chiamato in causa dalla frase all'inizio di questa seconda parte, che è: "Per quanto riguarda la storia delle navi proposta da Ares III, sulla vicenda della distruzione ci sono molte imprecisioni". In questa frase, come potete ben vedere, non c' è il minimo riferimento alla testa, ma solo alla "storia delle navi", ovvero al commento n. 3 della discussione nel quale l'utente ha riproposto a scopo illustrativo un post proveniente dal sito romanoimpero.com (romanoimpero.com/2020/06/le-navi-romane-ritrovate.html). In quel post, riguardante effettivamente la "storia delle navi" (ovvero la storia delle ricerche e delle vicende che riguardano le navi), vi sono molte imprecisioni all'interno del paragrafo sulla distruzione dei relitti. Ve lo posso assicurare perché sono uno dei due autori del nuovo volume con la revisione storiografica della vicenda dell'incendio... quindi facevo un appunto su un argomento sul quale sono estremamente informato. Detto questo, mi sembra chiaro che io non abbia lanciato alcuna accusa, né esplicita né tantomeno velata, visto che con "la storia delle navi proposta da Ares III" io mi riferivo evidentemente al solo post che l'utente ha ripreso dal sito romanoimpero.com (che era infatti l'unico post nell'intera discussione a contenere li riferimento alla distruzione delle navi, argomento che appunto menzionavo nella mia frase) . E vorrei anche chiarire che per me era implicito che il post n.3 non era un contenuto scritto dall'utente (sia perché erano dei link sia perché peraltro già conoscevo quella pagina), ma solo qui riproposto per illustrare le vicende delle navi (ho usato il termine "proposto" in quanto proporre, secondo la Treccani, significa appunto "presentare all'attenzione altrui qualche cosa da trattare", esattamente come in questo caso). E mi spiace molto che le mie osservazioni, che erano chiaramente finalizzate a precisare alcuni aspetti della discussione tramite un parere tecnico e con le ultime novità storiografiche sull'argomento, siano state percepite come accusa (anche perché non conosco l'utente e non avrei la benché minima ragione per accusarlo...). Confido comunque che avendo ulteriormente chiarito cosa si intendeva con la frase in questione si sia dissipato di conseguenza anche l'equivoco.1 punto
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A mia volta, invito l’utente @ARES III ad esprimersi con più moderazione e a smettere di trasformare un qualsiasi intervento che a lui non piace, sopratutto quando viene espresso da un esperto, in una offesa personale. Dovrebbe leggere meglio, perché non vedo nessuna scortesia da parte di @falarabio, anzi lo ringrazio per queste informazioni utilissime. Informazioni che spesso mancano nelle notizie grezze appena uscite, « proposte » tramite media non specializzati e « riportate » dall’utente ares, tutte interessanti, tuttavia troppe numerose per poter essere approfondite. Concordo pienamente... Ma bisogna darsi i mezzi (la cortesia prima di tutto) per rendere possibile questo dibattito. Quando qualcuno ci fa il piacere di dare qualche precisazione, è sempre benvenuto, e dovremmo essergli grati. Il tono intimidatorio nei suoi confronti è nella fattispecie totalmente irrilevante e non dovrebbe essere ammesso qui.1 punto
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Buongiorno! La testa, purtroppo, per stile ed iconografia non ha nulla di romano nè di italico... le stesse condizioni di giacitura (appoggiata sopra al fondo lacustre, non affondata nel fango) e di conservazione (pulita, senza un'alga o una concrezione), dimostrano che è stata collocata nel lago in tempi molto recenti (e lo dico da archeologo che ha collaborato a varie ricognizioni e scavi presso i due laghi albani). Lo stesso fatto che la notizia sia "sparita nel nulla" dopo le verifiche della Soprintendenza la dice lunga... senza contare che il lago è stato svuotato quasi totalmente per il recupero dei relitti negli anni '20-'30 ed esplorato palmo a palmo, e ricerche e sub sono stati attivi anche nel dopoguerra. Per quanto riguarda la storia delle navi proposta da Ares III, sulla vicenda della distruzione ci sono molte imprecisioni. Gli ultimi studi storiografici, accettati a pieno dalla comunità accademica, indicano che furono le granate alleate a incendiare accidentalmente le navi. Ed escludono, prove alla mano, tutte le altre versioni sulla colpevolezza dei tedeschi, degli sfollati rifugiati nel museo, dei partigiani e di presunti ladri di metallo. Faccio in particolare riferimento al volume Altamura F., Paolucci S., 2023, L’incendio delle navi di Nemi. Indagine su un cold case della Seconda guerra mondiale, Passamonti Editore, Grottaferrata, del quale potete trovare una recente sintesi in questo articolo sulla rivista Engramma dell'Università di Venezia: engramma - la tradizione classica nella memoria occidentale n.203 Ps, gli stessi autori hanno anche smontato la recente teoria della terza nave di Nemi, che si basa su errate letture delle fonti e altre simili amenità... per approfondire questo tema: (2) La terza nave di Nemi: ascesa e caduta di una leggenda | Flavio Altamura - Academia.edu1 punto
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Nome completo: Publius Licinius Egnatius Gallienus Nascita: 218 Morte: Mediolanum (Milano), 268 Predecessore: Valerianus I Successore: Claudius il Gotico Consorte: Cornelia Salonina Figli: Cornelius Valerianus, Cornelius Saloninus, Egnatius Marinianus Padre: Valerianus Madre: Mariniana Regno: 260 – 268 d.C. - 253 – 260 associato al padre. TIPO DI MONETA Antoniniano METALLO Argento TECNICA Coniazione AUTORITA’ / PERSONAGGIO Gallieno (Publius Licinius Egnatius Gallienus) EPOCA Romana ANNO 258 – 259 d.C. ZECCA Lugdunum (attuale Lione) PESO 3,27 gr DIAMETRO 22,06 mm RIFERIMENTI BIBL. R.I.C. 18; Cohen 308 DRITTO GALLIENVS P F AVG, busto radiato con corazza a destra. ROVESCIO GERMANICVS MAX V , trofeo con due prigionieri seduti in terra CONSERVAZIONE E GRADO DI RARITA’ SPL / BB PROVENIENZA (Collezioni / aste) Ex Editions Victor Gadoury IMPERATORE Publius Licinius Egnatius Gallienus NASCITA 218 d.C. MORTE 268 d.C. (forse congiura, forse per una grave ferita) REGNO 253 – 260 d.C. associato al padre. 260 – 268 d.C. da solo. PREDECESSORE Valeriano SUCCESSORE Claudio “il Gotico” DINASTIA Valeriana CONSORTE Cornelia Salonina PADRE Valerianus MADRE Mariniana FIGLI Cornelio Valeriano, Cornelio Salonino, Egnazio Mariniano FAMIGLIA Figlio di Valerianus, imperatore, e di Mariniana. Venne associato al regno assieme al padre dal 253 al 260 d.C . La famiglia di Gallieno apparteneva alla classe senatoria della gens Licinia; una antica famiglia plebea romana che annoverava fra i suoi antenato Gaio Licinio Varo (console nel 236 a.C.) e Marco Licinio Crasso (l’uomo più ricco di Roma nel I sec. a.C., nonché triumviro e console)1 punto
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Illustrazione @dracma come il solito approfondita ed impeccabile, di una rara e particolare tipologia : grazie . Unisco in calce la classificazione del tipo in BMC . Una buona giornata1 punto
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Non credo che ci sarà mai qualcuno che acquisterà agli prezzi esposti sopra. Poi internet è un grande mezzo di divulgazione, infatti e grazie a internet che molte persone inesperte (incluso il sottoscritto) riescono a mettersi in contatto con il sito lamoneta.it e riescono ad evitare molte speculazioni e truffe. Quindi basta usarlo come si deve e puoi ricevere le giuste informazioni.1 punto
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Regalo odierno. Museo Principe Gaetano Filangieri, Catalogo Collezione di monete Giovanni Bovi e Luisa Mastroianni, Napoli, Zecche minori meridionali, Sicilia, 2 voll., Elisa Velardi Editrice, Napoli 1988, pp. XXVIII con due ritratti coperti da velina, 1123, riccamente illustrato, cm 34, legatura in tutta tela ed. con titoli in oro al dorso e al piatto anteriore, sovraccoperta e protezione in acetato, cofanetto ed. Esemplare n. 1 di questa edizione numerata di grande importanza per lo studio delle monete dell’Italia meridionale e della Sicilia. In allegato biglietto con messaggio autografo dell’autrice. Raro cimelio editoriale.1 punto
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Se hai effettuato il pagamento mediante PayPal,non importa se con il denaro su account o con denaro su C/C bancario o su carta, dovresti venire rimborsato.Ad ogni modo contatta PayPal perchè non vorrei che scadano i tempi per la richiesta di rimborso. Bisogna contattare UPS e vedere se le pratiche di sdoganamento sono state tutte espletate da parte tua,magari ad UPS manca qualche dato ed è bloccato tutto.Controlla anche la casella dello SPAM nell'indirizzo di posta elettronica ,può darsi che UPS ti abbia inviato qualche email di richiesta info e che siano andate nello SPAM e tu non hai avuto modo di leggerle. Secondo me il problema è fra te ed UPS. Tienici informati ma ti consiglio di ricontattare UPS e di sincerarti che le pratiche di sdoganamento siano OK odjob1 punto
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