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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/11/23 in Risposte
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È un famoso tallero di Maria Teresa. Questa moneta ha esteso la fama dell'Imperatrice Maria Teresa, che regnò in Austria, Ungheria e Boemia dal 1740 al 1780. Nel 1753 l'Austria firmò un trattato con il Ducato di Baviera che regolamentava il contenuto di argento fino dei talleri. Le monete prodotte successivamente portano una X dopo la data e si definiscono talleri di convenzione. Dal 1780 in poi, anno di morte dell'Imperatrice, la moneta è stata sempre emessa con la stessa data del 1780 ed è stata coniata dalle seguenti zecche: Birmingham, Bombay, Londra, Parigi, Roma e Utrecht, oltre che dalla zecche Asburgiche di Bruxelles, Hall, Günzburg, Karlsburg, Kremnitz, Milano, Venezia, Praga e Vienna. Tra il 1751 e il 2000 sono stati coniati circa 389 milioni di pezzi. Dal 1946, la zecca di Vienna ne ha emessi più di 49 milioni e viene tuttora prodotta. All'inizio del Novecento è stata la moneta ufficiale dell'Etiopia e nello stesso periodo la banca dell'Abissinia emetteva in Talleri anche le banconote. È stata una delle prime monete usate negli Stati Uniti e ha probabilmente contribuito (accanto all'8 Reales spagnolo) alla scelta degli Stati Uniti di usare il dollaro come unità monetaria. Il tallero di Maria Teresa è stata anche la moneta di Muscat e Oman dove le monete venivano contraddistinte dalle originali attraverso contromarche con caratteri in arabo. La moneta è anche attualmente popolare in Africa e nel Medio Oriente. È una bella moneta d'argento con il ritratto dell'Imperatrice sul dritto e l'aquila bicefala Austro-Ungarica al rovescio. La moneta prodotta dalla zecca di Vienna ha un diametro di 39,5 mm uno spessore di 2,5 mm, pesa 28,0668 grammi di cui 23,3795 g d'argento fino, pari a un titolo di 833/1000. Differenze nelle dimensioni, titolo, peso e alcuni dettagli del conio si possono ritrovare nelle monete prodotte da altre zecche su concessione della zecca di Vienna, per permettere il riconoscimento della zecca produttrice.5 punti
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Cari Lamonetiani, ho riordinato le immagini delle 2 Lire "Quadrighe" e oggi voglio condividerle con voi. Che ne dite? Spero vi piacciano come piacciono a me...4 punti
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Secondo me le hanno già cucinate con le cime di rapa. Scusate… ma da buon barese non ho saputo resistere alla battuta…4 punti
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Some very nice coin here. There are quite a few variations in the series. Here are some of my own. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Qualche bella moneta qui. Ci sono alcune variazioni nella serie. Ecco alcuni dei miei. Obv:– IMP ANTONINVS PIVS AVG, Laureate, horned, draped and cuirassed bust right Rev:– SACERD DEI SOLIS ELAGAB, Elagabalus standing right, holding club and patera over lit altar; star in field right References:– RIC 131 Obv:– IMP ANTONINVS PIVS AVG, laureate draped and cuirassed bust right Rev:– INVICTVS SACERDOS AVG, Elagabalus standing holding a patera over an altar and a club. Star in left field. Bull behind the altar Minted in Rome. A.D. 220-222 Reference– BMC 209-210. RIC 88. RSC III 61b Obv:– IMP ANTONINVS PIVS AVG, laureate, horned, draped and cuirassed bust right Rev:– INVICTVS SACERDOS AVG, Elagabalus standing holding a patera over an altar and a club. Star in left field. Bull behind the altar Minted in Rome. A.D. 220-222 Reference– BMC 209-210. RIC 88. RSC III 61 Obv:– IMP ANTONINVS PIVS AVG, laureate, horned, draped and cuirassed bust right Rev:– INVICTVS SACERDOS AVG, Elagabalus standing holding patera over an altar and branch. Star in right field. Horn on ground to his left Minted in Rome. A.D. 222 Reference– BMC 209 note. RIC 87 (where it is rated Common citing Cohen). RSC III 58. Cohen 58 (illustrated with star in right field) valued at 50 Fr. No examples in RD. ex Numismatica Ars Classica NAC AG Sale 42, Lot 379, 20th November 2007, ex Barry Feirstein Collection, previously privately purchased from Harlan J. Berk. Described as Lightly toned and good extremely fine by NAC. 21 mm. 3.11 gms. 0 degrees.4 punti
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Il giorgino modenese era una moneta dal valore di 5 soldi e con questo valore nominale venne emesso a Modena dal 1598 al 1719. Nel corso degli anni, ed in particolare fra il 1716 e il 1722 il valore dell'argento aumentò in modo significativo generando la tesaurizzazione delle monete di buona lega. Per tale motivo Rinaldo I d'Este duca di Modena, con due ordini, uno nel 1717 per le muraiole, uno nel 1722 per i giorgini, comandò che le muraiole e i giorgini in circolazione fossero consegnate alla zecca ducale al loro valore nominale per essere contromarcate. In seguito a questi ordini furono ritirate e contromarcate anche le muraiole e i giorgini dei precedenti duchi estensi (Francesco I e Alfonso IV) in circolazione da almeno 70 anni (anche per questo motivo molte monete contromarcate appaiono usurate e poco leggibili). Dopo la marcatura con giglio ed aquilette estensi le monete in questione furono reimmesse in circolazione ma con valore nominale aumentato: le muraiole da 2 soldi a 3,33 soldi; i giorgini da 5 soldi a 6,66 soldi. In pratica il duca di Modena comprava muraiole e giorgini al loro valore nominale e dopo aver loro inferto una martellata li reimmetteva in circolazione con un incremento di valore dal 33% (giorgini) al 66,5% (muraiole). Un'operazione speculativa di non poco conto... che ebbe il suo epilogo con l'ordine del 18 luglio 1726 con cui si ordinava che muraiole e giorgini contromarcati tornassero ad essere scambiati per il loro vecchio controvalore ovvero 2 soldi le muraiole, 5 soldi i giorgini... In pratica il duca, dopo aver guadagnato dal 30% al 60% con l'operazione di marcatura, riportava tutto allo stato originale. Con buona pace del volgo che di colpo si trovava svalutata di almeno un terzo la propria magra riserva di contante... Mario4 punti
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Eccomi di nuovo, come promesso vi mostro il secondo acquisto del mese, dopo il falso asse di Otone (discussione nelle monete provinciali) e lo scambio del sesterzio di Filippo I l'arabo (discussione recente di ieri qui in imperiali), finalmente un acquisto andato a buon fine senza incidenti (ci tengo a ringraziare il venditore per l'ottima transazione anche se non posso nominarlo), sarà forse la benedizione del Dio Sole? Dopotutto c'era qualcuno una volta che diceva "E ora, con l'aiuto del sole, vincerò!", in ogni caso quello era Daitarn III e non Elagabalo, anche se, vista la sua fama, non mi stupirebbe che pure lui avesse usato una frase simile 🧐 Tornando al denario in questione, sono estremamente soddisfatto di averla inclusa nella collezione perché è una moneta che per me ha un profondo significato storico. Oltre al ritratto (bellissimo aggiungerei) di Sesto Vario Avito Bassiano, poi Imperatore Marco Aurelio Antonino Augusto, noto a tutti come Elagabalo, sul rovescio ha una raffigurazione del suddetto nelle vesti di Sacerdote del Dio Sole (cosa che lui effettivamente era anche prima di diventare Imperatore) e di conseguenza nella legenda è presente quindi anche il suo soprannome (che deriva appunto dal nome dl Dio El-Gabal), non so bene come spiegarlo, ma è una cosa che mi emoziona tantissimo (lo sto usando anche come foto profilo 😅). Spero piaccia anche a voi ☺️ Ecco la moneta: Elagabalo, Denario 220-222, Roma, RIC 131 3.47g x 20mm. Argento D/ IMP ANTONINVS PIVS AVG; busto laureato, drappeggiato e corazzato; corno sulla corona. R/ SACERD DEI SOLIS ELAGAB; Elagabalo, con patera e clava, che sacrifica su altare; a destra, una stella. qSPL3 punti
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Vi mando qualche foto di lucchetti e chiavi.. fra qualche settimana potrò postare qualche foto di qualche chiave3 punti
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Grazie a te per aver condiviso la tua comune, ma sempre affascinante, moneta dell'imperatrice.3 punti
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Vicinanza del tutto relativa, 18 anni dopo. E supponendo che l’immagine del ponte Milvio, priva di legenda, sia stata immediatamente riconoscibile dalla popolazione di Costantinopoli. Rimane vero che le commemorative della dedicazione di Costantinopoli funzionano di solito accoppiando Roma e Costantinopoli. È il caso delle communissime VRBS ROMA/COSTANTINOPOLIS, ma anche delle emissioni «PR» (Pax Romana? Populus Romanus?) dalle tipologie Roma/Virtus e Costantinopoli/Pax, erroneamente inserite nel RIC VIII e per la zecca di Roma (RIC VIII, Roma 104-106). Si sono invece rivelate essere coniate nel 330 d.C e forse tutte o in parte a Costantinopoli. Si può comunque pensare che se l’iconografia con il ponte rappresentasse Roma, avrebbe probabilmente avuto il suo equivalente coniato nella zecca dell’Urbs. Costantino fece costruire nel 328 un ponte sul Danubio, ad imitazione del ponte di Traiano (pilastri in muratura, sovrastruttura lignea e due piloni di accesso sulle spalle). https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ponte_di_Costantino_(Danubio) È rappresentato su un medaglione di Roma (328/333 d.C) con la legenda SALVS REIP, conservato nel museo di Vienna: I ponti di Traiano e di Costantino sul Danubio e il ponte Milvio (e mi sembra, tutti i ponti romani ancora esistenti o di cui conosciamo la descrizione) sono ponti ad arco. Qui si tratta di un ponte con sovrastruttura lignea, ma senza archi e a campata singola, quando non sarebbe stato difficile rappresentare almeno un arco su queste monetine. Ciò che ha fatto dire ad alcuni, con l'aspetto insolito dei due pilastri che forse si trattava di un ponte galleggiante, forse simile al ponte di barche permanente di Arelate, menzionato nel IV sec da Ausonio. Ricostruzione di questo « ponte di Costantino » nel museo di Arles: Purtroppo credo di sì.3 punti
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Salve chiedo maggiori informazioni in merito alla cartolina in foto. Trovo strano l’annullo di Città del Vaticano. Il mittente l’ha spedita presso le poste vaticane? Inoltre cosa vuol dire casella postale aperta? Ringrazio in anticipo2 punti
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Ciao, oggi condivido un denario dell'Augusta Giulia Mamea (222-235 d.C.) ,figura molto influente e vero Dominus durante il regno del figlio Alessandro Severo, con la personificazione sul rovescio della dea Vesta coniato a Roma nel 226/227 d.C. di tipologia molto comune. Vesta è raffigurata velata, stante con il Palladio sul palmo della mano destra ed uno scettro a sinistra. Di origine greca, fu molto corteggiata da Apollo e Poseidone ma lei chiese ed ottenne da Zeus di poter restare vergine rinunciando ad una vita normale. Divenne così la dea del focolare domestico, venerata in tutte le case private oltre che nel tempio a lei dedicato all'interno del quale il fuoco a lei sacro veniva perennemente alimentato dalle Vestali. Erano delle "sacerdotesse" che avevano come compito principale proprio quello dì non far spegnere mai il fuoco sacro del Tempio di Vesta, i resti del quale sono ancora visibili ai Fori Imperiali. Si narra che in origine venissero letteralmente sottratte alle loro famiglie da fanciulle, poi nel tempo vennero scelte con delle vere e proprie selezioni che erano vincolate da severi criteri estetici, giuridici e morali. La loro consacrazione era sancita dal Pontefice Massimo (la più alta carica della religione romana) ed il loro sacerdozio durava fino al compimento del trentesimo anno di età dopodiché potevano ritornare alle loro famiglie e riprendere una vita normale. Erano mantenute economicamente dallo Stato, godevano di molti privilegi ed erano rispettate ed omaggiate da tutti. Tuttavia far spegnere per incuria il sacro fuoco ed abbandonarsi ai piaceri sessuali portavano alla loro sicura condanna a morte, due cose quindi da evitare. Da esame diretto il denario risulta coniato (spero ai tempi di Mamea) , con metallo non troppo compromesso, abbastanza centrato ed ha circolato. Grazie ed alle prossime 🙂 ANTONIO 18,50 mm. 2,95 g. RIC 360 I resti del Tempio di Vesta visibili ai Fori Imperiali. Le Vestali intende a preparare i tizzoni ardenti coi quali alimentavano perennemente il sacro fuoco all'interno del Tempio di Vesta.2 punti
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Non stavo parlando da commerciante ma da appassionato che avrebbe estremo piacere nel potersi rifornire di oggetti archeologici su cui nessuno mi potrà mai creare problemi o sollevare obiezioni sulla liceità del possesso e garantiti nella loro autenticità e provenienza …. Pensa a quanto bene farebbe al collezionismo Altrimenti si cade di nuovo nella forzatura di voler considerare le monete, intrinsecamente nate e realizzate come oggetti squisitamente seriali, come oggetti “ unici” per via delle differenze casuali di esecuzione… cosa estremamente stupida in quanto si eleva a valore scientifico il risultato puramente casuale della applicazione di una forza fisica. E questo vale anche per la toreutica e la bronzistica, che nel 90% dei casi era realizzata a stampo per esemplari multipli, ne più ne meno che per ke produzioni moderne. I capolavori i gli esemplari unici , degni di tutela individuale, saranno “ forse” il 10% del totale degli oggetti giunti a noi. A parte il plusvalore dato dal tempo e dall’impegno per raccoglierle…. Non ha alcuna valenza scientifica .., al massimo è uno spaccato dei gusti e abitudini di quell’epoca2 punti
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Lasciando perdere che questo gruppo di monete era assente di raffigurazioni. Se ho 1000 denari tutti uguali io guardo l' insieme e non la singola moneta. Perciò si apprezzano di meno tutti i dettagli della singola moneta e si guarda all' insieme con meno attenzione. A quel punto allora ha più senso ridistribuire nel mercato privato i doppioni guadagnando e magari proteggendo di più quelle poche monete rimaste al museo, come già detto da altri. Almeno secondo me2 punti
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Non sarebbe un cattivo suggerimento per quanto riguarda i duplicati… alcuni paesi esteri già lo fanno, con ottimi risultati. Quando ne hai uno per ogni museo, di oggetto , e gli altri schedati , il resto a cosa ti serve ? L’effetto wunderkammer lo ottieni anche con le copie. E risolveresti anche altri problemi .., 150 stateri identici o 450 , per il pubblico non fanno differenza …. i 3300 aurei di treveri, fanno tremare i polsi ai numismatici , e fanno fare la bavetta ai delinquenti, ma ai fini della conoscenza o dell’esposizione, che peso hanno? Nessuno una volta fotografati e schedati accuratamente….ma sicuramente ci sarebbe l fila ad acquistare i duplicati , se fosse possibile ….2 punti
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Ho costruito una collezione delle sue monete della zecca orientale. Potrebbe essere interessante confrontare la zecca di Roma, tipo in piedi Virtus mostrata sopra con la varietà orientale della mia collezione. Obv:- HADRIANVS AVGVSTVS P P bare head right Rev:- COS III, Virtus,standing right, holding scepter and parazonium; left foot raised, resting on helmet. Unknown Eastern Mint. Bust style is very well executed and good enough to be from Rome. Reference:- RIC -, cf RSC 355, cf BMC Page 380 #25 (Vienna) (draped bare head bust right) same reverse die though the image is very grainy.2 punti
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Io continuo a pensare che, se ne avessero tenute 100 e vendute le altre 350, le 350 ci sarebbero ancora. E, se avessero impiegato il ricavo della vendita in sicurezza, sarebbero state tutte salve. O no? Arka Diligite iustitiam2 punti
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Complimenti per le bellissime monete postate, spero, quando le mie finanze me lo permetteranno, di trovarne una anch’io.2 punti
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Sembrerebbe la riproduzione di un 100 kurus in oro 1327 anno 9 di regno (٩) (1917) data non presente in altre tipologie similari.2 punti
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Questo timbro mi ha incuriosito molto, la prima volta che lo vedo. Sapresti dirmi quando e per quale motivo veniva usato?2 punti
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Questa è la differenza fra le distanze dal bordo delò 5 Lire "Delfino": L'immagine è tratta da: TECNICHE ED ERRORI DI CONIAZIONE nella sezione VARIANTI delle 5 LIRE sul sito di ANDREA DEL PUP (https://www.erroridiconiazione.com). Qui troverai anche le annate che presentano diversità nella distanza.2 punti
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Ciao a tutti, se ci rifletto ricordo che fin da ragazzino sono stato attratto dalle chiavi e serrature al punto da fare razzia di tutto quello che mi capitava sottomano, salvo poi essere stoppato da mio padre. Da adulto per un certo periodo ho subito il fascino dei vecchi lucchetti e dei loro meccanismi raccogliendone alcuni; (probabilmente ci deve essere qualche aspetto psicologico che mi sfugge in tutto questo). alcuni esempi...2 punti
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Salve vi scrivo per sapere se tra gli utenti del forum ci sono esperti di chiavi. Ho ereditato una collezione molto piacevole e mi piacerebbe capirne di più. Ringrazio chi mi saprà dare qualche indicazione.1 punto
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Scaricati i primi 9. Spero che anche l'ultimo possa avere la stessa fruibilità e diffusione. Grazie mille! Non penso di esserne all'altezza, ma se volessi in futuro pubblicare qualche tema numismatico che mi sta a cuore, esiste la possibilità di metterlo all'attenzione dell'editore?1 punto
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Ecco i miei due denari di Adriano, il primo con la Spes, il secondo con la Fides: Ric 601 20mm 3.43g Ric 2200 18mm 3.48g1 punto
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Dovrebbe essere questa, in Francia, vicino Parigi https://onlinecoin.club/Info/Mints/Poissy_Mint/ Con un fulmine come segno di zecca, come si vede chiaramente in questa moneta della Romania https://www.ebay.it/itm/131843642261 C'è anche sulle tue? petronius1 punto
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Ciao le caravelle circolate,ovviamente quelle prime emissioni,quotano max 5 euro,poi vabbè qualcuno te le propone anche a 8,ma arriviamo ai valori fdc,perciò...... Comunque per altre monete/altre discussioni diverse😉1 punto
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Ho cercato di spiegare il fenomeno nel modo più semplice possibile, facendo riferimento ad una superficie piana (in pratica quello che succederebbe se una piastra d'argento fosse ricoperta con una sottile patina di solfuro di argento). Nel caso della moneta - che ovviamente non è una superficie piana - entra in gioco anche la forma della superficie. Poiché l'interferenza è dovuta all'interazione tra la luce riflessa dalla parte esterna della moneta e quella che passa attraverso la patina e viene riflessa dal metallo che giace sotto alla patina, nelle zone dove cambia la "pendenza" della superficie della moneta accadono processi di interferenza abbastanza complicati, ma comunque il principio fisico che è alla base del fenomeno è sempre lo stesso. Ricordo inoltre che il processo di formazione della patina non è necessariamente lo stesso per tutti i punti di una moneta e potrebbe variare in prossimità dei rilievi. Quanto al fatto che alcune monete non mostrino iridescenza, dipende dallo stato della superficie. Il caso ideale è una superficie di argento ricoperto da uno strato sottile di solfuro di argento. Se lo spessore dello strato è troppo grande, la moneta tende ad apparire di colore scuro e non c'è più iridescenza perché non c'è abbastanza luce riflessa dalla superficie d'argento sottostante alla patina. Ricordo che la luce riflessa dalla base d'argento deve attraversare la patina due volte (una volta prima di essere riflessa e la seconda volta dopo essere stata riflessa). Se lo spessore della patina è troppo elevato la luce viene assorbita prima di essere riflessa. Inoltre, poiché il fenomeno dell'iridescenza è legato ad un processo di interferenza, per avere una forte iridescenza bisogna che lo spessore della patina sia confrontabile con la lunghezza d'onda della luce (parliamo di luce visibile e quindi qualche centinaio di nm (si legge nanometri) ovvero qualche migliaio di strati atomici, davvero molto poco!)1 punto
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Buongiorno, al museo Campano di Capua è esposta questa moneta che presenta la N capovolta al dritto, sotto la testa di Giove. Fortunatamente proprio il dritto della moneta è mostrato, cosa non scontata in questa sezione molto disordinata. E' la 94/1 sul catalogo del forum. A confermare la tipologia della moneta pur in assenza del rovescio (il dritto comunque è molto diverso da quello solito dei Vittoriati tanto che subito ho notato la moneta) è questa pagina del periodico ‘’ La provincia della Terra di Lavoro’’ in cui c’è questo articolo di M. Crawford. La data dell’articolo si può ricavare dalla descrizione che si legge nella foto: quel numero del periodico è stato emesso in occasione del centenario della fondazione del Museo Campano,1870https://www.museocampanocapua.it/museo/storia/ . Credo quindi sia stato scritto nel 1970. Allego una foto migliore per leggere l’articolo del periodico ed indico il punto in cui si parla di questo Vittoriato con N capovolta.1 punto
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Ringrazio pubblicamente @Raff82 e @Litra68 per avermi aiutato nella ricerca...1 punto
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Lucius Papius was one of the triumvir monetalis in 79 B.C. One interesting element in this coinage is the paired symbols used on either side of the coins. Each coin was produced with a pair of symbols in the field that were linked by a theme. These dies were not used interchangeably and coins only exist with the paired die. As far as I am aware the symbols were only repeated twice Crawford RRC Symbol variant 1 (amphora/amphora) and RRC Symbol variant 11 (tall cup/jug). We cannot be sure how many die pairs were created but there is a hypothesis that there were 246 die pairs due to the fact that one die is known with CCXLVI/CCXLVI (RRC Symbol variant 178). Crawford identified and illustrated 211 die variant pairs at the time of publishing. Several new dies have been found since RRC was published. To my knowledge the most comprehensive analysis of this type was performed by Richard Schaefer as part of the Roman Republican Die Project (RRDP) https://numismatics.org/pocketchange/schaefer/ James Bonnano manages an excellent online resource that has increased the number of illustrated dies to 232 https://bonannocoins.com/l_papius/l_papius_db.php I have been is discussion with James and Richard in the past and wanted to take the opportunity to share a couple of examples frmo my collection that are relatively interesting. L Papius Denarius Serratus Obv:– Head of Juno Sospita right, wearing goat skin tied under chin. Behind head, Shoe. Rev:– Gryphon running right; in ex., L. PAPI.; in field, Sandal Minted in Rome from . B.C. 79. Reference(s) – RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Symbol variety – RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 226. 3.78g. 19.71 mm. 180 degrees. An unpublished symbol pair with five examples currently known. This is likely the best of the five examples according to Richard Schaefer. L Papius Denarius Serratus Obv:– Head of Juno Sospita right, wearing goat skin tied under chin. Behind head, Dolphin wrapped around anchor. Rev:– Gryphon running right; in ex., L. PAPI.; in field, Hippocamp Minted in Rome from . B.C. 79. Reference(s) – RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Symbol variety – RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 220. The only example example currently known according to Richard Schaefer.1 punto
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Ciao @vindar ecco quanto riporta Maiuri: Vittoriati senza simboli: » (6 quasi logori, 7 logori, 1 1 consumati e guasti dall'ossido)...... 24 Vittoriati con simboli: " cornucopia gr. 2,95 (usato e guasto ossidato) . . 1 Il peso dei vittoriati, senza simboli dopo la ripulitura dalla forte crosta di ossido di rame e terriccio, è il seguente: gr. 2,42; 2,53; 2,57; (3) 2,60; (2) 2,65; 2,70; (2) 2,72; (2) 2,75; (2) 2,80; 2,85; 2,88; 2,92; (2) 2,95; (3) 3,05; 3,10 (lasciato ossidato); 3,20.1 punto
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L’epoca imperiale romana riaffiora a Cerveteri Due importanti reperti archeologici probabilmente risalenti all’epoca imperiale romana, sono stati rinvenuti il mese scorso a quindici giorni uno dall’altro, durante i lavori di ripulitura e manutenzione eseguiti dal Gruppo Archeologico del Territorio Cerite nel sito delle Acquae Caeretanae nel Comune di Cerveteri (Rm). Secondo il presidente del Gruppo, Paolo Marini, nel primo caso si tratta di “un busto in marmo bianco a grana fine mancante della testa e di parte della spalla sinistra. Il busto è loricato con una corazza ornata da una testa di Gorgone al centro; un panneggio copre quello che resta della spalla sinistra. L’accollatura della corazza è listata ed il suo tipo ricco nei particolari degli spallacci e del gorgonèinon. Il plinto di sostegno è decorato da un motivo floreale a palmetta. Il secondo reperto, come riferisce il direttore del Polo Museale del Castello di Santa Severa, Flavio Enei, è un pilastro a sezione rettangolare di cm 26×23, alto cm 87 con base modanata presenta sulla faccia superiore un incasso circolare di cm 18 di diametro destinato all’alloggiamento di un ulteriore elemento (Busto o altro oggetto), che sulla faccia anteriore presenta scolpiti a rilievo una situla con ansa sopraelevata e un sistro, oggetti chiaramente riferibili al culto isiaco Subito sotto detti strumenti si legge l’iscrizione P.AELIUS.AUG.LIB/EPICTETUS/VOTO, ben impaginata, con lettere poco profonde, alte 3 cm. Si tratta di una dedica ad Iside del liberto imperiale Publio Elio Epicteto, probabile liberto dell’imperatore Adriano, presumibilmente inquadrabile nel periodo compreso tra il 117 e il 138 d.C. Per motivi di sicurezza, ambedue i reperti sono stati portati al laboratorio di restauro del Polo Museale Civico nel Castello di Santa Severa, in attesa che si decisa la loro collocazione. Il Comune di Cerveteri è intenzionato ad avanzare la richiesta affinché i reperti rinvenuti siano destinati al Museo Nazionale Archeologico Cerite sito al centro della città etrusca dove tra le varie testimonianze archeologiche che compongono la sua collezione, figurano il Cratere e la Kylix di Eufronio. “Il ritrovamento del busto marmoreo e del pilastro avvenuti alle Acquae Caeretanae – ha detto la sindaca di Cerveteri Elena Gubetti – premia la costanza e il lavoro svolto dai volontari Gruppo Archeologico del Territorio Cerite svolto, va sottolineato, in modo assolutamente gratuito. Sono convinta che il sito regalerà altre importanti scoperte che contribuiranno ad arricchire il patrimonio archeologico nazionale e in particolare della nostra città. Spero che la nostra richiesta di poter collocare busto e pilastro nel nostro museo sia accolta, sarebbe un motivo in più per studiosi e appassionati di archeologia per visitare il nostro museo che già offre molto da ammirare dell’antica civiltà etrusca. Nel caso – conclude la sindaca – a settembre presenteremo i due reperti al pubblico nel corso di un incontro dedicato al quale inviteremo la stampa e importanti ospiti qualificati, tributando all’evento l’importanza che merita”. https://www.lagone.it/2023/08/07/lepoca-imperiale-romana-riaffiora-a-cerveteri/1 punto
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Attendo con curiosità di sapere come si risolverà la faccenda, riguardo alla preferenza anche io probabilmente avrei preso il primo.1 punto
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@gpittini, lo "stile" del rovescio sembra avvicinarsi alle coniazioni del 1636. la mia è solo un'ipotesi. un caro saluto.1 punto
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A me da l'impressione di una moneta cristallizzata. La cristallizzazione è un fenomeno fisico che può capitare alle monete ad alto tenore d'argento. se è così la moneta potrebbe essersi rotta in mano al collezionista seguendo una linea si rottura indotta da un saggio effettuato in antichità.1 punto
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Ciao, possedendo diversi denari di Eliogabalo solo uno ha il ritratto dell'imperatore rappresentato con il "corno sacro" ed anche se di tipologia diversa da quella dì @Rufiliussul rovescio vi è comunque la sua figura in veste di sacerdote. Quindi sembra che solo per questi denari, proprio perché comunicavano un chiaro messaggio religioso, è presente tale particolare. ANTONIO 19 mm. 3,64 g. RIC 881 punto
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Il tesoro di Marcianise è stato ritrovato nel 1932. Si dice che contenesse 100 Victoriati di cui 1 victoriatus d'oro nello stile del 94/1 victoriatus. All'arrivo dei Carabinieri erano rimasti solo 8 Victoriati, tutti 94/1. Le altre monete del tesoro di Marcianise non sono mai state documentate ma noto che il BM, il BNF e altri musei hanno acquisito più esemplari di 94/1 negli anni '30 e dei 16 esemplari del tipo noti a Crawford ha anche indicato che tutti tranne uno ( un esemplare posseduto dal BM prima di Marcianise) provenivano da questo unico tesoro. Per maggiori informazioni si veda il Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano 1937 pag. 32 dove Ettore Gábrici discute di questo tesoro. Puoi trovarlo qui: http://www.socnumit.org/doc/BCNN/BCNN1937.pdf . Crawford cita anche AIIN 1954 pagina 113 tuttavia non ho accesso a questo articolo. Se qualcuno può scansionarlo e fornirmelo gli sarei molto grato. Non si sa molto del cosiddetto tesoro "Münzen und Medaillen". È arrivato sul mercato intorno al 1985. Alcune delle monete sono state vendute nelle loro vendite, ma molte sono state vendute privatamente. Mi è stato detto che hanno offerto in vendita circa 40 esemplari. Non si sa esattamente da dove provengano queste monete e sfortunatamente sospetto che chiunque possa averlo saputo con certezza sia morto da tempo. Puoi vedere molte delle monete di entrambi i depositi al CRRO qui: http://numismatics.org/crro/id/rrc-94.1#annotations The Marcianise hoard was found in 1932. It reportedly contained 100 Victoriati including 1 gold victoriatus in the style of the 94/1 victoriatus. By the time the Carabinieri arrived only 8 Victoriati remained, all of which were 94/1. The other coins in the Marcianise hoard were never documented but I note that the BM, BNF and other museums acquired multiple examples of 94/1 in the 1930s and of the 16 examples of the type known to Crawford he also indicated that all but one(an example owned by the BM before Marcianise) were from this one hoard. For more information see Bolletino del Circolo Numismatico Napoletano 1937 page 32 where Ettore Gábrici discusses this hoard. You can find this here: http://www.socnumit.org/doc/BCNN/BCNN1937.pdf . Crawford also cites AIIN 1954 page 113 however I do not have access to this paper. If someone can scan it and provide it I would be most grateful. Not much is known about the so-called "Münzen und Medaillen" hoard. It came on the market around 1985. Some of the coins were sold in their sales but many were sold privately. I am told they offered approximately 40 examples for sale. Exactly where these coins came from is not known and unfortunately I suspect anyone who may have known for sure is long dead. You can see many of the coins from both hoards at CRRO here: http://numismatics.org/crro/id/rrc-94.1#annotations1 punto
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È proprio un ponte. Le righe sotto rappresentano l'acqua che scorre... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Si , la statua della Vittoria nella Curia del Senato aveva (forse) questo atteggiamento scultoreo con la sola differenza che era in oro ; statua probabilmente presa a Taranto come bottino di guerra . Nella Curia del Senato romano , dall' anno 29 a. C. , Ottaviano , in ricordo della sconfitta e morte di Marco Antonio , pose nella Curia un altare posto come base per la statua d' oro della Vittoria presa ai Tarantini . La statua ritraeva (forse) una donna alata che portava una palma e una corona di lauro , questi attributi sono quelli che si suppone portasse nelle mani , ma non e' certo che la statua della Vittoria posta nella Curia del Senato avesse queste movenze scultoree , forse ritraeva una donna alata con un piede posto su un globo e una corona di alloro in mano come compare in alcune monete del tempo di Augusto . Quale realmente fosse la Vittoria che tante discordie provoco' tra Cristiani e Pagani gia' sul finire del IV secolo , non e' certo . La Vittoria comunque venne rimossa per la prima volta nel 357 dall'imperatore Costanzo II , fervente ariano , ma fu ricollocata in Senato durante il regno di Giuliano . Nel 382 Graziano , accogliendo le richieste di Ambrogio di Milano , Vescovo dell' allora capitale della Parte Occidentale dell' Impero , la fece nuovamente rimuovere dall' aula del Senato . Seguì nel 384 , sotto il regno di Valentiniano II , la famosa disputa tra Ambrogio di Milano e Quinto Aurelio Simmaco , Senatore pagano e fiero oppositore del cristianesimo che , da Prefetto di Roma , si prodigò per la reintegrazione dell' Ara e della statua in Senato . Alla morte di Valentiniano II l' altare fu nuovamente ricollocato nella sede del Senato da Eugenio nel 393/4 , per essere definitivamente rimosso nel 394 da Teodosio dopo la vittoria al Frigido su Eugenio . Un solido emesso da Costantino II ne riproduce le sembianze con entrambe le braccia alzate che tengono in mano una corona di alloro e una palma , simboli di Vittoria e Pace (Pax Romana) Un interessante vecchio articolo su questa statua : https://www.bing.com/ck/a?!&&p=f51d262107af756bJmltdHM9MTY5MTM2NjQwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTIzNQ&ptn=3&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=la+statua+della+vittoria+di+Taranto&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cubGFtb25ldGEuaXQvdG9waWMvMTM2MTU0LWxhLXZpdHRvcmlhLw&ntb=11 punto
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La Bulgaria ha spostato l'obiettivo dell'ingresso ufficiale nell'unione monetaria al 1° gennaio 2025 ma già da un mese ha avviato trattative con la Commissione europea per l'introduzione parallela dell'euro già dal 2024. Se la Commissione europea e la BCE daranno parere favorevole la Bulgaria potrà permettere ai suoi cittadini di scegliere se operare in euro o in lev, con doppia prezzatura delle merci e scelta libera della valuta con cui pagare. Il referendum chiesto dal partito nazionalista filorusso Vazrazhdane per rimandare l'ingresso nell'euro al 2043 è stato rifiutato dal parlamento bulgaro. A mio parere un lungo utilizzo parallelo della valuta locale con l'euro è una buona idea, perchè è un ottimo metodo per fermare la speculazione facendo in modo che tutti si abituino a pensare in euro, senza stacco netto e conseguente effetto collaterale di arrotondamenti pazzi (o truffe vere e proprie) così facili da attuare.1 punto
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Ciao @ferdinandoII complimenti per la bellissima Cingranella con la particolarità di avere una collisione di conii che la rende unica. Penso sia la stessa moneta ex-Inasta Asta E-live 89 che avevo inserito al post #69. La tua moneta ( come altre dei millesimi 1851 e 1853 ) presenta un'ulteriore curiosità/variante: il doppio puntino dopo HIER. Come già scritto, è attualmente impossibile affermare se si tratti di un evento casuale oppure un "segno" apposto volontariamente dall'incisore. In mancanza di documenti, anche se gli esemplari sono ormai un certo un numero, mi limito a segnalarlo. Buona Serata a Tutti, Beppe1 punto
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In fatto di chiavi il massimo che si può vedere penso siano le chiavi antiche romane, ma per normative e prezzi mi basta ammirarle nei musei. Ciao.1 punto
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Su, lo faccia lo sforzo. Legga quelle poche pagine del Noe, si citano esemplari su cui si poneva il dubbio che non sono quelli da me condivisi. Non serve battere i coperchi come fossimo al mercato ortofrutticolo. È un atteggiamento che offende la memoria degli studiosi del passato che vedo non si degna di attenzionare. Posi la clava, grazie.1 punto
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Io l'ho presa a simbolo per la perdita di un culto che affonda le sue origini nel Mito... Adrianopoli indubbiamente é stato un momento decisivo nella caduta dell'Impero per l'annientamento di gran parte dell'esercito romano... ma come dice anche Barbero nel video allegato in apertura il vero shock per un romano fu la caduta di Roma nel 410. Anche per il cittadino che non abitava nell'Urbe. Perché Roma non era solo la capitale ovvero il centro amministrativo ma soprattutto era un simbolo, da sempre invitta e destinata all'Eternità (Roma Aeternae) nel suo ruolo di faro della Civiltà. Quello fu veramente un evento epocale, vissuto con incredulità. Ciao Illyricum1 punto
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