Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/11/23 in Risposte
-
È un famoso tallero di Maria Teresa. Questa moneta ha esteso la fama dell'Imperatrice Maria Teresa, che regnò in Austria, Ungheria e Boemia dal 1740 al 1780. Nel 1753 l'Austria firmò un trattato con il Ducato di Baviera che regolamentava il contenuto di argento fino dei talleri. Le monete prodotte successivamente portano una X dopo la data e si definiscono talleri di convenzione. Dal 1780 in poi, anno di morte dell'Imperatrice, la moneta è stata sempre emessa con la stessa data del 1780 ed è stata coniata dalle seguenti zecche: Birmingham, Bombay, Londra, Parigi, Roma e Utrecht, oltre che dalla zecche Asburgiche di Bruxelles, Hall, Günzburg, Karlsburg, Kremnitz, Milano, Venezia, Praga e Vienna. Tra il 1751 e il 2000 sono stati coniati circa 389 milioni di pezzi. Dal 1946, la zecca di Vienna ne ha emessi più di 49 milioni e viene tuttora prodotta. All'inizio del Novecento è stata la moneta ufficiale dell'Etiopia e nello stesso periodo la banca dell'Abissinia emetteva in Talleri anche le banconote. È stata una delle prime monete usate negli Stati Uniti e ha probabilmente contribuito (accanto all'8 Reales spagnolo) alla scelta degli Stati Uniti di usare il dollaro come unità monetaria. Il tallero di Maria Teresa è stata anche la moneta di Muscat e Oman dove le monete venivano contraddistinte dalle originali attraverso contromarche con caratteri in arabo. La moneta è anche attualmente popolare in Africa e nel Medio Oriente. È una bella moneta d'argento con il ritratto dell'Imperatrice sul dritto e l'aquila bicefala Austro-Ungarica al rovescio. La moneta prodotta dalla zecca di Vienna ha un diametro di 39,5 mm uno spessore di 2,5 mm, pesa 28,0668 grammi di cui 23,3795 g d'argento fino, pari a un titolo di 833/1000. Differenze nelle dimensioni, titolo, peso e alcuni dettagli del conio si possono ritrovare nelle monete prodotte da altre zecche su concessione della zecca di Vienna, per permettere il riconoscimento della zecca produttrice.5 punti
-
Cari Lamonetiani, ho riordinato le immagini delle 2 Lire "Quadrighe" e oggi voglio condividerle con voi. Che ne dite? Spero vi piacciano come piacciono a me...4 punti
-
Secondo me le hanno già cucinate con le cime di rapa. Scusate… ma da buon barese non ho saputo resistere alla battuta…4 punti
-
Some very nice coin here. There are quite a few variations in the series. Here are some of my own. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Qualche bella moneta qui. Ci sono alcune variazioni nella serie. Ecco alcuni dei miei. Obv:– IMP ANTONINVS PIVS AVG, Laureate, horned, draped and cuirassed bust right Rev:– SACERD DEI SOLIS ELAGAB, Elagabalus standing right, holding club and patera over lit altar; star in field right References:– RIC 131 Obv:– IMP ANTONINVS PIVS AVG, laureate draped and cuirassed bust right Rev:– INVICTVS SACERDOS AVG, Elagabalus standing holding a patera over an altar and a club. Star in left field. Bull behind the altar Minted in Rome. A.D. 220-222 Reference– BMC 209-210. RIC 88. RSC III 61b Obv:– IMP ANTONINVS PIVS AVG, laureate, horned, draped and cuirassed bust right Rev:– INVICTVS SACERDOS AVG, Elagabalus standing holding a patera over an altar and a club. Star in left field. Bull behind the altar Minted in Rome. A.D. 220-222 Reference– BMC 209-210. RIC 88. RSC III 61 Obv:– IMP ANTONINVS PIVS AVG, laureate, horned, draped and cuirassed bust right Rev:– INVICTVS SACERDOS AVG, Elagabalus standing holding patera over an altar and branch. Star in right field. Horn on ground to his left Minted in Rome. A.D. 222 Reference– BMC 209 note. RIC 87 (where it is rated Common citing Cohen). RSC III 58. Cohen 58 (illustrated with star in right field) valued at 50 Fr. No examples in RD. ex Numismatica Ars Classica NAC AG Sale 42, Lot 379, 20th November 2007, ex Barry Feirstein Collection, previously privately purchased from Harlan J. Berk. Described as Lightly toned and good extremely fine by NAC. 21 mm. 3.11 gms. 0 degrees.4 punti
-
Il giorgino modenese era una moneta dal valore di 5 soldi e con questo valore nominale venne emesso a Modena dal 1598 al 1719. Nel corso degli anni, ed in particolare fra il 1716 e il 1722 il valore dell'argento aumentò in modo significativo generando la tesaurizzazione delle monete di buona lega. Per tale motivo Rinaldo I d'Este duca di Modena, con due ordini, uno nel 1717 per le muraiole, uno nel 1722 per i giorgini, comandò che le muraiole e i giorgini in circolazione fossero consegnate alla zecca ducale al loro valore nominale per essere contromarcate. In seguito a questi ordini furono ritirate e contromarcate anche le muraiole e i giorgini dei precedenti duchi estensi (Francesco I e Alfonso IV) in circolazione da almeno 70 anni (anche per questo motivo molte monete contromarcate appaiono usurate e poco leggibili). Dopo la marcatura con giglio ed aquilette estensi le monete in questione furono reimmesse in circolazione ma con valore nominale aumentato: le muraiole da 2 soldi a 3,33 soldi; i giorgini da 5 soldi a 6,66 soldi. In pratica il duca di Modena comprava muraiole e giorgini al loro valore nominale e dopo aver loro inferto una martellata li reimmetteva in circolazione con un incremento di valore dal 33% (giorgini) al 66,5% (muraiole). Un'operazione speculativa di non poco conto... che ebbe il suo epilogo con l'ordine del 18 luglio 1726 con cui si ordinava che muraiole e giorgini contromarcati tornassero ad essere scambiati per il loro vecchio controvalore ovvero 2 soldi le muraiole, 5 soldi i giorgini... In pratica il duca, dopo aver guadagnato dal 30% al 60% con l'operazione di marcatura, riportava tutto allo stato originale. Con buona pace del volgo che di colpo si trovava svalutata di almeno un terzo la propria magra riserva di contante... Mario4 punti
-
Eccomi di nuovo, come promesso vi mostro il secondo acquisto del mese, dopo il falso asse di Otone (discussione nelle monete provinciali) e lo scambio del sesterzio di Filippo I l'arabo (discussione recente di ieri qui in imperiali), finalmente un acquisto andato a buon fine senza incidenti (ci tengo a ringraziare il venditore per l'ottima transazione anche se non posso nominarlo), sarà forse la benedizione del Dio Sole? Dopotutto c'era qualcuno una volta che diceva "E ora, con l'aiuto del sole, vincerò!", in ogni caso quello era Daitarn III e non Elagabalo, anche se, vista la sua fama, non mi stupirebbe che pure lui avesse usato una frase simile 🧐 Tornando al denario in questione, sono estremamente soddisfatto di averla inclusa nella collezione perché è una moneta che per me ha un profondo significato storico. Oltre al ritratto (bellissimo aggiungerei) di Sesto Vario Avito Bassiano, poi Imperatore Marco Aurelio Antonino Augusto, noto a tutti come Elagabalo, sul rovescio ha una raffigurazione del suddetto nelle vesti di Sacerdote del Dio Sole (cosa che lui effettivamente era anche prima di diventare Imperatore) e di conseguenza nella legenda è presente quindi anche il suo soprannome (che deriva appunto dal nome dl Dio El-Gabal), non so bene come spiegarlo, ma è una cosa che mi emoziona tantissimo (lo sto usando anche come foto profilo 😅). Spero piaccia anche a voi ☺️ Ecco la moneta: Elagabalo, Denario 220-222, Roma, RIC 131 3.47g x 20mm. Argento D/ IMP ANTONINVS PIVS AVG; busto laureato, drappeggiato e corazzato; corno sulla corona. R/ SACERD DEI SOLIS ELAGAB; Elagabalo, con patera e clava, che sacrifica su altare; a destra, una stella. qSPL3 punti
-
Vi mando qualche foto di lucchetti e chiavi.. fra qualche settimana potrò postare qualche foto di qualche chiave3 punti
-
Grazie a te per aver condiviso la tua comune, ma sempre affascinante, moneta dell'imperatrice.3 punti
-
Vicinanza del tutto relativa, 18 anni dopo. E supponendo che l’immagine del ponte Milvio, priva di legenda, sia stata immediatamente riconoscibile dalla popolazione di Costantinopoli. Rimane vero che le commemorative della dedicazione di Costantinopoli funzionano di solito accoppiando Roma e Costantinopoli. È il caso delle communissime VRBS ROMA/COSTANTINOPOLIS, ma anche delle emissioni «PR» (Pax Romana? Populus Romanus?) dalle tipologie Roma/Virtus e Costantinopoli/Pax, erroneamente inserite nel RIC VIII e per la zecca di Roma (RIC VIII, Roma 104-106). Si sono invece rivelate essere coniate nel 330 d.C e forse tutte o in parte a Costantinopoli. Si può comunque pensare che se l’iconografia con il ponte rappresentasse Roma, avrebbe probabilmente avuto il suo equivalente coniato nella zecca dell’Urbs. Costantino fece costruire nel 328 un ponte sul Danubio, ad imitazione del ponte di Traiano (pilastri in muratura, sovrastruttura lignea e due piloni di accesso sulle spalle). https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ponte_di_Costantino_(Danubio) È rappresentato su un medaglione di Roma (328/333 d.C) con la legenda SALVS REIP, conservato nel museo di Vienna: I ponti di Traiano e di Costantino sul Danubio e il ponte Milvio (e mi sembra, tutti i ponti romani ancora esistenti o di cui conosciamo la descrizione) sono ponti ad arco. Qui si tratta di un ponte con sovrastruttura lignea, ma senza archi e a campata singola, quando non sarebbe stato difficile rappresentare almeno un arco su queste monetine. Ciò che ha fatto dire ad alcuni, con l'aspetto insolito dei due pilastri che forse si trattava di un ponte galleggiante, forse simile al ponte di barche permanente di Arelate, menzionato nel IV sec da Ausonio. Ricostruzione di questo « ponte di Costantino » nel museo di Arles: Purtroppo credo di sì.3 punti
-
Salve chiedo maggiori informazioni in merito alla cartolina in foto. Trovo strano l’annullo di Città del Vaticano. Il mittente l’ha spedita presso le poste vaticane? Inoltre cosa vuol dire casella postale aperta? Ringrazio in anticipo2 punti
-
Ciao, oggi condivido un denario dell'Augusta Giulia Mamea (222-235 d.C.) ,figura molto influente e vero Dominus durante il regno del figlio Alessandro Severo, con la personificazione sul rovescio della dea Vesta coniato a Roma nel 226/227 d.C. di tipologia molto comune. Vesta è raffigurata velata, stante con il Palladio sul palmo della mano destra ed uno scettro a sinistra. Di origine greca, fu molto corteggiata da Apollo e Poseidone ma lei chiese ed ottenne da Zeus di poter restare vergine rinunciando ad una vita normale. Divenne così la dea del focolare domestico, venerata in tutte le case private oltre che nel tempio a lei dedicato all'interno del quale il fuoco a lei sacro veniva perennemente alimentato dalle Vestali. Erano delle "sacerdotesse" che avevano come compito principale proprio quello dì non far spegnere mai il fuoco sacro del Tempio di Vesta, i resti del quale sono ancora visibili ai Fori Imperiali. Si narra che in origine venissero letteralmente sottratte alle loro famiglie da fanciulle, poi nel tempo vennero scelte con delle vere e proprie selezioni che erano vincolate da severi criteri estetici, giuridici e morali. La loro consacrazione era sancita dal Pontefice Massimo (la più alta carica della religione romana) ed il loro sacerdozio durava fino al compimento del trentesimo anno di età dopodiché potevano ritornare alle loro famiglie e riprendere una vita normale. Erano mantenute economicamente dallo Stato, godevano di molti privilegi ed erano rispettate ed omaggiate da tutti. Tuttavia far spegnere per incuria il sacro fuoco ed abbandonarsi ai piaceri sessuali portavano alla loro sicura condanna a morte, due cose quindi da evitare. Da esame diretto il denario risulta coniato (spero ai tempi di Mamea) , con metallo non troppo compromesso, abbastanza centrato ed ha circolato. Grazie ed alle prossime 🙂 ANTONIO 18,50 mm. 2,95 g. RIC 360 I resti del Tempio di Vesta visibili ai Fori Imperiali. Le Vestali intende a preparare i tizzoni ardenti coi quali alimentavano perennemente il sacro fuoco all'interno del Tempio di Vesta.2 punti
-
2 punti
-
Non stavo parlando da commerciante ma da appassionato che avrebbe estremo piacere nel potersi rifornire di oggetti archeologici su cui nessuno mi potrà mai creare problemi o sollevare obiezioni sulla liceità del possesso e garantiti nella loro autenticità e provenienza …. Pensa a quanto bene farebbe al collezionismo Altrimenti si cade di nuovo nella forzatura di voler considerare le monete, intrinsecamente nate e realizzate come oggetti squisitamente seriali, come oggetti “ unici” per via delle differenze casuali di esecuzione… cosa estremamente stupida in quanto si eleva a valore scientifico il risultato puramente casuale della applicazione di una forza fisica. E questo vale anche per la toreutica e la bronzistica, che nel 90% dei casi era realizzata a stampo per esemplari multipli, ne più ne meno che per ke produzioni moderne. I capolavori i gli esemplari unici , degni di tutela individuale, saranno “ forse” il 10% del totale degli oggetti giunti a noi. A parte il plusvalore dato dal tempo e dall’impegno per raccoglierle…. Non ha alcuna valenza scientifica .., al massimo è uno spaccato dei gusti e abitudini di quell’epoca2 punti
-
2 punti
-
2 punti
-
Lasciando perdere che questo gruppo di monete era assente di raffigurazioni. Se ho 1000 denari tutti uguali io guardo l' insieme e non la singola moneta. Perciò si apprezzano di meno tutti i dettagli della singola moneta e si guarda all' insieme con meno attenzione. A quel punto allora ha più senso ridistribuire nel mercato privato i doppioni guadagnando e magari proteggendo di più quelle poche monete rimaste al museo, come già detto da altri. Almeno secondo me2 punti
-
Non sarebbe un cattivo suggerimento per quanto riguarda i duplicati… alcuni paesi esteri già lo fanno, con ottimi risultati. Quando ne hai uno per ogni museo, di oggetto , e gli altri schedati , il resto a cosa ti serve ? L’effetto wunderkammer lo ottieni anche con le copie. E risolveresti anche altri problemi .., 150 stateri identici o 450 , per il pubblico non fanno differenza …. i 3300 aurei di treveri, fanno tremare i polsi ai numismatici , e fanno fare la bavetta ai delinquenti, ma ai fini della conoscenza o dell’esposizione, che peso hanno? Nessuno una volta fotografati e schedati accuratamente….ma sicuramente ci sarebbe l fila ad acquistare i duplicati , se fosse possibile ….2 punti
-
Ho costruito una collezione delle sue monete della zecca orientale. Potrebbe essere interessante confrontare la zecca di Roma, tipo in piedi Virtus mostrata sopra con la varietà orientale della mia collezione. Obv:- HADRIANVS AVGVSTVS P P bare head right Rev:- COS III, Virtus,standing right, holding scepter and parazonium; left foot raised, resting on helmet. Unknown Eastern Mint. Bust style is very well executed and good enough to be from Rome. Reference:- RIC -, cf RSC 355, cf BMC Page 380 #25 (Vienna) (draped bare head bust right) same reverse die though the image is very grainy.2 punti
-
Io continuo a pensare che, se ne avessero tenute 100 e vendute le altre 350, le 350 ci sarebbero ancora. E, se avessero impiegato il ricavo della vendita in sicurezza, sarebbero state tutte salve. O no? Arka Diligite iustitiam2 punti
-
2 punti
-
Complimenti per le bellissime monete postate, spero, quando le mie finanze me lo permetteranno, di trovarne una anch’io.2 punti
-
Sembrerebbe la riproduzione di un 100 kurus in oro 1327 anno 9 di regno (٩) (1917) data non presente in altre tipologie similari.2 punti
-
2 punti
-
Questo timbro mi ha incuriosito molto, la prima volta che lo vedo. Sapresti dirmi quando e per quale motivo veniva usato?2 punti
-
Questa è la differenza fra le distanze dal bordo delò 5 Lire "Delfino": L'immagine è tratta da: TECNICHE ED ERRORI DI CONIAZIONE nella sezione VARIANTI delle 5 LIRE sul sito di ANDREA DEL PUP (https://www.erroridiconiazione.com). Qui troverai anche le annate che presentano diversità nella distanza.2 punti
-
Ciao a tutti, se ci rifletto ricordo che fin da ragazzino sono stato attratto dalle chiavi e serrature al punto da fare razzia di tutto quello che mi capitava sottomano, salvo poi essere stoppato da mio padre. Da adulto per un certo periodo ho subito il fascino dei vecchi lucchetti e dei loro meccanismi raccogliendone alcuni; (probabilmente ci deve essere qualche aspetto psicologico che mi sfugge in tutto questo). alcuni esempi...2 punti
-
un saluto a tutti i nummofili, la condizione di questo giorgino non è proprio il massimo ma è evidente la ribattitura con il giglio al dritto e pure al rovescio anche se un po' impastata si intravede altro segno di ribattitura. Chi e perché sceglieva di ribattere le monete. Gordon1 punto
-
Le 2 Lire "Quadriga briosa", secondo il catalogo Gigante hanno un bordo considerato di 2° classe perché presenta debolezze. Tuttavia (la foto inganna), quello che hai notato è semplicemente "bava di conio".1 punto
-
Ciao Franks! Qui siamo in ferie e proprio per questo ho più tempo da trascorrere nel mio sito preferito. La rupia sembra proprio autentica, un buon BB+ per essere severi. Non la laverei, così ha il suo fascino. Complimenti per il buon inizio. Chi ben comincia è già a metà dell'opera. Buona collezione!1 punto
-
Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Adriano (117-138 d.C) recante sul rovescio la personificazione della dea Roma seduta, con lancia e scudo appoggiato vicino al trono a sinistra e con la Vittoria sostenuta con mano destra , coniato a Roma nel 123 d.C. Adriano fu un imperatore che governò bene assicurando un lungo periodo di stabilità e prosperità all'impero, limitando le azioni militari più al mantenimento dei territori conquistati dai suoi predecessori e quindi alla salvaguardia dei confini (famoso il cosiddetto Vallo di Adriano, una lunga muraglia con fortificazioni, opera imponente che aveva il compito di impedire alle popolazioni della Britannia di riconquistare quanto loro sottratto) che all'acquisizione di nuovi. Viaggiò moltissimo e trascorse la maggior parte del suo tempo nelle province per rendersi conto di persona di come erano amministrate e come si viveva realmente contribuendo con i suoi interventi, dove vi era necessità, a migliorare la situazione esistente. Uno degli imperatori da annoverare tra quelli che hanno lasciato segni positivi e sicuramente benvoluto dal popolo. La divinità Roma, che era venerata come la protettrice dell'Urbe e di tutto l'impero, fece la sua comparsa sulla monetazione romana tra il lll ed il ll secolo a.C.e tra le varie ipotesi la più probabile sembra attribuirle origini greche. Aveva enorme importanza per I romani della città eterna, ma il suo culto fu incentivato soprattutto nelle provincie con la finalità di avvicinare I suoi abitanti al rispetto ed alla lealtà verso lo Stato centrale, cosa ovviamente molto importante. Da esame diretto la moneta è coniata (spero nel 123), ben centrata, con discreto metallo ed ha svolto egregiamente la sua funzione restando tuttavia ben leggibile 🙂. Grazie ed alle prossime ANTONIO 17,50 mm. 3,24 g. RIC 77 Raffigurazione in bassorilievo della dea Roma.1 punto
-
Avevo acquistato questo francobollo in quanto tifoso, ma non sapevo valessero tanto. Prezzo magari fissato da qualche antimilanista.1 punto
-
1 punto
-
Ci provo...La firma VDB presente solo nella prima emissione del 1909🤔1 punto
-
Buona sera. Rimanendo in tema con il titolo di questa discussione, posto ONE umile Centesimo USA, ma con una particolarità che ricercavo già da qualche tempo. Sicuramente @Massimiliano Tiburzi avrai già capito quale particolarità è presente... Saluti1 punto
-
Carina. A me sembra autentica (prova il peso 11,65gr), circolata ma in buone condizioni, beh SPL pieno è difficile dirlo da delle foto comunque un bel BB+ lo merita tutto (colpo al bordo dr h9...colpo sopracciglio del re), pezzo non comune valore sui 200 euro. Complimenti, prova a farti la serie anche se la 1920 è difficile trovarla. Buon ferragosto1 punto
-
Crawford cita RRCH 90, quindi deve essere Marcianise. In RRC cita 16 esemplari del tipo conosciuto, 15 dei quali ritiene provenissero da Marcianise.1 punto
-
Trova un tesoro in un campo non distante da una villa antica. Monete d’oro del Cinquecento. Il valore, la storia Un metal detector ha segnalato nei giorni scorsi un tesoro nascosto di monete d’oro del valore di oltre 30.000 euro, temporalmente provenienti dal regno di Enrico VIII. La scoperta avviene nella storica Ashcombe Park Hall – una splendida dimora di campagna – nello Staffordshire, in Inghilterra. Peter Astley, un appassionato rilevatore di metalli, ha trovato nove splendidi semi-sovrani intatti sepolti 20 centimetri sotto terra. Le monete non erano nello stesso punto, ma si trovavano disperse sotto il terreno, certamente a causa di antiche arature. Non si può escludere che il tesoro fosse ancora più cospicuo e che parte delle monete siano state recuperate dai contadini nel passato e che altre giacciano a una profondità maggiore. Il rinvenimento prodigioso Un’appassionante scoperta nella campagna inglese È stato durante una manifestazione organizzata con un club di appassionati di rilevamento di metalli che il 66enne Peter Astley, esperto di informatica, ha fatto questa straordinaria scoperta. Mentre si trovava in un campo nei pressi di Ashcombe Park, ha rilevato i segnali che gli hanno permesso di scoprire le prime due monete d’oro, le quali giacevano sepolte da secoli nel terreno. Un tesoro inaspettato emerge La passione di Peter lo ha portato a continuare la sua ricerca, e con ogni scavo, il tesoro si è rivelato in tutta la sua magnificenza. Nel corso dell’ora successiva al ritrovamento delle prime monete, Peter ha trovato altre sette monete d’oro, completando un totale di nove pezzi unici. La tsoria di Ashcombe Park Hall e il suo valore culturale Un’antica dimora inglese Ashcombe Park è una storica dimora situata nel cuore dello Staffordshire, Inghilterra. Costruita tra il 1807 e il 1811 per William Sneyd, la casa ha un profondo significato storico-culturale. Il parco circostante, con le sue caratteristiche peschiere risalenti al 1860, contribuisce a creare un’atmosfera unica di fascino e storia. La dimora sorge, a sua volta, sul terreno di una villa più antica. E le radici del tesoro si collocano nel Cinquecento. Le Monete d’Oro e il Loro Valore La scoperta di Peter Astley non è soltanto affascinante dal punto di vista storico, ma ha anche un notevole valore economico. Si stima che il tesoro di monete d’oro possa valere circa £30.000, con la moneta di Edoardo VI da sola che raggiunge un valore di £9.000. Il mistero della sepoltura Nonostante la ricchezza di informazioni storiche, il modo in cui le monete sono state sepolte ad Ashcombe Park Hall nel XVI secolo rimane un mistero. Una teoria suggerisce che il proprietario dell’epoca, coinvolto con la chiesa cattolica e turbato dagli sconvolgimenti religiosi del tempo, potrebbe aver nascosto le monete per proteggerle. Alcuni ipotizzano che le monete siano il bottino di un bandito che non ha mai avuto la possibilità di recuperarle. La passione di Peter e il futuro del Tesoro L’appassionante avventura di Peter Astley Peter Astley, un direttore di sviluppo software, ha iniziato il suo percorso di rilevamento di metalli solo un anno fa, ma ha già fatto una scoperta epica. La sua determinazione e passione lo hanno portato a un ritrovamento che non solo lo ha reso celebre, ma ha anche rivelato un pezzo di storia al mondo. Il Futuro del Tesoro Peter, ora nel ruolo di “custode dei reperti”, attende di sapere se le monete saranno dichiarate tesoro. In caso affermativo, un museo potrebbe avere l’opportunità di acquistarle per preservarne il valore storico e culturale. In alternativa, le monete potrebbero essere restituite a Peter, il quale dividerà i proventi con il proprietario terriero. Come Funzionano i metal detector e cos’è il Treasure act I Metal Detector e la Loro Funzione I metal detector, o rilevatori di metalli, sono strumenti utilizzati per individuare oggetti metallici sepolti nel terreno. Questi dispositivi emettono onde elettromagnetiche che interagiscono con i metalli, generando un segnale quando rilevano la presenza di un oggetto metallico. Gli appassionati di rilevamento di metalli, come Peter Astley, utilizzano questi strumenti per scoprire reperti e tesori nascosti nel suolo. Il Treasure Act, una legge liberale che non punisce i cittadini Il Treasure Act è una legge del Regno Unito che regola la scoperta e la conservazione dei tesori archeologici e storici. Questa legge stabilisce che i ritrovamenti significativi, come il tesoro di monete d’oro scoperto da Peter, devono essere segnalati alle autorità locali. Se un oggetto è considerato tesoro, ha un valore superiore a una certa soglia e ha più di 300 anni, offre ai musei statali o locali il diritto di prelazione. I musei hanno spesso la possibilità di acquistare tali oggetti per preservarne il valore storico e culturale, ma pagandoli a prezzo di mercato. Domande frequenti 1. Qual è il valore stimato delle monete d’oro scoperte da Peter Astley? Il tesoro di monete d’oro si stima valere circa £30.000, con una moneta di Edoardo VI che contribuisce con un valore di £9.000. 2. Chi è Peter Astley e da quanto tempo si dedica al rilevamento di metalli? Peter Astley è un direttore di sviluppo software che ha iniziato il suo percorso nel rilevamento di metalli solo un anno fa. 3. Qual è l’ipotesi principale sulla sepoltura delle monete a Ashcombe Park Hall? Un’ipotesi suggerisce che le monete potrebbero essere state nascoste per proteggerle durante gli sconvolgimenti religiosi del XVI secolo. 4. Cosa succederà alle monete d’oro trovate da Peter? Peter Astley aspetta di sapere se le monete saranno dichiarate tesoro. In tal caso, un museo potrebbe acquistarle o potrebbero essere restituite a Peter. https://www.stilearte.it/trova-un-tesoro-in-un-campo-non-distante-da-una-villa-antica-monete-doro-del-cinquecento-il-valore-la-storia/1 punto
-
Complimenti! Moneta eccellente Mi sta venendo voglia di averne una anche io ahah Il soprannome sul retro è la ciliegina sulla torta1 punto
-
1 punto
-
La collezione del Vietnam è vastissima, se ci si mette dentro anche l'indocina francese e le emissioni d'emergenza tipo quelle dei viet cong o le nam bo la tipologica di base conterebbe centinaia di biglietti.. Proprio per questo in Vietnam c'è un grande mercato di cartamoneta, anche considerando il patriottismo dei vietnamiti, molto fieri della loro storia. Purtroppo però l'economia povera del paese impedisce una crescita dei prezzi, che ristagnano... In questo caso specifico, diciamo che le conservazioni non aiutano però a sperare in una rivalutazione.1 punto
-
Quando la posta era una cosa seria veniva usato per agevolare la distribuzione della corrispondenza nelle grandi città , come identificativo del postino che consegnava e allo stesso tempo poteva essere identificativo del quartiere. A volte questi annulli sono anche a forma di cuore. Le città interessate dal servizio furono Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Bologna, Genova, Firenze e Venezia, iniziò con il Regno d'Italia e si protrasse fino ai primi anni della Repubblica.1 punto
-
In formato digitale ci sono comunque i primi 9 numeri del Gazzettino sul nostro sito di Academia.edu https://independent.academia.edu/QuellidelcordusioGazzettini1 punto
-
Absolutely. I have copied the entire post below in English: I attach photos of my two examples of this victoriatus. I suspect these coins were minted during one of the sieges of Nola. Hannibal besieged the city for three consecutive years and it is recorded by Livy that a local citizen received a considerable sum for his allegiance to the Romans. It would make sense during these prolonged sieges that anyone(especially those outside of the city - merchants for instance) working with the Romans would have quickly melted any payment they received(not wanting to be caught in an occupied area assisting the Romans) and this may explain the lack of these victoriati appearing in any hoards with the exception of Marcianise and the 1980s hoard sold by Münzen und Medaillen (from which both of my examples come). Both of these hoards were apparently composed exclusively of these victoriati and, to my knowledge no other known hoard has ever contained an example of one of these types. Additionally almost all of these victoriati known today can be traced back to one of these hoards. This isolated circumstance would also explain the style of these coins which cannot be linked to any other Roman coins of this period.1 punto
-
Il ministro delle finanze Adrian Câciu ha dichiarato che l'orizzonte per l'ingresso della Romania nell'eurozona rimane il 2029 ma che l'attuale governo vorrebbe anticipare al 2026, e per farlo dovrebbero essere usate anche le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) rumeno. Ma il consigliere del governatore della Banca Nazionale di Romania, Adrian Vasilescu, ha dichiarato che con un anticipo simile lo sforzo economico per la convergenza sarebbe troppo grande.1 punto
-
Buonasera. Potrebbe anche essere una N dell’alfabeto greco scritta da destra a sinistra. Proprio stamattina, ad esempio, mi sono accorto di un altorilievo in marmo (troppo velocemente per fotografarlo...) al MANN in cui su 3 personaggi raffigurati quello a sinistra aveva il nome inciso regolarmente da sinistra a destra, quello centrale ugualmente sx-dx, mentre quello di destra aveva il nome inciso da destra a sinistra. Magari era cosa comune data la facilità con cui si può passare da una scrittura sinistra-destra ad una destra-sinistra (almeno con l’alfabeto maiuscolo). Al di là di ciò, sto notando adesso che sul catalogo del forum la moneta al centro della discussione (94/1) è data come battuta in Campania e datata 211-208 a.C. , quindi dopo la disfatta di Annibale e l’annientamento politico di Capua.1 punto
-
Salve, interessante osservazione. Al tempo di Annibale Capua emetteva monete con la scritta in lingua Osca ‘’KAPU’’, quindi da destra a sinistra. Quindi sulle monete che emetteva nel 216-211 a.C. ( si ritiene che la monetazione con scritta ‘’KAPU’’ sia limitata a questo periodo) la città di Capua usava la lingua osca. Però queste sono monete di Roma, avversaria di Capua e di Cartagine nelle guerre puniche. Perché Roma avrebbe utilizzato l’osco? A meno che non si pensi che Capua abbia coniato per Roma queste monete ma in questo caso non si tratterebbe più di una coniazione risalente alle guerre puniche come dice l’articolo di Crawford nel tratto che ho evidenziato.1 punto
-
Ciao a tutti, ormai diversi anni fa era stata avviata questa discussione sui denari di Siena; ci sono evidenti problemi di datazione su queste monete e manca uno studio completo (quello di Metcalf è riferito solo ad un ripostiglio e mancano i riferimenti ad altre emissioni)... e poi ci sarebbe da fare una lista dei ritrovamenti noti... e molto altro. Avreste voglia di fare questo esercizio insieme? magari postando le proprie monete con i relativi dati e i ripostigli che conosciamo, così possiamo iniziare a dividerli in gruppi secondo le proposte anche di Metcalf e del Promis, e provare ad associarli cronologicamente. Magdi1 punto
-
Buonasera, è questa: https://www.cgbfr.com/francois-ier-le-restaurateur-des-lettres-douzain-ou-grand-blanc-du-dauphine-7e-type-n-d-grenoble-ttb-,bry_676223,a.html Gadoury 232, zecca di Grenoble. Saluti!1 punto
-
Ciao, aggiungo a questa carrellata di monete di Gregorio XIII, due testoni per Ancona che da poco ho aggiunto in collezione. Il primo, della tipologia con il Cristo e la Maddalena del 1584 in particolare é rarissimo. Sono pochissimi infatti gli esemplari passati sul mercato e senza dubbio dei tre anni di coniazione di questo testone (1581, 1582 e 1584), quest'ultimo è di gran lunga il più raro (Munt 200b). L'altro, il classico con stemma al dritto e San Pietro in piedi al rovescio presenta una ottima conservazione ed una patina riposata di vecchia raccolta. L'ho classificato con l'aiuto dell'opera di @miroita in quanto si tratta di una della moltissime varianti di questa tipologia non presenti sul Muntoni. Michele1 punto
-
@stilicho Ciao. Ti può essere utile questa foto di un tetradramma suberato di Alessandro Magno per vedere quali colori si possono sviluppare in superficie nel tempo. Alexander the Great fourree tetradrachm, 13.9 g (compared with about 17.0 g for authentic specimens), copy of posthumous tetradrachm from Amphipolis, Macedonia, c. 315-294 BC, M.J. Price 486. Le fratture nella placcatura d'argento espongono il sottostante nucleo di rame/bronzo e rivelano la natura del pezzo. Lo strato di color arancione è il nucleo di rame e quello di colore verde è lo strato di eutettico che separa la placcatura d’argento dal nucleo di rame. L’eutettico è una miscela costituita da circa 72% d’argento e 28% di rame, composizione che ha il punto di fusione più basso rispetto a quelli delle miscele di tutte le altre composizioni e ha la caratteristica di comportarsi alla fusione come un composto puro. Non si può stabilire se lo strato di eutettico fosse una saldatura d'argento e rame applicata per consolidare il rivestimento d'argento al sottostante nucleo di rame oppure si fosse formato quando il tondello rivestito d’argento è stato riscaldato, parzialmente fuso e quindi è diffuso all’interno del rame. In entrambi i casi il rivestimento si pensa sia stato applicato prima che la moneta fosse coniata, dato che in altro caso i dettagli del disegno sarebbero stati compromessi. apollonia1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
