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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/19/23 in Risposte
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bellissimi gli esemplari proposti.. è già una fortuna poterli ammirare in foto.. figuriamoci possederli😊, ringrazio @r.tino per averli condivisi.. Nel mio peregrinare il destino ha voluto che mi toccassero queste.. a cui sono molto affezionato6 punti
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Serie completa di 4 francobolli della serie "St. John the Baptist, Patron of the Order" del 1967 di Malta. Sono 4 raffigurazioni di San Giovanni Battista di altrettanto 4 famosi pittori nostrani: Tiziano (1 scudo), Botticelli (20 grani), Donatello (10 grani) e infine Pinturicchio (5 grani). Come non rimanere affascinati dai colori, dalla cultura e dall'arte che è contenuta in questa serie? Valore economico: molto meno delle spese di spedizione. Valore per occhi, cuore e mente: incommensurabile!4 punti
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Concludo la mia ricognizione nelle monete da 2 Lire di Vittorio Emanuele III con questi Buoni in Nichelio pressoché puro (990/1000) la cui conservazione è messa a dura prova dalla morbidezza stessa del metallo di cui sono composti. Anche qui ho utilizzato una visione d'insieme che, mi sembra, sia stata trovata interessante dai tanti che hanno visionato le mie precedenti discussioni sulle 2 Lire "Aquila sabauda", "Quadriga veloce" e "Quadriga briosa":3 punti
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Questa devo proprio farvela vedere : più di sette etti di bronzo monetato ,praticamente la ruota di un triciclo...3 punti
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@ARES III Primavera. Stavamo scavando in un'area esterna alla parete della navata dx di una chiesa cimiteriale romanica che sussisteva su precedenti resti di chiesa altomedievale, sempre con funzione cimiteriale. Affrontiamo la collega ed io un'enorme fossa comune databile approssimativamente alla peste manzoniana contenente almeno un centinaio di corpi, ovviamente scheletrizzati, che tagliava a metà tutti gli strati attorno dal muro della basilica alla strada continuando sotto di essa. Dopo diversi giorni avevamo estratto, siglato, documentato, disegnato tutto ne avevamo davvero abbastanza di ossa alla rinfusa e ci siamo allo scavo del resto del sito io a sx della fossa e lei a dx. Dopo alcuni giorni arriviamo a strati altomedievali (da rimarcare tomba genericamente di età medievale contenete inumato senza corredo con evidente segno di arma bianca inferto da dx a sx e dall'alto verso il basso che ha provocato importante frattura della zona frontale e parietale sx) e mi sto dedicando ad una piccola tomba a cassa litica estremamente emplice e rudimentale nelle fattezze. Il riempimentoi era costituito da un corpo piuttosto minutomolto ben conservato nella parte superiore del tronco, con alterazioni nella parte inforiore fino alla quasi competa disgregazione della parte dalle ginocchia in giù. pulendo tra le ostole verso il bacino mi imbatto in una forma chiara che non dovrebbe esserci. vado avanti a sgorbia e mi accorgo che la macchia polverosa biancastra ha la forma di un corpo in posizione fetale. Le cartrilagini del feto si erano mineralizzate a contatto col terreno (non ricordo minimamente il contenuto se acido o alcalino di quell'argilla) lasciando la traccia del corpicino. Ecco... mi ha davvero emozionato e rattristato individuare quella ragazzina (molto giovane dalle suture sagittale, coronale e lambdoidea. non ne so quasi nulla ma sicuramente ben più giovane dei 20 anni) ed il suo piccolo già in stato avanzato di crescita. Nessun corredo, era una tomba povera. Ma la deposizione era molto curata e si vedeva lo sforzo di costruirle una casa per l'aldilà la più dignitosa possibile. O magari mi sono fatto un film io Si parla tanto dei grandi nomi della storia ma alla fine quelli che la storia la vivono e la fanno, incoscientemente nella vita quotidiana. sono questa ragazzina e l'uomo "spadato".3 punti
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Si tratta di conio stanco, specialmente sulle monete del 1942, dove puoi osservare come i numeri della data 1942 XX appaiono "impastati" e non ben definiti, come del resto i particolari dello stemma, della corona e del fascio. Allo stesso modo le lettere della firma "Romagnoli" sono evanescenti. Sono "difetti" comuni negli spiccioli della serie Impero, non aggiungo nulla al valore, che non é altro che quello storico. saluti3 punti
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Buonasera e un ringraziamento a tutti per aver dato il vostro parere riguardo al pezzo d'apertura. Non mi sono espresso fino ad ora perché ero alla ricerca, come già anticipato di un conio del rovescio identico al 12 Carlini con data "ritoccata". L'ho trovato finalmente e posso affermare con assoluta certezza che si tratta di un 1809. Osservando il rovescio dell'esemplare che vi farò vedere, capirete anche perché è stato ritoccato malamente.2 punti
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15 gennaio 1950 Fiorentina – Juventus. Ultimo minuto di gioco, il risultato è inchiodato sullo 0-0 ma la Fiorentina continua ad attaccare per trovare la rete del vantaggio. Il momento decisivo della partita è il lancio lungo del difensore Magli verso Egisto Pandolfini, la stella della Viola. Tra lui e il gol c’è solo Parola che si esibisce in un colpo che sarebbe diventato storico anche grazie alla fotografia di Corrado Banchi, fotografo di guerra prestato al calcio. E’ un attimo che diventa leggenda: il gesto stilisticamente perfetto, la gamba sinistra piegata ad accompagnare il movimento, la destra tesa a mostrare la forza e poi il pallone colpito di collo. Nasce la rovesciata di Carlo Parola, l’ideale massimo di bellezza calcistica, il sogno di ogni calciatore. È l’essenza del calcio, lo spettacolo della forza e dell’armonia. Dal 1965 diventa un’icona di stile Sugli spalti c’è un ragazzo che si innamora di quel gesto tecnico, è modenese e decide di acquistare i diritti di quella foto: si chiama Giuseppe Panini e farà diventare la rovesciata di Parola il simbolo delle sue raccolte di figurine. Un gesto improvviso, istintivo e magicamente romantico destinato a diventare immortale. La leggenda di Carlo Parola rimarrà impressa per sempre nella mente di milioni di ragazzini italiani che hanno fatto almeno una volta la raccolta di figurine Panini.2 punti
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Potendo farlo sarebbero da acquistare entrambe . Tramandano entrambe fatti militari , la prima in in Gallia , la seconda probabilmente la guerra contro Pompeo con al rovescio strumenti pontificali , carica che Cesare ottenne nel 63 a.C. , a cui teneva moltissimo , famosa la sua frase detta prima dei risultati elettorali : "Oggi mi vedrai tornare o pontefice massimo o esule"2 punti
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Salute e complimenti a tutti Non voglio fare il prezzemolino,ma @r.tino sign Roberto,posso assicurare ,visto il carattere gioioso e burlone(nel senso buono del divertente) di @El Chupacabra,che si trattava veramente di una battuta non piccata,con tanta di emoticon. 😉 Faccio ciò perchè sarebbe un peccato un fraintendimento npn fondato. Pardon ma mi sentivo così di agir👍 Saluti e di nuovo complimenti a voi😎2 punti
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Non sia mai che in una mia discussione qualcuno completi l'esposizione senza che io abbia detto la mia:2 punti
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Il 9 maggio , Giorno d'Europa Anche se non esistono ancora emissioni dedicate a questo argomento, ma solo alcuni bei bozzetti di @@annovi.frizio come questi, non potevo non parlarne: l'ho fatto volutamente oggi, 9 maggio. Questo è un giorno fondamentale per l'Europa intera, di cui scriverò in modo più dettagliato di come ho fatto in altre occasioni qui sul forum, perchè se ne possa conoscere bene e apprezzare la portata. Nell'immediato dopoguerra la situazione politica ed economica in Europa era statica, con distruzioni estese, povertà diffusa e con unica forma d'integrazione in un progetto di unione doganale italo-francese avviato nel 1948, destinata secondo le previsioni all'estensione graduale ad altri paesi, che procedeva lentamente e con difficoltà. La svolta avvenne il 9 maggio 1950, giorno che dal 1985 è celebrato ufficialmente ogni anno come "Festa dell'Europa" o "Giorno d'Europa", il corrispondente europeo di una festa nazionale: si commemora l'inizio del processo d'integrazione europea, avviato con la Dichiarazione Schuman. Questo documento fu ideato da Jean Monnet, che lo sviluppò insieme a i suoi collaboratori Pierre Uri, Etienne Hirsch e Paul Reuter a partire dal 17 aprile, informando inizialmente solo pochi membri del governo francese per evitare eventuali sabotaggi politici all'iniziativa. Già il 1° maggio, durante l'elaborazione del piano che vide 9 bozze prima della stesura definitiva, Robert Schuman fece sua la proposta decidendo di presentarla direttamente a suo nome. Se Monnet è il vero "padre fondatore d'Europa", essendo sua la paternità del progetto, è comunque indubbio che Schuman non si limitò solo a metterci la faccia ma fu fondamentale per la riuscita dell'impresa in quanto in ogni caso nulla sarebbe potuto partire senza l'approvazione del governo. La Dichiarazione è ufficialmente una proposta del governo francese a quello tedesco per l'istituzione a breve termine di quella che nel 1951 sarebbe diventata la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio): la messa in comune delle riserve di carbone e acciaio dei due paesi ed altri eventuali membri aderenti, sotto la gestione di un'autorità che è il primo esempio di organismo sovranazionale europeo, e la loro progressiva unione sempre più stretta in campo economico, in modo da gettare le basi concrete per una futura federazione fra gli stati coinvolti. E' dunque sbagliato affermare come si fa spesso che "l'Europa è nata per motivi economici", perchè la finalità di tutto il progetto era politica e di portata rivoluzionaria, in cui l'unione economica era concepita solo come il primo passo da fare. L'impostazione era già di per sè molto rilevante perchè il carbone e l'acciaio all'epoca erano materie prime strategiche, fondamentali per una nazione: rapportando ad oggi è come se dei paesi che hanno finito da non molto di combattere una guerra mettessero in comune il loro petrolio e il loro gas, e gli stati europei uscivano da un conflitto enormemente devastante e sanguinoso. La prima parte della Dichiarazione Schuman è a suo modo una specie di costituzione che avvia il processo d'integrazione europea, specificando apertamente e chiaramente metodo e obiettivo finale: cominciare a rendere materialmente impossibile un'altra guerra e unificare economicamente l'Europa per creare la base concreta di una futura federazione europea. Ogni paese vedeva in questo accordo anche un modo per voltare pagina e poter sperare in un futuro decente: la Francia non avrebbe dovuto più temere lo sviluppo della Germania, la Germania non sarebbe rimasta un paese sconfitto a sovranità limitata ma sarebbe diventata uno dei protagonisti del nuovo sistema europeo, l'Italia avrebbe avuto una grossa occasione di riscatto e sviluppo dopo la parentesi fascista e il gli stati del Benelux avrebbero visto garantita la loro sicurezza rispetto ai grandi vicini. Nel testo c'è anche un riferimento al continente africano, in quanto all'epoca quasi tutta l'Africa era ancora sotto controllo coloniale europeo. La Dichiarazione fu letta da Schuman al Salone dell'Orologio del Quai d'Orsay, sede del Ministero degli esteri francese, in presenza di Monnet e di un folto gruppo di giornalisti, alle ore 16. DICHIARAZIONE SCHUMAN, 9 MAGGIO 1950 La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent'anni antesignana di un'Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non è stata fatta: abbiamo avuto la guerra. L'Europa non potrà farsi in un colpo solo, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L'unione delle nazioni esige l'eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania: l'azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania. A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente l'azione su un punto limitato ma decisivo. Il governo francese propone di mettere l'insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un'organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei. La fusione della produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime. La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà si che una qualsiasi guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile. La creazione di questa potente unità di produzione, aperta a tutti i paesi che vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i paesi in essa riuniti gli elementi di base della produzione industriale a condizioni uguali, getterà le fondamenta reali della loro unificazione economica. Questa produzione sarà offerta al mondo intero senza distinzione né esclusione per contribuire al rialzo del livello di vita e al progresso delle opere di pace. Se potrà contare su un rafforzamento dei mezzi, l'Europa sarà in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano. Sarà così effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari all'instaurazione di una comunità economica e si introdurrà il fermento di una comunità più profonda tra paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni. Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace. ______________________________________________ (Jean Monnet)1 punto
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Cari amici del forum, condivido quest'esemplare a mio avviso gradevole e in buona conservazione. I vostri pareri sono graditi. Saluti e buona estate a tutti1 punto
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Cari Lamonetiani, tanto per movimentare queste sonnacchiose giornate di mezza estate, ho raccolto le immagini (come qualche giorno fa ho fatto con le Quadrighe) delle 2 Lire "Aquila sabauda" e le condivido con voi. Qualcuna, non essendo comunissima, non è al top, ma la visione d'insieme, secondo il mio modesto parere, rimane appagante. Spero piaccia anche a voi.1 punto
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Un po’ di francobolli Cecoslovacchia. Mi serve anche un suggerimento nelle ultime foto posto francobolli usati che non riesco staccarli. Visto le condizioni del album vecchio con tracce giallognole opterei di bagnarli con uno spruzzino per toglierli .Anche perché credo di averne un bel po. Comunque sia posto francobolli della Cecoslovacchia perché a me graficamente mi sono sempre piaciuti.1 punto
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È un gadget del Mister Day della Parmalat a imitazione di un denario di Settimio Severo. Ha la R di riproduzione vicino alla Vittoria. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Cambiato il titolo in Capua (e non Metaponto) un simbolo misterioso.1 punto
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Non solo il rovescio è identico ma anche il dritto. Direi che ciò dimostra in maniera inequivocabile che anche i capelli sono stati ritoccati (oltre alla data e le lettere AR di CARLINI, su cui credo che siamo tutti d'accordo). Basta confrontare il punto che avevo evidenziato nel post n°10 con lo stesso dell'esemplare che hai adesso riportato.1 punto
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Buonasera, concordo pienamente con @gennydbmoney. Nel caso in cui qualcuno nutrisse ancora dei dubbi sul millesimo, mi permetto di far notare che - fino a prova contraria - il dritto della moneta in oggetto risulta SEMPRE abbinato ad un rovescio con data 1809. Un saluto.1 punto
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Torlonia, spunta il tesoro rubato 45 anni fa: i carabinieri lo ritrovano in Svizzera (ma è giallo) Restituita a Villa Albani Torlonia la testa dell'antica statua "Idrofora" sparita misteriosamente nel 1978: era nelle mani di un collezionista di Zurigo Sparì la notte del 20 novembre del 1978. Un furto frettoloso e selvaggio. Per strappare la bellissima testa femminile, la statua millenaria venne ridotta in pezzi. Il giorno dopo lo spettacolo era impietoso, con il busto fratturato in due grosse porzioni e il petto lasciato a terra in frammenti più piccoli, mentre le braccia spezzate all’altezza dei polsi. Era il triste destino della statua dell’Idrofora che nello splendido giardino di Villa Albani Torlonia a Roma, dimora-capolavoro monumentale legata all’estro settecentesco del cardinale Alessandro Albani e successivamente alla storica famiglia Torlonia, decorava la Fontana-ninfeo. La testa, elegante nel suo candore lattiginoso marmoreo, veniva trafugata 45 anni fa facendo perdere la tracce. Fino a quando la sua fotografia non è stata intercettata da occhi esperti su un catalogo di antichità. È stata l’accurata indagine dei carabinieri del Reparto Operativo Sezione Archeologia del Comando Tutela Patrimonio Culturale, diretto dal Generale di Brigata Vincenzo Molinese, a fare luce sul reperto antico, a identificarlo e a restituirlo alla Fondazione Torlonia, istituzione creata dal principe Alessandro Torlonia per amministrare l’eredità del patrimonio archeologico e artistico. I FATTI Nel febbraio 2015, i Carabinieri erano stati informati dalla Fondazione, che uno studioso tedesco aveva riconosciuto in una pubblicazione d’arte, una testa in marmo, parte di una collezione privata di Zurigo, che sembrava corrispondere a quella asportata dalla statua nel parco di Villa Albani Torlonia. A seguito di un expertise della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma del Ministero della Cultura, che ha accertato la corrispondenza, l’opera è stata rimpatriata. Resta ancora il mistero su chi abbia rubato l’opera. A quanto si apprende, il collezionista svizzero l’aveva comprata in buonafede da mercanti d’antiquariato. La moglie l’ha ereditata, non immaginandone l’origine illegale. Le ulteriori verifiche dei carabinieri, condotte unitamente alla magistratura svizzera, hanno permesso di dimostrare infatti che l’opera era stata ereditata in buona fede dalla moglie del collezionista, nel frattempo deceduto. Come dice Alessandro Poma Murialdo, Presidente Fondazione Torlonia: «È con soddisfazione e riconoscenza che la Fondazione Torlonia saluta questo importante ritrovamento da parte del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.. La conservazione del patrimonio è infatti il fondamento che orienta tutta la nostra attività. Il ritorno della testa dell’Idrofora acquisisce dunque un valore simbolico rispetto a questo impegno, che trova riscontro anche nei restauri che portiamo avanti.1 punto
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Se ti dico "pensa a una moneta di Cesare", quale ti viene in mente per prima?1 punto
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Che il 9 è rifatto lo vedo benissimo,e non solo il 9,ma oltre a vedere lo scempio causato sulla moneta tu riusciresti a distinguere un conio del 9 da quello del 10?... Perché oltre alla data in corsivo o in stampatello ci sono anche altre differenze nei due coni,quindi a me non serve guardare principalmente la data per distinguere i due coni... Comunque se siete convinti che si tratta di un 10 trasformato in 9(che poi non ne capirei il motivo) a me va bene così,se ho voluto fare delle precisazioni l'ho fatto solo per quei collezionisti alle prime armi che potrebbero essere confusi da certe affermazioni... Buon proseguimento...1 punto
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Non so gli altri, ma se chiedi a @Gallienus o a me la risposta è: "Assolutamente SÌ!" ma era ancora meglio secondo me se le le prendevi in loco: sarà per la prossima vacanza. Qui incorniciato (in 3D, l'ho fatto io) il mio giro in Islanda di un paio di anni fa: 1) pietroline delle spiagge in foto 2) due pezzi bicolori di lava presi nel cratere 3) muschio e pietra lavica 4) monete circolanti 5) francobollo (preso in seguito, inseme ad un vecchio album) 6) batuffolo di una piantina 7) sassi da un gaysir (foto sfuocata per la privacy, sorry) Servus, Njk1 punto
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L'elefante di Cesare è moneta talmente iconica che io la vorrei in conservazione un pochino migliore. Pertanto, prenderei la prima.1 punto
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Yes! Così vuole il presente indicativo del verbo apparire: appàio o apparisco, appari o apparisci, ecc. Come nell’aggettivo appariscènte e nel sostantivo appariscènza. apollonia1 punto
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Nella serie delle imitative Fabatus (in mio possesso) ci sono alcune rare (segnate in rosso) ed una ancor di più (in verde)1 punto
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La differenza più lampante sta nella Q linea in basso aperta o chiusa .1 punto
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Essendo abbastanza rara e in uno stato di conservazione (per la tipologia) molto bello che le foto non riesco a dare giustizia.1 punto
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Se tutti fossero "ignoranti" come te, l'Italia sarebbe un Paese di intellettuali.... Spiegazione: gli Eravisci imitavano delle tipologie di denari romani (essenzialmente repubblicani) con i quali erano entrati in contatto (commercio). Quando parlo di imitativa di Fabatus, intendo precisamente Roscius Fabatus, di cui si è trattato qui in modo esaustivo:1 punto
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@CdC potete cambiare il titolo in: "Capua, un simbolo misterioso.." grazie sku1 punto
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Anche in archeologia si considera la qualità del ritrovamento, non perché fdc è più bello, ma perché probabilmente la moneta hacircolato pochissimo o per niente prima della sua deposizione al contrario, forse da una moneta molto consunta. una moneta dimezzata o forata, ha probabilmente un valore scientifico maggiore del valore sul mercato collezionistico. Per il collezionista son monete rovinate, per lo storico rappresentano casi di adattamento alla circolazione del numerale o al suo riutilizzo come oggetto simbolico e non più con funzione monetale1 punto
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Ciao. come spesso accade in italiano un unico termine può indicare diverse facce della stessa medaglia : numismatica professionale numismatica hobbistica numismatica come disciplina di studio. sono diversi aspetti del medesimo interesse. Un po’ come la cucina o la fotografia ouno sport. uno studioso “ufficiale” ha formazione storica e/o archeologica. Le monete in scavi archeologici sono reperti come altre classi di materiali tipo la ceramica, vero fossile guida, le anfore, gli oggetti in pietra etc etc. Monete singole e tesoretti così come tanti altri reperti possono fornire datazioni come dici tu ma non è sempre così semplice. pensa agli scavi di Morgantina ed al tentativo di datazione del’introduzione del denario o a quello del cast rum di Loppio dove monete altoimperiali erano ancora in circolazione in epoca goto-bizantina. non concordo sul fatto che monete singole da scavo siano più importanti di un complesso di monete come un tesoretto. forniscano informazioni in parte differenti. Come trovare un’anfora o un intero carico.1 punto
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Nella prossima asta Leu (https://leunumismatik.com/en/auction) al numero di lotto 2406 è presente una bel denario del regmo latino di Gerusalemme a nome Giovanni di Brienne, 1210-1225. (Silver, 22 mm, 2.81 g, 7 h). ✠ IOHANNЄS RЄX Cross pattée with two pellets in angles. Rev. ✠ DЄ IЄRVSALЄM Church of the Holy Sepulchre. CCS 42. Metcalf, Crusades, p. 74. Wäckerlin -. Extremely rare and in exceptional condition for this very important issue. From the collection of J. F. L. Blankenberg, Elsen 150, 18 March 2022, 184 (illustrated on the front cover!) and ex LHS 99, 24 October 2006, 2. La cosa interessante è che al rovescio è "fotografata" la chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, in particolare dovrebbe rappresentare la Rotonda dell’Anastasis con la cupola con l'oculo aperto come probabilmente appariva prima della distruzione del 1009. All'epoca della coniazione della moneta, era in mano ai musulmani in quanto la Città Santa era stata presa dai musulmani nel 1187 e fu riconquistata ai cristiani, seppur temporaneamente, solo da Federico II. nel 1229. Da cava a giardino Il calvario, così come testimoniano i Vangeli, doveva trovarsi al di fuori della città e presso una zona adibita a sepolcreti. Ma come si presentava l’area al tempo della crocifissione e risurrezione di Cristo? Gli scavi archeologici della seconda metà del XX secolo hanno dimostrato l’esistenza di una vasta cava per l’estrazione della pietra malaki, posta appena fuori le mura, che venne utilizzata dall’VIII al I secolo a.C. per costruire gli edifici cittadini. Una volta abbandonata la cava l’area venne adibita a piccoli orti e giardini coltivabili e nelle pareti rocciose intagliate dalla cava, lungo la collina, furono realizzate una serie di tombe di famiglia. Lo stesso Gòlgota, il “monte” su cui furono issate le croci, doveva apparire come uno spuntone di roccia più elevato e separato dalla collina, un luogo adatto, dunque, per l’esecuzione dimostrativa delle pene capitali. Da quando nel 41-42 d.C Erode Agrippa ampliò il circuito murario di Gerusalemme verso nord-ovest, il Gòlgota entrò a far parte della città e da luogo isolato, col tempo, divenne parte integrante e centro dell'urbe. Elia Capitolina Una significativa conseguenza delle rivolte giudaiche contro la dominazione romana fu la distruzione di Gerusalemme e l’edificazione di una nuova città, la colonia romana di Elia Capitolina, intitolata all’imperatore Adriano che ne volle la costruzione. Gerusalemme venne trasformata in una città ad impianto greco-romano, dotata di cardo e templi dedicati alle divinità romane in modo da cancellare tutti i ricordi giudaici. Nel nuovo assetto urbanistico l'orto del Gòlgota venne a trovarsi al centro della città. Su quella stessa area venne eretto un tempio pagano costruito su un terrapieno che sigillò i resti più antichi, come riportano le testimonianze di Eusebio, vescovo di Cesarea nel IV secolo e di San Girolamo, che visse a Betlemme dal 386 fino alla sua morte. L'epoca di Costantino Nel 324-325 per incarico di Costantino, il vescovo di Gerusalemme Macario avviò la distruzione degli edifici pagani costruiti sul Gòlgota, al fine di cercare la tomba vuota di Cristo. Con tono di sorpresa e contro ogni aspettativa, lo storico Eusebio tramandò il racconto della scoperta della “grotta più santa di tutte”, quella che era stata testimone della risurrezione del Salvatore. Dopo il ritrovamento della tomba e dello spuntone roccioso del Gòlgota, gli architetti costantinopolitani progettarono un articolato e imponente complesso di edifici destinati a precisi usi liturgici. L'opera di Costantino, formalmente inaugurata il 13 settembre del 335, comportò la modificazione della geologia dell’area per realizzare un complesso di edifici che culminavano nella Anastasis con al centro la tomba di Cristo. Lungo il cardo colonnato della città si ergeva la scalinata che immetteva nell’atrio dove, attraverso tre porte, si accedeva alla basilica del Martyrion. La basilica doveva essere magnificente con le sue cinque navate divise da colonne e pilastri che sorreggevano un soffitto a cassettoni dorati. Sul fondo della basilica, attraverso due porte poste a fianco dell’abside, si raggiungeva il cortile aperto, circondato su tre lati da portici, dove nell’angolo sud-est si elevava, nel suo aspetto naturale, la roccia del Gòlgota. Dal triportico si stagliava imponente la facciata del grandioso mausoleo dell'Anastasis: l’edificio venne concepito come una grande conca circolare con al centro l’Edicola della Tomba, attorniata da colonne e pilastri che formavano un deambulatorio sormontato da un galleria superiore. Una grande cupola con oculo aperto si alzava sull'Anastasis e rendeva la basilica visibile da tutta la città. Infine, all'esterno lungo il fianco nord dell'Anastasis, trovarono spazio gli ambienti destinati al Vescovo e al clero della Chiesa madre di Gerusalemme. L'invasione persiana La presa di Gerusalemme da parte dei persiani nel 614 fu accompagnata da tre giorni di saccheggi e distruzioni. Lo stesso Patriarca Zaccaria venne fatto prigioniero e la reliquia della Vera Croce trafugata, per essere riportata a Gerusalemme dall’imperatore bizantino Eraclio nel 630. Il complesso del Santo Sepolcro in cui i cristiani di Gerusalemme si rifugiarono durante l'assedio, venne dato alle fiamme e molti fedeli vi morirono. L’abate di San Teodoro, Modesto, si impegnò nella ricerca dei fondi per la ricostruzione delle chiese distrutte a Gerusalemme dalle orde persiane. Egli affermò che tutte vennero restaurate entro il 625 d.C. e se ne deduce che furono riparati anche i danni subiti dal Santo Sepolcro. Nel 638, il patriarca di Gerusalemme, Sofronio, consegnò pacificamente la città in mano al califfo Omar: le sconfitte bizantine contro i musulmani provenienti dalla penisola araba cambiarono il corso della Palestina per i successivi quattro secoli. Si deve alla visita del califfo al Santo Sepolcro e alla sua preghiera al di fuori della basilica del Martyrion, presso il portico orientale, la perdita del diritto di accesso al santuario dall’ingresso principale, che divenne invece luogo di preghiera individuale per i musulmani. I pellegrinaggi alla Città Santa continuarono interrotti e i resoconti dei viaggiatori offrono una descrizione del Santo Sepolcro e dei cambiamenti accorsi in questo periodo come lo spostamento dell’accesso sul lato sud, la costruzione di una chiesa sul sito del Calvario e della chiesa di Santa Maria, oltre alla venerazione di nuove reliquie quali la coppa dell’ultima cena, la spugna e la lancia esposte al religioso ossequio. La distruzione di Al Hakim Nel 1009 d.C., il califfo fatimita d’Egitto al-Hakim bi-Amr Allah emise l'ordine esplicito di distruggere le chiese della Palestina, Egitto e Siria, e soprattutto il Santo Sepolcro, così come racconta lo storico Yahia ibn Sa'id. Si trattò di una distruzione radicale del santuario, che portò alla demolizione della chiesa del Calvario, di quanto restava delle strutture superstiti del Martyrion e al completo abbattimento dell’Edicola del Sepolcro. Tutte le suppellettili e gli arredi furono distrutti o trafugati. La furia devastatrice si fermò solo davanti alla robustezza delle strutture costantiniane dell’Anastasis che in parte si salvarono perché sommerse dalle macerie della distruzione. La ricostruzione potè iniziare pochi anni dopo ma la complessità del progetto costantiniano andò per sempre perduta e la Rotonda dell’Anastasis divenne il fulcro della chiesa e l’unica basilica del complesso nominata nelle fonti storiche successive. Il restauro, di cui si prese carico la Corona Imperiale di Bisanzio, terminò nel 1048, sotto il regno dell’imperatore Costantino Monomaco. La trasformazione crociata La difficoltà crescente di accedere ai luoghi santi della cristianità portarono gli imperatori bizantini a chiedere aiuto all'Occidente, che rispose con l'avvio delle campagne crociate. Il 15 luglio 1099 i crociati espugnarono la Città Santa, massacrarono ebrei e musulmani e ne fecero il cuore del loro regno per quasi un secolo, fino al 2 ottobre del 1187. Pochi giorni dopo la presa, il Conte Goffredo di Buglione ricevette il titolo di "Advocatus" ossia protettore laico del Santo Sepolcro, con l’implicito compito di difendere i luoghi santi per conto del Papa e del clero latino. I crociati avviarono i lavori di risistemazione di alcune parti del Santuario al cuore della Cristianità, che era da poco stato restaurato. Per adattare il santuario alla liturgia Latina nello spazio del triportico costantiniano venne costruito un Chorus Dominorum unito all’Anastasis, in cui ufficiavano i religiosi latini. L’altra importante realizzazione crociata fu la costruzione della chiesa di Sant’Elena sul luogo dove la tradizione gerosolimitana ricordava il ritrovamento della Vera Croce da parte della madre di Costantino. L'intento crociato era quello di realizzare un'unica basilica che raggruppasse tutte le memorie che vi si celebravano, donandole una forma adatta ad accogliere migliaia di pellegrini. La diversità di stili romanici europei rappresentati dai primi interventi nella basilica per volontà del re Baldovino I (1100-1118) trovarono nel tempo una maggiore coesione soprattutto grazie agli artisti che lavorarono per il re Baldovino III (1140-1150). La basilica del Santo Sepolcro come c'è giunta oggi riecheggia quello stile romanico crociato che raccolse in un’unica struttura le memorie sacre legate alla morte e alla risurrezione di Cristo. Nel 1149 la basilica e l'edicola del Santo Sepolcro appariva così.1 punto
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Ma perché ? Che senso ha ? Per non parlare dei rischi di infezione...e visti i tempi e la sanità... Ed anche delle conseguenze su certi posti di lavoro... Poi ognuno fa quello che vuole, io non giudico nessuno e tutti hanno il sacrosanto diritto di fare ciò che vogliono. Comunque a me piacciono: la maionese, i dolci, la bistecca alla fiorentina, i quadri di Caravaggio, le cattedrali gotiche, le monete celtiche, .... Immaginate questa accozzaglia di cose messe insieme. E per di più sulla pelle... Che senso hanno tutte insieme ? Nulla. Ma anche prese singolarmente, che senso avrebbero sulla pelle ? La moda dei tatuaggi è pericolosa e non fa parte della nostra cultura. Adesso non dico di proibire, cosa che in Cina si sta facendo, ma credo che bisognerebbe essere un po'più consapevoli , e un po'di più di buon gusto non guasterebbe, viste quelle schifezze che girano...1 punto
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Durante escursione in Abruzzo si imbattono in una tomba dell’Età del Rame. Resti umani e un boccale infilati in un crepaccio La Soprintendenza ABAP province di L’Aquila e Teramo ha annunciato “una strepitosa scoperta nella Valle del Sagittario a Castrovalva – Anversa degli Abruzzi, in provincia dell’Aquila”. “Una sepoltura età del rame è stata rinvenuta in un crepaccio – dice la Soprintendenza abruzzese – Il gruppo speleologico di Bologna nei giorni scorsi ha rinvenuto a Castrovalva (Anversa degli Abruzzi, AQ) una sepoltura in un crepaccio probabilmente riferibile agli inizi dell’età del Rame (IV mill. a.C.) Il recupero e la documentazione sono stati effettuati dal personale tecnico-scientifico della Soprintendenza ABAP -AQ -TE”. “Si tratta di una tra le più antiche testimonianze rinvenute in questa area, se le ipotesi che si tratti di resti riferibili ad un maschio di età avanzata vengano confermate dalle analisi in progetto (C14 e aDNA). Il corredo era costituito da un boccale in ceramica d’impasto. Lo studio dei resti antropologici verrà condotto dal Servizio di Bioarcheologia del Museo delle Civiltà (Roma), nell’ambito di una fruttuosa collaborazione fra i due Istituti in atto dal 2017”. Castrovalva, il territorio nel quale è avvenuta scoperta, è l’unica frazione – di pochi abitanti -del comune di Anversa degli Abruzzi. È situata su uno sperone roccioso che si erge dalla cresta del monte Sant’Angelo, a 820 metri sul livello del mare, nei pressi delle Gole del Sagittario, il fiume che ha scavato profondamente il territorio. https://www.stilearte.it/durante-unescursione-in-abruzzo-si-imbattono-in-una-tomba-delleta-del-rame-i-resti-umani-e-un-boccale-infilati-in-un-crepaccio/1 punto
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La scelta è sempre soggettiva sull'esemplare da mettere in collezione. Provo a esprimere comunque il mio punto di vista, se può essere di ispirazione per le tue scelte: - Compra un esemplare che abbia delle caratteristiche per cui il suo valore si manterrà nel tempo: è vero che dobbiamo comprare quello che ci piace, ma non ti consiglio di adottare questo come unico principio guida. La mia esperienza mi dice ce ciò che mi piaceva 5 anni fa non mi piace più ora e nel tempo i miei gusti e i miei criteri di valutazione si sono allineati con quelli del mercato; - Non avere fretta, non precluderti occasioni e opportunità future di comprare esemplari di qualità migliore o a prezzi più convenienti. Il futuro potrebbe anche riservarti maggiorii disponibilità. - Evita esemplari maneggiati o troppo consunti, entrambi nascono insidie, e rischiano di essere poco rivendibili in futuro (il mercato sembra apprezzare sempre di più la genuinità e squalificare il tooling). Esemplari troppo consunti perdono quasi completamente anche le caratteristiche per stabilirne l'originalità - Prediligi esemplari con un qualche pedigree o provenienza - Se possibile esamina dal vivo quello che compri, non ti fidare troppo di case d'asta e commercianti1 punto
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Hai letto tutto ciò che avevo scritto? Ho scritto che accettiamo passivamente ciò che le Case d'asta ci propongono. Accettiamo che facciano un'asta e poi vadano in ferie senza "appendere un cartello" ben visibile. Accettiamo che possano vendere monete mal descritte e catalogate. Accettiamo che non abbiano nello staff personale non esperto di tutto ciò che vendono. Accettiamo che restino impunite se vendono dei falsi. Accettiamo che alcune abbiano percentuali troppo alte sulle commissioni a fronte di cataloghi non ben fatti. Accettiamo che a fronte di poche aste ben fatte ne facciano tante e brutte. Accettiamo che spuntino come funghi e che si improvvisino Case d'asta anche commercianti che semplicemente mettono online la loro merce. Io colleziono da più di quarant'anni. Ho iniziato ad acquistare quando c'erano poche Case d'asta e solo cataloghi cartacei. Ho visto l'evoluzione che c'è stata. Tutto bene per certe cose per me e per i collezionisti. Ma mi pare stiamo andando un po' fuori rotta. Mi pare che a fronte di Case d'asta che mantengono la loro "figura" e serietà altre stiano apprestando i loro banchi in un caotico bazar.1 punto
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Scaricati i primi 9. Spero che anche l'ultimo possa avere la stessa fruibilità e diffusione. Grazie mille! Non penso di esserne all'altezza, ma se volessi in futuro pubblicare qualche tema numismatico che mi sta a cuore, esiste la possibilità di metterlo all'attenzione dell'editore?1 punto
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Non ho mai visto una bolla insieme al documento che conteneva. Ho cercato anche in internete, ma foto di bolle ancora sigillate non ho viste nemmeno una. Possiamo solo immaginarla?1 punto
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Se stai iniziando sicuramente il catalogo Gigante per avere una prima idea delle quotazioni, il prezzo del testo è di una ventina di euro. Calcola che i prezzi delle quotazioni indicati nell'ultima edizione sono saliti di molto. Per questa monetazione non occorrono cataloghi specifici. Io avevo acquistato anche il catalogo Savoia del Mir per un approfondimento. Buona collezione!1 punto
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Buongiorno. Mi piacerebbe che si facesse un po' di chiarezza su questa terminologia se non su questo tema. Da qualche tempo negli ambienti delle aste ci si può imbattere nella locuzione latineggiante "aurum barbarorum" che non trovo utilizzato da nessun'altra parte ne' in fonti ne' in studi. Da quanto ho capito si dovrebbe trattare di un neologismo coniato da Leu Numismatik per identificare una "collezione" di monete in vendita nelle loro aste (con successo, visti i prezzi che raggiungono questi lotti). In precedenza Leu accumunava queste monete alla voce "pseudo-imperial coinage", (così come fanno altre case d'asta che propongono siffatti oggetti) ma il termine "aurum barbarorum" è decisamente più accattivante ed attraente da punto di vista comunicativo. E riuscire a comuncare bene ed in modo accattivante la propria merce permette di massimizzare vendite col massimo risultato. Questi oggetti monetali parrebbero essere accomunati da una sola o alcune di queste caratteristiche: Coniazioni pseudo-imperiali imitative e/o interpretative prodotte da non meglio precisate popolazioni barbare metallo: oro o tondelli in metallo vile dorato presentano fori passanti presentano appiccicagnoli o segni di averne avuti in precedenza datati dalla vulgata al tardo III-IV secolo Ma cosa sono queste monete? Una produzione di lusso/simbolica di qualche gens barbarorum dell'europa dell'est nord-est? I tanti esemplari con foro passante ed appiccicagnolo non farebbero pensare a moneta circolante nel senso stretto, quanto a donativi di beni simbolici. Sono materiali moderni di invenzione? Qui sotto alcuni esempi presi da aste odierne e passate di Leu. PS: Tra parentesi le stesse (pseudo-)monete di pseudo-Sponsiano, qualora non fossero frutto di produzione recente, parrebbero avere le stesse caratteristiche di essere interpretative Si era accennato a queste monete anche in questa discussone:1 punto
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Finalmente mi è arrivato oggi questo quinario (abbastanza raro), che sono anni che lo cercavo.1 punto
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Con la primavera non arrivano solo le rondini, ma anche le monete.... Mi è arrivata proprio adesso.1 punto
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Se gironzolando per negozi o mercatini noto una cosa tonda e di metallo l'occhio ci casca sempre, comunque e dovunque... :D Saluti Simone1 punto
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