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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/20/23 in Risposte
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Concludo la mia ricognizione nelle monete da 2 Lire di Vittorio Emanuele III con questi Buoni in Nichelio pressoché puro (990/1000) la cui conservazione è messa a dura prova dalla morbidezza stessa del metallo di cui sono composti. Anche qui ho utilizzato una visione d'insieme che, mi sembra, sia stata trovata interessante dai tanti che hanno visionato le mie precedenti discussioni sulle 2 Lire "Aquila sabauda", "Quadriga veloce" e "Quadriga briosa":5 punti
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Ciao, la data pare essere in effetti 1796, anche i dati ponderali sono congrui, considerando che difficilmente le emissioni del 1797 avevano tale peso (anche prima della riduzione). Questa tipologia, con firma dell'incisore TM, per il Muntoni è il 392; l'autore non distingue tra tondello largo e stretto (come il tuo), vedi alcune immagini presenti nella scheda del nostro catalogo, dove i diametri sono segnalati in righe differenti: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOVIPG/1 Ciao, RCAMIL.3 punti
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La collezione dei Miniassegni è considerata "morta" nel mondo dei collezionisti ed in effetti, non vi sono più grandi trattative su questa moneta d'emergenza. Tuttavia, ancora in tanti - considerando puramente il lato storico - ne raccolgono qualcuno o se li fanno regalare. Ultimamente (maggio 2022) è uscito un nuovo catalogo "I Miniassegni... come non li avete mai visti" di Massimo Palermo ed. Nomisma che raccoglie l'intera produzione di questi biglietti (perfino i falsi che furono prodotti con banche di fantasia). Da questo catalogo, a proposito del tuo Miniassegno postato, veniamo a sapere che La Banca Provinciale Lombarda emetteva due tipi di assegni da 50, 100, 150, 200 e 250 Lire: quelli con data a stampa e quelli con data a timbro dal colore nero, blu (questi due con data 1976, 1977 e 1978) rosso, e verde (con data non ben definita). I Miniassegni con data a timbro sono in un numero impressionante (l'autore segnala di averne contate oltre 4.300 date differenti) e si prestano ad essere considerati dubbi: nel senso che, poiché la banca emise anche biglietti privi di data (cioè con lo spazio della data lasciato in bianco, tecnicamente incompleti), possono essere stati prodotti per speculazione in modo da spingere i collezionisti sistematici ad acquistarne molti di più avendo date sempre diverse. Cosicché abbiamo date che cadono in giorni in cui la banca era chiusa e quindi non avrebbero dovuto riportare tale data di emissione. Il tuo, datato 12 marzo 1977 ad es., cadeva di sabato e, pur non essendo io sicuro, mi par di ricordare che allora le banche fossero chiuse. Potrebbe, quindi, trattarsi di un Miniassegno senza data opportunamente timbrato in un secondo momento per creare un tipo diverso. È assodato che i Miniassegni intestati alla "TECNOGIOCATTOLI S.p.A. esistono solo con data a timbro. Alcuni dati sul tuo Miniassegno: - misure: 120 x 60 mm.; - filigrana: rombi in chiaroscuro con fibrille fluorescenti; - stampa: - fronte: litografica offset a quattro colori di cui uno con tecnica IRIS e uno con pigmenti fluorescenti azzurri; - retro: litografica offset a due colori di cui uno con pigmenti fluorescenti; - numerazione: arabica a codeline magnetica; - stampato da: Off. Carte Valori Turati Lombardi & C., Milano; - note descrittive: Italia turrita raffigurata sul fronte; - valore (solo per i FDS): data a timbro nero e blu degli anni 1976/1977: 2,00 €; [data a timbro nero e blu dell'anno 1976/1977): 2,50 €; data a timbro rosso: 8,00 €; data a timbro verde: 6,00 €; senza data: 18,00 €; 150 Lire 1° tipo blu (indipendentemente dalla data): 10,00€. Tutti quelli con data a stampa: generalmente 1,00 € con qualche eccezione a 2,00 €.] Due esempi di Miniassegni "inventati" per truffare.2 punti
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Il gettone è riportato su Numista tra la miscellanea: Italy Map Token - Italy – Numista Solitamente gli veniva attribuito un valore 'tot', quest'ultimo deciso da un gestore che erogava un bene od un servizio, poteva essere di tutto, giostra, lavaggio ecc. ecc.2 punti
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Buonasera a tutti, ho trovato questa bella moneta del 1908 dalla Tunisia (al tempo protettorato francese). L'esemplare pesa 9,57 g (9,77 teorici), diametro di 30,5 mm - in bronzo e coniata a Parigi in 500.000 esemplari. Confesso di avere una certa fascinazione per la monetazione araba e per l'eleganza dei caratteri in essa usati (senza naturalmente capire un'acca del loro significato a parte le cifre); essendo questa monetazione coloniale abbiamo arabo al dritto e francese al rovescio. (Nel link vi sono delle foto in qualità maggiore https://photos.app.goo.gl/ttgiG9H9U5uP3cna7)1 punto
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Tra tutte le emissioni enee di Valentiniano III, la Porta di Campo è quella che si trova con maggiore frequenza nei listini d’asta e nelle collezioni private e, pertanto, sembra che le ripetute emissioni di questa tipologia siano state particolarmente abbondanti. Secondo il RIC questa iconografia è stata battuta come nummo (RIC 2123-2128), e come doppio nummo (RIC 2135, simile al RIC 2124, con sigla RM in esergo ma senza il numerale d’Officina😞 tuttavia vi sono pochissimi esemplari del RIC 2135 e non è possibile determinarne il peso medio e quindi confermare o smentire l’affermazione di Kent. J.P.C. Kent suddivide l’iconografia della Porta di Campo in due grandi gruppi, coniati da tutte le officine: - porta con torrette piramidali (RIC 2123-2125) - porta con due coppie di globetti in luogo delle torrette (RIC 2126-2128) In realtà, l’iconografia della Porta di Campo di Valentiniano III è molto variabile e se si prende quale discriminante l’aspetto delle torrette, allora appare opportuno distinguere tre gruppi, all’interno di ognuno dei quali la torre può avere un numero variabile di file di mattoni, con il profilo esterno a volte tracciato con una successione di punti anziché una linea: - porta con torrette piramidali (RIC 2123-2125) - porta con cupolette triangolari (RIC 2123-2125v) - porta con due coppie di globetti in luogo delle torrette (RIC 2126-2128) Nonostante la notevole variabilità del disegno della porta e diversamente da gran parte delle altre emissioni, in questa tipologia il volto di Valentiniano III non di rado appare con un aspetto giovanile, a prescindere dal disegno del rovescio. Tra i tre gruppi in cui ho suddiviso la tipologia della Porta di Campo, quello con le torrette rettangolari è di gran lunga prevalente e rappresenta quasi i ¾ del totale.1 punto
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Quest'estate per le vacanze ho fatto il giro della Bulgaria con la mia compagna. Due settimane zaino in spalle a visitare tutte le città e i luoghi interessanti del paese. Ovviamente, data la tipologia di vacanza, non era possibile acquistare souvenir ingombranti, e vi lascio indovinare cosa ho deciso di portarmi a casa... Incoraggiato dal fatto che il loro "Gigante" è mini, comodissimo ed economico, in ogni città dunque ho fatto visita a rigattieri e negozi di numismatica, e ho scoperto che il regno di Bulgaria (1878-1946) ha una storia breve ma interessante, con monete equivalenti alle nostre del Regno e dei paesi dell'UML (quindi lo scudone da 5, gli altri tagli in argento da 50 cent, 1 e 2)... guarda poi il caso, ha avuto tre re che han coniato moneta e l'ultimo che non ha fatto in tempo, vista poi la caduta del regno nel '46! Vi ricorda qualcuno? Una curiosità divertente è che durante il regno non hanno aperto la zecca a Sofia, ma hanno appaltato il conio a zecche straniere, come fanno ancora oggi alcuni stati minori. Solo che invece di appaltarlo a UNA zecca, come facevano i paesi normali, hanno appaltato ogni moneta a una zecca diversa, e così le monete sono coniate nelle zecche di Birmingham, San Pietroburgo, Bruxelles, Kremnitz, Parigi, Vienna, Poassi (mai sentito), Stoccarda, Budapest, Londra, Belgrado e Berlino! 12 zecche, altro che le 5 della Germania! Il bello è che ogni zecca coniava il suo tipo, per cui il 20 lev era coniato a Budapest, il 50 a Londra e il 100 a Kremnitz. Mica come i tedeschi che coniano tutto in tutte le zecche e quindi devi avere 5 esemplari di ogni tipo... Insomma, alla fine son tornato a casa con la collezione quasi completa delle monete del Regno di Bulgaria, a parte quattro o cinque pezzi (che ovviamente ora dovrò acquistare!) e molto soddisfatto di tutte le cose che ho scoperto. Se volete una collezione economica, facile e divertente, il regno di Bulgaria fa al caso vostro! E' pure varia perché i vari nominali son stati coniati in pochissime date, per cui anche una collezione per anno si differenza di poco da una tipologica.1 punto
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Questa devo proprio farvela vedere : più di sette etti di bronzo monetato ,praticamente la ruota di un triciclo...1 punto
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Mentre per la circolazione nel 1961 (e nei due anni seguenti) veniva coniato il 500 Lire "Quadriga" commemorativo per l'Unità d'Italia in Ag 835 a firma Guido Veroi: Nello stesso anno, il capo incisore Pietro Giampaoli produceva la medaglia commemorativa in oro in 6 formati (da 104,70 - 69 ,90 - 34,80 - 17,50 - 10,40 - 7,00 g.) riportando al D/ le figure dei quattro più imporanti artefici dell'Unità d'Italia (Vittorio Emanuele II, Cavour, Garibaldi e Mazzini) e al R/ una Quadriga guidata dall'Italia con in mano la fiaccola:1 punto
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Siamo spiacenti, questa è una copia moderna economica.1 punto
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Ho l'impressione che giri deliberatamente in tutti gli ospedali psichiatrici e cerchi lì i pazienti più violenti. Quell'anno questo Koltypin trovò anche città elfiche sotterranee. una foto appositamente per mostrare l'entità della malattia nei suoi occhi e spaventarti di notte1 punto
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Le immagini parlano chiaro. D'altronde, se sono intervenuti al rovescio, perché mai si sarebbero dovuti fare scrupoli per i capelli al dritto? Come si suol dire: "Fatto 30, facciamo 31" Almeno sembra che abbiano lasciato in pace la basetta. Forse non sapevano a cosa aggrapparsi per renderla più "accattivante"...1 punto
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Certo che uno che si chiama Petrarca e ha Dante come immagine del logo...1 punto
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Descritto " Very fine and rare ", un esemplare di denario ( 80-81 / 3,20 g ) con al diritto testa di Vespasiano ed al rovescio scudo su colonna con urna, tra 2 rami di ulivo . Classificato RIC 359, sarà il 12 Settembre in vendita HoskerHaynes 2 al n. 79 .1 punto
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L'aspetto generale mi desta perplessità, in particolare come è realizzato il rovescio e l'espressione di Vespasiano in po' strana...inoltre quella perlinatura perfetta al rovescio per lunghi tratti...1 punto
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Come tutte le precedenti sono stupende!! Complimenti per la bellissima collezione e grazie per averla condivisa, è una gioia per gli occhi.1 punto
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Non credo, inoltre non ho mai visto né sentito di monete con spillo montato al centro, sarebbe stato troppo scomodo, meglio un'ardiglione che attraversa tutta la moneta in modo che sia più stabile quando indossata... Hanno cercato di dare più rilievo ai caratteri interessati ma hanno fatto un lavoro al dì sotto della mediocrità,se l'avessero lasciata com'era avrebbe mantenuto il suo appeal nonostante la debolezza che caratterizza quest'annata...1 punto
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Moneta da 2 euro "elaborata" come da descrizione dell'inserzione: COLORATO DA UN'AZIENDA PRIVATA SPECIALIZZATA Pratica diffusa e di moda di dubbio gusto, effettuata su monete base circolanti o su delle bullion in argento anche in tante altre nazioni, nulla di che.1 punto
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Complimenti @El Chupacabra ... non posso far altro che utilizzare una sola parola ... Spettacolari.1 punto
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Buongiorno, grazie mille ad entrambi! Avevo intuito fosse una replica in quanto la "R" mi era molto sospetta! 😄 Adesso finalmente so anche che moneta riproduce! Gentilissimi! 😊1 punto
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Ciao a tutti, relativamente al simbolo, Mario Rasile ne "Le monete di Capua" lo definisce una specie di treppiede.1 punto
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per la 508, Giard 24; weber 300 (senza simbolo) De Luynes 110 (non raffigurata), ti riporto il testo: Carelli 25, ecco l immagine: ho trovato inoltre la tipologia citata anche da Sambon: Riassumendo, viene citata anche in questo caso la presenza del simbolo, ma non ho trovato nessun esemplare che la raffigurasse (nella mia bibliografia che non dispone di tutte le opere citate). ciao skuby1 punto
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ciao, ho cercato di ricostruire i vari riferimenti alla 501 e 508, andando a vedere ove possibile se le monete presentavano il simbolo. HN, cita come riferimento nel testo sia per la 501 che per la 508 "Giard 23 e 24"; Il lavoro in questione è il seguente: Giard, J-B. "La monnaie de Capoue et le problème de la datation du denier romain" in Congresso Internazionale di Numismatica. Vol. II. (Roma, 1961). per la 501 quindi Giard 23, sono andato a vedere la De Luynes 109. In questo caso, sono indicati ulteriori 3 riferimenti; Sambon p.13, 19 Garrucci p.88, 29 Friedlaender p.13, 19 ecco la De Luynes 109: ecco l'esemplare Friedlaender: Pustroppo l immagine dellla collezione De Luynes non aiuta, ma sembrerebbe esserci nel campo a dx qualcosa...1 punto
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Questa tipologia ha un peso medio di 1,40 g (N=193), nettamente superiore a quello di tutte le altre tipologie, anche di quella votiva (VOT XX) che pure è più pesante delle altre. Questa tipologia si caratterizza per un’usura spesso molto marcata (a questo si deve la grande dispersione dei pesi), ciò che da un lato suggerisce che il peso medio nominale (in uscita dalle Officine della zecca) fosse superiore a 1,5 g, e dall’altro che questa moneta ebbe una lunga circolazione e propensione ad essere spesa rapidamente a scapito di altri nominali, che è quanto sarebbe avvenuto in base alla legge de Gresham se le autorità monetarie le avessero attribuito un valore nominale di 2 nummi. La distribuzione dei pesi della Porta di Campo è assai dispersa, con un range che oscilla tra 0,60 e 2,49 g (escludendo gli esemplari dal tondello incompleto). Il peso medio di ognuno dei diversi tipi di questa tipologia appaiono difformi, con la Porta di Campo con le cupolette triangolari apparentemente più pesante degli altri tipi: tuttavia la numerosità limitata di ogni campione non consente di considerare provata questa diversità di peso. Il disegno della Porta di Campo fu adottato da buona parte degli imperatori romani da Diocleziano in poi e, a partire da Costantino Magno, si converte in uno dei più frequenti sulla monetazione di rame di minore dimensione, e lo fa con una straordinaria varietà di legende, tanto relative agli aspetti propriamente civili, quanto a quelli militari: - dinastia costantiniana: PROVIDENTIAE AVGG, PROVIDENTIAE CAES o CAESS - dinastia costantiniana (occasionalmente): VIRTVS AVGG, VIRTVS CAESS - Graziano, Valente, Valentiniano II: GLORIA ROMANORVM, - Magno Massimo, Flavio Vittore: SPES ROMANORVM - dinastia teodosiana: GLORIA REIPVBLICE. La legenda VOT PVB associata alla Porta di Campo è innovativa. Durante il regno di Valentiniano III, come già durante la reggenza di Galla Placidia, la zecca romana coniò moneta enea facendo maggior riferimento all’iconografia costantiniana piuttosto che teodosiana. Essendo la VOT PVB una tipologia votiva e quindi destinata a trasmettere un messaggio di auspicio, viene naturale associarla alla legenda costantiniana PROVIDENTIAE AVGG, PROVIDENTIAE CAES o CAESS che sottolinea la volontà dell’imperatore di provvedere ai bisogni dei suoi sudditi. Nell’autunno del 442 un violento terremoto colpì il Lazio e Roma subì i peggiori danni sismici della sua storia, con scosse che si protrassero sino alla primavera del 443: tra gli altri, furono danneggiati il Colosseo, una navata della Basilica di San Paolo fuori le Mura, alcuni portici antichi, tra cui quelli del Teatro di Pompeo, e le mura aureliane[1]. Sappiamo che Valentiniano III non appena fu informato dei danni subiti da Roma nell’autunno del 442, lasciò Ravenna e si recò nell’Urbe per farsi carico immediatamente degli interventi più urgenti e avviare le opere di ricostruzione, tra le quali il restauro delle mura aureliane, trasferendovi in modo quasi permanente la corte. Appare quindi ragionevole pensare che nell’autunno del 442 sia cessata la coniazione della terza serie di Vittorie (RIC 2133, 2137-39), sicuramente breve come suggerisce la loro scarsità, sostituita dalla Porta di Campo, le cui prime emissioni probabilmente furono oggetto di elargizioni. Ciò sarebbe coerente con l’emissione di una moneta per celebrare i vota suscepta, ora senza riportare un limite temporale in quanto l’impegno assunto dall’imperatore si sarebbe protratto per tutto il tempo necessario. [1] Pochi anni a seguire, nel 476, ebbe luogo uno dei più gravi episodi sismici che abbiano colpito la capitale: per 40 giorni si seguirono scosse nella città, causando la distruzione di numerosi edifici.1 punto
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DE GREGE EPICURI Questo sampietrino, in condizioni non molto buone, pesa 16,59 g e misura 30 mm. La data si legge male, ma dovrebbe essere del 1796. Volevo da voi possibilmente la conferma; posto che sia il 6 del CNI, chiedo anche se si può attribuirlo ad uno dei sottotipi. Grazie!1 punto
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Ciao a tutti, mi accodo al post fatto qualche giorno fa per un aggiornamento, spero, definitivo, sulla questione dei due sesterzi protagonisti della discussione. Contrariamente a quanto pensavo il primo sesterzio è tornato in vendita sul sito e visto che fin da subito, dopo lo scambio accidentale durante la spedizione, ero disposto ad averli entrambi, l'ho acquistato per la seconda volta sperando che sia quella buona, sto aspettando che arrivi sano e salvo a casa finalmente così da metterlo con l'altro 😅1 punto
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I francobolli cecoslovacchi sono tra i più belli del mondo, ad oggi una collezione di Cecoslovacchia è sottovalutata anche come costi. La consiglio vivamente e ne consiglio lo studio approfondito, potrebbe dare molte soddisfazioni.1 punto
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Non devi dichiarare nulla, non passi frontiera ma devono essere accompagnate da ricevute d'acquisto e/o di lecita provenienza nel caso di controllo. Altri più esperti potranno confermare o correggermi.😉1 punto
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Non obbligatoriamente penserei ad un elefante , simbologia usata anche dalla Gens Cecilia . Il cognome Caesar ancora oggi non e' perfettamente chiaro nel suo significato , l’ ipotesi tradizionalmente più accreditata vuole che un avo di Cesare , o lui stesso , sia nato non di parto naturale ma attraverso un taglio praticato all’ addome e all’ utero della madre , quindi Caesar sarebbe un derivato di caesus , participio passato di caèdere , cioè tagliare . La tradizione è rimasta famosa imprimendo il suo cognome su questo tipo di parto : il cesareo , questo lo riporta Plinio e ha un certo seguito ancora oggi , ma Festo diversamente da Plinio avanzava una derivazione da caesàries , cioe' : capigliatura , in riferimento a qualche avo nato capellone , capelli di cui mancava invece Caio Giulio .1 punto
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Questa volta le foto sono più definite. La moneta sembra sporca, forse con una "pulizia" delicata potrebbe migliorarne l'aspetto. Se le macchie andassero via, potremmo essere sul mBB. Peccato quel graffio sul rovescio che ne abbassa il valore economico. Posto una serie di 5 Lire 1956 periziati per aiutare ad identificare la conservazione facendo un paragone:1 punto
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Che il 9 è rifatto lo vedo benissimo,e non solo il 9,ma oltre a vedere lo scempio causato sulla moneta tu riusciresti a distinguere un conio del 9 da quello del 10?... Perché oltre alla data in corsivo o in stampatello ci sono anche altre differenze nei due coni,quindi a me non serve guardare principalmente la data per distinguere i due coni... Comunque se siete convinti che si tratta di un 10 trasformato in 9(che poi non ne capirei il motivo) a me va bene così,se ho voluto fare delle precisazioni l'ho fatto solo per quei collezionisti alle prime armi che potrebbero essere confusi da certe affermazioni... Buon proseguimento...1 punto
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confermo l'attribuzione ad un membro della gens Metellia: o L. Caecilius Metellus Delmaticus (figlio di Q. Metello Calvo) che fu Console nel 119 a.C. o suo cugino L. Caecilius Metellus Diadematus (secondogenito di Q. Metello Macedonico) che fu Console nel 117 a.C. e i cui tre fratelli batterono tutti denari. Le sue monete sono contrassegnate con una testa di elefante, forse un riferimento alla cattura degli elefanti di Asdrubale nel 250 aC da parte di L. Caecilius Metellus. (fonte: gabinetto numismatico British Museum RRC 262, p.287.) Più in generale la moneta è attribuita al diadematus: https://numismatica-classica.lamoneta.it/riepilogo/R-G172 Dietro la testa il simbolo di valore, come accennato da Arka : XVI in nesso. Il Denario che nasce come moneta da X assi in una data discussa nel corso del II sec. a. C. subisce una ritariffazione ed il suo valore fu posto a 16 assi; la differenza fu indicata anche con il cambiamento del simbolo che da X divenne XVI, prima in esteso poi in nesso Per alcune info storiche sui metelli cfr anche: https://www.academia.edu/44691946/L_Cecyliusz_Metellus_Dalmatyński_cos_119_ cfr anche i seguenti post di @L. Licinio Lucullo1 punto
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Si tratta di conio stanco, specialmente sulle monete del 1942, dove puoi osservare come i numeri della data 1942 XX appaiono "impastati" e non ben definiti, come del resto i particolari dello stemma, della corona e del fascio. Allo stesso modo le lettere della firma "Romagnoli" sono evanescenti. Sono "difetti" comuni negli spiccioli della serie Impero, non aggiungo nulla al valore, che non é altro che quello storico. saluti1 punto
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Vi posto la mia 3 gazzette, recente acquisto dopo lunga ricerca, finalmente ho chiuso la serie delle gazzette1 punto
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Non vi e' alcun dubbio ,conservare le monete nei vassoi in velluto e' considerato da professionisti il miglior modo possibile ,difficilmente esperti e grandi conoscitori in materia ti proporranno le plastiche,inoltre nei velluto si formeranno delle bellissime patine (soprattutto su argento) che ne aumentera' il loro valore e bellezza! Anch'io preferisco dei buoni vassoi/cofanetto di velluto pregiato! E' chiaro che chi colleziona monete moderne tipo euro in proof ti vengono gia spediti negli appositi cofanetti e capsule dove consiglio di lasciarle sempre nelle capsule e di conservare persino l'apposito cartoncino!1 punto
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Invece a me tu non piaci neanche un po’. La morte è la fine di tutto, per sempre. E in un luogo che dovrebbe esser deputato a svago, passatempo, passione, evocarla è semplicemente un abominio. Non si scherza con certe cose. E risparmiati ogni morale, io non placo proprio niente per tua norma e regola perché la tua opinione non vale più di altre.1 punto
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Il bottino di questa spedizione austriaca.1 punto
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Potrebbe essere una tessera in piombo? Trovata a Perugia, 1,9 cm x 1,4 cm, peso circa 4,5 grammi. Sembra piombo ma è dura, forse è una lega Mi piacerebbe tanto avere un suo parere, grazie1 punto
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