Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/05/23 in Risposte
-
Ciao, oggi condivido un mio denario acquistato più di un anno fa dell'imperatore Traiano (98-117 d.C.) recante sul rovescio la personificazione del dio Ercole, stante, nella classica rappresentazione con pelle di leone e clava coniato a Roma nel 101-102 d.C. (spero 🙂). Traiano nato ad Italica nella provincia spagnola ( fu il primo provinciale a diventare imperatore), figlio adottivo di Nerva, apparteneva ad una nobile famiglia senatoriale e dopo aver preso la carriera militare divenne un ottimo comandante e stratega, molto apprezzato dalle sue legioni. Il vecchio Nerva, senatore e politico di professione, senza figli lo adottò designandolo come suo erede accattivandosi così le simpatie dell'esercito cosa sempre molto importante. Alla sua morte per cause naturali, Traiano ( che inauguro' la lunga stagione degli imperatori adottivi) prese il suo.posto dimostrandosi molto capace e facendo vivere al popolo romano un lungo periodo di benessere ( a tal proposito gli fu dato l'appellativo dì Optimus Princeps). Gradirei per questa mia moneta un vostro parere (perché di quello si parla, fatelo in tutta tranquillità, la moneta è mia e tale resterà quindi intervenite e dite la vostra, per me sarà un piacere 🙂) in generale ed in particolare su quello che la stessa vi comunica, cosa sempre non facile tramite foto,per quanto riguarda l'autenticità. Grazie ed alla prossima ANTONIO 18 mm. 2,78 g. RIC 494 punti
-
Non è numismatica? Coniamo un nome idoneo?! PREMESSONA (non ho il dono della sintesi) Ciao a tutti, da neofita ed ancora ignorante delle tematiche della numismatica ho spesso letto, imparando in questo forum, che collezionare monete non è sempre numismatica, almeno secondo il parere di collezionisti esperti e non necessariamente molto esperti. Ho appreso che sia luogo comune che le monete attuali, specifico, con materiali, tecniche nuove di produzione, soggetti inusuali, con risultati che si distanziano spesso dall'immagine più tradizionale della moneta, sebbene fabbricate da zecche ufficiali con tanto di valore e valuta (a differenza delle medaglie) si differenziano molto da quelle numismatiche. In particolare non sono idonee per la circolazione per vari motivi, talvolta legati proprio ai costi di produzione che sono praticamente sempre superiori al *valori del facciale (*spesso anomali pure questi), ma anche le forme o i materiali utilizzati probabilmente sono incompatibili per durare con adeguata integrità alle intemperie della circolazione e comunque ad oggi sono fatti appositamente per essere collezionati, più appropriatamente come "oggettini d'arte" (che piacciano o no, ci sono sempre artisti che ci lavorano per crearli, gli stessi che ne fanno altre belle e brutte, dunque meritano questo attributo). Leggo in questo forum che molti non sono affatto compiaciuti delle novità, troppo differenti da quello che hanno collezionato fino ad oggi ed in effetti, sebbene le differenze, vengono spesso confuse la disciplina, storica, per qualcuno anche semplicemente più seria col medesimo nome NUMISMATICA che dovrebbe includere non solo la parte scientifica, ma anche quella storica. C'è un'evidente carenza storica nei più recenti "tondelli" bugigattoli colorati, deformati, fluorescenti e profumati, (ho letto diverse menzioni) limitata alla sola creazione, senza circolazione o storia da raccontare sulle collezioni. A molti non va bene. fine premessona Apro questa discussione per raccogliere e proporre un nome appropriato al collezionismo di queste non monete, appunto, da collezione e, non circolanti, dunque, prodotte da zecche ufficiali, con tanto di valuta, ma non spendibili (salvo qualche caso) o riconosciute a livello internazionale. Secondo voi quale termine distintivo potrebbe essere idoneo, utile ed efficace popolarmente da rendere immediata la differenza anche ai meno esperti? La radice NOMISMA (moneta) può essere ancora contemplata? Ben venga qualunque spunto e contributo, soprattutto da chi può fregarsi di esperienza sia nella numismatica che nelle lingue in genere, ma credo che si possano accreditare, anche scherzosamente, fin troppi nomi. Qualche idea?3 punti
-
Guarda, te lo dico in amicizia perchè vedo che non sei entrato nel mood del blog. 1 le foto sono obbligatorie dal momento che fai richiesta di un riscontro su di un pezzo in mano tua, qui nessuno fa valutazioni o richieste di nessun genere sulla fiducia. 2 le foto valgono per tutti quelli che sono presenti nel blog se ti interessa avere opinioni 3 presta attenzione a quello che ti si dice e fanne tesoro, io stesso che frequento il blog da qualche anno sono un pivello e cerco di apprendere da quelli che ne sanno più di me. 4 la pigrizia mal si sposa con la numismatica che è ricerca e aggiornamento continuo. 5 le foto le puoi ridurre dal pc o dal telefono, imparerai come ho fatto io che sono terzomondista tecnologico. 6 compra i cataloghi che ti vengono suggeriti, visto che ne hai fatto richiesta, on line non trovi niente se non il Gigante ed il sito di Andrea, ma avere in mano il catalogo è decisamente più istruttivo e si trova molto di più scritto chiaramente, a volte si mistifica. tutto questo per dirti che se non segui le linee guida del blog che sono espresse nella netiquette a lungo andare nessuno ti risponderà più. Saluti.3 punti
-
Vedi di documenti antichi ce ne sono decine di migliaia sparsi per gli archivi di tutta Europa. Molti hanno subito controlli o analisi per verificarne soprattutto lo stato di conservazione (pochi allo scopo di accertarne l'autenticità - le analisi comunque sono le stesse) - La ricerca è una costruzione continua che progredisce sulle informazioni e sulle deduzioni di chi ci ha preceduto ampliandole, evolvendole e a volte correggendole naturalmente. Un documento che ha una storia dietro di sé non necessariamente deve passare tutte le prove che servono per autenticarsi altrimenti non progredirebbe piu' nulla. E' come se per verificare che le piramidi sono antiche dovessi sottoporre ogni blocco ad un'analisi del materiale di cui è formato... Interessandomi di monete medioevali leggo molti studi di numismatici che si sono occupati di quel periodo e faccio affidamento su quanto scrivono ma non mi verrebbe in mente di controllare ogni singolo documento su cui basano il loro studio e le loro deduzioni - diversamente mi arenerei alla prima questione. Su queste basi si sono formate legioni di studiosi, si sono sviluppate le scienze storiche nelle sue innumerevoli specializzazioni. Sono stati scritti milioni di volumi. Sono stati istituiti migliaia di insegnamenti universitari. Se trovi difficile accettare che tutto questo sia stato fatto su un rapporto fiduciario - oltre che naturalmente su solide basi scientifiche per moltissimi casi - beh concordo pienamente con te che i 2€ da collezionare costituiscono un'alternativa meno problematica, sicura, e con minori rischi ...😉3 punti
-
tra gli ultimi arrivi. Tallero di Pisa 1605 (Di Giulio, Della monetazione medicea (1984) Nr. 40 Ac; Ciabatti, Studio e catalogo delle monete di Fernando Medici, Nr. 41)2 punti
-
Ciao, a breve il programma ufficiale. Possiamo già dire che si partira’ alle 9,30 con gli autori che presenteranno gli articoli del nuovo Gazzettino, a seguire workshop ai tavoli delle monete, poi importante intervento e una moneta donata ai giovani che terminerà l’evento alle 13 circa. A seguire per chi vorrà pranzo conviviale.2 punti
-
Utilizzerei 'moneta' anzichè 'nomisma' ottenendo così un semplice e casalingo monetosmatica.2 punti
-
Simpatica discussione che mi auguro vivamente rimanga di carattere leggero, senza aprire polemiche. Io propongo il termine Numismologia. Mi hai dato l'idea con l'astrologia e trovo che suoni abbastanza bene. Il collezionista diverrebbe così "numismologo"2 punti
-
La Numisaltra, corrente della Diversonomia - di cui io sono un fedele adepto! E ci possono stare dentro anche altre monete, tipo alcuni ori del regno o le monete pseudo-errori, cioè contraffatte ad hoc. Gli argenti post 1980 della repubblica anche? Servus, Njk2 punti
-
Interessante discussione, anche se mescola temi molto diversi tra loro. Per quanto riguarda la politica adottata dalla Zecca italiana (analoga a quella di numerosi altri Paesi) si tratta - a mio avviso - di una vera e propria deriva di natura esclusivamente commerciale. Si coniano oggetti che ormai sono più simili a medaglie con il solo scopo di fare cassa. Aldilà di qualche effimera speculazione, dubito che queste "simil-monete" avranno mai un qualche reale interesse numismatico. Confesso però che io non amo in generale le emissioni nate per soddisfare esclusivamente l'interesse di un numero più o meno ristretto di collezionisti. Se anche avessi i soldi necessari (che comunque non ho) non li userei certamente per acquistare alcune emissioni in tiratura super limitata fatte durante il regno di VEII per soddisfare l'interesse del Re numismatico e del suo entourage (che invece appassionano tanti validi numismatici). Figuratevi se mi interessano gli Euro di fantasia prodotti a getto continuo dalla Zecca italiana. Ciò premesso, credo che la vistosa carenza di nuove generazioni tra le file dei numismatici sia un problema che va ben aldilà della bulimia da conio della Zecca italiana. Quando ero giovane (parliamo di più di mezzo secolo fa) raccogliere monete o francobolli era un passatempo molto comune tra i ragazzini, ma non c'era molto altro da fare, a parte leggere Topolino o andare all'oratorio a giocare al pallone. Oggi la progressiva scomparsa nell'uso del denaro fisico gioca certamente un ruolo significativo nel calo delle vocazioni numismatiche tra i più giovani, ma il vero problema - secondo me - è legato all'esistenza di numerose altre alternative che un tempo semplicemente non esistevano. Credo anch'io che comunque la numismatica non si ridurrà ad una mera disciplina accademica. Calerà progressivamente la platea degli appassionati laici (inteso come non accademici) e questo - per un'ovvia legge di mercato - provocherà probabilmente anche un calo delle quotazioni, soprattutto per le monete più comuni ed in uno stato di conservazione non particolarmente elevato. Per i pochissimi pezzi molto rari e conservati in modo eccezionale è tutto un altro discorso. Così va il mondo ed è inutile rimpiangere "il bel tempo che fu" anche perché - in realtà - quel tempo esiste solo nella nostra immaginazione.2 punti
-
Angelo Finetti, Numismatica e tecnologia. Credo il miglior testo in assoluto. Arka Diligite iustitiam2 punti
-
2 punti
-
La piantina per arrivare al De La Ville2 punti
-
Concordo. Sui segnetti, volevo solo sottolineare che tutti noi, me compreso, spesso colloquialmente diciamo "da produzione", quando in realtà la certezza che lo siano non la abbiamo: probabilmente lo sono visto il resto della moneta. Il nodo centrale, su cui pare siamo tutti d'accordo é che una moneta può essere gradata FDC anche in presenza di alcuni segnetti, dipende da com'é la moneta, e da come sono i segnetti. Quindi la moneta in topic può essere tranquillamente FDC (sul grading americano non mi esprimo, perchè capire quando é 65 o 66 a me non é dato comprendere a fondo). Volevo poi dire che per come siamo messi oggi con il grading in Italia, dire FDC+ o SPL-, vale esattamente come tutto il resto. Non c'é un protocollo unificato, ed ognuno fa un po' come meglio crede: quindi anche li, tutti sono sullo stesso piano! Ciao!2 punti
-
Complimenti per il prezioso acquisto. Affiancare alle monete libri rari completa appieno la collezione numismatica e lo studio della stessa. Ignoro il costo di questa pubblicazione ma credo che anche il prezzo pagato sia ottimo.2 punti
-
Ciao a tutti, da poco ho aggiunto in collezione questo pezzo, che vi presento. Alessandro VII (1655-1667), Testone - Ferrara (Munt 74, CNI 6, MIR 1881/1). Peso 8.94 g D/: stemma inquartato a targa quasi rettangolare con intagli esterni, sormontato da chiavi decussate con cordone e fiocco e da tiara. * ALEXANDER * VII * PONT : M : 1655 In alto IS _ IS (in monogramma). R/: il santo con elmo piumato, in armatura a cavallo galoppante a destra, in atto di trafiggere con la lancia nelle fauci il drago in piedi a destra, retrospicente. S : GEORGIVS * FERRARIAE * PRO Es.: due armette ovali: a sinistra quella del cardinale legato Giambattista Spada, sormontata da cappello cardinalizio; a destra quella della città di Ferrara in cartella accartocciata e sormontata da corona. Nel mezzo IS (in monogramma). Si tratta di un testone rarissimo. Dalle mie ricerche e in base agli esemplari che ho registrato, sono pochissimi i passaggi di questa moneta sul mercato. Esistono anche le varianti Munt 75 e 76, che si distinguono solo per minime differenze di punteggiatura nella legenda e nelle armette. Del Munt 74, questo è personalmente il quarto esemplare che registro. Tutti gli esemplari sono in bassa conservazione e già il BB è per questa tipologia una conservazione di rilievo. Questo mio esemplare è uno dei meglio conservati. Le lettere IS in monogramma si riferiscono al segno di zecca di Giacomo Spagnoli, zecchiere. Michele2 punti
-
Dove si svolgerà Milano Numismatica ? In pieno centro dietro il Duomo all’Hotel De La Ville, alla Sala Duomo di cui riporto l’immagine. Via U. Hoepli 6, Mm1 fermata Duomo2 punti
-
Complimenti per l'acquisto! Pur essendo rarissima, dei 18 millesimi dal 1755 al 1772, la data 1762 si colloca tra il 10° e 12° posto, in ordine di rarità (ossia ce ne sono 9 ancora più rare e 2 le sono a pari merito) Tutte e 18 le date sono apparse almeno uno volta in anni recenti. Buona prosecuzione della serie!1 punto
-
Serve attenzione. Generalmente, scrivo prima per sapere la disponibilità1 punto
-
1 punto
-
al lotto precedente un 25 assi oro con la testa di leone, che da uno studio sembrerebbe essere una invenzione ottocentesca, a 4500 sterline.1 punto
-
queste le biblioteche che sicuramente lo hanno essendo anche un testo universitario probabilmente lo hanno anche diverse altre biblioteche Biblioteca regionale universitaria - Catania (CT) - +39 0957366228 - [email protected] CT0062launch PALBClaunch Biblioteca centrale della Regione siciliana Alberto Bombace - Palermo (PA) - +39 0917017601 - [email protected] PA0064launch PALBPlaunch Biblioteca del Dipartimento di Scienze dell'antichità - Sapienza Università di Roma - Roma (RM) - +39 06499133130 fare attenzione a questo libraio: mette tutti i titoli come disponibili e - a differenza degli altri - esige subito il pagamento salvo poi non confermare la disponibilità del libro ordinato. Mi è capitato di ordinare un volume da loro e ho sudato - alla fine minacciando azione legale - per riuscire ad essere rimborsato...1 punto
-
https://www.unilibro.it/libro/finetti-angelo/numismatica-tecnologia-produzione-valutazione-moneta-societa-passato/9788843007400 Qua sembrebbe disponibile1 punto
-
Buongiorno. Mi sono permesso di citare un passaggio che mi sembra aggiungere qualcosa alla nostra discussione in quanto, a mio parere, veritiero. Resta il fatto che la competizione con le "numerose altre alternative che un tempo semplicemente non esistevano" dovrebbe essere sostenuta con contenuti seri, piacevoli e originali (come questo Forum!!!😊) e non, per esempio, con le patacche dell'IPZS.... Sul fatto che la Numismatica non interessa ai giovani credo si siano già spesi fiumi d'inchiostro - e non da oggi - ma la nostra disciplina non mi sembra sinceramente così mal messa. Il paragone con la filatelia mi sembra pertinente e spietato. Un saluto cordiale e a presto.1 punto
-
Buonasera a tutti, sono d'accordo con @Rufilius, si vede una bella R moderna sul rovescio. Saluti Alberto1 punto
-
oppure - meglio - in una biblioteca ben fornita: prova quella della Società Numismatica Italiana a Milano oppure quella di qualche museo specializzato: Museo Nazionale Romano a Roma che ha una biblioteca ben fornita o quella del Museo Archeologico a Bologna.1 punto
-
Ciao, non sono assolutamente competente come altri sul forum ma così a occhio sul rovescio se vedi c'è una piccola "R" che significa riproduzione, quindi temo che sia una moneta di quelle delle merendine Mister Day o simili. Nel forum ci sono molti post sull'argomento, al link seguente trovi la lista delle monete, la tua dovrebbe essere la n. 12: https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/ParmalatMisterDay/dettaglio.html1 punto
-
1 punto
-
Tallero 1595 (Di Giulio, Della monetazione medicea (1984) Nr. 36 ; Ciabatti, Studio e catalogo delle monete di Fernando Medici, Nr. 12)1 punto
-
Da quello che leggo l'ipotesi di un'attribuzione del ducale alla zecca di Napoli sulla base del "repentino spostamento (di Ruggero) a Napoli" mi pare francamente un po' forzata, almeno non tale da giustificare toni di tale certezza, può costituire una delle possibilità, è sicuramente probabile che il ducale sia stato coniato in una zecca continentale, ma forse sono più plausibili Bari o Salerno che Napoli, di certo i riferimenti addotti nel testo mi paiono piuttosto deboli e lasciano adito a molti dubbi, ci vogliono prove molto più solide per attribuire con certezza una moneta alla sua zecca di emissione...1 punto
-
Si dovrebbe essere buona il peso è esatto quindi almeno i 450€ li vale in metallo....per il resto difficile guidicare da queste foto...il suggerimento è quello di passare da un negozio di numismatica e sè la giudicano almeno SPL allora la fai chiudere in bustina sigillata costo 25€. E poi procedi a venderla anchevia web con perizia tiviene facile piazzarla a 550....difficile oltre non mi sembra una FDC. Evita di darla ai compro oro sono pezzi che non meritano di essere fusi, un qualsiasi collezionista ti paga sempre piu dei compro oro. Facci sapere cosa ti dice in conservazione un negozio di numismatica a vederla in mano. Saluti1 punto
-
1 punto
-
Buongiorno. Pubblico queste immagini di un denario di Spurius Afranius che presenta una lieve differenza nella posizione della frusta rispetto ai coni solitamente visibili nei cataloghi d' asta. Era mia intenzione pubblicare la sola immagine nel catalogo La Moneta, ma non vi era altro posto per ulteriore iconografia. Sarebbe interessante sapere se qualcuno ha in collezione esemplari simili. Cordialità1 punto
-
Buongiorno, non so se è la sezione giusta, ma vorrei un aiuto per identificare questo peso monetale, in questo momento non sono in grado di fornire il peso. Le dimensioni sono 1,4x1,4x0,7. Grazie1 punto
-
Pensino..? Arka Diligite iustitiam1 punto
-
La vedo rischiosa affidare gli affetti di una vita intera al comune o allo stato proprio per questa ragione. Semplicemente quello che un collezionista vede come arte magari viene visto come semplice denaro dalle istituzioni. Comunque se fosse legale io mi farei seppellire nel bosco senza bara e lascerei che la natura faccia il suo corso, magari lasciando un sacchetto in pelle con delle monetine accanto ed una lapide in pietra.1 punto
-
1 punto
-
Grazie ancora dei vostri interventi, le monete di acmonital a mio parere vanno viste in mano, ma allenare l'occhio da foto fatte così così è sempre utile. Allego comunque anche le foto della NGC. Saluti Marfir1 punto
-
scusa Valteri, va avanti a postarle nella discussione che hai aperto sulla collezione in asta da Morton, altrimenti ci perdiamo 🙂 skuby1 punto
-
Nel mio caso la collezione risiede proprio nei libri, rari ma anche comuni, inerenti la numismatica, anche se più che collezione sarebbe più corretto parlare di biblioteca, ormai l'acquisto di monete è parte decisamente secondaria rispetto a quello dei libri che costituiscono la mia passione principale, anche se a qualche medaglia soprattutto, quando ne vale la pena, non so comunque resistere 😅1 punto
-
Una curiosità, se così si può chiamare perchè non ne avevo mai viste, trovata ieri al mercatino per 50 centesimi, un costo irrisorio anche se non ne sono direttamente interessato, magari la regalo a qualcuno. Si tratta di una 'Agenda del Filatelista del 1955' da 290 pagine stampata nel dicembre del 1954. Non fu utilizzata, anche se i segni del tempo dimostrano i suoi quasi 70 anni, è pure una rubrica con pagine per le mancoliste, il tariffario postale Italia+estero in vigore all'epoca, monete in corso, cambi ecc. ecc. All'interno sono raffigurate le emissioni del 1954 di Italia - San Marino - Vaticano - Trieste zona A, tutto rigorosamente in bianco e nero, le ultime pagine sono piene di indirizzi di negozi italiani ed esteri. un estrapolato:1 punto
-
Diciamo che la certezza non c’è ma, come dice anche @ilnumismatico, osservando il lustro si può capire se la moneta è fresca di conio o ha circolato. Molto probabilmente, in un esemplare con lustro completamente intatto gli eventuali segni sono derivanti dal processo di coniazione. È la conseguenza dell’americanizzazione della numismatica. Se ci basiamo sulla scala Sheldon, i punteggi dal MS 65 al 70 rappresentano tutti “sfumature di FDC”. Per me è un’insensatezza ma per altri evidentemente no…1 punto
-
Cartolina con annullo di partenza cerchio grande da San Daniele del friuli del 17.??.1905 per Venezia. Affrancata con 2c in perfetta tariffa con non più di cinque parole di convenevoli (*notare che la tariffa cambiò a 5c il 1 settembre 1905, quindi il nostro annullo non nitido deve assere per forza antecedente a quella data.) Affrancata con aquilino Aquila Sabauda da 2c rosso bruno dell'emissione Vittorio Emanuele III detta floreale. Il valore dell'affrancatura è di qualche euro, aumentato dall'annullo e dalla bella cartolina a piacere del proprietario considerando l'età dell'oggetto.1 punto
-
E chi lo decide se un segno é dato da "produzione", o da contatto successivo ? Il perito veggente ? E poi c'é segnetto e segnetto... Quello che si può (anzi si deve) ignorare, e quello che no. Dipende. Comunque, giudicare l'acciaio in fotografia... Io passo volentieri! E' molto che manco dal forum, ma noto con piacere che adesso oltre ai vari SPL++ ed SPL-, siamo arrivati anche ai FDC+ e ++... C'é sempre da tenersi aggiornati Un saluto a tutti!!!1 punto
-
Se metti le foto, rinunceremo anche noi alla pigrizia che ci pervade e faremo uno sforzo per risponderti.1 punto
-
Le consegno al numismatico che le spedisce alla NGC. Fa tutto lui io pago il servizio.1 punto
-
Era il 25 luglio 1844 quando all’alba, furono fucilati insieme ad altri sette compagni, i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, figli del barone Francesco, alto ufficiale della marina austriaca, e di Anna Marsich, donna e madre che tanto si prodigò per la salvezza dei suoi amati figli. Attilio era nato nel 1810, mentre Emilio era arrivato 9 anni dopo. Avviati alla carriera militare e formati nell’accademia della Imperiale Regia Marina a Venezia, furono da sempre insofferenti al regime austriaco. Collegati alla Giovane Italia e a Giuseppe Mazzini, i fratelli rivoluzionari, esuli e lontani dal proprio paese, ordirono due progetti di cospirazione: il primo prevedeva l’invasione degli Stati Romani, l’altro le Calabrie. Scartato il primo perchè troppo dispendioso, optarono per il secondo, perché dall’Italia erano giunte notizie che sulle montagne di Cosenza, gli insorti si mantenessero ancora numerosi ed armati, e nel resto del Mezzogiorno serpeggiasse un certo fermento. In realtà i moti di Cosenza erano stati immediatamente soffocati e repressi e tutto era tornato sotto controllo. I rivoltosi, accecati dal giovanile fervore rivoluzionario, decisero di partire comunque per la Calabria. Saliti in 21 a bordo della nave da pesca e trasporto San Spiridione, comandato dal capitano Caputi, salparono dall’isola greca di Corfù e verso la metà di giugno sbarcarono a Crotone, alla foce del fiume Neto. Da qui, notte tempo, si diressero verso la Sila, ma ben presto si accorsero che un loro compagno, Pietro Boccheciampe, si era dileguato con l’obiettivo di denunciare la spedizione alle autorità borboniche e, quindi, di tradirli. Nei giorni successivi, la spedizione fu colpita da diverse azioni repressive, al punto che diversi compagni dei Bandiera persero la vita, mentre altri rimasero feriti. A San Giovanni in Fiore, dodici di essi furono catturati e condotti davanti al corpo di guardia. Il 23 giugno, su cavalli e muli, furono trasferiti a Cosenza, davanti all’intendenza e portati nelle carceri nel maestoso Palazzo Arnone.Il processo fu rapido, l’imputazione principale: cospirazione e attentato all’ordine pubblico. Ad essa si aggiunsero anche le accuse di sbarco furtivo a mano armata nel regno con Bandiera Tricolore, resistenza e attacco alla forza pubblica. Nonché, detenzione e asportazione di carte rivoltose e settarie.Il 16 luglio iniziò il processo, alla fine del quale il Commissario del re li dichiarò colpevoli di lesa maestà e richiese per tutti la pena capitale. Tre di loro ottennero la grazia e tra di essi c’era anche il pittore e scultore Giuseppe Pacchioni, che ritrasse i fratelli Bandiera poco prima di morire. Il 25 luglio del 1844 di buon mattino, si spalancarono le porte delle carceri.giunto il momento dell’esecuzione della sentenza. Il triste corteo si dispose su due file, per raggiungere il Vallone di Rovito. Ad un tratto si alzò un coro di voci, erano i martiri che intonarono, modificando qualche verso, il coro dell’opera “Donna Caritea” del Mercadante: ”Chi per la patria muore vissuto è assai; la fronda dell’allor non langue mai. Piuttosto che languir sotto i Tiranni, è meglio di morir sul fior degli anni”. Arrivati nel vallone di Rovito, nei pressi dell’acquedotto romano, i giovani patrioti si schierarono davanti al plotone d’esecuzione e, dopo aver urlato “Viva L’Italia “, caddero sotto il fuoco dei Borboni. Le salme vennero portate nella vicina chiesa degli Agostiniani. Si racconta che l’abate De Rose collocò all’interno delle bare, una bottiglia contenente un foglio di carta, con tutte le generalità di ciascuno. Ciò rese possibile il riconoscimento, quando fecero l’esumazione. Successivamente, le salme furono trasferite nel duomo di Cosenza e dopo l’unità d’Italia, traslate nei paesi d’origine. I resti di Attilio ed Emilio, il 16 giugno del 1867 furono trasportati a Venezia, accolti dalla madre affranta e disperata e tumulati nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Un saluto a tutti e buona domenica. Raffaele.1 punto
-
Caro @Liutprandi politici parlano molto per non dire niente di utile, e non è una novità! Io sono ancora più sorpreso dall'intervento a spada tratta degli eredi di Bettino, che non mi pare all'epoca abbiano avuto ruoli di governo, quindi su che base posso affermare o negare ciò che ha detto un componente dell'allora governo italiano ? La patente di saccenti non viene rilasciata per essere figli d'arte...quindi credo che abbia ragione il nostro Presidente del Consiglio ad essere cauto ma possibilista. Sarebbe un sogno per me riuscire ad incastrare i governanti francesi alle loro responsabilità ! Immaginiamo il contrario: aereo di linea francese che si schianta e l'ombra della mano italiana... sarebbe scoppiata una guerra! O ricordiamoci della politica di accoglienza e di protezione dei terroristi nostrani (tutt'ora in vita a vari livelli: politico e giudiziario) da parte della Francia....ed immaginiamo sempre il contrario con i separatisti corsi! O ricordiamoci del protezionismo francese in campo economico...ma le acquisizioni nel Belpaese non sono un problema per loro... O ricordiamoci delle ragioni prettamente economiche francesi nella stabilizzazione della Libia....e immaginiamo il contrario con l'ingerenza italiana in qualche ex-colonia francese.... ..... Credo , e posso sbagliare, ma quello stato più che un alleato è un avversario....che usa tutti i mezzi a sua disposizione per fare i propri comodi anche per danneggiarci!1 punto
-
Una notte, stanco dopo una lunga giornata trascorsa tra lavoro ed impegni vari, vagolavo su internet guardando le monete in vendita, a ruota libera, senza una meta precisa, saltando un po’ qua ed un po’ là, dove mi portavano i meandri (a volte imprevedibili e casuali) della rete, attendendo invano un sonno che tardava ad arrivare. Ed ecco che mi sono imbattuto in questa moneta: Era in vendita come asse di Settimio Severo, ma osservandola (seppure di notte e con la palpebra un po’ calante) qualcosa non quadrava. La foto (per la verità piuttosto scura) non consentiva una analisi più approfondita. La legenda di dritto era illeggibile, ma l’aspetto dei capelli (di un riccio più uniforme), la barba (con punte verso il basso e più regolare) ed il collo (più allungato) non facevano pensare a Settimio Severo, quanto piuttosto a Macrino. Il rovescio rappresentava chiaramente Giove ed aveva un pezzo di legenda che poteva consentirne la classificazione. Visto il prezzo molto basso (pur consapevole della conservazione certo non delle migliori), la mancanza nella mia piccola collezione di monete di Macrino, la “leggibilità” complessiva della moneta e il valore comunque storico (aspetto per me molto importante), ho deciso di acquistarla. Dopo poco, la moneta è arrivata e ho potuto studiarmela con calma. Queste che seguono sono le foto che ho fatto io. Non sono bravo a fotografare (pochi e scarsi mezzi, poca tecnica, scarsa propensione alla fotografia), ma queste immagini sono più simili a quello che ho trovato in mano. Si trattava proprio di un asse di Macrino, coniato a Roma nel 218 d.C., il RIC IV II 154, del peso di 8,70 g, con diametro massimo 25,16 mm. D/ IMP CAES M OPEL SEV MACRINVS AVG (busto Macrino, laureato, forse drappeggiato corazzato, a destra) R/ PONTIF MAX TR P II COS II PP / S C (Giove nudo, eccetto che per la clamide sul braccio sinistro, stante a sinistra, con un fulmine nella mano destra ed uno scettro nella mano sinistra; S C nei campi) La sensazione che provi quando hai trovato una moneta non riconosciuta è particolare. Ti dà una certa piccola soddisfazione per essere riuscito ad individuarla, a maggior ragione se si tratta di una moneta meno comune e se venduta ad un prezzo, di conseguenza, più basso. Piccole soddisfazioni, ma mi accontento, mi va bene così. Ciò che conta è che mi piaccia. La moneta in mano, in effetti, è gradevole, con una lieve e delicata tonalità rossiccia sul nero di fondo. La conservazione non è delle migliori, lo ammetto; vi’ è in particolare una corrosione sul petto di Giove che ha perso così la sua possente muscolatura; tuttavia, le effigi si apprezzano bene, è centrata, ben attribuibile. L’arrivo a casa di Macrino mi ha spinto a rivedere oltre alla figura storica di questo imperatore (su cui sorvolo qui), anche la sua produzione monetaria di cui, onestamente, non sapevo quasi nulla. Vi riporto quindi ciò che ho appreso leggendo testi ed articoli, con tutti i limiti di un appassionato. Quindi mi concederete errori ed inesattezze che vi pregherei però di correggere (tanto non siamo a scuola) a beneficio di tutti. Qui parlerò della monetazione che potremmo definire “ufficiale” o “imperiale”, ma Macrino coniò anche molte ed interessanti monete provinciali. Anzi, lo studio di tale monetazione è sicuramente interessante soprattutto perché Macrino trascorse il suo breve regno nelle province orientali che fecero a gara per procacciarsi i favori del sovrano (anche con la propaganda monetaria). Macrino coniò monete in tutti i metalli, operando però alcune significative modifiche al sistema impostato dal suo predecessore Caracalla. Con un chiaro intento propagandistico, coniò un aureo di peso superiore a quello di Caracalla, riportandolo a 1/45 di libbra (come ai tempi della riforma di Nerone del 64 d.C.) contro gli 1/50 attuali (ovvero 7,30 grammi contro i 6,50 circa). L’obiettivo era probabilmente quello di incrementare rapidamente la produzione di aurei pesanti e di ritirare quelli più leggeri di Caracalla. Tuttavia, non ne ebbe il tempo materiale e ciò determinò, al contrario, la tesaurizzazione proprio delle sue monete a vantaggio dell’aureo di Caracalla per la nota legge di Gresham. Tutto ciò ebbe delle inevitabili ripercussioni sui rapporti di cambio con le altre monete, in un sistema monetario che non si era ancora assestato dopo le recentissime modifiche. Se Caracalla aveva introdotto una nuova moneta d’argento, ovvero l’antoniniano, destinato nel suo pensiero a sostituire il denario (che sarebbe rimasto come unità di conto e con valore forse uguale alla metà) facendone la vera novità della sua riforma, con Macrino assistiamo ad una netta riduzione della emissione di antoniniani. Macrino, invece, coniò un grande numero di denarii di cui ci restano ancora oggi vari esemplari (anche in buono stato di conservazione) che rappresentano il nucleo più corposo delle sue emissioni. Probabilmente, anche questo rientra nel desiderio di un ritorno al passato. Quanto ai bronzi, essi furono prodotti in quantità limitata. Dopo una vera e propria sovrabbondanza di monete bronzee sotto gli Antonini e un buon numero di esemplari coniati nel primo anno di Settimio Severo la produzione enea diminuì drasticamente fino al regno di Alessandro Severo. Quindi, sotto Macrino, ci sarebbero già state monete bronzee in eccesso in circolazione, cosa che avrebbe di conseguenza ridotto la necessità di coniarne di nuove. Questa e’ una possibile spiegazione (certamente non l’unica) al fatto che i bronzi di Macrino siano meno comuni. Mi farebbe piacere sentire altri pareri ed altre ipotesi. Tutte le monete di Macrino portano la stessa legenda di dritto, ovvero IMP C (CAES sui bronzi) M OPEL SEV MACRINVS AVG. Molto importante e’ il termine SEV, Severus, nome adottivo con il quale cercò di legarsi alla dinastia dei Severi. Sebbene Macrino non risiedette mai a Roma, tutte le sue monete furono lì coniate. Non vi sono evidenze che supportino una zecca secondaria ad est, tipo Antiochia (come sosteneva Mattingly). Di Macrino esistono fondamentalmente due ritratti, uno più “giovanile”, coi capelli e la barba corta ed uno più “senile” (se così si può dire, visto il brevissimo periodo di regno di poco superiore all’anno solare) con il volto più segnato e capelli e barba più lunghi che compare, secondi Curtis Clay, sulle monete coniate dopo il settembre del 217 (e quindi più tardivo). Eccoli: L’imperatore (come tale) non era mai stato a Roma (anche se vie era stato quando era sconosciuto ai più) e immaginiamo che all’inizio ci fossero molte incertezze sul suo reale aspetto; pertanto, sulle monete, il ritratto sarà stato dapprima più generico (per così dire) e con lineamenti più standardizzati (tra l’altro, simile anche a quello di Caracalla, cosa secondo me non casuale). E’ probabile che poi le monete successive abbiamo un ritratto più verosimile, magari anche grazie a immagini (con simulacri?) o a descrizioni che potevano essere giunte a Roma. Pare davvero strano un invecchiamento in un periodo così limitato di tempo quale fu la durata del suo regno. Dicevamo di simulacri. Possiamo fare ipotesi, Si poteva trattare di piccole statue di terracotta o in legno con l’effigie di Macrino? Oppure si trattava di vere e proprie immagini, tipo dipinti? Interessante quanto il RIC IV volume II dice a proposito di Massimino il Trace: “After ravaging wide tracts of German territory, Maximinus retired to Sirmio ith the approach of winter. A.D. 235-236 while dispatches were sent to Rome, and pictures there ordered to be display, celebrating victories which. If not as great as he claime, may yet have been considerable”. Siamo pochi anni dopo rispetto a Macrino e Massimino condivide un po’ con lui la stessa storia in merito alla sua effigie. Qui si parla, per l’appunto, di “pictures”….immagini, in qualunque forma fossero. Il quadro e’ però un po’ più complesso di quanto già sembri, in quanto esistono ritratti di Macrino con “medium beard”, coniati pre brevissimo tempo nell’agosto del 217. Il fatto poi che si trovino ritratti con barba corta in emissioni posteriori a quelle con barba lunga, potrebbe anche dipendere che non tutti i conii fossero stati rapidamente rimossi dopo l’introduzione del nuovo ritratto a barba lunga. Per questo, per collocare temporalmente le emissioni di Macrino, non ci si basa solo sulla lunghezza della barba, ma anche sulla spezzatura della legenda di dritto (più tardiva quella con lo spazio tra SEV e MACRINVS) e sulla titolatura del rovescio (anche se qui ci sono eccezioni sul COS II, piuttosto complesse, in cui mi sono perso e con cui non voglio annoiarvi). Quanto ai rovesci, vi troviamo rappresentate le classiche personificazioni, in particolare Fides, Securitas, Providentia, Salus, Aequitas, Annona che riflettono l’intenzione di placare ogni timore del popolo, ma soprattutto dei militari, in merito alla sua ascesa al trono, con particolare riferimento alla promessa di un periodo di prosperità e benessere, sotto la legittimazione degli dèi (di Giove, in particolare) che prevedono e provvedono allo stato per mezzo dell’imperatore. Ecco alcuni esemplari: Ed ecco un esemplare della mia moneta: Un richiamo diretto agli eventi correnti del suo regno sono le VICTORIA PARTHICA e VICT PART, a ricordare una vittoria che in realtà non avvenne mai in quanto fu più che altro una accordo sfavorevole per i romani con conseguenze inevitabili che contribuirono poi alla caduta dello stesso Macrino, che comunque non assunse il titolo di Parthicus: Qui non vi e’ la legenda, ma si vede l’imperatore in quadriga coronato dalla Vittoria con una chiara allusione agli eventi citati: Un'altra moneta collegata a fatti attuali e’ quella con la Liberalitas, che ha riferimento ai donativi fatti da Macrino il 24 aprile del 218 pochi giorni dopo la proclamazione ad augusto di Elagabalo, nel disperato sforzo di trovare consensi. In quella occasione vi fu anche la nomina ad augusto del figlio Diadumeniano: Chiudo con questo commento sul regno di Macrino che troviamo sul RIC IV: Comunque sia……belle monete! Fonti: - RIC IV - Le monete di Macrino e Diadumeniano (Panomara Numismatico) - Cointalk (con interventi di Curtis Clay e Dough Smith) - Wildwinds (immagini) - OCRE (immagini) Ciao. Stilicho1 punto
-
Medaglia devozionale lauretana,ovale, bronzo/ottone, del XVII sec. (dopo il 1672).- D/ La Madonna di Loreto, tra due lampade votive, e due angioletti per lato,anepigrafe.- R/ Busto a dx di S. Pio V in abiti pontificali, la medaglia è stata prodotta quasi certamente per la sua beatificazione avvenuta il 27 aprile 1672 (come si può dedurre dalla scritta), ma e possibile che possa essere stata prodotta anche negli anni successivi alla beatificazione,medaglia non comune. Ciao Borgho.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
