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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/21/23 in Risposte
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Oggi vi presento la serie dedicata alla Lira di re Umberto I. Purtroppo manca quella del 1883, ho avuto occasione di prenderla qualche anno fa, ma era in conservazione penosa. Ora, non disdegno le basse conservazioni - soprattutto quando riguardano pezzi estremamente rari - poiché anche un MB ha la sua dignità se presenta un'usura uniforme. La Lira disponibile non aveva nemmeno quest'ultima caratteristica e, quindi, l'ho lasciata. Forse un giorno colmerò la lacuna. Qui trovate il secondo conio della Lira del 1884 (l'Attardi non lo riporta, anzi assieme a quella del 1883 la definisce di 1° tipo, potete vedere più sotto la "Briciola" pubblicata sul Gazzettino che mostra le differenze fra i due tipi). Della Lira del 1899 "9 ravvicinati" potete notare la maggior usura: essendo una semplice curiosità, ho messo in collezione la prima che ho trovato; magari, un domani se capiterà, provvederò a migliorarne la conservazione. La "Briciola" del Gazzettino #5 del giugno 2019:6 punti
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Faccio i miei più sentiti complimenti a @nikita_ e @Meleto per aver risolto questo quiz davvero difficile. In effetti, si tratta di un batzen del principato di Neuchâtel del 1810 ma, guardando al solo rovescio, poteva essere qualunque nominale. Alexandre Berthier è certamente il meno conosciuto tra i napoleonidi. Ciononostante fu uno dei migliori generali francesi durante le guerre napoleoniche. In particolare, fu capo di Stato Maggiore, ovvero il grande organizzatore dietro le manovre delle armate francesi. In pratica, era colui che permetteva concretamente che gli ordini impartiti da Napoleone venissero applicati sul campo di battaglia. Considerando i sistemi di comunicazione dell'epoca, era fondamentale riuscire ad avere una logistica rapida ed efficace. Partecipò a quasi tutte le grandi campagne napoleoniche: Italia, Egitto, battaglia di Marengo (fu colui che permise l'attraversamento delle Alpi in poco tempo), Austerlitz, campagne militari in Prussia, Spagna e Russia. Fu, quindi, una figura indispensabile per Napoleone: oltre ad essere il Maresciallo più pagato dell'Impero, nel 1807 ottenne il titolo di principe di Neuchâtel, un piccolo cantone svizzero che, tuttavia, gli permise di coniare le proprie monete. Un privilegio che, come sapete, spettava a ben pochi della cerchia napoleonica, specialmente se non legati da vincoli familiari. https://it.wikipedia.org/wiki/Louis_Alexandre_Berthier4 punti
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E' un cantone svizzero, ma senza numista non ci sarei mai arrivato è vero che utilizzando bene il sito su può trovare quasi tutto, ma è una mezza sconfitta perchè purtroppo significa non conoscere a vista una determinata monetazione. 1 Kreutzer - Alexandre Berthier - Principality of Neuchâtel – Numista ps: ma può essere un'altro nominale3 punti
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Buon pomeriggio, allego alcune pagine che potrebbero essere utili... Tratte da: "Delle monete e dell'instituzione delle zecche d'Italia, dell'antico e presente sistema di esse: e del loro intrinseco valore, e rapporto con la presente moneta dalla decadenza dell'impero sino al secolo XVII" Gian Rinaldo Carli · 17573 punti
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Va in un campo e trova moneta d’oro del I secolo a. C. La scoperta nei pressi del paese in cui furono ambientati film psico-horror Incredibilmente bella, con le sue decorazioni che stanno tra l’astratto e la figurazione. La moneta è stata trovata quest’estate in un campo agricolo di Benington, un villaggio e parrocchia civile nel distretto di East Hertfordshire , nell’Hertfordshire, in Inghilterra, a circa quattro miglia a est di Stevenage e 35 miglia a nord di Londra. Una zona ad alta vocazione agricola, sin dall’antichità, in cui oggi risiedono 900 persone. Questo luogo magico è noto per un cortometraggio horror psicologico del 2009 e per la serie web No Through Road di Steven Chamberlain: la storia di quattro adolescenti di diciassette anni in viaggio verso Stevenage che si ritrovano intrappolati in un loop temporale lungo due segnali stradali che indicano un incrocio tra Benington e Watton. Luogo con un’aura metafisica, bella e, a tratti inquietante, quello in cui la moneta è stata portata alla luce. L’oggetto prezioso è un quarto di statere importato dai Galli dell’età del ferro, forse dei Nervii, risalente al I secolo a.C. La tipologia della moneta è quella a “Linee incrociate con cavaliere”. Il dritto presenta segni di scalpello incrociati. Il rovescio riproduce l’immagine di un cavallo, di una lira e di un cavaliere. Essa pesa 1,89 grammi e ha un diametro di 12,9 millimetri. Il recto e il verso dell’antica moneta celtica @ Rights Holder: The Portable Antiquities Scheme CC License I Nervi, che produssero questa moneta, poi giunta in Inghilterra, costituivano la tribù più influente all’interno della regione della Gallia Belgica durante il I secolo a.C., zona che era situata vicino al fiume Schelda. Secondo le testimonianze di Tacito e Strabone, i Nervi avevano origini germaniche. Nei resoconti di Gaio Giulio Cesare nel suo De bello Gallico, i Nervi erano descritti come il gruppo più combattivo tra le tribù belgiche. Una prova di ciò risiedeva nella loro cultura, che aveva somiglianze con quella degli Spartani, evidenziando così il loro carattere guerriero. https://www.stilearte.it/va-in-un-campo-e-trova-moneta-doro-del-i-secolo-a-c-la-scoperta-nei-pressi-del-paese-in-cui-furono-ambientati-film-psico-horror/3 punti
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Complimenti!! Secondo me è un Batz (https://en.numista.com/catalogue/pieces24213.html) ma compimenti comunque davvero!! Ci stavo diventando matto!😄 Complimenti anche a @lorlukeper aver proposto il quiz più longevo in questa discussione!2 punti
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Mi è capitato di vendere qualche moneta sulla baia e, quindi, parlo per esperienza diretta. Non è possibile vendere una moneta e spedirne un'altra di valore e/o conservazione inferiore. Il sito tutela sempre il compratore, a volte anche in maniera eccessiva. Perciò non esiste che il venditore possa fare il furbetto, a meno che non voglia prendersi un bel feedback negativo. Ciò che arriva all'acquirente è sempre quello viene mostrato in foto. Altrimenti si apre una contestazione per "oggetto non conforme alla descrizione" e si ottiene in poche ore il rimborso. Più plausibile l'ipotesi dell'asta con riserva anche se, anche su questo punto, occorre aggiungere un elemento che forse non tutti sanno: ogni volta che si apre un'asta con prezzo di riserva, il sito prende subito una commissione. Se, invece, l'asta è "libera", il sito non applica una tariffa immediata alla creazione dell'inserzione ma solo se l'oggetto viene venduto. Quindi, sulla baia, non sempre è così conveniente creare aste con riserva (a differenza, magari, di altri siti di e-commerce).2 punti
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Ciao, eccola intera e con spiegazione. Benedikt von Nursia / Zachariassegen Benedikt von Nursia / Zachariassegen Medaille aus Bronzeblech VS: Der heilige Benedikt von Nursia mit Krummstab und Giftbecher. Umschrift, Umschrift, S[ANCTI] P[ATRIS] BENEDICTVS [Heiligen Vater Benediktus] Davor der Benediktusschild mit dem Benediktussegen Umschrift, C[RVX] S[ANCTI] P[ATRIS] B[ENEDICTI] [Kreuz des heiligen Vaters Benediktus] C[RVX] S[ACRA] S[IT] M[IHI] L[VX] N[ON] D[RACO] S[IT] M[IHI] D[VX] [Es sei das heilige Kreuz mein Licht, der Drache sei mein Führer nicht!] V[ADE] R[ETRO] S[ANTA] * N[VNQVAM] S[VADE] M[IHI] V[ANA] * S[VNT] M[ALE] Q[VAE] L[IBAS] * I[PSE] V[ENENA] B[IBAS] [Weiche Satan! Rate nimmer * Mir der Sünde falschen Schimmer * Du kredenzest bösen Wein * Trinke selbst das Gift hinein] Link RS: Der Zachariassegen Umschrift, + Z + DIA + BIZ + SAB + Z + HGF + BFRS XVII Jhd2 punti
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Lamonetiani, nuntio vobis, gaudium magnum, habemus locandinam:2 punti
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Ciao a tutti Nel periodo tra il 1814 e il 1860, credo che la difficoltà di questo fosse relativamente elevata. Essere ben protetto e in buone condizioni1 punto
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Vai tranquillo!!! dal loro sito, sotto Menu: CUCINA / BAGNO / in movimento / SALDI1 punto
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Interessante serata, soprattutto per la visione diretta di alcune monete oggetto della discussione. Particolarmente interessante l 'enigma'della moneta del 319 della zecca di thessalonica con rovescio con segni "criptici'.1 punto
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Quoto 100% e quella moneta è fdc originale e pure bella😉 Il resto hai detto tutto tu1 punto
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Te lo spiego io, allora: se nel contesto di una critica comportamentale ci aggiungi le parole suddette, stai attribuendo detto tipo di comportamento al soggetto a cui sono indirizzate le parole dette . Meno numismatica e più Crusca1 punto
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Forse mi sono perso qualcosa ma gli archivi che ho presente sul web mi pare siano opera di volontari, che poi magari riprendono anche i falsi diffusi dalle varie associazioni. Detto questo non era mia intenzione puntare il dito contro nessuno, lo trovo innanzitutto inutile, trovo invece abbia più senso discutere pacatamente su come arginare maggiormente i falsi, si può sempre fare di più. Collezionisti e venditori li vedo sulla stessa barca, come dicevo prima se il mercato ne è invaso penso infatti ci rimettano tutti, possono pure allontanare nuovi eventuali collezionisti che amano le comodità e magari un archivio pubblico ufficiale che possono trovare online senza sbattersi troppo lo apprezzerebbero.1 punto
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Ho visto vendere falsi in quasi tutte le case d asta, la serietà del venditore poi sta nel riprendersi la moneta indietro restituendo la somma senza fare tante storie..1 punto
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Qualche mese or sono le dichiarazioni scientificamente corrette della dottoressa Martina Tauber, anatomopatologa dell’ospedale di Bolzano e responsabile della mummia, mal comprese e/o travisate da giornalisti poco preparato e/o attento e lanciate nel gioco del "telefono senza fili" della ripresa della notizia da una testata all'altra (senza verifica come quasi sempre accade), hanno portato all'invenzione tutta mediatica che il nostro buon uomo del Similaun fosse sardo. Forse era in vacanza in Alto Adige, mah (con una simile boutade giornalistica mi si potrà perdonare una battuta da cinepanettone). No! Ötzi non era sardo. Cosa ci dice veramente lo studio del suo cromosoma Y 6 Luglio 2023 - 11:16 di Juanne Pili Spieghiamo i legami genetici della mummia coi sardi Ci segnalano un articolo del Corriere Trentino che sulla mummia scoperta nel 1991 in Alto Adige soprannominata Ötzi titola con un virgolettato «Era sardo, con il colesterolo e 61 tatuaggi: è ingrassato negli ultimi anni». A rendere questa frase sconvolgente è il riferimento alla presunta origine sarda dell’uomo vissuto nel Neolitico. In realtà le cose stanno diversamente, ed è probabile che i titolisti abbiano frainteso le affermazioni degli esperti. Il professor Paolo Francalacci, esperto di Genetica di Popolazioni e Genetica Evoluzionistica dell’Università di Cagliari, che ha studiato il cromosoma Y di Ötzi, spiega a Open perché è scorretto sostenere che l’antico uomo ucciso nelle Alpi fosse sardo. Come è stata riportata la notizia L’articolo è un’intervista alla professoressa Martina Tauber, anatomopatologa dell’ospedale di Bolzano e responsabile della mummia. Questo potrebbe far pensare che tale attribuzione sia proprio dell’esperta, come riporta l’Unione Sarda nel rilanciare la notizia: «Era sardo e, nonostante il suo stile di vita salutare soffriva di colesterolo alto, artrite e arteriosclerosi», racconta l’anatomopatologa dell’ospedale di Bolzano Martina Tauber, come riporta il Corriere della Sera. Ecco il passaggio in cui potrebbero essere state fraintese le affermazioni di Tauber: Ötzi non era sardo, ma alcuni sardi hanno degli antenati in comune Cosa ci racconta invece il sottogruppo paterno e come si studia? «Come sapete il cromosoma Y si trasmette di padre in figlio come un cognome – spiega Francalacci -. Parliamo di aplotipo quando vogliamo indicare le mutazioni individuali del cromosoma Y. Con aplogruppo invece intendiamo una famiglia. L’aplogruppo a cui appartiene Ötzi è il G2a. Probabilmente la sua zona di diffusione era quella caucasica ch’è arrivata nel Neolitico risalendo il Danubio. La seconda strada era quella marittima». Come fa Ötzi a risultare imparentato coi sardi? «Quella di Ötzi è una linea ch’è arrivata fin da 8/9 mila anni fa dalle aree dell’Europa centrale – continua il Professore -, a quel punto quei popoli sono scesi verso la penisola italiana mediante un percorso molto simile a quello seguito dagli antenati degli Etruschi. Anche loro non si sono fermati in Toscana, ma hanno attraversato l’arcipelago Toscano, Corsica e Sardegna». Quindi la situazione è ribaltata. «Ötzi ha un aplotipo che appartiene all’aplogruppo G2a di origine caucasica che troviamo effettivamente anche in Sardegna – spiega Francalacci -, perché discendono da questi popoli provenienti dal Nord. Tra l’altro Ötzi è morto 5 mila anni fa, quindi la Sardegna non l’ha mai vista. Forse dei parenti comuni sono arrivati in Sardegna da quella stessa strada». Francalacci et al., 2013 | Nello schema vediamo come Ötzi non potesse essere sardo. Aveva invece degli antenati in comune coi gruppi che poi scesero lungo la Penisola italiana, fino a raggiungere Sardegna e Corsica. Quindi Ötzi non era sardo. Sono i sardi casomai ad avere antenati in comune con lui? «Attenzione – precisa il Professore -, questo non vale per tutti i Sardi. Il cromosoma Y ci racconta che una buona parte di loro discende da popolazioni provenienti dalla Penisola iberica in epoca Mesolitica. La popolazione proto-sarda discende ovviamente da diverse linee di popolamento. Si tratta di cose che ho analizzato con altri ricercatori in uno studio pubblicato su Science nel 2013». La smentita del Museo archeologico dell’Alto Adige «Grazie per l’accurata verifica dell’informazione. Confermiamo l’interpretazione del professor Paolo Francalacci. L’espressione che Ötzi fosse Sardo è stata purtroppo un fraintendimento giornalistico. La dottoressa Tauber si riferisce alla pubblicazione del genoma di Ötzi di A. Keller / A. Graefen et al, in “Nature Communications” (28.2.2012). In questa pubblicazione viene osservato che l’aplogruppo Y di Ötzi G2a4 si trova tuttora in tutta Europa. Nelle isole di Sardegna e Corsica si trova in un tasso più elevato (fino al 20%)». «L’aplogruppo dell’Uomo venuto dal ghiaccio è arrivato originariamente in Europa dal Medio Oriente dai primi agricoltori e allevatori di bestiame nel corso della cosiddetta “rivoluzione neolitica”. Ai tempi di Ötzi, nell’età del rame, questo aplogruppo era molto diffuso in Europa. È stato gradualmente perso nel corso dei millenni successivi a causa delle numerose migrazioni nella storia umana ed è sopravvissuto solo in regioni isolate come le regioni insulari del Mediterraneo». «Riassumendo in breve: fino al 20% di Sardi e Corsi condividono il bagaglio genetico di un antenato di Ötzi che è arrivato in Europa durante la rivoluzione neolitica, quindi circa 1000 anni o più prima di Ötzi. La deduzione che Ötzi fosse Sardo quindi non è corretta». -> https://www.open.online/2023/07/06/otzi-sardo-studio-cromosoma-fc/1 punto
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Nel medioevo i cambiavalute inchiodavano i falsi a una tavola appesa alle loro spalle. Ma erano autorizzati a farlo. Come le benche attuali se gli consegni una banconota falsa. Invece il commerciante non può farlo con una moneta di proprietà di terzi. Quindi l'unica cosa che può fare è restituire il falso al proprietario. Tutto qua. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ciao,non ho le competenze adatte per dare una risposta precisa al tuo quesito, posso limitarmi a fare delle supposizioni,la Puglia era parte del Regno di Napoli dove venivano battute le monete per l'intero regno,presumo che fino alla mezza piastra "busto corazzato"i tagli circolassero in tutto il regno nel biennio 50-52,non conosco le dinamiche di distribuzione quindi è possibile che alcuni tagli coniati a ridosso di quegli anni ci mettessero più tempo per arrivare nelle zone più remote del regno... Per quanto riguarda i carlini e mezzi carlini che vennero coniati rispettivamente nel 1755 e dal 1755 al 1759 è chiaro che nel biennio 50-52 si facesse ricorso ai nominali di regnanti precedenti probabilmente perché ancora largamente circolanti nel regno,come i carlini del 1715-1716 coniati durante il regno di Carlo VI d'Asburgo, nonché il tarì coniato nel 1715/16/18 e 31,moneta che non fu coniata durante il regno di Carlo di Borbone... Per i tagli in rame non furono coniati solo nel 56-57 ma anche nel 1750 come la pubblica da 3 tornesi,il grano da 2 tornesi,il 6 cavalli da 1 tornese,il 4 cavalli e il 3 cavalli da 1/2 tornese,ma considerando la grande rarità presumo siano state coniate in pochi esemplari,e probabilmente anche in questo caso si continuarono ad usare nominali dei Re precedenti, personalmente non escludo che possano aver circolato addirittura monete del periodo vicereale,senza contare che nel regno circolavano anche monete straniere e di altri stati italiani come mi è capitato di leggere su alcune tabelle di conversione... Sicuramente non avrò risolto il tuo quesito ma spero almeno di averti schiarito un po' le idee... P.S. per le immagini delle monete puoi verificare semplicemente su un qualsiasi catalogo...1 punto
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Da un vecchio album in un vecchio stipetto, 8 oggetti & dettagli dell' arte degli antichissimi Minoici, su 8 francobolli dei moderni Greci .1 punto
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20 centesimi Emanuele III leggermente rigato 20 centesimi Emanuele III 1920 Insieme di 20 centesimi 1918/19/20,notare quello leggermente rigato 1919.1 punto
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Complimenti! Tra l'altro è uno degli esemplari illustrati nella monografia del Magliocca (p. 41, n. 23 conio senza perlinato).1 punto
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@gpittini Un estratto è comunque scaricabile liberamente da Academia (99+) Jitals | Robert Tye - Academia.edu1 punto
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Dopo vari mesi vorrei mostrare una bella moneta della zecca di Lienz per la Contea di Gorizia: Alberto III (1338-74), Denaro, 0,90 g. Rif.: Rizzolli Li 44 Arka Diligite iustitiam1 punto
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Credo la moneta sia uno Spl potenziale. Si vede l'argentatura sottostante (i denari avevano un'argentatura sottilissima, più sottile di quella dei più comuni radiati, che spariva rapidamente con la circolazione). Quindi la moneta ha circolato poco o nulla. Tuttavia le tracce di sporco e terriccio coprono malamente alcuni rilievi e fondi. Ed effettivamente così combinata la qualità è poco apprezzabile. Dato che non mi sembra si tratti di patina ma di rimasugli di terra e detriti, suggerirei un minirestauro (da parte di chi lo sa fare ovviamente ) atto ad eliminare tutto ciò che non è moneta.1 punto
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Moneta stupenda, non la conoscevo. E' un periodo che devo ancora approfondire. Incuriosito dalle scritte su dritto e rovescio, le ho cercate su Numista. Le riporto per chi, come me, non la conosce e ha la stessa curiosità, spero di non risultare banale. Dritto: FERD·I·D·G·AVSTR·IMP·HVNG·BOH·R·H·N·V· Traduzione: Ferdinando I (FERD·I), per grazia di Dio (D·G), Imperatore Austriaco (AVSTR·IMP), Re d'Ungheria (HVNG), Boemia (BOH), quinto di quel nome (Rex·Huius·Nominis·V) Rovescio: REX·LOMB·ET·VEN·DALM· GAL·LOD·ILL·A·A·1837 Traduzione: Re di Lombardia e Venezia (REX·LOMB·ET·VEN), Dalmazia (DALM), Galizia (GAL) e Lodomiria (LOD), Illiria (ILL), Arciduca d'Austria (A·A) Anche lo stemma è stupendo: l'aquila bicipite coronata con al centro lo stemma lombardo-veneto (biscione per Milano e leone per Venezia). Intorno il collare dell'ordine del Toson d'Oro. Meraviglia.1 punto
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Aggiungo, a copletamento della precedente discussione, le 2 Lire umbertine prodotte nel 1887 che presentano (assieme a quelle coniate in seguito) la testa leggermente più grande del sovrano rispetto alle annate precedenti:1 punto
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Io veramente non capisco questa politica, di molte zecche, di far pagare spese di spedizione stratosferiche, ma perchè? Se vuoi aumentare i ricavi aumenta il costo della merce, non dei servizi collegati! O forse è una tecnica per privilegiare i commercianti e disincentivare gli acquisti singoli così da ridurre l'impegno della gestione ordini, spedizioni, ecc? Mah!1 punto
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Rispetto all'anno scorso, la tiratura dei 2€ cc in blister è notevolmente superiore (80k e 90k rispetto a 50k), mettici poi l'assurda politica di vendita: a marzo il package "2€ commemorative" (contenente le due monete 2€cc e la divisionale) era disponibile solo per chi acquistava online uno dei tre package extralusso contenenti non so quali monete (forse) d'oro/argento; poi un mese dopo hanno aperto alle vendite del solo package "2€ commemorative"; alla fine ora si sono accorti che la divisionale magari non interessava a molti, ed hanno messo in vendita le sole 2€cc..1 punto
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Addirittura circolavano ancora monete romane. Abbiamo la testimonianza diretta di Gnecchi che ricordava a fine Ottocento che non era inusuale imbucare monete romane di rame invilito nei bussolotti delle chiese per le elemosine.1 punto
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Ti do un suggerimento... non limitarti a Carlo, sicuramente circolavano monete di epoca asburgica e monete di zecche straniere come Roma o Venezia o Ragusa, la cosa è più complessa rispetto a quello che di pensa1 punto
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Salve chiedo un vostro aiuto nell’identificazione della moneta in foto. Peso 2,84g ringrazio in anticipo1 punto
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Mi rendo conto sempre di più che fino agli anni 70 80 l'Italia ha creato capolavori in filatelia, addirittura i classici italiani sono apprezzati in tutto il mondo, questo riflette la deriva culturale del paese. Peccato ad ogni emissione perdiamo un'occasione. Quello che dici è 'verissimo' !!1 punto
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Si è di menticato anche un buongiorno,bionasera, per cortesia, grazie1 punto
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Pare che esistano alcuni 20 Centesimi 1920 che presentano la rigatura sul contorno (io non ne ho mai visto uno) perché qualche vecchio tondello di Umberto era avanzato dalle coniazioni degli anni precedenti. Comunque, perché i 20 Centesimi abbiano qualche interesse numismatico (sono "difetti" di conio"), devono avere la rigatura completa lungo tutto il contorno. Altra "curiosità" legata a questa tipologia è la presenza del fantasma del precedente conio su entrambi i lati; anche qui, perché abbiano un surplus collezionistico, il fantasma dev'essere completo. Qui sotto, posto un esemplare che possiede entrambe le caratteristiche (rigatura e fantasma) ed il pregio d'essere in buona conservazione (dal vivo è più agevole vedere, dalla foto a me va insieme la vista...):1 punto
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Sto mettendo a punto la dislocazione, oltre che a definire il sito con Maurizio Sangineto. Poi farò l’elenco dei partecipanti.1 punto
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Buonasera, complimenti @fricogna ottima conservazione, i rilievi ci sono tutti. Hai scelto benissimo.1 punto
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Aggiungo anche un ritrovamento per me emozionante! Un 3 pence del 1928 dello Stato libero d'Irlanda, un dominion della corona britannica. Sul dritto è presente l'arpa con l'anno e la scritta gaelica "SAORSTAT ÉIREANN", che vuol dire appunto "Stato libero irlandese". Sul rovescio è presente il coniglio che sarà poi ripreso anche nel primo conio della Repubblica d'Irlanda, come visto in precedenza in questa stessa discussione.1 punto
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Quali stand saranno presenti all՜Expo di Venezia Numismarketing il 21 ottobre?1 punto
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La presentazione promette molto bene, segnato il 21 ottobre 2023 in calendario, mi tengo libero.1 punto
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Ciao a tutti, il bello del mio collezionare alla pene di segugio è che - saltando di palo in frasca - ogni tanto mi imbatto in cosucce che riescono ancora a stupirmi. Adesso vediamo il perchè del titolo: lo "Zio Sam" che ci punta il dito in faccia lo conosciamo credo in molti, se non tutti quanti. Ma Lord Horatio Herbert Kitchener, lo conosce qualcuno di voi?!? Eppure è stato il primo a puntare il dito! Il manifesto britannico risale al 1914 disegnato da Alfred Leete , quello Yankee di James Montgomery Flagg è di tre anni dopo. Entrambi Il centenario della grande guerra è stato ricordato con una moneta da due pounds (tiratura ca. 6 milioni, presa per una dozzina di euro così suddivisi 1/3 la moneta, 1/3 la spedizione, 1/3 di dazi - Thanks, Brexit!) che ho trovato "per caso" cercando cosucce per un mio altro progetto collegato a spille belliche ed è qui che salta fuori il nesso con Lord Kitchener. per l'archivio anche l'altra faccia con l'ormai defunta regina ed i dati: bella massiccia con un peso di 12g / Diametro 28.4 mm / Spessa 2.5 Un buon pacifico proseguimento, servus, Njk =============== Non mi metto a fare il copia e incolla: se qualcuno è interessato a saperne di più, vada qui: https://en.wikipedia.org/wiki/Lord_Kitchener_Wants_You solo la carrellata dei poster "imitativi" in fondo all'articolo ne vale la pena!1 punto
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Buonasera a tutti, @Releo sono perfettamente d'accordo con te , moneta con un fascino invidiabile, per conservazione, per la nitidezza dei dettagli araldici e nella sua totalità. Particolari le aquile per fattura, le osservavo prima e sto facendo una ricerca sul web per approfondire. Saluti Alberto1 punto
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Nel 2011 fu emesse anche un'altra moneta (15€ in argento) della serie “Animals of Irish Coinage”. Dopo il cavallo dell'anno precedente, stavolta tocca al salmone. Sul dritto è raffigurata l'arpa irlandese. Sul rovescio, invece, è presente un salmone (molto simile all'originale di Percy Metcalfe), con uno più piccolo di fianco. Infine, fu emessa anche una splendida moneta in oro del valore di 20€ con incisa una croce celtica. E' una delle monete in oro più piccole al mondo (11 mm, peso 0.5 g). Sul dritto è raffigurata l'arpa irlandese. Sul rovescio è rappresentata una croce celtica (High Cross), come ne sono presenti in tutte le regioni celtiche della Gran Bretagna e dell'Irlanda. Il design è opera dell'artista irlandese Thomas Ryan (già autore di altre monete, come 1£ con il cervo rosso o le monete del 2008 dedicati agli esploratori antartici). Le High Cross irlandesi presentano spesso un anello di pietra intorno all'incrocio della croce. Nel corso dei secoli la croce celtica è diventata un simbolo caratteristico del cristianesimo irlandese. Molti di questi monumenti in pietra risalgono all'VIII secolo e alcuni esempi successivi spesso erano caratterizzati da intagli decorati di scene della Bibbia. Alcuni pensano che i monaci avrebbero usato queste illustrazioni per rendere i loro insegnamenti più coinvolgenti per il loro pubblico. La croce di San Muiredach a Monasterboice (che ho avuto il piacere di visitare e di cui allego un'immagine qui di fianco) è uno dei migliori esempi di High Cross irlandese. Vi basti pensare che la croce è alta 5.5 metri. Mostra numerosi rilievi dell'antico e del nuovo testamento ed è in uno stato di conservazione eccellente. E anche il 2011 è andato. Ma state tranquilli, ci sono altre mille storie da raccontare!1 punto
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