Vai al contenuto

Classifica

  1. Meleto

    Meleto

    Utente Storico


    • Punti

      12

    • Numero contenuti

      2229


  2. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      11

    • Numero contenuti

      10811


  3. Ptr79

    Ptr79

    Utente Storico


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      1916


  4. skubydu

    skubydu

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      8772


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/22/23 in Risposte

  1. Buongiorno popolo de Lamoneta, dopo anni è apparso un altro Grano del 1699 senza sigla R ....e non è il solo
    7 punti
  2. Buongiorno a tutti...dopo un pò di tempo torno a scrivere e a condividere...ultima variante entrata in collezione, un 3 grana 1810 con legenda a caratteri grandi su dritto e rovescio, rombetti al posto dei punti, niente punti o rombi dopo GRANA e data stretta. Eccola...e buona mattinata a tutti!
    5 punti
  3. Buonasera @Gionas, in effetti, come giustamente detto da @nikita_, si tratta di un souvenir ... anche se ... la scritta è corretta e dice: Zhengde Tongbao (正德通寶) ovvero "Zhengde - Una moneta contante". L' imperatore Zhengde ( 正德 26/10/1491 – 20/04/1521), apparteneva alla dinastia Ming, di cui fu l'undicesimo regnante (dal 1505 al 1521). Il suo vero nome era Zhu Houzhao, ma quando salì al trono (a soli 14 anni) prese il nome " Zhengde ", che significa "giusta virtù". Era il figlio maggiore dell'imperatore Hongzhi e il suo regno fu caratterizzato dal nepotismo e dai suoi comportamenti così infantili da sembrare un folle. Dopo essersi ubriacato (come era solito fare) cadde da una barca e, a causa delle conseguenze di questa caduta, si ammalò e mori a soli 29 anni. Sotto il suo regno non furono coniate monete in contanti in lega di rame, tuttavia esiste un numero molto elevato di amuleti Zhengde Tongbao (正德通寶) , la produzione di questi amuleti simili a monete iniziò dal tardo periodo della dinastia Ming ma vengono prodotti ancora oggi (credo proprio che il tuo sia proprio uno di questi ultimi). Da notare che le monete cinesi non avevano alcuna figura sul retro, e solo dopo il 1657 le monete riportano un dritto cinese di quattro caratteri e un rovescio manciuriano di due caratteri. Possiamo quindi riassumere: Nella tua moneta/souvenir, la parte frontale raffigura una moneta cinese (mai coniata) con la scritta Zhengde Tongbao (正德通寶) Nel retro sono raffigurati un Long (Drago leggendario) e una Fenghuang (uccello femmina leggendario della mitologia cinese... una sorta di fenice), nel loro insieme viene simboleggiato il matrimonio e l'unione tra una parte maschile (L'Imperatore, Drago) e una parte femminile (L'Imperatrice, Fenghuang).
    5 punti
  4. Buongiorno ragazzi, che ne pensate di questo sesterzio passato recentemente in asta ? Mi pare autentico ma piuttosto lavorato a bulino, cosa che detesto, però la tentazione di puntare c era, visto che commissioni comprese sarebbe costato poco meno di 400 euro, moltissimi per i miei standard ma non esageratamente in generale, visto che tra l altro parliamo di personaggi come Pertinax.. come sempre m ha bloccato l idea che qualcuno possa averlo eccessivamente manomesso, più tardi vi posto altri esemplari recentemente passati in asta con prezzi analoghi, Pertinace, se uno è di bocca buona, non è poi cosi impossibile..
    3 punti
  5. Bravissimo! È proprio lei. Tra l’altro, si tratta dell’unica moneta con questo specifico nominale per quanto riguarda la monetazione francese. Non esistono, infatti, altre monete da “5 decimes”. Certamente. Come probabilmente già saprete, il 10 agosto 1792 è un giorno molto importante per la Rivoluzione francese. In questa data, giacobini e sanculotti diedero l’assalto al palazzo delle Tuileries, luogo in cui si trovava Luigi XVI e la famiglia reale. Ha così definitivamente termine la monarchia. Per celebrare il primo anniversario di questa data (divenuta “festa dell’Unità e dell’Indivisibilità”), venne eretta una fontana raffigurante la dea Iside nel punto in cui sorgeva la fortezza-prigione della Bastiglia. La cosiddetta “ Fontana della Rigenerazione” consisteva in un'allegoria egiziana della natura, sotto forma di una statua in gesso della dea Iside, fiancheggiata da due leoni seduti, e che zampillava acqua dai suoi seni. La moneta in questione raffigura proprio la cerimonia che avvenne il 10 agosto 1793: a sinistra vediamo il decano della Convenzione, che porta una bandiera e beve acqua da una coppa donatagli dal presidente della Convenzione, il quale porta un ramo nella mano sinistra. La cerimonia, organizzata da Jaques-Louis David (colui che passerà alla storia per essere il più celebre pittore del Bonaparte), vide la partecipazione di 86 anziani in rappresentanza dei vari dipartimenti. Ciascuno bevve quest'acqua come simbolo della rigenerazione nazionale. La moneta in questione, coniata da Augustin Dupré, ebbe una tiratura abbastanza esigua (alcuni parlano di 150.000 esemplari). Circolò fino al 1796, quando non ebbe più corso legale.
    3 punti
  6. Proverei con una lira o 5 lire del Principato di Lucca e Piombino con Felice ed Elisa Baciocchi
    2 punti
  7. Trovata! 5 decimes francese del 1793 https://en.numista.com/catalogue/pieces5860.html
    2 punti
  8. Periodo fortunato questo per la sezione umbro-marchigiana della mia biblioteca numismatica, ultimo arrivato il volume in edizione originale del Corpus dedicato alle Marche, trovato in ottimo stato a 100 euro... 🤓
    2 punti
  9. Buongiorno Vorrei un Vostro parere su questo denario sottopeso di Balbino (diametro 19 mm, peso 1,69 g). Cosa ne pensate? Grazie.
    2 punti
  10. Sempre nello stesso mercatino stesso lotto, divento proprietario al costo di un pizzico di tabacco, di questa mini bustina affrancata in perfetta tariffa per l'interno con un 20c arancio della serie floreale emissione del 1901. La letterina parte con un annullo grande cerchio del 9 luglio 1904 da località Quarto al Mare, con destinazione Carcare (Savona) dove arriva il 10 luglio. Fin qui nulla di particolare, ma mi colpisce l'annullo di partenza 'Quarto al Mare'. La filatelia nell'era di Internet diventa velocissima, ..e scopro googlando 'Quarto al Mare', che questo nome non esiste più dal 1911, quando in onore della Spedizione dei Mille fu cambiato in Quarto dei Mille (õggi parte del Comune di Genova) in quanto la spedizione partì da questa località. Pertanto, appurato questo non piccolo fatto storico, divento consapevole che l'annullo di 'Quarto al Mare' non esistendo più dal 1911, rende la busta un pochino più rara. Condivido con piacerei con voi la bustina non considerando il valore venale che è secondario, ma il valore del ricordo per quel meraviglioso sabato mattina con mia moglie al mercatino di cui ringrazio Iddio.
    2 punti
  11. Direi un penny della Nuova Zelanda di Elisabetta o Giorgio VI https://en.numista.com/catalogue/pieces1591.html 😄Nono...pietà!😄
    2 punti
  12. Non ho le competenze per capire se sia stato o meno ritoccato, però a me pare un bel sesterzio ed anche raro. E da quello che vedo in vendita nelle varie aste, il prezzo ci sta tutto.
    2 punti
  13. Ciao, questo mio intervento sulle tue considerazioni non vuole essere assolutamente polemico (meglio specificarlo ,a scanso di equivoci 🙂) ma vuole solo mettere in evidenza il mio punto di vista e quindi la mia opinione in proposito. Per me è una moneta assolutamente collezionabile, leggibile e che dimostra in maniera evidente tutti gli anni che ha. Magari ne trovassi una simile quando mi dedicherò a questo imperatore. Si tratta comunque di un augusto raro e per sesterzi solo leggermente migliori (ma anche maggiormente manomessi in vario modo) i prezzi salgono in maniera esponenziale. Pensa se tutte le collezioni di monete classiche fossero composte da monete splendide o giù di li....e delle restanti che cosa ne facciamo, le accantoniamo o peggio? Vivadio che anche loro trovano posto nelle nostre raccolte o collezioni perché sono pezzi di Storia sinceri, molto più di tante altre monete che purtroppo vengono proposte in condizioni migliori ma spesso completamente stravolte nel loro aspetto, che di originale conservano solo il tondello. ANTONIO
    2 punti
  14. Complimenti!! Era una sottile vendetta verso @lorluke...chi di cantone svizzero ferisce di cantone svizzero perisce 😄😄
    2 punti
  15. Dopo aver guardato ieri su Numista tutte quelle monete dei cantoni svizzeri per risolvere il quiz di @lorluke qualcosa mi è rimasta in mente. In special modo la conformazione degli scudi e quello che ci sta attorno. Senza quella navigazione su numista sarebbe stata dura questa che proponi è per il canton Ticino, con quelle foglie sopra lo scudo probabilmente un tre soldi della prima metà dell'800.
    2 punti
  16. Parrebbe lo stesso identico conio dell' esemplare oggetto della discussione. Stessi caratteri, stessi posizionamenti dei caratteri, stesso tutto a mio avviso. Manca quella strana macchia al posto della R, per cui... si possono trarre alcune conclusioni.
    2 punti
  17. E l'esemplare oggetto della discussione...
    2 punti
  18. In linea generale , alcuni Imperatori andrebbero presi come capitano . Dalla foto non capisco se il sesterzio sia stato lavorato , all' apparenza non sembrerebbe . Il prezzo mi sembra vantaggioso , dopo tutto la moneta e' di conservazione MB , forse anche MB+ , del tutto degna di essere collezionata , considera anche che al rovescio c'e' la OPI (RIC 20) che ne accresce la rarita' . Se aspetti un esemplare migliore di Pertinace , un BB , a parte il tempo di attesa che potrebbe essere di anni , preparati a sborsare non centinaia di euro , bensi migliaia .
    2 punti
  19. Ok, ci sono cascato. La risposta è "C". È Europa e non Athena il profilo che si vede in controluce.
    2 punti
  20. Proverei con un Half dime americano del tipo seated liberty https://en.numista.com/catalogue/pieces313670.html
    2 punti
  21. Oggi vi presento la serie dedicata alla Lira di re Umberto I. Purtroppo manca quella del 1883, ho avuto occasione di prenderla qualche anno fa, ma era in conservazione penosa. Ora, non disdegno le basse conservazioni - soprattutto quando riguardano pezzi estremamente rari - poiché anche un MB ha la sua dignità se presenta un'usura uniforme. La Lira disponibile non aveva nemmeno quest'ultima caratteristica e, quindi, l'ho lasciata. Forse un giorno colmerò la lacuna. Qui trovate il secondo conio della Lira del 1884 (l'Attardi non lo riporta, anzi assieme a quella del 1883 la definisce di 1° tipo, potete vedere più sotto la "Briciola" pubblicata sul Gazzettino che mostra le differenze fra i due tipi). Della Lira del 1899 "9 ravvicinati" potete notare la maggior usura: essendo una semplice curiosità, ho messo in collezione la prima che ho trovato; magari, un domani se capiterà, provvederò a migliorarne la conservazione. La "Briciola" del Gazzettino #5 del giugno 2019:
    2 punti
  22. Chiaramente Uomo Tigre sul ring con Antonio Inoki...
    2 punti
  23. Il titolo e’ dedicato a quella massa enorme di personaggi dell’ antica Roma i cui nomi , riportati ad esempio su monete , epigrafi o su altri reperti archeologici , sono giunti fino a noi moderni ma di cui oltre al nome non conosciamo praticamente nulla delle loro esistenze . E’ questo il caso di Caio o Gaio Maianio di cui la storia nelle sue varie forme di attraversamento dei secoli non ci ha tramandato altre notizie della sua vita se non il suo nome impresso nelle monete e qualche lapide della sua Gens o di loro Liberti . Infatti noi posteri conosciamo della sua esistenza solo grazie alle monete che portano il suo nome di Magistrato monetale : C. MAIANI , con MA in monogramma , per il resto buio totale . Avendo acquistato recentemente un Asse con il suo nome e con i soliti attributi degli Assi repubblicani , mi e’ venuto il desiderio di conoscere qualcosa di questo personaggio , purtroppo ogni ricerca e’ stata vana , non ho trovato praticamente nulla che potesse farmi conoscere meglio questo Magistrato in quanto e’ un mio interesse storico conoscere le vite di questi antichi Magistrati o degli Imperatori riportati sulle monete imperiali . Di Caius Maianius non si conosce con certezza l’ anno in cui ricopri la carica di Magistrato monetale , il Babelon riporta la data del 194 a.C. mentre testi piu’ recenti riportano il 153 a.C. , non so quale data sia quella giusta , probabilmente la seconda data . Come monete che portano il suo nome sono conosciute : un Denario , la serie dei bronzi , tranne il Sestante : Assi , Semissi , Trienti , Quadranti , Oncia . Per completare le monete emesse da questa Gens romana va ricordato anche un certo Maianius Gallus , monetario al tempo di Augusto , 12 a.C. , che emise un classico Asse con la testa di Augusto al dritto e al rovescio il nome del Magistrato con le sue mansioni di monetiere . Il Babelon definisce questa Gens totalmente sconosciuta alla storia . La Gens Maiania dovette essere comunque una Famiglia piuttosto possidente e nota nell’ antica Roma in quanto possedeva sul colle Esquilino i famosi Horti (Giardini) Maiani che erano confinanti con gli Horti Lamiani , tanto che spesso sono conosciuti con entrambi i nomi , come Horti Lamiani et Maiani , dai quali specialmente al tempo del Lanciani , dopo Roma Capitale del 1870 , vennero trovate moltissime statue in marmo o rocchi di statue , piu’ altre meraviglie archeologiche , tutti reperti provenienti da questi giardini residenziali imperiali . Tornando al nostro Caius Maianius , o meglio alla Gens Maiania piu’ in generale , venne trovata , forse ad Aeclanum nella terra dei Sanniti Irpini , dove si pensa provenisse la Gens Maiania , una lapide che ci tramanda il nome su un'antica lapide : I(ovi) O(ptimo) M(aximo) / Pistillus / et Quintus / et Maianus / Bellici f(ilius) / v(otum) s(olverunt) l(ibentes) l(aeti) m(erito) Una moneta , un Asse , simile a quella in foto , venne trovata a Sava (TA) presso il Santuario della Madonna di Pasano : “A oriente della attuale cappella di Pasano , contiguo alla masseria è stato rinvenuto un gruppo di tombe con corredo e in un vaso di una di queste la moneta romana . Trattasi di un asse repubblicano , che da un lato presenta il volto di Giano Bifronte e dall’ altro la prora di una nave con la scritta C. MAIANI . Ho studiato la moneta : è di bronzo e pesa gr. 17,80” Testo tratto da : https://www.bing.com/ck/a?!&&p=fb22005925af7466JmltdHM9MTY5NTM0MDgwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTE0NA&ptn=3&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=gens+maiania&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cubGF2b2NlZGltYXJ1Z2dpby5pdC93cC9zYXZhLXRvbWJlLWUtcmludmVuaW1lbnRpLWluLXBhc2Fuby1lLWNvbnRyYWRlLWxpbWl0cm9mZS1jYW1hcmRhLWdyYXZhLWVjYy5odG1s&ntb=1 Altre lapidi di Liberti della Gens Maiania si trovano in Academia.edu , file : “I Liberti privati di Terracina” In foto il mio Asse con l' acrostolio piuttosto grosso e la prua di nave corta e tozza .
    1 punto
  24. Segnalo questo interessante articoletto per la penna di Ganganelli https://www.cronacanumismatica.com/la-didramma-di-atene-un-esperimento-di-25-secoli-fa/ La DIDRAMMA DI ATENE, un “esperimento” di 25 SECOLI FA A differenza della tetradramma, la didramma con la civetta è rarissima e il suo “quadrato incuso” nasconde dei retroscena interessanti di Roberto Ganganelli | La tetradramma di Atene al tipo della civetta con etnico e rametto d’ulivo, al dritto Atena, rappresenta una delle monete più fortunate del mondo antico e, ancora oggi, i collezionisti che volessero acquistarne una non avrebbero particolari difficoltà né si troverebbero a dover sborsare cifre esorbitanti. La tetradramma di Atene al tipo della civetta, moneta internazionale del mondo antico Infatti, anche se la zecca di Atene produsse una straordinaria varietà di denominazioni in argento, l’unica moneta che coniò in grandi quantità fu proprio la tetradramma, che divenne una sorta di valuta universale nel mondo greco. Tra le monete al tipo della civetta, invece, la didramma appare un nominale poco diffuso sebbene, nella prima fase della monetazione ateniese, fosse in realtà la denominazione standard. È piuttosto sorprendente che questa tipologia non sia stata continuata in quantità da Atene, soprattutto perché in un diametro di 21-22 millimetri racchiudeva un peso di circa 8,6 grammi, pari a quello degli stateri di Corinto, e che dunque sarebbe stata “intercambiabile” con quest’altro famoso nominale. Uno statere arcaico di Corinto coniato nella II metà del VI secolo a.C. Rarissime, dunque, le didramme di Atene al tipo della civetta (datate al periodo 545-515 a.C.) sono anche di grande interesse dal punto di vista tecnico e stilistico. La moneta, infatti, riprende un’impronta tipica di tante coniazioni del mondo antico – il cosiddetto “quadrato incuso” – ma con delle caratteristiche del tutto peculiari. Nel caso usuale di una moneta d’argento ateniese, il quadrato incuso veniva originato al momento della coniazione dalla dilatazione del metallo in eccesso attorno ai bordi del conio quadrato di rovecio, quello con la civetta, l’etnico e il rametto d’ulivo. I coni di rovescio utilizzati per coniare le didramme, tuttavia, erano rotondi e non quadrati e, negli esemplari con tondelli particolarmente ampi, viene evidenziata l’intera circonferenza del conio. La curiosa e rarissima didramma di Atene con “finto quadrato incuso” e civetta C’è poi un’altra novità da considerare: il rametto d’ulivo che sulle tetradramme si trova accanto alla civetta, nelle didramme appare invece sovrapposto al “finto quadrato incuso” e alla superficie piana rialzata del conio circolare, con il risultato è che una foglia si trova nel quadrato e l’altra poggia sul bordo del campo. Questa insolita caratteristica rende la didramma di Atene qualcosa di più di una semplice rarità numismatica: gli studiosi di monetazione greca, infatti, la considerano piuttosto un “esperimento artistico e tecnico” di venticinque secoli fa per una zecca altrimenti rinomata per la sua draconiana uniformità.
    1 punto
  25. 😄inizialmente si! Stavo anche per scrivere che non mi veniva in mente niente perchè la fisionomia del volto mi ricordava qualcosa ma non riuscivo a ricordarmi cosa, poi improvvisamente mi è venuto in mente, questa mi ha dato del filo da torcere per qualche minuto😄
    1 punto
  26. Certo. Purtroppo, però, non è una moneta della mia collezione. Ho “preso in prestito” l’immagine della moneta sul sito cgb.fr: https://www.lefranc.net/monnaie,5-decimes-regeneration-francaise,172A.html
    1 punto
  27. Veramente molto bella e importante questa 50 Centesimi 1920 rigato. Mi permetto di allegare le foto del mio migliore rigato. A suo tempo dagli amici del forum giudicato qSPL, non male per la tipologia.
    1 punto
  28. Comunque come scritto da Ares, di base , devi scegliere il cuore e quello che ti piace …
    1 punto
  29. Ciao è un asse romano repubblicano. Al d/ la testa di Giano bifronte. Per classificarla meglio occorrono foto migliori del rovescio
    1 punto
  30. Il problema quando hai pezzi in scarsa conservazione è proprio rivenderli … anche se rari . Oggi il mercato premia la bella conservazione. Io penso che di una moneta antica sia bello gustarsi i rilievi, la patina, lo stile … Ti do ragione sul segui il cuore …
    1 punto
  31. Si deve fare una premessa: chi colleziona lo fa come investimento o per passione ? Se lo fa per passione allora naturalmente saprà delle naturali insidie e svalutazioni nel rivendere un pezzo e ne accetterà le conseguenze. Se acquisto oggi un Pertinace a 400 e solo fra 3/4 anni riuscirò a trovarne uno meglio spendendo 1.000 (numeri dati a caso) : 1- intanto mi godo una moneta che mi piace (perché se l'acquisto a 400 deve piacermi, se no perché prenderla!) 2- nel frattempo faccio economia per prendere il top di gamma 3- se alla fine riuscirò anche rivendere la mia prima a 250/300 ciò non è un problema perché me la sono goduta e poi quella nuova mi costerà alla fine 700/750 più o meno. Certamente non è un sistema ottimale dal punto di vista economico ma è tutto calcolato nel gioco. Alcune volte si riescono a fare degli affari altre volte ci si rimette economicamente (ma non dal punto di vista intellettuale perché la prima moneta possiamo studiarla, ammirarla,....).
    1 punto
  32. Per scrupolo sono andato a verificare sul Muntoni. Alla Tavola 150 la foto riportata dal Muntoni corrisponde a quella da te presentata. Se poi nelle descrizioni sia del Muntoni che della scheda del ns. catalogo ci siano delle piccole imprecisioni, ci può stare. Quindi confermerei in pieno Muntoni 211. Anche il Mir lo conferma. Non vado a verificare la cosa anche sul Serafini, perchè lo ritengo, a questo punto, superfluo.
    1 punto
  33. 1 punto
  34. Credo andrebbe fatto una valutazione sulle quantità di monete emesse sotto i regni precedenti Carlo di Borbone. È molto verosimile in base a ciò che offre il mercato che di monete, soprattutto in argento di Carlo II ce ne siano molte di più che di Filippo II e Carlo VI. Ed è proprio in base a questa considerazione che secondo me potremmo dire che tutte le monete di questi 3 regnanti circolavano nel regno in egual misura in base alla percentuale della quantità coniata. Mi sono fatto questa idea perché nella mia abbastanza lunga vita da collezionista ho avuto modo di trovare e vedere monete di Filippo V e Carlo VI molto usurate. Questo fa pensare che queste monete non potevano consumarsi in quel modo se fossero state spese solo nel periodo di chi le aveva coniate. Prendetela solo come una mia considerazione.
    1 punto
  35. Mettici qualcosa di più di budget, ma prendili in condizioni migliori … un imperatore raro non lo si può prendere a poco …
    1 punto
  36. Il fatto che Malta sia uno stato insulare piccolo non è una giustificazione a mio avviso che regge per i costi troppo alti della spedizione. Buona parte delle merci di questo tipo viaggia comunque in aereo, anche tra Paesi territorialmente attaccati. Pensate anche alle spese di spedizione alte dalla Croazia...eppure è attaccata a Slovenia e quindi Italia. Per farvi un esempio ancor più concreto: le spese di spedizione delle Zecca Reale inglese per Paesi oltre Manica ammontano a 12,50£, pari a circa 15,00 euro. E' quindi Malta che esagera troppo perché ci vuole guadagnare
    1 punto
  37. Dall'home del loro sito: e questi denar luccicanti della Macedonia in ottone del valore di qualche centesimo sono il loro tesssoro? Niente accessori per la casa? manco a visitare il sito allora
    1 punto
  38. Buonasera a tutti, bella Napoletana Aurea, splende come Il marchio sotto al Busto. Se non conoscessi già il marchio in questione azzarderei un ipotesi Solare. Saluti Alberto
    1 punto
  39. DE GREGE EPICURI Oggi rispetto a Maria Teresa faccio qualche passo indietro: Leopoldo 1°, 1694, 15 kreutzer. Moneta non comunissima, ma come vedete la conservazione lascia molto a desiderare. Si legge anche in piccolo: CH. Pesa 5,41 g e misura 29 mm.
    1 punto
  40. Sbagli Tinia , soprattutto perché ci vedete del male dove male non c’è … e soprattutto in una discussione dove nessuno ha usato termini offensivi, e chi legge credo non possa fare altro che darmi ragione.
    1 punto
  41. Va in un campo e trova moneta d’oro del I secolo a. C. La scoperta nei pressi del paese in cui furono ambientati film psico-horror Incredibilmente bella, con le sue decorazioni che stanno tra l’astratto e la figurazione. La moneta è stata trovata quest’estate in un campo agricolo di Benington, un villaggio e parrocchia civile nel distretto di East Hertfordshire , nell’Hertfordshire, in Inghilterra, a circa quattro miglia a est di Stevenage e 35 miglia a nord di Londra. Una zona ad alta vocazione agricola, sin dall’antichità, in cui oggi risiedono 900 persone. Questo luogo magico è noto per un cortometraggio horror psicologico del 2009 e per la serie web No Through Road di Steven Chamberlain: la storia di quattro adolescenti di diciassette anni in viaggio verso Stevenage che si ritrovano intrappolati in un loop temporale lungo due segnali stradali che indicano un incrocio tra Benington e Watton. Luogo con un’aura metafisica, bella e, a tratti inquietante, quello in cui la moneta è stata portata alla luce. L’oggetto prezioso è un quarto di statere importato dai Galli dell’età del ferro, forse dei Nervii, risalente al I secolo a.C. La tipologia della moneta è quella a “Linee incrociate con cavaliere”. Il dritto presenta segni di scalpello incrociati. Il rovescio riproduce l’immagine di un cavallo, di una lira e di un cavaliere. Essa pesa 1,89 grammi e ha un diametro di 12,9 millimetri. Il recto e il verso dell’antica moneta celtica @ Rights Holder: The Portable Antiquities Scheme CC License I Nervi, che produssero questa moneta, poi giunta in Inghilterra, costituivano la tribù più influente all’interno della regione della Gallia Belgica durante il I secolo a.C., zona che era situata vicino al fiume Schelda. Secondo le testimonianze di Tacito e Strabone, i Nervi avevano origini germaniche. Nei resoconti di Gaio Giulio Cesare nel suo De bello Gallico, i Nervi erano descritti come il gruppo più combattivo tra le tribù belgiche. Una prova di ciò risiedeva nella loro cultura, che aveva somiglianze con quella degli Spartani, evidenziando così il loro carattere guerriero. https://www.stilearte.it/va-in-un-campo-e-trova-moneta-doro-del-i-secolo-a-c-la-scoperta-nei-pressi-del-paese-in-cui-furono-ambientati-film-psico-horror/
    1 punto
  42. Ho visto vendere falsi in quasi tutte le case d asta, la serietà del venditore poi sta nel riprendersi la moneta indietro restituendo la somma senza fare tante storie..
    1 punto
  43. Peccato Originale - Cacciata dall'Eden Particolare di Eva
    1 punto
  44. Ciao Matteo, Io sono Luca (albatroz) e sono un ragazzo anche io. Saremo presenti io e altri ragazzi del gruppo GNI (Giovani Numismatici Italiani) l'11 novembre all'evento per presentare un piccolo abstract dei nostri articoli. Nel caso, se ti facesse piacere, possiamo conoscerci in modo che, se vuoi, potrai entrare nel nostro gruppo. I giovani ci sono e stiamo battendo i primi importanti colpi.... vero Mario @dabbene ??? 😀
    1 punto
  45. I Borbone a Mongiana. Ferdinando IV di Borbone, nella seconda metà del 1700, decise di avviare la realizzazione di un complesso siderurgico che avrebbe dato maggiore impulso all’economia calabrese e a quella del Regno di Napoli. Con questo intento, nel 1768, la Regia corte inviò nelle Calabrie l’architetto Mario Gioffredo, detto anche il Vitruvio napoletano, con il compito di trovare un luogo adatto a costruire un nuovo polo siderurgico da affiancare alle Regie Ferriere di Stilo, oramai datate e bisognose di restauri. Il luogo venne individuato in località “Cima”, ricco di acque e boschi, tra i fiumi Ninfo e Allaro. L’acqua dei fiumi avrebbe garantito la forza motrice, mentre i boschi, composti prevalentemente di faggi e abeti, avrebbero assicurato la legna necessaria per la fornitura del carbone occorrente per la messa in funzione dei forni per la fusione del materiale ferroso. Il governo borbonico, per avere anche una ricca riserva di boschi da destinare a uso della nuova fonderia, decise di comprare una vasta estensione di terreno detta “Stagliata Micone” dal principe di Roccella e duca di Bruzzano, già feudatario di Fabrizia. In quest’area l’architetto Mario Gioffredo progettò le Regie Ferriere, la Fabbrica d’Armi e predispose opere idrauliche e di livellamento dei corsi dei due fiumi per poter creare le cadute d’acqua necessarie al funzionamento dei meccanismi: le “trombe idroeoliche” che dovevano alimentare d’aria i processi di fusione, i magli, le ruote idrauliche, ecc.. Intorno al complesso siderurgico si svilupperà un primo nucleo urbano, residenza per operai, artigiani e guarnigioni militari, dal quale prese vita Mongiana. I Borbone si dimostrarono particolarmente attenti allo sviluppo del polo siderurgico calabrese. Prima Carlo III, e in seguito Ferdinando IV, per assicurare la manodopera necessaria, accordarono franchigie alle autorità baronali e diritti d’asilo. Fu inoltre concessa l’esenzione del servizio militare, con l’assegnazione a tutti i “filiati” di appezzamenti di terreno e 40 ducati per la costruzione della baracca dove abitare. Con Carlo III, al fine di approfondire gli studi riguardanti miniere e metallurgia, fu istituita la cattedra di scienze metallurgiche all’Accademia di Napoli e fu bandito, nel 1789, un concorso al fine di selezionare studiosi per una spedizione scientifica da inviare prima a Vienna, poi in Francia e in Inghilterra per studiare i sistemi di fusione e di scavo delle miniere in atto nei vari distretti industriali europei. Al loro rientro a Napoli nel 1799 alcuni di questi studiosi (Melograni, Faicchio, Savaresi e Tondi) furono inviati a Mongiana per migliorare i sistemi di lavoro. Dopo il decennio francese (1806-1815) il congresso di Vienna sancì la restaurazione Borbonica riconoscendo a Ferdinando IV il Regno di Napoli e quello di Sicilia, così Ferdinando IV re di Napoli divenne Ferdinando I Re delle Due Sicilie. Anche Ferdinando I si dimostrò interessato allo sviluppo del polo siderurgico calabrese e, sul finire del 1820, fece stipulare un contratto con i proprietari di imbarcazioni per il trasporto di proiettili prodotti a Mongiana dal deposito di Pizzo a Gaeta. Con l’ascesa al trono di Ferdinando II, nel 1825, si avviò per il Regno delle Due Sicilie un processo evolutivo del tessuto produttivo locale che stimolò governi stranieri e società private a investire nel Regno delle Due Sicilie. In questo contesto si registrò un sensibile aumento della richiesta di prodotti da molte parti del Regno che consentirono i lavori di ampliamento delle Ferriere di Mongiana. Nel 1831 venne completata la nuova fonderia di Stilo e nel 1833 fu inaugurata la “Ferdinandea” alla presenza di Ferdinando II. È questo un periodo florido per le attività degli stabilimenti di Mongiana che, con l’incremento della produzione, innescarono notevoli effetti diretti e indotti all’economia del Regno e alle popolazioni locali. Il governo Borbonico si prodigò a realizzate importanti opere d’ingegneria e venne migliorato e completato l’asse viario Napoli-Reggio che rimase l’unico collegamento tra Calabria, Sicilia e Centro Italia fino alla realizzazione dell’autostrada del Sole nella seconda metà del 1900. Il collegamento viario tra Mongiana e Pizzo nel 1837 e l’inaugurazione nel 1839 del primo tronco ferroviario italiano Napoli-Portici furono realizzazioni infrastrutturali che diedero alle Ferriere di Mongiana impulso alla produzione di diversi tipi di manufatti di cui aveva bisogno l’economia dell’epoca, sia a livello militare sia civile. In questo clima, e grazie anche a nuovi stanziamenti destinati all’ammodernamento delle miniere e degli stabilimenti, si riuscì a migliorare la qualità del prodotto registrando anche un notevole incremento della produzione. Proprio in questi anni, per volontà del governo Borbonico, l’ingegnere Domenico Fortunato Savino ebbe incarico di restaurare gli immobili del polo siderurgico calabrese e di elaborare nuove progettazioni tra cui la Fabbrica d’Armi, gli alloggi militari, la Fonderia, le nuove Officine e le opere infrastrutturali a corredo del complesso siderurgico quali la viabilità, i canali di scolo, i ponti, la Chiesa e il Cimitero. Nel 1852 Ferdinando II fece un viaggio attraversando le Calabrie e il 10 ottobre fece visita alla nuova Fabbrica d’Armi. In questa occasione il Re, al fine di modernizzare il polo siderurgico di Mongiana, diede disposizione affinché si costruissero nuovi e più moderni altoforni. A Mongiana, nel 1851 e nel 1855 si “innalzarono” due altoforni di tipo inglese denominati: ”San Francesco” e “San Ferdinando”. Nello stesso periodo la Fabbrica d’Armi di Mongiana cominciò a produrre fucili completi etichettati come modello “Mongiana”. Da ricordare che nel 1860 il Regno delle Due Sicilie per capacità industriale era seconda solo all’Inghilterra e alla Francia e possedeva il doppio della moneta metallica di tutte le altre regioni del nuovo Regno d’Italia. Dallo stesso anno, però, la produzione industriale del Regno fu quasi del tutto paralizzata a vantaggio dell’industria del Nord Italia. Un saluto Raffaele.
    1 punto
  46. Buonasera a tutti. Ferdinando IV Piastra .1816. Non avevo mai notato il punto di compasso.
    1 punto
  47. Grazie veramente molto interessante
    1 punto
  48. Uh Gesù, chi avrà più il coraggio di partecipare a un’asta? 🤣🤣🤣
    1 punto
  49. Buon giorno, credevo di essermi espresso a sufficienza ma evidentemente non sono stato abbastanza chiaro. Una teoria è scientifica quando è possibile pensare ad un esperimento che convalidi o meno la teoria stessa. Il modello standard è una teoria scientifica perchè fà delle previsioni. E queste previsioni sono verificabili. Nel caso del modello standard, ad esempio, si prevedeva l'esistenza del bosone di Higgs. I fisici hanno costruito LHC per verificare se c'era e l'hanno trovato, validando la teoria. Qualsiasi teoria o modello che non è dimostrabile nè falsificabile, rimane sempre e comunque una teoria, ma fine a se stessa e non scientifica fin quando non si trova un modo per verificarla. Nel caso della teoria dell'universo simulato, per come la vedo io, non è possibile pensare ad un esperimento che convalidi o meno la teoria, quindi non è una teoria scientifica. Ciò detto, una teoria non scientifica può anche essere vera, nel senso che sebbene non sia possibile concepire un test o un esperimento che la verifichi, essa all'atto pratico si verifica come vera. Facciamo un esempio: l'esistenza di Dio. E' ovviamente impossibile concepire un esperimento che verifichi o meno l'esistenza di Dio. In altre parole la "teoria dell'esistenza di Dio" non è una teoria scientifica. Ciò non toglie che, alla fine dei miei giorni, io non possa trovarmi di fronte ad una divinità che mi rinfacci tutti i miei peccati, a cominciare dai denari e dal tempo sperperato nel comprare monete, e mi mandi letteralmente all'inferno!
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.