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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/25/23 in Risposte
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///// Napoli \\\\\ Roma Sempre rigatura obliqua, ma cambia il verso. Anche la forma del simbolo al rovescio (rosetta) , varia per le due Zecche: 9 petali per Napoli 8 petali per Roma9 punti
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Buongiorno alla sezione, Continua il mio studio sulle aquile capovolte, condivido con voi la seconda 1858 della mia piccola raccolta, lettere sottili al diritto e al rovescio. Un saluto a tutti. Raffaele.6 punti
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Buonasera a tutti, domenica ho trovato e acquistato questo 10 tornesi di Francesco II a prezzo modico,non lo avevo in collezione così ne ho approfittato. Controllando il catalogo gigante ho visto che per la zecca di roma la moneta risulta rara. Ora dalle indicazioni del catalogo non riesco a capire cosa intenda per rigatura obliqua nel contorno,non avendo altri 10 tornesi di francesco ii non posso confrontarle; anche controllando il vostro catalogo non sono riuscito a capire la differenza tra i due contorni. Qualcuno sarebbe così gentile da farmi capire la differnza tra i due tipi di contorni e indicarmi di che zecca è la moneta in mio possesso? Inoltre che conservazione gli attribuireste? secondo me è un bel BB , si vedono molti graffietti da circolazione,ma non vedo molta usura. Dati ponderali corretti,non metto in dubbio l'autenticità. grazie a tutti!5 punti
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Cari Lamonetiani, il buon @viganò mi invita a postare le monete dell'Eritrea della mia collezioncina ritenendo ch'io abbia qualcosa di buono (bonta sua) fra le monete di Umberto. Condivido con voi il 1890 (in attesa di reperire le foto degli altri anni). I 50 Centesimi (o 1/10 di Tallero) furono coniati, rispettivamente 686.082 nel 1890 ed 1.113.918 nel 1891 (sempre con millesimo 1890) per un totale di 1.800.000 esemplari. Di questi, ne furono ritirati 1.732.991 pezzi per essere rifusi e trasformati (così come anche gli altri valori) in spezzati d'argento (Ag 835/1000) nazionali (Gigante). Contando anche i dispersi e quelli andati distrutti, ne rimangono a disposizione dei collezionisti 67.009.4 punti
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I poveri mortali sopperiscono con la conoscenza 😉😝3 punti
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Riporto in alto questa discussione per dare la possibilità di leggerla a chi a suo tempo non ha potuto e magari a qualche nuovo utente. Aggiungo pure l'immagine riportata sulla moneta da 50 santimu del 1922 ovunque citata con un generico "figura in piedi" , il creatore è sempre l'artista Rihards Zariņš, figura chiaramente molto somigliante alla nostra Milda.3 punti
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Buongiorno à tutti Denaro forte nuovo per Filippo P: 1,23g T:19mm Penso 57e (Zecca :Chambéry.. )3 punti
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Buongiorno, riapro la discussione dopo più di due anni perché nell'ultima asta Numismatica Ferrarese al lotto n. 3106 sono stati venduti due buoni come quello postato da @PriamoB che mi permetto di taggare. La descrizione del lotto è stata probabilmente ripresa da questa discussione (viene indicata la città di Bologna, in forma dubitativa), ma da questi due esemplari si riesce forse a rispondere al quesito circa la scritta posta sopra la data. Dovrebbe trattarsi della parola "Libra una" nel buono venduto dalla Numismatica Ferrarese e forse "Libre una" in quello postato ad inizio discussione. Guardando bene sembra quasi ci sia scritto "Lire una", ma secondo me non avrebbe molto senso trattandosi di buoni emessi a favore di persone povere e sarebbe più sensato "Libre", unità di misura probabilmente riferibile alla farina/pane. Riccardo3 punti
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Per chi e' interessato alle Leggi e Disposizioni in tema monetario del Regno D'Italia vi posto : La Legge Fondamentale 24 Agosto 1862 , n.788 sull' unificazione del sistema monetario , pubblicata e messa in vigore nelle provincie Venete e di Mantova col R.D. 3 settembre 1868 , n.4573 , e nella provincia di Roma col R.D. 13 ottobre 1870 , n.5920 , art. 14 ; e R.D. 5 ottobre 1862 , n. 871 Con questa legge si procede ad un riordinamento monetario al fine di creare una moneta nazionale unica atta a rendere piu' facile il movimento della moneta stessa rendendo stabile il commercio ed impedendo eventuali speculazioni Inoltre in tal modo , dal punta di vista politico si cerca di unire le diverse parti di Italia creando una unica nazione tentando cosi' di dimenticare i governi passati La riforma monetaria ha inizio nel 1862 , come scrive il Carboneri , optando per il bimetallismo aureo che gia' era in vigore nel Piemonte e nel Ducato di Parma Tale sistema monetario era stato adottato dalla Francia nel 1803, Dal Belgio 1832 e nel dalla Svizzera nel 1850 Tuttavia , a causa delle variazioni prezzi dei metalli preziosi si era passati da un rapporto fisso oro argento di 1 a 15,50 ad uno reale di mercato di 1 a 15 Si dovette quindi intervenire con correttivi per impedire che la moneta in argento non avesse la peggio finendo al di fuori dell' Italia nei paesi dove era piu' apprezzata causando cosi' problemi alla circolazione interna Per evitare questo problema si decise di operare sul titolo delle monete in argento lasciando invariato il rapporto oro argento di 1 a 15,50 Pertanto le nuove monete emesse da 2 lire , 1 lira , da 50 e 20 centesimi vennero coniate con il titolo 835 millesimi, mentre gli scudi in argento e le monete in oro rimasero al titolo di 900 millesimi In tal modo il corso degli scudi era limitato e la loro coniazione riservata ai privati , inoltre il quantitativo delle divisionali veniva fissato a 150 milioni con apposita legge Sempre con la legge del 24 agosto 1862 si introducevano tre nuovi tagli : le 5 lire oro (moneta sospesa nel 1878) , il 20 centesimi in argento , e il 10 centesimi di bronzo * Note desunte dall' opera sulla Circolazione monetaria nei diversi Stati di Giovanni Carboneri * per il diametro delle monete indicate all' art. 1 della legge 24 agosto 1862 esiste un apposito regio decreto n.871 del 5 ottobre 1862 (anche questo posso renderlo disponibile alle persone interessate)2 punti
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Salve a tutti, la Edizioni D’Andrea ha edito Arezzo e Volterra – Considerazioni sulle loro zecche . L’opera è stata curata da Renato Villoresi, che ha analizzato le singole emissioni medioevali delle due città. In appendice è presente un’interessante lavoro a firma di Luciano Giannoni sullo studio dei conî dei grossi volterrani del Vescovo Ranieri de’ Ricci . Il libro analizza circa 50 tipologie, a cui si aggiungono diverse varianti, oltre a confronti con falsi coevi, le cui immagini sono riportate nell’opera. In totale sono 80 pagine, il prezzo di copertina è pari a € 50. https://www.edizionidandrea.com/2 punti
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Senato della Repubblica XIX Legislatura DDL S. 762 Modifiche al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di semplificazione delle procedure per la circolazione dei beni culturali e misure di agevolazione fiscale per oggetti d'arte, d'antiquariato e da collezione. Export e commercio d'arte e antiquariato - Tiscali Cultura 57193.pdf2 punti
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DE GREGE EPICURI Vorrei capire qualcosa di più di questa medaglietta, che sembra fosse collegata ad una catenella. Al D un busto di Pio IX a sinistra; al R, la scritta in un ovale: 22 marzo. Pesa 1,02 g. e misura 16X 14 mm, mi pare sia in oro. Ho provato a cercare notizie nella biografia di Pio IX, ma sul 22 marzo non ho trovato nulla. Mi è anche venuto il dubbio che non si tratti di Pio IX, visto che il nome non compare (potrebbe essere Pio X?) Voi che cosa ne pensate? E si può parlare di medaglia?2 punti
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Dato che la cosa sembra decisamente importante e stanti i passi già fatti recentemente in sede di parere dell'Ufficio Legale Beni Culturali, ho pensato bene di mettere in allegato il testo attuale allo studio della commissione del Senato. Buona lettura! Un cordiale saluto, Enrico _ddl 762__1_427156_vers2.pdf2 punti
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.Il tallero per Pisa coniato nella zecca di Firenze nel 1609 ha una particolaritÀ che lo rende molto ambito tra i collezionisti. È difatti l'unica data (nota) dove il Granduca tiene lo scettro con entrambe le mani, PEr altro il conio fu realizzato da Gaspare Mola. (chissà che non sia così anche per un ipotetico tallero del 1610, di cui per ora non si conoscono esemplari). Ancora più interessante è notare che del 1609 si conoscono due tipi. Il tipo A è quello "comune". Comune per modo di dire, visto che se ne contano solamente 8 esemplari di cui uno nella raccolta reale. Un bel R4 Questo è l'esemplare della mia collezione: Esiste però anche un tipo B, che probabilmente non tutti conoscono perché non è riportato né nel volume del Di Giulio (Della monetazione medicea....1984) né in quello di Andrea Pucci (Le monete della zecca di Firenze. Cosimo II. 2009) né nel volume del MIR a cura di Alessio Montagano, Toscana. Zecche minori (2008). L'unico esemplare noto si trova al museo del Bargello ed è pubblicato nel volume di Giuseppe Toderi e Fiorenza Vannel, Monete italiane del Museo nazionale del Bargello. Vol 3. Granducato di Toscana (2010), Nr.510. È di una rara bellezza.2 punti
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Ciao @Arcimago Facendo una piccola ricerca salta fuori che si tratta di un falso detto (1° tipo) che fra le alte cose presenta proprio il particolare sollevato da @Chiappara Fabio le righe sul pianale del carro Per ulteriori info allego il link: https://modoetianumismaticae.com/20-lire-1936-impero/ saluti2 punti
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Ti posto la moneta nella mia collezione, presa su ebay nel lontano 2006 a ben 21 euro spedita Secondo me affatto male! Concordo che questi 20c a trovarsi belli sono ostici, soprattutto le prime date Anche le mie foto sono d'epoca!2 punti
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Buongiorno a tutti, proseguendo (sempre troppo lentamente) nella classificazione fotografica (per motivi di spazio e sicurezza ho infatti deciso di collezionare per immagini, essendo la fotografia la mia passione principale e cedere pian piano le monete già fotografate), mi sono imbattuto in questo Mezzo Baiocco per Gubbio di Clemente XII A. IV (anche se non ben leggibile, così mi sembra). Tuttavia , pur consultando il catalogo online, non riesco a trovare l'esatta combinazione tra il tipo del Dritto e quello del Rovescio che mi consenta di avere una classificazione corretta. Potrei così anche provvedere ad inserire le fotografie nel Catalogo. Chiedo numi, come sempre, a chi ne sa molto più di me. Grazie in anticipo. Ad maiora!2 punti
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Buongiorno à tutti Obolo per Ludovico Zecca: Cornavin 229b del Cudazzo (Inedita...)1 punto
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Ciao @Regno123, con assoluta certezza il tuo splendido 10 Tornesi di Francesco II è Zecca di Napoli.1 punto
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Luna 8 anni e mezzo e non sentirli, magari con qualche acciacco in più ma con la stessa curiosità e voglia di vivere di quando aveva 3 mesi. Con la stessa felicità di vedermi alle 7 di mattina e di svegliarmi prima della sveglia, o alle 3 di notte tornato dalla discoteca sempre lì ad aspettarmi. Quante volte mi hai spaventato scappando tra la neve per rincorrere i caprioli o i cinghiali e quanto mi sei mancata quando sono andato all' estero. Sempre te stessa e sincera come solo un animale può essere. Non so come una persona possa anche lontanamente pensare di abbandonare un cane per me potrebbero tranquillamente metterli in carcere e buttare via la chiave.1 punto
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Ti assicuro che se non è una moneta che già si possiede non è così facile, con un solo 8 visibile, per esempio, sarebbe stata dura, Potresti far vedere di meno all'inizio ed aggiungere dettagli successivamente. La mia:1 punto
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Gran tondelli!!! Come sempre complimenti per la tua superba collezione. Saluti Gordon1 punto
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Proseguiamo il viaggio nelle monete di re Umberto col giro completo (manca ad esser pignoli il 20 Lire 1882 col "2" della data su l'1, ma si tratta di errori di conio e perciò può bastare quello con l'1 inciso su l'1 rovesciato) dei suoi Marenghi:1 punto
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Si molto bello col collare alla Spagnola e capigliatura ben diversa! Bargello..1 punto
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Ciao, non solo gli edicolanti, c'erano anche i tabaccai / ricevitorie del lotto. A titolo di esempio (potrei farne altri relativi al Vaticano e al Regno d'Italia, ma non posso tirarli fuori ora) ecco il mio franco svizzero acquistato a metà degli anni '90 in tabaccheria: Mai sostituito. Strapagato già allora. Ma grazie a quelle iniziative sono oggi il collezionista che sono. Tu Bressanone, io invece parlo di acquisti al tabaccaio / ricevitoria a Terracina. Vuol dire che l' usanza e la distribuzione erano nazionali, non regionali.1 punto
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@El Chupacabra Come al solito complimenti per le monete e per la loro condivisione con il Forum. E' vero che le monete con il millesimo 1882 furono coniate per i vent'anni successivi? Ora per dare seguito alla rappresentazione della monetazione umbertina manca l'Eritrea....😎 Un saluto cordiale e a presto.1 punto
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Buongiorno a tutti. Concordo con il @CdC sulla necessità di mantenere la discussione in ambito storico. Ringrazio gli intervenuti e prendo atto del fatto che gli elementi di valutazione che ho indicato nel post #170 hanno superato il vaglio dei diversi interlocutori giacché nessun contributo successivo ne ha confutato in dettaglio la validità. Nei prossimi giorni parleremo del fatidico 1922. Un saluto e a presto.1 punto
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Buongiorno @Chiappara Fabio. Interessante il particolare che hai notato. Hanno messo tanta cura nel cercare di imitare la moneta originale raggiungendo perfino il peso giusto e poi aggiungono quelle righe incise sul pianale del carro e della ruota fra l'altro molto visibili . Ma che strano...1 punto
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La risposta di Massimo Polidoro del CICAP1 punto
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Altro portafortuna: gettone con scritte in italiano al dritto e in francese al rovescio con il significato che le farfalle portano fortuna, come vuole la tradizione dei francesi (https://www.chakras-shop.com/spiritualite/signification-symbolisme-papillon/). D/ MANGIA LA FOGLIA CERCA LE MELE – 4 – Chiave con quattro mele R/ LES PAPILLONS PORTENT BONHEUR 1931 Due farfalle Bronzo: 4,860 g, 22 mm. Ciò conferisce al gettone il potere di amuleto, che dovrebbe mantenersi (o forse aumentare?) dopo le martellate ricevute al contorno da uno al quale non si può augurare altro che un colpo sfuggitogli abbia raggiunto le sue parti basse. Forse anche la frase e il disegno del dritto hanno a che fare con la buona sorte, ma non so come. apollonia1 punto
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@El Chupacabra complimenti! Il 1882 con 1 su 2 te lo completo io, monetina che ebbi la fortuna di prendere a peso (quando l'oro era a 10€/g circa)... non è frequente ma in asta passa, forse meno spesso del 1 su 1 rovesciato Manca (anche a me) quella secondo me più rara il 1883 con 2 su 3, qualcuna in asta è passata ma l'ho sempre vista volare, se ne parà qui. Non si tratta del 3 con la codina, ma di una vera e propria ribattitura A me manca anche il 1884, moneta che a mio parere è al massimo NC, ma che viene offerta sempre sopra i 1000€, con quella somma prendo altro1 punto
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Buona sera. Potrebbe trattarsi di conio occluso con peggioramento dovuto all'usura e forse al residuo della traccia che lasciano le confezionatrici dei rotolini, che mi sembra di vedere, visibile anche su un piede di Vulcano sul segno di zecca e sullo 0 del valore. Se di occlusione si trattasse, sarebbe considerata al massimo una curiosità in alta conservazione ma credo, che in queste condizioni, l'interesse economico non esista. Cordiali saluti. Gabriella1 punto
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Potrebbe riferirsi a Pio IX e il 22 marzo - come detto da @QuintoSertorio - all’indipendenza lombarda? Vedi, ad esempio: https://wannenesgroup.com/it/lots/337-16850-medaglie-e-decorazioni-italiane-pio-ix-indipendenza-lombarda-22-marzo-1848-bronzo-28-mm-bb-it/#!1 punto
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Bella medaglietta, che non conosco. In effetti il busto è quello di Pio IX e la data potrebbe essere associata al giorno conclusivo delle 5 giornate di Milano. D'altronde, prima dell'allocuzione del 29 Aprile 1848, Pio IX era ancora la figura di riferimento per quasi tutti i liberali italiani. Saluti!1 punto
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Negli ultimi anni me ne sono procurata qualcuna, e anche questa moneta d'argento francese non circolante. Graficamente non è granchè, ma riporta un personaggio che non ha bisogno di presentazioni e senza cui probabilmente non sarebbero mai esistiti nè l'ECU nè l'euro.1 punto
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Ho notato anche che, sia la ruota, sia il pianale del carro presentano linee incise che nella moneta originale non compaiono...1 punto
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A proposito di Caterina. Questo è un malinteso comune. La ragione dell’equivoco è semplice. 1. Caterina diede al khan argento e rame per coniare queste monete. 2. In termini di peso, sono più o meno uguali alle monete russe. Khan ha vissuto molto in Russia. A proposito, conosceva bene l'italiano. Le monete venivano coniate a Kaffa.1 punto
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Ieri ho per caso ritrovato un libro della quasi secolare biblioteca di mio nonno cui non avevo mai badato: si tratta dell'edizione originale di una splendida raccolta di racconti di viaggio intitolata “Seven League Boots”, pubblicata nel 1935 dall’esploratore statunitense Richard Halliburton e mi sono imbattuto in una storia che, nella mia ignoranza tendente all'infinito, non avevo mai sentito. foto di repertorio E, dopo essermi un po' informato, voglio condividerla con voi. Una mattina di primavera, i cittadini di Tiblisi in Georgia, si risvegliarono con una lunga sfilata di misteriosi cavalieri in armi in marcia verso il palazzo del governatore cui chiesero a gran voce: "dov'è la guerra?". Decine e decine di guerrieri con addosso arrugginiti usberghi in cotta di maglia con lunghe maniche terminanti con guanti, anch'essi in maglia d'acciaio, al braccio sinistro erano difesi da una "rotella", un piccolo scuso circolare; al fianco una spada ed una daga. Qualcuno indossava anche delle brache con cucita delle strisce di cotta di maglia nella parte frontale, protezioni tipiche del combattimento a cavallo. Una panoplia, quindi, che, ad esclusione di antiquati fucili ad avancarica di foggia balcanica in sostituzione della lancia, pareva essere uscita direttamente del medioevo feudale europeo per periodo precedente alle armature con rinforzi in cuoio e piastre. A naso siamo nel duecento. Fin qui tutto bene: pare l'inizio di un racconto uscito dalla penna di Tolken. Ma - c'è sempre un "ma" in queste storie - il fatto singolare è che siamo nella primavera del 1915 e la guerra a cui si riferiscono i misteriosi cavalieri è la prima guerra mondiale. La notizia della guerra mossa dallo Zar ai Turchi ci aveva messo mesi per arrivare nella sperduta regione della Georgia chiamata Khevsuria, da cui questi uomini provenivano. Uomini che appena seppero che un esercito veniva mobilitato si erano riuniti ed avevano deciso che il loro popolo avrebbe combattuto contro l'ancestrale nemico Ottomano. Khevsuri in panoplia e vestiti tradizionali ca 1910 Etnografi e studiosi diedero varie spiegazioni della particolare cultura marziale e dell’equipaggiamento presente in Khevsuria. Una delle più singolare riguarda il possibile isolamento di un numeroso contingente crociato proprio in quelle sperdute valli georgiane . E’ storicamente accertato che centinaia di cavalieri franchi combatterono in Georgia durante il medioevo, servendo re Davide IV e stanziandosi nel suo regno. Loro stessi si definivano discendenti di un gruppo di crociati che, separati da una forza più numerosa e completamente dispersi, arrivarono nella zona secoli fa. Richard Halliburton fu incaricato di raccogliere la movimentata storia di questi post-crociati negli anni 30. Gli uomini khevsuri, armati ancora nel 1900 in una foggia simile a quelle in uso nella Francia medievale, con scudi con le lettere /*AMD* /(secondo alcuni studiosi da “/Ave Mater Dei/“, un motto crociato) e indumenti pieni di decorazioni con croci crociate e icone, nonostante continuassero a venerare anche divinità locali. Per ora questa rimane niente di più che una fantasiosa ipotesi, ma è un dato di fatto che questa popolazione mantenne fino al 1900 un equipaggiamento ispirato a quello dei soldati medievali. Richard Halliburton scrive: Vedendo quanto eravamo interessati alla cotta di maglia, l'anziano del villaggio ne scelse una mezza dozzina e mi permise di esaminarli e di provarne uno. L'abito completo, compreso scudo e spada, pesava circa trenta libbre. […] La cotta di maglia originale è terribilmente arrugginita, poiché i proprietari non ricordano più come conservarla adeguatamente. La nuova cotta di maglia è realizzata in rame rubato ai fili telegrafici delle vie di comunicazione. Sono più puliti e leggeri dell'acciaio, ma non offrono alcun tipo di protezione. […] Per i duelli, che sembrano l'unico modo accettato per risolvere le controversie, i partecipanti indossano la loro armatura. Combattono anche per divertimento. Come i loro antenati, i cavalieri crociati, hanno una vera passione nel indossare le loro maglie ad anello e affrontare un avversario con le spade. Combattere, sia nel buon umore che nel cattivo umore, in questa terra dove i libri sono sconosciuti e dove altre forme di sport o divertimento semplicemente non esistono, è l'unico modo per esprimersi. La domenica è riservata agli ubriachi e alle sfide a duello. Nell'immagine guerrieri vestiti con usbergo (cotta di maglia con maniche lunghe e guanti integrati e cappuccio) Tutto in anelli di ferro. L'uomo alla sx mostra anche delle brache rinforzate in cotta di maglia ed una daga singolarmente di foggia romana. L'uomo di destra porta cucito sul cappuccio una cervelliera in acciaio. Altra immagine (notare che sono presenti gli stessi armati della foto precedente La civiltà Khevsur è situata nella repubblica della Georgia (la Georgia del Caucaso, al confine tra la Russia occidentale e tutte quelle repubbliche musulmane che terminano in “–stan”) . Come molte altre popolazioni delle inaccessibili valli caucasiche, i Khevsuri vivevano in uno stato di semi isolamento (ogni collegamento è bloccato dalla neve per quasi metà dell’anno) in villaggi-fortezze ai piedi delle montagne dove, nei secoli, avevano mantenuto usi, costumi e modi di vita tradizionali legati innanzitutto allo spirito guerriero. Proprio come i Circassi, Ceceni o Daghestani e altre popolazioni di frontiera dell’Impero zarista, i Khevsuri si ritenevano innanzitutto una popolazione di guerrieri e per loro forza fisica, coraggio, lealtà e abilità nell’uso delle armi erano i valori cardine nella vita di un uomo. A differenza dei loro vicini settentrionali, che erano ferventi islamici e per questo motivo furono perseguitati ed espulsi dalle loro terre con l’accusa di aver aiutato il nemico Ottomano, i georgiani erano fedelissimi alla chiesa ortodossa locale e allo Zar, nonché da secoli acerrimi nemici dei musulmani, al punto di adornare le loro armi e armature tradizionali con croci e icone, altro elemento che alimentò il mito degli “ultimi crociati”. La loro fedeltà alla chiesa georgiana venne ribadita durante l’invasione sovietica della Georgia nel 1921, quando le regioni di Khevsureti, Svaneti e Kakheti si opposero all’Armata Rossa con tecniche di guerriglia e rivolte popolari che proseguirono fino al 1924. Come le altre regioni montane della Georgia, Khevsureti è caratterizzata da una grande diversità di tradizioni e costumi. Essi parlano un dialetto locale della lingua georgiana che riecheggia la letteratura georgiana del Medioevo e mantengono molte delle loro antiche tradizioni, inclusi rituali folclorici. La legge della vendetta di sangue (faida) era ancora viva nel XX secolo. Anche le tradizioni musicali somigliano alla musica del Medioevo e infatti Khevsureti è famosa per le sue ballate medievali e musica folclorica. L'architettura di Khevsureti è in maggior parte caratterizzata dallo stile della fortezza e dalle numerose torri dislocate tra le montagne come segno di una costante vigilanza del territorio contro i loro nemici. I khevsuri sono noti per la loro guerra con i popoli del Caucaso settentrionale inclusi ceceni, kisti e le popolazioni del Dagestan. A causa della complessità e mancanza di industrializzazione del Caucaso Maggiore, le tribù caucasiche settentrionali usavano attaccare e depredare i georgiani che dimoravano sulle montagne. Case medievali. Shatili fu costruito tra il VII e il XIII secolo, uno storico villaggio dell'altopiano della Georgia. Fortezza di montagna isolata con terrazze, abitazioni e torri nella valle di Argun, nelle montagne del Grande Caucaso. Shatili, Khevsureti, Georgia. Lebiskari Fortress in Khevsureti, Georgia La torre di Kistani nella regione di Khevsureti La religione di questi anacronismi viventi era uno strano miscuglio di cristianesimo ortodosso misto a paganesimo. Assimilarono i simboli del cristianesimo, come la croce e le tradizioni fondamentali, ma li combinarono con un paganesimo in cui si veneravano santuari naturali sulle montagne dove i capi villaggio si incontravano e si discutevano questioni importanti. Di particolare importanza aveva anche l'orzo, che veniva utilizzato per preparare una birra rituale che bevevano fino a diventare ciechi. E oltretutto sicuramente si sono giustificati dicendo che “questo si faceva nel Medioevo”, sicuramente.1 punto
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Sii onesto. Dopo la divisione del 1054 e l'anatema reciproco e di Costantinopoli, l'Ortodossia divenne il successore di Bisanzio. E l'aquila? Ora è l'aquila delle monete di Federico Barbarossa. Con una testa. Dal XV secolo fino al 1806, l'aquila bicipite - antico simbolo imperiale, compagna di eroi, testimone di grandi eventi storici - fu lo stemma del Sacro Romano Impero, che univa molti stati dell'Europa centrale, governati da la dinastia degli Asburgo. Ora se n'è andato.1 punto
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Felice di vederti. Saluti. Ti svelo un segreto. L'aquila non è russa, ma bizantina. Quest'aquila è volata addirittura in Italia e ha nidificato con te.1 punto
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Credo che Muntoni e MIR siano il mezzo migliore per affossare una passione nascente: troppo costosi e troppo schematici. Chi si sta appassionando ora alla monetazione pontificia necessita di stimoli meno ... rigorosi. Molto gradevole, ad esempio, L'opera di Alberto D'Andrea, Christian Andreani, Alessio Novelli "La piastra e lo scudo papali: gioielli numismatici ed opere d'arte" Ariccia (RM), 2014 che può essere richiesta sul sito dell'editore, persona gentilissima http://www.edizionidandrea.it/Pubblicazioni.html. Ovviamente non va dimenticato l'ottimo catalogo di lamoneta.it, pressochè completo dal Settecento ad oggi: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-SP Poi la banca dati Iuno moneta per la parte fotografata della collezione di V.E. III (qui la monetazione pontificia dell'Ottocento, zecca di Roma): https://www.numismaticadellostato.it/web/pns/iuno-moneta/monete/ricerca?p_p_id=ivnoMoneta_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_FQ7m&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&p_p_col_id=column-1&p_p_col_count=1&_ivnoMoneta_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_FQ7m_actionName=ivnoMonetaSearch&_ivnoMoneta_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_FQ7m_javax.portlet.action=invoke Poi i cataloghi monografici (o quasi) in PDF (ad es. quelli NAC 14 e 16): https://www.arsclassicacoins.com/catalogues/auction-14/ https://www.arsclassicacoins.com/catalogues/auction-16/ e quello Cambi del 2022 https://www.cambiaste.com/uploads/auctions/788-691_Numismatica_layout_eBook_3-15.pdf ... e poi pazienza e occhio alle varie aste!1 punto
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Concordo, c’è il rischio che non tornano più.. se qualcuno ha bisogno si fornisce le informazioni necessarie1 punto
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Aggiungo la mia coppiola del 1736, coniata sotto l'impero di Anna Ivanovna. La poluška, la cui resa in italiano potrebbe essere "mezzanino", è stata una delle mie prime monete, trovata su una bancarella di polacchi all'inizio degli anni '90 del secolo scorso. È stata importante nel mio percorso di avvicinamento alla lingua russa.1 punto
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Buongiorno, finalmente l'ho portata a casa, era un annetto che ero in trattativa, tira e molla con il venditore, ora riposa finalmente tra le sue sorelle, non è una variante nuova per la mia collezione, ma semplicemente un 10 grani 1815 con punto dopo il 10 del valore, moneta comune, ma molto rara in alta conservazione, ecco l'ho presa solo per via dell'alta conservazione che si porta appresso. Volevo aprire un post apposito, ma credo che il posto giusto sia qui. Cito un po' di lamonetiani ( @borbonik @Rocco68 @Litra68 @lamanna921 @caravelle82 @nikita_ @Ledzeppelin81 @dareios it @santone @gennydbmoney @Fondamentale @giuseppe ballauri @Raff82...e chiunque altro, era da na vita che non lo facevo ? e spero di fare cosa gradita nel condividere questo bel cioccolatino/ tombino che ha fatto un bel buchetto nel mio portafoglio. 27,73 grammi per un diametro di 36,77mm Variante G.10. (c'è la variante G.10) Eccola, foto da cel e fatte da me, portate pazienza.1 punto
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Perfetto :) In pratica essendo la legge dell' agosto 1862 e' stata messa in pratica con le coniazioni dell' anno successivo : 1863 Infatti il due lire stemma e la lira stemma del 1861 e del 1862 sono ancora stati battuti in argento 900 Queste due annate vennero ritirate gia' a partire dal 1863 proprio per tale causa, inoltre questo e' uno dei motivi insieme alle tirature basse che rendono piu' rare le lire 1861-18621 punto
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