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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/08/23 in Risposte
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Buonasera. Premetto che trovo che sia un interessante ed importante momento di ragionamento pieno di spunti. Ho ragionato un po' su quanto proposto e fornisco anche io alcuni spunti di riflessione. Mi perdonerete lo scritto "un po' buttato giù", raffazzonato. Il primo spunto è di natura "stilistica" Vedete, negli studi scientifici i modi sono importanti. In primis prima di partire a fornire interpretazioni, punti di vista, ricostruzioni di archeologia sperimentale come quello riportato al post nr1 bisognerebbe elencare le ipotesi precedenti, discuterle ed analizzarle per terminare con la propria ipotesi. Partire definendo tutto come inesattezze e non spiegare almeno qualcosa tipo "non ritengo che le ipotesi precedentemente formulate siano da ritenersi valide perchè (segue spiegazione) e pertanto propongo la mia soluzione a questa annosa discussione sulla funzione pratica di questa particolare classe di materiali" mi pare parecchio presuntuoso e ben poco scientifico. Anche perché ogni ipotesi, anche la tua, se non campate in aria ma frutto di ragionamento, sono fondamentali nel dibattito per la comprensione. Uno scienziato, poi, sa che le sue ipotesi possono essere confutate, superate, precisate sempre per scopi di comprensione e conoscenza non per medaglia da appendere sul petto. Secondo spunto direi che è il punto centrale Codesto è una confusione fondamentale. L'armamento è sempre funzionale alla tattica (non solo ma sorvoliamo). Come dire che in un teatro di guerra moderno mandiamo all'assalto delle postazioni fortificate russe in Ukraina dei soldati in marcia in formazione in colonna e vestiti in giacca rossa, pantaloni bianchi e alto cappello, al suono dei tamburi e dei pifferi perché nel 1815 funzionava. Quindi se veniva impiegata una tattica allora veniva impiegato anche un certo armamento altrimenti no. Non è che noi siamo furbi e non andiamo in guerra come a Waterloo e loro avevano opliti senza usarne la tattica. Perché un oplita da solo su un campo di battaglia con guerrieri che combattono a se' stante non fa una bella fine... Per un inquadramento storico consiglio la lettura di Terzo spunto. Abbiamo detto che la panoplia è funzionale ad una certa tattica. La tattica oplitica la conosciamo tutti (vero?) La tattica oplitica si evolve a seguito (o comunque di concerto) dell'introduzione di un'innovazione tecnica: l'accoppiata antilabè-porpax nell'oplon (cioé lo scudo). Oplon spartano 425 ca. dal museo dell'agorà di atene Il sistema di sospensione era il punto forte di quest'arma difensiva. L'impugnatura (antilabè) si trovava vicino al bordo esterno ed era realizzata in cuoio o corda. Un secondo passante, posizionato al centro dell'oplon ed in forma di bracciale in metallo (porpax) avvolgeva l'avambraccio del portatore onde garantire maggiore sicurezza alla presa. Un intreccio di corda lungo il bordo interno permetteva poi di agganciare lo scudo quando non imbracciato. Questo permetteva di gestire il posizionamento dell'oplon in modo da fasciare il lato sinistro del soldato dal collo al polpaccio. IL braccio poteva stare in posizione distesa a riposo o con l'avambraccio ad angolo retto in posizione di difesa. quindi lo scudo poteva ruotare avendo come perno il gomito. Un terzo ulteriore aiuto a sostenere il peso dell'oplon derivava dalla sua forma concava internamente, convessa esternamente che permetteva di appoggiarlo anche alla spalla sinistra. Mischia di opliti greci con hoplon e scudo beotico - Lato B di un'anfora Attica del 570-565 a.C. - Museo del Louvre. Statuetta votiva in bronzo di guerriero con scudo, che indossa un elmo di tipo ateniese con le paragnatidi rivolte verso l'alto e un corsetto a scaglie sopra una corta tunica. Originariamente teneva una spada ricurva, di cui sopravvive parte, nella mano sinistra, e, dalla posizione della mano e del braccio, probabilmente aveva una lancia nella destra. La statuetta è stata fusa intera, con lo scudo e l'elmo (ora mancanti), realizzati separatamente. La posizione riflette la scultura greca della fine del V secolo a.C. e lo stile è legato ai bronzi dell'Etruria centrale e settentrionale. Dal Monte Falterona al British Museum Museum number 1847,1101.5 In questo modo il peso dello scudo era distribuito su tutto l'avambraccio e la spalla e senza questa innovazione tecnologica la tattica oplitica non sarebbe stata possibile. L'oplita era armato, tra le altre cose, di una lancia di 2-3 m (ben più corta della sarissa macedone) la dory che presentava una cuspide in metallo ed un sauròter, un tallone (tecnicamente) una contropunta che aveva il duplice scopo di proteggere e fissare l'estremità inferiore della lancia e, nel caso, con la sua forma conica appuntita, di fungere da ulteriore punta secondaria. Questo presso i Greci. Tra VI e V secolo a.C., il mondo militare etrusco, citato nel presente esperimento, acquisisce pienamente l'armamento oplitico dal mondo greco. Parrebbe (condizionale, non è provato) che gli "opliti" etruschi ed italici in generale probabilmente non combattessero come le compatte falangi greche, ma in modo più dinamico con una lancia da urto, corrispettivo della dory ed un giavellotto da lancio. Quindi forse due "lance" per utilizzare un termine generico. Il che ci "starebbe" con il doppio foro passante. Quarto spunto. La lancia da urto ha necessariamente un diametro maggiore di quella puramente da lancio proprio per la sua funzione. L'oggetto in questione ha due fori passanti dal diametro abbastanza contenuto non compatibili con le dimensioni necessarie ne' per una dory ne' per un giavellotto. Ho visionato esemplari in cui passa a malapena il mio indice. Che fosse utilizzato come sistema di sospensione removibile per il trasporto vedo diversi punti a sfavore: il sistema doveva essere posizionato verso l'interno dello scudo perché l'esterno era convesso quindi aggettante. Prendo, come riferimento visivo alcune raffigurazioni provenienti dalla cultura etrusca e non dai modelli greci i fori dell'oggetto non sono sempre compatibili con gli spessori (anche ipoteticamente differenti) di lancia da urto e giavellotto da lancio. Gli spessori non sono uniformi ma estremamente variabili. qualora si fosse inserito un'asta senza sistema di arresto questa sarebbe scivolata verso il basso fino a toccare terra (ricordiamo la lunghezza di un paio di metri) il sistema di sospensione da te ideato prevede che ci fosse un sistema per accoppiarlo all oscudo, visto che non era possibile inferirlo direttamente sul bordo perché le aste avrebbero cozzato contro lo scudo mdesimo. un gancio fisso sarebbe stato controproducente in combattimento in quanto qualcosa vi si sarebbe potuto agganciare e creare problemi al soldato Non sono a me conosciute evidenze ne' archeologiche, ne' documentarie da fonti storiche, ne' artistiche (da vasi o statuaria che sono fonti estremamente puntuali, precise ed attendibili) che mostrino questo sistema di sospensione o anche solo la presenza di un gancio. L'areale di distribuzione di questi oggetti prende sì l'Italia ettentrionale Piemonte (non territorio, Lombardia, Veneto ed Emilia ma esemplari (in contesti molto più tardi della facies etrusca) vengono dall'area tedesca, oltre dal già citato oggetto di York). La distribuzione cronologica va dal VII secolo, ha un picco nella tarda età del ferro ed arriva al medio impero a quanto ricordo (purtroppo su questo non ho sottomano fonti), quindi scavalliamo l'ambito etrusco e l'utilizzo "oplitico". Sono stati rinvenuti (vado a memoria) 2 esemplari che avevano degli anelli in ferro connessi agli anelli in bronzo. Pertanto non ritengo soddisfacenti le tue, pur estremamente interessanti, argomentazioni almeno parlando di questa tipologia di armamento. Non escludo (anche se lo ritengo improbabile) che, proseguendo col tuo ragionamento, si possa trovare che il sistema potesse essere applicabile ad altra tipologia di armamento o funzione. O magari facies culturale estranea agli etruschi. Al momento, sulla scorta dei lavori con la dott Passi Pitvher su esemplari del genere, l'ipotesi che mi convince di più è ancora quella del ftendibriglie o finimenti affine al sistema per fissare e regolare le tracolle delle macchine fotografiche, per intenderci.4 punti
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così è stata aperta la discussione nel 2018 Oggi ho speso anch'io la stessa cifra per queste e sono molto più che soddisfatto: non è un caso siano del '17 e del '18 - vanno a riempire degli spazi in un cofanetto, ma questa è un'altra storia Njk3 punti
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Una simpatica curiosità per stare in tema con la discussione...3 punti
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Buona Domenica e grazie a @Raff82 per aver riacceso la discussione e scusate se rispondo solo ora... concordo con l'amico @giuseppe ballauri sul fatto che non sia una variante, ma un difetto di conio... volevo solo precisare e forse era sottointeso anche da @LOBU, che la moneta non ha però lo stesso identico conio al rovescio delle ultime tre postate! La combinazione dritto e rovescio è diversa. In queste tre, c'è un rombetto dopo GRANA, un rombetto dopo la data, la data spaziata e tra dritto e rovescio i caratteri sono i medesimi... quella in oggetto, ha il dritto identico a queste , ma il rovescio è quello del 3 grana con caratteri grandi (almeno io lo definisco così, vedi il mio ultimo post in questa discussione). Nei miei appunti la definisco per semplicità come variante con caratteri piccoli al dritto e grandi al rovescio. Un caro saluto.3 punti
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Silvio, sono copie realizzate per micro fusione negli anni 60. Ne hanno vendute a decine in in asta sotheby tenuta anni fa a Milano, per la dispersione dell’eredità Meneghini. ce ne erano sacchetti interi, di queste e di aurei di settimio e caracalla, e si sa anche chi le ha fatte materialmente. ( e chi era all’asta sa anche chi si è comprato la maggior parte…. Per farci cosa , comincia a essere chiaro )3 punti
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Provo con questa 2 marchi della Prussia https://en.numista.com/catalogue/pieces7935.html Queste monete sono tutte molto simili 🤔2 punti
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Cedendo il mio biglietto da 25 cent del 1923 (post #1) e con una minima differenza, ho potuto, anche se non di molto, migliorarne le condizioni con questa banconota che vado a postare. In base alle firme (McCavour/Saunders) ho verificato che è più comune della precedente (Campbell/Clark), una cosa che per la mia piccola raccolta tipologica del Dominio del Canada reputo irrilevante.2 punti
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il Rovescio è normalmente presente sui sesterzi di Lucilla.. per il resto non mi convince molto (per stile e dettagli..)2 punti
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Un grande ringraziamento a Piero Romagnoli, sempre molto interessante, capace, competente e davvero piacevole nei racconti.2 punti
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Se l’amico ha segnalato la cosa come di dovere la soprintendenza potrebbe essere maggiormente di aiuto vedendola in mano.2 punti
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Ho usato metafore e mi sono contenuto, ma nel momento in cui ho connesso l’esemplare passato da Heritage con la moneta venduta nel 1927 sono stato decisamente più volgare 🤬2 punti
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Su questo argomento posso suggerire un video molto interessante sulla storia delle monete di Ancona.2 punti
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A pagina 62 non vedo menzionato Expo di Venezia Numismarketing del 21 ottobre, sarà riportata nel prossimo numero?2 punti
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DE GREGE EPICURI Volevo mostrarvi questa bella moneta greca, che è un po' il simbolo della liberazione dagli ottomani e della rifondazione dello stato. E' a nome di quel Kapodistrias che ne fu uno de protagonsti, poi assassinato perchè accusato (se ben ricordo) di essere "troppo filo-russo" (la Russia, nemica dell'Impero Ottomano, sosteneva l'insurrezione greca). La data dovrebbe essere il 1830 ma non è assolutamente leggibile; io proprio non ne vedo traccia, anche se sul Krause non sono citate monete non datate.Ne sapete qualcosa? Pesa 15,88 g. e misura 30 mm.1 punto
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Gli archeologi, durante un nuovo e affascinante scavo condotto nelle settimane recenti dall’Ufficio statale per la gestione del patrimonio e l’archeologia della Sassonia-Anhalt, hanno annunciato una scoperta straordinaria che potrebbe gettare nuova luce sulla storia dell’Europa medievale. Il luogo in cui si ritiene sia morto l’imperatore Ottone I, noto come Ottone il Grande (936-973), fondatore del Sacro Romano Impero, è stato finalmente identificato. Ottone il Grande è una figura di rilevanza storica indiscutibile. Gli storici lo considerano il primo imperatore del Sacro Romano Impero e lo ricordano per la sua vittoria cruciale sugli invasori pagani ungheresi nel 955 d.C., che gli valse la reputazione di difensore della cristianità. Il suo governo fu caratterizzato dall’uso del suo autoproclamato diritto divino come sovrano e dai suoi stretti rapporti con i vescovi, attraverso i quali consolidò il suo controllo sul regno e iniziò un’aggressiva espansione in Italia. La sua morte nel 973 d.C. segnò l’inizio del regno di suo figlio, Ottone II. https://www.stilearte.it/gli-archeologi-abbiamo-trovato-il-luogo-in-cui-fu-sepolto-il-fondatore-del-sacro-romano-impero/ Saluti Illyricum1 punto
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Molto interessanti i pfennig ed in special modo il 10 fenigow del Regno di reggenza polacco, ho solo il fenig in ferro del 1918, naturalmente arrugginito! ottima presa!1 punto
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Il particolare è costituito da PHILIPP invece di PHILIPPVS nella legenda del dritto? Ciao.1 punto
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Non vorrei essere pessimista, ma dalla trascuratezza. .. (dei responsabili/curatori se ce ne sono ..?), ..si passa direttamente a pensare alla furbizia dolosa. Trovo inconcepibile in un contesto museale la scomparsa delle monete, ..non sanno dove sono state riposte in magazzino....?? Ma scherziamo.. ??1 punto
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Bella moneta, questa tipologia è in argento .500, proprio il 1936 per il Regno Unito è l'anno dei tre Re. Giorgio V sino al 20 gennaio 1936 Edoardo VIII dal 20 gennaio 1936 al 11 dicembre 1936 Giorgio VI dal 11 dicembre 1936 La loro monetazione sino alla decimalizzazione del 1971 era su base 12 (2-3-4-6), senza l'utilizzo della virgola è un numero più divisibile del 10 (2-5). Un pò complessa ma poi si ci abitua 4 Farthings = 1 Penny 12 Pence = 1 Shilling 2 Shilling = 1 Florin 5 Shillings = 1 Crown 20 Shillings = 1 Pound (21 Shillings = 1 Guinea) - rapportando tutto al penny - 1 Farthing = ¼ penny 1 Shilling = 12 pence 1 Florin = 24 pence 1 Crown = 60 pence 1 Pound = 240 pence (1 Guinea = 252 pence)1 punto
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Perdonate la ripetitività, ma aggiungo altri possibili esemplari... potrebbero essere considerati anche questi esempi di denaro primitivo...?1 punto
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Erano 31 pezzi di Lucio Vero, che Sotheby's ha correttamente venduto come riproduzioni moderne e scrivendo a catalogo : "Al verso appare la Vittoria che appende uno scudo ad una palma, immagine che appartiene al conio di Marco Aurelio.." Più o meno 100 Euro al pezzo.1 punto
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Va ricordata anche la monumentale discussione del nostro forum su questa emissione.1 punto
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Abitando in Veneto e stato il primo equivoco che mi è venuto in mente... Che dire, ho preferenze pluraliste 😂1 punto
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Medaglia devozionale lauretana, ottagonale, bronzo/ottone della seconda metà del XVII sec.- D/ La Madonna di Loreto a mezza figura con Gesù Bambino, raggiata su nubi sopra la Santa Casa con ai lati due angioletti.- R/ Questa rappresentazione di cinque santi, potrebbe essere attribuita ai cinque protomartiri francescani uccisi in Marocco nel 1220, i cui nomi erano: Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto, al momento non mi viene in mente altro. Direi medaglia non comune/rara. Ciao Borgho1 punto
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Le punte del calibro conviene che siano in materiale plastico. È facile trovarne di tale tipologia. Il massimo grado di conservazione della scala Sheldon è 70/70. Che è la perfezione. Le monete devono risultare perfette ad un certo ingrandimento. Solo una parte delle monete che escono dalla zecca, senza mai circolare, possono essere definite 70/70 e solo di una parte delle emissioni. Le monete 70/70 normalmente sono monete contemporanee e coniate per i collezionisti (quindi più medaglie che monete), dove hanno subito una certa produzione e una serie di controlli prima di essere emesse.1 punto
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Ne fanno a bizzeffe da decenni col peso giusto( basta calcolare un po’ ) ibridi e non , in tutti i metalli …e il fatto che il peso non sia così stringentemente uniforme aiuta parecchio , solo che si riconoscono, così come quei Lucio vero si vede che sono fusi, specialmente se hai modo di vederli dal vivo. Sto abbastanza bene compatibilmente con i miei acciacchi , voi?1 punto
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Ciao Alessandro guarda che anche le micro fusioni specialmente di quegli anni si notano, la tecnica i materiali e le macchine per la fusione, sia per pressofusione o centrifuga a induzione a controllo ottico della temperatura di fusione dei metalli, negli anni 60 non sapevano ancora cosa fossero, si fondeva a cannello e con una centrifuga a mano, che siano copie come ho detto ci sta però non ottenute per fusione, era più semplice e meno costoso fare dei coni modificandoli di volta in volta per non fare le monete tutte uguali e usare una pressa cosa che come ho detto si nota bene sul secondo retro, anche oggi con la tecnica della galvano o chiamala come vuoi noti la differenza dall'originale anche se è una tecnica che con qualche accorgimento in più può essere molto insidiosa. Quando ci vediamo a Verona ti faccio un corso accelerato di tecnica di fusione. Scusa una domanda ma se si sa che sono copie perchè voi professionisti non fate qualcosa per toglierle di mezzo? Si rischia che il giorno che verranno rivendute diventeranno originali per chi se le può permettere visto il pedigree che avranno acquisito e la cosa si ripeterà ogni volta sempre peggio diventando originali a tutti gli effetti. @Pxacaesarnon ti preoccupare nessun esame Silvio1 punto
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Ho seguito questi due giorni di aste Bolaffi,le cifre raggiunte mi sembrano buone e i lotti invenduti non sono molti. Quello che voglio dire è che sono rimasto di sasso per le cifre che hanno raggiunto i francobolli cinesi ,i pensieri di Mao hanno raggiunto una cifra davvero importante € 175000 . Altro punto vedo che la storia postale hanno raggiunto quote non indifferenti . Cosa ne pensate voi?1 punto
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Si in effetti ora riesco anche io a vedere uno scudo, probabilmente con un aquila con corona rivolta a destra. Il problema è che l' aquila nel periodo medievale veniva usata moltissimo in stemmi e casate come segno di forza e prosperità perciò individuare proprio quella della fibbia la vedo dura. Sapendo il luogo di ritrovo però si può restringere il cerchio.1 punto
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Segnalo una variante che non ho riscontrato in alcun manuale e catalogo di vendita in mio possesso. Come potere osservare, il valore in lettere è al plurale TORNESI anziché al singolare TORNESE. Per la moneta in questione devo ringraziare @Layer1986 per averla resa pubblica per primo nel 2015, ma passata inconcepibilmente in silenzio. Limmagine è ripresa da Artemide Aste, asta 29E del 21-22 marzo 2015, lotto 1178.1 punto
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Buongiorno. Falso allarme. A mio avviso, non si tratta di una variante inedita... Molto probabilmente, quest'anomalia è dovuta ad una rottura del conio che ha interessato la lettera E, tanto da farla apparire un blocco unico che va a delineare qualcosa di simile ad una grossa lettera I. Entrando nel dettaglio, possiamo notare una serie di singolari elementi che contraddistinguono questo conio: il 4 che tocca il 6; la foglia che tocca il 4; nessuna bacca alla destra del 4; una sbavatura alla destra della T; qualcosa sotto la S; una tacchetta sotto la E; etc. In conclusione, si conosce un solo conio con l'insieme di tutte queste caratteristiche. Una moneta con lo stesso conio al rovescio, la postò Asclepia in questa vecchia discussione... Spero di essere stato utile, Lorenzo1 punto
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Buonasera, Lars Ramskold su LRBC (ringrazio entrambi) afferma testualmente che: "... In this case, the letters do not indicate workshops (the Trier coin is marked officina S, and the Arles coin officina P). The meaning of the letters on the standard is most uncertain. It is a bit like the letters on the altars of the VLPP emissions. We use them to define emissions, but their meaning is anyone's guess." Quindi al momento attuale non si conosce il significato delle lettere presenti nel labaro. Saluti Illyricum1 punto
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DE GREGE EPICURI Nel settembra 2019 si è tenuto, all'Università Cattolica di Milano, un convegno su: "Le monete frazionate"; si è parlato in particolare di monete romane, dal periodo repubblicano in poi. Esistono articoli reperibili in rete, sia della prof. Claudia Perassi che di altri. La bibliografia su questo tema è molto abbondante.1 punto
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Piramide massonica..?! Sarebbe stato interessante avere il documento completo, .. così com'è rimane una curiosità con un velo di mistero. Purtroppo in passato non veniva considerato tutto il documento, ..si tagliava la parte con le marche da bollo pensando che valessero. Bisogna anche dire che se viene da un'archivio comunale, il ritaglio potrebbe essere stato trafugato/tagliato in maniera fraudolenta e finito in qualche mercatino, all' infuori che il comune non abbia mandato al macero della vecchia documentazione.., ma dubito per questa ipotesi, in quanto essendo così antico il ritaglio avrebbe fatto parte di un archivio storico del comune che non va mai distrutto per legge, esiste una sovraintendenza archivistica dei beni culturali del paese.. ..all'infuori che non abbia una provenienza privata..? ..ma in questo caso perché ritagliare via solo le marche da bollo..?? Privacy..? Purtroppo quando questo tipo di documenti sono tagliati penso sempre all'ipotesi peggiore.1 punto
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La prima domanda da farsi credo non sia quante ce ne sono ma a cosa servissero. Le bolle servivano appunto per "bollare" un documento, per autenticarlo. La cosa davvero preziosa non sono le bolle ma semmai i documenti che accompagnavano. Inoltre trovo pericoloso questo, per fortuna di nicchia, collezionismo, perchè spinge persone senza scrupoli a privare documenti delle rispettive bolle. La rarità può essere collegata alla lunghezza o meno di un determinato pontificato.1 punto
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Buongiorno a tutti, Condivido con voi l'ultimo arrivo nella mia umile raccolta, lettere grosse al diritto e al rovescio con il cartellino d'epoca. Con questa dovrei ( il condizionale è d'obbligo con il bombetta) aver chiuso la serie delle 1859. Un saluto Raffaele.1 punto
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A me sembra buono l'unica cosa è che il ritratto di Vitellio sembra ormai quello di Luigi xvi;). Un pò ritoccato ma non è male, se puoi allegare peso e dimensioni sarebbe meglio (magari anche delle foto migliori). Alb1231 punto
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Caro @borbonik ho pensato anch'io ad un foro magari x appiccagnolo, "strappato" nella parte esterna in un secondo tempo. Ma non ho ancora la moneta in mano e non posso controllare. Farò sapere. Grazie, Cari Saluti1 punto
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Ciao Cristiano @Asclepia Premetto che non ho mai capito se il ramo di alloro sia a destra...quindi cominciamo bene! Se fosse così... Guardando la seconda foto ti devo chiedere: ma non ha 13 foglie di alloro ? Per spiegarmi meglio posto la tua foto con i particolari evidenziati: In rosso le foglie o presunte tali. Quella superiore è sicuramente una foglia. Quella sotto potrebbe essere, mentre quella evidenziata con freccia gialla è probabile sia una ribattitura. Cosa ne pensi? Grazie, Ciao Beppe1 punto
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Buongiorno @fero.fers , grazie e grazie del tuo contributo...hai in collezione una moneta stupenda, combina grande rarità a altissima conservazione, un pezzo di cui andare davvero fieri. Difetti di conio consueti ma tutto racconta di una moneta che ha circolato niente, la basetta è molto eloquente!!! Ne approfitto per riepilogare le varianti per quanto riguarda le lettere in legenda, sui 3 grana del primo tipo. per il dritto GIOACHINO con una sola C DELLE con D girata per il rovescio GNAND anziché GRAND come nel tuo esemplare e aggiungo anche il tipo con A "larghe" al dritto. Tutte varianti estremamente rare. Chissà se ci sono esemplari in cui queste varianti si trovano anche assieme, ad esempio un GIOACHINO GNAND o un D rovesciate e GNAND Sarebbe bello, ma sono più fantasie di uno fissato con il rame di Murat?, al momento infatti non ne conosco e non ne ho mai sentito parlare. Un caro saluto ancora...1 punto
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