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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/20/23 in Risposte
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Buongiorno, Condivido con voi l'ultimo acquisto, una 1858 con punteggiatura completamente assente al rovescio. I tre conii a confronto : Lo studio va avanti. Un saluto a tutti. Raffaele.5 punti
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Mi sembra che si tratti di Mên, con crescente e berretto frigio. L’etnico (Eumeneia in Frigia) tra i raggi della stella: https://www.acsearch.info/search.html?id=103251383 punti
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È inutile non ci casco...sono bottoni antichi con anelli colorati magici 😆2 punti
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Ri-Ciao a tutti! Oggi scrivo dello Zio Carlo e di tre ridenti cittadine del fronte occidentale, in qualche modo tra loro collegati. Questo bel ragazzo con il Pickelhaube - il caratteristico elmo a punta - pronto per il combattimento è l' "Onkel Karl" nel 1915 che scrive alla sua famiglia dal campo di addestramento di Bitsch (Truppenübungsplatz Bitsch) allora in mano tedesca, situato sul confine con la Francia che poi, col passare degli eventi, diventerà il "camp militaire de Bitche". La cartolina la invia ai suoi cari di Kreuznach (più tardi Bad Kreuznach, Renania-Palatinato) Non lontano da lì e tre anni dopo, più a nord nella città di COBLENZ (che in futuro sostituisce la "C" con una più teutonica kappa nel nome: Koblenz) vengono coniati in ferro dei soldini di emergenza (3 g - Ø 20.2 mm / 5.2 g - Ø 23.7 mm), anche loro KRIEGSGELD, denaro di guerra: ma qui c'è un particolare in più che li rende decisamente interessanti (il D è uguale per entrambi): la data di "scadenza" forse sorprenderò il nostro Sacerdote del Dio Denaro che vive in sintonia con le arti della guerra - @ART, quando vedrà che il denaro perderà il suo valore non - come si potrebbe aspettare da una valuta di guerra - dopo la gloriosa vittoria ma VALIDO FINO A UN ANNO DOPO LA STIPULA DELLA PACE (GÜLTIG BIS 1 JAHR NACH FRIEDENSSCHLUSS) Forse che nel '18 non erano più di tanto ottimisti? C'era in città una corrente politica che così invocava la cessazione del conflitto? Intanto la cassetta si riempie: Alla prossima Njk2 punti
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Buonasera, come evidenziato da @Litra68 moneta incredibile per certi versi: 3 varianti ! L'assenza di punteggiatura al R/ mi sembra molto rara, forse un'esemplare è in possesso di un nostro amico comune e sarebbe bello la postasse. Complimenti Raffaele @Raff82 la tua raccolta vastissima di Varianti si arricchisce di un bel pezzo. Saluti, Beppe2 punti
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Una precisazione, perché è esattamente il contrario. Non bisogna confondere una polis provinciale ed una colonia. La citta nabatea di Bostra (luogo di nascità di Filippo l'Arabo) cade sotto il controllo romano durante il regno di Traiano, e diventa "Nea Traiane Bostra", capitale di provincia dell'Arabia nel 106 d.C, quando Petra aveva già registrato un sensibile calo economico. Le prime monete provinciali di Bostra, da Traiano ad Elagabalo, sono tutte in greco, eccetto i bronzi senza etnico "LEG(IONIS) III CYR" e "COS III" con Zeus Ammone al rovescio, coniati sotto Antonino Pio e Marco Aurelio e probabilmente tutti destinati alla Legio III Cirenaica di stanza a Bostra). Solo a partire di Severo Alessandro le legende vengono scritte in latino, quando Bostra acquisì lo status di colonia romana.2 punti
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E secondo me pure di produzione cinese,viste le parti "anticate" di pseudo patina nera, che a loro piace tanto spalmare di solito😁2 punti
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Ci mancava solo l'euro digitale, già è una sciagura economica quello che tocchiamo figurarsi quello che non tocchi, se ci tolgono anche il gusto dei tondelli in mano, per il piacere di collezionare, a favore del controllo digitale della moneta, vuol dire che ben presto saranno "volatili per diabetici". Finchè c'è contante c'è vita, sparito il contante avranno la possibilità di cancellare intere esistenze con un click. Bello il progresso dematerializzato, come no!!!!2 punti
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Collezione M. Othon Leonardos del 1927. Pezzi napoletani di estrena rarità.2 punti
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Ciao a tutti, visto che siamo quasi in periodo natalizio, mi sono anticipato il consueto autoregalo che mi faccio tutti gli anni per compleanno(15 dic)+Natale, non ho saputo resistere alla tentazione di spuntare una casella dalla lista "soddisfazioni da concedermi prima o poi se posso", lista nella quale era compresa anche la moneta oggetto di questo post e che ho il piacere di condividere con voi. Si tratta di un asse di Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico, meglio conosciuto come Caligola, potrei farvi un piccolo excursus storico ma non credo che aggiungerei molto a quello che già tutti sapete (molto meglio di me anche), principalmente derivato da fonti storiche successive a lui avverse, anche se per lui, al contrario di Nerone, non ci sono molti appigli per poterlo scagionare (complice anche una quasi certa malattia mentale che lo aveva colpito negli ultimi anni del suo breve regno). Ricordo che da piccolo il primo "incontro" con Caligola fu per via della famosa storia del cavallo senatore, una cosa che mi ha sempre fatto sorridere, ho scoperto poi anche il nome del cavallo, Incitatus, al quale Caligola teneva moltissimo perchè appassionato di corse. Incitatus tra l'altro apparteneva se non vado errato, alla scuderia dei verdi, quella che poi sarà anche la preferita di Nerone (che con il verde aveva un rapporto particolare a quanto sembra). Tutto questo per dire che alla fine, senatore o meno, sicuramente era un cavallo a cui teneva molto. Dal punto di vista collezionistico ho sempre cercato di avere una sua moneta ma fino ad ora senza successo. Lasciamo quindi da parte stravaganze varie e cavalli e veniamo alla moneta in questione. Averla in collezione per me è una soddisfazione immensa ma non devo certo spiegarvi cosa si prova, lo sapete benissimo. Adoro il ritratto e il fatto che è centrata in maniera quasi perfetta. Caligola, Asse, Zecca di Roma, 37-38 d.C., RIC 38 D/ C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT; testa di Caligola R/ VESTA; S - C; Vesta con patera. 11.12g x 29mm Vi ringrazio per la vostra attenzione e le vostre sempre gradite considerazioni 😀 Matteo (ho visto che molti mettono il proprio nome in fondo al post, è una cosa che condivido volentieri)2 punti
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Esistono anche nominali di valore inferiore all'oncia: quartoncia (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB11/8) e semioncia (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB11/7), ma non avevano notazione di valore. Il termine "triens" non è una dizione diversa da "triente": uno è latino (per l'esattezza, nominativo), l'altro italiano (e comunque corrisponde all'ablativo latino). L'asse fu prodotto, per brevissimo tempo, anche in argento (la cosiddetta "libella", ovvero "libra leggera", nome derivante dal fatto che in origine l'asse valeva una libra di bronzo). Non aveva, però, notazione di valore (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/26). La moneta da tre assi non si chiamava a tripondio, ma tressis, ed effettivamente aveva una notazione "III" (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB5/1) Il sesterzio in origine valeva non 4 assi, ma 2,5; l'etimologia deriva infatti da semi-terzio, "[due più] metà del terzo". Proprio per il valore di 2,5 la sua notazione era "IIS", ovvero "asse-asse-semisse". La notazione "HS" secondo me non esiste: compare nella scrittura corrente (ad esempio, sui muri di Pompei) ma credo che sia solamente un "IIS" barrato in centro, esattamente come "£" per la "L" di lira. Il valore fu portato a 4 quando quello del denario fu portato a 16 (perché il sesterzio era un quarto del denario), ma non ricordo di aver mai visto la notazione "IIII". I sesterzi non furono mai emessi in bronzo, in epoca repubblicana, a meno che siano sesterzi alcune emissioni di Cesare (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I2/46) e Ottaviano (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I17/38). Sono in effetti sesterzi in bronzo alcune rare monete della serie navale di Antonio, che però alcuni studiosi riconoscono come emissioni greche e non romane (vedi sotto). Inoltre non è corretto parlare di "ottone": l'altra lega usata per queste monete, oltre al bronzo, è l'oricalco. La notazione "X", prima che sul denario, compare sul decussis, di pari valore ( http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB13/1) La notazione "XVI" compare su poche emissioni. Poi per ragioni tradizionali si torna a "X" benché il valore sia rimasto di 16 assi. La notazione a forma di asterisco non è, probabilmente, una "X" barrata, ma un monogramma della notazione "XVI" Le notazioni superiori a X, che compaiono sugli aurei, sono di dubbia interpretazione: non è detto che esprimano il valore in assi (dovrei cercare la bibliografia su questo; molti studiosi concordano in effetti sul fatto che esprimano il valore in assi, ma ricordo che ci sono delle difficoltà in relazione al valore reciproco oro/bronzo che si ritiene sussistesse all'epoca). Una curiosità: potrebbe essere non un caso, ma una specie di gioco di parole, che la notazione "I" corrisponda all'iniziale di Ianus (dio, come noto, raffigurato sull'asse) e la notazione "S" a quella di Saturnus (presente invece sul semisse) Sulla serie navale di Antonio:2 punti
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DUPONDIO (monetazione tipica con la Testa di Minerva) simbolo del valore (II) e valeva 2 assi TRIPONDIUS simbolo del valore (III) e valeva 3 assi SESTERZIO simbolo del valore (IIII) o (IIS) o (HS) e valeva 4 assi. Moneta prodotta sia in argento che in bronzo/ottone QUINARIO d'argento simbolo del valore (V) e valeva la metà di un denario DENARIO simbolo del valore (X) e valeva 10 assi (almeno all'inizio) successivamente "X barrata" (X) o (XVI) per indicare il valore di 16 assi AUREO da 20 assi simbolo del valore (XX) AUREO da 40 assi simbolo del valore (XXXX) AUREO da 60 assi simbolo del valore (LX)2 punti
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Chiedo scusa per questa seconda richiesta, ma non ho avuto la possibilità di inserire nel post precedente anche questa moneta. E' una dracma di argento di Ariobarzanes I. 3,6 g. 17,8 mm. Testa ΒΑΣΙΛΕΩΣ / ΑΡΙΟΒΑΡΖΑΝOY / ΦΙΛΟΡΩΜΑΙOY. Athena sulla sx, con la Vittoria e la lancia. Grazie ancora.1 punto
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Buongiorno a tutti! Finalmente, dopo tanto cercare, sono riuscito ad aggiudicarmi un mezzanino di II tipo di Andrea Dandolo... una moneta che mi ha affascinato fin dalla prima occhiata ma che alla prima occasione mi ero lasciato sfuggire... ...e che poi ho faticato davvero a trovare, almeno in stato di conservazione soddisfacente! Sarà anche comune, come ho sentito scrivere nel forum, ma evidentemente chi ce l’ha non la cede facilmente!😅 Eccola qua: Ex Numismatica Ferrarese, asta e24 del settembre 2023... ...peso 0,76 g, diametro compreso tra 14,90 mm e 16,48 mm, orientamento degli assi di conio 0 gradi...1 punto
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Salve a tutti. Un bronzo della "Anders collection" esitato prima da Roma Numismatics e poi da NAC, indicato come "zecca incerta" del Sud Italia. Diametro mm. 17, peso gr 6,13. Oltre al cartellino della collezione Anders (che ne fa propria l'indicazione), ce n'è uno di una precedente collezione con precisa descrizione ed attribuzione alla zecca di Locri che non sono riuscito a trovare in sillogi o medaglieri... Al rovescio, alla destra dell'aquila (?) solo deboli tracce di lettere... graditissimi, come al solito, pareri ed indicazioni con ringraziamenti anticipati1 punto
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Fossi in te non diventerei matto per questo... La tua è un normale 5 soldi in rame. Ti posto una immagine tratta dal Biaggi per farti vedere bene la differenza fra uno in rame ed uno in mistura...1 punto
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Credo sia un tetradramma di Filippo II, zecca di Antiochia, in Siria. Tipo questo: FILIPPO II, TETRADRAMMA, 249 d.C., zecca di Antiochia in Siria, ARGENTO, SPL, (Prieur 473) | Zecche, Numismatica, Argento (pinterest.it)1 punto
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Ma tu stando in Germania le monetine tedesche le collezioni o no?1 punto
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In realtà conoscevo un caso simile, quello dei biglietti della Trésorerie aux Armées francese emessi a partire dal 1917, di cui ho un esemplare nella mia collezione di banconote. Ma non sapevo di altri buoni a scadenza del genere e non immaginavo che ne potessero esistere anche in moneta. Molto interessante (e da procurarsi).1 punto
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Chi colleziona euro di solito utilizza EURik. App scaricabile gratuitamente.1 punto
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Buonasera a tutti, complimenti @Raff82, azzarderei tre varianti in una sola moneta. Lettere grosse al diritto Assenza punteggiatura al rovescio Aquile Rovesciate . Saluti Alberto1 punto
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Ricordiamo che portare oro o argento ad un banco metalli o compro oro bisogna poi pagare un 6% di quanto incassato se non si ha un prezzo di acquisto, oppure un 27% (direi) sulla plusvalenza.1 punto
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Buonasera rugbysti! Intanto parto col fatto che stasera purtroppo devo saltare la partita mannaggia. Non so se vedere i vostri bei commenti o vederli domani,magari dopo aver visto la replica sulla piattaforma preposta(credo questa scelta). Voi commentate e commentate comunque😁 Sono d' accordo con quel che dici. Ma mi sono promesso di non parlar più dopo che sono stato smentito nei principali appuntamenti dei quarti🤣 Penso che in cuor nostro,stiamo vedendo tutti la stessa finale,ma saremo siiiiicuramente divisi nel pronostico finale😏1 punto
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Lascia stare. Si tratta di una patacca, come appare chiaramente dall'aspetto della scritta FERT e dal bordo risicato.1 punto
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Ars et Nummus asta n. 2 dei giorni 16-17-18 maggio 1963 Non c'è la foto nella tavole.1 punto
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Credo che quel "Pian piano" abbia molti ostacoli prima di raggiungere una totale sostituzione dei sistemi attuali. Bisogna vedere quanta parte del mondo ha la possibilità di fare questo cambiamento totale per la valuta spendibile (o circolante se si può ancora definire così). Servirà tanta di quella energia che rimarranno valute fisiche in buona parte del globo per ancora molto tempo. Noi? .. tra guerre, crisi energetiche ed affini, forse rimarrà un'alternativa per alcune tipologie di applicazioni.. in fondo ancora oggi non siamo totalmente costretti ad usare sistemi differenti dalle valute fisiche, non solo perchè esistono recidivi alla tecnologia.. rimangono dei vantaggi tangibili e difficilmente sostituibili ancora oggi. Serve tecnologia ed energia per produrli, ma poi fanno la loro vita senza necessitare alcun ausilio tecnologico.. come paragonare un notebook e un libro. La bassa tecnologia ha sempre qualcosa che l'alta tecnologia non può sostituire adeguatamente, almeno ad oggi.. Se poi andiamo sul "ludico", che già il ruolo che ricopre il collezionismo in genere oggi, permetterà alle monete di sopravvivere insieme alle facsimili, non spendibili, già create a scopo di raccolta. Personalmente un ulteriore strumento monetario può essere anche un bene se si aggiunge a quelli esistenti. Nel contempo il potenziale dei soldi aumenta e, quando aumenta il potenziale di qualcosa, qualunque cosa, aumenta anche il rischio di un effetto negativo. Senza considerare nuovi strumenti per vecchi nuovi malintenzionati, c'è anche il fattore che nel momento che ne fai un'abitudine e ti viene a mancare, diventa fastidioso sostituirlo, ma questo fa parte di ogni cosa a cui dipendiamo .. Bene o male? entrambi 😅1 punto
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@DVD104, sei nel miglior forum di numismatica esistente. Puoi fidarti di quello che ti si dice. Comunque, vorrei darti alcuni strumenti per meglio identificare i falsi di questa tipologia (scudo da 5 Lire). Usualmente i falsi pesano 22-23 grammi, non sono in argento ma in alpacca (lega molto simile all'argento, ma rame-nickel-zinco) Inolte i FERT , i nodi e le rosette sono alquanti diversi da quelli che hai osservato sulle tue monete. Qui alcuni esempi di falsi FERT, rosetta, nodo :1 punto
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Ma ti riferisci al carattere reticente a nuove "influenze culturali" oppure alla sensibilità alle infezioni virali? Perchè, da bergamasco, stavo avendo una reazione difensiva spropositata, (munendomi di clava) 😄1 punto
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Salve a tutti, stavo cercando di fare un quadro generale sui segni che sono riportati nelle monetazioni romane repubblicane per indicare il valore della moneta. Io inserisco quelli che penso siano giusti, mi date una mano? ONCIA (monetazione tipica con la Testa di Roma) simbolo del valore un globo (•) SESTANTE (monetazione tipica con la Testa di Mercurio) simbolo del valore due globi (••) e valeva due oncie QUADRANTE (monetazione tipica con la Testa di Ercole) simbolo del valore tre globi (•••) e valeva 3 oncie TRIENS o TRIENTE (monetazione tipica con la Testa di Minerva) simbolo del valore quattro globi (••••) e valeva 4 oncie QUINCUNCIA simbolo del valore cinque globi (•••••) e valeva 5 oncie SEMISSE (monetazione tipica con la Testa di Saturno) simbolo del valore (S) e valeva 6 oncie BES simbolo del valore S con 2 globi (S••) e valeva 8 oncie DODRANS simbolo del valore S con 3 globi (S•••) e valeva 9 oncie DEXTANS simbolo del valore S con 4 globi (S••••) e valeva 10 oncie ASSE (monetazione tipica con la Testa di Giano Bifronte) simbolo del valore (I) e valeva 12 oncie1 punto
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Per dovere d'informazione faccio notare che la linguistica storica fa derivare i sostantivi italiani dal caso accusativo latino con perdita della "m" finale: triente(m). Buona mattina (per me piovosa)! 👋1 punto
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Più per muovere le acque che per convinzione, mi butto con Tyndaris (Greek Sicily). apollonia1 punto
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Altro frammento trovato tramite un link postato sul nostro sito: http://farm9.staticflickr.com/8493/8274477419_c7cfdb1d8f_c.jpg RRC 368 L.SVLA IMPE Cornelia Sulla As, RRC 369 M.METELLVS Caecilia denarius, RRC 370 C.SERVEIL Servilia denarius, RRC 371 Q.MAX Fabia denarius. L'As di Silla è l'ultimo Janus Prow As regolare emesso sotto la Repubblica Romana e l'ultima moneta di bronzo fino alle emissioni imperatorie di Gneo Pompeo e Giulio Cesare all'inizio degli anni '40 a.C. È stato coniato a uno standard significativamente più pesante di quello semunciale, e potrebbe rappresentare il punto in cui le monete semuncial sono state effettivamente demonetizzate o forse svalutate dopo soli 8 anni di circolazione. Certamente non compaiono nei depositi tardivi. I tipi Caecilia, Servilia e Fabia emessi da Silla nell'82 a.C. sono copie esatte di RRC 263 Caecilia, RRC 264 Servilia e RRC 265 Fabia, tutti coniati nel 127 a.C., ma con la testa di Roma cambiata in favore di Apollo. Crawford suggerisce che queste monete restaurate furono emesse da Silla con i nomi di famiglia e i tipi di monete di importanti sostenitori tra cui Q. Caecilius Metellus Pius (console 80 a.C.) e P. Servilius Isauricus (console 79 a.C.), in modo da aggirare la nomina di regolari monetari magistrati e la regolare approvazione dei fondi per la coniazione, cioè si trattava effettivamente di emissioni militari di Silla al di fuori della normale autorità civile. Forse anche Q. Fabio Massimo era un noto Sullani. Tuttavia il suggerimento di Crawford non spiega facilmente perché sarebbero stati scelti tre tipi dello stesso anno 127 aC (il consolato di Ravilla e Cinna). Ci sarebbero stati una miriade di possibili prototipi di queste famiglie, molti forse più adatti all'epoca. Una spiegazione forse più semplice è che Silla chiese ai parenti più giovani dei suoi amici, una Cornelia, una Cecilia e una Fabia, di organizzare la coniazione per l'82 a.C. I tre colleghi si consultarono e notarono la coincidenza che Cornelia, Caecilia e Fabia fossero triumviri monetali nel 127 a.C. e decisero di copiare i tipi, una decisione molto tipica data la moltitudine di giochi di parole, allusioni e richiami storici visti sui repubblicani. conio.1 punto
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Salve,trovo una certa somiglianza nella fattura e nell uso delle iniziali per emissioni private con questo gettone di piombo inglese del 16mo secolo, magari è un inizio 😊1 punto
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Però in tutto questo delirio una cosa giusta la dice: E dopo 40 anni pare sia ancora così. Signori, questa è coerenza... chapeau petronius1 punto
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Il mistero della moneta celtica delle tribù Iceni Potrebbe essere una moneta d'argento di Boudicca? Esaminiamo una misteriosa moneta celtica della tribù degli Iceni e analizziamo il motivo per cui fissare una data su queste monete dell'età del ferro può essere piuttosto complicato.1 punto
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No, è Marco Aurelio. Provinciale di Bostra (Arabia) con legenda ΝƐ(A) ΤΡΑ(IANA) ΒΟϹΤ(PA) https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/4/67281 punto
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DE GREGE EPICURI Anche questo scodellato (0,70 g) è a nome di Enrico, ma appartiene al periodo comunale, e mi pare sia designato generalmente come "denaro terzolo". Sul lato convesso, al centro: H-RIC-N. Intorno (ma illeggibile): IMPERATOR. Sul lato concavo: croce al centro; intorno: MEDIOLANU..1 punto
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Il massaro (m gotica) è Marco Navager operante dal gennaio 1343 fino a luglio 1348. Essendo mezzanino nuovo, l'intervallo temporale e dal 1346 al luglio 1348: potrebbe anche essere posto in piena epidemia di peste nera1 punto
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Mi piacerebbe chiedere agli esperti e opinionisti del forum quanti esemplari di bolle papali esistono, o meglio fare una media di quante siano rinvenute mediamente fino ai nostri giorni. Ringrazio chi vorrà esprimersi in merito.1 punto
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Avevo cliccato su segui e "Invia una email quando vengono pubblicati nuovi contenuti" del circolo di Padova perchè essendo di Noventa Padovana, ritenevo erroneamente che così facendo avrei ricevuto degli aggiornamenti relativi alle manifestazioni organizzate dal circolo nella mia zona. Sacrosanto l'interesse di ogni commerciante di evitare furti in fiera e apprezzo l'intento di controllare le entrate. Sarebbe però un occasione persa se questo venisse perseguito con modalità "all'italiana", senza un controllo che verificasse l'autenticità dei dati raccolti all'entrata. Nel post precedente avevo semplicemente chiesto se si potesse omettere il numero di telefono, per evitare schedature promozionali. Ma in ogni caso è importante che i dati raccolti in nome della sicurezza, così come vengono raccolti dalle case d'asta, non cadano in mani sbagliate. E' chiaro infatti che i collezionisti che presenziano ai convegni, nella maggior parte dei casi posseggono oggetti preziosi in casa propria. Se invece di rubare le monete, rubassero questi dati, non ci vorrebbe molto ad individuare un cognome+nome+città di residenza se non ha molti omonimi. Questa era la mia preoccupazione.1 punto -
120 grana 1859 di Francesco II, ultima arrivata in collezione. foto di insieme delle altre della stessa serie che ho. adesso mi manca il tarì1 punto
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Grazie veramente per questo nuovo slancio a una manifestazione a cui tengo molto. Molto apprezzato lo sforzo di raccogliere in modo costruttivo le critiche mosse in precedenza, anche attraverso questo forum, ad altre famose manifestazioni. Spero davvero che questi intenti possano far crecere capillarmente l'interesse per la numismatica partecipando numerosi. Così creando un punto d'incontro in un capoluogo da sempre vivacissimo negli scambi commerciali, ma spesso snobbato come fosse in concorrenza per campanelismo.1 punto -
Sono arrivato a oltre 700 libri e/o articoli che abbracciano il periodo relativo al Corpus Nummorum Italicorum..Il mio cruccio? Non avere ancora reperito il Lanfranco Prove e progetti originale. Per ora ho solo fotocopie rilegate...ma lo cerco sempre.. Poi donerò la mia biblioteca al mio paese natale1 punto
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volevo condividere con voi questo bel mezzo ducato di Carlo II, che per qualità entra di diritto nelle più belle della mia piccola collezione.1 punto
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Il mio comune esemplare di Asse con la "clava" (Cr. 89/3) disposta orizzontalmente sopra la prua di nave , peso di 49,4 grammi , datato circa al 208 a.C. , anni di ripresa romana nella seconda guerra punica . Asse purtroppo spatinato , ma che nulla toglie al fascino di queste potenti monete repubblicane che bene esprimono il vigore e la forza della prima repubblica romana .1 punto
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Successo, vittoria e buona sorte avevano accompagnato Silla nella sua campagna d'Oriente ed auspicando le medesime fortune, il vincitore di Mitridate si apprestava ora a dar battaglia agli odiati populares sul suolo italico. Tuttavia, in quanto genitrice dei romani tutti ed essendo una divinità molto amata anche dal popolo, l'immagine di Venere fu scelta il tal frangente anche da monetieri non certo appartenenti agli ottimati; nell'anno 83 fu infatti Caius Norbanus, figlio dell'omonimo console, ad utilizzare Venus in un denario (375/1), caratterizzato da due varianti, avente al D/ la diademata dea ed al R/ i simboli dell'imperium (sia in mare sia in terra per il tipo con prua di nave) insieme ad attributi riferibili a Felicitas. Il padre del magistrato, che rivestì il consolato insieme a Lucio Cornelio Scipione Asiatico, tentò di fermare l'avanzata di Silla già sbarcato a Brindisi, ma fu sconfitto nei pressi di Capua. Nuovamente vinto da Quinto Cecilio Metello Pio pensò di trovar rifugio a Rodi ma, ormai braccato, finì col togliersi la vita. Dell'anno successivo è poi l'emissione curata da Censorinus, Crepusius e Limetanus, anch'essa di stampo popolare, con al D/ Venere diademata e velata ed al R/ la medesima dea in biga (360/1). Tuttavia, nonostante l'opposizione del fronte dei populares e dei loro alleati, a seguito del successo di Porta Collina del novembre 82, Silla riuscì ad entrare vittoriosamente in Roma, riottenendo quel potere che mai prima di allora fu tanto grande. Raggiunto il successo e conquistato il suo obiettivo, non spezzò il legame con quella dea che tanti successi gli aveva donato e ciò è ben dimostrato da due tipologie monetali che, secondo la teoria più diffusa, furono emesse dopo la seconda restaurazione (375/2 e 376/1). In entrambe il D/ è riservato a Venere diademata mentre al R/ è presente, nel primo tipo, una doppia cornucopia ornata da un nastro mentre, nel secondo, un singolo corno dell'abbondanza sempre con fascia decorante. Particolare attenzione va ora posta al soggetto che appare sul R/ dei due tipi, in quanto trattasi di un elemento che molto può dirci circa la polisemia della Venus del I secolo. Attributo di Fortuna, la cornucopia che copiosamente riversa ciò che di meglio la natura può offrire, richiama indubbiamente ad un'Abbondanza di tipo agreste. Una fertile terra e dei generosi raccolti rappresentavano sicuramente uno tra i migliori possibili auspici già nelle arcaiche società di tipo rurale, in quanto da essi dipendeva la sopravvivenza della comunità tutta. Allo stesso modo, fondamentale era la prolificità degli animali allevati ed anche i doni della selvaggia natura risultavano decisamente preziosi. Culti che auguravano simili benefici sono indubbiamente vecchi quanto l'uomo e sicuramente precedenti alla fondazione stessa di Roma. Vegetale, animale o umana, la fecondità è preziosa ed essenziale attitudine presente in tutto ciò che vive e le primordiali divinità telluriche trasmisero tale loro prerogativa ad innumerevoli divinità femminili del pantheon romano. Si pensi a Tellus dea della terra, a Giunone protettrice del matrimonio e del parto, a Cerere che tutela i raccolti, a Diana che assicura parti non dolorosi, a Cibele "Grande Madre" dea della natura e degli animali selvaggi, a Proserpina che "cresce" ed "emerge" come il grano, poi ancora a Fortuna, ad Annona, a Felicitas, ad Abbondanza. Riduttivo ed arduo sarebbe descrivere con poche parole ciascuna di queste figure, ma va comunque evidenziata una non trascurabile ed arcaica compenetrazione reciproca tra alcuni dei vari tratti caratteristici di ciascuna di queste femminee divinità. Nel I secolo Venere rappresenta forse l'esempio più incisivo di questo sincretismo in quanto, da originaria divinità agreste legata ad una pragmatica fecondità, iniziò conseguentemente a governare l'amore e la fertilità umana, per entrare poi in contatto con l'edonismo ed il trascendentale erotismo della greca Afrodite, colei che nacque dalla spuma del mare fecondata dal seme di Urano.1 punto
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Il nome del monetario si scioglie in A(ulus) POST(umius) A(uli) F(ilius) S(purii) N(epos) Albin(us). Al D/ è raffigurata la Spagna, ove al tempo imperversava la guerra contro Sertorio. Le prime due Province rappresentate sui denari repubblicani furono Africa e Hispania; quest'ultima è raffigurata come una donna dai lunghi capelli sciolti e scarmigliati, che fuoriescono abbondanti da un velo poggiato sul capo. Strabone (Geografia III,17) ricorda infatti l'utilizzo di questo velo da parte delle donne spagnole, tradizione conservatasi nella mantiglia ancora in uso. Al R/ è raffigurato un magistrato che, usualmente, si suole identificare nel pretore Lucio Postumio Albino (avo del monetiere?) che nel 180 raggiunse la Spagna, ove sconfisse prima i Vaccei e poi i Lusitani, e nel 178 celebrò il trionfo de Vaccaeis et Lusitaneis ex Hispania Ulteriore ottenendo il consolato. La memoria di queste vittorie contrasterebbe, appunto, con il protarsi della guerra contro Sertorio. Aquila e fascio potrebbero rievocare i successi ottenuti dopo la campagna (trionfo e concolato) o rappresentare la leva militare eseguita prima di iniziarla. Un'altra ipotesi, avanzata dal Cavedoni, è che il personaggio raffigurato al R/ sia il grande Aulo Postumio Tuberto, dictator e vincitore degli Equi e Volsci, che vestito colla toga arringa il figlio che aveva, durante la battaglia, abbandonato il vessillo (aquila legionaria) e quindi, sebbene avesse combattuto con onore, fu condannato a morte.1 punto
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