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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/13/23 in Risposte
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4) Esistono dubbi sulla riconiazione di dette monete nel 1926 o nel 1957 dovute alla movimentazione di coni, avvenuti e registrati all'interno della zecca, ma non esistono prove che certifichino in modo inoppugnabile che ciò è avvenuto; tenuto conto che la burocrazia richiedeva il concorso e la partecipazione di più soggetti, per determinare l'evento criminoso. Se leggete il capitolo sul mio libro scoprirete che è tutto documentato. A quei tempi vi erano personaggi (non voglio ripetere i nomi, li trovate sul libro) che potevano prendere qualsiasi cosa dalla zecca ( e lo hanno fatto, come dimostrano i verbali redatti dalla GdiF nei confronti di alcune persone informate sui fatti). Ovviamente esistono le prove delle movimentazioni con documenti cartacei (i registri) ma ovviamente essendo operazioni "da filibustieri" non hanno certo scritto quanti riconi sono stati fatti. Non molti ovviamente, ma li hanno fatti, eccome P.S. Non sono più colonnello ma Generale di Brigata😂7 punti
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Si sta facendo una ‘gigantesca’ confusione tra l’accumulazione seriale che e’ una vera e propria patologia cui l’espressione ‘accumulazione di cose inutili’ si attaglia molto bene e invece la passione d la pratica ‘collezionistica’ che ha ben altra origine storia sviluppo e soprattutto rilevanza culturale. la differenza e’ la stessa - parlando di cibo - di chi intendesse accomunare chi soffre di disturbi bulimici (non a caso anch’essi disturbi ossessivi-compulsivi) a gourmet e intenditori per i quali il mangiare bene e’ un’arte raffinata ( coltivata non a caso da sovrani, artisti, e celebri gastronomi che con la bulimia non hanno nulla a che fare..). il collezionismo - inteso come raccolta e studio - di cose di valore storico o artistico o documentale - e’ al contrario uno strumento potente di legame dell’uomo con il proprio passato. E’ un bisogno primario dell’uomo che ha creato appositamente contenitori - per questi oggetti del passato o testimonianze artistiche - che sono i musei. Prima nati come luoghi orivati e poi come entità pubbliche per ka Comunita’ . altro che disturbi ossessivi-compulsivi - e’ chi ignora la natura e l’origine di queste passioni che dovrebbe comprendere meglio che il Collezionismo ha avutk un contributo fondamentale per la nostra cultura approfondendola d preservandola attraverso raccolta ragionate - senza le quali - non avremmo oggi in pratica quasi nessun museo5 punti
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Ringrazio in modo particolare @dabbene perché, oltretutto, è sempre disponibile a sostenere chiunque e qualunque iniziativa, ringrazio @El Chupacabra col quale magari ci si rivede per parlare di V.E. II re eletto a Firenze, ringrazio @principesax per avermi indirizzato sulle pubblicazioni di Musarra (di cui, in realtà me ne accorgo solo ora, mia moglie possiede già il volume MEDIOEVO MARINARO), ringrazio @jaconico e @Orodicarta per le chiacchiere e per l'invito (a proposito: non trovate ci sia un po' di Segantini nei buoi delle 50 lire? Magari ne riparliamo nella giusta sede), ringrazio il relatore del centro valdostano per la dritta sul Museo del Mare dell'Elba (immagino sia qui sul forum, ma non so chi sia), ringrazio colui che mi ha mostrato al mio tavolo un asse repubblicano col mitico Giano, forse sestantale, in contrapposizione col mio (sei qui sul forum?). Ma non vi manca già Milano Numismatica? 😊5 punti
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L'utente in questione si è connesso l'ultima volta al forum in tempo per leggere la discussione fino al post #8. Consapevole delle vostre risposte, sarà andato da qualche altra parte, a cercare qualcuno che gli confermi l'assoluta rarità e valore della sua moneta... e di sicuro qualcuno troverà, magari gli stessi che scrivono gli articoli ad minchiam di cui si è parlato sopra Non penso lo vedremo ancora, ma se fosse dovrà fare lo sforzo di aprire un'altra discussione, questa la chiudo petronius3 punti
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Per chi volesse rivivere questa stupenda giornata e sbirciare il gazzettino che consiglio vivamente di leggere con calma perché è interessantissimo Scoprilo qui3 punti
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Manca per forza un evento così, bisognerebbe farne uno al mese, ma sicuramente l’organizzazione come ha detto Mario non è cosa semplice, richiede sicuramente tempo e fatica per riuscire a far collimare il tutto ed avere una giornata perfetta come quella di sabato scorso. Si lavora già per il n. 11 con un altro articolo, per continuare a contribuire al futuro del Gruppo del Cordusio.3 punti
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Mi piace aggiungere questo ringraziamento da parte di Nicolò’ Giaquinta e di tutti i giovani prima del suo intervento in Milano Numismatica verso il nostro Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio, è’ molto bello, grazie ! https://www.facebook.com/share/v/SQkBdh6GjuYkvQWm/?mibextid=K35XfP3 punti
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Eccome se manca, però per organizzare un evento così con relativo Gazzettino, organizzazione, programma e comunicazione ci vuole almeno 1 anno …3 punti
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Se vuoi ti vendo un po' di anfore greche e dei vasi mesopotamici: ti garantisco, parola mia di gentleman, che non vengono da scavi illegali e non sono state trafugate: le prime me le ha date mio cugino negli anni '80 dopo esserci casualmente inciampato sopra mentre osservava il cantiere di uno scavo per la riparazione di tubature a Taranto. Gli altri li ho trovati a terra in Iraq in una zona piena di sassi strani e le ho prese pensando che fossero cocci moderni gettati da qualche vandalo, poi solo in seguito quando sono tornato a casa ho scoperto che erano del 2000 avanti Cristo.2 punti
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Un’ottima notizia da condividere per gli appassionati: Il volume X delle ultime provinciali ( Da Valeriano a Diocleziano) è disponibile online. 😍 Seguiranno i volumi V.2 e V.3 a dicembre. Per Natale? RPC, V.2: From Pertinax to Macrinus (193–218): Pontus-Bithynia and Asia RPC, V.3: From Pertinax to Macrinus, Lydia Pamphylia to Egypt. Rimarrà « offline » solo il volume V1, (da Pertinace a Macrino, Europa) ancora da finire.2 punti
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Perche’ non prova lei - che sicuramente ha approfondito la questione - a darci qualche ragguaglio maggiore - basandosi anche sui testi citati. Mi sembra - da profano - che si giri molto intorno slla questione na che nessuno la voglia affrontare come si deve2 punti
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Leggendo la lista delle città che hanno adottato questo acronimo non risulta nulla che abbia lo stesso acronimo del bottone postato, inoltre la Q risulta essere posizionata al quarto posto anziché al terzo come da Wikipedia,quindi la terza lettera a questo punto dovrebbe essere l'iniziale della città che ha adottato l'acronimo, invertendo le ultime due lettere l'acronimo diventa SPQP e sempre da Wikipedia corrisponderebbe alla città di Palermo, inoltre anche l'aquila raffigurata sul bottone è molto simile all'aquila sullo stemma di Palermo,a questo punto penso che ci potrebbe essere stato un errore di punzonatura delle ultime due lettere dell'acronimo, è che in verità doveva essere SPQP anziché SPPQ... https://it.m.wikipedia.org/wiki/SPQ_(acronimo) Ringrazio l'amico @Raff82per avermi aiutato nella ricerca... Ovviamente le mie sono solo supposizioni e sarei grato a chi potesse aggiungere qualcosa in merito,in tal caso mi permetto di citare @Corbiniano2 punti
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https://m.facebook.com/groups/3220773781273416/permalink/25015815261342621/?comment_id=25015939961330151 E qui sul futuro del collezionismo numismatico2 punti
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Ma no.. lui sa ! Che è rara , siete voi ,che in malafede probabilmente, gli direte che non vale "gnente" per carpirgli fraudolentemente il suo "tesoro".2 punti
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Come da programma: Si svolge nei mesi di Maggio e Novembre d'ogni anno, presso la Fiera di Verona. Ha una valenza commerciale associata allo svolgimento di iniziative culturali celebrative dal punto di vista della filatelia e del collezionismo. Si sviluppa su una superficie di oltre 11.000 mq, articolata in vari settori: Filatelia Numismatica Cartoline Stampe e libri antichi Miscellanea Telekarte, Kinder Militaria Parcheggio in Fiera: I commercianti accreditati alla Veronafil potranno usufruire di un parcheggio riservato della Fiera per una sola vettura. Tale automezzo non potrà restare in sosta nel corso dell'orario notturno. Modalità d'entrata dei commercianti: L'accesso con vettura deve avvenire esclusivamente dalla porta C, usufruendo dei passi auto spediti in precedenza. Nel padiglione 9 si accede con i passi personali da ritirarsi all'entrata in fiera. Si potrà anche usufruire d'un apposito servizio carrelli organizzato dall'Ente Fiera. Varie: Veronafil si avvale di un Servizio di Primo Soccorso, di servizio bar e ristorante, di sportelli Bancomat, di un servizio di vigilanza notturno.1 punto
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Il 17 e 18 Novembre si terrà presso il Novotel (Via Cantore 8/c) il convegno di Genova.1 punto
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Buonasera, Non preoccupatevi, niente che non vada! Domani va in asta oltreoceano un interessante nomos dì Kaulonia (475-425 a.C.) ribattuto su un didracma di Akragas. L’asta è la CNG 118, il lotto il numero 33. I dati fisici della moneta: diametro 22 mm, peso 8.10 g con asse di conio ad ore 5. La buona conservazione dell’esemplare e del sottotipo, legati ad una coniazione non perfettamente riuscita, hanno dato come risultato una ottimale leggibilità delle caratteristiche della moneta akragantina, tali al punto da consentire la sua classificazione secondo la catalogazione che ci offre il lavoro della professoressa Westermark sulle emissioni greche di Agrigento. Curioso che Classical Numismatic Group non abbia avuto interesse ad approfondire la catalogazione, dato che menziona una generica ribattitura su un didracma di Akragas. La classificazione del sottotipo è da individuarsi nell’accoppiamento di conii Westermark 203 (488/485-480/478 a.C.), sotto al granchio sono ancora visibili le tracce dell’elmo corinzio. Posizione forma e dimensioni delle chele e delle zampe del granchio, di quel che ne resta, ci fanno identificare il conio di martello R137, la sagoma dell’aquila il conio di incudine O74. Di seguito le immagini della moneta in asta e di due esemplari corrispondenti per accoppiamento di conii al nomos di Kaulonia ed al sottotipo akragantino. CNG 118/33, ex CNG 72/137 del 14-06-2006: https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-3958EG/bruttium-kaulonia-circa-475-425-bc-ar-nomos-22mm-810-g-5h L’esemplare pubblicato in The Coinage of Akragas Westermark 203.5, a New York dal 1944 grazie al lascito Newell, SNG ANS 947, ex Jacob Hirsch 8/565 del 1903: Noe Caulonia 98, ex Nomos 18/23 del 26-10-2018, ex Roma Numismatics 7/49 del 22-03-2014: https://nomosag.com/default.aspx?page=ucAuctionDetails&auctionid=17&id=23&p=1&s=&ca=0&co=0&type=auction L’individuazione del sottotipo potrebbe essere di aiuto per una più precisa datazione delle emissioni di Kaulonia, visto l’ampissimo (50 anni) lasso di tempo che corre nello studio del Noe (475-425 a.C.)? Che ne pensate? Non conosco, se non basilarmente, la monetazione della zecca del Bruzio ma mi piacerebbe avere qualche ragguaglio o approfondimento sulla datazione di queste emissioni a doppio rilievo, per meglio comprendere la circolazione della valuta akragantina nella Magna Grecia. In particolare mi farebbe piacere sentire l’opinione di @dracma dato che ricordo che si interessa all’argomento delle emissioni greche ribattute del sud Italia. Buonanotte1 punto
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No, non sapevo nulla. Sono andato a cercare ed era nella cronaca locale. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Stessa impronta cosa starebbe a significare? Come i biscotti….. brutto ma buono1 punto
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Ciao, così a occhio sembrerebbe lo stile dei fals del sultanato mamelucco. Ma non riesco a darti maggiori info1 punto
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Prima o poi mi ci metterò, devo solo trovare il tempo. Del resto il nostro è un mondo che a quanto pare gradisce "girare intorno alle questioni": si ricordi sempre la Nota 56 e l'oblio nella quale è caduta nonostante l'assoluto rilievo di quanto scritto in un testo ufficiale. Questo accertamento sarebbe dirimente per il corretto inquadramento della questione.1 punto
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Sotto il prato c’è una città romana. Scavano e trovano un tesoro di 3mila monete e 50 gemme a Claterna, nei pressi di Bologna. Scoperto anche rarissimo quinarius A sinistra: il disegno delle rovine che preme dal sottosuolo sul prato. A destra: lo scavo archeologico in corso @ Foto ARCA Appennino Bolognese Nello scavo del sito archeologico di Claterna, situato strategicamente lungo la via Emilia tra le colonie Bononia (Bologna) e Forum Cornelii (Imola), archeologi hanno effettuato scoperte straordinarie che promettono di trasformare questo luogo in un parco archeologico senza precedenti nel Nord Italia. Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura del governo Meloni, ha svelato in anteprima i risultati, presentandoli come relativi a una sorta di “Pompei del Nord”. Claterna sorse nel territorio dell’attuale Comune di Ozzano dell’Emilia, 14 079 abitanti, realtà appartenente alla città metropolitana di Bologna. Gli archeologi, impegnati in scavi che coprono solo una piccola porzione del vasto insediamento di Claterna, hanno riportato alla luce oltre 3.000 monete, sia in argento che in bronzo. Questi ritrovamenti comprendono un notevole numero di danari, molti dei quali in condizioni di conservazione ottimali. Ancora più significativo è il ritrovamento di 50 gemme incise, suggerendo la possibile presenza in città di una bottega specializzata nella loro produzione. Il gioiello della scoperta, tuttavia, è un eccezionale ‘quinarius’, risalente al 97 a.C. Questa moneta presenta una raffigurazione dettagliata di una ‘vittoria alata’ che scrive su uno scudo, poggiato su un trofeo. La presenza chiara della scritta ‘ROMA’ testimonia la celebrazione di vittorie militari e la connessione della città con il potere romano. Lucia Borgonzoni ha commentato oggi con entusiasmo i risultati – che sono stati presentati stamane, 10 novembre 2023 – affermando che “i reperti restituiscono materiali molto preziosi e significativi”. Il ritrovamento delle monete d’argento e delle gemme colorate, presumibilmente prodotte localmente, suggerisce che Claterna non fosse solo un centro di passaggio, ma anche un vivace centro commerciale. L’obiettivo dichiarato è quello di trasformare Claterna da un sito archeologico in un parco archeologico di risonanza internazionale. Con una vastità di 18 ettari, Claterna si candida a diventare il più grande sito non stratificato del Nord Italia. La sottosegretaria Borgonzoni ha sottolineato il carattere unico del sito, annunciando il finanziamento da parte del Ministero della Cultura di nuovi interventi, con uno stanziamento di circa 450.000 euro per il periodo 2022-2024. L’ampio spazio circostante Claterna permetterà la creazione di un parco archeologico completo, con aree dedicate a parcheggi e servizi. Borgonzoni ha evidenziato anche la previsione di riutilizzare il Teatro per spettacoli culturali, con l’obiettivo di valorizzare il territorio circostante sotto un profilo culturale e turistico. Il Ministero della Cultura ha pianificato nuovi finanziamenti a sostegno di Claterna, con un fondo già in atto (2022-2024) e ulteriori risorse previste per il futuro. Un finanziamento di 60.000 euro per il prossimo anno sarà specificamente destinato all’ampliamento dello scavo del Teatro, promettendo ulteriori rivelazioni sulla storia e la grandezza di questa affascinante città romana. Situata strategicamente sulla via Emilia tra le colonie romane di Bologna (Bononia) e Imola (Forum Cornelii), Claterna si ergeva con orgoglio come una tappa vitale lungo la maestosa arteria stradale. Questa antica città romana, il cui nome era tratto dal vicino torrente Quaderna, è stata testimone della storia millenaria della via Emilia. Le radici di Claterna: una tappa cruciale fra due grandi colonie Fondata probabilmente come un centro di sosta cruciale tra le due colonie principali, Claterna, come molti altri insediamenti lungo la via Emilia, occupava una posizione regolare, corrispondente a una giornata di marcia per le legioni romane. La sua collocazione era tra la frazione di Maggio e il torrente Quaderna, conferendole un’importanza strategica nella rete stradale romana. Tra strade antiche e nuove colonie: la nascita di Claterna Con l’inizio della colonizzazione romana della Gallia Cisalpina e la costruzione della via Emilia, Claterna vide la luce come risultato della convergenza di un altro importante tracciato, forse la via Flaminia Minor, che attraversava l’Appennino e collegava la strada emiliana ad Arezzo. Fondata all’inizio del II secolo a.C., Claterna inizialmente si sviluppò come un modesto villaggio, ottenendo successivamente lo status di municipium nel I secolo a.C. e diventando il capoluogo di un territorio compreso tra i torrenti Idice e Sillaro. Il triste declino: crisi e abbandono Come molte città dell’Impero romano, Claterna iniziò a declinare durante la tumultuosa crisi del III secolo. Colpita dagli impatti economici e politici delle istituzioni romane, insieme alle incursioni barbariche che caratterizzarono l’epoca, la città vide un graduale impoverimento e una diminuzione demografica. Questo processo culminò nell’abbandono definitivo tra il V e il VI secolo, durante il periodo post-caduta dell’Impero romano d’Occidente. Claterna si trasformò in un raro esempio di città scomparsa nella regione dell’Emilia-Romagna. Scavi e ritrovamenti: alla scoperta dell’eredità romana di Claterna Gli archeologi, affondando le loro pale nella terra carica di storia di Claterna, hanno portato alla luce un patrimonio unico. Fra i tesori riportati alla luce figurano una villa romana con mosaici straordinariamente conservati e le testimonianze delle antiche arature che solcano ancora la terra. Un viaggio nella storia romana di Claterna, che un giorno potrebbe risorgere come un parco archeologico dedicato a svelare gli affascinanti segreti della sua epoca d’oro. https://stilearte.it/sotto-il-prato-ce-una-citta-romana-scavano-e-trovano-un-tesoro-di-3mila-monete-e-50-gemme-a-claterna-nei-pressi-di-bologna-scoperto-anche-rarissimo-quinarius/ Claterna era una città posta sulla via Emilia fra le colonie romane di Bologna (Bononia) e Imola (Forum Cornelii). La sua localizzazione è fra la frazione di Maggio ed il torrente Quaderna (affluente dell'Idice) da cui la città prendeva il nome. Claterna è sorta probabilmente come tappa nel tragitto fra le due colonie maggiori, come tanti altri centri che costellano la via Emilia, tutti a una distanza pressoché regolare l'uno dall'altro, che corrisponde ad una giornata di marcia delle legioni. Con l'inizio della colonizzazione romana della Gallia Cisalpina e la costruzione della via Emilia, in parte forse sul tracciato di un antico sentiero pedecollinare, Claterna fu fondata alla confluenza nell'Emilia di un'altra strada romana che attraversava l'Appennino, forse la via Flaminia Minor, che congiungeva la strada emiliana con Arezzo. L'insediamento, di medie dimensioni per quei tempi, sorse verso l'inizio del II secolo a.C. (le fonti storiche indicano il 183 a.C.). Inizialmente un semplice villaggio, ottenne il rango di municipium nel I secolo a.C., come capoluogo di un territorio compreso fra i torrenti Idice e Sillaro.1 punto
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Eccezionale quinario? A me pare un comunissimo quinario dell'Egnatuleia1 punto
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Ciao @Marco R Propenderei più per un’imitativa che per un falso moderno. La lettura potrebbe essere diversa, più simile al prototipo del rovescio di Commodo, non sarebbe « XV XIII » ma […T]R P XI IM (la M incompleta) [P VII?] COS V P // FOR RED. Quasi identica, ma ci mancherebbe ancora l’ultima P. La legenda al dritto è più fantasiosa. « I S P» potrebbe essere la trasposizione di L SEP. Lo stile del ritratto invece non è male, se lo guardiamo accanto a un esemplare di Roma: Tu che hai la moneta in mano, l’aspetto del metallo è uniforme o ci sono delle zone più argentate che potrebbero far pensare a un suberato? (Sul collo al dritto, o sotto il trono di Fortuna ad esempio?)1 punto
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Ciao, per me non c'è nessun attacco al collezionismo sano dei privati. È chiaro che se questa opera fosse andata in vendita sarebbe stata quasi certamente acquistata da un collezionista o amante di tali raffigurazioni. Purtroppo ci sono tantissimi casi di opere d'arte (quadri, sculture...) o reperti archeologici che sono stati recuperati anche dalle collezioni private di numerose persone che pur di possederle e sapendo la provenienza illecita non si sono fatte scrupoli o troppe domande e le hanno acquistate. Questi, e sono tanti, non fanno certo il bene del collezionismo ripeto sano ( fatto con passione, studio, rispetto delle regole ed anche perché no di sacrificio economico e di tempo da dedicare ad esso). L'articolo, e per me è chiaro, è indirizzato a "qualche collezionista " 🙂. ANTONIO1 punto
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Assolutamente, questo è fantastico. Il problema è la frase "è stato scongiurato il pericolo che l’opera (...) potesse finire nelle mani di qualche collezionista", perché si passare il messaggio che i collezionisti privati siano pericolosi per il l'arte e l'antiquariato. A sto punto vietiamolo il collezionismo... Il problema è che poi ciò che c'è nelle collezioni pubbliche non è sempre consultabile... anzi, quasi mai.1 punto
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Meglio così. Allora direi di lasciarla là dove si trova. Alla fine del video viene mostrata la scritta sul contorno. Se noti, i caratteri sono più in grassetto rispetto a quelli dell’esemplare nell’annuncio. Inoltre, c’è qualcosa che stona proprio nella fattura dei rilievi, come se fossero sfumati in certi punti. Forse è una sensazione che si riesce a comprendere solo dopo aver visto varie foto di monete autentiche di questa tipologia. Ad ogni modo, monete del genere vanno comprate da venditori seri e, se non si ha l’esperienza necessaria, magari periziate. Ci sono moltissimi falsi sul mercato. Alcuni lo dichiarano, altri invece tentano di spacciarle per autentiche (senza assumersene la responsabilità perché inesperti).1 punto
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Praticamente il mondo delle aste numismatiche (con relative notizie numismatiche) è diventato una rubrica fissa dell'inserto L'ECONOMIA del Corriere in uscita il lunedì. La firma, sempre la stessa (UMBERTO REANO), era a me sconosciuta. Vedo però qui sul forum che scriveva già per CRONACA NUMISMATICA. Non so se qui se ne sia già parlato, ma la cosa mi sembra importante. Io non seguo le aste più prestigiose di cui si scrive, ma sono comunque contento che una volta a settimana, nell'editoria non specialistica, si parli di collezionismo numismatico. Oggi si parla delle pezze della rosa.1 punto
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medaglie della società cattolica operaia. Qualcuno ha qualche informazione su questi? Non riesco a trovarli da nessuna parte. So che fanno parte del movimento operaio cattolico e forse per le donne.1 punto
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Affrancata con 10 lire giornata delle forze armate emissione del 3.11.52, la cartolina parte da Latiano (Brindisi) il 29.12.52 .. ..giunge a Sava (Taranto) il 30.12.52 dove viene tassata. Ragionando sulla tassazione dobbiamo dire che l'affrancatura di 10 lire non sarebbe stata sufficiente in quanto la tariffa corretta in quella data era di 20 lire. Il mittente ha forse pensato che scrivendo intorno alle cinque parole (ma sono di più) l'affrancatura da 10 lire sarebbe stata sufficiente per la tariffa ridotta ..? Oppure che il timbro blu numero 30 sarebbe stato sufficiente per ottenere a 10 lire la tariffa ridotta per militari..? In questo caso il solo timbro con il numero blu non è sufficiente senza un'impronta chiaramente militare che non c'è. Comunque la cartolina fu tassata a destino e la tassazione pagata dal destinatario. Il motivo per cui non vediamo la marca da bollo per la tassazione è perché veniva usato un modello postale tipo foglio, che veniva attaccato con la marca da bollo nel lato della missiva proprio appositamente per coprire lo scritto, una volta pagato il dovuto in questo caso 20 lire, veniva dal destinatario staccato e solitamente veniva buttato o andava perduto. A supporto di quanto dico allego immagine1 punto
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Buongiorno. Concordo al 100% con i Suoi interventi: mi permetta solo di aggiungere che i libri vanno anche letti. In quello di @elledi di cose da leggere ce ne sono parecchie. Credo che prima o poi il Forum dovrà affrontare una bella discussione "tosta" sul 5 lire 1901.... Un saluto e grazie.1 punto
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<e va bene ... con tutte queste rose mi avete provocato 😁 e allora di rosa colpisco...😆 MAGIS REDOLET QUAM LVNA SERENA profuma di piu' quando brilla la luna vi puo' essere motto piu' delicato e poetico? Ai Venexiani non occorre insegnare nulla in tema di amor cortese.. Ah dimenticavo l'osella: Alvise II Mocenigo (1700-1709) - osella da 4 zecchini - 1704 anno V - maestro di zecca: Giovanni Tommaso Soranzo - peso gr. 13.88 diametro mm. 36.6 - CNI VIII p. 380 (in argento); Paolucci II, 356. Il Dono dei Dogi pag. 330 (in argento). L'osella celebra la vicinanza politica tra la Repubblica rappresentata dalla Rosa e l'impero Ottomano raffigurato con la mezzaluna1 punto
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Di questa moneta della Nuova Zelanda ci sono almeno quattro versioni dagli anni '60 sino ai nostri giorni, questa è la più vecchia, ma siamo sempre lì1 punto
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Ciao, il carattere finale della data è un 5 ፭ quindi era etiope 1895 equivalente al nostro 1903 1 Birr - Menelik II (Lion's right foreleg raised) - Ethiopia – Numista1 punto
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Il mio intervento di apertura in Milano Numismatica dell11 novembre 2023 sulla mission del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio, sul Gazzettino di Quelli del Quelli del Cordusio e sull’evento Milano Numismatica, buona visione ! https://youtu.be/U2LmjfKzr4Q?feature=shared1 punto
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Interessante. Non abbiamo date, ..ma 'suppongo' che siamo nei primi anni del dopoguerra guardando la foggia del timbro di censura, che assieme al numero 67 blu da la franchigia alla cartolina che le permette di viaggiare senza affrancatura, non abbiamo tassazione quindi fu accettata e viaggiò così come la vediamo. In alto a dx troviamo la scritta ''sprovvisto di francobolli'', quindi presuppongo che la cartolina parta da una zona di guerra...? Base militare....? Non riesco a decifrare questa parola1 punto
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Leggo solo ora questa discussione. È così bella che mi ha fatto tornare la voglia di metter mano definitiva (VI revisione) alla storia della vita militare del mio bis-suocero che fu Capitano degli Arditi. Ve ne lascio qualche stralcio: 20 agosto 1917 (XI battaglia dell'Isonzo), ufficiali austriaci fatti prigionieri in una caverna sull'Uhr Kuk (Bainsizza) dalla 3a Compagnia del 258° Fanteria comandata dal Capitano Sbacchi. Settembre 1917, in uniforme da Capitano degli Arditi. Al tavolo dei massimi responsabili della marcia su Fiume: il Capitano Sbacchi, sul retro di una cartolina, raccoglie le firme dei suoi commensali.1 punto
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Sono contento che,in occasione di questa asta e della proposta di un ennesimo 5 lire 1901,si riparli della grande, colossale questione dei riconi di questa moneta.Una truffa lucrosissima da parte di zecchieri disonesti e ben ammanicati. Sarebbe bello ritornare sull'argomento da parte del Col.Luppino,perché, a forza di riparlare,si possa forzare la coltre di nebbia e silenzio sostenuta dai commercianti e dalla numismatica ufficiale. Esiste un modo per riconoscere i riconi?Uno studio di un campione di esemplari potrebbe aiutare...Ma pensate a chi scoprirà di esser stato truffato.Tutti zitti per carità!!! Riguardo al pedigree delle monete,credo che,dimostrare di aver periziato la moneta prima del 1926 sia difficilissimo.Saranno presenti solo in vecchissime raccolte ancora non disperse o nei musei...il resto panta rei...Che la moneta sia stata acquistata nel 1940 o 1960 non mette al riparo dalla mega sòla,detto alla romana .1 punto
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La foto del rovescio va capovolta: Le foto sono sfocate e non aiutano nella identificazione dell'esergo (zecca) e delle legende. In teoria, la tua classificazione potrebbe essere corretta. La tipologia e', comunque, quella: Type 72 (tesorillo.com) Ciao. Stilicho1 punto
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Oggi a Milano Numismatica abbiamo assistito grazie al Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio a una vera festa della numismatica, 80 persone presenti, tanti tanti giovani, tanti relatori del Gazzettino, tra cui tre giovani autrici, è’ stato consegnato a tutti il nuovo Gazzettino con 27 articoli, si è’ svolto il tanto utile workshop ai tavoli con tutor qualificati, divisi per monetazioni, Umberto Moruzzi - Consulente numismatico ci ha intrattenuto poi con una relazione sugli aspetti legali del collezionismo numismatico, sia per il presente che per il futuro, infine il dono rituale e simbolico di una moneta donata ai tanti giovani presenti con un finale di un pranzo numismatico con ben 46 amici. La numismatica ha risposto a Milano alla grande con giovani, esperti, collezionisti e appassionati, una grande giornata. Le foto sarebbero tante, iniziamo con qualcuna ma ne arriveranno tante altre… grazie a tutti gli appassionati partecipanti !1 punto
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Purtroppo parlo per esperienza diretta. Ho compilato buona parte del catalogo delle monete americane, mancherebbero i centesimi (più le commemorative, più un sacco di altra roba, ma coi centesimi si completerebbero almeno le monete per la circolazione), ma è ormai da tantissimo tempo che per tutta una serie di motivi non riesco ad andare avanti petronius1 punto
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Ciao. ll peso legale dei marenghi è di gr. 6,451.61, con una tolleranza ammessa del 2x1000 in più o in meno. Cosicché la moneta poteva legalmente essere emessa anche se il suo peso era ricompreso fra un massimo di gr. 6,464.51 e un minimo di gr. 6,438.70. In seguito alla circolazione, la moneta si consumava e perdeva peso e la legge prevedeva che il calo massimo consentito conseguente alla circolazione fosse del 1/2%, dopodiché la moneta perdeva del tutto le sue caratteristiche legali e doveva essere ritirata e valutata alla stregua di pasta aurea e non più di moneta. Riducendo del 1/2% il peso minimo legale di emissione, che come abbiamo visto era pari a gr. 6,438.70, abbiamo che il peso minimo legale per un marengo in circolazione non poteva essere inferiore a gr. 6,406.51. Sotto quel peso, il marengo non poteva essere più accettato come moneta, ma solo come "pasta" aurea. Il marengo in foto, che appare abbondantemente circolato, può pertanto ben essere autentico anche se il suo peso è di gr. 6,40; al suo tempo sarebbe stato ancora in condizioni per circolare come moneta, anche se il suo peso era "agli sgoccioli". Saluti. M.1 punto
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