Vai al contenuto

Classifica

  1. Ptr79

    Ptr79

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      1843


  2. Oppiano

    Oppiano

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      8038


  3. Vel Saties

    Vel Saties

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      2844


  4. ARES III

    ARES III

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      7889


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/18/23 in Risposte

  1. Buonasera a tutti, posto la mia piastra 120 grana Ferdinando II 1856 Vtr.. Punto su S di FERDINANDVS Come le altre dei post precedenti. La mia è quella del link al post 18 di @Raff82 https://bid.nomisma-aste.it/en/lot/10230/napoli-ferdinando-ii-di-borbone-1830-1859-/ Saluti Alberto
    3 punti
  2. @numa numai tuoi molti punti di riflessione sono condivisibili. A parer mio dovremmo avere più sinergie tra pubblico e privato ed entrambe le parti dovrebbero riconoscere i meriti dell'altra. Non siamo in guerra...
    2 punti
  3. e - proseguendo nel ragionamento - chi decide se il bene sia esemplare e dove/come vada conservato - in questo caso espropriandolo ? In ogni caso non sarebbe certamente l'unico bene degno di tutela pubblica - come scegliere / fare una graduatoria di tutti quelli che meriterebbero tutela ? Oppure li espropriamo tutti senza compenso? Come vedi non sono domande oziose una volta che da discorsi astratti si decidesse di mettere a terra una procedura. Senza contare che in nessun paese democratico (Turchia compresa) si espropriano beni di proprietà privata. In UK in casi simili si lancia una sottoscrizione pubblica - si raccolgono fondi - se bastano (come in molti casi ) il bene diviene di proprietà pubblica grazie a questi fondi altrimenti la proprietà privata resta sovrana. In Italia non abbiamo nessuna disposizione/legge/convenzione che permetterebbe cio' . Potrebbe esser il caso di introdurla? E perche non lavorare a qualche convenzione ove un bene di proprietà privata possa essere goduto 'anche' pubblicamente ? Non si tratta di aporie insolubili - chi lo crede forse non si è mai chinato veramente sul problema - bensi di soluzioni per le quali è senz'altro possibile lavorare Infine prima di interessarsi ad altri beni privati forse vi sarebbero centinaia di altri beni statali che aspettano una valorizzazione/conservazione adeguata - che oggi versano in condizioni che non permettono un'adeguata fruizione pubblica. Forse varrebbe la pena di pensare 'anche' a loro nel limite delle risorse (poche) disponibili
    2 punti
  4. Grazie di cuore a tutti i nostri soci indistintamente per aver partecipato alla 60° edizione e al pubblico per la grande presenza, rendendo l'evento tenutosi sabato e domenica scorsa, un successo straordinario, omaggiando in modo adeguato la memoria del nostro caro Salvatore Correale. Un vortice appassionante di conoscenze, di scambi di idee, in un ambiente totalmente familiare e respirando aria di leggerezza, emozioni indimenticabili. Un ringraziamento speciale va al proprietario dell'Hotel Gambero e a tutto lo staff, che hanno messo a nostra disposizione una struttura straordinaria. La loro gentilezza e professionalità hanno reso l'organizzazione molto più agevole e piacevole. Desideriamo esprimere un ringraziamento speciale al nostro caro amico Pietro Paolo Testa, un grande numismatico di lunga data e socio prezioso. La sua dedizione, determinazione ed energia sono stati fondamentali per rendere queste due giornate un successo soprattutto dal lato umano. Paolo ha voluto mettere un sigillo, con la sua autorevolezza, schiettezza, dimostrando fattivamente la sua vicinanza e supporto incondizionato alla manifestazione di Castellammare di Stabia. La sua presenza ha significato tanto per noi e grazie alla sua vasta conoscenza per la storia e la cultura che circonda le monete classiche, ha arricchito i presenti con i suoi preziosi contributi. Siamo grati alla sua profonda amicizia sincera, un pilastro fondamentale, non dimenticheremo mai la sua generosità e il suo grande affetto. Un particolare ringraziamento va alla dirigente di Poste Italiane, Elvira Graziano, per la professionalità insieme alle due colleghe dell'ufficio filatelico di Castellammare di Stabia e Pompei, il successo dell'annullo filatelico, è stato possibile grazie al loro impegno e savoir-faire. Siamo grati a tutti gli organi di stampa, giornali online e siti, forum di numismatica e filatelia, gruppi Facebook, per la continua fiducia e per il sostegno, per l'opportunità di condividere la nostra passione, il vostro supporto ci ha permesso di raggiungere e coinvolgere un numero sempre maggiore di appassionati e collezionisti da ogni zona d’Italia. Ci auguriamo di poter contare sulla vostra partecipazione anche negli eventi che abbiamo in programma per il 2024, primo tra tutti il 2 febbraio per festeggiare i 30 anni dalla fondazione dell’Associazione Circolo “Tempo Libero”, siamo sicuri che saranno altrettanto emozionanti e pieni di successo. Grazie ancora a tutti e arrivederci al prossimo anno…con l’entusiasmo, il calore umano identitario unico del Memorial Correale, dal 1994 creiamo rapporti umani non mercanti itineranti! “I soldi fanno i ricchi, ma è il rispetto, l’educazione e l’umiltà che fanno “signore”. Se non ce le hai, resti sempre e solo un pezzente.” Antonio De Curtis in arte Totò
    2 punti
  5. Condivido volentieri. Lotto 70 Nomisma Aste - Asta 4 - Da ASSAB all'AFIS. Vittorio Emanuele III Somalia (1909-1925) 4 Bese 1909 Prova - Mont.774 AG UNICO Questo e l'unico esemplare conosciuto del 4 Bese in argento. Nella sua ultima opera Prove e Progetti di monete Italiane, Luppino, al numero 620, la classifica RRRRR senza alcuna indicazione del valore. Proveniente dalla collezione Farouk, re d'Egitto, asta The Palace Collections of Egypt - Soteby e Co. - Londra 1953. Sempre la stessa moneta è transitata successivamente dall'asta Santamaria 1961 n° 683. Grading/Stato: FDC Dall’asta Santamaria citata.
    1 punto
  6. Buonasera ragazzi , non sono soltanto le monete rare/preziose/prestigiose/fior di conio ad attrarre l'attenzione di noi collezionisti di numismatica classica, a volte anche le più comuni hanno qualcosa di insolito, ad esempio questo follis di Licinio II che ho visto passare oggi in asta Demos, venduto per 5 euro, con diametro nella norma , 20 mm, ma peso eccedente , 5,30 grammi ( solitamente il peso per questi esemplari è di circa la metà).. nulla di speciale, evidentemente il tondello utilizzato era leggermente più pesante degli altri, ma mi andava di condividere con voi questa curiosità:
    1 punto
  7. Da Neapolis di Macedonia, un esemplare di emidracma con al diritto gorgoneion ed al rovescio bella testa femminile con davanti lettere dell' etnico . Sarà il 6 Dicembre in vendita Vinchon Dicembre 2023 al n. 31 .
    1 punto
  8. Ciao nessun problema, da quel che vedo mi sembra Nerone. Silvio
    1 punto
  9. DE GREGE EPICURI Avrete notato che nel campo destro ci sono delle lettere; non si leggono bene, ma dovrebbero essere (su 2 righe): X-II Γ. Quest'ultima viene letta (non vi so dire perchè) non come "gamma", ma come "mu", e corrisponde al valore 1/2; sicchè il numero completo è 12 e 1/2, che sarebbe la tariffazione di questa moneta. Mi pare ci siano state discussioni precedenti nel Forum,e comunque sul RIC la questione viene trattata. Qualche quartosecolista forse può dire qualcosa di più chiaro...
    1 punto
  10. Credo che la cosa migliore sia cercare di operare sempre con la massima collaborazione e reciproco rispetto tra pubblico e privato. I musei e le istituzioni pubbliche sono fondamentali per la maggior diffusione possibile della cultura e del sapere, ma ricordiamoci sempre che quasi tutte le collezioni museali provengono da donazioni di privati collezionisti. Quindi chi vuole demonizzare il collezionismo privato, parlando di ipotetiche patologie o amenità varie, dovrebbe per primo fare una profonda autocritica e cercare di documentarsi molto meglio, prima di dare giudizi.
    1 punto
  11. Il francobollo è posto sul classico ''piego'', cioè un foglio che fa da busta e da lettera. Il tuo 15c litografico è il primo francobollo del Regno d'Italia che riporta la dicitura 'Italiano', in fondo l'Italia era nata appena due anni prima. Il tuo è del 1° tipo quello di più valore, catalogato intorno agli 80 euro solo il francobollo viaggiato, più bisogna aggiungere gli annulli. Naturalmente questo è il valore di catalogo il valore di mercato è tutt'altra cosa. Anche qui bisogna vedere come e dove si vende. Emessi il 10.2.1863 rimasero in validità sino 31.12.1863 Il tuo ha tre bei lati con margini importanti, solo il sx un po più filato ma che comunque non intacca la cornice, anche questo va considerato. Bella busta, bel francobollo con dei bei annulli. Bel materiale complimenti.
    1 punto
  12. Buonasera Alberto, e i punti inseriti in legenda in posizione in cui non dovrebbero esserci ? Ricordo il 10 Tornesi di Francesco I, il Carlino del 1835 e il Tornese sempre del 1835 per Ferdinando II. Condivido il mio Carlino del 1835 con il punto dopo FERDINANDVS anziche' dopo il numerale II. E l'esemplare con punteggiatura corretta. In questo caso non escluderei l'errore
    1 punto
  13. @ARES III @Vel Saties @dux-sab ho fatto un po' di pulizia nascondendo gli ultimi post scambiati tra noi, si può riprendere da qui a parlare delle scoperte di San Casciano.
    1 punto
  14. Ok, ho unito le discussioni, se poi cambiate idea e volete separarle di nuovo fatemi sapere
    1 punto
  15. Salve. Pubblico una delle mie Neapolis. Non è in buone condizioni. La data non sono riuscito ad individuarla (1622?). Al dritto, nella legenda, dopo il numerale " IIII ", è presente una " D " ? Sempre al dritto, facendo camminare molto, ma veramente molto la fantasia, sotto il mento del sovrano, vicino al bordo, mi sembra di intravedere una " V ". Penso si tratti solo di una mia sensazione, nulla di più! Pesa gr. 5,57. Grazie.
    1 punto
  16. Ciao, ho seguito con molta attenzione questa discussione ( non dal punto di vista identificativo della stessa, che era oggetto del post, ma per il fatto che si palesava cancro del bronzo su di essa, cosa si questa di mio interesse essendo un neofita). Alla luce delle ultime foto postate della moneta " pulita " voi esperti potreste indicarmi ( se ci sono) i punti in cui era presente la malattia? Francamente io vedo solo concrezioni di malachite ( che risultano più evidenti dopo aver tolto quella patina biancastra) e di cuprite ( quelle di colore rosso scuro ben visibili sui capelli dietro la nuca e nella parte centrale della spiga) 🙂. ANTONIO
    1 punto
  17. E suo fratello Peppino è l’autore della commedia “Non è vero... ma ci credo”, dalla quale dieci anni dopo fu tratto un film omonimo. apollonia
    1 punto
  18. Buonasera, complimenti @gennydbmoney un grano particolare, interessante, è questa una tipologia che secondo me ha ancora molto da offrire ai nostri studi. Saluti Alberto
    1 punto
  19. Radiocarbon dating the end of urban services in a late Roman town di Michael McCormick NB: traduzione dall'inglese automatizzata, mi spiace per le references rimando all'articolo di cui riporto qui sotto il link https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.1904037116 La caduta dell’Impero Romano fu un affare molto più grande della deposizione di Romolo Augusto da parte di un generalissimo nel 476 d.C. (un bambino burattino che governava la metà occidentale impoverita dell’impero), un evento memorizzato da generazioni di liceali. Ricerche recenti hanno scoperto una storia grande e complessa che presenta ancora migrazioni barbariche e massicce conversioni religiose. Ma gli archeologi hanno anche portato alla luce le trasformazioni economiche dell’epoca, tra cui lo spostamento, l’impoverimento e il declino urbano nelle province occidentali nel 400, e la simultanea crescita economica dinamica e città in forte espansione nella metà orientale più ricca e popolosa dell’Impero Romano durante quello che gli archeologi della Terra Santa chiamano periodo bizantino. La maggior parte degli specialisti ora ritiene che il tardo Impero Romano sia stato un'impresa funzionante fino al 600. Anche le prove scritte continuano a crescere. Nuove risorse online raccolgono documenti scritti latini e greci finora inosservati, spesso anonimi, che documentano argomenti come la società degli schiavi del tardo Impero Romano (1). Robuste tipologie cronologiche delle mutevoli, onnipresenti e quasi indistruttibili ceramiche da tavola tardo romane (i) consentono agli archeologi di datare a buon mercato (e fino al secolo o meno) diversi strati dei loro scavi, e (ii) consentono nuove cronotipologie di ancora più comuni recipienti per cucinare e trasportare che espandono le prove che ogni sito fornisce sulla questione cruciale della cronologia: quando tutto questo finì? Le ceramiche di scarto forniscono un primo, grezzo strato di datazione per la rapida crescita e la cessazione dei tumuli di discarica che circondavano Elusa, una delle fiorenti città agricole bizantine del deserto del Negev, offrendo una misura proxy per la loro traiettoria economica. Ma un nuovo studio su PNAS di Bar-Oz et al. (2) cerca di individuare un punto di svolta nel declino dell'urbanistica tardo romana o bizantina attraverso la datazione radiometrica dei cumuli di rifiuti. Le città agricole del Negev furono una delle grandi storie di successo nella fiorente economia dell'Impero Romano d'Oriente. Grazie all'ingegnosa tecnologia di gestione dell'acqua e ai forti mercati urbani del prospero impero bizantino del IV e V secolo d.C., città come Elusa sperimentarono una ricchezza che probabilmente riflette la domanda di vini bianchi costosi, inebrianti e dolci prodotti nei loro caldi vigneti e vigneti nel deserto. trasportati con cammelli (Fig. 1) ai porti di Gaza e Ashkelon, da dove venivano esportati fino a Marsiglia e persino a Bordeaux. Il vino viaggiava in caratteristiche anfore la cui forma si adattava alle rastrelliere dei cammelli con cui raggiungeva il mare e ne testimoniano ancora l'origine quando affiorano negli scavi dalla Francia alla Turchia (3). Fig. 1. Il cammelliere Orbikon con il suo carico di anfore. Dal pavimento a mosaico di una chiesa a Kissufim, Israele, che si trovava a 5 km dalla strada romana che collegava le cantine del Negev a Gaza. Collezione dell'Autorità israeliana per le antichità. Foto © Museo di Israele, Gerusalemme. Otto datazioni calibrate al radiocarbonio mostrano che le principali discariche di rifiuti di Elusa cessarono di ricevere rifiuti non più tardi del 550 circa d.C. Altre testimonianze archeologiche dimostrano che la città continuò comunque ad essere abitata. Bar-Oz et al. (2) sostengono che le date di discarica documentano la fine dei servizi cittadini di lunga data, un punto di svolta verso una tendenza al ribasso. Le città del Negev fanno parte del più ampio dibattito sul crollo del potente Impero Romano d’Oriente e delle sue fiorenti città: le argomentazioni archeologiche sul declino urbano furono avanzate già nel 1954, ma tali scoperte furono pubblicate in russo (8) e ci vollero decenni per generarle. ricerca tradizionale in Occidente. Ora, una generazione di archeologi ha scoperto i prosperi paesaggi urbani dell’Impero Romano d’Oriente e i segni della loro diminuzione. Più recentemente, come Bar-Oz et al. (2) si noti che l’archeogenetica e la scienza paleoclimatica stanno svelando la portata di quelli che sembrano shock esogeni per il resiliente sistema romano, sotto forma di rapidi cambiamenti climatici e epidemie senza precedenti. Gli scienziati prima costrinsero gli storici a prestare attenzione ai resoconti dei testimoni oculari di un velo solare nella primavera del 536 d.C. che durò dai 14 ai 18 mesi (9). Nel 2015, le carote di ghiaccio polare hanno dimostrato che questo evento era vulcanico (10); nel 2016, gli scienziati del clima hanno collegato questo fenomeno e le successive eruzioni con un calo recentemente ricostruito delle temperature medie estive di circa 1-3 °C in tutta l'Eurasia dal 536 fino al 630 almeno, definendo una piccola era glaciale tardoantica (11). Nel 2018, la tefra proveniente da una carota di ghiaccio europea ha individuato quel vulcano in Islanda (12), che consentirà la ricostruzione del diverso impatto del raffreddamento emisferico. Quando e perché queste città straordinariamente conservate caddero nell'abbandono? Il dibattito è continuato dopo la loro scoperta e le ipotesi rispecchiano controversie più ampie sulla caduta dell’impero di Roma (4). Furono le invasioni persiane e arabe nel 600 (5)? Oppure le tasse, le strutture sociali e la burocrazia romane oppressive soffocarono le città di successo (6)? Potrebbe il cambiamento climatico nel ∼600 d.C. aver seccato i vigneti attentamente curati (7)? Documenti storici conservati in modo non uniforme menzionano grandi epidemie che colpirono l'Impero Romano, a cominciare dalla peste antonina (∼ dal 165 al 180 d.C.) il cui agente patogeno rimane non identificato. Queste grandi epidemie culminarono nella pandemia che porta il nome di Giustiniano, l’imperatore regnante, e che testimoni oculari descrivono come un crescendo di morte. A partire dal 541 e continuando fino al 750 d.C., una malattia terrificante si diffuse dai porti romani dell’Egitto in tutto il mondo mediterraneo. Tra i primi luoghi colpiti ci furono le città lungo il confine egiziano del Negev (13), inclusa plausibilmente Elusa. Il DNA antico (aDNA) ha posto fine al dibattito sull’identità dell’agente patogeno: dopo i primi risultati contestati, diversi laboratori hanno ora identificato con certezza l’agente patogeno come Yersinia pestis (peste bubbonica) e ricostruito il suo genoma, ponendo le basi per un dibattito più ampio fondato sull’archeologia e sulla batteriologia. filogenesi sull'entità e sulla frequenza delle ondate di morte. Per coincidenza, la prima e la seconda identificazione robusta (14, 15) del batterio nelle sepolture risalenti al 550 d.C. circa avvennero lontano da dove la malattia emerse per la prima volta, in Baviera, una regione eccezionalmente ben esplorata dove nessuno sapeva che la peste di Giustiniano aveva raggiunto. La Baviera offriva una sorta di zona “riccioli d’oro”, dove buone condizioni consentono il recupero di resti umani che portano ancora l’aDNA dell’agente patogeno che li ha uccisi. Un terzo studio di successo (16) ha riportato una quantità molto maggiore di aDNA della peste nelle aree indagate: risultati positivi da tre nuovi siti in Baviera e i primi risultati robusti dalla Francia mediterranea e dalla Spagna, dove i documenti storici affermano che la malattia colpì nel 500. Sorprendentemente, anche la Gran Bretagna anglosassone ha prodotto vittime di Y. pestis. Mappare ogni focolaio di una malattia che si ripresenta regolarmente per 200 anni sarà arduo, e dovrà estendersi ai territori levantini dell’Impero bizantino di Bar-Oz et al. (2), dove i documenti storici dicono che la peste ebbe inizio ma dove le condizioni ambientali sono anche meno favorevoli alla conservazione dell’aDNA. Alcuni hanno indicato questi shock esogeni derivanti dal clima e dalle malattie come fattori critici che indeboliscono l’impero sulla strada verso la caduta finale di Roma (17, 18), mentre altri negano la loro importanza a favore delle tradizionali cause politiche, sociali e militari (19, 20). Da qui l'importanza della datazione assoluta delle antiche discariche (2). Mentre le sconfitte militari che comportano morti di massa e distruzioni dovute al fuoco possono essere relativamente facili da osservare archeologicamente, il deterioramento economico e urbano lascia tracce materiali più sottili, soprattutto nelle principali città antiche come Costantinopoli (Istanbul) o Alessandria, dove la costruzione moderna cancella i delicati residui di antico declino. Anche in città permanentemente abbandonate come Elusa, è difficile decifrare quando, esattamente, tra i ∼500 e i 700 si verificarono i cambiamenti e di che tipo. Strettamente connessa alla questione del quando è la domanda del perché. Le date basate sulla ceramica non sono sufficientemente risolte; l'assenza di pentole approssimativamente databili potrebbe non significare l'assenza di persone (ad esempio, se le reti commerciali che forniscono le stoviglie sono cambiate). È proprio qui che la rimozione organizzata dei rifiuti dalle città tardo romane offre nuove intuizioni quando la sua cessazione può essere datata in modo affidabile e accurato mediante il radiocarbonio. Non c’è alcun segno di violenza nella morte di queste città. Le città sono morte velocemente o lentamente? Hanno condiviso un destino comune o sono morti ciascuno in modo diverso, per ragioni diverse, in tempi diversi? Il team del Weizmann Institute of Science (2) ha sviluppato un approccio promettente per datare quando iniziarono i grandi cambiamenti, applicando analisi geoarcheologiche dei sedimenti, quantificazione, dati del sistema informativo geografico, datazioni archeologiche estese (ceramiche, monete, vetro) e, soprattutto, analisi multiple al radiocarbonio datazioni ai tumuli di discarica generati da uno di questi insediamenti (2). La rimozione organizzata dei rifiuti era una caratteristica regolare della vita di queste città e, probabilmente, di molte altre simili in tutto l'impero: la necessità di un suo studio sistematico era chiara da tempo (21). La fine di tale rimozione dei rifiuti sembra un valido indicatore della cessazione dei normali servizi e pratiche urbane, rendendolo un indicatore importante sul percorso delle città romane verso l’oblio. Di per sé, il cambiamento nel comportamento urbano potrebbe avere ulteriori implicazioni. Se i rifiuti non venissero più rimossi ma scaricati all’interno della città dalle singole famiglie, ciò suggerirebbe uno spazio vuoto, forse riflettendo il calo della popolazione; inoltre, accumulare rifiuti attira i parassiti che se ne nutrono, permettendo alle loro popolazioni di crescere a più stretto contatto con gli abitanti umani. In un sito all'interno della Napoli tardo romana, tale scarico in un lotto libero è stato datato archeologicamente circa 100 anni prima rispetto ai risultati di Elusa, il che si adatta bene al precoce declino urbano dell'Impero d'Occidente (22). Tra i parassiti che ci si potrebbe aspettare in tali depositi di rifiuti intramurali (e che erano abbondanti nella discarica di Napoli) c'è il ratto nero (Rattus rattus), il presunto ospite principale di Y. pestis nel mondo tardo romano. Anche se diabolico da individuare archeologicamente, lo scavo di questi piccoli mammiferi sarà cruciale per decifrare la diffusione e l’impatto della peste. E questo ci riporta alle interessanti implicazioni di Bar-Oz et al. (2). La nuova datazione si sovrappone a quei due grandi shock esogeni che colpirono l’economia romana: il rapido cambiamento climatico a partire dal 536, e la pandemia della peste di Giustiniano che iniziò tra il 541 e il 542. La coincidenza cronologica è sorprendente, ma è solo il primo passo verso ciò che promette di stimolare nuovi dibattiti e scoperte su come il cambiamento ambientale, l’evoluzione delle malattie e della genetica umana, e fattori più tradizionali di economia, governance, migrazione e cultura, hanno interagito durante la straordinaria epoca di cambiamento, distruzione, rinnovamento e resilienza che ha visto la caduta del mondo. L’Impero Romano e le origini dell’Eurasia occidentale e del Nord Africa medievali e moderne.
    1 punto
  20. Grazie mille Genny. Riporto un trafiletto dello studio del Traina. Domani se riesco posto tutte le mie piastre doppiopunto. Un saluto a tutti. Raffaele.
    1 punto
  21. Potrebbe essere anche che hanno riportato la descrizione fornita dal collezionista,anzi ne sono sicuro... Questa è passata all'asta "collezionare" del 1 e 2 Luglio 2023... https://www.deamoneta.com/auctions/view/879/1245
    1 punto
  22. Ciao Numa Numa, non capisco il nesso tra ciò che ho scritto io e le domande che poni tu. Ho scritto che nell'articolo si parla, a ragione o a torto non saprei, di un bene esemplare, significativo. Pertanto, e qui è il mio pensiero, sarebbe opportuno tenerlo nella sfera pubblica. Opportuno non vuol dire obbligatorio, coercitivo. Siccome quella precisa statua ha, sempre secondo il redattore, carattere di esemplarità e non di serialità come invece tante monete, allora trovo opportuno (non necessario) tenerlo nella sfera pubblica. Non abbiamo bisogno di generalizzazioni oppositive e manichee, di aporie insolubili (Stato vs Collezionismo, Pubblico vs Privato) ma di valutazioni contingenti.
    1 punto
  23. Bagattino (o quattrino) di Pomponesco per Giulio Cesare Gonzaga, vedi collegamento: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-POMG/2 moneta raretta e ben leggibile... Sconsiglio assolutamente di cercare di pulirla. In queste condizioni ogni intervento potrebbe rivelarsi peggiorativo. Sono da indagare le macchie azzurre perchè potrebbe essere cancro del bronzo; anche fosse, la moneta va stabilizzata per evitare che peggiori, senza interventi invasivi effettuati con i prodotti che puoi trovare fra cucina e garage. Mario
    1 punto
  24. Solitamente, ai lati della Santa Casa di Loreto ci sono due angeli che la sorreggono in volo. Ma può capitare che nel caso in cui la Madonna sia in piedi davanti alla Casa che sotto la dalmatica ci sia la testa di un cherubino con le due ali. Te ne mostro una anche se non bella come conservazione (la prima che mi è capitata). Se poi vuoi vederne una come la tua, eccola!
    1 punto
  25. E allora che facciamo? Aboliamo il collezionismo ? Nazionalizziamo le collezioni ? cosi avremmo il solo godimento pubblico proibendo quello privato? Da’ cosi fastidio che un privato possa raccogliere testimonianze del passato ?
    1 punto
  26. Il mio primo esperimento... graditi pareri e suggerimenti
    1 punto
  27. E' vero che siamo in agorà...ma qui mancano solo folletti e gnomi...
    1 punto
  28. Direi che si può fare a questo punto anche un aggiornamento con i video girati a Milano Numismatica che sono sul canale YouTube di Quelli del Cordusio con anche i precedenti girati, buona visione ! https://m.youtube.com/channel/UCqP7Vmgu7Afpiplbt3so2mQ
    1 punto
  29. Mai stato superstizioso. Non tollero di farmi condizionare l' esistenza da convinzioni campate per aria.
    1 punto
  30. Ringrazio Mario @dabbene e tutti i ragazzi del Cordusio per questa splendida iniziativa e anche per avermi permesso di restare a pranzo anche se, non prevedendo di fermarmi, non avevo prenotato per tempo. Non ultimo, un grande grazie perché al momento del pagamento Mario mi ha detto che avrebbe pagato lui per tutti!!! Una cosa per nulla... "scontata"! 😉 Avanti così!!!
    1 punto
  31. Venerdì 17 è un giorno nazionale di sfortuna: c’è chi salta il numero nelle file degli aerei, nelle camere d'albergo o negli indirizzi delle strade. Sono tante le motivazioni che inducono un italiano a evitare viaggi ed eventi importanti o decisioni in questo particolare giorno. Perché il 17? I Greci pitagorici consideravano il 17 un numero sfortunato tra due numeri altrimenti "perfetti", il 16 e il 18. Per i più religiosi, il diluvio biblico cristiano (Genesi 7-11) iniziò il 17° giorno del secondo mese. Nel 9 d. C. la 17a legione romana, tra le altre, fu brutalmente sconfitta dai tedeschi a Teutoburgo e circa 20.000 soldati romani morirono in questo attacco inaspettato. Alcuni ritengono che questa credenza sia nata nell'Antica Roma perché il numero 17 era visto come il numero romano XVII, e nel Medioevo associato alla frase latina "VIXI" (="ho vissuto") vista anche su antiche tombe. "Ho vissuto", che può essere inteso come "La mia vita è finita". Per alcuni italiani, soprattutto al Sud, le superstizioni intorno al numero 17 derivano dal fatto che le cifre imitano un impiccato: l'1 rappresenta l'uomo, il 7 la forca. Perché il venerdì? Si dice che il venerdì sia considerato sfortunato a causa del "Venerdì Santo", che nella fede cattolica era il giorno della morte di Gesù. Inoltre, il giorno più sfortunato di tutti sarebbe se il venerdì 17 cadesse in novembre (Ares docet!) perché in Italia il 2 novembre è il giorno della memoria dei defunti che segue la festa di Ognissanti del 1° novembre. Non tutti gli italiani hanno problemi con il numero 17, ma per sicurezza sembra che la compagnia aerea nazionale Alitalia non abbia la fila 17 su alcuni dei suoi aerei. Sembra che non abbiano nemmeno la fila 13 perché specialmente gli inglesi e gli americani sono preoccupati da questo numero. Allo stesso modo, quando la Renault introdusse il nuovo modello R17 sul mercato italiano nel luglio 1971, cambiò il nome in R177 per rispettare la superstizione.... Come fanno i poveri italiani ad allontanare i cattivi presagi? La gente ha un discreto numero di oggetti portafortuna, il più noto dei quali è probabilmente il cornetto, un ciondolo a forma di peperoncino rosso che protegge dal malocchio ed è solitamente realizzato in corallo rosso, argento, oro o, nella maggior parte dei casi, semplicemente in plastica. I ciondoli rossi, cornetti o coccinelle, sono spesso indossati da uomini e donne che li considerano portatori di fortuna anche in amore. Inoltre il rosso è un colore di buon auspicio per gli italiani perché significa protezione dal soprannaturale. Attenzione però che quando il colore rosso svanisce, l’amuleto non è più efficace. Buona fortuna a tutti! apollonia
    1 punto
  32. Asta Portuscalle Numismatica nr 19 lot 513 https://www.biddr.com/auctions/portuscallenumismatica/browse?a=4082&l=4827563 The Suevi, temp. Rechiar, 448 – 455. Tremissis in the name of Valentinian III with half star, without mint name late 5th-6th centuries, AV Tremissis 1.40 g. Pearl-diademed, draped and cuirassed bust r. Rev. Cross pattée within wreath and with central jewel; flanked by two curved rectangles. Below, CONOB. AG 02.04 var. About UNC. Extremely rare.
    1 punto
  33. Complimenti per l' acquisto. Moneta di grande importanza nel campo delle prove per la sua unicità e per il suo pedigree. Tra l' altro l' elevato valore economico si coniuga con il fatto che ne sei anche l' UNICO possessore ...senza parole solo..🤩 Io nel mio piccolo mi coccolo il mio esemplare di prova in bronzo. Concordo sul fatto che la coniazione su rame e bronzo risulti più affascinante...forse concorre anche un pò di sana invidia!😁
    1 punto
  34. La Banca Centrale presenta le monete in euro bulgare. https://bnb.bg/AboutUs/PressOffice/POPressReleases/POPRDate/PR_20231116_BG
    1 punto
  35. Quello che vi propongo è uno stralcio dell'art. 2 del Regolamento provvisorio dell'Amministrazione della Regia Zecca (ASNA, Ministero delle Finanze, busta 2156). Il documento, datato 1° aprile 1813, presenta l'organigramma della Zecca dove, stranamente, non figura il Maestro di zecca. Il testo prosegue con la descrizione dei compiti di ogni figura elencata nel suddetto articolo e, come si è sempre sostenuto, ci furono due incisori principali: "uno per i ritratti" e "l'altro per i rovesci"; "principali" perché, come scrive lo stesso regolamento, "essi avranno de' travagliatori sotto la loro dipendenza, e degli allievi per istruirli". Da altro documento è palesato come il Rega avesse, per la realizzazione di un nuovo conio, il doppio del soldo dell'Arnaud: per il conio del dritto di una piastra il Rega guadanò 300 ducati, mentre l'Arnaud 150.
    1 punto
  36. peso del fiorino del Reno http://poidsmonetaires.over-blog.com/article-32875776.html Mario
    1 punto
  37. Ma dal momento che noi collezionisti (a detta di certi geni della medicina) dovremmo essere "dei soggetti patologici" , allora dovrebbero esserlo anche tutti coloro che hanno una o più passioni... Mi domando chi non vorrebbe vivere in una reggia, assieme a delle bellissime donne , mangiando bene (magari pure rimanendo fisicamente in forma e perché no, non invecchiando, un po' come Dorian Gray) ? E questo sarebbe da pazzi? Forse se le donne sono troppe e litigiose magari sì, ma per il resto non mi sembra proprio una cosa così preoccupante e patologica.... Come diceva Don Giovanni: "Viva le femmine, viva il buon vino sostegno e gloria d'umanità".
    1 punto
  38. Si sta facendo una ‘gigantesca’ confusione tra l’accumulazione seriale che e’ una vera e propria patologia cui l’espressione ‘accumulazione di cose inutili’ si attaglia molto bene e invece la passione d la pratica ‘collezionistica’ che ha ben altra origine storia sviluppo e soprattutto rilevanza culturale. la differenza e’ la stessa - parlando di cibo - di chi intendesse accomunare chi soffre di disturbi bulimici (non a caso anch’essi disturbi ossessivi-compulsivi) a gourmet e intenditori per i quali il mangiare bene e’ un’arte raffinata ( coltivata non a caso da sovrani, artisti, e celebri gastronomi che con la bulimia non hanno nulla a che fare..). il collezionismo - inteso come raccolta e studio - di cose di valore storico o artistico o documentale - e’ al contrario uno strumento potente di legame dell’uomo con il proprio passato. E’ un bisogno primario dell’uomo che ha creato appositamente contenitori - per questi oggetti del passato o testimonianze artistiche - che sono i musei. Prima nati come luoghi orivati e poi come entità pubbliche per ka Comunita’ . altro che disturbi ossessivi-compulsivi - e’ chi ignora la natura e l’origine di queste passioni che dovrebbe comprendere meglio che il Collezionismo ha avutk un contributo fondamentale per la nostra cultura approfondendola d preservandola attraverso raccolta ragionate - senza le quali - non avremmo oggi in pratica quasi nessun museo
    1 punto
  39. Non ero al corrente di questo articolo del Corriere ma lo ritengo francamente sciocco ed anche offensivo. Non capisco come si possa confondere il collezionismo con la tendenza ad accumulare compulsivamente del ciarpame. Se poi considerassimo come affetti da traumi psicologici tutti quelli che comprano cose inutili, allora si potrebbe dire che viviamo in una società malata, essendo basata sul consumismo. Anche una donna che si diletta ad acquistare scarpe, vestiti e borsette può essere considerata una "malata" dato che compra più cose di quelle che realmente le servono e lo fa solo per una questione di carattere estetico. Si tratta, dunque, di un argomento estremamente scivoloso che andrebbe trattato con grande serietà e professionalità, cosa che in quell'articolo non è stato fatto.
    1 punto
  40. Buongiorno a tutti, Secondo la mia opinione, la moneta é stata decisamente ribattuta, lo stile é piú vicino ad una moneta repubblicana che ad un falso. I buchetti porosi del bordo sono accettabili in un denario d'argento. Vedo piú il bicchiere pieno che vuoto. @Atexano , ci farebbero piacere peso e diametro.
    1 punto
  41. @Atexano Visto che non ti risponde nessuno, ti do la mia opinione, ma prendila con le pinze perchè temo questa moneta sia al di sopra delle mie possibilità. Magari però riesco a stimolare la discussione. Una doppia battitura non è nulla di inusuale, non è quello che mi preoccupa, però la moneta mi lascia dei dubbi, in particolare il bordo e tutti quei buchetti. Inoltre lo stile sembra quello, ma non mi sembra perfetto. C’è qualcosa che non mi torna. Dati ponderali?
    1 punto
  42. Buonasera a tutti, allego le foto di un volume che ho preso oggi alla fiera del libro che in questi giorni si sta svolgendo a Bologna. Lo avevo già visto altrove, ma non ero riuscito a prenderlo e oggi ho colto l'occasione. Si tratta del volume "Monete Sonanti - La cultura musicale nelle monete e nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna" e - come si evince dal titolo - vi sono illustrazioni e descrizioni di monete e medaglie (205 totali) di tutte le epoche collegate alla cultura musicale, corredate da note storiche e non solo. Nota estremamente positiva le immagini delle monete, che sono di ottima qualità e dimensioni, perfette per apprezzarne i dettagli. Allego foto della copertina e dell'indice. Riccardo
    1 punto
  43. Aggiungo due fascicoli Ticinum Notizie Numismatiche Bollettino dell’Associazione Pavese di Numismatica e medaglistica Anno VIII numero 2 (22) Dicembre 2007 Ticinum Notizie Numismatiche Bollettino dell’Associazione Pavese di Numismatica e medaglistica Anno XI numero 1 (26) Ottobre 2010 apollonia
    1 punto
  44. Approfittando del fatto che quest’oggi ho fatto un salto a Londra, due nuovi libri che avevo in mente di prendere da un po’. Soprattutto il secondo visto che riguarda la collezione di uno dei maggiori numismatici e collezionisti britannici, di cui ho apprezzato moltissimo il suo libro sulle monete inglesi. - M. Bull, “ English Gold Coins. From 1816 - 1971” , Spink, 2023. - W. A. Mackay, “The Lord Stewartby Collection of Scottish Coins at the Hunterian, University of Glasgow. Part I.” Volume 71 della collana SCBI. Oxford University Press, 2021.
    1 punto
  45. Secondo me doveva essere un parente del custode della biblioteca del liceo che ho frequentato...soltanto che lui, dopo 30 secondi di lettura, cadeva tra le braccia di Morfeo ed in quel momento il divertimento era assicurato con scherzi di tutti i tipi...ma c'era un solo problema che quando gli chiedevano un libro ce lo tirava dietro e guarda che era un vero cecchino in particolare con i tomi e poi dicono che il liceo non ti in..segna niente.?!!!
    1 punto
  46. Tuttavia la "nostra" moneta è molto interessante, perché pare imitare un solido... per prima cosa notiamo i 3 pendagli al dritto, quindi una donna.... se guardiamo il retro... ci accordiamo che la legenda posta al dritto VOT XXX etc... è proprio ispirata dal retro della moneta "copiata" che a mio avviso, tuttavia, in partenza doveva essere un solido...in questo caso di Aelia Eudocia... queste imitazioni con passaggio da un nominale ad un altro sono abbastanza rare.... saluti Alain
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.