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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/08/23 in Risposte
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ultima entry. Tallero per Pisa del 1606, anno abbastanza comune nel corpus dei talleri, ma in ottima conservazione. uno tra i migliori esemplari di questo millesimo3 punti
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Ciao a tutti, condivido con piacere il mio ultimo acquisto e il penultimo della dinastia Giulio-Claudia mancante all'appello, l'ultimo è Claudio, ci sto lavorando su 😃 Mi piacciono in modo particolare i primi 5 Imperatori di Roma e tutti i personaggi che gravitano loro attorno, grandi condottieri, politici, pazzi scatenati e fra loro alcune fra le prime grandi donne dell'Impero fra cui Livia Drusilla e Agrippina Minore. Tiberio in tutto questo non fa eccezione, valente generale, buon politico, la sua vita è costellata da successi ma spesso sembra quasi che tutto ciò lo faccia per senso del dovere più che perché lo vuole veramente, mi è sempre sembrato un "Imperatore per necessità" e alla fine effettivamente lo è diventato perché era rimasto solo lui, un po' come succederà a Claudio ma senza il siparietto "comico". Per tutta la vita ha avuto un rapporto di amore/odio verso la madre (che pare sia raffigurata sul rovescio della moneta oggetto di questo post), donna potente e autoritaria, quando divenne Imperatore inizialmente andavano d'accordo ma alla fine i rapporti si deteriorarono a tal punto che la "fuga" di Tiberio a Capri pare fosse proprio allo scopo di allontanarsi dall'influenza della madre. Non tornò neanche quando questa morì, lasciando il compito di fare l'elogio funebre ad un giovane Gaio Giulio Cesare Germanico, meglio conosciuto come Caligola, il futuro Imperatore. Veniamo quindi alla moneta, mi piace tantissimo in generale ma il ritratto mi fa impazzire letteralmente: Tiberio, Asse, Roma, 15-16 d.C., RIC 34 10,34g X 27mm, Bronzo D/ TI·CAESAR·DIVI·AVG·F·AVGVST·IMP·VII - Tiberio R/ PONTIF MAXIM TRIBVN POTEST XVII. S C - Figura femminile (Livia?) drappeggiata, seduta a destra, piedi su uno sgabello, sorregge con la mano destra una patera e con la sinistra un lungo scettro Spero che vi piaccia, mi auguro presto di presentarvi anche un bel Claudio 😃 Matteo3 punti
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VENEZIA ANDREA GRITTI (1523-1538) Scudo d'oro Au g 3,38 mm 25 S retroverse dalla parte del leone. Condivido volentieri.3 punti
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Com'è stato ripetuto più e più volte (ma forse è meglio chiarirlo nuovamente), la chiusura di una discussione è di competenza del @CdC e rappresenta un'extrema ratio nel caso in cui, ad esempio, la discussione degeneri nei toni oppure ci siano violazioni del regolamento del forum. In questo caso, invece, si tratta di una normalissima discussione in cui l'argomento si è esaurito spontaneamente ma ciò non significa che si debba provvedere alla chiusura. Anche perché, se applicassimo lo stesso principio a tutte le discussioni presenti sul forum, non so quante ne rimarrebbero aperte...3 punti
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Non vedo il problema della successione se la cassetta di sicurezza è intestata all'erede. apollonia3 punti
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Cominciano le feste di Natale! S. Perfetto, L’impatto del feudalesimo aragonese nel Regno di Napoli. La moneta nei feudi di Napoli (1441-1498), Aracne, Roma 2023 https://www.academia.edu/110838388/L_impatto_del_feudalesimo_aragonese_nel_Regno_di_Napoli_La_moneta_nei_feudi_di_Napoli_1441_1498_Aracne_Roma_2023_320_pp_2 punti
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Buona Festa dell'Immacolata a tutti, nel giorno della Patrona del Regno delle due Sicilie Volevo condividere con voi il piacere di una vista tanto piacevole... I miei Tarì di Ferdinando II:2 punti
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Buonasera, qualche giorno fa ho dato un contributo su una moneta da un grano. Moneta postata da un nuovo utente, in rete ho trovato interessanti informazioni sullo zecchiere Notarbartolo. Allego discussione Credo possa essere di interesse , o solamente per curiosità, leggere su questa sezione la discussione. Antonio2 punti
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L unica tipologia in oricalco con probabile ritratto di Livia è un dupondio, i sesterzi a lei dedicati sono quelli col Carpentum.. piccola precisazione..2 punti
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Sicuramente il metallo, sembra argento buono.. lo stile, tipico per Umberto.. la fattura generale della moneta... calcola che Umberto ed Amedeo nei loro denari, coniati in gran numero, difficilmente trovi due uguali, nel senso che la forma delle lettere è difficilmente uguale uguale.. gli stili cambiano anche di molto e non erano poi molto curati...2 punti
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Ciao a tutti, Anche io mi sono regalato questi libri per Natale 🌲 con sorpresa inaspettata... sul frontespizio di "the coinage of Kamarina" ho trovato la dedica che vedete in foto, che è stata decifrata grazie all'amico @dracma "Dear Sara Sorda, with best wishes from the authors".2 punti
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Grazie, @Parpajola e @anto R! Le vostre precisazioni mi fanno ora tornare ciò che mi sembrava di vedere... allora la foto correttamente orientata dovrebbe essere questa: ...e questa una outline delle legende: Da come si può vedere, in effetti, a parte le lettere riconoscibili (in rosso) sembrano esserci una “mezza lettera” che non significa nulla dopo la “M” a ore 12 e una “mezza V” incompleta subito prima della stessa “M” (segnate in giallo); inoltre, sembra mancare la “N” (segnalata in verde)... ma se sono descritte legende degenerate e lettere stilizzate, allora tutto rientra nel possibile! Bene, presa anche una variante!😊2 punti
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Io non tengo in casa le monete che colleziono, ma le lascio nelle cassette di sicurezza della banca e anche nella cassaforte di una persona molto fidata. Per andarle a trovare mi devo muovere, ma il movimento fa bene alla salute (nella fattispecie in tutti i sensi!). apollonia2 punti
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MILANO LUOGO PIO SANTA MARIA ROTONDA IN S. GIOVANNI LATERANO, Confraternita SCUOLA DELLA PURIFICAZIONE DI MARIA Vedi post n. 98 di questa discussione, altra tessera Tessera di beneficenza D. Madonna con Gesù Bambino in grembo, sotto S.P.M. Scuola della Purificazione di Maria - R. SOLDI 10 Dal volume: TESORO PRECIOSO DE' MILANESI 15992 punti
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Forse perché sono belle?... O forse perché una moneta in alta conservazione è più apprezzabile dal punto di vista dello studio?... essendo essa più propensa a mantenere integri i suoi rilievi senza che questi spariscano ai primi passaggi di mano, d'altronde molte varianti accertate sono diventate tali proprio grazie alle monete in alta conservazione , dove il beneficio del dubbio non era più possibile contemplarlo... inoltre in una moneta in alta conservazione è più apprezzabile il risultato del conio visto che si possono notare anche quei piccoli particolari che in una moneta MB non riusciresti di sicuro a notare... si certo,anche una moneta in bassa conservazione può essere apprezzabile e "affascinante" ma,a parer mio,non si può assolutamente paragonarla ad una sorella in alta conservazione... poi ogni tanto si sente la solita frase:"ha una storia da raccontare"... mi piacerebbe capire che storia ha da raccontare un pezzo di metallo in bassa conservazione che non può invece raccontare un pezzo in FDC... secondo me è proprio il contrario,una moneta in alta conservazione può "raccontarmi" molto sul suo processo produttivo proprio perché,come detto prima,conserva tutta l 'impronta che gli è stata impressa e che farà felice gli occhi di chi la osserverà un domani...2 punti
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Buonasera, dopo una lunga assenza dal forum, prendo come spunto questa discussione per mettere in evidenza anche le storie personali dei vari protagonisti che ruotano intorno a una moneta. La moneta è molto consumata ma si legge ancora bene la sigla F N. F e N sono le iniziali dello zecchiere Francesco Notarbartolo. La carica di zecchiere era molto ambita fra i nobili siciliani e oltre che acquisirla per meriti, parentela la si otteneva anche tramite l'acquisto. La mamma di Francesco Notarbartolo, Francesca vedova di Placido Notarbartolo, fornisce al figlio i capitali per l'acquisto della carica pubblica di maestro di zecca anche il fratellastro di Placido, Ugone, aiuterà economicamente il nipote Francesco questo per il consolidamento del casato. Tutto questo è scritto nell'interessante articolo "Dalla periferia al centro: I Notarbartolo duchi di Villarosa (secoli XVIIXVIII)" di Lucia Craxi nella rivista Mediterranea - ricerche sroriche - Anno IX 2012 pp 57 - 80 Ho allegato il file augurandovi buona lettura. Antonio Dalla+periferia+al+centro.pdf2 punti
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Viviamo nell'era dell'elettronica, di Internet, con tutta la possibilità che vogliamo di generare suoni ed effetti speciali di ogni genere con computer, tastiere e attrezzature varie alla portata di tutti. Prima non era così, sia perchè in generale l'elettronica era meno avanzata sia perchè i mezzi per generare effetti sonori erano comunque più costosi e meno alla portata dell'uomo comune, o del tutto fuori di essa, appannaggio dei musicisti di professione o dei primi informatici. Ecco una selezione di opere, dalla fase pionieristica degli anni '40 fino agli anni '70: non musica propriamente detta ma effetti sonori surreali, che riportano spesso alla mente quelli sentiti in tanti vecchi film di fantascienza o d'orrore anni '50 e '60. Un frascino tutto particolare che sarà certamente apprezzato da chi adora la tecnologia e il cinema o la TV d'epoca. Pierre Schaeffer - Études de bruits (1948) https://www.youtube.com/watch?v=CTf0yE15zzI Herbert Eimert - Klangstudie II (1952) https://www.youtube.com/watch?v=HTSed3Ybzhg Otto Luening - Low Speed (1952) https://www.youtube.com/watch?v=Axwf6hVUnoI Karlheinz Stockhausen - Telemusik (1966) https://www.youtube.com/watch?v=vdIe2CrorMM Charles Wuorinen - Time's Encomium (1969) https://www.youtube.com/watch?v=CKq8DkBk_GA1 punto
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Le ultimi battaglie dell'impero romano d'Occidente sono molto poco conosciute e documentate. Ma non per questo furono meno fondamentali negli ultimi anni dell'impero d'Occidente. Chi conosce, per esempio, la battaglia di Bergamo del febbraio 464 in cui Ricimero sbaraglierà l'esercito degli Alani di Beorgor? Nel 468 d.C., nelle acque davanti alla città di Cartagine, si consuma uno dei peggiori disastri militari dell'intera Storia romana. È la battaglia di Capo Bon, nella quale Genserico, re dei Vandali, distrugge la più grande flotta romana mai messa assieme nella Storia. E con essa, l'ultima speranza per i Romani di poter avviare una ripresa dell'impero in Occidente.1 punto
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Salve condivido foto di una cartolina viaggiata Tripoli e chiedo maggiori informazioni ai più esperti. Ringrazio in anticipo1 punto
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GREEK, TARSOS – 318 BC Alexander III LEGEND SYMBOLS Obv: Youthful head of Herakles facing right, wearing a lion’s skin headdress. Rev: ΒΑΣΙΛΕΩΣ (top), ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ (right), Zeus Aetophoros seated left, holding eagle in out stretched right hand and scepter in left hand; ΙΙΑΡ monogram before; Θ under his throne. DOCUMENTATION Value: Tetradrachm. Metal: AR Silver. Weight: 17.23 grams. Mint: Tarsos. Date: circa 323-317 BC. Attribution: Price 3036a (same obverse die); Müller 1286. Questa moneta è uno splendido tetradramma postumo emesso in onore di Alessandro Magno. Le zecche regionali di Alessandro continuarono a emettere le sue monete per quasi 200 anni dopo la sua morte, avvenuta nel 323 a. C. Questa moneta è stata battuta nella zecca di Tarso, una città greca di nuova ellenizzazione in Cilicia. Si dice che le monete del tipo di Alessandro fossero così popolari che i suoi successori continuarono a riprodurle come moneta dominante in tutto il mondo ellenistico e si è scoperto che circolavano a grandi distanze, ben oltre la Grecia continentale. In seguito alla morte di Alessandro, l'impero macedone non rimase intero e fu diviso in tre regioni distinte dai suoi generali (si veda il tetradramma di Lisimaco). È interessante notare che le monete postume erano tipicamente coniate insieme a quelle delle nuove città-stato, ma spesso con il nome dei suoi successori aggiunto al rovescio. L'incisione del rovescio di questa emissione non aggiunge il nome del successore ma la legenda ΒΑΣΙΛΕΩΣ o "re", che era una caratteristica tipica di molte monete postume e non si trovava tipicamente nelle sue emissioni in vita, insieme ad ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ, per "Alessandro" a sinistra di Zeus seduto. Per il resto, le monete postume ricordano da vicino le sue emissioni precedenti, ma con alcune piccole modifiche artistiche e stilistiche, oltre ai consueti cambiamenti di simboli e monogrammi al rovescio in base alle nuove autorità di zecca. Alcuni hanno ipotizzato che le immagini di Eracle sul dritto dei tetradrammi più tardi siano state trasformate per assomigliare a quelle di Alessandro, dal momento che a questo punto le zecche dell'Asia Minore iniziarono a raffigurare i re successori sulle proprie monete. L'immagine del rovescio continua la pratica cilicia di raffigurare il dio greco Zeus Etoforo, seduto in trono rivolto verso sinistra e forse modellato sulla base della statua di culto scolpita da Fidia nel Tempio di Zeus a Olimpia. Da https://ancientnomosart.org/exhibits/greece-tarsos/ apollonia1 punto
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I Kraftwerk sono più degli anni '70 ma hanno fatto scuola in generale. Mi piace molto questo pezzo del 1977, cantato nella loro lingua madre: Quanto agli anni '80 mi vengono in mente autori all'epoca "underground" ma oggi molto apprezzati come: Ma lo spirito profondo degli anni '80 è rappresentato soprattutto da opere come questa, magistralmente riprodotta ancora oggi dal 1985:1 punto
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Da come descritto dalla Artemide.......... Si tratta di due monete diverse, ma dallo stesso conio. Quella della NAC e di gr. 7,57. Quella della Artemife e di gr. 7,27. Nel merito dei realizzi.........il mercato è imprevidibile. Sulla genuinità, una visione dal vivo sarebbe opportuna. Probabilmente la moneta Artemide, fosse stata esitata dalla NAC, non avrebbe realizzato il prezzo Artemide.1 punto
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Ancora un po’ di storia su questo Tondello: http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/scudo-oro-doge-gritti/ Di Carlo Barzan. Gli anni del dogato di Andrea Gritti, dal 1523 al 1538, furono piuttosto tumultuosi per l’Italia. La battaglia di Pavia aveva dato a Carlo V il temporaneo predominio nella penisola. Roma aveva subìto il sacco da parte dei lanzichenecchi, i mercenari arruolati nell’esercito imperiale. Firenze aveva perso le sue libertà. I possedimenti veneziani a Oriente erano minacciati dall’impero ottomano. La Repubblica di Venezia rispose con decisi interventi militari e finanziari. Per far fronte alla richiesta di monete d’oro da parte delle truppe impegnate sui vari fronti, il Consiglio dei Dieci previde di affiancare al ducato allora in uso una nuova tipologia monetale aurea. Il 15 maggio 1528 un decreto firmato da Daniel Rhenerius e Franciscus Donatus chiariva: «Questo Conseglio intende quanto sia il continuo bisogno che si ha di trovar scudi dal sol per mandar alli exerciti nostri». Annunciava quindi l’entrata in uso della nuova moneta, lo scudo, e lo descriveva: «con il S. Marco in soldo in uno scudo da una banda et dall’altra una iusticia cum lettere atorno che dicano Andr. Griti». In effetti sul diritto la moneta raffigurava una croce fiorata all’interno di un cerchio, mentre dentro un bordo perlinato la legenda citava Andreas Griti dux Venetiar(um), ‘Andrea Gritti doge di Venezia’. Al rovescio il campo era occupato al centro dal leone di san Marco e nella parte superiore da un gruppo di tre foglie e due volute ai lati. La legenda precisava Sanctus Marcus Venetus. L’iconografia era semplice ma vigorosa: mancava il ritratto del regnante, ma il simbolo cristiano della croce e il leone, per antonomasia riferimento al potere di Venezia, bastavano per identificarla immediatamente. Il peso era di 3,4 grammi e il titolo di 917 millesimi, inferiore quindi al titolo del ducato, che era di oro zecchino, cioè 997 millesimi. A causa della nuova commessa, la zecca di Venezia si trovò a dover fronteggiare un improvviso e imponente carico di lavoro. I provveditori in zecca cercarono di rimediare con l’assunzione di nuovo personale: intanto ad aiutare Gambello e Benintendi alla lavorazione dei conii era arrivato Paolo de Franceschi. Fra maggio 1528 e luglio 1529 tutta la produzione si svolse sotto la sovrintendenza del massaro all’oro Marco Donà. Le loro fatiche furono premiate perché, grazie agli utili derivati dalla produzione delle nuove monete, la zecca di Venezia poté provvedere autonomamente al pagamento dei salari, che dal 1507 erano a carico della cassa del Consiglio dei Dieci. Il 7 novembre 1530 «ritrovandose questa cita et altre terre nostre in strettela de monede» venne ritenuto conveniente «proveder che almeno se possi haver oro de menor quantità de quello del ducato». Fu quindi introdotta anche una frazione dello scudo: pesava 1,68 grammi, valeva la metà ed era definita medias corona aureas. /1 punto
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Inizio io: Per il prossimo Natale ho deciso, tra l'altro, di regalarmi un libro di @antvwaIa e @Poemenius (in ordine di comparizione come autori) A. Trivero - A. Gennari, Ex Nummis Historia: Agonia e morte di un impero. http://www.classicadiana.it/libreria/content/trivero-gennari-ex-nummis-historia-agonia-e-morte-di-un-impero Alberto Trivero Rivera - Alain Gennari Ex Nummis Historia: AGONIA E MORTE DI UN IMPERO Gli ultimi anni di esistenza dell'impero romano d'Occidente raccontati attraverso le sue monete. Ed. 2013, f.to 17x24cm., pp. 224, ill. b/n. Il V secolo è il momento del grande cambiamento epocale del Mondo Occidentale. Forse il Medioevo inizia già prima, con l’imporsi del misticismo cristiano e la morte del pragmatismo classico, ma è nel V secolo che il bacino del Mediterraneo si converte in un crogiuolo di popoli, di modi di vivere e di idee dal quale nascono i diversi popoli che oggi compongono il mosaico europeo. E, ovviamente, questo cambiamento epocale si rispecchia anche nella moneta, sia intesa quale strumento di pagamento, sia quale veicolo di diffusione delle idee. Il culmine di questo processo si è dato negli anni che seguirono al sacco di Roma e che culminarono nella deposizione di Romolo Augusto. Questa intima relazione tra moneta e contesto storico è stato l’indirizzo costante seguito dai due Autori, cultori della numismatica ma anche storici appassionati, i quali più che catalogare le monete di quei 25 anni, si sono interrogati su quale fosse la loro ragione d’essere, sul perché fosse stata coniata proprio “quella” moneta e non un’altra, perché la scelta di un’iconografia, o la modifica di un particolare nel disegno di un rovescio che solo all’occhio disattento può sembrare marginale. La crisi economica strutturale che ha investito l’impero romano sin dal III secolo, e dalla quale non ne è più uscito, si riflette soprattutto sulla moneta di uso quotidiano – quella di bronzo – la cui svalutazione si traduce nella riduzione delle sue dimensioni, sino a giungere ad un nummo talmente piccolo (lenteja, lo chiamano gli spagnoli) che anche una modesta corrosione è sufficiente a renderlo illeggibile o anche a farlo scomparire. I piccoli bronzi del V secolo sino a pochi decenni fa furono poco studiati e spesso “snobbati” dal collezionismo, più affascinato dalla bellezza del ritratto di un sesterzio. Invece è proprio a queste i testimoni della quotidianità popolare che i due Autori hanno dedicato maggiore attenzione, raccogliendo una sfida molto particolare: attraverso l’analisi approfondita della moneta – ma soprattutto del nummo – raggiungere una maggiore comprensione degli eventi politici dell’epoca, come quelli connessi a Ricimero e Odoacre; e specularmente, dallo studio degli eventi, tentare di rispondere a qualcuno tra i numerosi quesiti numismatici, ancora sul tappeto, relativi alla numismatica dell’Impero d’Occidente della seconda metà del V secolo. La siliqua illustrata nella copertina, di zecca italica, ma nel nome di un imperatore d’Oriente e con un’iconografia propriamente gotica, illustra, meglio di ogni parola, il contenuto di un lavoro che è altrettanto libro di storia quanto di numismatica.1 punto
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Grazie a tutti per i vostri sempre preziosi e graditi interventi 😃 @Pxacaesar sono ansioso di vedere l'asse di Claudio! @torpedo magari prima o poi riuscirò anche ad avere quello 😅1 punto
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E' un uomo Non è rotonda Nazione che non utilizza l'€uro E crepi l'avarizia eliminiamo pure due continenti!1 punto
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Sfrega sfrega la lampada,magari il genio esce davvero eh.....🧞1 punto
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Interessante! 🤩 A parte le sigle del Doctor Who in particolare, gli altri autori gli ignoravo totalmente. Io mi tengo nello smartphone un pezzettino di audio fatto col Theremin per quando voglio integrare un effetto speciale sonoro ad una frase che crea l'atmosfera di mistero o paura 😂😂😂 un po' come fosse una musica sotto campo... Spassoso se non te l'aspetti 😁 Personalmente ho apprezzato molto autori musicali dai inizi degli anni 80' , quindi vado un po'' fuori i margini del tema delle discussione, riferendomi, con alcuni esempi, a Herbie Hancock, Rockit Kraftwerk, Tour de France, Art of Noise, Beat Box e altri di cui non mi vengono i nomi... Però il Theremin era già praticamente soppiantato da altri strumenti elettronici, in particolare la tastiera elettronica che poteva emularlo ed era più semplice da suonare, dunque hanno seminato la musica elettronica da renderlo più facilmente un fenomeno commerciale da quel periodo. In effetti, in quanto musica e in quanto anni '80, la tendenza non era solo ascoltarla, ma ballarla nelle discoteche, anche se nello specifico erano pochi a saper fare electric boogie o il robot o movimenti che ricordano Michael Jackson (ma preferisco menzionare il suo insegnare di ballo, meno conosciuto Michael "Boogaloo Shrimp" Chambers), ma questo è un altro discorso ... 😉1 punto
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Ma qualche divagazione ci può stare, ad es. quando vi sono due possibili abbreviazioni della stessa parola come nel caso di “dottore”, titolo che appartiene a chiunque abbia una laurea, in qualunque disciplina (quindi anche un laureato in una facoltà di numismatica). Le due abbreviazioni dott. e dr. (sempre col punto) sono attestate nei dizionari italiani e si possono utilizzare indifferentemente. Dr. deriva dall’inglese e si usa in quasi tutti i Paesi dell’Europa settentrionale, mentre Dott. è un'abbreviazione solamente italiana che rispecchia la nostra lingua. Di conseguenza è anche quella consigliata. Un’ulteriore precisazione è che, secondo l’Accademia della Crusca, non è vero che i termini dott. e dott.ssa facciano riferimento a tutti coloro che hanno ottenuto l’attestato di laurea ma non svolgono alcuna professione medica, mentre dr. e dr.ssa si utilizzano per chi è medico di professione. Per chiarire la professione effettivamente svolta si introduce la specificazione della qualifica (ad es. medico generico, medico chirurgo, pediatra, neurologo, ecc.). Un’ultima considerazione riguardo al titolo di dottore di ricerca per chi ha ottenuto il dottorato in ricerca (titolo accademico corrispondente al terzo ciclo di istruzione Universitaria, che offre una formazione specialistica finalizzata allo svolgimento di attività di ricerca di elevato livello). Le possibili abbreviazioni sono Dott. Ric. oppure Ph.D. (Philosophiae Doctor) e il loro utilizzo è stato fissato dall’art. 19, primo comma della Legge n. 240/2010. Buonanotte (so che si scrive unito ma non so se può essere abbreviato), apollonia1 punto
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Ciao! Non dimentichiamoci che l'errore è sempre dietro l'angolo per chi redige dei lavori .... a maggior ragione se si tratta di tavole, peraltro scritte a mano, Figuriamoci .... se devessimo fare la conta di quanti errori vengono fatti oggi nei libri e cataloghi .... grazie anche al copia/incolla, non ne usciremmo più. saluti luciano1 punto
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Che senso ha imbattersi in monete di questo tipo, non sapendo prima se si tratta di denari o altro, per poi restituire tutto al mittente...gran tempo perso1 punto
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Vi arrendete? Tre "aiuti" personalizzati! Utilizzando il 'Cerca' del sito, confidando che non sbagli, ho questi risultati: @littleEvil Hai menzionato lo Stato di appartenenza di questa moneta solo una volta da quando sei iscritto al sito. @Meleto Hai identificato una moneta dove era raffigurato il nonno del personaggio sulla mia moneta. @Liucksky03 Da quando sei iscritto non hai mai menzionato questo Stato. ps: fatene buon uso....1 punto
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Quando sento questa espressione mi vengono sempre i brividi.... pensando al personaggio fiorentino che spesso utilizza questo intercalare prima di accanirsi sulle sue vittime (in senso metaforico si intende)!1 punto
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Asta Sartor odierna - lotto 1 Aquileia - Gregorio di Montelongo (1251-1269) Denaro - D/ GREGORI - ELECTVS, figura di prelato stante di fronte, stringe sul petto con ambo le mani un libro aperto. R/CIVITASA - QVILEGIA, S. Ermacora, mitrato, stante a destra, porge la croce patriarcale al Patriarca, stante sulla sinistra - MIR 15 Bernardi 18 Ag 1,12 g1 punto
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Collezione M. Othon Leonardos del 1927. Pezzi napoletani di estrena rarità.1 punto
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Ciao, allego anche io una rarissima moneta con una suggestiva rappresentazione dei magi al rovescio: Ferrara Ercole I d'Este, 1471-1505. Da 8 quattrini, AR 0,91 g. Scena dell'adorazione dei Magi alla Beata Vergne col Bambino. Rv. Idra a sette teste sui tizzoni ardenti. CNI 70. MIR 262. Ex NAC/Varesi 115.1 punto
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Ovviamente tutte le piastre sono da 12 Carlini, cioè 120 Grana...o se vogliamo 6 Tarì o 240 Tornesi o 1440 Cavalli. Però solitamente sulle Piastre c'è G.120 (120 Grana). Gioacchino Napoleone però ha preferito Dodici Carlini (pur non avendo coniato carlini ma solo monete da 3 e 2 Grana, per poi passare ai Franchi, alle Lire ed ai Centesimi)1 punto
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Su una piastra da 12 carlini 1809 o 1810 (solo su queste c'è scritto 12 Carlini)1 punto
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Pacchiana ma bellina.... forse mi piace per la presenza di alcune banconote emesse dalla banca centrale mongola risalenti al 1924, quest'ultime riprodotte sulla "moneta" con la tecnica della microincisione a colori, nonchè monete varie. Mongolia 20.000 Tugrik del 2019 - 95° Anniversario della Bank of Mongolia1 punto
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Fiji 2 dollari in argento ad alto spessore, lavorato grezzamente tipo terracotta per emulare l'armata di Qin Shi Huang.1 punto
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1591 MAGENTA (MILANO) Importante e rara tessera benefica, purtroppo non ho trovato documentazione di questo LUOGO PIO. Al diritto Madonna in trono con in braccio Gesù bambino, ai lati due persone in ginocchio stanno pregando, al rovescio ELEMOXINA PAVPERVM CHRISTI / MAZENTAE1 punto
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Bonjour à toutes et tous, Je vous présente ce jeton ou méreau trouvé en France ( Vaucluse ) pour en savoir plus. Je pense à un jeton à compte de marchand Lombard par ressemblance dans le style. Mais je n'ai aucun document le prouvant. Merci d'avance pour toutes informations à son sujet. Diamètre : 23mm Poids : 2.8g Buongiorno a tutti e tutti, vi presento questo gettone o méreau trovato in Francia ( Vaucluse ), per sapere ne più. Penso ad un gettone a conto di commerciale lombardo per somiglianza nello stile. Ma non ho nessuno documento che lo prova. Grazie per anticipo per ogni notizia al suo argomento.1 punto
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