Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/11/23 in Risposte
-
Ciao, oggi condivido un denario dell'Augusta Giulia Domna moglie dell'imperatore Settimio Severo con la personificazione sul rovescio della dea Concordia (corrispondente alla dea greca Harmonia) coniato nelle officine della Zecca di Lodicea a Mare. Il ritratto molto stilizzato ( diversamente dai denari coniati a Roma dove i tratti sono molto più realistici) e' proprio caratteristico di tali emissioni e dei maestri incisori della citta Siriana. Giulia Domna, sorella di Giulia Mesa, fu un'Augusta molto influente protagonista attiva delle vicende politiche e non solo durante tutto il regno del marito ed anche successivamente con i figli Caracalla e Geta. Sostituirono entrambi il padre anche se il periodo di co-reggenza durò poco in quanto Caracalla nonostante sembra avesse promesso al padre in punto di morte che avrebbe rispettato il fratello, per governare da solo, non esitò ad ucciderlo e da alcune fonti storiche sembra proprio con l'avallo della madre....Cosa aggiungere, triste vicenda se così andarono i fatti. Per quanto concerne la Concordia era per i romani colei che faceva svolgere i rapporti tra persone nella vita quotidiana nel migliore dei modi, in armonia e comprensione, e sulla mia moneta è rappresentata seduta con doppia cornucopia in braccio a sinistra e la patera nella mano destra. Da visione diretta il denario risulta coniato, abbastanza centrato, con discreto metallo ed ha svolto la sua funzione di moneta. Condivido anche un altro esemplare sempre di Lodicea ( con ritratto inconfondibile) ed un esemplare coniato a Roma. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm 3,35 g RIC 6373 punti
-
Ciao a tutti, vi presento questo testone della mia collezione. Sisto V (1585-1590), Roma, Testone (Munt 47, CNI 104). D/: stemma ovale in cornice con due piccole volute esterne in basso, cimasa gigliata, chiavi con impugnatura trilobata e doppi cordoni. * SIXTVS * V * _ * PON * MAX * R/ il Santo, nimbato, seduto, volto a sinistra, tiene nella destra protesa le chiavi oblique ed inverse e nella sinistra il libro contro il fianco. * S * PETRVS * _ * ALM * ROMA * All'esergo: * 15 - 88 * ai lati del segno di zecca di Girolamo Tronci, zecchiere. T/ liscio. Peso: 9.55 g. Si tratta di un testone piuttosto raro: questo esemplare in particolare risulta particolarmente ben conservato e con una gradevole patina di medagliere. Michele3 punti
-
anche io in collezione ho un pezzo del 1790. è una piastra, naturalmente di Ferdinando IV, del tipo più comune.3 punti
-
Buongiorno a tutti, inizio la mia settimana Numismatica riproponendo il mio Tari Di Filippo IV 1622. Ringrazio @fricognaper aver resuscitato questa discussione e anche un po' la mia vena Vicereale. Nel mio Tari' il simbolo dello coniatore dovrebbe essere una B coricata. Siete d'accordo? Saluti Alberto3 punti
-
Mi sono regalato con bonifico l’abbonamento alla Rivista e all’Associazione, la rivista merita ma anche il sostenere Antonio Morello con quello che ha fatto negli anni per la nostra numismatica e’ un atto per me dovuto e decisamente da imitare.3 punti
-
Condivido. A mio modesto parere, le rarità devono tenere conto soprattutto dei numeri assoluti di pezzi disponibili, altrimenti, si rischia di fare confusione e perdere riferimenti di comparabilità della rarità con altri corpus. Questo rischio vale specialmente per chi si affaccia per la prima volta a monetazioni che sono fatte, considerando tutti gli anni di coniazione, di poche centinaia di pezzi. Per esempio, nell'ipotesi che un collezionista non ancora esperto di medicee legga su un catalogo che una particolare moneta sia un R, senza sapere che in realtà ce ne sono meno di 30 pezzi per quell'anno di coniazione, si potrebbe fare un'idea, sbagliata, di poterla trovare disponibile anche al mercatino della domenica e magari sottovalutarne il suo valore e reperibilità.3 punti
-
Grazie veramente del ricordo, sono passati dieci anni ma la mission divulgativa e per i giovani e’ rimasta ed e’ aumentata e incomincia a dare buoni risultati …un caro saluto !3 punti
-
Ciao @ZuoloNomisma, dalle immagini leggo "ROM" al rovescio, sarebbe il CNI 107, anche se non è segnalata la stellina a fine legenda, mentre nel Muntoni questa variante manca: Ho studiato di recente questi testoni "1588" per l'acquisto di un esemplare simile (ultima asta Cambi), non in conservazione pari al tuo, ma interessante per la totale assenza dei segni di interpunzione al rovescio, sia in legenda che all'esergo: Classificato CNI 106, probabilmente si tratta di un conio "unico", e credo non si sia frutto di una precisa volontà dell'incisore quanto di una sua svista, forse le "stelline" erano l'ultima aggiunta al conio, e l'operazione è stata dimenticata... Ciao, RCAMIL.2 punti
-
Sei fortunato ad avere questo tipo di materiale che non si trova dietro l' angolo. Grande quantità GRANDE divertimento ! .. ecco, ...questo è un sogno ricorrente ....😵💫 ... Non svegliatemi....2 punti
-
Se e' Gargaresh ha ancora più senso, ci riporta alla battaglia della omonima cittadina combattuta nel gennaio 1912. durante la guerra Italo-Turca.... Guarda qui tutto torna... https://it.m.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Gargaresh Grande pezzo di storia postale, tutto documentabile. Ringrazio @Stilicho per le belle parole. @Ptr79 se ne hai altre anche con annulli non nitidi postale comunque, al limite non scriviamo nulla ma ci godiamo la cartolina. Ciao2 punti
-
2 punti
-
Credo che sia una medaglietta votiva, postuma, che si riferisce ad una "miracolo" avvenuto a Messina nel 1712 : la lacrimazione del Bambin Gesù in cera, facente parte del presepe allestito da Frate Fabris nella chiesa di San Gioacchino. Il "miracolo" fu poi confermato dal Tribunale Ecclesiastico, dando vita ad una vera e propria tradizione.2 punti
-
Buongiorno Per chi volesse fare un giro turistico per la Riviera del Brenta, potrebbe visitare Villa Valier, appartenuta alla nobile famiglia Valier, dove sicuramente Elisabetta Querini, ha soggiornato e vissuto. Cordialmente Giovanni Melior est sapientia quam vires2 punti
-
Questi meravigliosi monologhi veneziani (o forse sarebbe più appropriato definirli soliloqui: chi mai potrebbe azzardarsi a proporre integrazioni od opinioni differenti, stante la minuzia dei dettagli riportata) di Domenico sono di straordinario valore. E, quel che è incredibile, è che si leggono di un fiato. Bisogna ringraziare l’Autore di questi threads che, se da un lato è vero che sono una summa di citazioni, dall’altro costituiscono una fonte inesauribile di informazioni per i numerosi seguaci della monetazione della Serenissima. E anche trovare le citazioni poi non è così banale: solo con i mezzi, il tempo dedicato e la passione di Domenico si possono coordinare in modo così fluido e armonico da costituire via via un’opera omnia per questo affascinante settore della Numismatica. 👏🏽👏🏽👏🏽2 punti
-
Certo, basta paragonare una 100 lire Carlo Alberto che abbiamo piú pezzi di tutti i talleri di Pisa..sono due mondi completamente separati. Qui bastano pochi collezionisti seri che le monete non ci sono per nessuno, parlo delle Toscane. Un saluto2 punti
-
Ottima discussione, complimenti a "Litra68". Approfitto per postare il mio piccolo bronzo di Elia Flaccilla, un Centennionale A4, mm. 15 gr 1,05, SALVS REI-PVBLICAE , zecca di Tessalonica. Sinceramente non riesco a definire il "sedile" tra le due indicazioni fornite da "Stilicho" e inoltre colgo l'occasione per chiedere agli amici esperti della monetazione cosa possa significare quel "segno" sopra la testa della Vittoria (un ramo di palma ?) che si trova solo, da quello che mi risulta, negli A2 e A4 di Tessalonica. Grazie e buona giornata ! https://www.tesorillo.com/aes/131/131i.htm2 punti
-
🤔Buongiorno, un privato mi propone per pochi euro queste tre monetine della Gloriosa Repubblica di Genova (sono emigrato a Torino, ma sono nato sotto la Lanterna). Mi intriga la n gotica nel II quadrante e qui sotto riporto quanto anni fa scrisse l'ottimo @dizzeta. Chiedo a ottimi/e @matteo95, @monbalda e altre/altri se vi sono nuovi lumi su questa curiosa N. Grazie "Visto che non mi pare ci siano spiegazioni, e fintantoché qualcuno me le fornirà, a me piace darmi delle risposte, anche se so bene di essere completamente fuori strada. Ebbene escludo sia il segno di uno zecchiere, la zecca di Nizza , un Niccolò Spinola o Doria, a me piace pensare possa essere la N di Napoli: dal 1318 al 1335 Genova era governata da Vicari del Re di Napoli e quindi perchè non potrebbe essere quella piccola n gotica un segno del loro governo?"1 punto
-
Buonasera a tutti, ho recentemente aggiunto in Collezione Litra68 questa monetina per pochi spiccioli ma che mi soddisfa molto. Chiaramente come di consueto parto dalla moneta per un minimo di indagine storica che la contestualizza. Prima riporto la catalogazione della casa d'Aste. Aelia Flaccilla (Augusta, 379-386/8). Æ (22,3mm, 4g). Constantinople, AD 378-383. Diademed and draped bust r. R/ Victory seated r. on throne, inscribing shield set on column; CONE. RIC IX 55.5. E poi quanto preso da Wikipedia. Elia Flavia Flaccilla (o Flacilla, latino: Aelia Flavia Flaccilla; ... – Costantinopoli, 386) fu Augusta dell'Impero romano e prima moglie dell'imperatore Teodosio I. Ebbe due figli, gli imperatori Arcadio e Onorio, e una figlia, Pulcheria. È venerata come santa dalla Chiesa ortodossa, il 14 settembre; per i cattolici è venerabile. Flaccilla era molto probabilmente nativa della provincia romana dell'Hispania, come attestato dal poema Laus Serenae del poeta Claudio Claudiano. Sulla base d'un passaggio incerto di Temistio (orazione xvi, De Saturnino), il padre di Flaccilla potrebbe essere stato Claudio Antonio, prefetto del pretorio delle Gallie, che fu console nel 382, ma l'identificazione è dubbia; infatti, una seconda interpretazione vuole il passo in questione riferito a Flavio Afranio Siagrio, console assieme ad Antonio nel 382. L'unico parente identificato con certezza dalle fonti è il nipote Nebridio, figlio di una sorella dal nome sconosciuto, il quale sposò Salvina, figlia di Gildone, da cui ebbe due figli, un maschio e una femmina. Il suo matrimonio con Teodosio I, figlio del conte Teodosio ed anch'egli originario dell'Hispania, avvenne probabilmente nel 375/376, in quanto il figlio maggiore, Arcadio, nacque alla fine dell'anno successivo. All'epoca Teodosio era caduto in disgrazia presso l'imperatore Valentiniano I e si era ritirato a vita civile a Coca, in Galizia. Dopo Arcadio, nato dunque prima dell'elevazione al trono di Teodosio, nacquero altri due figli. La prima fu Pulcheria, nata anche lei prima dell'elevazione al trono di Teodosio, come attestato da un altro passaggio della Laus Serenae, e morta infante, come raccontato da Gregorio di Nissa. Il secondo maschio, Onorio, nacque il 9 settembre 384. Fervente cristiana, impedì a Teodosio di incontrare l'ariano Eunomio, e fu celebrata dal vescovo di Milano Ambrogio e da Gregorio di Nissa, il quale pronunciò la sua orazione funebre in occasione del suo seppellimento a Costantinopoli. Le fu dedicata una statua nel senato di Costantinopoli. Sono ben accetti vostri interventi e ulteriori notizie in merito alla figura della Augusta Aelia. Saluti Alberto1 punto
-
E' una emissione di Costantino I per la celebrazione del DIVO CLAVDIO (ovvero Claudio II il Gotico qui con capo velato) da cui si vantava (artatamente) di discendere. Il rovescio, con varie abbreviazioni, e' REQVIES OPTIMORVM MERITORVM: Type 183 (tesorillo.com) Forse SIS (Siscia) in esergo? Ciao. Stilicho1 punto
-
IMPERO RUSSO Caterina II° La Grande 1 Rublo Sestroretsk in rame del 1771 In quegli anni (1771/1772) si pensò di coniare un Rublo in rame, solitamente era una moneta da 24 grammi d'argento ed equivaleva a ben 20 pezzi da 5 Kopechi* ,quest'ultima era un'imponente moneta di rame da 51 grammi di peso e 41 mm. di diametro. * la mia del 1778 Il Rublo Sestroretsk risultò quindi una moneta da più di un chilo, esattamente da 1018,40 grammi, circa 78 mm. di diametro e 25 mm di spessore. Nel 1769 Caterina IIa di Russia per finanziare varie operazioni militari autorizzò l'emissione di assegnati per 10 milioni di Rubli. Assegnati che nel 1771/72, stando a quanto previsto, potevano essere riscattati solo con monete di rame. Anche se pagati con le enormi monete da 5 Kopechi* da ben 51 grammi di rame e 41 mm di diametro in circolazione servivano 200 milioni di pezzi solo per onorare gli assegnati. Fu così che a Sestroretsk, in una fabbrica di armi e munizioni, si pensò di coniare un Rublo in rame, ma i problemi tecnici e di manodopera furono insormontabili e non fu impossibile coniare 10 milioni di pezzi. L'idea del Rublo in rame fu abbandonata in breve tempo.1 punto
-
Stati Uniti d'America Pismo Beach - California - Dollar 1933 La depressione, nonchè la conseguente crisi bancaria, colpi duramente i residenti della città costiera di Pismo Beach in California. Nel 1933 utilizzarono un curioso ed efficace mezzo di scambio, delle conchiglie Un particolare bivalve con un guscio molto spesso che si trovava in gran numero lungo la costa, il mollusco era di grandi dimensioni ed era apprezzato soprattutto come alimento. A causa della carenza degli spiccioli i commercianti del luogo, sentita la Camera di Commercio, furono d'accordo nell'usare queste conchiglie temporaneamente al posto del denaro sonante, potevano essere riscattati in una data successiva. La pratica si dimostrò alquanto redditizia poichè la maggior parte di queste conchiglie venivano trattenute come souvenir dai turisti, e quindi non più portati al "cambio" I tagli andavano da 25 cent ad un dollaro, venivano firmate fronte/retro e dorso singolarmente, numerate, datate, ed alcune portavano addirittura il motto: "In God We Trust", in buona sostanza dei pezzi unici, ognuna era diversa dalle altre. Dato il loro successo (più che altro perchè la maggior parte non venivano riscattate...) arrivarono sino al 20 dollari. Tutt'ora i pezzi originali dell'epoca sono ambiti dai collezionisti. Recentemente alcuni commercianti della zona, per far rivivere quel periodo storico, hanno creato dei "Buoni da 5 Dollari" (foto)1 punto
-
Cina - Tibet - Mongolia - Siberia - Russia asiatica. Brick tea Mattoncini di the pressato largamente utilizzate come moneta nel periodo 1700/1920. Usati come soldi o come cibo nei periodi di carestia. Alcuni tipi erano frazionabili.1 punto
-
Malaysia (Malacca portoghese) In uso dalla metà del XV° sec. sino agli inizi dell'800. Siam / Thailandia In uso dal XVI al XIX sec. Nigeria ed Africa mediterranea Sec. XVIII-XIX - Piccole forme in metallo alternative all'uso del metallo grezzo. Coste del Mar Nero Premoneta delfino: V-IV sec. a.C.1 punto
-
Ciao era solo un “consiglio” di buon senso in merito al contenuto della richiesta del messaggio. Poi ovviamente ognuno fa quello che ritiene più adeguato 😉1 punto
-
Grazie davvero! Perché non potrebbe essere? A me, ricordando il rasoio di Occam, sembra che la sua sia una spiegazione semplice, quindi forse più azzeccata di tanti contorcimenti mentali. Nel file che descrive i miei tondelli, metterò la sua ipotesi, per me del tutto possibile e plausibile...1 punto
-
Riconoscere i falsi facilmente è una utopia purtroppo. Occorre visionare migliaia di esemplari per acquisire una minima dimestichezza e studiare sui testi le caratteristiche di monete coniate, fuse, pressofuse nonché gli stili dei vari periodi...insomma un iter lungo, tortuoso ma ricco di soddisfazioni1 punto
-
Riscontro tutto positivamente e vedo che la pensiamo allo stesso modo o similmente. Certo racchiudere il tutto dietro una raritá certe volte sembra una fissazione che poi non riporta il vero senso del collezionare questa monetazione o altre di altre zecche. È secondo me importante indicare specie dopo molti anni di esperienza quali date o quali esemplari in certi casi ci vuole molto piú tempo per reperirli in bella conservazione o anche solo reperirli, in molti casi certe monete è giá tanto se sono arrivate sino a noi e fanno da documento storico. In questo caso ad esempio reperire un 1606 è giá poco semplice e reperirlo ad esempio in spl o superiore Ancor di piú. 25 esemplari collezionabili sono veramente pochi per una moneta e secondo me ne vale la pena qualsiasi sia la sua data impreziosire una collezione o metterne altre date. Queste sono monetazioni che nascono da passioni e dal fascino storico intrinseco che le circondano , non credo che su una monetazione piú moderna sia lo stesso fatto storico. Un saluto Rodolfo1 punto
-
Cartolina con annulli di partenza in franchigia militare quasi sicuramente da Tripoli (Libia) del 30 settembre 1912 come da scritto accanto alla località che sembrerebbe Gaigaiesch, località che non sono riuscito a trovare. Il grande annullo a dx con lo scudo Savoia e Corona 👑 è il timbro che permette la franchigia postale, appartenente al 17? Reggimento Artiglieria da montagna 3° Brigata. L' altro annullo a sx dice INTENDENZA GENERALE DIREZIONE TRIPOLITANIA. Giunge a Sava allora in provincia di Lecce il 6.11.19121 punto
-
Medaglia devozionale mariana, bronzo/ottone, fine XVI inizio XVII sec. (primo quarto). probabile produzione romana.- D/ Busto di Maria a DX col capo velato, la scritta significa : REGINA - COELI (Cielo).- R/ L'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele a Maria, in alto poco visibile la colomba dello (Spirito Santo), esergo: ROMA?- Non comune/rara.- Ciao Borgho1 punto
-
1 punto
-
La Cina dei Signori della guerra: e dal fiume rispunta il tesoro della Tigre Gialla- Corriere.it Oltre 70mila tra monete, oggetti d’oro, armi, manufatti imperiali: è il tesoro della «Tigre Gialla» Zhang Xianzhong, uno dei signori della guerra che insanguinarono la Cina nel XVII secolo durante la dinastia Ming. Uno scavo di oltre cento ettari tra i fiumi Min e Jin, nella regione del Sichuan, lo ha riportato alla luce. È il tesoro della Tigre Gialla, o meglio di Zhang Xianzhong: uno dei più temuti signori della guerra che insanguinarono la Cina nel XVII secolo, le cui navi affondarono per una imboscata alla confluenza tra i fiumi Min e Jin, nella provincia del Sichuan, con tutto il loro carico. E adesso quel tesoro, o almeno una parte di esso, è tornato alla luce: oltre 70mila tra monete, oggetti d’oro e argento, armi e altri equipaggiamenti militari. La storia è una di quelle contenute in un testo conservato nelle Università di Hong Kong - assai noto agli addetti ai lavori - che narra circa seimila anni di vicissitudini cinesi. Molte di queste, ovviamente, sono vicissitudini militari. E molte di tali vicissitudini sono rivolte contadine che rovesciavano una dinastia, ne prendevano il posto, e davano origine a una nuova dinastia che prima o poi veniva rovesciata da una rivolta successiva. Uno di questi contadini ribelli divenne appunto il signore della guerra Zhang Xianzhong. Il suo tesoro - frutto del saccheggio di molti piccoli feudi della dinastia Ming - era ciò che legittimava il suo potere soprattutto in quanto salvadanaio per pagare i suoi soldati. Che erano migliaia. E che lo seguirono quando la sua flotta - ingaggiata dal comandante supremo degli eserciti Ming, Yang Zhan - venne spedita vicino alla moderna città di Jiangkou nella speranza che Zhang riuscisse a tenere sotto controllo almeno il suo autoproclamato regno di Daxi. Ora, un articolo pubblicato su ll’Archaeology Magazine dell’Archaeological Institute of America racconta di questa nuova spedizione cinese che - come generazioni di pescatori e funzionari reali nei secoli passati - sta esplorando le profondità dei fiumi Jin e Min alla ricerca del tesoro di Zhang. Il team dell’Istituto provinciale di archeologia e reperti culturali del Sichuan ha costruito una diga sul fiume Min vicino a Jiangkou e ha esaminato circa cento ettari del suo letto. Sott’acqua i fondali nascondevano ancora parecchio. E migliaia sono i reperti recuperati. «Il ritrovamento non solo conferma quanto descritto nei documenti storici sulla battaglia di Jiangkou e sul tesoro sommerso - ha detto Liu Zhiyan, dell’Istituto Provinciale del Sichuan, caposquadra degli scavi - ma ha anche fatto luce sui vasti disordini sociali in un periodo di cambio di dinastia, oltre che sullo stesso Zhang Xianzhong come figura storica controversa»: Zhang era l’archetipo del despota orientale e, sebbene provenisse da umili origini, governò la sua popolazione prevalentemente agricola con il pugno di ferro, rappresentando il braccio armato della dinastia Ming e utilizzando il terrore come principale strumento di governo. Come tutte le dinastie cinesi, i Ming emersero da una ribellione contadina per cadere sotto la dinastia Yuan guidata dai mongoli, e stabilirono il loro dominio a Pechino attorno a una serie di riforme amministrative ed economiche inizialmente efficaci. Ma i vassalli cui delegarono la gestione del potere nei feudi, attraverso provvedimenti scritti su altrettante tavolette, si trasformarono in “piccoli imperatori” che ammazzarono di tasse i contadini riducendoli in miseria. A un certo punto, mosso dall’ambizione e sfruttando la sua attitudine al comando, lo stesso Zhang radunò banditi e braccianti agricoli e andò in guerra contro i Ming attaccando gli altri feudatari vicini. Come il re di Shu, a cui Zhang portò via la tavoletta imperiale col suo sigillo d’oro (uno scherzetto da oltre sette chili) che fino a quel punto era stata tramandata di padre in figlio per 13 generazioni. «Gli oggetti rinvenuti nel sito del campo di battaglia di Jiangkou corrispondono al percorso di conquista di Zhang registrato in letteratura», ha detto Liu Zhiyan. Probabilmente il pezzo di tesoro più importante era un sigillo reale usato dallo stesso Zhang, impreziosito in oro con una tigre per adattarsi al suo nome di signore della guerra Huang Lao Hu: la Tigre Gialla, appunto.1 punto
-
Se il collezionista più che "godersi" le monete in suo possesso va costantemente alla ricerca di nuove, se questi continui acquisti finiscono col prosciugargli (o quasi) il patrimonio, beh, non sono uno psichiatra, ma io francamente qualcosa di patologico ce lo vedo... Però penso anche siano casi estremi e minoritari.1 punto
-
La monetazione medicea é definita di "nicchia", non per la marginalita' culturale, monetale, di interesse specifico (per ogni influenza artistica), ma per l' ambito ristretto (numericamente parlando), di espressione. Fatta questa premessa e considerando che parliamo di un "territorio geografico" raro e purtroppo (per le sue peculiarita' storiche) irripetibile, viene spontaneo dire che tutte le espressioni artistiche del rinascimento sono rare, uniche. E in questa ottica (e valutazione) mi sembra assurdo rincorrere i vari gradi di rarità per le monete: farlo rappresenta una oziosa perdita di tempo (a livello intellettuale) e una inconcludente soddisfazione a livello personale. L' unica motivazione nell' esprimere con tanta enfasi la puntigliosa ricerca di definizione dei vari gradi di rarita' potrebbe essere la necessita' di una valorizzazione e valutazione (strettamente commerciale) nel caso di una di successiva, futura vendita. Ma non mi sembra che questo sia lo spirito che anima la presente sezione del forum. Saluti.1 punto
-
Riprendo quanto a suo tempo scritto da @417sonia nel novembre del 2017: Lo scudo d'oro, emesso per la prima volta sotto il dogato di Andrea Gritti, aveva un precipuo scopo. Come narra il Papadopoli, Venezia in quel tempo era impegnata a fare provvista di scudi d'oro del sole, per mandarli agli eserciti (quasi tutti mercenari) che si trovavano lontano da Venezia; oltre alla difficoltà di incettarli, su quelli che riusciva a recuperare doveva pagarci un aggio dell'1%. Il Consiglio dei X, a questo punto, decise che per il decoro dello Stato (e per risparmiare, guadagnandoci) era utile coniarli in proprio, con un fino di 22 carati e dello stesso peso di quelli esteri. La moneta nasce con il decreto del 15 maggio 1528 e nel successivo 7 novembre 1530 nasce anche il mezzo scudo d'oro. Quindi lo scudo, rispetto al ducato d'oro, non solo aveva un titolo inferiore, ma pesava anche meno. Il ducato gr. 3,51 al titolo 1,000; lo scudo gr. 3,40 al titolo 0,917 Credo che, venuta meno l'esigenza precipua, la produzione sia scemata .... Di scudi d’oro se ne è parlato molto nel Forum. Presento un esemplare del Doge Francesco Venier, recentemente entrato in collezione. Mi sono sempre domandato se la lettera A debba o meno avere la stanghetta orizzontale. Saluti.1 punto
-
Lascia stare ai lavaggi; hai fatto bene così a lasciarla ripatinare da sola. saluti1 punto
-
Buongiorno, Come indicato nel titolo posto una moneta di lecita provenienza per il significato che ha per me e considerata anche la tipologia che non è comune. L'asse, coniato sotto l'Imperatore Antonino Pio, porta evidenti segni del passato ed è vissuto. Ha un valore ponderale di 8,25 grammi e al rovescio raffigura la personificazione della HONOS da intendersi come l'onore militare che in un periodo caratterizzato da varie campagne militari ha un significato importante. La Moneta è stata coniata nel 145 d.C a Roma ed è classificabile come RIC 1271 b. Buona domenica Antonio1 punto
-
A prima vista il tondello (lato aquila) sembra quello di un falso di epoca creato da una fusione per la monetazione regno di sicilia.1 punto
-
Buongiorno, secondo me , è buono. Il peso é coerente e l'aspetto generale pure. Però ho l'impressione che sia stato pulito in passato; si intravedono leggeri segni paralleli sul campo, sia al dritto che al rovescio. Se é così é un peccato. Poteva essere classificato come spl, poiché il piumaggio dell'aquila e i dettagli della testa della Libertà al dritto sono ben visibili, ma i segni lo de-classificano un poco. Per maggiori informazioni, guarda qui: https://en.numista.com/catalogue/pieces1492.html saluti1 punto
-
Ciao. In realtà non si tratta di una moneta ma di una tessera plumbea romana, categoria di oggetti che ho sempre trovato affascinanti e misteriosi. Se fino ad un paio di anni fa era possibile portarsi a casa ad un costo contenuto in aste internazionali diverse tessere molto belle, interessanti o anche di tipologie pubblicate, da un po' di tempo ci sono compratori (stranieri?) che fanno man bassa dei pezzi migliori, per non dire di tutto il disponibile raggiungendo anche cifre alte (e 100-150 euro erano offerte altissime per le tessere fino ad un paio di anni fa. questi hanno "sbragato" il mercato). Così è capitato nell'ultima ARTEMIDE eLive 30 che avessi adocchiato il lotto nr 849 assolutamente affascinato dalla raffigurazione del rovescio (?): un bambino seduto a destra, con le braccia e il mento appoggiati sulle ginocchia. La bellezza di questa piccola raffigurazione rasenta l'opera d'arte. Più liberi di esprimersi che sulle monete ufficiali, gli incisori (quelli almeno di qualità) che lavoravano sulle tessere potevano esprimersi su temi del tutto non canonici e potevano trarre dei piccoli quadri di vita quotidiana assolutamente vivi, ed efficaci. Guardate la resa generale del corpo, le masse muscolari del bambino pur forti colte in un attimo di riposo ed in un momento di contemplazione di qualcosa che va al di là del bordo del tondello. Una resa di grandissima espressività e naturalezza, un bozzetto degno della più alta statuaria privata ed affatto differente dalla resa della pittura compendiaria di origine alessandrina in gran voga presso gli artisti romani a partire dalla tarda repubblica. "The Roman Empire. PB Tessera, 1st century BC-1st century AD. D/ Male head right, bearded. R/ Child seated right, arms and chin resting on the knees. PB. 2.28 g. 14.00 mm. About VF."1 punto
-
Complimenti!! Condivido, il ritratto è veramente affascinante e la patina è molto bella. Ottimo acquisto1 punto
-
Amo gli animali perche' tutti, indistintamente, quando hanno soddisfatto l' istinto primario (colmare la fame) hanno un' indole buona: vivono sereni, si accontentano di poco, ti trasmettono "coccole" e affetto continuo, Li amo per quello che sono, nella semplicita' di vita e di intelligenza che trasmettono, non hanno problemi di successione, di eredita' da spartire. Rappresentano, quasi sempre, il contrario dell' essere umano. Ah, quante ne ho viste , nella mia lunga vita, di esperienze conflittuali, talvolta anche senza "patrimoni" da spartire (eredi che, anche quando non c' erano soldi da spartire hanno litigato per dividersi le forchette di casa). Ha detto giustamente Ptr 79 "che bisogna fare le cose per bene", ma tante volte non basta perche' ci si scontra con la stupidita' umana che non ha limiti.... . Ancora non abbiamo capito (o perlomeno tanti non hanno capito) che quello che abbiamo (troppo o poco che sia) ci avanza sempre e, alla fine, bastano poche decine di cm quadrati in piu' (rispetto alle dimensioni di una cassetta di sicurezza) per "regolare" in modo definitivo il nostro percorso esistenziale. La saggezza tipica contadina in toscana definisce il defunto "povero" anticipandolo al nome proprio per definire in modo intelligente questa doppia valenza: povero perche' non sei piu' accanto a noi (che ti amiamo) e povero perche' nel loculo non porti nulla, neanche l' anello simbolo di un amore tante volte appagante, felice. E, detto questo, ritorniamo pure a parlare di ladri.1 punto
-
Cavolo !!!,nel monetiere ho le monete pisane vicino a quelle di lucca, non si picchieranno mica......1 punto
-
1 punto
-
Per coloro che fossero interessati all'argomento, segnalo un recente (2020) contributo sull'argomento: la tesi di dottorato di Claudio Sessa (Università di Genova) dal titolo Colonialismo monetario: l'esperienza italiana in Somalia e la difficile transizione (1905-1950), liberamente consultabile a questo link: https://iris.unige.it/handle/11567/1009579 Un particolare: a pag 167 si fa riferimento ad un contingente di monete coniate dalla Jonhson Matthey & Co. di Londra nel 1937 ed è riportato che "Il Ministero delle Finanze procedette ad un’analisi specifica delle monete in questione, delineando forma e peso ed evidenziando le principali caratteristiche che dimostravano l’irregolarità della coniazione" e viene specificato il documento dove vengono descritte queste differenze. Chissà se sono quelle ormai note o se ci sono altri particolari...1 punto
-
La più vecchia di Haiti che possiedo (postata qualche anno fa in altra discussione) è un 20 centimes del 1863, il riconoscimento di questo stato da parte degli Stati Uniti avvenne nel 1862 durante la presidenza di Abraham Lincoln. Tipologia coniata in UK, non aveva ancora nessun rapporto di equivalenza lineare con i franchi francesi.1 punto
-
Buongiorno lamonetiani... Oggi questa piastra commemorativa del 1791 ...moneta NC ma in buona conservazione, un pezzo che non credo sostituirò...in linea con la conservazione media dei miei tondelli. 《La rappresentazione iconografica di questa moneta allude al ritorno di Ferdinando IV di Borbone e della regina Maria Carolina a Napoli nel 1791, dopo il lungo soggiorno a Vienna per il matrimonio delle figlie Maria Teresa e Maria Luisa Amalia con gli arciduchi d'Austria Francesco e Ferdinando. I segni dello zodiaco, come si può notare nella fascia del rovescio, si riferiscono ai mesi immediatamente successivi la loro partenza, come se la popolazione, orfana dei sovrani, volesse contare i giorni mancanti al rientro dei reali a Napoli. L'idea di questa piastra si deve all'avvocato d'Urso, che propose la legenda SOLI REDUCI (Al sole che ritorna) insieme all'impronta del "sole che torna ridente dal Tropico e coi più vicini e ravvivanti suoi raggi ferisce la terra".》 Un saluto.1 punto
-
Guardando all'aspetto economico, gli oggetti in questione sono pensati per mungere i collezionisti come vacche da latte e quindi mi verrebbe da proporre anche zootecnonumismatica.1 punto
-
20 centesimi esagono 1918 di Vittorio Emanuele III ribattuto sopra a un 20 centesimi 1894 di Umberto I1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
