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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/20/23 in Risposte
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Bel riconoscimento per il Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio con l’articolo su Milano Numismatica, tra l’altro con una precisa e dettagliata relazione, da parte di Numispost, rivista numismatica di Zurigo,buona lettura ! https://drive.google.com/file/d/1oyz7kKI7AdFX6YQWI91fWKy2Ix4fLzc_/view?usp=drivesdk https://drive.google.com/file/d/1CiRsfuxt9MckPlJCz8n7z1e6SyXUVYlU/view?usp=drivesdk3 punti
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Buongiorno, posto un Grana 3 senza varianti, quindi modello base. La motivazione per l'acquisto è stata la buona conservazione generale e soprattutto il Ritratto del Re che mi sembra molto piacevole. A voi il giudizio e naturalmente una richiesta all'amico Cristiano @Asclepia per avere ulteriori ragguagli sulla moneta. Grazie, Saluti, Beppe3 punti
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"Alle fine lui tromba lei" <cit.>2 punti
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Ti calmerò. I carri armati russi non attaccheranno mai l’Italia. Nessuno attacca mai la cucina o l'esposizione dei vestiti. Siamo molto dipendenti dai marchi italiani. Delle tue fantasie sui prestiti. Siete in grado di rimborsare i prestiti? O speri in un fallimento generale?2 punti
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Solo 1000 euro? Ne ho vista una proposta a 14.000 e vogliono pure 10 euro di spedizione!2 punti
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Complimenti per il grande lavoro che fate per la diffusione degli studi numismatici. Fabio2 punti
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Je vous remercie tous pour vos informations et plaisanteries 😉 sur mon pseudo... Alors je vais peut-être décevoir les romantiques ou les chercheurs d'aventures... Je suis mariée et je suis une grand-mère de 3 petits enfants, je connais très bien la chanson "la luna". si j'écris en français c'est parce que c'est plus facile pour moi, mais je suis d'origine italienne. J'ai quitté l'Italie à l'âge de 6 ans. Je parle encore italien (avec quelques fautes) et je le comprends très bien. Je parle aussi espagnol et un peu anglais. Voilà pour les infos personnelles 😉 🙂 Je reviendrai vers vous lorsque j'aurai les informations que vous me demandez, à savoir le poids et la taille des pièces 🙂 Encore merci et en attendant, je vous souhaite "Joyeux Noël, Buon Natale, Feliz Navidad, Merry Christmas" à tous 🙂2 punti
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Tanto per avere una minima idea delle centinaia di foto contenute nel libro Ori dalla Romania......, su cosa contenga . Le foto non entrano tutte nella stessa pagina , seguono2 punti
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Caspita @piergi00, una collezione di monete satiriche ! Quante papali ? 😍 E' la prima che mi capiti di vedere per Gregorio XVI, mentre è abbastanza frequente trovarne di Pio IX, con il tema della pipa gettonatissimo. Quelle che ho visto erano ottenute sempre tramite incisioni a bulino per la "trasfigurazione" del papa (a volte in personaggi di fantasia, altre volte in personaggi storici suoi contemporanei, Bismarck, V.E.II...), spesso riempite con nero di china; mai visto prima un "traforo" simile, se non per monete poi montate a spilla, in questi casi non a tema satirico. A parte un 20 baiocchi 1865, ho visto sempre lire o soldi post-1866 "satirici", presumo per via del taglio conforme a quelli dell'Unione Monetaria Latina, che magari le faceva viaggiare anche fuori dai confini dello Stato Pontificio, dove la figura del papa godeva di minore devozione o "rispetto"... Carrellata delle mie satiriche di Pio IX: Ciao, RCAMIL.2 punti
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In effetti è per questo che esistono le biblioteche, società e imprese che producono informazione (case editrici che producono libri e case d'asta che producono cataloghi) giustamente devono vendere i loro prodotti e ricavarne un utile, d'altro canto le biblioteche pubbliche o finalizzate alla fruizione pubblica hanno il fine di mettere a disposizione gratuitamente i testi e le informazioni che in altre sedi devono essere pagati... Disgraziatamente l'uso diffuso di internet, comprensibile e utilissimo in molti casi, ha però tra gli effetti collaterali più sgradevoli quello di far dimenticare l'esistenza e l'utilità delle biblioteche, prima della diffusione di internet la ricerca storica si faceva nelle suddette istituzioni come negli archivi ed è sempre bene non perdere mai il "vizio" di frequentare sedi che sono state e continuano ad essere dei pilastri fondamentali della cultura e del vivere civile...2 punti
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Ciao a tutti! Vedo di essere breve, temo di avere i minuti contati. In un'altra discussione si parlava del "Poppy Coin" canadese del 2004, una moneta in parte colorata destinata alla circolazione. Già di per sè questa è una cosa interessante; ma, dopo aver appreso che esisteva una leggenda urbana (sic! mai fui così in torto!) che raccontava delle caratteristiche nanotecnologiche nascoste che la rendevano una moneta spia, non ho esitato a prenderne un esemplare. Col senno di poi: che errore! intrigato dal mito, ho cercato con un buon ingrandimento dei dettagli sospetti: niente: nulla: proprio zero. Poi ho avuto la pessima idea di usare delle lampade ultraviolette con spettri dieversi e così sono emersi particolari inquietanti: che cos'è quella sagoma? Una scheda SIM? osserviamo meglio i dettagli: sembra definitivamente essere un circuito stampato! Adesso non vorrei aver aperto un vaso di Pandora, non vorrei che le forze oscure dietro a questa operazione ora mi siano ostili. Per non mettere in pericolo la mia famiglia partirò presto per l'estero, lasciando indietro telefonino e bancomat, porterò solo contanti (o no? adesso sappiamo che anche le monete sono tracciabili! Ed i fili di sicurezza? sono forse delle antenne?) - mi sa che prendo solo i miei talleri d'argento di Maria Teresa! Una supplica ad @ART, se mi succede qualcosa, divulga tu la verità! Spero che questo non sia un addio, Njk ================================== EPILOGO: per fortuna non ho dovuto lasciare casa. Il Servizio di Sicurezza della Difesa ha poi smentito il suo avvertimento sulle monete spia: "Sappiamo dove abbiamo commesso l'errore, le informazioni non sono state vagliate adeguatamente. Sebbene queste monete abbiano destato sospetti, alla fine non c'era nulla". Un numismatico di Toronto ha esaminato le proprietà fisiche del metallo, concludendo che non c'era nulla di strano. Ha aggiunto però che il rivestimento protettivo della moneta si illumina in modo particolare alla luce ultravioletta. "Questo potrebbe essere stato un po' sospetto", ha detto. ================================== PS: questa cosa fino due ore fa non la conoscevo, ho fatto la prova con una lampada UV solo per vedere se e come cambiavano i colori del papavero... immaginate che faccia ho fatto dopo aver visto il risultato! Mi sono sentito come Mulder!!!👽1 punto
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Salve. Ho aperto questa discussione per riunire i vari tipi di gettoni deposito dispersi in varie discussioni sul forum e accoglierne altri. Un esempio di gettone deposito che dice praticamente tutto è questo del mercato della frutta di Torino postato da piergi. Chi aveva acquistato frutta e verdura al mercato e aveva bisogno di una cesta per portare a casa la spesa, poteva chiederla in prestito al venditore lasciando un deposito di 50 centesimi. Con la cesta riceveva anche il gettone che aveva la funzione di promemoria e di scontrino: consegnando la cesta vuota e il gettone, il cliente riprendeva quanto aveva lasciato in deposito. apollonia1 punto
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Se vuoi te ne vendo un'altra io a soli 500 €. Poi se t'interessa vendo un tappo di bottiglia di vino bevuta da Napoleone a 15000 €1 punto
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Interessante l'ultima parte 3. Discussione 3.1. Significato delle tacche Sulla base delle nostre misurazioni (vedi Tabella 1), gli artefatti a forma di lente di Ialysos hanno ingrandimenti nominali che vanno da 8,3 a 13,2. Sebbene altamente lucidati, i cristalli di rocca oggetto dello studio presentano imperfezioni che creano distorsioni. Inoltre, le bande sono contrassegnate con tacche sulle maniglie, come mostrato in Fig. 8. Sulla base delle immagini mostrate in Fig. 1, siamo giunti alla conclusione che il diverso numero di tacche può essere correlato alla qualità e alla risoluzione dell'immagine. Nello specifico notiamo che i due migliori manufatti a forma di lente del gruppo (7399 e 7402) non presentano alcuna tacca sulle anse, mentre l'artefatto 7404, che presenta un evidente difetto o rottura all'interno del cristallo, è contrassegnato da sette tacche. Per gli altri artefatti a forma di lente, esiste una correlazione più debole tra il numero di tacche (meno tacche è migliore) e la qualità dell'immagine. 3.2. Spiegazioni alternative Dato il campo visivo ristretto e la ridotta qualità dell’immagine di alcuni degli artefatti a forma di lente mostrati in Fig. 8, esiste una spiegazione alternativa che sia coerente con tutte le nostre osservazioni? Questo è l'argomento di questa sezione. È stato osservato che molti dei manufatti a forma di lente recuperati archeologicamente a Creta, Cipro, Turchia, Tiro e Cartagine sono cristallo di rocca o sono realizzati con un altro materiale trasparente (vetro). Tuttavia, nessuno di questi artefatti a forma di lente è montato e nessuno degli artefatti a forma di lente sembra avere "capezzoli" come gli esemplari di Rodi. A questo punto, non siamo stati in grado di studiare gli altri manufatti a forma di lente attraverso l'autopsia e li abbiamo visti solo in immagini in articoli e pubblicazioni di scavo. Pertanto, ci asteniamo dal giudicare la loro composizione e i possibili usi. Una possibile spiegazione alternativa è il loro utilizzo come intarsi. Alcuni dei manufatti a forma di lente dell'età del bronzo provenienti da Creta hanno conservato il foglio di supporto originale e, quindi, siamo d'accordo con Plantzos (1997) sul fatto che dovevano essere usati come intarsi. Inoltre, uno degli oltre 40 manufatti a forma di lente trovati da Schliemann a Troia presenta una perforazione al centro del manufatto a forma di lente ed è stato suggerito che fosse attaccato a un oggetto fatto di materiali diversi mediante inchiodatura. Inoltre, è stato osservato che un secondo oggetto lenticolare dello stesso gruppo ha un supporto in bronzo che potrebbe essere stato utilizzato per fissare mediante saldatura il manufatto lenticolare ad un altro supporto (Plantzos, 1997). Inoltre, gli esemplari arcaici a forma di lente provenienti dall'Artemision di Efeso in Turchia, che sono stati identificati come ornamenti per le orecchie (borchie) piuttosto che come strumenti, hanno forma piano-concava (piuttosto che piano-convessa) e scanalature di cresta, (Brein, 1982 ). I nostri esemplari risalenti all'incirca allo stesso ampio periodo sono piano-convessi e non hanno solchi osservabili. Inoltre, i manufatti di Rodi non presentano alcuna perforazione o evidenza di pellicola di supporto o saldatura. Una seconda spiegazione alternativa per i manufatti a forma di lente provenienti da Ialysos è l'uso previsto come intarsi per gli occhi negli oggetti. Due degli oggetti del gruppo Ialysos (7404 e 7405) sembrano avere la forma di occhi. Uno di questi (7405) ha un evidente difetto all'interno del cristallo, del tipo che si genera quando un oggetto cade o subisce una forte pressione. Le note dello scavo della Missione Archeologica Italiana sono minime ed estremamente brevi; pertanto, è impossibile determinare l'esatto lasso di tempo durante il quale il difetto potrebbe essere stato causato. Nessuno dei manufatti a forma di occhio mostra alcuna indicazione (graffi, scanalature, saldature, ecc.) che indicassero che dovevano essere montati su altri oggetti per fungere da occhi. Inoltre, non siamo stati in grado di trovare alcun esempio di occhi usati nella scultura egiziana o greca che assomigli in qualche modo ai manufatti a forma di lente di Ialysos. L'occhio destro esistente del rhyton a testa di toro di Cnosso, ad esempio, mostrato in Fig. 9, era fatto di cristallo di rocca intarsiato, dipinto sul suo dorso piatto con un'iride nera e una pupilla rossa, circondata di bianco, mentre il bordo dell'occhio l'occhio era intarsiato di diaspro rosso, che è una forma microcristallina opaca di quarzo. I manufatti a forma di lente provenienti da Ialysos non presentano tracce di pittura o intarsi osservabili ad occhio nudo. In realtà, non ci sono indicazioni che qualcuno dei manufatti a forma di lente provenienti da Ialysos possa essere stato utilizzato in tale veste. Un’ultima spiegazione alternativa è il loro utilizzo come accendifuoco o “pietre ardenti” che concentrano i raggi del sole. Come notato da altri, tali manufatti tendono ad essere di qualità inferiore e più grandi rispetto ai manufatti di Ialysos (Sines e Sakellarakis, 1987, Plantzos, 1997). Inoltre, molti altri manufatti classificati come accendifuoco non sono montati ma hanno una perforazione che consente di far passare una corda o altro materiale attraverso di essi per facilitare il trasporto e la movimentazione. Come notato in precedenza, gli oggetti di Rodi non hanno perforazioni. Inoltre, dato il piccolo diametro (18–21,5 mm) degli artefatti di Ialysos rispetto all’artefatto di Nimrud/Layard (40 mm × 35 mm) (Plantzos, 1997), l’area circa 4 volte più piccola non sarebbe stata altrettanto efficace per la messa a fuoco i raggi del sole. Alla luce di queste prove, è ragionevole congetturare che l’uso primario delle lenti di Ialysos non fosse come “pietre ardenti”, sebbene potessero essere impiegate in questo modo come uso secondario. Nel I secolo d.C., Plinio il Vecchio, naturalista e filosofo romano, elogiò il cristallo di rocca come la pietra più costosa sulla terra (Nat. 37:28). Inoltre, a causa dello sforzo richiesto per macinare e fabbricare adeguatamente questi manufatti, è probabile che fossero molto apprezzati e fossero usati e conservati nelle loro montature originali per un lungo periodo prima di essere dati come dediche alla dea Atena. 4. Conclusione e lavoro futuro Affrontando la questione se questi artefatti fossero usati come lenti di ingrandimento, abbiamo dimostrato che i migliori artefatti possono risolvere caratteristiche che un occhio nudo nominale non può (cfr. Fig. 5). Date le spiegazioni alternative, sosteniamo che i manufatti a forma di lente provenienti dal tempio di Atena a Ialysos siano meglio descritti come lenti piano-convesse. Pertanto, concludiamo che queste lenti piano-convesse, che hanno una data di deposito tra il 750 e il 700 a.C., sono tra le prime lenti piano-convesse esistenti nell'antico mondo mediterraneo. La somma totale di queste osservazioni ci porta a concludere che, con ogni probabilità, i manufatti di Ialysos furono usati come strumenti ottici, con alcuni manufatti, come 7399 e 7402, aventi una risoluzione maggiore rispetto agli altri. Forse gli esemplari con una risoluzione inferiore sono stati utilizzati per lavori che non prevedevano dettagli precisi. Una congettura diversa è che gli artefatti di imaging migliori, che sono più circolari in sezione trasversale, siano stati realizzati dopo gli artefatti di forma ovale in un processo di tentativi ed errori. In alternativa, i manufatti di forma ovale potrebbero essere stati realizzati appositamente per compensare l'astigmatismo di diversi artigiani. Il montaggio della lente in fasce dotate di impugnatura sarebbe quindi cruciale per un allineamento angolare ripetibile per compensare la natura angolare dell'astigmatismo. In questo caso le tacche potrebbero potenzialmente indicare diverse potenze ottiche in diverse direzioni angolari. Data l’ampia gamma di possibilità, sono necessari ulteriori studi e ulteriori misurazioni sperimentali per accertare i potenziali usi dei manufatti di Rodi. Ad esempio, l'utilizzo di questi artefatti per immaginare oggetti del gruppo di sigilli denominato "gruppo dei suonatori di lira" (Rizzo, 2007) potrebbe rivelare caratteristiche incise su questi sigilli che sarebbero state difficili da creare ad occhio nudo, ma avrebbe potuto essere creato più facilmente utilizzando una lente d'ingrandimento appositamente realizzata. È anche possibile che strumenti ottici come quelli di Ialysos siano stati utilizzati anche prima. Questa determinazione non può essere presa senza indagare su altri esemplari di manufatti a forma di lente di cristallo di rocca. Non tutti i manufatti a forma di lente dell'età del bronzo o arcaici meritano di essere etichettati come "lenti" e, come notato in precedenza, ci sono prove convincenti dell'uso di manufatti a forma di lente come intarsi per sculture, gioielli o mobili, o forse come fuoco. antipasti. Tuttavia, riteniamo che un sottoinsieme appropriato di questi manufatti a forma di lente dovrebbe essere sottoposto a ulteriori indagini scientifiche e al confronto con quelli di Ialysos per determinarne gli usi. Ulteriori studi potrebbero far luce sulla possibilità che gli incisori e i tagliatori di sigilli potessero controllare il loro lavoro con i loro occhi miopi o con l'aiuto di lenti di ingrandimento. Queste lenti avrebbero consentito agli incisori esperti di prolungare i loro anni di lavoro attivo e di formare apprendisti meno esperti e più giovani. Pertanto, ulteriori studi possono fornirci maggiori informazioni sulla possibile creazione e utilizzo di lenti in periodi precedenti, nonché sui laboratori e sulla vita degli antichi artigiani e, per estensione, sulle reti commerciali e artigianali che dovevano essere in atto per la creazione e, possibile, diffusione di tali lenti piano-convesse nel Mediterraneo.1 punto
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che io le collezioni è un parolone. Ne ho qualcuna. In realtà le tesserae plumbee si possono trovare (almeno un tempo) a poche decine di euro. Ma c'è chi ne fa incetta1 punto
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Amico...non è per niente un 3 grana base...è il terzo 3 grana con stella e numeri arabi che vedo ed è il meglio conservato che conosco...quell'apostrofo lungo dopo GRAND \ ,di solito è più piccolo, e i caratteri della legenda al rovescio, dicono che quel simbolo è una stella rovesciata a 5 punte...ne abbiamo già scritto in discussione Il rovescio del mio per confronto Complimenti Beppe... An dimenticavo....ottimo il ritratto. Gran gran bella moneta!1 punto
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@Adelchi66credo che tu abbia visto di recente il sito... @crisgubbio.1981penso che noi invece lo conosciamo bene il sito. Comunque anche senza grandi strumentazioni si potevano vedere ad occhio nudo le strutture interrate perché : 1- le strutture fuoriescono leggermente dal terreno; 2- perché si vedono le differenze cromatiche dell'erba del prato (si vedono proprio le linee delle strutture).1 punto
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Nuovo esemplare per la mia collezione di monete satiriche : Gregorio XVI 20 Baiocchi 18341 punto
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Lire 1866 Pio IX - Tre teste 1 Lira 1867 Pio IX 1 Lira 1866 Pio IX1 punto
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Ciao Come sai colleziono in particolare la monetazione Savoia , tuttavia qualche esemplare papale non manca . Ti allego alcuni esempai @rcamil Pio IX 2 Lire 1867 Pio IX 1 Lira 1866 10 Soldi 1869 Pio IX .1 punto
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Dovrebbe essere questo pfennig austriaco: 1 Pfennig - Ferdinand I (Klagenfurt) - Austrian Empire – Numista1 punto
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In italiano abbiamo due alfabeti, uno di ventun lettere e uno di ventisei. Quello di ventisei include anche le cosiddette lettere “straniere”, mentre l’alfabeto di ventun lettere, detto “scolastico”, aggiunge le cinque lettere straniere a parte. Le lettere straniere sono j, k, w, x, y, per quanto la j, la k e la x siano presenti in parole percepite come italianissime (junior, km, extra, ex, yogurt, watt, weekend ecc.). Altra domanda: Le lettere dell’alfabeto sono considerate di genere maschile o femminile? apollonia1 punto
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Salve,dovrebbe essere questa trillina di Milano https://en.numista.com/catalogue/pieces357623.html1 punto
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Da : I Daci . Electa. Palazzo Strozzi. Firenze. 1997. Ori antichi della Romania è un ottimo catalogo ,ce ne fossero.. Ma per quanto riguarda i Daci nello specifico,il testo di riferimento in Italia e il catalogo della mostra del '97.1 punto
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Alle elementari, negli anni 70, ne insegnavano 21 (almeno questi sono quelli che ricordo nella mia scuola). Nel tempo, con l'uso di termini inglesi sempre più comuni, sono state comprese J, K, W, X, Y. Con le scuole e lezioni di italiano non sono mai andato oltre. Però, se si ammettessero nei conteggio, più che le lettere scritte, quelle pronunciate, combinazioni comprese, superiamo i 30. Quali intendo? Le C (varianti + H o + I), G (come C e con N), la stessa H diventa plurivalente con le combinazioni appena elencate, S e Z (nelle due versioni dolce per entrambe, sorda per S o sonora per Z). .. Per le vocali, per fortuna, ci sono gli accenti a impostare e pronunce, ma sono usati praticamente solo se presente aperta nella vocale finale ... Probabilmente c'è altro da aggiungere. Questo è quanto ho appreso senza studi specifici. In quanto istruzione provengo da un altro mondo, ma questo è abbastanza palese 😅1 punto
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Nessuno darà mai garanzie su oggetti visti solo in foto. Ci sono cose che non possono essere semplicemente affidate alla rete; qui si può solo chiedere un parere (gratuito). Per le perizie occorre giustamente rivolgersi e pagare un professionista.1 punto
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Ove non fosse in mostra, unisco in tema di elmi, il particolare elmo del IV sec. a.C. con uccello come cimiero, rinvenuto a Ciumesti in Romania .1 punto
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Trovata in un campo una moneta di Natale del Medioevo. Veniva battuta appositamente e data ai poveri. Come funzionava Sorprendente scoperta nel Norfolk, nell’est dell’Inghilterra. In un campo agricolo è stato trovato un antico gettone natalizio risalente al periodo compreso tra il 1470 e il 1560. Questo particolare oggetto aveva la peculiare funzione di essere donato ai poveri per essere speso durante le celebrazioni natalizie. La moneta è stata casualmente individuata da un metal detector durante un’indagine archeologica nelle vicinanze della maestosa Oxburgh Hall, una residenza di campagna, circondata da un fossato, costruita nel 1482. La “moneta effimera” fu invece, probabilmente, battuta dall’Abbazia di Bury St Edmunds, situata a quasi 30 miglia di distanza, nel Suffolk. La teoria più accreditata riguarda la possibilità che il gettone fosse stato distribuito da un chierichetto che svolgeva il ruolo di “ragazzo vescovo” durante il periodo natalizio. In quei tempi, durante il Medioevo e la prima era Tudor, le cattedrali nominavano un chierichetto per rappresentare il vescovo il 6 dicembre, festa di San Nicola. Questi ragazzi vescovi dirigevano processioni, servizi religiosi e raccoglievano fondi per la chiesa, distribuendo buoni ai poveri spendibili tra il 6 dicembre e il 28 dicembre, giorno dei Santi Innocenti. Il gettone rinvenuto a Oxburgh, consegnato al National Trust, presenta un lato ben conservato con l’immagine di una lunga croce, simile alle monete dell’epoca. Tuttavia, il retro è notevolmente corroso, anche se presumibilmente avrebbe mostrato il volto di un vescovo. Questi gettoni, realizzati in piombo, erano privi di valore monetario reale, tranne quando venivano scambiati per cibo. Ma come “funzionava” il gettone? L’esempio più vicino a noi è quello dei ticket restaurant. Le parrocchie o le abbazie raccoglievano fondi per il Natale dei poveri. In base alla cifra raccolta emettevano un certo numero di gettoni, su materiali privi di valore. I gettoni natalizi venivano consegnati ai poveri che potevano utilizzarli presso “esercizi convenzionati”. I gestori, avvenuta la consumazione, raccoglievano i token e si recavano – entro una certa data, pena la decadenza del valore – alla parrocchia che li aveva emessi, ricevendo il cambio in moneta corrente. Probabilmente le istituzioni impedivano che i token fossero spesi per il vino. La convenzione con i venditori evidentemente conteneva le indicazioni di generi di prima necessità. Probabilmente la moneta di Natale non poteva essere utilizzata l’anno successivo e doveva essere spesa esclusivamente nel periodo natalizio dell’anno in cui era emessa. E ciò per evitare speculazioni. Angus Wainwright, un archeologo del National Trust, ha dichiarato che, sebbene il gettone non sia particolarmente attraente dal punto di vista estetico, possiede una storia affascinante. Il rinvenimento è avvenuto durante un’indagine sul campo di West Park a Oxburgh, nell’ambito del progetto di restauro del parco e della piantumazione di alberi. Ulteriori ricerche nella zona hanno portato alla scoperta di reperti straordinari, tra cui parti di un villaggio medievale con ferri di cavallo, chiodi e strumenti artigianali, nonché vestigia di un vicus, un villaggio romano. Il simbolo del “vescovo ragazzo” probabilmente proviene dall’Abbazia di Bury St Edmunds, una delle più grandi e ricche del paese durante quel periodo. Gli archeologi ritengono che un residente del villaggio di Oxborough abbia compiuto un lungo viaggio fino a Bury St Edmunds, distante circa 43 chilometri, per partecipare alle cerimonie festive nella maestosa chiesa dell’abbazia, dove potrebbe aver ottenuto il gettone. https://stilearte.it/trovata-in-un-campo-una-moneta-di-natale-del-medioevo-veniva-battuta-appositamente-e-data-ai-poveri-in-dicembre-come-funzionava/ Questa notizia non l'avevo mai sentita.... Però l'arco temporale 1470/1560 non è medievale, semmai rinascimentale... soliti errori... pazienza.1 punto
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L'avevo capito! mai svelerei una moneta/quiz! Le tre sorelle dominicane, attiviste del movimento '14 giugno' [nome in codice 'Mariposas' (farfalle)], erano impegnate a contrastare le atrocità del regime di Rafael Trujillo, furono uccise a bastonate il 25 novembre 1960 a causa della loro strenua dissidenza alla dittatura. Nel 1961 Trujillo su assassinato. Il 25 novembre scorso ci fu la 'Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne', questa data fu scelta nel 1999 con una risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite proprio in omaggio alle sorelle Mirabal. Il film del 2001 a loro dedicato tratto dal libro 'In the Time of the Butterflies'.1 punto
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Non ce n'è bisogno 😁 I profili delle sorelle Mirabal Patria, Minerva & Maria Teresa, https://en.numista.com/catalogue/pieces3455.html1 punto
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Credo infine di dover chiedere a me e a tutti voi: "perchè raccogliamo-collezioniamo monete e non solamente le immagini di queste? Non sono forse insiti nella "passione" di ciascuno anche aspetti materiali (di tangibilità), emotivi (di storia e percezione di un passato ancora presente), di orgoglio (per quanto raccolto), di apprezzamento estetico (una forma d'arte), ecc. ecc. che sicuramente riguardano i sentimenti di ciascuno e non solo la razionalità (studio, che è da quel sentire poi direzionato)?1 punto
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E ci siamo liberati di Capitan Harlock! Prima però vai a risolvere il quiz!1 punto
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Buono per un sacco vuoto del C.A.M. (Consorzio agrario milanese) (giancarlone). Uno prendeva a nolo un sacco per riporvi la merce pagandolo L. 5. Quando riportava il sacco in buono stato e lo consegnava con il gettone, riceveva 4,80 lire invece delle 5 versate lasciando 20 centesimi come pagamento del noleggio. apollonia1 punto
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Sapete che in provincia di Brescia vive Tommaso Mombelli che ha forse il più grande archivio di cataloghi di numismatica presente in Italia? Tra l'altro la collezione dei cataloghi di Giulio Bernardi è, previo accordi con gli eredi, finita nelle sue mani. Fa parte del gruppo del Cordusio e lo si trova in facebook. Ovviamente non è un numismatico (ha ben altro lavoro).1 punto
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io uso la versione per accademici di coinarichives per 59 euri l'anno1 punto
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Ciao, non solo decentrato ma anche invecchiato ad arte al fine di ingannare meglio 🙂 ANTONIO1 punto
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Le monete di Augusto | 2a parte | di Andrea Cavicchi Parte i:1 punto
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Il terzo di tre video curati da Andrea Cavicchi che ripercorrono una figura chiave nel passaggio di Roma dalla Repubblica all’Impero: Augusto narrato dalle sue coniazioni, autentici capolavori d’arte, comunicazione e propaganda Diamo a Cesare quel che è di Cesare: PRODUZIONE A CURA DI EUGUBIUM studio numismatico in esclusiva per Cronaca Numismatica https://www.cronacanumismatica.com/la-vita-e-la-figura-di-augusto-attraverso-le-monete-1a-parte/1 punto
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Buonasera a tutti, creo questa nuova discussione sul modello di "Emissioni IPZS 2023"1 punto
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Clemente X (1670-1676), PIASTRA (Munt 20): al R/ il porto di Civitavecchia con l'arsenale in fondo a sinistra e la fortezza a destra; nel bacino un veliero e barchette. Il porto di Civitavecchia fu costruito per volere dell'imperatore Traiano intorno al 106 d.C.. Dopo la caduta dell'impero romano il porto di Civitavecchia assistette ad un susseguirsi di dominazioni e passaggi di mano, contesi tra il papato, varie potenze comunali e frequenti incursioni saracene. Nel XV secolo, dopo che la città fu rientrata definitivamente sotto il controllo papale, il porto di Civitavecchia riprese vigore e importanza. Fu dapprima costruita la Rocca, una fortificazione quadrangolare; poi nel 1508 Giulio II affidò al Bramante i lavori di costruzione del Forte Michelangelo, che sarebbe sorto su antiche rovine romane. Il forte venne completato nel 1537 grazie forse al contributo di Michelangelo. Nel 1608, sotto il papato di Paolo V, fu eretto un fanale (il Faro), sulla estremità meridionale dell'isola frangiflutti, alto ben 31 metri. Il 26 novembre del 1659 venne posta la prima pietra dell'arsenale disegnato dal Bernini, che per lungo tempo avrebbe coagulato buona parte dell'economia cittadina. Fu poi edificata la cinta muraria merlata opera di Pier Paolo Florian voluta da papa Urbano VIII nel 1630. Alcune di queste strutture sono andate distrutte a causa dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. In particolare nel 1943 furono distrutti il Faro, l'Arsenale, il Forte del Bramante e la Rocca vecchia. La legenda VT ABVNDETIS MAGIS (Perchè abbiate più abbondanza), si riferisce all'arrivo a Civitavecchia a forti quantità di grano. Ecco la piastra e a confronto nell'ordine un dipinto del XVIII secolo, una xilografia del 1860 e una del 1891.1 punto
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DE LA TOUR Henri Catalogue de la Collection Rouyer premiere partie jetons & mereaux du moyen age 1897 reimpression 2000 edition wiqs1 punto
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