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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/19/24 in Risposte
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Perché i buoni di carta si logorano prima. Le monete ovviamente durano di più Emessi in sostituzione delle monete d'argento da 1 e 2 lire, a causa la 1^ G.M. le monete d'argento furono ritirate dalla circolazone No, non sono gettoni, sono monete vere e proprie. SI chiamano "buoni" perchè era ancora vigente l'Unione Monetaria Latina (fino al 1926) che imponeva di coniare le monete da 1 e 2 lire in argento. Non potendo farlo, per via dell'esigenze della Guerra, furono stampati i buoni cartacei, sostituiti poi, da quelli metallici. Qui un estratto di un articolo del tempo.6 punti
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Ritengo anch'io che si tratti di un falso e, purtroppo, ciò conferma i miei timori. Ovvero che, negli ultimi tempi, stiamo assistendo ad un netto miglioramento in termini qualitativi di certi falsi. Credo che ormai non possiamo più attenderci soltanto le classiche patacche da bancarella che si riconoscono ad occhi bendati. La tecnologia negli ultimi 50 anni ha fatto passi da gigante e sono certo che anche certi falsari abbiano imparato a sfruttarla per i loro scopi. Se vogliamo, possiamo considerarla come la conseguenza negativa del successo commerciale che la numismatica sta vivendo negli ultimi tempi: più soldi girano, maggiore è il rischio di attirare falsari e truffatori di "alto livello". Si pensi, ad esempio, alla fedeltà di certe riproduzioni per quel che riguarda l'orologeria di lusso.5 punti
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Martedì 6 Febbraio dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), il nostro Socio Marco Sassi studioso della monetazione genovese, ci parlerà dei simboli genovesi presenti nelle monete, nell'arte, nei palazzi e nell'attualità. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 verrà anche trasmessa in video conferenza, di seguito i due link da utilizzare: meet.google.com/dvh-dves-xbh dalle ore 21:00 alle 22:00 meet.google.com/euv-wofy-sjp dalle ore 22:00 alle 23:003 punti
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Buongiorno a tutti, direttamente dal convegno di Modena arriva questo 2 lire.. che ne dite? sembra carino.. si può definire top o gli manca qualcosa? c'è una patina che copre un po il lustro.. ma nel complesso mi piace molto3 punti
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Ciao Antonio e complimenti per la nuova acquisizione, la moneta è davvero in altissima conservazione, molto bella anche per la leggera patina da collezione. Qui si apre un ventaglio vastissimo di risposte, a seconda del metro di giudizio di ognuno. Se mi consenti una disquisizione al riguardo, ti espongo un mio parere. La domanda, a mio parere, risente del "clima" che regna sovrano nel mercato, incentrato sempre di più sull'eccezionalità del pezzo (e lo si vede anche dai prezzi che le monete spuntano alle aste). Questo trend a mio parere ha innalzato l'asticella della "generosità di giudizio" (proprio perchè il top è ancor più richiesto), e come sa bene chi segue il mercato da tempo, in passato questa "generosa pratica" non è che poi fosse meno accentuata. Tanto premesso, la domanda da 100 milioni che hai fatto: la tua è una moneta TOP? secondo me no, ma ciò non toglie nulla alla pregevolezza dell'esemplare che rimane, indiscutibilmente, un esemplare che in mano potrebbe benissimo essere FdC e con rilievi ben impressi (cosa comunque non scontata). Ha qualche segnetto di contatto sul viso, ma sarebbe da vedere in mano per capire bene quanto siano visibili e se disturbano la visione. A mio parere una moneta "top" deve avere quel "quid" in più della media; ad esempio rilievi "satinati" (ti allego un mio vecchio esemplare per farti capire, che preciso, NON considero top), o una patina "spessa" tipica di quelle monete intatte (non so se hai presente quella presente su molti scudi "re eletto" per capirci), o essere battuta di primo conio. Posso sembrare eccessivo, ma è sacrosanto che l'eccezionalità (o il top, che dir si voglia) presuppone un'eccezione alla regola. Le monete TOP son quelle monete che ti fanno strabuzzare gli occhi perchè non credi a quello che vedi... ti fanno esclamare un WOW "di cuore e gusto" insomma. Ti faccio un esempio di una moneta TOP che avevo in collezione: due piastre da 120 Grana 1800 e 1838 (perdonatemi, non sono attinenti alla sezione ma è per rendere l'idea). La prima è di una qualità fuori parametro per la conservazione, per i rilievi e per la patina, la seconda, beh... senza UN (e dico UNO) minimo difetto, con fondi lucenti, rilievi satinati, stupenda patina e senza segni di contatto. La prima già molto rara di per se per il millesimo, l'altra comunissima, ma in questa conservazione... Chiedo scusa per la lungaggine, ma ho voluto ben spiegare i motivi che vi sono dietro "una moneta top". Se l'dea di approfondire la tematica vi piace, fatemelo sapere che apro un thread specifico. Fabrizio3 punti
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Trovata, un bronzo di Gabala, sempre in Seleucia e Pieria, con contromarca: https://www.acsearch.info/search.html?id=4485260 Stessa contromarca su questa moneta della stessa zecca per Caracalla. Una Tyche al rovescio, qui non è Atena come menzionato nella didascalia: https://www.acsearch.info/search.html?id=117509703 punti
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queste monete furono emesse a nome di Onorio e Arcadio in zecche orientali è una VIRTVS EXERCITI tuttavia mi pare essere una delle tante imitative emesse in quel periodo saluti Alain3 punti
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Provo a darti una risposta, da semplice appassionato. Si tratta di un effetto della riforma monetaria di Aureliano. Ecco un brevissimo estratto da un lavoro di Cristina Crisafulli (La riforma di Aureliano e la successiva circolazione monetale in Italia): "I segni più tangibili della riforma si trovano nei nuovi antoniniani, chiamati anche aurelianiani, i quali, migliorati nel peso e nel contenuto d’argento, mostrano in esergo un segno inedito, XXI/XX, in Occidente, e KA/K, in Oriente, la cui interpretazione però ha impegnato e presumibilmente impegnerà ancora a lungo gli studiosi. Una prima schematizzazione delle varie posizioni assunte risale al 1969 quando Callu le raggruppò in due categorie principali: la prima alla quale andavano ricondotti quanti avevano inteso questo segno come un riferimento al contenuto di metallo nobile del nuovo nominale, la seconda nella quale si inserivano quanti, invece, lo ritenevano l’espressione di un valore nominale. Attualmente la maggior parte delle interpretazioni appartenenti alla seconda categoria di Callu si possono considerare superate..." Ecco l'articolo su Academia Edu: (81) C. CRISAFULLI, La riforma di Aureliano e la successiva circolazione monetale in Italia, in I ritrovamenti monetali e i processi storico-economici nel mondo antico, a cura di M. Asolati, G. Gorini, Padova 2012 (Numismatica Patavina, 12), pp. 255-282 | Cristina Crisafulli - Academia.edu Poi, sul sito indicato sopra da Flavio-Bo: Monetary system - MER-RIC: RIC V.1/2 Online (mom.fr) Non ho trovato citato espressamente in questi lavori l'esergo XXIVI, ma non e' escluso che ci sia XX (o XXI) associato ad un marchio di zecca o di officina. Qui potrebbe forse essere la VI officina di Siscia (i mintmarks diventeranno quasi la regola con Diocleziano). Guarda anche qui: Online Coins of the Roman Empire: RIC V Aurelian 255 (numismatics.org) Parlando della tua moneta nello specifico mi pare che sia un po' sotto peso rispetto alla media. Spero di non aver detto inesattezze (e' un argomento ostico) e di essere stato utile. Ciao. Stilicho3 punti
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Se può interessare.. l' annullo in nero di Posta Militare e' della 3a Armata sezione A, usato dal 19.12.1917al 23.1.1918 proprio a Venezia. Su una scala di valori da 1 a 13 e' valutato 7, quindi non comune. L' annullo tondo in azzurro non nitido sopra le bandiere e' sicuramente regimentale, l' altro annullo in corsivo blu purtroppo a schermo non riesco a leggerlo. Cartolina interessante sicuramente di pregio. L' annullo dovrebbe essere questo..2 punti
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con luce naturale da altre sfumature alla patina non è che non voglio dirtelo.. ma poi siete condizionati dal cartellino per giudicare.. tu come la vedi a livello di conservazione?2 punti
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No, non è buona. Si tratta di una riproduzione da bancarella, si vende a 3 / 5 euro. La riconosci subito dall'originale, osservando il bordo. La tua moneta ha il bordo sottile, la rigatura straborda oltre e si vede dalla foto; nella moneta buona il bordo è molto più spesso. Senza contare la bellezza dei rilievi, qui sono "piatti" e non sono ben definiti. Normlmente queste riproduzioni sono in alpacca (non in argento), ma una lega che gli somiglia molto (rame,zinco,nickel), detta "argentone". Fai il confronto con un esemplare autentico2 punti
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ce ne sono tanti di particolari da osservare che differiscono dall'originale.. in più se si guarda con attenzione il profilo del re si nota proprio che manca di definizione di dettagli e profondità.. occhio spento2 punti
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Per me e' un campo minato, ma ci provo per rilassarmi un po' dopo una giornata difficile (potenza delle monete!). Dovrebbe essere una VIRTVS EXERCITI, coniata per Onorio ed Arcadio: Type 85 (tesorillo.com) Sarebbe importante conoscere il diametro ed il peso della tua moneta (che dovrebbe essere una AE3). Qui non riesco bene a capire se si possa trattare di Onorio o di Arcadio (forse dietro i laccioli del diadema c'e' una "O"? Onorio? ). Devo dire che le effigi (quella di dritto in particolare con un grosso naso squadrato) sembrano un po' strane. La legenda di dritto sembra terminare con P AVG (senza F) , ma la A e la V sono strane anche loro. Di questa tipologia esistono anche molte imitative: che lo sia anche questa? Qui, da semplice appassionato, faccio un passo indietro e passo la parola a @Poemenius di cui mi fa piacere richiamare questa discussione: Sperando di non avere detto inesattezze, saluto. Stilicho2 punti
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Garibaldi attraversò la Sesia il 21 maggio 1859 giungendo a Borgomanero. Poi il 22 maggio attraversò il Ticino a Sesto Calende, ecco due medaglie (diam.mm17) che commemorano il passaggio sulla Sesia dell'eroe dei due mondi. ecco l'altra2 punti
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Salve. CNG ELECTRONIC AUCTION 553. Valutazione: 100 USD. Risultato: 375 USD. Lotto 363. PHOENICIA, Tripolis. Elagabalus. AD 218-222. Æ (31mm, 22.37 g, 7h). Dated CY 531 (AD 219/20). Laureate, draped, and cuirassed bust right, seen from behind / Figure of Astarte wearing turreted crown, holding long scepter; at right, Nike standing left on column; all within temple consisting of central archway with approaching steps and two pedimented wings with four columns each; AΛΦ (date) below. RPC VI Online 8257; Rouvier 1763; BMC 118. Green patina under a layer of orange earthen deposits. VF. Iscrizione al dritto: ΑΥΤ Κ Μ ΑΥΡ ΑΝΤωΝΙΝΟϹ Iscrizione al rovescio: ΤΡΙΠΟΛΙΤωΝ ΑΛΦ Al rovescio, veduta frontale del tempio di Astarte con architrave arcuato al centro tra due ali con quattro colonne con frontone ciascuna, tutte all'interno di un frontone più grande; nella parte centrale, Astarte in piedi, di fronte, con corona turrita, appoggiata su un lungo scettro e incoronata da Nike in piedi su una piccola colonna alla sua sinistra; in basso, scalinata. From the W. Toliver Besson Collection. Ex François Righetti Collection (Classical Numismatic Group Electronic Auction 407, 11 October 2017), lot 351; Classical Numismatic Group 90 (23 May 2012), lot 1145; Classical Numismatic Group 84 (5 May 2010), lot 901. apollonia1 punto
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DE GREGE EPICURI Sembrano molto care entrambe. Posso capire Leliano, vista la grande rarità, ma per Marco Antonio mi sembra troppo, anche se forse (per quel che si vede) è una bella moneta.1 punto
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una versione a luce fredda e poi ci salutiamo.. al di la se sia top o meno è cmq una moneta che per la sua conservazione e patina attira lo sguardo.. ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e alla prossima 🤣👍1 punto
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Tutto a posto no, perchè una "ditta" seria (IPZS) non avrebbe mai spedito certi errori. Basta un piccolo controllo quando si preparano le spedizioni. Una busta è un caso un incidente non dovrebbe ma può accadere, molte è negligenza o meglio poca professionalità. Professionalità quello che manca oggi. La globalizzazione ha scelto la quantità alla qualità. La qualità c'è ,esiste ancora, ma costa sempre di più ed inizia ad essere alla portata di pochi. Peccato1 punto
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Si può richiedere qualsiasi prezzo ma vendere al prezzo richiesto e un altra cosa. Vale il prezzo del facciale, 50 centesimi. Lascia stare gli annunci che vedi in rete, chiedi qui e vedrai che avrai le informazioni che cerchi da persone competenti e disponibili.1 punto
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Mi sembra opportuno un richiamo a questa discussione:1 punto
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non pensavo di essere un fotografo così pessimo.. avevo una stima migliore di me stesso 🤣1 punto
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Puo essere che il lustro non è forte ma ha una patina eccezzionale e quel plus lo merita tutto, bravo al perito che ha saputo cogliere la sua straordinaria bellezza, andrebbe tolta da quella plastica e conservata in uno slab, esalterebbe di gran lunga quella patina, mio suggerimento.1 punto
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A behhhh, caxxxx, fuori bustina si vede tutta la sua bellezza FDC PLUS. Bellissimaaaa, questo post dimostra come con il massimo impegno possibile le foto non descrivono MAI una moneta nel suo intero.1 punto
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E molto interessante di scoprire identità di conii di dritto tra due zecche, nel caso presente Laodicea e Gabala, che sono vicinissime. L’esemplare di Laodicea: e un altro esemplare di Gabala: La contromarca combina lettere greche e latine, S Λ C per Seleucia?1 punto
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Sicuramente in alta conservazione, con una pregevole patina. Ma ti imploro: liberala dalla plastica!1 punto
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Addirittura FDC+!!! Beh in questo caso foto e video non ripagano per nulla, in quello stato averla in mano fa molto la differenza. Complimenti, pezzo non facile trovarlo1 punto
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capisco cosa intendi dire.. la mia lo dico è periziata fdc eccezionale.. però capisco il tuo ragionamento.. per definirla top occorre sia anche un primo conio... cosa veramente difficile da vedere in giro.. un 2 lire primo conio con fondi speculari e rilievi satinati io non li ho mai visti e non credo di vederli neanche in futuro.. forse qualche Liretta è più facile da vedere in giro... però forse il problema è anche il mio che purtroppo non ho la possibilità di vedere tante monete belle in giro per fare paragoni1 punto
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Rimane una moneta di fine '600 e il costo piu' o meno e' quello. Tienici aggiornati quando ti arriva1 punto
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Spink > Auction 23007 Auction date: 3 October 2023 Lot number: 43 Price realized: 28,000 GBP (Approx. 33,944 USD / 32,338 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: The 'Kyrios' Collection | Kingdom of Macedon, Alexander III, 'the Great' (336-323 BC), AV Distater, Aegaea, head of Athena right, wearing triple-crested Corinthian helmet decorated with coiled serpent, hair flowing, with pendant earring, rev. ALEXANDROY Nike standing left, holding a wreath in right hand on ship's mast, vertical fulmen in her left, young athlete/pankratiast left to left field with both arms raised, L-O monogram to lower left, 3h, 17.19g (Price 196; Mueller 639; Noe, Sicyon 9; Lacroix [Revue Belge, 1964], pp. 52, Pl. II, no. 5), beautifully struck and well-centred, lustrous and detailed, some slight deposits but otherwise good very fine or better, extremely rare and a wonderful depiction of one of the more famous and celebrated sporting competitions in the Greek world. PROVENANCE, Spink 200, 1 October 2009 lot 838, 'very fine and extremely rare' - £11,000, Belgravia Auction Gallery, Malta, 1 July 2009, lot 1133 [unsold], purchased by private treaty, 2 July 2009 - £2,240, From the collection of a Scottish sea captain, , , In an oft-quoted discussion on the sport, Philostratus the Younger describes the Pankration (lit. 'all power') as the 'most noble' of all contests in the Olympic repertoire. It is quite illustrative of the Greek conception of 'nobility' that this vicious combination of boxing and wrestling was considered so. However, this ancient 'Mixed Martial Arts' competition was indeed as sophisticated and tactical as it was brutish and violent., , The Pankration was a hybrid sport, first contested at the 33rd Olympiad (c. 648 BC), with wrestling and boxing having been inaugurated at the 18th and 23rd games, respectively. Contestants would compete in two phases of a bout: 'high Pankration', which involved striking and clinching, and 'low Pankration', which would involve floor wrestling, holds and grappling. There was much overlap between these two phases of the fight, with 'Pankratiasts' often throwing strikes while grappling, and attempting to lock an opponent while standing upright. Involving a complicated set of specialist fighting styles, counter-manoeuvres and situational adaptations, the Pankratiast was required to combine endurance, versatility and cunning to win their bout. The fight was concluded only once a combatant was killed, or if they yielded to their opponent. Conceptualised at the time as having its origin in Theseus's conquest of the Minotaur, and Herakles' brutal dispatching of the Nemean Lion, the Pankration was considered the very apex of the tactical guile and physical endurance typical of the Olympiad. Each tournament, Olympic or otherwise, would open with a ritual described by the Roman author Lucan:, , "A sacred silver urn is brought, in which they have put bean-size lots. On two lots an alpha is inscribed, on two a beta, and on another two a gamma, and so on. If there are more athletes, two lots always have the same letter. Each athlete comes forth, prays to Zeus, puts his hand into the urn and draws out a lot. Following him, the other athletes do the same. Whip bearers are standing next to the athletes, holding their hands and not allowing them to read the letter they have drawn. When everyone has drawn a lot, the alytarch, or one of the Hellanodikai walks around and looks at the lots of the athletes as they stand in a circle. He then joins the athlete holding the alpha to the other who has drawn the alpha for wrestling or pankration, the one who has the beta to the other with the beta, and the other matching inscribed lots in the same manner.", , Outside of Sparta, where no techniques were barred, eye-gouging and biting were the only techniques forbidden to the pankrataist, and indeed this appears to have provided little deterrence: a wonderful fourth-century BC amphora from Capua illustrates one belligerent attempting to gouge the eyes of his opponent, with a referee preparing to reprimand him. Somewhat understandably, the referee would be armed with a stiff rod in order to enforce his authority, which included being able to stop the fight and to declare a winner or a tied bout. Contestants could also surrender by raising a right index finger, bringing the fight to an end, however this was not always such a straightforward endeavour. A particularly menacing competitor named Sostratos, 'the fingerman', gained a gruesome reputation for snapping the fingers of his opponents, which would push most of his opponents to surrender - indeed he is one of only three entrants to win three successive Pankration competitions (in 364, 360 and 356 BC) - but would naturally make it difficult for them to signal their submission. , ,Decisions made by the referee were of major significance, as the fighting was taken immensely seriously by the Pankratiasts. In the deciding match of the 54th Olympiad (564 BC), a combatant died midway through a fight, but was still declared the winner: Arrhachion, a two-time defending champion from Phigalia in the Peloponnese, was suffocated to death, but in a celebrated incident, managed to break his opponent's toe and thereby forced him to submit as he himself expired, as Pausanias tells us:, , 'For when he was contending for the wild olive with the last remaining competitor, whoever he was, the latter got a grip first, and held Arrhachion, hugging him with his legs, and at the same time he squeezed his neck with his hands. Arrhachion dislocated his opponent's toe, but expired owing to suffocation; but he who suffocated Arrhachion was forced to give in at the same time because of the pain in his toe. The Eleans crowned and proclaimed victor the corpse of Arrhachion'., , Philostratus of Athens gives us an even more graphic and, frankly, impressive description, noting that Arrhachion managed to lock his opponent's leg, which was vulnerable due to the stance we was taking, in such a way that in the throes of death, he was able to hurl himself onto a pressure point and dislocate his challenger's ankle: "throwing his weight down toward the left while he locks the latter's foot tightly inside his own knee, by this violent outward thrust he wrenches the ankle from its socket". Arrachaion's marvellous victory was celebrated for centuries thereafter, with a statue of the two-time champion being erected in his hometown, which is now believed to be on display at the Museum of Olympia. In a scene almost too ridiculous for Hollywood, Philostratus also claims that Arrachaion's perseverance toward victory was prompted by his trainer Eryxias shouting "What a noble epitaph, 'He was never defeated at Olympia.'" - Indeed, Philostratus himself was writing in the third century AD, some 750 years after Arrachaion's triumph., , Regarding the coin itself, this wonderful example pays tribute to the Pankratiast and its reverence in Greek culture. Alexander's distater coinage also provides lasting testament to the sheer volume of gold plundered during his Persian campaigns. Utilised to pay veteran soldiers following a long deployment, the exceptional weight of the distater allowed Alexander to pay a full talent to his troops with 120 distaters. Due to the relatively scant research done in the minting of Alexander's distaters, chronology and location are difficult to determine, and this is particularly so in the case of our example, with its jumping figure in the left field. Even the identification of this device has proved controversial. Sydney P. Noe refers to the figure as a 'youthful figure' , while Martin J. Price referred to one example as 'either an orator or actor', though Milavic (2001) notes that this could not possibly be true, given that the figure is nude, and Greek poets did not perform nude. , ,Noe and Milavic believe that the location of the mint was almost certainly in Sikyon, owing to his identification of the jumping figure to the aforementioned Sostratos, who was from there, and something of a local hero. Without meaning to wade into controversy, this seems to be a stretch, given that the Pankration was a revered aspect of pan-hellenic culture, and could not necessarily be limited to a famous Olympian of one polity. Aegeae in addition has a long pedigree of gold mints, from Philip II and beyond, making it the most likely, though by no means certain, point of origin. Estimate: £11000 - £13000 ILLUSTRAZIONE: "APOXYOMENOS", COPIA ROMANA IN MARMO DEL I SECOLO D.C. DI UN ORIGINALE IN BRONZO DI LISIPPO DEL 320 A.C. (MUSEI VATICANI), RAFFIGURATO SU QUESTO DISTATERE D'ORO. AL RIGUARDO VEDI: https://www.academia.edu/28023815/F_De_Luca_E_spuntò_lApoxiòmenos_Il_famoso_capolavoro_di_Lisippo_raffigurato_su_alcuni_tetradrammi_e_stateri_alessandrini_Monete_Antiche_Gennaio_Febbraio_20161 punto
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Forse il peso potrebbe aiutarci a capire se la moneta è stata alterata o coniata in metallo diverso,a parità di diametro e spessore se coniata in metallo diverso deve avere anche un peso diverso,la moneta originale è coniata in oro nordico che non dovrebbe scurire con il tempo... Io prima di spenderla ci guarderei bene... https://it.m.wikipedia.org/wiki/Oro_nordico Allego anche la scheda del catalogo del forum per verificare il peso e il diametro esatti... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EUR/31 punto
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Sì le devi togliere e rimettere per far perdere aderenza (quella malefica). Al posto di guardarle dall' album,le si tolgono e rimettono dentro....1 punto
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Oggi ho comprato un follis di grosso modulo di Costantino Cesare. Sebbene avevo già svariate monete di Costantino, stavo da tempo cercandone una di grosse dimensioni e con tracce di argentatura. Diritto: FL VAL CONSTANTINVS NOB CAES; Rovescio: GENIO POPVLI ROMANI segno di zecca HTΓ ( RIC VI HERACLEIA 31) Ho anche comprato un denario di Vespasiano con al rovescio i due capricorni. Mi ha sempre incuriosito quel rovescio che ricordo anche in Augusto e mi piacerebbe approfondire.1 punto
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Già ai tempi, andavano lì a funghi …🤣🤣1 punto
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Sofite si arrese ad Alessandro Magno poco prima dell’invasione dell’India da parte dell’esercito macedone, e stando alla narrazione di Diodoro Siculo, offrì in dono al Macedone centocinquanta mastini indiani. apollonia1 punto
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Una bella fortuna, ma attento alla plastica che aderisce. Fagli prendere con cautela un po' d'aria.1 punto
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Annuncio l’imminente uscita del trittico Guerre e monete che sarà presentato a San Pietro Infine il 12 dicembre in loco Guerre e monete – Evo Antico e Alto Medioevo (Volume I) Fabio Pettazzoni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: Le donne guerriere nell’antichità (Chimienti-Pettazzoni) I cavalieri tarantini e l’arte dell’equitazione (D’Andrea) Riflessioni sulla sostenibilità dell’antico monetare in tempi di guerra (Carroccio) Le monete della guerra sociale (Campana) I denari legionari di Marco Antonio (Acqui) Moneta militaris imitativa: emissioni di emergenza bizantine del follis e dei suoi divisionali tra VI e VII secolo. Una nuova tipologia imitativa di Antiochia a nome di Maurizio (Scatolini) Armi e monete (Pettazzoni) Dall’abito militare all’abito civile: la trasformazione delle insegne imperiali nei solidi bizantini tra VI e VII secolo (Mezzaroba) 288 pagine a colori, formato 18x26 Guerre e monete – Basso Medioevo ed epoca moderna (Volume II) Luciano Giannoni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: Sant’Ambrogio guerriero (Limido) “Guerra e moneta” nel Regno di Napoli (Fabrizi) La moneta, i soldati e la guerra. Una breve riflessione sulla centralità del ruolo della moneta nei conflitti in Toscana tra XIII e XVI secolo (Montagano) Monete di necessità e guerre. Le monete di cuoio (Chimienti-Cassanelli) Francesco Sforza. Le monete del signore della guerra (Bellesia) La bombarda e la granata sulle monete: due armi eloquenti per difendere e offendere (Cavicchi) Le monete senesi per «la gloriosa vittoria dei senesi per mirabil maniera conseguita nel mese di luglio dell’anno MDXXVI» (Giannoni-Castelli) Una guerra mai combattuta: la devoluzione del Ducato di Ferrara allo Stato della Chiesa (Bruni) Paolo V e la battaglia di Lepanto nelle medaglie e nelle monete (Traina-Modesti) Monete ossidionali di Famagosta e di Candia (Chimienti-Pettazzoni) Una guerra di carati all’inizio dell’età moderna: alcune note sulla circolazione della moneta aurea alla luce dei ripostigli monetali (Crisafulli) Venezia e la guerra di Morea attraverso le medaglie (Mezzaroba) 346 pagine a colori, formato 18x26 Guerre e monete – Evo contemporaneo (Volume III) Renzo Bruni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: “Liberarsi della peste monetaria”: Gli effetti dell’invasioni francesi (1796-1798) sulla circolazione monetaria nello Stato Pontificio (Lambert) L’assedio francese di Gaeta del 1806 nei documenti e nelle medaglie (Russo) Uno strumento per glorificare le guerre napoleoniche: le medaglie scatola (Vanni) ‘Aux armes et aux arts!’ le battaglie napoleoniche sulle tabacchiere del mito imperiale (Lentini) Benedetto Pistrucci e la battaglia di Waterloo: storia di un capolavoro incompiuto (Vigna) Le cedole del governo di Ruggiero Settimo nella Sicilia del 1848 (Ardimento) Seconda Repubblica Romana: l’assedio francese del 1849. Iconografia della storia (Bertuzzi) Origini e storia delle ricompense concesse in guerra (Manno) La divulgazione iconografica dei Carabinieri Reali nella Grande Guerra: declinazioni e sintesi (Parisi) I biglietti italiani d’occupazione della Prima Guerra Mondiale (Vendemia) Medaglie di Karl Goetz: tra satira e propaganda 1914-1923 (Graziosi) Monete nelle trincee della prima guerra mondiale (Pampanin) Il Dodecaneso italiano: la cartamoneta a Rodi (Vendemia) Guerra e pace nella monetazione d’Israele per il 75° anniversario di fondazione dello stato (Minervini) La falsificazione monetaria come strumento di guerra: l’operazione Bernard (Moruzzi) Il portafortuna (Sozzi-Parigi) 504 pagine a colori, formato 18x261 punto
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Vorrei rinnovare un invito, a chi dà le risposte, affinché queste siano contestualizzate. Dare dei dettagli (sia nel caso di autenticità sia nel caso di falso/riproduzione), è importante sia per i neofiti sia per tutti gli altri utenti. P.S. Non vuol essere una polemica o altro ... ma solo un suggerimento.1 punto
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Ma almeno la patina...è veramente bella...è proprio uguale a quella delle muffe che ho visto in una casa stregata di un Lunapark di provincia qualche anno fa....1 punto
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Pensavo di averle vendute tutte da ragazzo, invece spacchettando uno scatolone sono spuntati un paio di raccoglitori.. allego le foto di un paio di esemplari1 punto
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...parte del materiale, sotto il foulard di seta risorgimentale una cinquantina di editti storici e numismatici1 punto
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Ho trovato un po' di tempo per fare le foto dell'ultimo acquisto assieme alla sua variante Naturalmente ancora sono in convalescenza, quindi le foto sono quello che sono....1 punto
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Essenziale per lo studio storico numismatico di queste monete sardo-romane , ma anche di altra tipologia , e' il bel libro di Mariano Sollai , purtroppo difficile oggi da trovare : "Le monete della Sardegna romana" , edito da Carlo Delfino Editore , nel 1989 .1 punto
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Ciao Rocco, purtroppo non ho un'adeguata preparazione per poter dare una risposta alla tua domanda, magari qualcun'altro dirà la sua in merito.1 punto
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io sarò campanilista... ma consiglierei di cominciare dalla zecca della sua città (se è fortunato a vivere in una città con zecca) o della zona. oppure, collezione più ardita e complessa (e forse un pelino 'in') le monete fotografia del circolante di un determinato periodo in una dterminata zona, magari pescando nella letteratura esempi di tesoretti e ritrovamenti e cercare di ricostruirli con una moneta per tipo.1 punto
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