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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/31/24 in Risposte
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Buona sera a tutti vorrei condividere con voi un'importante documento di Ferdinando quarto ,re delle due Sicilie,e di Gerusalemme la infante di Spagna,duca di Parma,piacenza,Cairo,Gran principe ereditario di Toscana. 13 Agosto 1816. Date salienti 20 maggio 1815 caduta impero napoleonico. 23 maggio 1815 Leopoldo di Borbone,figlio di Ferdinando 4 ,entra a Napoli,prendendone il possesso 8 Dicembre a seguito congresso di Vienna ,Ferdinando 4 riunisce i Regni di Napoli e Sicilia nel Regno delle due Sicilie,abbandonando i nomi di Ferdinando 3 per la Sicilia e di Ferdinando 4 per Napoli ,assumendo il nome di Ferdinando 1 re delle due Sicilie. Nel mio documento già si proclama re della due Sicilie ,si parla di un prestito di 350 ducati d'oro. A voi il piacere di tradurre la lettera in oggetto.4 punti
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Questa volta hanno dovuto mettere mano al portafoglio e pagare il dovuto agli scopritori : https://www.ilgiorno.it/como/cronaca/tesoro-romano-premio-scoperta-7cbecc154 punti
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Ho letto con molto dispiacere di quanto accaduto a Piacenza. Come ex responsabile del ramo furti di una primaria compagnia assicurativa, non mi stancherò mai di ripetere che non ci si può muovere con somme così ingenti di materiale, senza un'adeguata scorta oltre ad avere un'adeguata copertura assicurativa. Oltre a questo è oramai evidente che in questi accadimenti, c'è una chiara responsabilità oggettiva degli organizzatori dei convegni, che dovrebbero garantire la giusta protezione considerato che ci sono in ballo capitali enormi. E bisogna ringraziare il Cielo che nessuno è rimasto ferito seriamente. Il fatto che erano in sette e che tutto è avvenuto in pochissimo tempo, è evidente che il soggetto era stato ben studiato. Dal mio punto di vista mi auguro che i commercianti si associno per un'azione di boicottaggio dei convegni che non garantiscano adeguate misure di sicurezza o che provvedano, come associazione a realizzare un servizio si sorveglianza proprio. Capisco che i costi aumenterebbero esponenzialmente, ma ne và della sicurezza personale e delle loro attività e realizzato come associazione avrebbe sicuramente un impatto sostenibile.3 punti
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Bagattino per Padova Marcantonio Bollani massaro 24-10-1494 sigla massaro MAB peso 2,292 punti
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Per il momento ho finito,non è stato semplice per le dimensioni visto che tutto è fatto con un cellulare e non so se si può impostare la grandezza immagine. Questo è un documento certo non una moneta ma visto che. Si parla di prestito e anche considerevole per quei tempi. Credo che 1 ducato dovrebbe corrispondere a 1,465 g quindi per 350 ducati sono 512,75g,o sbaglio qualcosa? Spero che questa pagina vi sia gradita e che qualche Napoletano o Siciliano si diverti a tradurre, anche perché si parla di persone importanti a quel tempo. Buona serata2 punti
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Assolutamente si! Quello non è MAI apparso in vendita pubblica. Praticamente una chimera. Michele2 punti
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Credo sia un terminale di una chiavetta per carillon o orologio del XIX sec.- Ciao Borgho2 punti
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Ho concluso la serie dei biglietti fiduciari "municipio Voghera" e volevo condividerla con Voi. Non sono appassionato alla tipologia ed è tutto nato un po' per caso, ci tenevo ad avere tutti e 3 i valori. Fronte Retro2 punti
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Ultimo ramino aggiunto in raccolta: Grano 1790 Regia Corte Sotto la sigla C sembra esserci un'altra R Cosa ne pensate2 punti
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Buongiorno, Vi segnalo l'uscita dello studio sul Tesoretto di Como. E' scaricabile gratuitamente al link: https://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/notiziario/Notiziario_16_2022.pdf Saluti Illyricum PS: aggiunto anche in biblioteca di Sezione e generale.2 punti
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Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza: “Un milione di euro all’impresa che ha trovato il tesoro di Como, durante gli scavi” Il Consiglio di Stato ha ribaltato in queste ore la decisione del Tribunale amministrativo riguardo al premio da corrispondere a Officine Immobiliari, la società coinvolta nel ritrovamento del Tesoro di Como. L’eccezionale scoperta avvenuta nel 2018 ha portato alla luce una brocca in pietra ollare contenente mille monete d’oro di epoca romana, tre anelli, una pepita e un lingottino, il tutto datato alla seconda metà del V secolo dopo Cristo. Lo riferisce il quotidiano Il Giorno. Inizialmente, il Ministero della Cultura aveva determinato un premio di 369.041,36 euro per Officine Immobiliari, corrispondente al 9,25% del valore stimato del tesoro, pari a circa 4 milioni di euro. Tuttavia, la società aveva presentato ricorso al Tribunale amministrativo, sostenendo che il riconoscimento dovrebbe essere del 25% del valore, come previsto dal Codice dei Beni culturali. Il Tribunale amministrativo respinse le istanze di Officine Immobiliari nel maggio 2022, sostenendo che non era mai stato adottato un provvedimento formale di concessione e che non era chiaro a chi dovesse essere attribuita la paternità del ritrovamento. Il Consiglio di Stato, tuttavia, ha ribaltato questa decisione, stabilendo che una volta esclusa la qualifica di concessionario, non può parimenti escludersi quella di scopritore. Secondo il Collegio, le attività di scavo erano state svolte direttamente dalla proprietaria, anche se attraverso la collaborazione con soggetti e macchinari incaricati. Pertanto, il ritrovamento del tesoro deve essere imputato direttamente a Officine Immobiliari, titolare del bene e delle attività in essere. Il Consiglio di Stato ha fissato tre paletti fondamentali: la scoperta deve essere attribuita alla società incaricata dei lavori, non deve essere applicata la ritenuta d’imposta alla fonte, e la controparte deve partecipare al procedimento sulla quantificazione del premio. Questa decisione ha il potenziale di influenzare significativamente la valutazione del premio che spetta a Officine Immobiliari, in quanto il Consiglio di Stato sembra orientato a riconoscere un quarto del valore del tesoro, come previsto dal Codice dei Beni culturali. Il Ministero della Cultura dovrà ora prendere in considerazione questa nuova prospettiva nella valutazione del ruolo giocato da Officine Immobiliari nel ritrovamento del Tesoro di Como, aprendo la strada a una possibile rivalutazione del premio e sollevando questioni cruciali sulla distribuzione equa dei benefici legati a scoperte archeologiche di tale portata. Le monete del tesoro di Como appartengono alle emissioni degli imperatori Arcadio, Onorio, Teodosio II, Valentiniano III, Marciano, Petronio Massimo, Avito, Leone I, Maioriano, Libio Severo, Antemio e Anicio Olibrio. Sono presenti solidi anche a nome delle Auguste Aelia Pulcheria, Galla Placidia, Giusta Grata Onoria e Licinia Eudossia. Sono presenti per lo più emissioni di zecche occidentali, con prevalenza di quella di Milano da cui provengono ben 639 solidi. Ciò indica che il Tesoro fu costituito in Italia settentrionale, nell’area direttamente dipendente da Milano per l’approvvigionamento monetale. L’esame dei segni presenti sulle monete ha consentito di avanzare una proposta di ricostruzione della catena operativa di produzione, dall’affinamento del metallo, alla realizzazione dei tondelli e alla coniazione e di indicare quali dovevano essere le caratteristiche e le dotazioni degli spazi in cui avvenivano le diverse operazioni. Se, infatti, per la verifica della temperatura dell’oro fuso erano necessari ambienti bui dotati di piccoli forni, per la coniazione era opportuno che le stanze avessero buona illuminazione e disponessero di postazioni di lavoro con incudini e martelli. La presenza di frammenti di ferro in alcune monete è indizio del recupero dell’oro proveniente dalla limatura dei bordi per aggiustare il peso. Durante questa operazione i frammenti delle lime potevano non essere riconosciuti e finivano mischiati all’oro da rifondere. La presenza nel Tesoro di consistenti gruppi di monete che non presentano tracce d’uso e che sono stati prodotti con la stessa coppia di conii suggerisce che il Tesoro contenga porzioni di pagamenti effettuati direttamente dalle casse imperiali a un ricco privato o a un ufficio pubblico. Si tratterebbe quindi di una riserva, costituitasi in almeno 15-20 anni, e nascosta fra la fine del 472 e i primi mesi del 473, ovvero fra la morte di Anicio Olibrio e la nomina ad imperatore di Glicerio nel marzo 473. Fra i gioielli nascosti con le monete, i tre anelli portano segni d’uso mentre gli orecchini appaiono non finiti e devono provenire da un atelier orafo come pure gli altri manufatti in oro, fra cui un frammento di lingotto che le analisi hanno rivelato essere composto da una lega di oro e argento analoga a quella utilizzata per i monili. La presenza di questi oggetti dipende dalla volontà di preservare tutto il metallo prezioso che era stato possibile raccogliere. I risultati degli studi sono pubblicati nel libro di Grazia Facchinetti, Il Tesoro di Como. Via Diaz 2018 (con contributi di Maurizio Aceto, Fulvia S. Aghib, Angelo Agostino, Marco Balini, Roberto Bugini, Stefania Crespi, Costanza Cucini, Luisa Folli, Emiliano Garatti, Annalisa Gasparetto, Barbara Grassi, Federica Guidi, Maria Labate, Alessia Marcheschi, Elisa Possenti, Agostino Rizzi, Eliana Sedini), edito, in collaborazione con la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del MiC, dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato nella collana Notiziario del Portale Numismatico dello Stato. https://stilearte.it/il-consiglio-di-stato-ribalta-la-sentenza-un-milione-di-euro-allimpresa-che-ha-trovato-il-tesoro-di-como-durante-gli-scavi/1 punto
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SALERNO COLLEZIONA 10 e 11 Febbraio 2024 2° Convegno Borsa scambio collezionistico filatelico e numismatico. I giorni Sabato 10 e domenica 11 febbraio 2024, si terrà, nella accogliente location della Stazione marittima di Salerno (ideata dall'archistar Zaha Hadid) il secondo evento collezionistico della città Dopo la prima spettacolare edizione del 2023, si rinnova il trait d'union tra i collezionisti del nord e del centro della nostra penisola con il meridione; Salerno si conferma snodo centrale del collezionismo italiano. L'Evento è creato in collaborazione con il CENTRO ORGANIZZATIVO NUMISMATICO C.O.N. e si fregia dell'IMPORTANTE patrocinio della N.I.P. (Numismatici Italiani Professionisti) che certifica la ASSOLUTA SICUREZZA in cui si svolgerà la manifestazione, grazie ai sistemi di sorveglianza presenti (unico convegno in Campania con tale riconoscimento) Nei 2 giorni saranno presenti i maggiori nomi della numismatica italiana e produttori di accessori internazionali, importanti Case d'Asta internazionali, provenienti da TUTTE le regioni d'Italia incluso le isole. Sarà possibile scambiare, visionare, acquistare, far valutare monete, medaglie, banconote, francobolli, stampe, libri ed oggettistica. Gli orari di apertura e chiusura per entrambi i giorni sono dalle ore 9 alle 19. L'ingresso è gratuito, l'ampio parcheggio da 25 mila metri quadrati oltre 800 posti sottostante la Piazza della Libertà permetterà a tutti i collezionisti e curiosi di partecipare all'evento in grande comodità. L'area espositiva è raggiungibile con ESTREMA facilità da ogni parte della città. Il sito è a soli 1.8km dalla stazione ferroviaria, raggiungibile con una bellissima passeggiata sul lungomare cittadino. Convenzioni per ricettività alberghiera e food sono presenti. Per informazioni su come esporre o partecipare, contattare: PIERPAOLO IRPINO - C.O.N. - Centro Organizzativo Numismatico +39 392 90676 461 punto
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Martedì 6 Febbraio dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), il nostro Socio Marco Sassi studioso della monetazione genovese, ci parlerà dei simboli genovesi presenti nelle monete, nell'arte, nei palazzi e nell'attualità. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 verrà anche trasmessa in video conferenza, di seguito i due link da utilizzare: meet.google.com/dvh-dves-xbh dalle ore 21:00 alle 22:00 meet.google.com/euv-wofy-sjp dalle ore 22:00 alle 23:001 punto
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Sono guardia giurata armata da anni e vi assicuro che basta mettersi d'accordo con chi fa i contratti e ormai svolgiamo qualsiasi tipo di intervento e di lavoro anche per solo 1 o 2 giorni. Non sono costi proibitivi per chi ha un capitale del genere. Per attacchi come quello in Sardegna c'è poco da fare, ma nel caso di Loris, se due guardie armate lo avessero scortato nel parcheggio non credo ci sarebbero stati problemi. Poi però ci sono altre ipotesi. Durante il viaggio? Sotto casa? Per una scorta per esempio da Piacenza a Torino dove il numismatico vive ci sono costi maggiori, ma a richiesta si fa tutto. Ultimamente scortiamo mezzi che trasportano esplosivi, parti di armamenti, o anche carichi con valori ingenti. Esempio pochi giorni fa un tir carico di prodotti di alta moda dal porto di La Spezia ad Arezzo. A piacenza c'e ad esempio l'Ivri. Sono persone preparate di solito . Purtroppo ormai ognuno di noi deve spendere di più per la sicurezza....30 anni fa l'allarme di casa lo avevano in pochi oggi ormai tutti. Questo è il primo esempio che mi viene in mente. Poi ovviamente una polizza assicurativa sarebbe stata perfetta ma li non saprei di che prezzi si parla.1 punto
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Secondo me tutto giusto, tranne che a mio parere non c’è proprio in atto alcun complotto da parte di coloro che vedono le monete come un bene pubblico, ma soltanto un aumento incontrollabile di malavita organizzata e impunita di cui i commercianti cadono periodicamente vittime. Molte volte la realtà è molto più semplice di quanto crediamo.1 punto
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Tutta la mia solidarietà alla Vittima! Nel mio piccolo cercherò di fare qualcosa di concreto1 punto
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Autentico e per la zecca di Tessalonica. Valore modesto vista la conservazione. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Bagattino per Padova Cristoforo Canal massaro dal 12-11-1487 al 06/06/1498 sigla massaro CK - K - CH peso 1,79 Bagattino per Padova Zan Francesco Miani massaro dal 15-09-1490 peso 1,59 sigla massaro ZAM Bagattino per Padova Alvise Foscarini massaro dal 20-10-1490 sigla massaro AF peso 1,131 punto
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Raffaele, finalmente ho trovato il tempo per la pubblicazione del mio tarì 20 grana 1798 "S" speculari con relativi dati. Lo spessore è di mm 1. Il diametro è di mm 24. Il peso è di grammi 2,97. Ti saluto caramente.1 punto
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Secondo me vale 50 euro e nulla di più. Non essendo FDS e non avendo un codice lungo particolare non credo che la firma possa dare un plus valore. Sul codice corto non mi esprimo perchè non so nulla.1 punto
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Avrete visto le immagini provenienti dalla Sardegna. Tecniche militari per bloccare dei portavalori con conseguente sparatoria con guardie giurate, strade bloccate da catene e SUV. A Piacenza han rapinato in un parcheggio non custodito in tre minuti.... Ladri in entrambi i casi, nel secondo, purtroppo, erano al Luna Park1 punto
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Cmq sanguinano gli occhi! Artemio ! Anziché Antemio! L unico Artemio che conosco è il personaggio di Renato Pozzetto nel film " il ragazzo di campagna" !😅😅..E lidio severo !! Cavolo, Libio Severo si chiamava 'sto povero cristo! 😆😆.. Questi giornalai dovrebbero semplicemente dare uno sguardo su Wikipedia, prima di pubblicare un articolo, non ci vuole poi molto!🤣🤣1 punto
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Stamattina ricordavo un bellissimo incontro tra amici "papalisti" in un convegno numismatico ed in particolare, durante il pranzo, mi veniva chiesto quale fosse la data di Sede Vacante più rara tra tutte quelle che hanno battuto moneta..... Indubbiamente il 1549-50 !!! La 1° delle 3 Vacanze Pontificie del Camerlengo Guido Ascanio Sforza. Non mi dilungo sulle descrizioni e i riferimenti bibliografici, sarebbe un copia e incolla di quanto indicato nel CNI, Muntoni o MIR....rimango sulle mie conoscenze per quanto concerne le apparizioni delle monete in questione. le zecche coinvolte e la tipologia sono 2: Giulio di Ancona e Giulio di Roma Questa moneta è stata a mio avviso assente dal mercato numismatico (o perlomeno dalle aste più importanti dove sono state esitate collezioni dello Stato Pontificio prestigiose) per circa 1 secolo, poi sono apparsi ben 3 esemplari in asta negli ultimi 5 anni: Numismatica Picena, Artemide e Numismatica Marcoccia; Mentre di questo Giulio, oltre il mio esemplare postato, non ho censito alcun passaggio. Non le cito perchè sono già tutte comprese nell'apposita discussione, abbiamo visto collezioni strepitose del passato dove erano rappresentati tutti i Papi (da Martino V) e almeno 1 moneta per Sede Vacante, ma in nessuna era presente la data del 1549-50..... Da collezionista ho sempre pensato che se quella raccolta fosse stata mia, un "buco" come questa data l'avrei tappato con qualsiasi conservazione.... Sempre gradite info in merito, un saluto Daniele1 punto
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Questo è un prezzo caro ma "ragionevole". 1200€ per un controvalore di 150 mi sembra una rapina a mano armata1 punto
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Leu Numismatik AG > Web Auction 28 Auction date: 9 December 2023 Lot number: 1919 Price realized: 1,400 CHF (Approx. 1,591 USD / 1,478 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: KINGS OF PARTHIA. Artabanos IV, circa 10-38. Tetradrachm (Billon, 26 mm, 13.77 g, 12 h), SE 338, month of Artemisios = April, 27. Diademed and draped facing bust of Artabanos IV. Rev. ACIΛEΩC - [AP]CAKOY - Δ[IKAIOY] - [E]ΠIΦANPY Artabanos on horseback left, receiving palm from Tyche standing right; in field, Τ-Λ-Η (date); below horse, month Artemisios in monogram form. Sellwood 63.1 (Artabanos II). Shore 332 (Artabanos II). Sunrise 411 var. (month). Very rare. In exceptional condition for this very difficult issue, with a magnificent facing portrait. Light graffito on the obverse and the reverse double struck, otherwise, very fine. From the collection of Dr. D. Löer, ex Peus 386, 26 April 2006, 416, Peus 382, 26 April 2004, 262, Triton VII, 12 January 2004, 476 and Numismatic Fine Arts Winter Mail Bid Sale, 14 December 1989, 732. Starting price: 100 CHF1 punto
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Capisco, grazie mille per la risposta. Ormai mi sono convinto che la moneta sia autentica, al peso mi risulta 31.34 circa, per quanto riguarda le dimensioni le ho controllate col calibro e mi trovo perfettamente con quelle dichiarate! Ad essere sincero l'unico dubbio mi era apparso solamente con il suono che emetteva🤔1 punto
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Che schifo. Roba da strade sicure....ma dove siamo arrivati? E si può così? Un convegno che si trasforma in cronaca da strada. Fate bene @simonesrt a pretendere garanzie,altrimenti è un casino. È necessario mettere alle strette tutti,spalle al muro,o così o addìosss!1 punto
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Faccio un controllo con le mie; avendole di tutti i massari, confronto i vari pesi delle varie emissioni negli anni.1 punto
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Proprio in questi giorni ho ritrovato tra le carte le sue tessere di iscrizione. apollonia1 punto
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Ciao, dovrebbe essere un quattrino per Milano coniato sotto Filippo III di Spagna,come questo che allego...1 punto
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Sembra sia proprio così. La “C” ribattuta, con ogni probabilità, su una “R”. Ciao.1 punto
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Durante la Guerra Fredda, Agosto 1989, al Moscow Music Peace Festival insieme ad altri importanti musicisti hard rock dell'epoca, gli Scorpions si esibiscono con questo pezzo: Ormai il vento del cambiamento era arrivato. Klaus Meine, il front man degli Scorpions, racconta: "Quando aprimmo il concerto con “Blackout”, tutti i soldati dell’Armata Rossa e tutti i membri della sicurezza, si sono girati verso il palco e hanno lanciato in aria i loro berretti e le loro giacche. È stato fantastico. Era come se il mondo stesse cambiando proprio sotto i nostri occhi. In Unione Sovietica molti ragazzi percepivano che l’epoca della Guerra fredda sarebbe finita presto" Quella stessa sera, gli artisti vengono portati tutti assieme a fare una sorta di crociera lungo il fiume di Mosca e, ancora, Meine avverte questa forte sensazione di unità: "a bordo c’erano tutte le band del festival assieme ai giornalisti di MTV e ai soldati dell’Armata Rossa. Per me è stato un momento d’ispirazione, era come se il mondo fosse sulla stessa barca e stesse parlando con lo stesso linguaggio: la musica" In quei giorni, scrive Wind of change e circa 3 mesi dopo, cade il muro di Berlino:1 punto
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Un tempio celtico divorato da un teatro romano. Le tracce della conquista tra pietre di gradinate e muri sotterranei Il Colchester City Council ha pubblicato in queste ore una splendida immagine a “volo d’uccello” del passato remoto di Colchester. “Questo – spiega il municipio britannico – è il contorno di un enorme tempio celtico e teatro romano a Gosbecks Park. Uno dei siti più importanti dell’età del ferro e romani del Paese”. L’immagine è stata scattata da un drone della squadra rurale della polizia dell’Essex durante un intervento dimostrativo delle tecniche usate dalla polizia stessa per tenere sotto controllo la fauna selvatica e prevenire reati contro il territorio. Alla nostra destra la scalinata del teatro romano. Inglobati al centro del teatro i segni dei muri di fondazione del tempio celtico inglobato durante la romanizzazione dell’area @ Foto di Callum Barber, Rural Engagement Team PC L’ampia area di Gosbecks rappresenta uno dei siti più significativi del periodo romano e dell’età del ferro nel paese. Gli scavi nelle terre circostanti la fattoria, di presunta proprietà del signore terriero Rodger de Gosebek nel XIII secolo, iniziarono nel XIX secolo. Il reverendo Henry Jenkins, un archeologo dilettante, scoprì un tempio romano durante questi scavi. Tuttavia, solo negli anni ’30 gli archeologi riuscirono a comprendere appieno l’ampiezza del sito grazie all’esame delle fotografie aeree. Un tempo fulcro dell’insediamento preromano di Camulodunum (l’attuale Colchester) e sede di una successione di re nativi, la zona offre la perfetta interazione tra lavori rurali ed archeologia. Il parco include – appunto – i resti del più grande dei cinque teatri romani conosciuti in Gran Bretagna, con una capacità di 5.000 spettatori, e un tempio romano-celtico situato all’interno di un vasto recinto quadrilatero. Quest’ultimo era circondato da un doppio portico o corridoio lungo quasi un quarto di miglio. Gli archeologi hanno completamente mappato sul terreno il teatro, il tempio e il portico attraverso rilievi e scavi. Camulodunum, antica fortezza legionaria della Britannia romana situata nell’attuale Colchester, era originariamente il centro della tribù celtico-belgica dei Trinovanti. Il nome derivava dal celtico “Camulodunon”, significando “la Rocca di Camulos”, con Camulos come equivalente celtico del dio romano della guerra, Marte. La città divenne la capitale dei Trinovanti sotto il regno di Addedomaro intorno al 25-10 a.C., sostituendo la vecchia capitale probabilmente a Braughing. Tasciovano dei Catuvellauni conquistò brevemente Camulodunum intorno al 10 a.C., ma la pressione romana lo costrinse a ritirarsi, con il presunto reinsediamento di Addedomaro. Il figlio di Addedomaro, Dubnovellauno, perse il trono a favore di Cunobelino dei Catuvellauni, che governò Verulamium e avviò un regno nell’area sud-est dell’isola. Cunobelino ristabilì rapporti amichevoli con i Romani, riflettendolo sulle sue monete. Durante il suo regno, ci fu un aumento delle importazioni di beni di lusso attraverso il porto di Caulodunun, e Cunobelino inviò un’ambasceria a Augusto per consolidare i legami commerciali. Nel 43 d.C., le armate romane sbarcarono in Britannia, affrontando la resistenza dei principi britannici Togodumno e Carataco. Dopo una battaglia decisiva a Rochester, i Romani conquistarono il sud-est dell’isola, stabilendo Camulodunum come capitale con un tempio dedicato a Claudio. La provincia di Britannia fu in gran parte sotto il controllo romano, e la legio XX Valeria Victrix fu temporaneamente collocata a Camulodunum. La città romana di Colonia Victricensis si sviluppò attorno al castra militare abbandonato nel 49, colonizzata da veterani della legio XX Valeria Victrix. Tuttavia, a seguito della rivolta di Budicca nel 60/61, la capitale della provincia fu spostata da Camulodunum a Londinium. La città fu incendiata durante la rivolta, e attorno al 75, sembra che sia stata completamente abbandonata, con la parte orientale utilizzata come cimitero fino al IV secolo. https://stilearte.it/un-tempio-celtico-divorato-da-un-teatro-romano-le-tracce-della-conquista-tra-pietre-di-gradinate-e-muri-sotterranei/1 punto
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Secondo me é falsa e probabilmente, non in argento. Falsa perché il bordo è sottile ed arrotondato. Basterebbe quello per accorgersene. Qui una sicuramente autentica:1 punto
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DE GREGE EPICURI Qui sopra alla porta (IANUA) c'è anche una...piccola biscia, ma vedrete che Marco non la considererà un simbolo genovese!1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: Germania F anno: 2008 tiratura: (???) condizioni: B città: Lissone note: Mappa Vecchia1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Belgio anno: 2022 Tiratura: non circolante (155.000) Condizioni: SPL Città: Milano Note: NEWS!!1 punto
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taglio: 2 euro CC paese: Finlandia anno: 2005 tiratura: 1.950.000 condizioni: BB+ città: Lissone1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: italia anno: 2023 B tiratura: 3.000.000 condizioni: spl città: trieste note: NEWS!! taglio: 2 euro paese: lussemburgo anno: 2023 tiratura: ? condizioni: spl città: trieste note: NEWS!!!! taglio: 2 euro cc paese: malta anno: 2016 B tiratura: 380.000 condizioni: BB+ città: trieste note: NEWS!!!!1 punto
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Bolaffi Spa > Auction 44 Auction date: 6 December 2023 Lot number: 581 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction - Lot description: Monete Romane Imperiali Commodo (180-192 d.C.) Medaglione bimetallico databile al 186 d.C. - Zecca: Roma - Diritto: busto laureato dell'Imperatore a sinistra, con scettro ed egida sulla spalla sinistra - Rovescio: l'Imperatore, in abito militare, stante verso sinistra sul podio, accompagnato da un portatore di lancia, si rivolge a un gruppo di sei soldati, ciascuno con elmo e scudo; sullo sfondo signum, vexillum e aquila - gr. 42,78 - Molto rara - Gradevole patina verde, ritocchi, SPL - Proveniente dall'asta NAC 46, Zurigo 2.4.2008, n. 609 e dall'asta NAC 5, Zurigo 25.2.1992, n. 510 (Coh. n. 133) (Gnecchi tav. 78,8) Starting price: 7500 EUR1 punto
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Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 92, lot 766, 23/05/2016 AN INTERESTING COLLECTION OF COINS OF JULIAN II (THE PHILOSOPHER) AND THE FESTIVAL OF ISIS The Festival of Isis Faria Julian II, 360-363. Medallion, Æ 4.05 g. DN FL CL IVLI – ANVS P F AVG Pearl-diademed, and cuirassed bust l., holding Victory on globe and shield decorated with she-wolf and twins motif; in r. field, Gonzaga eagle. Rev. VOTA – PVBLICA Isis and Serapis, facing each other and both with a snake body, holding a vase from which emerges a snake. C 114. Alföldi 68 and pl. II, 19 (this coin illustrated). Extremely rare and an issue tremendous interest and fascination. An interesting portrait and a dark brown patina. The flan partially restored on the bottom part of it, otherwise good very fine Ex Rollin et Feuardent, 14-26 May 1888, de Quelen 2188; Gilhofer & Ranschburg-Hess, 22 May 1935, Trau 4360, and Sternberg XXXIII, 1997, 384 sales. From the Gonzaga, de Quelen and Trau collections. The reverse of this interesting Festival of Isis of Julian II medallion shows the husband-wife siblings Serapis and Isis with serpentine bodies, holding between them a large, sacred vase from which emerges a uraeus-snake. The snake is clearly flat-headed, which suggests that it is a cobra, an extremely venomous serpent native to Egypt and which was closely associated with the goddess as amongst all beings only she held the antidote to its venom. The serpentine bodies of the two gods are an unusual feature, but should be construed as dually representing both their chthonic, or underworld, natures, as well as their roles in guaranteeing bountiful harvests. Isis is frequently represented in classical art in the company of serpents (see, e.g., the frescos from Pompeii in the Museo Archeologico Nazionale di Napoli, inv. nos. 8929 and 9558, the latter of which shows Isis holding a cobra with its body entwined around her forearm), and although we lack specific knowledge of the rituals associated with Isiaic worship – our only account of them is the fictitious work, Metamorphoses (or The Golden Ass), by the second century AD author Apuleius – they had to do with death and rebirth, and are putatively related to the Christian concept of ascension. Interestingly, many scholars have also noted the syncretistic nature of the frequently seen image of Isis nursing Horus to that of the Virgin Mary holding the infant Christ. Of further interest is the small eagle inset in an oval behind the head of Julian on the obverse, which shows that this medallion was at one time in the collection of the Gonzaga family of Mantua in Italy. The collection was first formed under the guidance of Isabella d’Este (1474-1539), a humanist and trendsetter of the times who was deeply committed to the arts and had been educated in the classics – and, very interestingly, has recently been identified as a plausible candidate for Leonardo da Vinci’s Mona Lisa (see Frank Zöllner, Leonardo da Vinci – Sämtliche Werke, 2007, p. 241) – and was further built upon by her descendants. The mark was applied to all of the coins in the collection by the early 17th century, usually in silver for gold coins, and in gold for silver and bronze. Although some or all of the coin collection may have been sold to pay off family debts, whatever remained was certainly looted in 1630 during the sack of Mantua by imperial Landsknecht forces who pillaged the city over the course of three days. Afterwards, coins from the collection appeared in all of the major coin cabinets of Europe. Although they are rare, coins with the Gonzaga mark still occasionally come up for sale on the coin markets of today, and conveniently provide proof of a pedigree to the early 1600s at the latest if not to the original collection formed by Isabella d’Este herself. ILLUSTRAZIONE: Isis and Osiris (Serapis) with body of a serpent, between them a Canopus - limestone stele; F 1960/9.1; Greek-Roman period; Time frame from 332 BCE to 395 AD, Leiden, Museum of Antiquities1 punto
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Secondo me no. Chiaramente è una mia mera supposizione, che si basa però da fatti concretissimi. I privati, non parliamo poi dei collezionisti, sono visti con fastidio dai funzionari statali. Tolgono visibilità alle loro "scoperte", come la ditta di Como, oppure "rubano" oggetti antichi che dovrebbero essere (secondo loro, qualcuno lo scrive pure in questo forum) solo nei musei, o comunque maneggiati solo dai professionisti. Cari signori, a me piaceva da morire collezionare le romane. Mi facevano toccare con mano piccoli momenti di storia che fin da bambino mi emozionavano. E non rubavo proprio niente e non danneggiavo nessuno, esattamente come tutti voi. Avevo messo insieme un piccolo nucleo di monete di Emiliano e Cornelia Supera, tutte con provenienza documentata, una o due dall'ottocento, un paio addirittura fin da sei/settecento, che nel suo piccolo poteva stare a confronto con quelle dei migliori musei. Per tanti anni ho pensato di donarla ad un museo o una istituzione statale. Ebbene l'ho (s)venduta quando ho considerato che non riuscivo ad andare avanti e non valeva la pena tenerla a rischio di essere considerato un delinquente e che non valeva ancora di più la pena di regalarla a chi mi considera(va) un pericoloso antagonista. Mi spiace molto, ma non mi pento. Continuo a guardare monete, ad ammirarle e a commentare le aste, qualcosa colleziono tuttora, non antiche ovviamente, ma non ha molto senso. Perdonate lo sfogo, ma ciò che è successo col tesoro di Como nei confronti del privato che ha fattivamente collaborato, oppure con quello di Sovana, dove non sono riusciti nemmeno a custodire ciò che c'era, è esemplificativo di come siamo messi.1 punto
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