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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/05/24 in Risposte
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Bene,il tuo ducato con sigla ∧G/∧ e taglio a treccia è catalogato al numero 19,pagina 167,del Nomisma,con grado di rarità R3 (rarissima) e valutato 320 euro in MB... Complimenti...4 punti
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https://www.ebay.it/itm/225988978077?mkcid=16&mkevt=1&mkrid=711-127632-2357-0&ssspo=tiw2v3tnr6k&sssrc=4429486&ssuid=FOb1vZlFRsi&var=&widget_ver=artemis&media=COPY Almeno correggi l'inserzione, il taglio non è liscio. Saluti.2 punti
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Colpo di scena! non è "fl"-orin ma "kl" -ein cioè piccol-o/a! 😁 Lo ho notato per come era scritta sopra la "giustizia" Anche se l'unità di cambio "fl" si sarebbe potuta benissimo utilizzare, essendo questo un libro estero 32 qui leggo adesso "kl.(-eine /piccola) Billon M(-ünze/-oneta) " Direi che qui ci siamo. Servus, Njk ================== https://de.wikipedia.org/wiki/Fraktur_(Schrift)2 punti
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Piastra 1831 (37 mm / 27,09 g) Contorno al D/ e giglio ore 12. Provenienza: Numismatica Cristiano NOTA: La moneta è autentica ma rispetto a tutte le altre Piastre, si ha una diversa percezione visiva (color alluminio - porosità) ed ha un peso leggermente calante - a parità di stato di conservazione (una diversa lega d'argento?). Ho rintracciato anche un altro esemplare che presenta la stessa identica coppia di conii e le medesime caratteristiche del tondello (BB+ 27,12 g) - vedi NOMISMA Asta 1 E-live - Lotto 285 https://auctions.nomismaweb.com/it/lot/556344/napoli-ferdinando-ii-1830-1859-piastra-/ Nel caso in cui qualcuno avesse in collezione delle altre Piastre di Ferdinando II che presentano le stesse caratteristiche sopradescritte - di qualsiasi millesimo esse siano - se ne potrebbe parlare nella discussione sulle diverse varianti.2 punti
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Salve @alez72 , in effetti uno dei primi numismatici ad interpretare Q. UR come Q(uestori) Ur(bani) , fu il Babelon non trovando nessun Triumviro Monetario noto alla storia che iniziasse con Q. UR. Ad accrescere la problematica intercorre anche il nome del secondo monetario T. MAL (anagrammato nel denario) che dovrebbe essere per esteso Tito Mallio , pero' l' oscura Gens Mallia ebbe un solo ed unico esponente membro di questa Gens che ottenne una delle più alte Magistrature durante la Repubblica , questi fu Gneo Mallio Massimo , Console nel 105 a.C. Probabile che il monetiere del Denario Tito Mallio fosse fratello o figlio del precedente Console del 105 a.C. Una seconda possibilita' e' che questo Q. (uinto) UR. fosse un componente della altrettanto oscura Gens Urgulania , che fu una Famiglia romana di origine etrusca e di estrazione plebea , considerata una Gens minore dal momento che non sono noti Urgulanii che presero parte alla vita politica di Roma e l' unico membro noto al di fuori delle epigrafi è Urgulania , un' influente matrona amica dell' Imperatrice Livia Drusilla . Quanto detto e' solo una ipotesi .2 punti
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Piastra 1831 (37 mm / 27,53 g) Contorno al D/ e giglio ore 6. Provenienza: Numismatica CNB2 punti
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Catalogue de la collection de Christian Jürgensen Thomsen, 1873 Solo 4 tavole di foto, ma non c'è quella che cerchi. https://www.digitale-sammlungen.de/en/view/bsb11162127?page=226,2272 punti
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https://andrewmccabe.ancients.info/RRC280.html LA carica di Questore urbano non è associata a nessuno dei due nomi precedenti. La legenda, che termina sempre con Q. VR sia che si trovi nella forma AP.CL. T.MAL o T.MAL AP.CL. Quindi Crawford suggerisce che Q.VR rappresenti un terzo monetiere. D'altronde i tresviri monetales erano, appunto, tre. E la triga della vittoria suggerirebbe il connubio dei 3.2 punti
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Buona sera a tutti, anch'io voglio contribuire a questa discussione, condividendo la mia Piastra del 1831. Tre quadratini nel campo del Portogallo (tipico in questo millesimo). Un caro saluto a tutti2 punti
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Salve. Diametro 37,5 mm Peso 27,59 Taglio inciso al rovescio giglio alle ore 2 Provenienza: Cambi Saluti.2 punti
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Ciao gente chi ha la bontà e la pazienza di seguire un pochino i miei posts, forse ricorderà il mio desiderio di incasellare questa bisbetica moneta in FDC per completare la serie delle cinque date di questa affascinante tipologia, la prima monetazione sabauda recante il valore nominale di 5 lire, in massima conservazione. Gli altri millesimi in collezione sono: in FDC MS66 il 1816, in MS64 il 1820, e in qFDC MS62 il 1817 e il 1818. Nessuno slabbato, neanche originariamente, ma tutti periziati. Mancava quindi questa data, leggermente più facile da reperire rispetto al 1818 nella massima conservazione, ma più difficile del 1816 e del 1820.🤷🏽♂️ Finalmente il mese scorso a Modena ho reperito un esemplare che ho ritenuto degno di completare la sequenza, in slab MS64, che ho peraltro immediatamente provveduto ad eliminare, pur conservando gelosamente, come sempre, il cartellino della NGC. ☺️ Questa impietosa doppia foto a luce radente mette sorprendentemente in evidenza alcuni lievissimi hairlines al D che ne’ la perizia ne’ la visione diretta di persona non rilevano, ma nel complesso l’esemplare presenta rilievi intatti e una gradevole patina omogenea su fondi lucenti. In particolare i campi del R appaiono in “stato zecca”. Non è il TOP POP per questa tipologia (che e’ MS65+, apparso mi pare in asta in due occasioni, la più recente all’asta Nomisma Aste n. 1 del 2022, aggiudicata a 11.000 euro + diritti, la seconda tempo addietro, non ricordo i dettagli) ma onestamente ero un po’ stufo di cercare. 😉🤗 Buona serata a tutti1 punto
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Buon pomeriggio, oggi vorrei invitare tutti gli Amici collezionisti a pubblicare - ai fini di studio - le immagini delle proprie Piastre del primo millesimo coniato dalla Zecca di Napoli a nome di Ferdinando II di Borbone. L'idea, è quella di creare una sorta di archivio fotografico, corredato da pesi, misure e - possibilmente - corredate anche dalle rispettive "auto-certificazioni" riguardo la provenienze delle proprie Piastre (es: casa d'aste - negozio di numismatica - da coll. privata - coll. di famiglia - etc.) per una sorta di "tracciabilità" degli esemplari presentati, certamente di legittima provenienza. La descrizione di eventuali varianti è facoltativa (es. punteggiatura della legenda, stemma del Portogallo, etc.). Per completare la didascalia delle immagini, sarebbe gradita - ma non indispensabile - anche solo la descrizione del contorno in incuso (ad esempio, contorno al D/ e giglio ore 9). In caso di dubbi sull'autenticità dell'esemplare presentato invece, occorrerebbero necessariamente anche le foto del contorno. Eviterei di condividere dei conclamati falsi d'epoca - se non altro - per non confondere le idee a quei neofiti che scorrono le immagini senza leggere le descrizioni. Mi preme precisare che, NON si tratta di un concorso di bellezza (per questo, meglio evitare commenti del tipo: per me BB, per me qSPL, etc.) e neanche di un concorso fotografico. Quindi, non abbiate remore nel pubblicare monete in bassa conservazione e/o scatti fotografici "fatti al volo", l'importante è che non siano delle foto sfocate. Vi ringrazio in anticipo per la collaborazione. Lorenzo. Per iniziare, condivido una mia Piastra 1831 (37,5 mm / 27,45 g) Contorno al D/ e giglio ore 6. Provenienza: Casa d'aste NOTA: ex collezione @Galenus1 punto
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Hai ragione! Dannato gotico (o fraktur che dir si voglia) 😁1 punto
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Non sbagli hai ragione tu! È Frinco, molto simile al soldo di Messerano, ma stavo giusto cercando fra le varie varianti di legenda una che corrispondesse... ma tu hai risolto il mio problema! Carico l'immagine che non riuscivi ad aprire... Dopo il tuo arguto suggerimento vedo le mazzette nei quarti che non avevo notato subito... Comunque il rovescio è molto simile! Direi anche che a parer mio queste di Frinco sono più soldi che parpaiole...1 punto
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Nel mio piccolo, non ho mai visto contromarche su queste monete. L'immagine un po' squadrata farebbe pensare ad una sorta di contromarca, ma non vorrei che fosse una immagine composita di una corrosione. Resta il fatto che si tratta di una bella moneta imitativa. Ciao. Stilicho1 punto
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Ciao Rufilius, grazie dell'intervento e delle informazioni. Forse, m chiedo, dovrei spostare l'argomento in una discussione specifica più pertinente? Comunque, interessantissimo quello che dici, il meccanismo di diffusione dell'immagine imperiale attraverso i ritratti scultorei (chissà se esistono tracce, magari solo letterarie, anche di dipinti con la stessa funzione). Immagino quindi che scultura e monete si comportino stilisticamente in parallelo per quanto riguarda gli orientamenti stilistici tra verismo, idealizzazione e stilizzazioni (mi esprimo rozzamente ma anche io attendo esperti..). In più come accennavo, c'è la questione della maggiore o minore fedeltà delle diverse monete al ritratto scultoreo (almeno a quello che ci è rimasto). a presto1 punto
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Buonasera a tutti. Ottima iniziativa. Purtroppo non riesco a caricare le foto. Appena risolvo aggiungo le mie... Saluti1 punto
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Ciao, oggi condivido un altro denario dell'imperatore Adriano (117-138 d.C.) recante sul rovescio una delle personificazioni della dea della Pace raffigurata stante con un lungo scettro ed il classico ramo d'ulivo, coniato a Roma nei primi anni del suo governo. La Pace (derivante, come quasi tutte le divinità romane dal Pantheon Greco, dalla dea Irene) nella monetazione imperiale fu molto utilizzata dal primo imperatore Augusto che salì al potere dopo una sanguinosa guerra civile ed un lungo periodo duro per tutti, quindi faceva da messaggio e da promessa di futuri tempi di stabilità e benessere. La Pax era quella condizione che si stabiliva dopo ogni conflitto ed era conseguenza diretta della vittoria ottenuta. Si può comprendere facilmente l'importanza che rivestiva per i romani, popolo per cultura di combattenti e conquistatori. Quasi tutti i futuri imperatori, chi più chi meno, hanno emesso monete con tale divinità. Alcune monete con la personificazione della Pace. Un denario di Augusto ed un sesterzio ed un denario di Massimino Trace.1 punto
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non siamo lontanissimi, ma neanche vicini, io sono umbro e lu flobert era il sogno di tutti noi ragazzi. un saluto1 punto
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Io non sono l'esperto che ha condotto il test, tuttavia, essendo l'esecutore utilizzato da Varesi (peraltro in altra città), ritengo che abbia dimestichezza con l'esame delle monete. Se ha ritenuto sufficiente 45 kV in un paio di punti della moneta, credo che ci si possa fidare. Certo che tra una moneta ed un lingotto da 1 chilo, immagino serva ben altra potenza. È stato l'unico test cui ho sottoposto una mia moneta e l'unico di cui abbia avuto notizia, per cui mi spiace, ma non ho informazioni su prove condotte sui Marenghi "oro rosso".1 punto
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Taglio: 2 euro CC Paese: Lussemburgo Anno: 2012 Tiratura: 722.000 Condizioni: Buone Città: Cesano Maderno (MB)1 punto
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200 € . è stata la prima della collezione dei viaggi e la comprai proprio perchè c'era scritto Italia1 punto
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Mille grazie per la dettagliata descrizione, preciso come sempre! Buona Giornata, Massimo.1 punto
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Per chi non conoscesse la figura del Caledone Calgaco , un ampio quadro storico in : https://www.bing.com/ck/a?!&&p=16a356f35cfb6e55JmltdHM9MTcwNzA5MTIwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTE5NA&ptn=3&ver=2&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=calgato&u=a1aHR0cHM6Ly9pdC53aWtpcGVkaWEub3JnL3dpa2kvQ2FsZ2Fjbw&ntb=1 con la successiva e famosa battaglia del Monte Graupio in Scozia quando i Romani , al comando di Agricola ebbero l' occasione di conquistare tutta la Britannia , ma che l' invidia di Domiziano nei confronti del suo Pro Pretore in Britannia , resa vana per tutta la successiva storia dell' Impero occidentale : https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_del_monte_Graupio A questo punto occorre fare un grande plauso a Tacito per la sua obiettivita' ed onesta' nell' aver riportato integralmente il famoso discorso di Calgato prima della battaglia del Graupio , ma Tacito non fu l' unico storico romano a tramandare simili discorsi patriottici di nemici di Roma , infatti Il discorso di Calgaco trova un precedente durante le campagne galliche di Cesare , quando il nobile Critognato del popolo gallico degli Arverni , incoraggia i compagni stremati dall' assedio di Alesia , arrivando perfino all' estrema proposta dell' antropofagia (cannibalismo) , pur di non arrendersi alla schiavitù che sarebbe seguita alla conquista romana della Gallia . In entrambi i brani è evidenziata una capacità ed onesta' dei testimoni e della storiografia romana il saper accogliere e interpretare il punto di vista dell' avversario ; è un tema letterario che raggiunge con Calgaco il punto più alto e sublime , ma che , di un tono simile , si ritrova anche in Sallustio nell' epistola che egli immagina scritta da Mitridate Re del Ponto , al re dei Parti Arsace e in Pompeo Trogo in un discorso attribuito ancora a Mitridate .1 punto
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Ok. Quindi un punto di domanda sul Q. UR me lo tengo nella mia personale classificazione di questo denario.1 punto
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Chiedo venia per la domanda... ma a quale scopo togliere i sigilli da una moneta periziata per poi chiedere a terze parti un'opinione sullo stato di conservazione o addirittura farla periziare una seconda volta ? Scusate ma mi sembra una follia. Per quello che vedo potrebbe essere anche un'altra moneta.1 punto
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Medaglia devozionale, alluminio o metallo bianco? prima metà del XX sec.- D/ Madonna stante in piedi con le mani rivolte in basso spalancate, figura al tipo della della Madonna della medaglia miracolosa.- R/ San luigi Gonzaga. Ciao Borgho1 punto
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cerca che ti ricerca, qui e là, al mercatino ho trovato questo tondello curioso. peso gr.4,24 e diametro mm.2,4 un aiutino, grazie!1 punto
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Ciao scherzi a parte, la perizia di Ernesto Memoli non lascia spazio a congetture sull’autenticità di questo esemplare. Il 100 lire 1912 e’ una moneta importante del Re Numismatico, ed è sempre stata molto ricercata, trattandosi sia sostanzialmente di un monotipo che di un massimale. Di questa coniazione esiste infatti un solo esemplare con data 1910 e gli esemplari di regolare coniazione sono soltanto del 1912, battuti in 4.946 esemplari, tiratura che ne fa una moneta relativamente rara, ma comunque di ottimo valore commerciale, anche se non registra grandi impennate, se si escludono esemplari di grande conservazione in FDC. Vittorio Emanuele III fece poi coniare due serie molto limitate per numismatici con millesimi 1926 e 1927, rispettivamente in 40 e 30 esemplari, richiestissime quando appaiono nelle grandi aste, con valore di aggiudicazione spesso a sei cifre. Venendo al tuo esemplare si tratta di un pezzo di qualità notevole, personalmente concordo con lo SPL+ attribuito in perizia. Il valore si aggira tra sei e settemila euro, queste sono le cifre di aggiudicazione delle recenti aste pubbliche in cui è apparsa in questa conservazione. Complimenti per questa bella chicca della monetazione aurea di Vittorio Emanuele III. ✌️ Cari saluti1 punto
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Buongiorno e Buona Domenica, condivido l'ultima arrivata in collezione: GRANA 3 con variante “D” di “DELLE” speculare. Cercando nei caratteri speciali, direi questa lettera può rendere l'idea: “ Ɋ “. La variante è censita dai principali cataloghi, Gigante, Magliocca n.409b1 , Nomisma n. 705. Questi ultimi due attribuiscono una Rarità pari a R3. Purtroppo la moneta è molto usurata. Saluti, Beppe1 punto
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Anche l'imperatore Vespasiano fece erigere un tempio nei pressi di Campo Marzio chiamato Forum Pacis ed anche lui governò dopo una sanguinosa guerra civile. L'occasione fu la vittoriosa campagna militare in Judea. Il mese in cui veniva celebrata la Pace era quello di luglio. Il denario risulta coniato, centrato, in ottimo argento ed ha evidentemente circolato restando comunque leggibile e piacevole (per me ovviamente 🙂). Grazie ed alle prossime ANTONIO 18,3 mm 3,03 g RIC 941 punto
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Si deve proprio ad Augusto la costruzione dello splendido altare dell'Ara Pacis in onore della Pax ( che divenne Pax Augustae) i cui resti recuperati, restaurati e riassemblati si possono ammirare oggi nell'apposito museo.1 punto
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Par la prima penserei più che altro a Londra o giù di li...1 punto
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Buongiorno, mi intrometto nella discussione, solo per evidenziare che al dritto , non ci sta un "omino", ma la scultura futurista "Forme uniche nella continuità dello spazio" , di Umberto Boccioni. La scultura rappresenta una figura umana nell'atto di muoversi attraverso lo spazio. saluti a tutti1 punto
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Sono guardia giurata armata da anni e vi assicuro che basta mettersi d'accordo con chi fa i contratti e ormai svolgiamo qualsiasi tipo di intervento e di lavoro anche per solo 1 o 2 giorni. Non sono costi proibitivi per chi ha un capitale del genere. Per attacchi come quello in Sardegna c'è poco da fare, ma nel caso di Loris, se due guardie armate lo avessero scortato nel parcheggio non credo ci sarebbero stati problemi. Poi però ci sono altre ipotesi. Durante il viaggio? Sotto casa? Per una scorta per esempio da Piacenza a Torino dove il numismatico vive ci sono costi maggiori, ma a richiesta si fa tutto. Ultimamente scortiamo mezzi che trasportano esplosivi, parti di armamenti, o anche carichi con valori ingenti. Esempio pochi giorni fa un tir carico di prodotti di alta moda dal porto di La Spezia ad Arezzo. A piacenza c'e ad esempio l'Ivri. Sono persone preparate di solito . Purtroppo ormai ognuno di noi deve spendere di più per la sicurezza....30 anni fa l'allarme di casa lo avevano in pochi oggi ormai tutti. Questo è il primo esempio che mi viene in mente. Poi ovviamente una polizza assicurativa sarebbe stata perfetta ma li non saprei di che prezzi si parla.1 punto
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Stamattina ricordavo un bellissimo incontro tra amici "papalisti" in un convegno numismatico ed in particolare, durante il pranzo, mi veniva chiesto quale fosse la data di Sede Vacante più rara tra tutte quelle che hanno battuto moneta..... Indubbiamente il 1549-50 !!! La 1° delle 3 Vacanze Pontificie del Camerlengo Guido Ascanio Sforza. Non mi dilungo sulle descrizioni e i riferimenti bibliografici, sarebbe un copia e incolla di quanto indicato nel CNI, Muntoni o MIR....rimango sulle mie conoscenze per quanto concerne le apparizioni delle monete in questione. le zecche coinvolte e la tipologia sono 2: Giulio di Ancona e Giulio di Roma Questa moneta è stata a mio avviso assente dal mercato numismatico (o perlomeno dalle aste più importanti dove sono state esitate collezioni dello Stato Pontificio prestigiose) per circa 1 secolo, poi sono apparsi ben 3 esemplari in asta negli ultimi 5 anni: Numismatica Picena, Artemide e Numismatica Marcoccia; Mentre di questo Giulio, oltre il mio esemplare postato, non ho censito alcun passaggio. Non le cito perchè sono già tutte comprese nell'apposita discussione, abbiamo visto collezioni strepitose del passato dove erano rappresentati tutti i Papi (da Martino V) e almeno 1 moneta per Sede Vacante, ma in nessuna era presente la data del 1549-50..... Da collezionista ho sempre pensato che se quella raccolta fosse stata mia, un "buco" come questa data l'avrei tappato con qualsiasi conservazione.... Sempre gradite info in merito, un saluto Daniele1 punto
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Ciao, la personificazione sul rovescio di questo denario è quello della dea Annona. La dea dell'Abbondanza è sempre rappresentata con una cornucopia e celebrava il benessere in tutti gli ambiti della vita, cioè il bene in generale. L'Annona invece era una divinità che si invocava in agricoltura nel periodo di semina e di sviluppo dei raccolti e veniva ringraziata solo nel caso in cui questi ultimi erano cospiqui. Sono visibili la spighe di grano nella mano destra ed il Modio , che era un contenitore per derrate agricole secche usato anche come unità di misura delle stesse, appoggiato sulla prua di una Galea, nave adibita anche al trasporto del grano. È un denario abbastanza comune che nel suo aspetto generale lascia dei dubbi, ne troverai altri 🙂 ANTONIO1 punto
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A me non dispiacciono e alcune (salmone, gallo) mi ricordano la coniazione irlandese (pre-1969), anche se sicuramente non è voluto. Il 2 pound è la mia preferita Aggiungo due righe per i più curiosi. Il reverse simboleggia le quattro nazioni che compongono il Regno Unito. Il disegno include una rosa per l'Inghilterra, un narciso per il Galles, un cardo per la Scozia e un trifoglio per l'Irlanda del Nord. L'iscrizione sul bordo recita "In servitio omnium", che significa "al servizio di tutti".1 punto
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Interessante discussione , l' archetipo del "Nodo di Salomone" ha attraversato la storia umana dal neolitico fino all' età moderna passando per la civiltà romana e il medioevo,arrivando al Rinascimento. L' ha attraversata non solo cronologicamente ma anche trasversalmente,da un continente all'altro da una religione all' altra. Raramente un simbolo ha riscosso il successo del Nodo , mutando scopo e significato ,per i romani aveva valore apotropaico a difesa degli ingressi,per i cristiani era il signum dell' alleanza con Dio, nell' Alto medioevo era simbolo di lealtà verso il Re. Quasi nessuna civiltà ha potuto esimersi dall' adottarlo e dall' adattarlo ai propri bisogni. Per chi volesse approfondire :1 punto
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Stimato " extremely rare RRR " , un notevole esemplare di reale di oro, battuto in Barletta per Carlo I di Angiò . Sarà agiorni, il 13 Dicembre, in vendita HessDivo 341 al n. 175 .1 punto
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Una donna "vende" il proprio figlio ad uno spazzacamino. Da quel momento il piccolo (scheletrico) lavorerà come "schiavo" del suo nuovo padrone infilandosi in comignoli e canne fumarie strettissime per pulirle e sistemarle, taglieggiato dall'uomo che gli rinfaccerà di averlo tolto dalla strada e dalla miseria. Poi c'erano le fabbriche. L'inferno senza via d'uscita a parte la morte. Difficilmente oggi riusciremmo a immaginarci una fabbrica dell'epoca. I figli degli operai diventavano operai a loro volta, cominciando da piccolissimi perchè proprio col fisico snello e dinoccolato erano perfetti per infilarsi in mezzo agli ingranaggi e ai macchinari. Uno dei compiti più spesso assolti dai bambini era quello di pulire i macchinari, ma poichè il fermo produzione era impossibile, e questo era uno dei motivi per cui le macchine erano subentrate agli uomini, la cosa era fatta mentre queste erano al lavoro, il che, lo capirete, contribuiva enormemente ad accrescere le tristemente lunghe statistiche delle morti sul lavoro, aggravate dalla giovane età della vittima. Non erano casi isolati. I bambini erano sottili, agili e potevano infilarsi tra i macchinari, sistemare gli ingranaggi, avvitare, svitare e stringere viti, dadi e bulloni. Inoltre erano molto più economici perchè i datori di lavoro sostenevano che non riuscissero a fare lo stesso carico di lavoro di un uomo. In realtà i lavori erano diversificati, così come tra uomini e donne, perciò il tipo d'impiego era diverso ma né una donna né un bambino lavoravano poco e neanche meno di un uomo. Direi che sedici ore fossero troppe per tutte e tre queste categorie di, chiamiamoli, impiegati. Senza contare che, per paura che non lavorassero il giusto, i bambini erano incatenati ai loro banchi di lavoro, ecco una citazione utile per rendere l'idea Chained, belted, harnessed like dogs…black, saturated with wet, and more than half-naked, crawling upon their hands and knees, and dragging their heavy loads behind them La pratica di incatenare i ragazzini era specialmente diffusa per quelli che erano nuovi del mestiere, sconvolti dalla novità o che erano già fuggiti in passato. Per chi scappava c'era la prigione. Una violazione dell'orario era severamente punita e i ragazzini che rimanevano oltre la chiusura picchiati per ammonimento, si diceva. Quando si faceva tardi la mattina, oltre ad una punizione fisica, il tempo perso era decurtato dalla paga (settimanale o giornaliera, a seconda), ma questo atteggiamento estremamente fiscale (e brutale) era appositamente studiato perchè, mancanti di orologi e segnatempo, carissimi per le finanze dei salariati, era praticamente impossibile conoscere l'orario. Dei piccoli lavoratori dall'aria provata e dal volto emaciato Altre foto1 punto
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Se vengono offerte tesi su cui si può discutere certamente, ma parlare in modo quasi bucolico del lavoro in fabbrica a cavallo fra Ottocento e Novecento non solo è antistorico ma si derive pure la sofferenza di quelle migliaia di persone che a causa di quel lavoro "meno duro" hanno perso gli arti (e anche la vita), e tra l'altro tra queste persone c'erano proprio i fanciulli che a causa della loro fisicità minuta erano proprio addetti alla "manutenzione" (cioè quando si bloccava qualcosa dovevano infilarci le mani o dovevano ungere continuamente i meccanismi). E vogliamo parlare delle ore di lavoro, degli ambienti pieni di fumi e altre sostanze cancerogene oppure degli ambienti dove dormivano questi operai che avevano lasciato le campagne per il sogno di una vita migliore ? Quindi di quale lavoro meno duro stiamo parlando ? Non mi sembra che nelle campagne, dove comunque i minori erano impiegati, che il tasso di menomazioni fosse più alto rispetto alle fabbriche oppure le altre questioni ? Vorrei suggerire a colui che ha aperto tale discussione di essere più obiettivo e utilizzare fatti storici (non come l'errore sulla prima industrializzazione anteponendo il sovrano all'opera del Cavour).1 punto
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I fatti più salienti: I guerra mondiale - La decisione di entrare in guerra fu presa esclusivamente dal sovrano, in collaborazione con il primo ministro Salandra, desideroso e smanioso di conquistare Trento e Trieste, contro il pensiero: della maggioranza della popolazione italiana; dei cattolici; di buona parte degli industriali, banchieri finanzieri; e pure di una parte dei militari. Per non parlare del tradimento del patto della Triplice Alleanza con Germania e Austria-Ungheria (che avevano addirittura promesso concessione territoriali per la neutralità) con il quale l'Italia e gli Italiani vennero da quel momento in poi considerati dei traditori seriali, quindi un gran bel danno all'immagine! - conseguenze della guerra: a) le forze armate andarono incontro ad una spaventosa carneficina, tra il fango, la neve delle trincee e tra indicibili stragi e sofferenze. Si parla di 650.000 soldati morti (200.000 in più rispetto a quelli della II guerra mondiale) e di 450.000 mutilati b) dopo la vittoria al tavolo della pace l'Italia fu completamente snobbata ed umiliata; il cosiddetto "trionfo mutilato" vanificò tre anni di sacrifici e dimostrò l’assoluta carenza di carisma di un re che non fece nulla per imporre la volontà di un paese che ha sacrificato i suoi cittadini! c) crisi economica, povertà, disoccupazione d) bande armate che scorrazzano per il Paese e) fascismo Ventennio - il re invece di fermare ed arrestare i manifestanti della marcia su Roma, affidò il governo al suo comandante; - il re firmò tutte le leggi liberticide e razziali - permise l'alleanza con la Germania nazista (adesso non gli faceva più schifo come nel 1915 ?) - non si oppose all'entrata in guerra dell'Italia (II guerra mondiale) - durantele guerra scappò ( a differenza di molti altri monarchi: Danimarca, Lussemburgo, Olanda, Belgio....) Quindi cosa dire: se questa è la solita minestra antimonarchica (fatta però da un monarchico) , vorrei sapere cosa ha fatto di buono come capo di stato sua altezza (ma tanto tanto non lo era) ...1 punto
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