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  1. gennydbmoney

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/16/24 in Risposte

  1. Mettendo da parte il discorso della "pseudo-contromarca"... e sperando comunque di fare cosa gradita, colgo l'occasione per allegare le pagine di un interessante studio di Michele Pannuti sulle Piastre 1805. Estratto da BCNN 1986.
    3 punti
  2. che significa sono 'già sparite'? le monete sono conservate a cura della Soprintendenza e prossimamente saranno esposte. Correttissimo il comportamento della società che ha fatto eseguire i lavori di scavo e altrettanto corretta la sentenza del Consiglio di Stato che mette fine alla querelle del risarcimento, finalmente stabilito equamente secondo l'articolo di legge nella misura del 25% e non come il Ministero rivendicava nella misura del 9%. Per una volta che invece di far 'sparire' le monete rinvenute in uno scavo si fanno le cose secondo le regole trovo assolutamente corretto che si venga compensati secondo quanto prescrivono le regole stesse..
    2 punti
  3. Salve a tutti, sono pienamente d'accordo con quanto scritto da @gennydbmoney... che denota la conoscenza di questa monetazione e dei metodi di produzione... al contrario di qualcun altro che, addirittura, solleva dei dubbi sull'indiscutibile autenticità della moneta. I tondelli delle piastre 1805 presentano di frequente delle evidenti mancanze di metallo e le cosiddette "carie del tondello", spesso al bordo o sul contorno. Questi difetti, pare che si riscontrino soprattutto sulle piastre di questo specifico tipo, riconducibile probabilmente alle prime liberate del 1805, visto che, questi tondelli difettati, sono abbastanza comuni anche sul tipo di piastre "capelli lisci e testa piccola". Nelle successive coniazioni invece - del tipo con capigliatura riccia - questi difetti del tondello - seppur presenti - sembrerebbero essere più rari.
    2 punti
  4. Il difetto che presenta la piastra postata non c'entra nulla con la coniazione, è un difetto causato dal processo di fusione dei metalli,anche i tondelli per fare le monete provengono in primis da una fusione,non è che ogni volta che si legge fusione bisogna per forza associarla a falso, tutti i metalli vengono fusi, e poi lavorati... I falsi per fusione sono un'altra cosa,il prodotto finale viene realizzato direttamente con una fusione senza procedere con le lavorazioni intermedie,e cioè laminatura,tranciatura e infine coniatura (sicuramente ci sono altre lavorazioni ma a memoria non le ricordo tutte) ... Questo per dire che un difetto derivato dal non corretto processo di fusione si può verificare sia nei falsi che negli esemplari autentici ... Poi mi piacerebbe capire cosa sono questi "diversi esperimenti di falsi"della piastra del 1805,anche perché non mi sembra poi così comune il falso di questa tipologia,in 30 anni ne ho visti due,forse tre,per la piastra e uno per la mezza piastra,forse postai tempo fa il mio falso sul forum proprio per portarlo a conoscenza visto che non è così semplice da trovare...
    2 punti
  5. io leggo, nel verso, lato croce: +.T.DONA / croce nel campo. nel dritto: .I'RATOR / F nel campo Dovrebbe quindi trattarsi di un denaro o mezzano di Tortona a nome dell'imperatore Federico II. Il condizionale è dovuto al fatto che non conosco esemplari con la F nel campo del dritto; normalmente sono caratterizzati dalla FR sovrastato da un omega. Non è la mia monetazione e non sono aggiornato sugli ultimi rinvenimenti. Il MEC 12 non cita questa variante e non dispongo di ulteriore bibliografia. L'esemplare potrebbe quindi essere interessante ma servirebbero immagini di migliore qualità. Mario
    2 punti
  6. Ciao, sembrerebbe una "soffiatura", difetto causato quando i gas prodotti dal processo di fusione del metallo non riescono a fuoriuscire e rimangono intrappolati creando delle cavità, che spesso vengono fuori quando il metallo viene lavorato, in questo caso avrebbero dovuto scartare e rifondere il tondello ma sembra che così non sia stato... Lo stesso difetto lo troviamo sul taglio di alcune piastre,e spesso proprio del 1805 e sui 10 tornesi di Ferdinando II... Comunque sembra ci sia anche qualcos'altro nei pressi di questa mancanza...
    2 punti
  7. buonasera a tutti, posto la mia del 1825 scusate per le foto
    2 punti
  8. Buongiorno a tutt*, sono iscritto da appena tre giorni e come anticipavo nella presentazione non ho alcuna esperienza numismatica. Sono però affascinato dalla monetazione romana di età imperiale e volevo iniziare una piccola avventura collezionistica ricostruendo una famiglia: l’imperatore Traiano Decio (249-251 d.C.), l’Augusta Herennia Etruscilla, e i due figli Erennio Etrusco e Ostiliano. Vorrei farlo attraverso i loro antoniniani, per una preferenza estetica personale (da una prima ricerca mi sembra che Ostiliano potrebbe rappresentare il problema maggiore). Comunque, spinto dall’entusiasmo del neofita, ho acquistato la mia prima moneta, un antoniniano di Decio, in un negozio di numismatica della mia città. Allego la foto della moneta . Legenda: D.: IMP CMQ TRAIANUS DECIUS AUG R.: DACIA Peso: gr. 3,85. Diametro: 21mm La sottopongo all’attenzione di chi volesse aiutarmi – oltre che con un giudizio generale - soprattutto a comprendere il diverso aspetto dei due conii (dal vero e con luce naturale evidenti ancor più che in foto). Sul diritto il busto dell’imperatore è netto e definito (per me, neofita, in modo addirittura sorprendente), mentre sul rovescio la Dacia ha contorni molto morbidi. Da quanto leggo mi sembra di capire che potesse accadere che il conio d’incudine del diritto producesse immagini migliori dell’altro, per il diverso consumo, la diversa dinamica di conio, e la diversa importanza attribuita alla due facce. Tuttavia l’aspetto del rovescio è quasi sfuocato (suscitando in me persino il timore di una fusione). Un’ultima cosa: ho un microscopio stereoscopico e potrei procurarmi un adattatore per la reflex, così da avere ingrandimenti a buona definizione dell'aspetto dei contorni della figure del diritto e del rovescio: potrebbe essere utile? Come vi dicevo è la prima moneta che ho acquistato e che osservo. Grazie per qualunque consiglio e indicazione vorrete darmi. Lucius LX
    1 punto
  9. Vi posto questa piastra 1805 appena arrivata. La mancanza di metallo è stata "dichiarata" come mancanza di metallo ma a me sembra la classica contromarca Cinese o Asiatica. Voi cosa ne pensate? Per il resto è il tipo 391 Magliocco con IV (A) e nel taglio c'è . ][ . (due C ) Altri piccoli particolari in le legenda al D e al R e nel taglio
    1 punto
  10. considerato che quest'anno sono 78, sarebbe un bel colpo.... anche il forum....grazie mille !
    1 punto
  11. Anche il MIR non cita per Tortona questa moneta.. ma come Mario io leggo T DONA...
    1 punto
  12. Sembra il cagnolino di un dipinto di Balla. 🤪
    1 punto
  13. Salve a tutti! Escluderei subito la contromarca asiatica in quanto i chopmarks erano caratteri, disegni e forme geometriche più o meno precise. Inoltre, non ho mai visto una moneta italiana marcata con questi simboli. Generalmente le monete protagoniste erano i pezzi da 8 messicani e i dollari USA, coni molto apprezzati dai commercianti asiatici.
    1 punto
  14. Parliamo degli oggetti postati. Non si tratta di monete ma di amuleti. La scritta al dritto recita "Zhengde Tongbao" (正德通寶) ovvero "Zhengde - Una moneta contante"... ma non è una vera moneta. Per spiegarmi meglio riprendo una vecchia discussione di qualche tempo fa. L' imperatore Zhengde ( 正德 26/10/1491 – 20/04/1521), apparteneva alla dinastia Ming, di cui fu l'undicesimo regnante (dal 1505 al 1521). Il suo vero nome era Zhu Houzhao, ma quando salì al trono (a soli 14 anni) prese il nome " Zhengde ", che significa "giusta virtù". Era il figlio maggiore dell'imperatore Hongzhi e il suo regno fu caratterizzato dal nepotismo e dai suoi comportamenti così infantili da sembrare un folle. Dopo essersi ubriacato (come era solito fare) cadde da una barca e, a causa delle conseguenze di questa caduta, si ammalò e mori a soli 29 anni. Sotto il suo regno non furono coniate monete in contanti in lega di rame, tuttavia esiste un numero molto elevato di amuleti Zhengde Tongbao (正德通寶) , la produzione di questi amuleti (in ottone) simili a monete iniziò dal tardo periodo della dinastia Ming ma vengono prodotti ancora oggi (poi parliamo dei tuoi). Da notare che le monete cinesi non avevano alcuna figura sul retro, e solo dopo il 1657 le monete riportano un dritto cinese di quattro caratteri e un rovescio manciuriano di due caratteri. Tirando le somme: Nei tuoi amuleti, la parte frontale raffigura una moneta cinese (mai coniata) con la scritta Zhengde Tongbao (正德通寶) circondata dalle figure di un Long (Drago leggendario) e una Fenghuang (uccello femmina leggendario della mitologia cinese... una sorta di fenice). Questi, nel loro insieme, simboleggiano il matrimonio e l'unione tra una parte maschile (L'Imperatore, Drago) e una parte femminile (L'Imperatrice, Fenghuang). Questi amuleti venivano regalati per occasioni speciali (matrimoni, nascite ecc,) come portafortuna. Sulla loro autenticità... non posso pronunciarmi.
    1 punto
  15. Esatto Genny! A proposito di questo, ne approfitto per condividere la mia Piastra 1805 testa piccola (variante al R/ aquile capovolte) che al centro dello stemma, presenta uno schiacciamento ancora più accentuato.
    1 punto
  16. La schiacciatura che si vede sullo stemma è un difetto tipico di queste coniazioni, è presente in buona percentuale anche su esemplari in alta conservazione, potete vederla anche in uno dei due esemplari postati da Lobu,e sul dritto non c'è nessuna contromarca...
    1 punto
  17. Ringrazio tutti per la partecipazione😉😉...emi avete divertito molto😁 e siete stati davvero esaustivi nelle spiegazioni!! Grazie ancora; Saluti Ronak!!
    1 punto
  18. Grazie a tutti innanzitutto. La mia è stata diciamo una provocazione, l'acquisto è stato fatto da professionisti del settore che difficilmente sbagliano ma mai dire mai e sentire più cervelli è sempre utile. Per @Rocco68 in effetti il punto che tu indichi più che usura sembra il segno di una contromarca nel lato opposto e quel che si vede vicino alla mancanza di metallo ha la stessa forma della stessa come di uno spostamento del punzone della contromarca. Se riesco posto delle foto dove c'è più luce e colore
    1 punto
  19. tutto molto soggettivo il discorso su prezzo e valore di mercato... ho visto a quanto la vende il venditore e direi che è il suo prezzo. niente di regalato, ma nemmeno strapagato (specialmente tenendo conto della corona incisa, se incisa in antico). diciamo che se fosse senza incisione calcola un -50/80€ da quanto la vende ora per avere una quotazione in linea con il mercato. ma ti ripeto, son tutte valutazioni e quotazioni da prendere con le pinze. diciamo che hanno un ottimo mercato oltralpe, da noi è un settore meno praticato per questioni territoriali (non siamo stati parte dell'impero gallico) e per un certo snobismo del collezionismo italico che determinate tipologie di monete e determinati periodi storici non li calcola nemmeno se non giusto per riempire il buco nel monetiere con un paio di esemplari più o meno rappresentativi. diciamo però che essendo un sesterzio ha anche un mercato collezionistico a sé: i sesterzi sono una tipologia sempre collezionata con piacere un po' ovunque quindi la quotazione risente anche di questo aspetto.
    1 punto
  20. In attesa che lo Stato decida cosa farne - sempre che stiano ancora li. devono essere intanto inventariate - se ne deve occupare una commissione come quella che ha appena pubblicato il resoconto. e poi? O restano nelka disponibilita’ dello Stato - indisponibili per chiunque altro / valutate a magazzino al valore dell’intrinseco ( altrimenti sarebbero suscettibili di oscillazioni molto consistenti) oppure se fossero messe sul mercato ( e lo Stato e’ sempre restio a cedere suoi beni - tranne le società azionarie 😉), creerebbero non pochi mal di pancia soprattutto ai collezionisti - n’est-ce pas?
    1 punto
  21. Purtroppo la nota 56 tratta un argomento scottante per il numero di pezzi di interesse numismatico e per i lunghissimi tempi per un inventario che ha del grottesco..e intanto quelle monete stanno li.... E vi ricordo che la nota 56 rappresenta una "svista"..un errore di chi ha preparato le note..non a caso se leggete la nota 56 non ha nulla a che vedere con l'argomento che la richiama...poi ovviamente essendo stato il volumetto redatto a "quattro mani"...nessuno si è preso la briga di rileggere il tutto...tanto si sa...nella numismatica certi personaggi credevano e credono di avere il "monopolio culturale" e quindi si deve prendere con riconoscenza quanto ci viene illustrato e zitti e mosca. Senza quella svista, oggi, anno 2024, nessuno saprebbe ancora nulla di quelle migliaia di monete di interesse numismatico...che scottano così tanto che anche una interpellanza parlamentare ha scoperchiato il vaso del mistero..e così qualche milioncino di euro continua a vegetare in bidoni metallici in attesa di cosa?? errore..che neanche una interpellanza parlamentare ha scoperchiato...
    1 punto
  22. Moneta falsa che più falsa non si può. Vi sono diversi falsi che riportano la scritta "Facsimile" al D/. Quella data in omaggio col "Selezione Reader's Digest" negli anni '70 ha anche il diametro più piccolo. Non mi stupirei se alcuni falsi siano stati fatti per la circolazione: non necessariamente i falsari riproducono monete rare e di grande valore (che sono sottoposte ad un maggior controllo da parte dell'utilizzatore), ma spesso si tratta di monete dal basso valore che però, hanno una vasta circolazione e nessuno le controlla. Per confronto e condivisione posto un esemplare in buona conservazione:
    1 punto
  23. Sicuro che è autentica! Volevo vedere il rovescio per essere sicuro si trattasse di un colpo e non di una mancanza di metallo come dichiarato dal venditore.
    1 punto
  24. Si tratta di un porta profumo da borsetta, apribile alzando il coperchietto. All’interno la fialetta contenente il profumo. apollonia
    1 punto
  25. Speriamo! Mi permetto, ma solo per ricordare:
    1 punto
  26. Per me una brutta riproduzione... unica cosa che mi fa dubitare sono i FERT al taglio, fatti bene, ma ne ho visti anche di meglio
    1 punto
  27. Per me è una brutta riproduzione. Prova a pesarla
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  28. Ciao @Rubismatica, hai rilasciato feedback in Ebay al venditore?
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  29. Son passati più di vent'anni.. Comincia a perdere un po' in definizione 🫣.. Età del rame,che passione...
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  30. Vulcano ha un volto incredibile👌
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  31. Buonasera a tutti, ciao @gennydbmoney... dai documenti a nostra disposizione, si evince che la Zecca di Napoli coniò monete con l'effige di Francesco I a partire dal 1825 e per tutti gli anni consecutivi, fino al 30 Aprile 1831. Premetto che - ad oggi - non si conosce nessuna moneta con i millesimi 1829, 1830 e 1831 - e queste coniazioni sono indistinguibili dalle precedenti. Ora - riporto un esempio che dovrebbe essere ancora più esaustivo per poter comprendere che, quando si tratta di date di coniazione, non possiamo affatto ragionare "a rigor di logica": Anche il 15 Ducati con data 1825 - a rigor di logica - dovrebbe essere stato coniato nell'anno 1825... invece no, i documenti della Zecca ci raccontano tutt'altra storia! La coniazione delle monete in oro di 15 Ducati con data 1825, ebbe inizio il 21 Gennaio 1826 - con una prima liberata di 1.936 monete. La seconda ed ultima liberata invece, fu eseguita solo il 7 Giugno 1828 e furono coniati soltanto altri 401 esemplari. Basterebbe questo dato, per comprendere il senso del mio precedente intervento. Questo per dire che, nella Zecca di Napoli, non vigeva affatto la regola "a rigor di logica" ma, si coniava moneta eseguendo degli ordini ben precisi (Ministero delle Finanze - Decreto legge) e se in un determinato momento si necessitava di una determinata tipologia di moneta - perché ad esempio, scarseggiava nelle piazze dei mercati - allora si batteva tale moneta per favorire i pagamenti nel commercio. Un saluto, Lorenzo
    1 punto
  32. ciao, sicuramente un pezzo autentico. Molto interessante la presenza della corona reincisa. Sebbene molto accurata, la ritengo molto probabilmente coeva al periodo (sarebbe da vedere meglio in mano e magari con un microscopio per vedere se vi è alterazione o uniformità di patina). Oggettivamente anche senza reincisione avrebbe avuto un buon valore di mercato numismatico che non andrebbe a giustificare il rischio di comprometterlo con una reincisione posticcia... l'aumento di quotazione indubbiamente c'è per via della reincisione, ma a mio modesto avviso non così significativo da rischiare di pregiudicare in toto il valore della moneta se "smascherato" in quanto moderno. Quindi, per quello che consente l'analisi delle sole immagini, darei per buona anche la corona reincisa in antico per raddoppiarne il valore.
    1 punto
  33. Fidati,sarebbe risolta comunque. Basta convincere tua zia facendo vedere questa discussione😁 Cambia poco fac simile,copia, copy con nulla....numismaticamente sempre 0 vale. Tanto vale, "per la scienza " 😁, si può fare il "sacrificio" dell' apertura del quadretto.
    1 punto
  34. a mò di curiosità la data esatta è da vdere denro la stellina
    1 punto
  35. 1 punto
  36. + COMES TIROL / ARCHI-DVX ILLV-TRISI Maximilian I 1486-1519 Etschkreuzer della zecca di Hall
    1 punto
  37. Se frequentati un po' la sezione identificazioni, troverai di tutto e di più (richieste senza testo, o dati e persino senza foto)... quindi le mie "raccomandazioni" hanno lo scopo di evitare spiacevoli commenti futuri...
    1 punto
  38. Ciao,come detto è un bel cavallo di Filippo IV di Spagna per il regno di Napoli... Osservando attentamente l'effige del sovrano si nota la somiglianza con i carlini coniati nel 1633 sotto la direzione del mastro di zecca Lorenzo Salomone,che coprì tale carica dal 16 novembre 1630 al 24 novembre 1634, effige diversa dagli esemplari coniati sotto la direzione del mastro di zecca Michele Cavo,che invece coprì la carica dal 14 luglio 1621 al 11 giugno 1623, inoltre se il peso del tuo esemplare è effettivamente di 0,88 grammi abbiamo un'ulteriore prova per attribuirlo sotto la direzione di Lorenzo Salomone,mentre i cavalli coniati sotto la direzione di Michele Cavo hanno un peso medio di 0,63 grammi... In base a queste considerazioni personalmente l'ho classificherei al numero 148,pagina 250,con grado di rarità R5 del : "LA MONETA NAPOLETANA DEI RE DI SPAGNA NEL PERIODO 1503-1680"... dI Pietro Magliocca... allego delle immagini per confronto...
    1 punto
  39. Beh, ormai ha capito cosa ha in mano, meglio farsi notare poco... 😁
    1 punto
  40. L'unica cosa che posso aggiungere all'ottima didascalia curata dall'amico Pietro è che il due cavalli del 32 sembrerebbe (il condizionale è d'obbligo per le vicereali) che sia l'unico della serie dei due cavalli a riportare il simbolo del coniatore, particolare che,a mio avviso,lo rende ancora più interessante...
    1 punto
  41. Ho provato ma non sono un esperto di diavolerie web Mi capita di ottenere belle foto scannerizzando le monete (non tutte). Queste fanno pena. Almeno mettere le monete diritte non dovrebbe essere difficile. Comunque l'amico è assente da venerdì. Un quarto d'ora dopo che avevo citato le leggi turche. Boh !
    1 punto
  42. ciao appena riesco vi invio immagini delle "poche" monete che mi hanno dato un po' di mie conoscenze...
    1 punto
  43. Concordo con @ilnumismatico, trovo il tuo esemplare molto gradevole @m_77, carico di storia, moneta a mio parere senz’altro degna di stare in collezione.
    1 punto
  44. Ultimo grano acquisito dalla ultima inasta... Quando lo avrò fra le mani farò nuove foto e comunicherò peso e diametro...
    1 punto
  45. Ciao, secondo me non è un denario comune ma nemmeno raro. I denari di Adriano che celebrano i suoi viaggi sono molto collezionati e penso sia questo il motivo percui se ne vedono pochi in vendita e con prezzi di realizzo molto alti rispetto ad altre tipologie 🙂 ANTONIO
    1 punto
  46. Emissioni monegasche 2024 2€ cofanetto commemorativo numerato 500 anni dell'indipendenza del Principato nel 1524 da parte di Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero 15.000 esemplari
    1 punto
  47. Questo Sebeto rappresenta un unicum nel suo genere, di sicuro al Dritto. Una corona cosi, con quella fascia, non è nello stile dei Sebeti del 48 e 49 ma assomiglia più a quello della Piastra dal 1750 in poi. Sembra più una prova, anche per la leggera imprecisione nella simmetria dello scudo e per l'impressione generale che dà. A mio avviso, quella corona e, perché no, tutto lo stemma al Dritto sono l'anello di congiunzione fra il Sebeto del 49 e la Piastra del 50. Sono convinto che questo Sebeto meriti moltissima attenzione. Complimenti @Asclepia
    1 punto
  48. Chiudiamola qua, magari tra 20 anni vediamo se cambia qualcosa...
    1 punto
  49. CURIOSITA' SOLO ROVESCIO QUATTRINO 1777
    1 punto
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