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  1. gennydbmoney

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/16/24 in Risposte

  1. Mettendo da parte il discorso della "pseudo-contromarca"... e sperando comunque di fare cosa gradita, colgo l'occasione per allegare le pagine di un interessante studio di Michele Pannuti sulle Piastre 1805. Estratto da BCNN 1986.
    3 punti
  2. che significa sono 'già sparite'? le monete sono conservate a cura della Soprintendenza e prossimamente saranno esposte. Correttissimo il comportamento della società che ha fatto eseguire i lavori di scavo e altrettanto corretta la sentenza del Consiglio di Stato che mette fine alla querelle del risarcimento, finalmente stabilito equamente secondo l'articolo di legge nella misura del 25% e non come il Ministero rivendicava nella misura del 9%. Per una volta che invece di far 'sparire' le monete rinvenute in uno scavo si fanno le cose secondo le regole trovo assolutamente corretto che si venga compensati secondo quanto prescrivono le regole stesse..
    2 punti
  3. Salve a tutti, sono pienamente d'accordo con quanto scritto da @gennydbmoney... che denota la conoscenza di questa monetazione e dei metodi di produzione... al contrario di qualcun altro che, addirittura, solleva dei dubbi sull'indiscutibile autenticità della moneta. I tondelli delle piastre 1805 presentano di frequente delle evidenti mancanze di metallo e le cosiddette "carie del tondello", spesso al bordo o sul contorno. Questi difetti, pare che si riscontrino soprattutto sulle piastre di questo specifico tipo, riconducibile probabilmente alle prime liberate del 1805, visto che, questi tondelli difettati, sono abbastanza comuni anche sul tipo di piastre "capelli lisci e testa piccola". Nelle successive coniazioni invece - del tipo con capigliatura riccia - questi difetti del tondello - seppur presenti - sembrerebbero essere più rari.
    2 punti
  4. Il difetto che presenta la piastra postata non c'entra nulla con la coniazione, è un difetto causato dal processo di fusione dei metalli,anche i tondelli per fare le monete provengono in primis da una fusione,non è che ogni volta che si legge fusione bisogna per forza associarla a falso, tutti i metalli vengono fusi, e poi lavorati... I falsi per fusione sono un'altra cosa,il prodotto finale viene realizzato direttamente con una fusione senza procedere con le lavorazioni intermedie,e cioè laminatura,tranciatura e infine coniatura (sicuramente ci sono altre lavorazioni ma a memoria non le ricordo tutte) ... Questo per dire che un difetto derivato dal non corretto processo di fusione si può verificare sia nei falsi che negli esemplari autentici ... Poi mi piacerebbe capire cosa sono questi "diversi esperimenti di falsi"della piastra del 1805,anche perché non mi sembra poi così comune il falso di questa tipologia,in 30 anni ne ho visti due,forse tre,per la piastra e uno per la mezza piastra,forse postai tempo fa il mio falso sul forum proprio per portarlo a conoscenza visto che non è così semplice da trovare...
    2 punti
  5. io leggo, nel verso, lato croce: +.T.DONA / croce nel campo. nel dritto: .I'RATOR / F nel campo Dovrebbe quindi trattarsi di un denaro o mezzano di Tortona a nome dell'imperatore Federico II. Il condizionale è dovuto al fatto che non conosco esemplari con la F nel campo del dritto; normalmente sono caratterizzati dalla FR sovrastato da un omega. Non è la mia monetazione e non sono aggiornato sugli ultimi rinvenimenti. Il MEC 12 non cita questa variante e non dispongo di ulteriore bibliografia. L'esemplare potrebbe quindi essere interessante ma servirebbero immagini di migliore qualità. Mario
    2 punti
  6. Ciao, sembrerebbe una "soffiatura", difetto causato quando i gas prodotti dal processo di fusione del metallo non riescono a fuoriuscire e rimangono intrappolati creando delle cavità, che spesso vengono fuori quando il metallo viene lavorato, in questo caso avrebbero dovuto scartare e rifondere il tondello ma sembra che così non sia stato... Lo stesso difetto lo troviamo sul taglio di alcune piastre,e spesso proprio del 1805 e sui 10 tornesi di Ferdinando II... Comunque sembra ci sia anche qualcos'altro nei pressi di questa mancanza...
    2 punti
  7. buonasera a tutti, posto la mia del 1825 scusate per le foto
    2 punti
  8. Buongiorno a tutt*, sono iscritto da appena tre giorni e come anticipavo nella presentazione non ho alcuna esperienza numismatica. Sono però affascinato dalla monetazione romana di età imperiale e volevo iniziare una piccola avventura collezionistica ricostruendo una famiglia: l’imperatore Traiano Decio (249-251 d.C.), l’Augusta Herennia Etruscilla, e i due figli Erennio Etrusco e Ostiliano. Vorrei farlo attraverso i loro antoniniani, per una preferenza estetica personale (da una prima ricerca mi sembra che Ostiliano potrebbe rappresentare il problema maggiore). Comunque, spinto dall’entusiasmo del neofita, ho acquistato la mia prima moneta, un antoniniano di Decio, in un negozio di numismatica della mia città. Allego la foto della moneta . Legenda: D.: IMP CMQ TRAIANUS DECIUS AUG R.: DACIA Peso: gr. 3,85. Diametro: 21mm La sottopongo all’attenzione di chi volesse aiutarmi – oltre che con un giudizio generale - soprattutto a comprendere il diverso aspetto dei due conii (dal vero e con luce naturale evidenti ancor più che in foto). Sul diritto il busto dell’imperatore è netto e definito (per me, neofita, in modo addirittura sorprendente), mentre sul rovescio la Dacia ha contorni molto morbidi. Da quanto leggo mi sembra di capire che potesse accadere che il conio d’incudine del diritto producesse immagini migliori dell’altro, per il diverso consumo, la diversa dinamica di conio, e la diversa importanza attribuita alla due facce. Tuttavia l’aspetto del rovescio è quasi sfuocato (suscitando in me persino il timore di una fusione). Un’ultima cosa: ho un microscopio stereoscopico e potrei procurarmi un adattatore per la reflex, così da avere ingrandimenti a buona definizione dell'aspetto dei contorni della figure del diritto e del rovescio: potrebbe essere utile? Come vi dicevo è la prima moneta che ho acquistato e che osservo. Grazie per qualunque consiglio e indicazione vorrete darmi. Lucius LX
    1 punto
  9. Vi posto questa piastra 1805 appena arrivata. La mancanza di metallo è stata "dichiarata" come mancanza di metallo ma a me sembra la classica contromarca Cinese o Asiatica. Voi cosa ne pensate? Per il resto è il tipo 391 Magliocco con IV (A) e nel taglio c'è . ][ . (due C ) Altri piccoli particolari in le legenda al D e al R e nel taglio
    1 punto
  10. considerato che quest'anno sono 78, sarebbe un bel colpo.... anche il forum....grazie mille !
    1 punto
  11. Anche il MIR non cita per Tortona questa moneta.. ma come Mario io leggo T DONA...
    1 punto
  12. HILFE! (Aiuto!) Mi hanno risposto! ======================== Sehr geehrter Herr Nijk, vielen Dank für Ihre Anfrage betr. die 100 Gulden-Note, datiert vom 1. Jänner 1841. Ich befürchte jedoch, dass die Akten auf Ihrer Merkliste für Ihre Anfrage nicht relevant sind. Nachstehend sende ich Ihnen eine alternative Merkliste mit Bezug auf Akten, die nach meiner Einschätzung eher auf Ihre Anfrage zutreffen. Sehr gerne lade ich Sie dazu ein, mit mir einen Termin für einen Besuch im Bankhistorischen Archiv zu vereinbaren, an dem ich Ihnen die Gelegenheit bieten würde, in diese Akten Einsicht zu nehmen. Für diesen Fall übermittele ich Ihnen im Anhang unsere Benutzungsordnung und das Formular für einen Benutzungsantrag an unser Archiv. Mit freundlichen Grüßen W. A*** Senior Archivist Abteilung für Finanzbildung und Kultur Bankhistorisches Archiv Oesterreichische Nationalbank Otto-Wagner-Platz 3, 1090 Wien www.oenb.at Neue Merkliste! Betreff: 100 Gulden-Note 1841 Nachricht: Anfrage M. Njk Aktennummer / Bezeichnung 2683 Jahr 1841 Protokoll der 36., am 9. September 1841 abgehaltenen Sitzung der Direktion der priv. oesterr. [...] Aktennummer / Bezeichnung 3080 Jahr 1841 Protokoll der 43., am 21. Oktober 1841 abgehaltenen Sitzung der Direktion der priv. oesterr. [...] Aktennummer / Bezeichnung 2971 Jahr 1841 Neue Banknoten-Fabrikation legt 3 Abdrucke der neuesten 100 f. B.N. vor. Aktennummer / Bezeichnung 1374 Jahr 1841 Protokoll der 19., am 14. Mai 1841 abgehaltenen Sitzung der Direktion der priv. oesterr. [...] Aktennummer / Bezeichnung 3407 Jahr 1841 Einziehung der alten und Ausgabe der neuen Banknoten zu 5 fl, 10 fl, 50 fl, 100 fl und 1000 fl. Aktennummer / Bezeichnung 2621 Jahr 1841 Ämtliche Erinnerung, mittels welcher vorläufige Maßregeln wegen Emission der neuen Banknoten à [...] ========================= Gentile signor Nijk, La ringrazio per la Sua richiesta di informazioni sulla banconota da 100 gulden del 1° gennaio 1841. Tuttavia, temo che i file presenti nella sua lista di ricerca non siano rilevanti per la sua richiesta. Di seguito le invio una lista di ricerca alternativa con riferimento ai file che ritengo più rilevanti per la sua richiesta. Sarei molto lieto di fissare un appuntamento con lei per visitare il Bankhistorisches Archiv, dove le offrirei la possibilità di visionare questi documenti. In questo caso, le allego il nostro regolamento d'uso e il modulo per la richiesta di accesso al nostro archivio. Cordiali saluti W. A*** Archivista senior Dipartimento per l'educazione finanziaria e la cultura Archivio storico bancario Oesterreichische Nationalbank Otto-Wagner-Platz 3, 1090 Vienna www.oenb.at Nuova lista di ricerca! Oggetto: banconota da 100 gulden1841 Messaggio: Richiesta M. Njk Numero fascicolo / Descrizione 2683 Anno 1841 Verbale della 36a riunione del Consiglio di amministrazione dell'Austria privata [...] tenutasi il 9 settembre 1841 Numero fascicolo / Descrizione 3080 Anno 1841 Verbale della 43a riunione della Direzione dell'Austria privata [...] tenutasi il 21 ottobre 1841 Numero fascicolo / Descrizione 2971 Anno 1841 La Neue Banknoten-Fabrikation presenta 3 impronte dell'ultimo esemplare da 100 f. B.N. Numero fascicolo / Descrizione 1374 Anno 1841 Verbale della 19a riunione del Consiglio di amministrazione dell'oesterr. priv. [...] tenutasi il 14 maggio 1841 Numero fascicolo / riferimento ==================================== Domanda: ma se il biglietto in questione è del 01 gennaio 1841 (del primo privilegio, se ho capito bene) ed io ho fatto richiesta di documenti antecedenti alla data, perchè W.A. mi consiglia documenti a posteriori? Mica si sarà confuso con l'emissione del1/1/1847? ==================================== Chi è di noi quello che abita più vicino a Vienna?😁
    1 punto
  13. Sembra il cagnolino di un dipinto di Balla. 🤪
    1 punto
  14. Salve a tutti! Escluderei subito la contromarca asiatica in quanto i chopmarks erano caratteri, disegni e forme geometriche più o meno precise. Inoltre, non ho mai visto una moneta italiana marcata con questi simboli. Generalmente le monete protagoniste erano i pezzi da 8 messicani e i dollari USA, coni molto apprezzati dai commercianti asiatici.
    1 punto
  15. Parliamo degli oggetti postati. Non si tratta di monete ma di amuleti. La scritta al dritto recita "Zhengde Tongbao" (正德通寶) ovvero "Zhengde - Una moneta contante"... ma non è una vera moneta. Per spiegarmi meglio riprendo una vecchia discussione di qualche tempo fa. L' imperatore Zhengde ( 正德 26/10/1491 – 20/04/1521), apparteneva alla dinastia Ming, di cui fu l'undicesimo regnante (dal 1505 al 1521). Il suo vero nome era Zhu Houzhao, ma quando salì al trono (a soli 14 anni) prese il nome " Zhengde ", che significa "giusta virtù". Era il figlio maggiore dell'imperatore Hongzhi e il suo regno fu caratterizzato dal nepotismo e dai suoi comportamenti così infantili da sembrare un folle. Dopo essersi ubriacato (come era solito fare) cadde da una barca e, a causa delle conseguenze di questa caduta, si ammalò e mori a soli 29 anni. Sotto il suo regno non furono coniate monete in contanti in lega di rame, tuttavia esiste un numero molto elevato di amuleti Zhengde Tongbao (正德通寶) , la produzione di questi amuleti (in ottone) simili a monete iniziò dal tardo periodo della dinastia Ming ma vengono prodotti ancora oggi (poi parliamo dei tuoi). Da notare che le monete cinesi non avevano alcuna figura sul retro, e solo dopo il 1657 le monete riportano un dritto cinese di quattro caratteri e un rovescio manciuriano di due caratteri. Tirando le somme: Nei tuoi amuleti, la parte frontale raffigura una moneta cinese (mai coniata) con la scritta Zhengde Tongbao (正德通寶) circondata dalle figure di un Long (Drago leggendario) e una Fenghuang (uccello femmina leggendario della mitologia cinese... una sorta di fenice). Questi, nel loro insieme, simboleggiano il matrimonio e l'unione tra una parte maschile (L'Imperatore, Drago) e una parte femminile (L'Imperatrice, Fenghuang). Questi amuleti venivano regalati per occasioni speciali (matrimoni, nascite ecc,) come portafortuna. Sulla loro autenticità... non posso pronunciarmi.
    1 punto
  16. Esatto Genny! A proposito di questo, ne approfitto per condividere la mia Piastra 1805 testa piccola (variante al R/ aquile capovolte) che al centro dello stemma, presenta uno schiacciamento ancora più accentuato.
    1 punto
  17. La schiacciatura che si vede sullo stemma è un difetto tipico di queste coniazioni, è presente in buona percentuale anche su esemplari in alta conservazione, potete vederla anche in uno dei due esemplari postati da Lobu,e sul dritto non c'è nessuna contromarca...
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  18. Ringrazio tutti per la partecipazione😉😉...emi avete divertito molto😁 e siete stati davvero esaustivi nelle spiegazioni!! Grazie ancora; Saluti Ronak!!
    1 punto
  19. Ahimè... alcune volte, anche i professionisti del settore possono prendere un abbaglio...
    1 punto
  20. Grazie a tutti innanzitutto. La mia è stata diciamo una provocazione, l'acquisto è stato fatto da professionisti del settore che difficilmente sbagliano ma mai dire mai e sentire più cervelli è sempre utile. Per @Rocco68 in effetti il punto che tu indichi più che usura sembra il segno di una contromarca nel lato opposto e quel che si vede vicino alla mancanza di metallo ha la stessa forma della stessa come di uno spostamento del punzone della contromarca. Se riesco posto delle foto dove c'è più luce e colore
    1 punto
  21. è possibile avere l altra immagine??
    1 punto
  22. In attesa che lo Stato decida cosa farne - sempre che stiano ancora li. devono essere intanto inventariate - se ne deve occupare una commissione come quella che ha appena pubblicato il resoconto. e poi? O restano nelka disponibilita’ dello Stato - indisponibili per chiunque altro / valutate a magazzino al valore dell’intrinseco ( altrimenti sarebbero suscettibili di oscillazioni molto consistenti) oppure se fossero messe sul mercato ( e lo Stato e’ sempre restio a cedere suoi beni - tranne le società azionarie 😉), creerebbero non pochi mal di pancia soprattutto ai collezionisti - n’est-ce pas?
    1 punto
  23. Ciao @torpedo grazie per la stima. Magari fosse così! Conosco per bene poche tipologie per essere annoverato tra i grandi esperti, e questa rientra tra quelle poche su cui mi sento sicuro di esprimermi. un cordiale saluto, Fabrizio
    1 punto
  24. Purtroppo la nota 56 tratta un argomento scottante per il numero di pezzi di interesse numismatico e per i lunghissimi tempi per un inventario che ha del grottesco..e intanto quelle monete stanno li.... E vi ricordo che la nota 56 rappresenta una "svista"..un errore di chi ha preparato le note..non a caso se leggete la nota 56 non ha nulla a che vedere con l'argomento che la richiama...poi ovviamente essendo stato il volumetto redatto a "quattro mani"...nessuno si è preso la briga di rileggere il tutto...tanto si sa...nella numismatica certi personaggi credevano e credono di avere il "monopolio culturale" e quindi si deve prendere con riconoscenza quanto ci viene illustrato e zitti e mosca. Senza quella svista, oggi, anno 2024, nessuno saprebbe ancora nulla di quelle migliaia di monete di interesse numismatico...che scottano così tanto che anche una interpellanza parlamentare ha scoperchiato il vaso del mistero..e così qualche milioncino di euro continua a vegetare in bidoni metallici in attesa di cosa?? errore..che neanche una interpellanza parlamentare ha scoperchiato...
    1 punto
  25. Sicuro che è autentica! Volevo vedere il rovescio per essere sicuro si trattasse di un colpo e non di una mancanza di metallo come dichiarato dal venditore.
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  26. Si tratta di un porta profumo da borsetta, apribile alzando il coperchietto. All’interno la fialetta contenente il profumo. apollonia
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  27. Speriamo! Mi permetto, ma solo per ricordare:
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  28. Per me una brutta riproduzione... unica cosa che mi fa dubitare sono i FERT al taglio, fatti bene, ma ne ho visti anche di meglio
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  29. Per me è una brutta riproduzione. Prova a pesarla
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  30. La scoperta della grande necropoli dell'Età del rame a San Giorgio Bigarello si è rivelata una sorpresa Sono ben 22 le tombe scavate, che promettono di essere molto interessanti archeologicamente. Di pari passo con lo studio toccherà alla valorizzazione del materiale, presumibilmente al museo del capoluogo. Mentre è allo studio come ricordare la scoperta nello stesso giardino che - oltre 5000 anni dopo - ha permesso la scoperta delle tombe, e delle storie ancora non svelate degli abitanti, in parte guerrieri, di quell'antico paesaggio di acqua e di sabbie che sarebbe in seguito diventato Mantova
    1 punto
  31. Son passati più di vent'anni.. Comincia a perdere un po' in definizione 🫣.. Età del rame,che passione...
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  32. Vulcano ha un volto incredibile👌
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  33. Buonasera a tutti, ciao @gennydbmoney... dai documenti a nostra disposizione, si evince che la Zecca di Napoli coniò monete con l'effige di Francesco I a partire dal 1825 e per tutti gli anni consecutivi, fino al 30 Aprile 1831. Premetto che - ad oggi - non si conosce nessuna moneta con i millesimi 1829, 1830 e 1831 - e queste coniazioni sono indistinguibili dalle precedenti. Ora - riporto un esempio che dovrebbe essere ancora più esaustivo per poter comprendere che, quando si tratta di date di coniazione, non possiamo affatto ragionare "a rigor di logica": Anche il 15 Ducati con data 1825 - a rigor di logica - dovrebbe essere stato coniato nell'anno 1825... invece no, i documenti della Zecca ci raccontano tutt'altra storia! La coniazione delle monete in oro di 15 Ducati con data 1825, ebbe inizio il 21 Gennaio 1826 - con una prima liberata di 1.936 monete. La seconda ed ultima liberata invece, fu eseguita solo il 7 Giugno 1828 e furono coniati soltanto altri 401 esemplari. Basterebbe questo dato, per comprendere il senso del mio precedente intervento. Questo per dire che, nella Zecca di Napoli, non vigeva affatto la regola "a rigor di logica" ma, si coniava moneta eseguendo degli ordini ben precisi (Ministero delle Finanze - Decreto legge) e se in un determinato momento si necessitava di una determinata tipologia di moneta - perché ad esempio, scarseggiava nelle piazze dei mercati - allora si batteva tale moneta per favorire i pagamenti nel commercio. Un saluto, Lorenzo
    1 punto
  34. Rimango della mia sull'autenticità del pezzo e anche sulla medesima mano per quanto riguarda la realizzazione (significativa la presenza di quell'ampio margine tra la pseudo perlinatura e il bordo fisico della moneta per entrambi gli esemplari).
    1 punto
  35. Se frequentati un po' la sezione identificazioni, troverai di tutto e di più (richieste senza testo, o dati e persino senza foto)... quindi le mie "raccomandazioni" hanno lo scopo di evitare spiacevoli commenti futuri...
    1 punto
  36. Ciao,come detto è un bel cavallo di Filippo IV di Spagna per il regno di Napoli... Osservando attentamente l'effige del sovrano si nota la somiglianza con i carlini coniati nel 1633 sotto la direzione del mastro di zecca Lorenzo Salomone,che coprì tale carica dal 16 novembre 1630 al 24 novembre 1634, effige diversa dagli esemplari coniati sotto la direzione del mastro di zecca Michele Cavo,che invece coprì la carica dal 14 luglio 1621 al 11 giugno 1623, inoltre se il peso del tuo esemplare è effettivamente di 0,88 grammi abbiamo un'ulteriore prova per attribuirlo sotto la direzione di Lorenzo Salomone,mentre i cavalli coniati sotto la direzione di Michele Cavo hanno un peso medio di 0,63 grammi... In base a queste considerazioni personalmente l'ho classificherei al numero 148,pagina 250,con grado di rarità R5 del : "LA MONETA NAPOLETANA DEI RE DI SPAGNA NEL PERIODO 1503-1680"... dI Pietro Magliocca... allego delle immagini per confronto...
    1 punto
  37. Beh, ormai ha capito cosa ha in mano, meglio farsi notare poco... 😁
    1 punto
  38. L'unica cosa che posso aggiungere all'ottima didascalia curata dall'amico Pietro è che il due cavalli del 32 sembrerebbe (il condizionale è d'obbligo per le vicereali) che sia l'unico della serie dei due cavalli a riportare il simbolo del coniatore, particolare che,a mio avviso,lo rende ancora più interessante...
    1 punto
  39. Ho provato ma non sono un esperto di diavolerie web Mi capita di ottenere belle foto scannerizzando le monete (non tutte). Queste fanno pena. Almeno mettere le monete diritte non dovrebbe essere difficile. Comunque l'amico è assente da venerdì. Un quarto d'ora dopo che avevo citato le leggi turche. Boh !
    1 punto
  40. ciao appena riesco vi invio immagini delle "poche" monete che mi hanno dato un po' di mie conoscenze...
    1 punto
  41. Concordo con @ilnumismatico, trovo il tuo esemplare molto gradevole @m_77, carico di storia, moneta a mio parere senz’altro degna di stare in collezione.
    1 punto
  42. Ultimo grano acquisito dalla ultima inasta... Quando lo avrò fra le mani farò nuove foto e comunicherò peso e diametro...
    1 punto
  43. Ciao, solo una piccola nota 🙂. Il tuo denario, pur essendo della stessa tipologia di quello di @ImmensaFrappresenta una variante. Infatti la testa di Adriano è laureata mentre sull'altro denario è nuda. ANTONIO
    1 punto
  44. Ciao, secondo me non è un denario comune ma nemmeno raro. I denari di Adriano che celebrano i suoi viaggi sono molto collezionati e penso sia questo il motivo percui se ne vedono pochi in vendita e con prezzi di realizzo molto alti rispetto ad altre tipologie 🙂 ANTONIO
    1 punto
  45. Bravissimo, un'ottima scelta. Gli antoniniani in argento o mistura d'argento sono monete belle, varie e storicamente interessantissime, oltre ad avere il non trascurabile vantaggio di avere prezzi alla portata di tutti. La moneta è un bell'esemplare con il consueto rovescio poco definito, carica di fascino e di storia. Il diritto è ben definito e in buona conservazione: non è così sorprendente, dal momento che queste monete sono state coniate in un'epoca di crisi economica e hanno circolato poco, venendo tesaurizzate nel giro di pochissimi anni. Goditela come preferisci: le fotografie al microscopio non sono indispensabili, ma se ti piace l'idea di realizzare ingrandimenti e osservare in dettaglio il tuo esemplare non vedo perché non farlo. Dici di non avere alcuna esperienza numismatica, ma hai fatto tutto giusto: ti sei documentato e hai fatto un acquisto mirato. Ci sono tutte le basi perché la numismatica diventi una passione Prossimo consiglio - se già non hai provveduto - è prendere un libro che presenti le principali emissioni del periodo e ti aiuti a catalogare. Senza bisogno di scomodare il RIC (quello magari arriverà più avanti) potresti prenderti il Sear, "Roman Coins and their Value", vol. 3, edizione del 2005. Lo trovi senza problemi anche su amazon o comunque online intorno ai 40 euro.
    1 punto
  46. Emissioni monegasche 2024 2€ cofanetto commemorativo numerato 500 anni dell'indipendenza del Principato nel 1524 da parte di Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero 15.000 esemplari
    1 punto
  47. Questo Sebeto rappresenta un unicum nel suo genere, di sicuro al Dritto. Una corona cosi, con quella fascia, non è nello stile dei Sebeti del 48 e 49 ma assomiglia più a quello della Piastra dal 1750 in poi. Sembra più una prova, anche per la leggera imprecisione nella simmetria dello scudo e per l'impressione generale che dà. A mio avviso, quella corona e, perché no, tutto lo stemma al Dritto sono l'anello di congiunzione fra il Sebeto del 49 e la Piastra del 50. Sono convinto che questo Sebeto meriti moltissima attenzione. Complimenti @Asclepia
    1 punto
  48. Chiudiamola qua, magari tra 20 anni vediamo se cambia qualcosa...
    1 punto
  49. CURIOSITA' SOLO ROVESCIO QUATTRINO 1777
    1 punto
  50. D'accordissimo con Caio Ottavio, mi sembra che tutti i denari coniati da Tito per celebrare la divinizzazione del padre facciano riferimento al Senatus Consultum. Come ad esempio questo denario (RIC 361 nuova edizione 60 vecchia edizione) che presenta al rovescio una quadriga il cui cocchio ha la forma di un tempio.
    1 punto
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