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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/24/24 in Risposte
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Posto il mio unico (per il momento) ramino del Bombetta. 1854, 4 su 3. Uno spiccetto al quanto raro. Voi cosa ne pensate? Un saluto a tutti. Raffaele.6 punti
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Questa mia moneta è proprio una vera moneta e non certo un notgeld, ma come classificarla dall'agosto del 1944 al giugno del 1945? Coniate a Filadelfia queste monete da 2 franchi furono utilizzate dagli alleati durante lo sbarco in Provenza nell'agosto del 1944, oltre che nel sud della Francia furono destinate per la circolazione anche in Algeria ed in Tunisia. I soldati coinvolti nello sbarco in Provenza ricevettero queste monete, pur non essendo ancora ufficializzate furono utilizzate per la spendita. Sono state regolamentate dal Ministro delle Finanze francese solo il 25 giugno 1945 e rimasero spendibili sino al settembre 1949.5 punti
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Buongiorno, qui ha una breve carrellata su denari severiani... Se cerchi sul Forum troverai anche un contributo sulle emissioni in bronzo, argento e oro legate alla Britannia e un' analisi sulla serie di denari VICTORIAE BRIT. Saluti Illyricum 😉3 punti
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Questi sono pezzi di profonda storia, io ho qualche biglietto ad esempio,ma definirli notgeld secondo me non sarebbe opportuno. Andrebbero incanalati nel settore dell' exonumia a mio avviso,come gettoni di pagamento alternativo,perchè il motivo non era l' emergenza per i materiali,bensì una circostanza di luogo e giurisdizione: i campi. Riccardo3 punti
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Buonasera. Questa sera voglio condividere questo grosso di Marino Zorzi che ha governato per solo un anno dal 1311 al 1312. Pesa 2,14 grammi ed ha una conservazione che difficilmente si trova nei grossi di questo doge. Moneta molto rara, ancor di più in questa conservazione. Presenta una bellissima patina di medagliere.Cosa ne pensate?2 punti
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Avevano circolazione ed uso limitati, quindi sono più propriamente gettoni In Germania (più propriamente in Sassonia) ebbero una breve circolazione, ma poi furono coniati per l'esclusivo collezionismo. Però, questo mi arriva da ricordi tramandati indirettamente, quindi prendilo con le pinze. Ne possiedo sia la versione francese, sia quella belga; fanno parte delle tante emissioni di guerra2 punti
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Ha ragione @Gallienus. I concetti di evo moderno (dal 1492 al 1815) ed evo contemporaneo (dal 1815 in poi) sono codificati negli studi storici. Contemporaneo significa che alcune caratteristiche fondamentali dell'epoca sono comparse dopo la rivoluzione francese e sono tuttora valide. E speriamo che lo siano ancora per molto tempo... Lo stesso vale per l'evo moderno che accomuna tre secoli con caratteristiche comuni. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Come sempre dai miei cassetti arrivano esemplari vissuti, ma arrivano!😁 Frànscia, Louis XVI LA NATION LA LOI LE ROI · L'AN 4 DE LA LIBERTE la nazione / la legge / il re (che poi è durato solo più un anno) Anno 4 della libertà, cioè a partire dalla rivoluzione del 1789. Njk2 punti
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Napoli Carlo II di Spagna (1674-1700) Tari' del 1684 D/globo terrestre R/ stemma coronato2 punti
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Rimanendo su Venezia un esempio.. La parola "erinnofilia", dall'etimologia di origine tedesca (erinnern = ricordare), si riferisce al collezionismo chiudilettera celebrativi, ossia ad un prodotto grafico che si ispira alle caratteristiche del francobollo tradizionale (formato, carta gommata, tecniche di stampa, dentellatura), con la differenza che è senza il valore facciale che è riservato solo ai valori dello Stato. Praticamente una vignetta simile ad un francobollo che non è un francobollo.2 punti
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E questi 2 heller del campo di prigionia di Grodig secondo voi rientrano nella categoria dei notgeld?2 punti
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Anche io ero partito con collezionare i denarii dei Severi, poi ho optato per i bronzi del IV secolo (preferenzialmente😁). Il problema e' che io collezionerei tutto! In effetti, i denarii dei Severi offrono una ampia scelta di rovesci. Come collezionare? Io all'epoca pensavo di partire con un denario per ognuno dei Severi (comprese le "Severe") per poi allargarmi sui rovesci. Poi, ognuno ha il suo modo di collezionare, anche in base alla disponibilità di spesa ed alla reperibilità dei pezzi. Direi di correggere il piccolo lapsus calami: Severi con la S maiuscola😉. Ciao. Stilicho2 punti
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Ringrazio il CNT per l'organizzazione, i partecipanti e l'amico Tiziano @Parpajola per le foto.2 punti
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Buonasera a tutti, ciao @gennydbmoney... dai documenti a nostra disposizione, si evince che la Zecca di Napoli coniò monete con l'effige di Francesco I a partire dal 1825 e per tutti gli anni consecutivi, fino al 30 Aprile 1831. Premetto che - ad oggi - non si conosce nessuna moneta con i millesimi 1829, 1830 e 1831 - e queste coniazioni sono indistinguibili dalle precedenti. Ora - riporto un esempio che dovrebbe essere ancora più esaustivo per poter comprendere che, quando si tratta di date di coniazione, non possiamo affatto ragionare "a rigor di logica": Anche il 15 Ducati con data 1825 - a rigor di logica - dovrebbe essere stato coniato nell'anno 1825... invece no, i documenti della Zecca ci raccontano tutt'altra storia! La coniazione delle monete in oro di 15 Ducati con data 1825, ebbe inizio il 21 Gennaio 1826 - con una prima liberata di 1.936 monete. La seconda ed ultima liberata invece, fu eseguita solo il 7 Giugno 1828 e furono coniati soltanto altri 401 esemplari. Basterebbe questo dato, per comprendere il senso del mio precedente intervento. Questo per dire che, nella Zecca di Napoli, non vigeva affatto la regola "a rigor di logica" ma, si coniava moneta eseguendo degli ordini ben precisi (Ministero delle Finanze - Decreto legge) e se in un determinato momento si necessitava di una determinata tipologia di moneta - perché ad esempio, scarseggiava nelle piazze dei mercati - allora si batteva tale moneta per favorire i pagamenti nel commercio. Un saluto, Lorenzo2 punti
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Visto che le discussioni sugli stati UE che non hanno ancora l'Euro sono sparse in giro ho pensato di riassumere la situazione aggiornata in un solo thread, aggiungendo qualche altra informazione utile, in modo che si possa continuare a discuterne avendo sempre sotto mano il quadro generale. ________________________________ [ERM II, ovvero Meccanismo Europeo di Cambio. Sistema secondo cui chi aderisce al meccanismo deve mantenere la sua valuta con un margine di fluttuazione del ± 15% rispetto all'euro. Per entrare nell'unione monetaria bisogna farne parte per almeno due anni] Bulgaria Il 29 giugno 2018 il ministro delle finanze bulgaro e il governatore della Banca Nazionale Bulgara hanno inviato una lettera all'Eurogruppo per chiedere l'ingresso nell'ERM II entro luglio 2019 ( http://www.consilium.europa.eu/media/36111/letter-by-bulgaria-on-erm-ii-participation.pdf ). Il 12 luglio l'Eurogruppo e la BCE hanno pubblicato una dichiarazione sui passi necessari perché la Bulgaria venga accettata nel meccanismo ( http://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2018/07/12/statement-on-bulgaria-s-path-towards-erm-ii-participation/ ). La permanenza nell'ERM non sarà un problema dato che la Bulgaria ha la sua valuta ancorata da cambio fisso all'euro ( 1,95583 lev = 1 euro ). Tutti gli altri requisiti sono già soddisfatti ma la Bulgaria è ostacolata dal troppo elevato tasso di corruzione, che spaventa non poco e fra l'altro impedisce il via libera a Schengen. Romania La Romania scalpita per l'ingresso nell'unione monetaria ma l'obiettivo del 2022 che il governo aveva fissato l'ultima volta non è considerato realistico, perchè nonostante il forte sviluppo economico c'è bisogno di riforme strutturali per rendere più stabile e moderno il sistema. Per ideare un piano dettagliato di passaggio all'euro è stata fondata la "Commissione nazionale per il passaggio alla moneta unica" che coordinerà gruppi di lavoro tematico formati da membri dell'Amministrazione Presidenziale, delle confederazioni padronali e sindacali, della Banca Nazionale di Romania e dell'autorità di vigilanza finanziaria rumena, ma anche da personalità della scienza e della cultura e da rappresentanti di organizzazioni non-governative. Per quanto rigurada la possibile data d'ingresso non ci si sbilancia troppo ma ora si parla di non prima del 2024. Croazia Anche l'ultimo entrato in UE sta cominciando a darsi da fare. Alla fine dell'anno scorso è stato presentato congiuntamente da governo e Banca Nazionale Croata il documento "Strategia per l'adozione dell'euro in Croazia" (*), dove si spiega nel dettaglio cosa dovrebbe fare la Croazia per arrivare all'adesione all'unione monetaria e le linee guida da seguire anche durante e dopo l'evento. Dato che alcuni criteri non sono ancora soddisfatti non si stimano date per l'ingresso: per ora di certo c'è solo che la prima tappa sarà l'adesione all'ERM II, con l'intenzione di attuarla entro il 2020. In Croazia l'euro è già oggi piuttosto usato: basta pensare che l'80% dei crediti e dei risparmi sono espressi in euro, come anche molti prezzi. (*) https://euro.hnb.hr/documents/2070751/2104255/e-strategy-for-the-adoption-of-the-euroin-Cro.pdf/9e02b33f-665a-46a9-a1b6-ac63f9af3c95 Altri stati e casi particolari UNGHERIA - L'ingresso nell'unione monetaria, cosa gradita a una vasta maggioranza della popolazione, richiede una modifica costituzionale. Il primo ministro Orbán ha posto di fatto veto stabilendo che non entreranno prima che lo stato abbia raggiunto il 90% della media di reddito pro-capite dell'eurozona. REPUBBLICA CECA - Il governo ha una posizione attendista e si limita a dichiarare che bisognerebbe entrare "il prima possibile" nell'unione monetaria. POLONIA - L'adozione dell'euro richiede una riforma costituzionale ma il governo non sembra realmente intenzionato ad affrontare la questione generale dell'ingresso nell'unione monetaria. SVEZIA - In seguito al referendum del 2003 continua a rimanere fuori dall'unione monetaria evitando apposta di entrare nell'ERM II. UK e DANIMARCA hanno l'opt-out che gli permette di rimanere fuori dall'unione monetaria, salvo loro ripensamenti. La Danimarca aderisce lo stesso all'ERM II e mantiene volontariamente un margine di fluttuazione ristretto al ± 2,25% sull'euro, attuando di fatto un cambio fisso. Paesi non UE ALBANIA - Dal 2014 è uno dei candidati ufficiali all'ingresso in UE. Nonostante il percorso d'adesione sia ancora lungo già da tempo si parla di adozione unilaterale dell'euro, come in Montenegro e in Kosovo (per quest'ultimo escluse le zone del nord a maggioranza serba), dove l'euro viene usato come valuta nazionale. Il principale sostenitore di quest'idea è l'economista Zef Preçi, direttore del Centro Albanese per la Ricerca Economica, secondo cui in tutti i Balcani occidentali sarebbe meglio sostituire le valute locali con l'euro, sia per favorire la crescita economica che per spronare il processo di allargamento dell'UE nell'area. Si fa anche notare che come in altri paesi gran parte dei risparmi e dei prestiti albanesi sono già ora denominati in euro, il cui tasso di cambio influenza anche la formazione dei prezzi. Altri esperti invece sono contrari e sostengono che il passo sarebbe prematuro, in quanto l'Albania ha ancora molto da fare nel corretto funzionamento dello stato di diritto e nella stabilità finanziaria. In quest'ottica i casi dl Montenegro e Kosovo sono ritenuti particolari, in quanto per loro l'adozione dell'euro era soprattutto un modo per ottenere l'indipendenza effettiva dalla Serbia.1 punto
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DE GREGE EPICURI Oggi ho dato un'occhiata al libro suddetto alla biblioteca della SNI, dove è appena arrivato. La veste tipografica è splendida, e le foto molto chiare. Certo, se mancano gli aggiornamenti citati da @grigioviola, si è sprecata un' occasione. Gelosie e diffidenza fra studiosi? E' possibile, ci sono sempre state.1 punto
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Anche io stavo pensando di iniziare con un denario per per ognuno comprese le Severe... pensavo di escludere però Macrino E Diadumeniano... Grazie mille!! Grazie mille!! per tutti i consigli1 punto
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Il calendario ebraico conta gli anni a partire dalla presunta data della creazione che in base alle indicazioni della Bibbia è stata calcolata dalla tradizione rabbinica al 3760 a.C. Attualmente siamo nell'anno ebraico 5784 (3760+2024) Israele: moneta da 10 pruta (un centesimo di pound) del 5709 (5709-3760) = 19491 punto
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DE GREGE EPICURI Le incrostazioni calcaree a volte sono molto tenaci e per niente facili da asportare; a parte il fatto che asportarle o meno è una decisione del proprietario. E comunque non dimostrano che la moneta è stata oggetto di uno scavo recente.1 punto
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Ahahahah grandi scozzesi😁 E grande van der merwe. Che giocatore. Grande partita di quell' arbitro. Domani certamente forza 🇮🇹1 punto
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No, no, figurati! A me fa piacere chiacchierare sulle monete; e' sempre una bella occasione di confronto e di arricchimento, soprattutto per me che sono un semplice appassionato. Quanto all'entusiasmo....coltivalo! E' la molla che ti farà crescere, in ogni ambito. Chissà se il nostro @apollonia può dirci qualcosa in merito.1 punto
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COSTANTINOPOLI: la CRISI di un impero in UNA MONETA Nell’XI secolo l’Impero bizantino va in crisi e l’indebolimento progressivo del sistema e le lotte per il potere si riflettono anche nella monetazione di Luca Mezzaroba | All’interno della millenaria storia dell’Impero bizantino, il periodo che gli storici identificano come “dominio dell’aristocrazia burocratica”, che ha inizio con la morte di Basilio II (1025) e termina con l’avvento della dinastia dei Comneni (1081), coincide con l’avvio della grave e repentina crisi che porterà lo Stato bizantino ad essere preda di popoli più aggressivi, primi tra tutti normanni e turchi selgiuchidi, i quali di fatto ne causeranno, se non la fine, almeno l’irrimediabile decadenza. La scomparsa degli ultimi grandi sovrani militari della dinastia macedone infatti portò sul trono dell’impero figure dalle scarse se non inesistenti capacità di governo; costoro, esponenti dalla potente aristocrazia latifondista e spesso supportati dalla chiesa della capitale (pronta ad appoggiarli in cambio di cospicue donazioni), non esitarono a smantellare il sistema dei piccoli proprietari terrieri, alla base dei themi e dunque dell’organizzazione militare bizantina, gonfiando al tempo stesso i salari della burocrazia civile di Costantinopoli. Se da un lato queste decisioni portarono al collasso la potenza militare dell’impero, d’altra parte appare evidente che le fazioni legate alle diverse famiglie aristocratiche iniziarono presto una terribile lotta interna, fatta di colpi di stato e congiure, per prendere il potere nella capitale assumendo la carica imperiale. A parte rarissime eccezioni, quanto detto fino ad ora non sembra influenzare in modo particolare la monetazione del periodo: specialmente sul piano iconografico, negli histamena e nei tetartera i vari sovrani, pur dovendo la loro elezione ad adozioni o matrimoni con donne della famiglia imperiale, si fanno rappresentare come unici detentori del potere, abbigliati con i più splendidi abiti di corte e reggendo importanti insegne del potere; essi sono spesso accompagnati dalla Vergine e in ogni caso sempre sotto la protezione di Cristo (raffigurato ormai stabilmente al dritto delle monete) di cui gli imperatori erano i soli rappresentanti sulla terra. Questo tipo di iconografia si può ritrovare ad esempio negli histamena di Costantino X Ducas (1059-1067), membro di una delle famiglie più potenti della corte bizantina. Sposato con Eudocia Macrembolitissa, nipote del patriarca Michele Cerulario, nella moneta d’oro egli appare comunque da solo al rovescio; indossa una ricca corona con pendilia, il sakkos, una tunica di colore nero, e il classico loros decorato da perle e pietre preziose. Nella mano destra il basileus stringe il globo crucigero mentre nella sinistra il labaro; egli infine poggia i piedi su un particolare supporto, detto suppedion, costituito da un cuscino (o un tappeto) spesso tondo e di color porpora che stava ad indicare la sacralità del sovrano, il quale non poteva toccare il terreno ritenuto “impuro”. Histamenon di Costantino X Ducas. Nel D/ Cristo Pantocratore seduto in trono, nel R/ Costantino X Ducas in piedi su un suppedion con globo crucigero e labaro. Oro, mm 27; g 4,39; h 6 Proprio la morte di Costantino X tuttavia sarà alla base dei cambiamenti iconografici (e non solo) che avranno un forte impatto sulla moneta d’oro, la quale diventerà infine testimone principale della crisi politica e sociale che l’impero stava attraversando in quei decenni. Nonostante Michele VII, il primogenito dei numerosi figli del sovrano, avesse l’età per governare, lo zio Giovanni Ducas e l’onnipotente Michele Psello (letterato e politico autore di una Cronografia che narra le vicende di quegli anni) imposero la reggenza dell’imperatrice Eudocia Macrembolitissa, la quale, nonostante gli elogi dello stesso Psello, era totalmente soggetta alla volontà dei suoi due protettori. Tale situazione influì ovviamente sulla monetazione dell’impero: anche se la sovrana era già apparsa in alcuni follis del marito, nei quali la coppia imperiale reggeva insieme un labaro con croce vestendo i consueti abiti di corte, al momento dell’assunzione del potere la sua figura viene rappresentata anche sugli histamena assieme ai figli che, in ogni caso, mantenevano il ruolo di co-imperatori nel pieno rispetto della gerarchia tanto cara al mondo bizantino. Follis di Costantino X Ducas. Nel D/ Cristo nimbato, nel R/ Costantino X Ducas ed Eudocia Macrembolitissa in piedi con labaro su tre gradini. Bronzo, mm 28; g 7,94; h 6 Riguardo l’ordine delle precedenze seguito dai vari personaggi, vanno peraltro segnalate due curiose particolarità legate all’iconografia di questo histamenon: anche se la rappresentazione delle diverse figure sembra del tutto normale, con il Pantocratore seduto in trono al dritto ed Eudocia al centro, affiancata dai due figli al rovescio, l’analisi dei dettagli rivela tuttavia l’estrema attenzione ai ruoli interni alla corte e soprattutto la reale considerazione di cui poteva godere una donna nel Sacro Palazzo, anche se imperatrice. Fin dal VII secolo infatti il rigido ordine gerarchico che regolava la raffigurazione dei sovrani sulle monete e sugli altri supporti artistici prevedeva che, nel caso fossero presenti due figure, la principale stesse sulla sinistra e l’altra sulla destra, nel caso invece i personaggi fossero stati tre, il centro sarebbe stato occupato dal sovrano, la parte destra dal co-reggente più anziano la parte sinistra da quello più giovane. Questo secondo modello però non si applica all’iconografia dell’histamenon di Eudocia nel quale la sovrana, pur avendo dimensioni maggiori dei figli Michele e Costantino e pur essendo dotata di insegne non certo inferiori (l’imperatrice stringe lo scettro, i figli il globo crucigero e l’akakia e tutti poggiano sul suppedion) presenta Michele, il maggiore, sul lato sinistro. Tale situazione si spiega sulla base della specifica e meticolosa ideologia bizantina, la quale di fatto “eliminava”, nel conteggio generale delle figure presenti, quella femminile nel caso questa occupasse la posizione principale ma fosse accompagnata da altre figure maschili; queste ultime sarebbero quindi state le uniche prese in considerazione per l’organizzazione iconografica della moneta. Histamenon di Eudocia Macrembolitissa. Nel D/ Cristo Pantocratore seduto in trono, nel R/ Eudocia con scettro (al centro) e i figli Michele VII (a sinistra) e Costantino (a destra) con akakia e globo crucigero. Oro, mm 27; g 4,39; h 6 La seconda particolarità è legata al personaggio di Costantino: egli infatti non era in realtà il secondogenito, ma il terzo, preceduto da un altro fratello di nome Andronico. Anche in questo caso la spiegazione si rifà all’ordine di precedenze proprio della corte dell’impero: se infatti Michele e Costantino erano stati nominati dal padre co-imperatori, e dunque avevano il diritto di essere rappresentati nella moneta, Andronico invece, molto più interessato agli studi, non aveva ottenuto la carica e dunque non poteva apparire nell’iconografia ufficiale. A tutti questi personaggi presenti sulla scena, e sulla moneta, dobbiamo tuttavia aggiungerne un altro: il generale Romano Diogene. Dopo pochi mesi di reggenza infatti Eudocia Macrembolitissa, con grande sorpresa e sdegno di Michele Psello, decise improvvisamente di sposare questo generale che lo stesso Psello definisce “a volte schietto, ma più spesso insincero e pretenzioso”. In realtà, per l’impero, la situazione militare, iniziava a divenire insostenibile con i normanni alla conquista dell’Italia meridionale ma soprattutto in seguito alle numerose e devastanti incursioni dei turchi selgiuchidi, mai contrastate a causa del degrado dell’esercito. Non possiamo certamente affrontare in questa sede gli eventi che segnarono il tragico regno di Romano IV (1068-1071), che terminerà con la terribile sconfitta di Manzikert e la contemporanea caduta di Bari; qui basterà analizzare l’iconografia dei suoi histamena che, a parere di chi scrive, rappresentano in modo chiaro la crisi politica e sociale che stava vivendo l’impero, forse ancora più drammatica del disastro militare contro i turchi. Histamenon di Romano IV Diogene. Nel D/ Michele VII (al centro), con labaro e akakia, con i fratelli Costantino (a sinistra) e Andronico (a destra) con globo crucigero e akakia. Nel R/ Cristo che incorona Romano IV ed Eudocia entrambi con globo crucigero. Oro, mm 26; g 4,34; h 6 L’histamenon, realizzato durante il regno di Romano IV Diogene, abbandona infatti la rappresentazione del Cristo Pantocratore al dritto per lasciare spazio ad una moltitudine di figure imperiali: il dritto è invece occupato da Michele VII, al centro, affiancato dai fratelli Costantino, a sinistra, e Andronico, a destra. Tutte le figure indossano il loros e la corona con pendilia, Michele VII poi stringe un labaro e l’akakia mentre Costantino e Andronico sostituiscono la prima insegna con il globo crucigero. Il rovescio è dominato invece dall’incoronazione simbolica dei sovrani: Cristo, nimbato e in piedi su un suppedion in posizione centrale, si pone tra Romano IV, a sinistra, ed Eudocia, a destra. Entrambe le figure indossano la corona con pendilia e reggono il globo crucigero; per quanto riguarda le vesti, mentre il basileus porta chiaramente il loros, l’imperatrice sembra avere un abito diverso. Se infatti la parte superiore si può identificare con il loros usato dalle sovrane, la parte inferiore, caratterizzata da un elemento di forma quasi ovale, ha fatto pensare a vari studiosi che si potesse trattare del thorakion, un capo di abbigliamento a forma di scudo decorato da perle e pietre preziose; studi più recenti hanno tuttavia dimostrato come l’abito indossato da Eudocia sia effettivamente un loros che, tagliato nella sua parte finale, non terminava avvolgendo il braccio sinistro (come appare per quello indossato da Romano IV) ma veniva semplicemente infilato nella cintura o nel vestito stesso. Al di là dello splendore delle insegne imperiali si nascondeva tuttavia una situazione di feroci lotte interne alla corte e di crisi militare: nonostante l’odio di Michele Psello, è indubbio che Romano IV, una volta asceso al trono, aveva agito in modo autoritario cercando di esautorare dal potere i figli del predecessore. Non potendo eliminare fisicamente Michele VII ed i fratelli, il nuovo basileus li fa raffigurare nel dritto della moneta (al posto d’onore) ma ne aumenta il numero (comprendendo anche Andronico) svuotando di fatto la carica di ogni potere reale; al tempo stesso Romano IV e l’imperatrice, si pongono nel rovescio, in posizione subordinata, ma incoronati da Cristo e con tutte le insegne del potere sovrano, una scena che peraltro sarà rievocata, senza sostanziali mutamenti, anche sui sigilli. Sigillo realizzato durante il regno di Romano IV Diogene. Nel D/ Cristo che incorona Romano IV ed Eudocia entrambi con globo crucigero. Nel R/ Michele VII (al centro), con stendardo, con i fratelli Costantino (a sinistra) e Andronico (a destra) con globo crucigero e akakia. Piombo, mm 34; g 35,19; h 12 Pur raggiungendo elevatissimi livelli artistici nella rappresentazione delle insegne e dei personaggi, i quali perdono spesso le connotazioni di ieraticità tipiche del mondo bizantino in favore di una raffigurazione maggiormente realistica, dal punto di vista iconografico la monetazione dell’XI secolo si concentra dunque sempre di più su una pura celebrazione del sovrano. Costui appare impegnato solo ad esaltare la sua figura in opposizione agli altri membri della corte e ai parenti del sovrano cui è succeduto mentre è totalmente ignaro dei reali problemi politico-militari che attanagliano lo Stato e la popolazione. Histamenon scifato di Michele VII Ducas. Nel D/ Cristo nimbato; nel R/ Michele VII in piedi con labaro e globo crucigero. Oro / elettro, mm 30; g 4,40; h 6 A tale svuotamento del valore propagandistico (ben diverso ad esempio dalle scelte operate dai sovrani del VI e del VII secolo, i quali vivevano situazioni non molto diverse) bisogna infine aggiungere la più grave crisi che può colpire la moneta, vale a dire la sua svalutazione. Sarà proprio il debole Michele VII (1071-1078), asceso al trono in seguito alla sconfitta di Romano IV, a segnare la fine dell’histamenon. Nonostante il suo carattere estremamente ingenuo e pudico, tale che, secondo l’immancabile testimonianza di Psello, “se qualcuno si lascia sfuggire di bocca una parola triviale o anche solo il termine crudo di ‘amore’ subito lo si vede avvampare in volto” egli non si farà scrupoli a ridurre la quantità di oro presente nella moneta portandola a soli 12 carati. Un segno evidente della crisi dell’impero… https://www.cronacanumismatica.com/costantinopoli-la-crisi-di-un-impero-in-una-moneta/1 punto
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In perfetta tariffa per l'interno con 20c arancio, Effigie di Umberto I del 1879. Su busta il valore di catalogo e' sui 10€, ma il nostro esemplare è perfettamente centrato pertanto per me vale il doppio. Annullo di partenza di Bologna Ferrovia del 16.7.1886. alle 5 di sera (quando le poste erano precise). L' annullo è speciale in quanto e' un tutt' uno con il numerale a sbarre che riporta il numero identificativo dell' ufficio, e l' annullo con datario grande cerchio. Questi annulli erano chiamati "Duplex" detto anche cannocchiale e venivano destinati agli uffici con maggior volume di corrispondenza. La lettera arriva a Forlì il 17 ma viene reinstradata con altro annullo non nitido il 18 fino a che non giunge in consegna a Roma il 19. Una bella umbertina non c'è che dire.1 punto
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La scomparsa Balbi de Caro è stata molto precisa nel corso di conversazioni che ebbi con lei nel definire una moneta PROOF. Aveva le idee ben chiare. Impossibile che si sia sbagliata. E si torna al punto di partenza: se la nota 56 non fu farina del suo sacco, allora posso anche concordare con chi ha sollevato dubbi sul PROOF delle lire 100 del 1940...rimane anche il dilemma della scritta PROVA su questa moneta..c'è o non c'è?1 punto
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Non so aiutarti per questa moneta, ma la trovo molto bella, piuttosto rovinata, ma di sicuro con un suo fascino1 punto
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Mi scuso ma ho utilizzato uno strumento di traduzione online per questo post poiché parlo inglese e il mio italiano non è ancora abbastanza buono. Colleziono monete Probus da oltre 20 anni e una delle mie sottocollezioni è la sua moneta da Alessandria. Non aggiungo una nuova moneta a questa sotto-collezione da alcuni anni perché mi sembra di inseguire monete che arrivano sul mercato solo molto raramente e con alcune, quando arrivano sul mercato, la frenesia alimentare intorno a loro le fa diventare per me è proibitivo ottenerlo quando viene offerto. Detto questo, ho appena aggiunto una moneta a questa sotto-collezione. Probus, Billon tetradrachm Obv:– A K M AVP PROBOC CEB, Laureate, cuirassed bust right Rev:– None, Eagle standing right, head left wreath in beak Minted in Alexandria Egypt. (L | D) Year 4. A.D. 278-279 Reference(s) – Milne -. Emmett 3983(4) - Curtis -. BMC -. Köln -; Dattari -. All unlisted for this regnal year. This reverse type is listed in the refences for years 1, 2 and 5) 6.73 gms, 19.37 mm. 0 degrees Questo è uno dei cinque (5) tipi di aquila invertiti noti per Probo. Il tipo non è raro ma a quanto pare non è stato pubblicato per questo anno di regno. Non volendo dare per scontato l'aspetto di un anno di regno inedito, ho discusso di questa moneta con qualcuno (non sono sicuro di essere libero di nominarli qui e quindi non lo farò) e le seguenti sfide a questa moneta sono state attraversato. Le monete dell'anno 1 sono in generale molto più scarse della maggior parte delle monete successive a causa della breve durata dell'anno di regno. Non è raro che le monete successive siano state lavorate per farle sembrare provenire dall'anno 1. Potrebbe essere il contrario in cui una moneta dell'anno 1 ha avuto l'anno di regno modificato per creare un anno di regno non pubblicato. Per contestare questo ho fornito un'immagine più dettagliata dell'anno. Ciò consente l'ispezione dell'anno di regno in modo più dettagliato. I serif sono chiaramente visibili agli angoli del Delta e ci sono linee di flusso nei campi che danno la migliore indicazione che queste aree non sono state modificate. Il tipo non è raro ma a quanto pare non è stato pubblicato per questo anno di regno. Non volendo dare per scontato l'aspetto di un anno di regno inedito, ho discusso di questa moneta con qualcuno (non sono sicuro di essere libero di nominarli qui e quindi non lo farò) e le seguenti sfide a questa moneta sono state attraversato. Le monete dell'anno 1 sono in generale molto più scarse della maggior parte delle monete successive a causa della breve durata dell'anno di regno. Non è raro che le monete successive siano state lavorate per farle sembrare provenire dall'anno 1. Potrebbe essere il contrario in cui una moneta dell'anno 1 ha avuto l'anno di regno modificato per creare un anno di regno non pubblicato. La prossima sfida è più difficile da affrontare. Il busto è piuttosto grande rispetto ad altri in questo numero ed è più coerente con gli anni precedenti. Il modo migliore per progredire è eseguire un'analisi del dado e trovare una corrispondenza del dado con il maggior numero possibile di esempi per vedere per quali anni di regno si presenta il dado del dritto. Ciò consentirebbe quindi di effettuare ulteriori analisi per rispondere ad alcune domande. Durante quali anni di regno fu utilizzato questo dado sul dritto? Ci sono altri esempi di questo dado nell'anno 4? Se il dado viene utilizzato negli anni di regno, allora ci sono altri esempi di dado sul dritto utilizzato negli anni di regno per questo periodo? Finora non ho fatto alcun progresso poiché non sono riuscito a trovare alcuna corrispondenza del dritto. Continuerò questa attività. Pertanto non c'è motivo di dubitare che sia quello che sembra, ovvero un anno di regno inedito per il tipo. La moneta è stata ora accettata nel database online RPC. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/type/90923 Saluti, Martin1 punto
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Andiamo in Nepal con un 5 paisa del 2022, non proprio di due anni fa! Il calendario lunare utilizzato in Nepal è basato sulla tradizione induista, bisogna aggiungere 56,7 anni al calendario gregoriano (solitamente si arrotonda a 57 anni). Nella tradizione si tramanda che questo calendario fu stabilito dal Re Vikramaditya dopo una vittoria militare sul popolo degli Sciti avvenuta nel 57/56 a.C. 2022 Vikram Samvat = 1965 Il valore nominale come noterete è il simbolo 5 Essendo la moneta del VS 2022 per la data sono bastati solo due caratteri. ps: tutte le monete postate sino ad ora sono di mia proprietà.1 punto
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Buongiorno a tutti., Ciao Lorenzo, grazie mille, è sempre un piacere confrontarsi con te. Un saluto Raffaele.1 punto
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Un birr dell'Etiopia del 1892 La data del 1892 equivale al nostro 1900 in quanto in tale Paese si segue ancora oggi il calendario Giuliano che ha 7 anni e 8 mesi in meno del nostro calendario Gregoriano (per facilità di calcolo si arrotonda a 8 anni). Il calcolo della data etiope necessita di una formula: In questa specifica moneta sotto il busto di Menelik II° abbiamo in fila un 10 poi 8 un 100 seguito da 90 e 2 (i 5 numeri dentro i quadratini rossi della tabella) La formula: ( 10 + 8 ) x 100 + ( 90 + 2 ) = 18921 punto
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Di recente sono stato qualche giorno a Marrakech e in tasca ho ritrovato qualche dirham non speso. In questo caso sulle monete è presente anche il calendario islamico, che parte dall'egira di Maometto del 622. In foto 2 dirham del 2002, che nel calendario islamico è il 1423.1 punto
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Qui c'è anche una discussione in merito con molti esempi.. https://www.lamoneta.it/topic/207149-erinnofili-vari/#comment-22914661 punto
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A me sembrerebbe di vedere su un lato la Santa Casa di Loreto con la Madonna ed il Bambino sopra, tipo questa foto, mentre sull'altro lato vedrei una Madonna con Bambino in trono tipo questa foto La foto di @arnold , leggermente schiarita infatti si potrebbe vedere così1 punto
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Scusate il ritardo Penso che per capirci , forse , qualcosa , bisognerebbe sapere dal cartellino allegato all' oggetto , sotto Etruria , cosa significa la parola che segue DRUH : ...... ? Il proprietario sembra una persona competente dal modo in cui ha classificato le sue monete che penso trovate , non comprate , in quanto mancano alcuni dati delle monete nei cartellini e di conseguenza forse ha classificato l' oggetto in questione secondo le sue conoscenze o non conoscenze , il che rende tutto piu' complicato capire la natura e l' origine del pezzo . Dallo stato in cui si trova l' oggetto lo reputo antico , coevo all' origine , le figure come giustamente scrive @Adelchi66 sono incuse , o tali sembrano , il che lo rende un sigillo , anche per le piccole dimensioni , forse in bronzo o piombo . Circa il significato del pezzo , ci vedo una processione di tot... personaggi che si recano da una figura anch' essa in piedi e piu' alta di loro , divinita' o re . Considerazione finale , se come sembra il proprietario e' cecoslovacco e ammettendo che tutti gli oggetti siano stati trovati , non comprati , l' oggetto andrebbe indirizzato in area Scito -Trace - Celta .1 punto
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Bel denario, il rovescio mi piace moltissimo 😃 Dei Severi mi mancano ancora Settimio e Alessandro (senza contare 2 Giulie...), di Settimio mi è sempre piaciuta la particolarità della barba 🙂1 punto
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La moneta dovrebbe essere una RIC VI 74b. Tuttavia, non e' conosciuta per l'officina S (che in realtà dovrebbe essere una sigma): Ecco cosa ho trovato sul sito "Not in RIC", RIC VI, NICOMEDIA 74b, MAXIMINUS, UNLISTED OFFICINA SIGMA (lechstepniewski.info) Ecco un estratto testuale dal RIC (pagina 551 succitata): Quindi, da come pare S (o sigma) sarebbe un marchio di officina. Sulla stella non so; probabilmente proprio un controllo di emissione (mi pare che compaia nelle emissioni bronzee del gruppo VI, le ultime per Nicomedia - vedi pag. 551 su postata). Ciao. Stilicho1 punto
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DE GREGE EPICURI Un sesterzio FIDES MILITUM, interessante come tutte le monete di Postumo. Questa mi pare abbastanza consunta, o forse anche mal coniata all'origine; il volto è più magrolino rispetto alla media, ma mi sembra rientrare nelle varietà possibili. Quanto all'atélier, di sicuro non mi sbilancio: la mia lettura del Bastien è ormai lontana, e poi da allora ci sono diverse novità interpretative.1 punto
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Allo stato @ARES III, dell' oggetto in sé mi é difficile farmi una qualche idea . Sembra appoggiato in un contenitore tipo monetiere, magari con caselle 60x60 mm, e quindi piuttosto piccolo . Dal cartellino, poi, considererei che " Etruria " può avere un significato più vasto che " Etrusco " . Una buona serata1 punto
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come già detto, basta che guardi la foto della moneta postata qualche giorno fa1 punto
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Beh a questo è facile rispondere... su e-Bay si trovano migliaia di monete in vendita con fantomatici "errori di conio"... nella stragrande maggioranza minuscole occlusioni del conio o addirittura segni dovuti all'usura. O magari, per le monete che venivano confezionate in rotolini, vengono spacciati per errori di conio anche i segni circolari lasciati dal confezionamento sulla prima e ultima moneta del rotolino (il famoso "doppio cerchio"!). L'astuto 😎 venditore medio, per giustificare il fatto che una banale moneta da 1 euro possa essere in vendita a 5000, scrive per ogni banalità "errore di conio" e il gioco è fatto. Di conseguenza, molti di coloro che leggono l'inserzione, ingolositi dall'eventualità di arricchire senza sforzo, si mettono, lente alla mano, ad analizzare qualunque moneta si ritrovino in tasca alla ricerca di una qualsivoglia differenza rispetto all'originale (spesso senza nemmeno guardare l'originale...), e, alla minima traccia ecco che sperano di aver trovato il ricercatissimo "errore di conio"! Addirittura alle volte (quanti ne abbiamo visti sul forum?) chiedono la valutazione di una normalissima moneta, senza nemmeno errori particolari. Una contro-cultura terrificante, ma così è...1 punto
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Soldino tipo Lando. Argento 0.398 peso tra i 0.31 e 0.60 gr. Montenegro 578, Paolucci 12 - comune1 punto
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Ciao a tutti, libro arrivato.. adoro le tavole di concordanza con Elmer, cunetio, bastian.. Sono veramente contento.. mi sembra proprio una bella edizione per quel poco che ho visto fino ad ora.1 punto
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