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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/04/24 in Risposte

  1. E' da un po' di tempo che non vi parlavo di qualche ripostiglio inglese ed era anche un bel po' di tempo che non mi imbattevo in qualche pezzo da acquistare che provenisse da un ripostiglio che ancora mi mancasse... il caso ha voluto che alcuni giorni fa abbia avuto la possibilità di inserire in collezione un piccolo e modestissimo nummetto in bassissimo stato di conservazione, ma con il quid per me estremamente interessante della sua provenienza. Le immagini, cartellino compreso, parlano da sé: si tratta di una moneta commemorativa della città di Costantinopoli emessa da Costantino e appartenente al ripostiglio di Cridling Stubbs, rinvenuto nel lontano 1967. Riguardo questo importante ritrovamento, ci viene in soccorso come spesso accade il libro della Robertson che censisce con minuziosità tutti i ritrovamenti avvenuti in UK (fino alla fine degli anni '90 circa) e in particolare l'autrice riporta quanto segue: Il ripostiglio si trova citato in letteratura anche come "Womersley Hoard" o "Womersley I" (per distinguerlo da un successivo ritrovamento sempre nella medesima zona). All'epoca del ritrovamento non era stata ancora emanata la legge del Treasure Act e il ripostiglio non fu quindi dichiarato come "tesoro". Prima di essere completamente disperso nel mercato numismatico, una parte di 445 monete comprensiva del contenitore ceramico venne acquistata dal museo di Leeds per la considerevole (all'epoca) somma di 300£. Della restante parte del ripostiglio, degli altri piccoli lotti finirono comunque in altri musei dello Yorkshire, mentre di quelli dispersi tra i privati se né ovviamente persa traccia salve qualche sporadica riapparizione in qualche asta o vendita, come nel mio caso. La maggior parte del tesoro è costituito da monete datate tra il 300 e il 346 d.C. Queste includono emissioni speciali in onore di Roma e Costantinopoli, e per Costantino il Grande e i Cesari, imperatori di Roma. La collezione comprende anche monete coniate in memoria di Elena, madre di Costantino il Grande, e di Teodora, sua matrigna. Le monete furono meticolosamente registrate nel 1967 da Elizabeth Pirie, allora curatrice del dipartimento di archeologia dei musei di Leeds, e furono oggetto di una esposizione minuziosa nel 2018 dove vennero vennero valorizzate assieme alle pagine del catalogo, alle fotografie e ai disegni dell'archivio del museo... e proprio questo interessante particolare mi ha spinto a contattare il museo di Leeds per vedere se in qualche modo c'è la possibilità di avere copia di questa documentazione, vi terrò aggiornati. Il numero esatto di monete dovrebbe essere di 3247 come riportato nel sito del PAS al seguente link: https://finds.org.uk/database/hoards/record/id/2406 e la cosa interessante (e relativamente frequente nei ripostigli risalenti a questo periodo) è che non sono tutti nummi: nel ripostiglio infatti vi è pure un antoniniano di Tetrico I! La cosa non deve sorprendere, anzi... con buona probabilità, in ambito rurale, nei territori britannici e in generale della gallia, gli antoniniani e in genere anche i cosiddetti "aureliani" circolavano ancora saltuariamente assieme ai nummi costantiniani in quanto dimensionalmente simili. Un esempio lo si può apprezzare anche nel tesoretto di Chitry in cui assieme ai nummi costantiniani sono stati tesaurizzati alcuni antoniniani, anche imitativi, dei Tetrici, di Claudio II e di Aureliano, vedi link:
    6 punti
  2. La commissione durata oltre venti anni (o ventisette, non ricordo) era a costo zero...per questo è durata cosi tanto...🤪 Ovvio...ci sono voluti quattro anni perchè tutti hanno detto "che bella la monografia" e magari hanno guardato solo la prima pagina...tipico..Anche io del resto ho ripreso in mano il volumetto dopo 4 anni...avevo l'alibi di fare il colonnello della Guardia di Finanza ma non intendo giustificarmi completamente...però la magagna alla fine l'ho scoperta io e non i numismatici di professione o gli studiosi di professione...e di questo me ne vanto biecamente...
    6 punti
  3. Apro una discussione con un breve messaggio solo per segnalare che ormai i falsi stanno investendo tutti i filoni collezionistici della numismatica. Se da anni, anche qui sul forum, si è sempre dibattuto sul perché e sulla convenienza o meno della produzione di falsi per esempio di nummi costantiniani comuni, ora è il momento di porsi il medesimo interrogativo anche per gli antoniniani e in particolare per gli antoniniani più comuni per antonomasia: quelli dei Tetrici. La risposta è sempre la medesima: la convenienza non è tanto derivata dalla vendita del singolo pezzo, quanto dalla produzione e vendita su vasta scala. Paradossalmente rende di più un falso di una moneta economica (che di per sé non porta il preconcetto della possibile falsificazione) rispetto a un falso di una moneta rara (dove l'analisi in fase di pre-acquisto dovrebbe essere più minuziosa). La resa economica, nel primo caso, è assicurata dalla probabile elevata quantità di "venduto". Ultimamente, su ebay uk, ci sono un paio di venditori riconducibili con buona probabilità a un unico soggetto con due negozi o comunque a una medesima fonte di approvvigionamento che propongono in vendita solamente monete false - senza dichiararle tali - di varia natura e tipologia: si passa dagli antoniniani ai follis, alle celtiche, senza tralasciare piccoli oggetti di natura archeologica... tutto palesemente falso, specie se si fa una visione d'insieme dell'intera vetrina dei negozi. Vien da sé che se guardando 10 oggetti e ritenendone falsi 6, lo saranno probabilisticamente anche i restanti 4 che apparentemente destano meno sospetti. Nello specifico, un comunissimo Tetrico II - SPES AVG che lo si può trovare tranquillamente per una decina di euro, lo si può trovare anche falso: Lo stampo è il medesimo, la resa leggermente diversa. La moneta è inequivocabilmente falsa... lo stesso giochino lo si può fare per diverse altre monete condivise per tipologia tra i due negozi... se uno ha un semplice sospetto su un pezzo che potrebbe anche non destare troppi sospetti e poi trova il suo clone... e la cosa la si può replicare su più esemplari... be', i sospetti diventano ahimé certezze! E con estrema umiltà vi dico anche che il pezzo così come fotografato nel secondo esemplare, se inserito in un contesto di un negozio/venditore differente con altre monete chiaramente utentiche... be', l'avrei dato per buono senza vederlo in mano e il sospetto di una eventuale fusione non mi avrebbe particolarmente allarmato essendo questo tipo di monetazione riprodotto in antico proprio per fusione in ambito fraudolento/imitativo! Certo, viste così e visti entrambi i negozi e tutta la carrellata di monete... è tutto più facile! Ma occhio perché ahimé (ahinoi) questi pezzi inizieranno a girare e a mescolarsi sempre di più nei vari canali di vendita...
    4 punti
  4. Segnalo l'uscita del n. 403 di Panorama Numismatico Questo è il sommario: Gianni Graziosi, Cigarette cards e monete, seconda parte – p. 3 Roberto Diegi, Aureliano e le mura di Roma – p. 10 Realino Santone, Monete angioine del Regno di Napoli. Simbolo non censito su un gigliato di Carlo II d’Angiò – p. 13 Giuseppe Gasbarro, Storia straordinaria raccontata da un cavallo aragonese “ribattuto” – p. 15 Vladimiro Pirani, Ancona. Quattrino inedito di inizio XVI secolo – p. 17 Angelo Cutolo, Prima nota del bestiario nelle monete della zecca medievale di Salerno. La frazione di follaro con pavone coniata tra il 1154 e il 1166 sotto Guglielmo I – p. 19 Alberto Castellotti, Una rara medaglia dell’Ateneo di Macerata a nome di Gioacchino Murat – p. 31 Alain Borghini, Un incontro di box che ha fatto la storia. 22 ottobre 1789: Tom Johnson vs Isaac Perrins – p. 33 Giuseppe Carucci, I Cremlini di Russia – p. 39 Michele Straziota, Quando una banconota diventa reperto storico – p. 49 Recensioni – p. 52 Notizie dal mondo numismatico – p. 56 Emissioni numismatiche – p. 60 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 63
    4 punti
  5. Buongiorno, ecco la pescata in ciotola al convegno del Serafico di sabato scorso: 1 dinar 1987 Algeria, celebrativo del 25° anniversario dell'indipendenza Buono per 2 franchi 1926, Camera di commercio 50 leke 2020, Albania 20 centesimi 1918 esagono (messi benino) 100 Lire 1982, da serie zecca tagliata 4 monete da 5 Lire : 1951, 1955, 1967 e 1968. Tutte e quattro per 1 euro
    4 punti
  6. Giustiniana Prima è un'antica città bizantina e un sito archeologico , nome moderno del sito archeologico : Caričin Grad , situato nei pressi dell' odierna città di Lebane , nel distretto di Jablanica , nel sud-est della Serbia centrale . Fu sede di un arcivescovado che aveva giurisdizione nei Balcani centrali . Giustiniano I fondò la città e la Curia Arcivescovile nel 535 . Nel 1979 , Justiniana Prima è stata aggiunta alla lista dei siti archeologici d' importanza eccezionale della Serbia . La città fu fondata dall' Imperatore Giustiniano I nel 535 , venendo abitata fino al 615 , progettata fino dalle sue origini come sede vescovile . Creata ex novo nei pressi del villaggio di Tauresio la città natale di Giustiniano dove vi nacque lì 11 Maggio del 482 , alcuni studiosi serbi la identificano anche come Bederiana (o Bederina) , città natale dello zio Giustino I e mentore di Giustiniano . La pianificazione urbanistica unisce elementi classici e cristiani : Terme , un Forum e strade con portici , sulle quali si affacciano alcune chiese . Giustiniano stesso ordinò la fondazione della città con una legge , istituendo inoltre l' Arcivescovado di Giustiniana Prima , rendendola allo stesso tempo la capitale della prefettura dell' Illirico , forse al posto di Salonicco ; inoltre è anche stata scelta come sede della diocesi dei Daci . Salonicco tuttavia non perse molte delle sue funzioni amministrative durante la breve vita di Giustiniana Prima . Comunque la nuova città non era priva di importanza e Giustiniano fece in modo che questa città , che era uno dei suoi progetti preferiti , ricevesse tutto il supporto necessario . Nel 545 , Giustiniano emise un' altra legge evidenziando i diritti episcopali e lo stato di Giustiniana Prima , privilegi confermati anche dalle lettere che sono state scambiate tra l' Imperatore Maurizio e Papa Gregorio I , alla fine del VI secolo . Due fibule e una ceramica slava del 550/600 mostrano che una parte considerevole degli abitanti di Giustiniana Prima erano slavi . Le incursioni degli Avari provenienti dal nord del Danubio , provocarono il declino e la distruzione della città che avvenne nel 615 , dopo appena 80 anni dalla sua fondazione , Giustiniano non vide la fine della sua Citta' . https://www.bing.com/ck/a?!&&p=b56d4b510b3db8f7JmltdHM9MTcwOTUxMDQwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTI0OA&ptn=3&ver=2&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=tauresio+citta'+&u=a1aHR0cHM6Ly9pdC53aWtpcGVkaWEub3JnL3dpa2kvR2l1c3RpbmlhbmFfUHJpbWE&ntb=1 https://web.archive.org/web/20110719075643/http://web.rgzm.de/fileadmin/gruppen/rgzm/IvanisevicCaricinGrad.pdf Foto aerea di Giustiniana Prima e ruderi .
    3 punti
  7. Adesso non esagerare....sono "solo" 17 anni...dal 1992 al 2009.😀
    3 punti
  8. Li utilizzo pure io le 10 lire consumate per il carrello, è semplicemente perfetto! e poi se uno ne possiede in quantità si può anche dimenticare di estrarlo. Per le 500 lire era diverso!
    3 punti
  9. Io sono daccordo con @petronius arbiter, @Gallienus e @Oppiano... le 10 lire "spiga" sono perfette per ogni carrello... secondo me qualche genio le pensò apposta per quello. Infatti ne hanno prodotte quasi 2 miliardi (complessivamente, se non erro, circa 1.974.000.000). Anzi, trovo che utilizzare quelle oramai rovinate, sia come conferirgli una nuova dignità.
    3 punti
  10. In realtà sono dei "bronzetti ritrovati" quelli restaurati dal santuario preromano e romano di Lova (Campagna Lupia, Venezia). Furono scavati decine di anni fa, e ora sono stati restaurati all'Istituto Veneto per i Beni Culturali a Villa Pisani (Stra), per volontà della Soprindentenza per il Comune di Venezia e Laguna. Con il tempo andranno ad aggiungersi a quelli da poco in mostra nelle vetrine del municipio di Campagna Lupia, che è orgogliosa di quanto viene ritrovato nel proprio territorio, tanto da avere fatto realizzare un'opera di street art dedicata all'archeologia in paese. E, sempre in collaborazione con la Soprintendenza, sta sviluppando itinerari paesaggistico-archeologici per far conoscere quel particolare paesaggio di campi, canali, idrovore storiche (quindi archeologia industriale) e luoghi legati sia ai Veneti antichi chee alla lunga fase di romanizzazione del territorio.
    2 punti
  11. Buonasera a tutti, osservando la data nell'esemplare di @ferdinandoII si nota un piccolo 8 sotto il primo ....8, cifre grandi su cifre più piccole ? questo mi fa supporre sia stato adattato per il 1858 il dritto del 5 Tornesi 1854 variante cifre piccole del millesimo.
    2 punti
  12. Nessun terrorismo psicologico da parte mia ( visto che le monete le acquisto e continuerò ad acquistarle perché le colleziono 🙂) ma solo ed unicamente un sano realismo. ANTONIO
    2 punti
  13. Follis di Costantino I con PROVIDENTIAE AVGG. Ritratto perfettamente in linea con la ritrattistica dell'epoca. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  14. La legge 3 aprile 1926 n. 563 riconosceva giuridicamente i sindacati, assoggettati al controllo statale e divisi tra sindacati composti dai datori di lavoro, dai lavoratori e dai liberi professionisti. I sindacati dei lavoratori facevano capo, tramite le Federazioni, ad una Confederazione Nazionale di Sindacati Fascisti. Nel novembre 1928 la Confederazione venne sciolta e le singole Federazioni di categoria furono trasformate in Confederazioni autonome. Il R.D. 21 gennaio 1929 n. 80 riconosceva giuridicamente le Federazioni Nazionali dei Sindacati Fascisti, le Unioni Provinciali dei Sindacati Fascisti ed i Sindacati Provinciali ed Interprovinciali Fascisti, aderenti alla Confederazione Nazionale di Sindacati Fascisti dell'Agricoltura. Le Associazioni sindacali aderenti alla Confederazione dell'Agricoltura erano: Federazione Nazionale dei Sindacati Fascisti dei tecnici agricoli, la Federazione Nazionale dei Sindacati Fascisti degli impiegati di aziende agricole e forestali, la Federazione Nazionale dei Sindacati Fascisti dei piccoli coltivatori diretti, la Federazione Nazionale dei Sindacati Fascisti dei coloni e dei mezzadri, la Federazione Nazionale dei Sindacati Fascisti dei salariati e dei braccianti, la Federazione Nazionale dei Sindacati Fascisti delle maestranze boschive e forestali e la Federazione Nazionale dei Sindacati Fascisti dei pastori.
    2 punti
  15. Dai, giusto per sport ne butto lì una, magari chi ne sa di più viene ispirato e vede o trova qualcoisa che non ho visto o trovato io... Al diritto vedo a ore 8-9 le lettere AN, quindi la legenda dovrebbe essere qualcosa del tipo M ANTONINVS... Al rovescio, tra le altre possibilità, mi sembra di vedere la vittoria che avanza verso sinistra con corona nella mano destra allungata. Se è veramente una Vittoria (siamo nel campo delle ipotesi, eh?), allora l'imperatore è quasi sicuramente Marco Aurelio (di Commodo, con la legenda "M ANTONINVS..." e una Vittoria al rovescio non ne ho trovate)(il che non vuol dire che non ce ne siano...); ce ne sarebbero diverse, a titolo di esempio propongo una tra le seguenti: Online Coins of the Roman Empire: RIC III Marcus Aurelius 882 (numismatics.org) Online Coins of the Roman Empire: RIC III Marcus Aurelius 985 (numismatics.org) Online Coins of the Roman Empire: RIC III Marcus Aurelius 1028 (numismatics.org)
    2 punti
  16. BOLOGNA SANTUARIO DELLA MADONNA DI S. LUCA Il Santuario sorge su uno sperone sul colle della Guardia, importante nella storia della città, le cui origini risalgono al 1160. Meta di pellegrinaggi per venerare l'icona della Vergine col Bambino, una tavola si disse dipinta da S. LUCA. Da porta Saragozza un portico lungo 3,5 Km. costuito negli anni 1674-1739 lungo il quale si trovano 15 cappelle con i Misteri del Rosario. Per documentarsi vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_della_Madonna_di_San_Luca
    1 punto
  17. Dal tempo della II^ guerra punica e da Cartagine, un esemplare di tridracma anepigrafe con al diritto testa di Tanit ed al rovescio cavallo . Sarà il 22 Marzo in vendita RomaNum. XXX al n. 58 .
    1 punto
  18. Questo non è un occhio di bue ma come esempio credo possa starci. Come vedi non è propriamente FDC. L'asta si è chiusa 20 minuti fa.
    1 punto
  19. 1- aggiungici il 25% e le spese di spedizione , circa 450€ 2- quelle monete non hanno un valore superiore medio 10/15 € e non so cosa farmene e non potrei neppure rivenderle o scambiarle con nessuno (dal momento che non sono un commerciante). Dunque le avrei dovute regalare.... Quindi valuta tu se era conveniente per me... Onestamente io ero arrivato a 250€ (+25% e spese di spedizione), somma che credo di rispetto per tutte quelle monete in stato di conservazione bassissimo.... Sono tutte monete più che comuni, guardale bene
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  20. Vedendola così dovrebbe essere lei..Grazie infinite caro
    1 punto
  21. In esergo, al fondo mi pare di vedere qualcosa tipo un doppio crescente. Il che mi porterebbe a Siscia. In effetti, potrebbe leggersi qualcosa tipo BSIS doppio crescente. Tipo questa, la RIC VII 214. Ciao. Stilicho
    1 punto
  22. Salve,potrebbe essere questa anche se i ponderali sono differenti?
    1 punto
  23. Dai che si vede benissimo che proprio su Homer è un parrucchino! E poi hai dimenticato la cicatrice!
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  24. Se posso esprimermi liberamente ,riguardo all' ipotesi dei bronzetti raffiguranti guerrieri con lancia, direi all' ideatore della teoria di cambiare "pusher"😳. Se avesse ragione dove sarebbero le lance da abbinare ai bronzetti? Non credo sarebbe stato cosi difficile crearne di bronzo. Penso anche che il voler per forza identificare tali manufatti con una divinità sia errato. È più probabile che essi siano un prodotto dozzinale ,creato in serie da artigiani prezzolati locali che vendevano questi oggetti ai pellegrini in visita all' ipotetico santuario. Quanto all' asola credo non si tratti altro che del sistema di sospensione tramite cui tali "ex voto" venivano inchiodati o appesi alle pareti del "santuario".
    1 punto
  25. Uno era FDC ed è stato battuto in gennaio. Gli altri erano circolati. Onestamente non ricordo le assegnazioni con precisione assoluta. L'ordine di grandezza è quello che ho indicato prima. Se qualcuno sa se Catawiki pubblica i risultati d'asta andrei a consultarli volentieri...
    1 punto
  26. Grazie, ho guardato il catalogo e non riporta il puntino, ecco perché ho scritto "con riserva". Non è facile fotografare l'oro. Attendiamo commenti più autorevoli 🙂
    1 punto
  27. Concordo in tutto. Sono veramente ben fatti; mi piace molto il modulo largo, con 3,5 cm scarsi di diametro e il colore oro della lega. Davvero piacevole a tenerlo in mano. Il mio, da quello che ho capito, dovrebbe essere meno comune rispetto agli altri ( https://collection-jetons-touristiques.com/index.php?m=coin&id=0034 ) e ciò ne causerebbe un valore superiore (molto esagerato secondo me). Grazie per l'intervento. Alla prossima.
    1 punto
  28. Heritage World Coin Auctions > NYINC Signature Sale 3114 Auction date: 16 January 2024 Lot number: 33087 Price realized: 3,000 USD (Approx. 2,756 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Ancients PERGAMENE KINGDOM. Philetaerus (284-263 BC). AR tetradrachm (29mm, 16.78 gm, 12h). NGC Choice XF 5/5 - 2/5, Fine Style, brushed. Posthumous issue of Seleucus I, ca. 269-268 BC. Diademed head of Seleucus I right; dotted border / ΦIΛETAIPOY, Athena enthroned left, resting left elbow on small sphinx seated right, right hand resting on grounded shield at left with gorgoneion boss, transverse spear beyond; ivy leaf above right arm, bow in outer right field. SC 309.5a. Artistic and Fine Style designs retain a great deal of dimension with lovely silhouette toning. As a trusted general to Lysimachus, Philetaerus was made commander of Pergamum, and its treasury, in 301 BC. However, within a few years, he changed allegiance to a different Macedonian general, and former ally of Lysimachus, Seleucus I. As ruler of this Greek state, Philetaerus faced minimal oversight from the Seleucid Empire, especially after the assassination of Seleucus I, and gradually he began minting coins with his own name. The type featured here is an intriguing example of this transitionary period, when Pergamum was still technically loyal to the Seleucid Empire, but beginning to exercise more of its autonomy. The posthumous portrait of Seleucus I is a nod to this tenuous loyalty, but features Philetaerus' personal reverse type with his name and Athena Nicephorus, the kingdom's patron goddess. Eventually, the tetradrachms of this Athena series would use the bust of Philetaerus himself, distinguishing a clearer shift in sovereignty for the kingdom and Attalid dynasty.
    1 punto
  29. Diciamo che approfondire un periodo ben preciso e delimitato nel tempo, aver avuto modo di vedere e maneggiare molti esemplari di quel periodo, avere un po' di basi di studio e documentarsi con i testi del settore aiuta di molto. Poi ci sono e ci saranno sempre dei falsi capaci di ingannare anche i più esperti - specialmente via foto - e i falsi pacchiani e tutte le sfumature tra le due lame della forbice... diciamo che, come volevo sottolineare con questo messaggio, è sempre bene ricordare che anche tra le monete più comuni e presenti nel mercato numismatico in un numero impressionante di esemplari, ci sono i falsi moderni. Attenzione quindi, ma mai terrorismo psicologico!
    1 punto
  30. Ciao, si tratta di un asse dell'imperatore Augusto coniato ad Antiochia. Posto esemplare simile per classificazione 🙂 ANTONIO
    1 punto
  31. Buonasera a tutti, come le altre, puntino sotto la N prima cifra 8 palesemente ribattuta, ultima cifra da capire con un esemplare in migliore conservazione. Saluti Alberto
    1 punto
  32. Ciao, buongiorno. No non avevano risposto alla mia lettera, e io non avevo dato seguito alla cosa. Il tuo messaggio è stato un utile correttivo alla mia colpevole pigrizia. Ho quindi telefonato in negozio, pochi minuti fa, e mi hanno detto che si tratta sicuramente di un "errore del ragazzo", e che toglieranno subito la moneta dal catalogo. Sono propenso a credere all'errore in buona fede. Resta il fatto che non avevano risposto alla mail. Lucius LX
    1 punto
  33. Ciao, sono 5 anni che mi sono avvicinato alla Numismatica ,in particolare alle monete romane imperiali dei primi 2 secoli e mezzo, e la prima cosa che ho capito è che ci sono purtroppo tantissimi falsi. Da monete di poche decine di euro a quelle più rare e più impegnative economicamente. Ai falsari conviene sempre e comunque. È quanto ripeto in ogni discussione in cui intervengo che riguarda l'autenticità di una moneta e lo rifarò anche ora. Ai neofiti come me attenzione sempre ed occhio da chi si compra e sopratutto cosa si compra ( cercate per quanto vi è possibile di capire l'oggetto moneta, ci vuole tempo, studio e passione ma i risultati prima o poi arriveranno). Nel frattempo che la fortuna sia sempre con noi 🙂 ANTONIO
    1 punto
  34. Ciao, mi sono permesso di schiarire un po' le foto e da quanto si riesce a vedere io penso si tratti di un antoniniano dell'imperatore Gallieno anche se il diametro mi sembra eccessivo. Sei sicuro sia 3 cm? Per la tipologia aspetta chi segue questo periodo che forse qualcosa riesce a vedere sul rovescio. 🙂 ANTONIO
    1 punto
  35. E' un tema già ampiamente dibattuto in passato. Occorre un po' di equilibrio. E' ovvio che, se uno acquista monete e ne fa collezione, un po' devono anche piacergli. Se poi si rivalutano nel tempo, ancora meglio. Spendere soldi per un oggetto che, solo aspettando qualche mese, potrei acquistare a minor prezzo, non penso faccia piacere a nessuno.
    1 punto
  36. Buongiorno, gli elementi che permettono di differenziare i quattrini chiavarini emessi da Eugenio IV (datati 1436-1438): da quelli emessi successivamente (1446-1464): sono la grandezza della tiara e il tipo di impugnatura delle chiavi. Quest'ultima non si vede bene nelle foto - seppur a me sembri più del tipo G che del tipo F essendo più lineare (non ho preso in considerazione la tipologia H perché totalmente diversa) - ma, indipendentemente da questo, si vede bene che la tiara è "piccola", da ricondurre pertanto alla tipologia classificata da Chimienti al numero 114. Infatti, la tiara della moneta della discussione non è "alta" e a "più livelli" né scende nel campo tra le chiavi, come in quella Chi. 113, restando piuttosto confinata tra l'inizio e la fine della legenda, all'interno della doppia perlinatura. Quanto al valore, direi sia modesto tenendo conto delle condizioni della moneta. Riccardo
    1 punto
  37. Concordo, le tre sotto sono troppo "asettiche" per essere vere; quella in oblò sembrerebbe autentica, dovrebbe essere zecca di Siviglia: c'è scritto "Sevilla" sul cartoncino e, per quanto questo possa non essere del tutto indicativo, lo stile del giogo al rovescio sembra appunto quello della zecca di Siviglia.
    1 punto
  38. Buonasera @fapetri2001, ho provato a cercare tra tutte le medaglie "ufficiali" emesse dal governo fascista nell'anno X (1932)... ma purtroppo non ho trovato nulla che possa far luce su questa medaglia. In ogni caso presumo sia legata alla "battaglia del grano" che ha portato poi a concorsi nazionali come quelli della "Fondazione Arnaldo Mussolini - Fedeli della terra". Probabilmente la medaglia in oggetto è stata fatta per qualche iniziativa locale e quindi non viene riportata negli elenchi ufficiali. Spero che qualcuno possa risolvere il mistero.
    1 punto
  39. E non hai torto.... i collezionisti di banconote avranno guardato solo un particolare lascivo di quel 500 lire, firme, decreti, ornati ecc tutto in secondo piano, tanto che non hanno nemmeno notato che la "variante" non è altro che un artefatto! A sinistra 500 lire post 55, a destra la stessa ma l'originale!
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  40. Recentemente, durante i lavori di ristrutturazione di Palazzo Lares Permarini, in via delle Botteghe Oscure 46, sono stati scoperti alcuni frammenti della Porticus Minucia, che hanno permesso di ricostruire con precisione il suo aspetto e la sua posizione. Si tratta di una scoperta archeologica molto importante, che arricchisce la nostra conoscenza della topografia e della storia di Roma antica. Tra i reperti emersi, ci sono due file di blocchi di peperino di epoca imperiale, che segnano il limite orientale della Porticus, e delle decorazioni marmoree che ne impreziosivano le pareti. Questi resti saranno esposti al pubblico nel seminterrato dell’hotel Radisson, che sarà aperto il 28 marzo 2024. Inoltre, sarà disponibile un video multimediale che illustrerà la ricostruzione tridimensionale della Porticus Minucia https://www.rainews.it/tgr/lazio/video/2024/02/roma-riemerge-la-porticus-minucia-cuore-della-roma-antica-824a4efb-eb91-45b5-989c-23d0e8b91ec1.html Scoperta parte della “Porticus Minucia” in via delle Botteghe Oscure a Roma sotto un nuovo hotel I nuovi ritrovamenti archeologici sono emersi durante la ristrutturazione di Palazzo Lares Permarini per la realizzazione di un albergo a cinque stelle targato Radisson. Proprio di fronte al celebre palazzo delle Botteghe Oscure dove aveva sede il PCI Scoperta parte della Porticus Minucia a Roma Tra Largo Argentina e Piazza Venezia spicca Palazzo Lares Permarini, costruito nel primo Novecento su quella che un tempo era la Porticus Minucia di età imperiale. Il palazzo è stato oggetto di un importante progetto di riqualificazione e cambio d’uso da parte del Gruppo Banca Finit, che ha permesso di trasformare la struttura in un albergo a cinque stelle della catena internazionale Radisson Hotel pronto per l’apertura il 28 marzo (la notizia del ritrovamento casca dunque fin troppo a fagiuolo). Scoperta parte della “Porticus Minucia” a Roma: lo scavo A dirigere lo scavo effettuato tra maggio e luglio del 2020 è stata l’archeologa della Soprintendenza Marta Baumgartner, la quale ha spiegato che la scoperta è di particolare importanza perché “per la prima volta, vediamo i muri della Porticus Minucia in elevato e le decorazioni marmoree che li impreziosivano. Un altro dato da non sottovalutare è la collocazione del limite orientale della Porticus, noto ma ora posizionato in modo esatto”. Ricostruzione Porticus Minucia Infatti la struttura rivenuta si compone di due file di grandi blocchi di peperino di epoca imperiale che ne segnano il confine con precisione (fino ad ora conosciuto sommariamente grazie agli appunti presi da Guglielmo Gatti durante i lavori di costruzione del Palazzo nel 1938), contraddistinti da notevoli decorazioni in alzato. Inoltre, lo scavo ha rivelato almeno due fasi costruttive dei livelli pavimentali collocati sotto al porticato, realizzati entrambi con scagli di travertino di diversa fa Scoperta parte della Porticus Minucia a Roma Scoperta parte della “Porticus Minucia” a Roma. Parola alla Soprintendente Speciale Daniela Porro “Il ritrovamento di una porzione della Porticus Minucia ha una grande importanza a livello scientifico e costituisce l’occasione per ribadire come la Soprintendenza possa lavorare in modo efficace con enti privati”, ha sottolineato in una nota stampa la Soprintendente Speciale di Roma Daniela Porro.“Finint Investments ha finanziato sia le operazioni di scavo archeologico, sia una innovativa valorizzazione dei reperti, in modo da renderli fruibili a tutti e non disperdere il prezioso lavoro di scavo e di studio degli archeologi”. Dopo i ritrovamenti, in corso d’opera è stato ampliato il progetto con l’aggiunta della valorizzazione in situ dei resti archeologici che saranno visitabili al piano interrato dell’hotel, corredati da un video multimediale che propone la ricostruzione tridimensionale della Porticus Minucia. Non a caso l’hotel si chiama Radisson Roma Antica. Durante i lavori di restauro dell’immobile, sono emerse porzioni dell’antica Porticus, che aprono ulteriori spiragli per approfondire la costruzione e la storia del quadriportico di età repubblicana realizzato da Minucio Rufo, che abbracciava Campo Marzio, area dedicata alle cosiddette frumentationes, le distribuzioni gratuite di grano alla plebe.
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  41. Sto osservando questo denaro da quando @Serendipity l'ha postato. Senza poterlo esaminare dal vivo, non me la sento di dare un giudizio. Condivido però, alcuni dubbi espressi da @mangiafuoco. Arka Diligite iustitiam
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  42. Salve @Nicodemus, hai visto giusto. Ho controllato anche negli aggiornamenti al I volume che ho già pronti (e in buona parte editi con nuova stampa del volume stesso edizione 2023) ma quella variante di legenda ancora non l'avevo censita. Posso registrarla ? In caso possiamo sentirci anche per MP, grazie. Un caro saluto, e complimenti per averla scovata. MB
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  43. Aggiungo questa moneta di Lotario per allargare la discussione
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  44. Anche se il peso e nell'insieme la moneta ha una sua dignità, a me non convince, soprattutto il contorno perlinato, sia del dritto che del rovescio. Perline troppo grandi e regolari. Molto atipiche. Peraltro sono d'accordo con @dux-sab. Bella la scheda di @Giulio De Florio. Metto un altro esemplare di confronto.
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  45. Bartolomé Esteban Murillo ( 1650 ) Giovane Fruttivendola Monaco di Baviera - Alte Pinakothek
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  46. Lo stai assillando dal suo primo post. Sono i tuoi ripetuti interventi ad essere senza senso. Avresti dovuto fermarti al primo, ma tant'è...A ribuonanotte 🙂 ANTONIO
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  47. Di tutte le meraviglie antiche l' unica che mi sovviene rappresentata su monete non moderne è il Colosso di Rodi. Tratto da una vecchia discussione sul Forum.
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  48. secondo me se questa fosse falsa non si potrebbe più essere sicuri di niente.
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