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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/12/24 in Risposte

  1. Salve, colgo l'occasione per segnalare che nell'ambito del suddetto corso, questo giovedì 14 marzo a partire dalle ore 15,00 il Dottor Stefano Locatelli terrà un seminario sul "ritorno all'oro", le prime coniazioni del fiorino e la sua affermazione nella seconda metà del Duecento, che ovviamente come il resto delle lezioni è aperto a tutti gli interessati/le interessate. In attesa di vedervi in questa o nelle prossime occasioni, un caro saluto MB
    8 punti
  2. Proprio ora ho ricevuto una nuova comunicazione da Antonio Morello e ve ne faccio partecipi. "Il primo numero della rivista “Monete Antiche” sarà distribuito a partire dal prossimo 19 marzo. È stato stampato, come il precedente, in formato 21x28cm ma, ora su carta da 150g, cucito a filo e rilegato con copertina da 300g, plastificata, con alette. Contiene quattro pagine iniziali con numerazione ‘romana’ (I-IV) e 120 pagine che contengono i relativi articoli. Il prossimo ‘fascicolo’ continuerà la numerazione delle pagine, a partire da 121 a 240. Ogni fascicolo avrà cadenza quadrimestrale. Questo primo numero è stato pubblicato con qualche settimana di ritardo essendo la prima edizione di questo nuovo percorso; infatti, pur continuando la precedente analoga iniziativa, il cambio di editore ha comportato la necessità di adempiere alle norme che regolano l’editoria di settore. I contenuti, in qualche modo meglio curati rispetto alla precedente edizione, sono ora ‘slegati’ da alcuni limiti di spazio che creavano qualche problema di impaginazione; inoltre, la periodicità quadrimestrale ha permesso maggiore dedizione nel curare i contenuti. Allegato alla rivista sarà inviato il ‘Notiziario’ dell’Associazione Culturale Italia Numismatica, uno strumento col quale si intende informare i soci sull’attività del sodalizio; esso conterrà quelle rubriche che nella precedente edizione della rivista erano riportate nelle ultime pagine (recensioni libri, notizie varie ecc.); poi, alcune pagine del ‘Notiziario’ saranno dedicate ad articoli divulgativi ed eventuali inserti. Qui di seguito il sommario degli articoli contenuti nel primo fascicolo di “Monete Antiche” di quest’anno (2024, fasc. I): • Il linguaggio delle immagini. Efesto (Vulcano) – Cariti (Grazie) – Teti e le armi di Achille – Talo. (Giovanni Santelli e Alberto Campana), pp. 1-8. • Osservazioni sulle Metus da venti unità con al rovescio dei segni cruciformi. (Luciano Giannoni), pp. 9-14. • Riconiazioni di Taranto su “pegasi” corinzi: un nuovo esemplare dal mercato antiquario. (Vincenzo Marrazzo), pp. 15-22. • Il denario di C. Numitorius (RRC 246/1, 133 o 134 a.C.). (Alberto Campana), pp. 23-34. • Sulla serie RRC 475 di L. Planc. Praef Vrb, C. Caes. Dic. Ter. (Luis Amela Valverde), pp. 35-44. • Annotazioni sulle monete provinciali prodotte a nome di Valeria Messalina, moglie dell’imperatore Claudio. (Katia Pontone), pp. 45-76. • Le monete di Tiberius Claudius Marinus Pacatianus. (Antonio Morello), pp. 77-106. • Le monete dei Vandali: problemi di classificazione. (Alain Gennari), pp. 107-120. Per quanto riguarda il sito internet, chiediamo di pazientare ancora qualche settimana: lo spazio già è disponibile online e sarà presto occupato per essere poi frequentemente aggiornato"
    4 punti
  3. Visto il grande successo agli Oscar del capolavoro di Nolan, mi piacerebbe prenderne spunto per fini numismatici.. L'idea, molto semplice, è quella di fare una breve panoramica sulle monete circolanti negli USA nel periodo storico in cui il grande fisico americano fu attivo. Chiaro che ci saranno delle semplificazioni, poiché anche tutte le monete emesse nei decenni precedenti erano ancora rinvenibili dalla circolazione, ma diciamo che quelle che mostreremo erano le più facili da trovarsi in tasca. Ebbene, nel 1942 Oppenheimer entro' a far parte del Progetto Manatthan, il programma segreto militare che avrebbe presto portato alla creazione della prima bomba atomica, poi sganciata su Hiroshima. Proprio del 1942 e' la prima moneta che vi vado a presentare, si tratta del c.d. "Lincoln Wheat Cent" coniato dal 1909 al 1958 e poi seguito dalla versione con il Lincoln Memorial al rovescio (1959-2008) ed ancora dal tipo c.d. "Shield" coniato a partire dal 2009 sino ad oggi. Da notare che tale tipologia è la prima a portare l'effige di uno storico presidente che, nei decenni a venire, avrebbero gradualmente sostituito nella monetazione a stelle e strisce, le tradizionali raffigurazioni allegoriche di Lady Liberty, presenti sin dalla fine del XVIII secolo .
    4 punti
  4. Ciao, denario che da quanto comunicano le foto lascia molti ma molti dubbi sulla sua autenticità. A mio parere è fuso e non coniato. Attendo come te ulteriori interventi in proposito 🙂. ANTONIO
    4 punti
  5. Annullo di Posta militare 53 del 20 maggio 2019 serve l’XI Corpo d’Armata, timbro comune (valutato 2 in scala da 1 a 13). @latino @PostOffice
    2 punti
  6. Salve. Il titolo di questa discussione non fa riferimento a una medaglia ma ad un gettone d’argento fatto coniare personalmente dall’imperatore Napoleone sul modello romano del quinario per commemorare l’anno della sua incoronazione, che ebbe luogo il 2 dicembre 1804 (11 frimaio, anno XIII secondo il calendario rivoluzionario francese). https://www.cgb.fr/premier-empire-quinaire-du-sacre-de-lempereur-ttb,fjt_704994,a.html Type : Quinaire du sacre de l'Empereur Date : 1805 Métal : argent Diamètre : 13 mm Axe des coins : 6 h. Poids : 1,38 g. Tranche : lisse Degré de rareté : R1 AVERS Titulature avers : NAPOLEON EMPEREUR . Description avers : Tête laurée à droite de l'empereur Napoléon. REVERS Titulature revers : LE SENAT ET LE PEUPLE ; À L'EXERGUE : AN XIII ACCOSTÉ D'UN D ET D'UN J. Description revers : L'empereur tenant une aigle légionnaire debout sur un bouclier porté par deux soldats. Dans le champ droit, un livre - probablement le code Napoléon - , dans le champ gauche une houe. COMMENTAIRE Ces petits jetons, qui furent probablement jetés à la foule lors du couronnement, reprennent la tradition des romains. Les empereurs romains frappaient des monnaies spécifiques, les quinaires, du diamètre et de l'aspect de notre jeton, qui servaient lors des largesses impériales, jetées au peuple. Cet exemplaire contrairement aux autres n’est pas signé. Questi piccoli gettoni, che probabilmente venivano lanciati alla folla durante l'incoronazione di Napoleone, seguono la tradizione romana degli imperatori che coniavano monete specifiche, i quinari, con il diametro e l'aspetto di questo gettone quinario, utilizzate per le elargizioni imperiali lanciandole al popolo. Napoleone fece coniare gettoni sul modello dei quinari romani anche in occasione delle sue nozze con Maria Luisa d’Austria, allo scopo di lanciarli alla folla il giorno del matrimonio. Per questi motivi penso che la collocazione di queste emissioni che rispecchia la loro funzione secondo la volontà dell’imperatore non sia tra le medaglie ma tra i gettoni. apollonia
    2 punti
  7. Ciao @Brios allego un dettaglio di una porta a Palazzo Pitti dei Medici.. Per quanto riguarda la tipologia di rose nella monetazione dipende molto dagli anni, indubbiamente sono rose dei giardini antichi di Firenze, l ultima che mi affascinò molto era la Damascena che ha rose piccole e spine pelose molto fitte.
    2 punti
  8. La casa d’aste la descrive come “lustrous” ed EF; secondo me non è ne il primo (perché di lustro non c’è proprio nulla, se non tra i rilievi della leggenda che hanno protetto il campo dalla pulitura) ne il secondo (perché è certamente migliore di un EF, che sarebbe un bb/spl). Se fosse stato graduato Spl, almeno secondo i criteri della nostra scala di valutazione, sarebbe dovuto essere almeno almeno un AU (AU58 sarebbe stato un pezzo da favola!). Comparando l’esemplare in questione con quello che ho postato io si evince come i dettagli del pezzo di @Marco1967 siano migliori, specialmente nel rovescio dove i dettagli di San Giovanni sono meglio impressi e definiti (volto e tunica di pelle su tutti, davvero molto molto belli). Il metallo presenta anche qui delle leggere porosità ma sono difetti congeniti che si possono benissimo perdonare. È un bel pezzo, ma chiaramente pulito, cosa che a mio parere è il vero punto da valutare. Il “problema” secondo me non sta tanto da ricercarsi nel giusto grading, quanto invece nella “giusta” valutazione economica: bei rilievi, ma lucidata e con un segno vistoso nel campo; quanto incidono sul prezzo? L’esito del passaggio d’asta di 1440 Sterline più diritti a mio parere è onesto, considerando la rarità e la qualità media di reperibilità di questa tipologia. Ora il punto è: a quanto è arrivata ora la richiesta? A questo dilemma, sempre a mio parere, se ne aggiunge un altro: la qualità media della collezione in cui entrerà a far parte. Mi spiego meglio; l’esemplare da me citato della bellissima raccolta ANPB difficilmente avrebbe annoverato il pezzo in oggetto proprio per via della lucidatura (è una raccolta che si caratterizzava proprio per la naturalezza delle patine). Secondo me il collezionista che ne valuterà l’acquisto deve valutare non solo la mera richiesta economica, ma anche l’appeal del pezzo, che in virtù della lucidatura, purtroppo, ne risulta compromesso nonostante la bellezza dei rilievi.
    2 punti
  9. La realtà dei fatti è che all'epoca nella zecca di Napoli si badava più alla quantità coniata che alla qualità del conto. Per tanti motivi: un po' perché si era sempre in emergenza a causa della mancanza di contante nel circolante, un po' perché gli addetti di zecca venivano pagati in percentuale sulla produzione
    2 punti
  10. Hai ragione. L'autore di siffatto scempio dovrebbe essere imbarcato su questa nave e legato all'albero (da 0:10 secondi):
    2 punti
  11. Secondo il mio "illustre" parere si tratterebbe di una moneta suberata inchiodata sul banco di qualche cambiavalute. Oppure , più probabilmente,di una moneta ad usum funerario defunzionalizzata per impedirne il riuso, quantunque fosse già stata consapevolmente scelta per essere deposta nella tomba proprio perché suberata.
    2 punti
  12. Tranquilla, non c'è nulla di sbagliato nella tua richiesta e nel tuo modo di presentarti al forum. Ma su questa moneta, come saprai una delle più rare e ricercate del Regno, arrivano quasi quotidianamente discussioni a opera di nuovi utenti che l'hanno ritrovata per caso e chiedono informazioni sull'autenticità. Non è MAI autentica, poiché questa non è una moneta che ci si può ritrovare per caso. Gli esperti, basandosi sulle foto, hanno sentenziato lo stesso anche per la tua, la storia che racconti, sulle monete "sbagliate" che sarebbero state regalate dal re, la sento per la prima volta, e credo sia così anche per gli altri. Naturalmente non metto in dubbio la tua buona fede nel raccontarla, per questo chiamerei in causa @elledi, che più di tutti nel forum, e non solo, conosce la storia di queste monete. petronius
    2 punti
  13. Buongiorno a tutti , visto gli ottimi esperti che frequentano il forum e gli importanti spunti di riflessione che vengono portati ogni volta , ho deciso di provare a partecipare anche io . Ultimamente mi sto concentrando su uno studio approfondito di tutta la monetazione fiorentina ; mi soffermo a ringraziare il caro @Marfir per l'aiuto e la disponibilità ricevuti , e dopo essermi occupato dei Medici mi ritrovo qui a condividere con voi le mie riflessioni sulla monetazione della Repubblica Fiorentina . Ho trovato di grandissima utilità e innovazione ogni lavoro svolto dal dottor De Benedetti e partendo dal suo lavoro oggi vorrei avviare una discussione sul I° tipo dei fiorini grossi da 12 Denari . Premetto , e mi scuso per ciò , che ho difficoltà a caricare tutte le immagini in un unico messaggio e mi trovo costretto a dividerlo in più parti . Le monete : ho preso in esame 4 monete di cui avevo foto di maggior qualità a disposizione e le ho suddivise in numero ( 1-2-3-4) in seguito riporto le corrispondenze 1) NAC 50 LOTTO 44 2) VARESI 70 LOTTO 267 3) CNG E 550 4) Münzen & Medaillen GmbH (DE) 48 LOTTO 1914 proseguo nel successivo commento ... In questo secondo commento vorrei sottoporvi a delle foto più ingrandite dei dritti ; seppur esistano molteplici dissomiglianze ho notato un aspetto maggiormente impattante a livello visivo , la lunghezza dello stelo difatti è più accentuata nelle monete 1-4 mentre lo è di meno nelle monete 2-3 se notate ulteriori spunti di riflessione condivideteli pure proseguo nella parte che mi ha incuriosito maggiormente
    1 punto
  14. La discussione aperta sulle contromarche per le isole ionie mi ha molto incuriosito e interessato. Mi sono messo alla ricerca di pezzi Napoletani contromarcati e devo dire che ce ne sono molti in rete. Il pezzo che mi ha colpito di più e questa piastra, mi ha colpito per la storia che si porta dietro. https://www.mycoinalog.com/anzac-ephemera/trench-art/australian-world-war-1-identity-disc-4444-t-b-armfield-2/ Non sapevo che durante la prima guerra mondiale usassero monete a mo' di piastrina identificativa.
    1 punto
  15. Ciao, ritorno sul tema Britannia ma solo per prenderla a pretesto al fine di segnalare una particolarità che emerge dall’osservazione delle monetazioni severiane collegate al tema britannico. Le considerazioni che esprimo possono però essere valide anche a livello generale riferendosi più che altro all’organizzazione e al lavoro delle zecche. Iniziamo con un rapido riepilogo del quadro storico-numismatico riferito alle vicende britanniche. Settimio Severo, secondo gli storici dell’epoca spinto anche dalla necessità di allontanare i due figli dai lussi i vizi e le mollezze di Roma, decide di intraprendere una campagna militare in Britannia al fine di “pacificare” le popolazioni del Nord che continuano con le loro scorribande a rendere insicuri i confini settentrionali della provincia. Parte alla volta della Britannia tutta la famiglia imperiale, con Caracalla co-Augusto, il minore Geta nelle vesti di Cesare e Iulia Domna imperatrice madre. Questa la tabella cronologica, evitando di entrare approfonditamente nelle cronache belliche della campagna per non dilungarsi troppo: 208: Partenza per la Britannia e insediamento ad Eburacum (York) di Settimio e di Caracalla da dove dirigono le operazioni militari. Geta e la madre si fermano a Londinium. 209: Geta nominato Augusto 210: Vittorie romane in Britannia. In un periodo tra il 209-210 viene emesso il RIC 240 ovvero il primo denario a nome dell’Imperatore con legenda terminale BRIT (abbreviazione del titolo Britannicus Maximus) come II emissione del 210 Nel 210-211 compaiono anche sui bronzi di Settimio Severo legende L SEPT SEVERVS PIVS AVG BRIT e SEVERVS PIVS AVG BRIT, denari per Caracalla denari del tipo BRIT con Vittoria a rovescio e VICTORIAE BRIT come legenda. Successivamente le legende di Caracalla usate del periodo cono appelli alla fedeltà dell’esercito (FIDES EXERCITVS). Nel periodo 210-212 anche Geta si fregia del titolo BRIT nella legenda e vengono emesse alcuni denari simili ai VICTORIAE BRIT di suo padre e suo fratello. Qualcosa comunque cambia all’inizio del 211. 211: Morte di Settimio Severo 4 febbraio quindi abbiamo una trattativa di pace da parte di Caracalla con le popolazioni della Caledonia al fine di rientrare a Roma. Le legende evocano la FORTVANA REDVX (un augurio di felice rientro a Roma dopo gli eventi bellici). Verso maggio Caracalla, Geta e Iulia Domna rientrano nell’Urbe con le ceneri di Settimio Severo. Promuovono delle elargizioni al popolo (LIBERALITAS VI per Caracalla e LIBERALITAS V per Geta). 19 dicembre 211 uccisione Geta 213 fine titolatura BRIT (a nome del solo Caracalla) Ciò che mi interessa analizzare nel dettaglio è la serie di denari VICTORIAE BRIT con Vittoria a rovescio che copre un lasso temporale abbastanza limitato e seppur non puntualmente circostanziato dal punto di vista cronologico almeno grossolanamente noto. Il fatto che siano stati emessi per un determinato periodo a nome di più imperatori (Settimio Severo, Caracalla e in ultimo Geta) ci consente di rilevare alcune considerazioni che vi proporrò in seguito.
    1 punto
  16. A chi non piacciono le fibule a balestra ? https://stilearte.it/archeologia-a-colpo-docchio-cose-questo-oggetto-appena-trovato-in-uno-strato-romano-di-circa-2000-anni-fa/ Chissà se esiste un catalogo generale di tutte le tipologie di fibule a balestra?
    1 punto
  17. Il 1617 segna il passaggio dai tornesi con cornucopia e impresa pietra/acciarino a quelli con l'ara. Data la rarità, R4, della prima tipologia sì può ipotizzare che sia stata prodotta in pochi esemplari. Però abbiamo potuto appurare la presenza di tornesi ibrido. Tornese I tipo Tornese II tipo IBRIDO 1: dritto I tipo/rovescio II tipo INEDITO IBRIDO 2 : dritto del tipo con bastoni (sconosciuto per il 17) / rovescio II tipo INEDITO Mi piacerebbe sapere se ci sono altri tornesi ibridi, probabilmente dovremmo avere anche un ibrido 2 con rovescio di tipo I
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  18. Variante 8 su 7, è originale, ma non mi esprimo sul valore.
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  19. Questo il mio fiorino di prima serie. E di seconda
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  20. Convieni con me che, per quanto unico, un errore, che è nato in un periodo in cui non rappresenta un'eccezione, ma la regola, perde fascino? Bisogna essere chiari sul fatto che il periodo vicereale sia stato per la zecca un periodo infernale e tra mancanza di argento, crisi del contante, cambi sfavorevoli, frodi degli addetti si lavorava sempre in emergenza e l'errore era sempre dietro l'angolo. Per questo un errore del 1800 risulta più raro di uno del 1600... Perché c'erano più controlli e si lavorava meglio. Detto ciò, do una mia opinione, tra Carlo V e Carlo II (estremi compresi) ci sono tante rarità tipologiche e tante cose ancora da scoprire, che l'errore di legenda cade in secondo/terzo piano. Spero di essere stato chiaro, comunque quanto prima mi piacerebbe pubblicare i miei ultimi studi che potranno mettere alcune cose al loro posto rendendo il vice regno un periodo meno lacunoso 🙂
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  21. Ciao a tutti, Posso sbagliare, ma la vedo autentica, lo stile è perfettamente congruo con quello della zecca di Treveri: https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-82003.htm Bellissima siliqua per il suo stato di conservazione, peso leggermente calante, forse una leggera tosatura?
    1 punto
  22. Gli esemplari con legenda BERENEKARIVS sono assegnati a Verona
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  23. Per cercare di trovare una risposta a questa interessante osservazione, ho provato a consultare due volumi sulla medaglistica napoleonica: "Napoleone Bonaparte - Arte e storia delle medaglie" di Mario Coniglio (1977) e "Napoleon's medals - Victory to the Arts" di Richard A. Todd (2009). Riporto quanto scritto da Mario Coniglio: "Numerose medaglie vennero emesse, sia in Francia che all'estero, per commemorare questo storico avvenimento. Per la prima volta nella storia della medaglistica, vennero coniate un grande numero di medaglie in oro, esattamente 13.000 in quattro moduli differenti: 40 mm (57 gr), 32 mm (25,3 gr), 26 mm (15,6 gr) e 14 mm (1,95 gr). Le medaglie di modulo maggiore furono donate ai personaggi più importanti che assistettero alla cerimonia. Nell'occasione vennero coniate anche 74.450 medaglie in argento sempre nei moduli sopra elencati, delle quali le più piccole vennero gettate al popolo. I coni di questa medaglia furono incisi nel dritto da Andrieu (testa laureata dell'imperatore a destra) e nel rovescio da Jeuffroy (Napoleone portato su uno scudo da un senatore e da un soldato)." Anche nel volume di Richard A. Todd ne viene fatta breve menzione: "70,000 miniature versions in silver (14 mm) were struck to be thrown to the crowds. [...] Denon reported to the Emperor on 4 January 1805 that 70,000 had been struck. They were thrown in great numbers to the crowd." Pertanto, sembrerebbe che soltanto gli esemplari in argento siano stati effettivamente lanciati verso la folla. Gli esemplari in oro vennero presumibilmente donati ad alcuni dignitari e funzionari che presenziarono alla cerimonia. Degli esemplari in bronzo, purtroppo, non ne viene fatta menzione anche se abbiamo visto che esistono...
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  24. Salve @Stilicho Concordo con te, patina, rilievi, grafia, stile scadente dei ritratti ma anche monete decisamente sottopeso, sopratutto l’Ae2 di Vetranio (peso normale attorno ai 5 grammi). Secondo me la stessa produzione moderna.
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  25. Graveur 16C D) IMP C M CASS LAT POSTVMVS P F AVG, busto A. R) FELICI TAS AVG / S C , Félicité debout à gauche tenant un caducée et une corne d’abondance. « Réduction de la pièce précédente » (340b), 5,06g, asse ore 5.
    1 punto
  26. Ciao, Questo doppio sesterzio non può essere stato prodotto dalla zecca ufficiale di Treveri per due motivi: -Troppo sottopeso -La tipologia Felicitas con caduceo non esiste per i (doppi ) sesterzi di Treveri. Questa moneta dell’atelier II imita il rovescio FELICITAS AVG di antoniniani di Postumo. Sotto, una foto del libro di Bastien dello scalptor « 16 » dell’atelier II: i doppi sesterzi 340b e 340c hanno gli stessi conii D/R, ma il loro peso è molto diverso (20,53g e 5,06g !), la tua moneta sembra molto simile. Lo ribadisco ancora una volta, i dupondii non esistono nella monetazione ufficiale di Postumo, tranne forse per le emissioni tardive e sporadiche di bronzo a Treveri (264 a 269), con rari bronzi emessi in occasione di eventi eccezionali del regno e che ogni tanto condividono i loro conii con aurei o multipli di aurei.
    1 punto
  27. Ciao, le monete vanno sempre giudicate esaminandole nel complesso per poi soffermarsi sul particolare. La sola porosità o non uniformità dei fondi e delle figure oppure il braccio che sembra distaccato dal corpo certamente non indicano che la moneta sia falsa. Possono esserci anche altri fattori a determinarli. Aggiungiamo l'anomalia della morbidezza e la rotondità sia delle figure ma soprattutto delle legende ( e siamo già a tre indizi che per quelli che sono I miei canoni di giudizio costituiscono una "prova" 🙂) che in un denario che ha circolato non dovrebbe apparire così c'è ovviamente da stare poco tranquilli. Anche io ho visionato tanti esemplari di questa tipologia ( che non è proprio comune) e contrariamente a quello che tu affermi presentano caratteristiche normali che non fanno pensare a monete prodotte per fusione. Stiamo ovviamente parlando di pareri che tra l'altro esprimiamo su foto, percui, ma è quello che tu hai chiesto 🙂. In attesa di altri didattici interventi posto alcuni esemplari che ho trovato per rendere l'idea. ANTONIO
    1 punto
  28. Illiricum ne sa molto, se vuoi avere maggiori certezze fatti mandare altre foto della moneta ed anche del bordo
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  29. Mi dispiace ma è palesemente falsa. Bordo e perlinatura sono chiaramente difformi rispetto ad un esemplare autentico.
    1 punto
  30. Concordo con @fabioanzsul fatto che c'entri un proiettile... ma credo in modo del tutto diverso. Facendo un rapido confronto tra le misure della moneta (30mm di diametro) e quelle della manomissione si arriva circa a 6,8 mm ... ovvero il diametro (al netto di rigatura) dei proiettili Carcano da 6,5 x 52 usati dai nostri fanti nella Prima Guerra Mondiale nei fucili Mod. '91 e nelle mitragliatrici Breda, in quelle Fiat Mod. 1914 anche in altre armi. La moneta però non è stata colpita (in caso contrario si sarebbe bucata, dato che i proiettili utilizzati erano "camiciati" in diversi tipi di leghe a base di rame e zinco (tombacco), rame con zinco e nichel (Maillechort) o anche solo rame. La forma, con un pieno a centro, invece mi fa pensare che sia stata lasciata dal fondo di un'ogiva (proietto o pallottola che dir si voglia) che presenta proprio un vuoto circolare (nella parte in cui viene riempito di piombo). Quale può essere lo scopo... la certezza non 'ho ... ma un sospetto si. Era purtroppo consuetudine tra i soldati di ogni esercito in conflitto, modificare il munizionamento perché avesse una maggior efficacia e un maggio potere distruttivo (ovvero rendere l'avversario inerte anche in caso di colpo non in organi vitali). Alcune delle pratiche (non consentite dalle leggi internazionali... ma largamente diffuse) erano quelle di "creare ad hoc" dei proiettili a frammentazione o ad espansione. I primi "spaccando" con la baionetta, la punta dell'ogiva ... in questo modo una volta colpito il bersaglio il proietto si frammentava in molti pezzi, dilaniando le carni e rendendo quasi impossibile l'estrazione dei frammenti (non esisteva la RX per individuarli). Per quelli ad espansione, chiamate dum-dum, si usava praticare un'incisione a stella sulla punta dell'ogiva, oppure estrarre il proietto dal bossolo, poggiarlo su una superficie piatta dura (una moneta per esempio... e credo sia il caso di questa moneta) ) e pestare la punta con un peso (martello, pietra o altro) al fine da rendere la punta piatta, oppure creare un buco sulla punta con un grosso chiodo (in trincea ne avevano molti a disposizione) o ancora semplicemente estrarlo e poi rimontarlo al contrario (in questo modo si aveva una sorta di pallottola a carica cava. In tutti i casi, l'effetto sul bersaglio era devastante. I proiettili a punta cava erano utilizzati dagli inglesi (direttamente prodotti dalle fabbriche) ma difficilmente realizzabili in trincea dalle truppe italiane.
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  31. Dai su ragazzi il bordo del dritto non si può guardare davvero. Patacca da bancarella.
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  32. Si è 28gr Un bordo è consumato, farò altre foto
    1 punto
  33. Francesco buongiorno Servono foto migliori,peso e diametro. Comunque da quel pò.che vedo mi sembra falsa Mi pare di vedere un bordo più sottile e una perlinatura che insieme a quest' ultimo "se ne va dove vuole"....
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  34. Conquistatori normanni buona giornata
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  35. Ciondolo in argento 925. Marchio apollonia
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  36. Confermo RPC II 1684, la legenda del rovescio è chiara, malgrado le foto un po' scure.
    1 punto
  37. A me comunque non dispiace che discussioni del passato tornino attuali ( e considerando lo spessore di chi frequentava un tempo il forum, non fanno altro che bene). Poi Sono come le monete che studiamo… le riportiamo dal passato al presente. È anche un modo inoltre per ricordare chi non c’è più … Sono mie considerazioni personali ovviamente..
    1 punto
  38. grazie mille di avermi capita... ok allora attendo una risposta da chi è piu esperto in materia!
    1 punto
  39. Un righello in casa credo che lo abbiamo tutti.... quindi anche senza aprire si può fare. Una moneta antica per essere identificata necessita di dati. C'è un problema di fondo nel greco antico la lettera F non c'era, quindi fai un po' tu sulla bontà della moneta. È strano che qualcuno voglia buttarsi nell'acquisto di una moneta antica (secondo le precedenti considerazioni) pur essendo privo di un minimo di conoscenze in materia, soprattutto è pericoloso!
    1 punto
  40. Ciao @gpittini, provo a condividerla su un forum frequentato da esperti di monetazioni islamiche. In passato eravamo già stati aiutati, forse proprio per qualche tua moneta. Ti aggiorno.
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  41. Per me conservazione mb+ Per il valore non saprei ma a quanto ricordo sono registrati nei ripostigli italiani meno di un centinaio di esemplari di questa moneta.
    1 punto
  42. Una professoressa che dava ripetizioni a mia mamma quando era piccola aveva suo padre che era un capitano dei corazzieri della guardia del re e ci disse che la ricevette dal re a seguito di un errore di riproduzione.. quelle non andate in commercio lui le regalò. Ovviamente non so se sia vera..ma questo è quello che ci e stato raccontato. Come ho anticipato e detto subito..io non ne so nulla... ho chiesto qui per avere informazioni.. non penso di avere mancato di rispetto a nessuno solo per avere voluto approfondire e capire meglio anche il perché di quella valutazione..se ho sbagliato qualcosa chiedo scusa..ma non mi sembra
    1 punto
  43. Immagine di un netsuke posizionato saldamente sopra la cintura (obi) del chimono. Nati per scopi puramente pratici, precisamente per assicurare alla cintura di un abito privo di tasche dei piccoli contenitori di uso quotidiano (portamonete, scatole di medicinali, porta tabacco, ecc.), i netsuke divennero presto anche un motivo di elevata espressione artistica. Il nome è attribuito alle piccole sculture realizzate principalmente in avorio o legno, prodotte in Giappone tra il XVII e il XX secolo e conosciute in Occidente anche con il nome di “bottoni giapponesi” data la loro funzione di aggancio. I termini giapponesi sono “inro” per il contenitore, “ojime” per l’anello che stringe il cordoncino di seta chiamato “himo” e “himotoshi” per i due fori. apollonia
    1 punto
  44. Uno dei tanti fake che girano sul web... un "esperto" che tratta monete (stimate da lui 45 k) come resto del caffè sul bancone? Mah...
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  45. Esatto,senza entrare nei dettagli,non dovremmo neanche postar monete del Regno allora tipo fasci littori in evidenza o le patacche mussoliniane o altro di fazioni opposte a quelle ( risoluzione parlamento europeo 19 settembre 2019) ecc ecc Qui si fa collezionismo,storia.😉
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  46. Purtroppo dove mi trovo al momento non ho i libri con me. Un valore lo avranno di certo bisogna controllare. Riproponimi la domanda fra una settimana (spero) in una discussione dedicata con foto che credo si possano si pubblicare, in fondo qui stiamo facendo filatelia. @dux-sab a presto.
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  47. E' la classica legge economica "domanda-offerta". Tiratura bassa (ossia bassa offerta sul mercato) non vuol dire necessariamente domanda alta da parte dei collezionisti. Ossia: IPZS a causa della sua strategia commerciale senza senso sta perdendo il mercato di collezionisti a cui in passato rivolgeva l'offerta e che generava la domanda di monete. Quindi, nonostante la bassa offerta, anche la bassa domanda non permette ai prezzi di salire e le monete vengono rivendute al prezzo iniziale o sottocosto.
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  48. Congratulazioni. Questa è una moneta importante per la storia della numismatica russa. Questa è una moneta dell'epoca della riforma monetaria. Prima di questa riforma, la carta moneta equivaleva al rame. E si è scoperto che per 100 rubli in banconote si potevano ottenere 10.000 copechi in rame = 100 rubli, ma 50 rubli in argento o oro. E più moneta di rame guadagnavano, minore era il costo della cartamoneta)
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  49. Gettone A & H Fratelli Rubatto Torino coniata da Greenwood & Batley Limited Albion Works Leeds (Inghilterra) 26mm, 9.36gr rame Thomas Greenwood (1803-1873) and John Batley established the Greenwood and Batley partnership in 1856. They were electrical Mechanical engineers who specialised in manufacturing small arms and ammunition at the Albion Foundry, Leeds. They later moved to the Albion Works, Armley, Leeds. The company became Limited in 1888. They supplied coining presses and associated machinery to several foreign governments (firstly; China in 1887: at Tientsin). The Greenbat trade mark was adopted in 1967 and the company later became Greenbat Ltd., in 1973
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