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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/21/24 in Risposte

  1. Buongiorno, aggiorno il mio piccolo piano collezionistico (v. foto 1) con l'arrivo di un antoniniano di Valeriano I. 1) La moneta: Ecco la moneta appena arrivata (v. foto 2) e un accostamento del ritratto monetale con quello scultoreo conservato alla New Carlsberg Glyptotek di Copenhagen (v. foto 3). D VALERIANVS. P.F AVG. Busto di profilo verso dx, corona radiata, drappeggiato e corazzato. R ORIE-N-S - AVGG. Sol nudo, radiato, in piedi verso sx, il mantello sulla spalla sinistra, mano dx alzata, una frusta/frustino nella sx. peso gr. 4,42; diam mm. 21,5; Asse conio:7 Una prima domanda: il venditore (Cgb) indica la zecca di Treviri, Augusta Treverorum, (Trèves). Chiedo: la zecca di Treviri non è attiva solo a partire dal 293? Si tratta di una loro svista (mi sembra impossibile), oppure sbaglio io (mi sembra ovvio), o c’è un’altra spiegazione? Inoltre il venditore indica il tipo RIC V 12, ma se è corretto vedo in Ocre che questo tipo è riferito alla zecca di Lione. Seconda domanda: a cosa si deve l’evidente differenza dell’aspetto dello strato di argento in un’area in alto a destra del rovescio (v. foto 4) ? grazie per ogni aiuto e indicazione, Lucius LX 2) Alcuni accenni “attorno” alla moneta. Sto accompagnando l’osservazione della moneta con la lettura di un libro su Valeriano: Omar Coloru, L' imperatore prigioniero. Valeriano, la Persia e la disfatta di Edessa, ed. Laterza. Non ripercorro la drammatica vicenda di Valeriano che cade prigioniero di Shapur I (secondo le diverse versioni per cattura o nel tentativo di trovare asilo).Ricordo solo che l’unicità dell’evento, la prigionia di un imperatore romano, è accompagnata da notevoli testimonianze archeologiche. - Tra queste, alcuni celebri bassorilievi monumentali (v. foto 5) in diverse località dell’antico impero sasanide: Dārābgerd, Bišāpur e Naqš-e Rostam. La maggior parte degli autori concorda nel riconoscervi Gordiano III (calpestato dal cavallo di Sapore I), Filippo l’Arabo (in atto di sottomissione) e Valeriano prigioniero, con le mani tenute bloccate dalle mani di Shapur, in segno di totale supremazia. In verità l’identificazione di alcuni personaggi dei bassorilievi è abbastanza dibattuta. Un riesame complessivo della questione è ad es. in un articolo del 2015: Ehsan Shavarebi, Roman ‘Soldatenkaiser’ on the Triumphal Rock Reliefs of Shāpūr I - A Reassessment (il pdf, in inglese, è scaricabile gratuitamente). - La drammatica gestualità dei bassorilievi si ripete anche in un famoso cammeo (v. foto 6) sul quale si vede Shapur I che blocca un polso di Valeriano senza nemmeno aver avuto necessità di sfoderare la spada (a differenza di Valeriano). - Destano poi grande impressione le opere edilizie probabilmente fatte costruire ai prigionieri romani (compreso, s’immagina, lo stesso Valeriano): la Band-e Kaisar (diga dei romani) e Pol-e- Kaisar (ponte di Cesare), cioè il Ponte di Valeriano, nel moderno Iran (v. foto 7). - Di grande interesse, sebbene non riguardi direttamente Valeriano, ma comunque quelle vicende, una moneta d'oro persiana (v. foto 8) con Sapore I a cavallo e di fronte a lui un romano in piedi, supplice. La legenda sul rovescio specifica: «questo (era in) quel (tempo) in cui il Cesare Filippo e i Romani gli erano tributari e sottomessi». - Un’ultima nota. Il trauma storico della cattura di Valeriano continuerà ad essere rappresentato nei secoli seguenti. Anche perché in Occidente l’episodio fu assunto dalla storiografia cristiana ad ammonimento riguardo le conseguenze di una cattiva condotta da parte del sovrano (nel caso specifico gli editti persecutori di Valeriano). E sono dunque le fonti cristiane (Lattanzio) a descrivere come particolarmente crudele la prigionia di Valeriano, il quale avrebbe avuto tra l’altro il compito di fare da sgabello umano a Sapore I quando questi montava a cavallo. Questa particolare umiliazione, reale o inventata che sia, sarà un ricordo ancora vivo a distanza di molti secoli, come dimostrano ad esempio una miniatura francese del 1415 ca. o un’opera del 1521 di Hans Holbein il Giovane (v. foto 9). A presto, Lucius LX
    3 punti
  2. E' Primavera! Arriminatevi picciriddi ... Sandro Botticelli ( 1480 ) Allegoria della Primavera Firenze - Galleria degli Uffizi
    3 punti
  3. Buona sera a tutti, torno sul tema delle timbrature municipali delle cedole pontificie perché vorrei aggiornarvi sul famoso "bollo gentilizio" di cui qui abbiamo tanto parlato in passato: Grazie alla segnalazione di un amico (@Sntgnr) grande cultore di cartamoneta, ho scoperto un vecchio articolo di Cesare Gamberini di Scarfèa sinteticamente intitolato "I sigilli comunali settecenteschi di tipo gentilizio frettolosamente usati dai Giacobini per la convalida delle cedole di Pio VI nel Febbraio - Marzo 1798" (Italia Numismatica n.78, 1970) in cui ho letto quanto di seguito riporto: Naturalmente, ho strabuzzato gli occhi perché l'autore, senz'altro noto agli studiosi di cartamoneta, aveva identificato il bollo gentilizio come appartenente alla municipalità di Osimo fin dal 1970! Con l'aiuto di un altro amico cultore di cartamoneta (@Clar622) che ha accesso alla biblioteca universitaria di Torino dove si trova il libro sulla storia della città di Osimo citato dal Gamberini nel suo articoletto, sono in grado di riportare la mappa di Osimo della seconda metà del XVII secolo con lo stemma "gentilizio": E ancora, sullo stesso libro: Quindi posso confermare quanto già noto, in teoria, da oltre 50 anni: la misteriosa "bollatura gentilizia" è in realtà la bollatura di Osimo, effettuata con decreto 17 gennaio 1798 e tristemente negoziata da tal Bernardino Pini il quale in una lettera racconta che nessuno voleva cambiare le cedole bollate, a parte un ebreo di nome Ascoli che le pagò 100 scudi di moneta metallica per 345 di carta. A questo punto nasce una nuova questione: se sul catalogo Crapanzano-Giulianini si riporta questa bollatura come "gentilizia" e si menziona un'altra bollatura come Osimo, quest'ultima timbratura cos'è? Ma questa è tutta un'altra storia...
    3 punti
  4. Mi sono letto con interesse queste 35 pagine, e inizio facendovi i complimenti. La cosa per me INCREDIBILE è che non si riesca ad avere accesso ad un atto che dovrebbe essere pubblico, ossia il documento che censisce quanto è stato trovato. Sono nuovo del forum, quindi mi permetto di scrivere che questa cosa è vergognosa. Andando nel privato, queste dinamiche "opache" si riscontrano in tanti ambiti affini (vedi gli orologi di lusso). Il mercato è drogato, e come è stato fatto notare più volte i commenti latitano perché da una parte "potrebbe esserci qualcuno" in malafede, e dall'altra ai collezionisti fa più comodo nascondere la testa sotto la sabbia e fare finta di non vedere e di non sapere. Perché la passione è pura, e non può essere intaccata da queste cose che altrimenti farebbero spegnere la fiamma istantaneamente. C'è poi la questione numismatica del puro studio di monete che potrebbero non essere ancora state censite, della provenienza dei barili, storie che rimarranno sepolte insieme a quegli ori. E tanti altri risvolti che sarebbe troppo lungo trattare. Muro di gomma, da domani riprendiamo a cercare i colpetti sul bordo e via. Ma ogni tanto fa bene ricordare...
    3 punti
  5. Taglio: 1 euro Nazione: Vaticano anno: 2008 Tiratura: 6.400 Condizioni: BB+ Città: Milano Note: NEWS!!
    3 punti
  6. Vorrei inserire nella discussione almeno una banconota, è stata pur sempre prodotta negli Stati Uniti in quel periodo storico. Come ben sappiamo il secondo bombardamento atomico su Nagasaki (tre giorni dopo Hiroshima), inferto dagli Stati Uniti d'America il 9 agosto 1945 pone le basi per l'atto di resa incondizionata ufficialmente firmata il 2 settembre del 1945 a bordo della USS Missouri, mettendo così fine alla seconda guerra mondiale nel fronte del Pacifico. Questa mia banconota da 50 sen (mezzo yen) serie B, già usata nelle isole giapponesi di Ryukyu insieme agli altri nominali sin dal 15 luglio 1945, fu utilizzata nell'intero Giappone solo dopo alcuni giorni dalla resa (dal 6 settembre 1945 al 15 luglio 1958). I biglietti riportano una generica indicazione 'SERIES 100' al posto dell'anno di emissione, quest'ultima invece presente su tutte le altre emissioni d'occupazione alleata in Europa (le famose AM-Lire - AM-Franchi - AM-Marchi - AM-Scellini) poiché la data dell'invasione del Giappone non era ancora certa.
    2 punti
  7. Il Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio tra l’altro collabora da sempre col Memorial Correale anche per la diffusione del Gazzettino del Cordusio
    2 punti
  8. Ciao @EmilianoPaolozzi , in effetti la Storia Augusta , Vita di Aureliano , tomo XL , parla chiaro , tra la morte di Aureliano e l' avvento di Tacito ci fu un interregno di sei mesi . Ora se la carica di Imperatore/Imperatrice venne effettuata da Severina o dal Senato stesso , non e' chiaro , ma che ci fosse un periodo piu' o meno lungo di interregno e' quasi sicuro perche' Tacito si mostro' inizialmente restio a diventare Imperatore a causa dell' eta' avanzata per l' epoca , aveva 75 anni .
    2 punti
  9. La questione dell'utilizzo delle bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki è ancora oggi una controversia che accende parecchi animi, sopratutto in Giappone dove ancora oggi, da più parti, si contesta la motivazione dell'attacco nucleare per velocizzare la fine della guerra e risparmiare molte vite umane. Quali che furono le motivazioni reali, all'inizio i piani erano comunque diversi: il Giappone sarebbe dovuto crollare in seguito all'Operation Downfall, ovvero un grande assalto via mare diviso in due azioni principali denominate Operation Olympic (l'invasione della parte meridionale del Kyushu) e Operation Coronet (l'invasione dell'Honshu dalla pianura a sud di Tokyo). L'Operazione Olympic avrebbe dovuto essere lanciata il giorno "X-Day", fissato per il 1° novembre 1945, mentre l'Operazione Coronet sarebbe partita il giorno "Y-Day", fissato per il 1º marzo 1946 (e sarebbe stata l'operazione anfibia più grande di tutti i tempi). Le stime delle perdite alleate erano le più svariate e partivano da 400.000 fino a diversi milioni di morti, a seconda della resistenza che si stimava avrebbero opposto le forze armate e la popolazione giapponese. E' interessante notare che su ordine del generale Marshall fu studiato l'uso di bombe atomiche per l'invasione, perchè anche dopo Hiroshima e Nagasaki Marshall riteneva che i giapponesi non si sarebbero arresi immediatamente. Si stimava che almeno sette bombe sarebbero state disponibili per l' X-Day, ma in molti si opposero alla proposta argomentando che avrebbe rallentato l'avanzata e avrebbe rischiato di coinvolgere anche i soldati alleati. Queste ammonizioni erano molto sagge, perchè all'epoca non esistevano ancora dottrine per l'impiego in combattimento di armi nucleari tattiche e in quanto il fallout (ricaduta delle radiazioni dopo l'esplosione) non era ancora un fenomeno abbastanza compreso. Nello stesso periodo venne preso in considerazione anche l'uso di armi chimiche, sia contro le forze giapponesi che contro la popolazione (la possibilità di danneggiare i raccolti per provocare una carestia), ipotesi molto temuta dai giapponesi che nonostante fossero in possesso a loro volta di armi chimiche dubitavano di poterle usare in modo efficace contro il nemico.
    2 punti
  10. Parole sante. Ma quando dico che siamo giù dalla china su tutto vengo tacciato di disfattismo e qualcuno mi invita a non lamentarmi. Ma, come direbbe Totò: “ma mi faccia il piacere, mi faccia!” 😁
    2 punti
  11. Io non ho altro da aggiungere, se non che continuerò a segnalarla con garbate email motivando le mie perplessità, a qualunque casa d'aste del mondo proporrà in vendita questo conio. Se poi vorranno ritirarla o meno, affari loro ed eventualmente degli acquirenti
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  12. Scusate l'intromissione ma, dopo aver letto quanto avete scritto, ci terrei a dire la mia ... per quel poco che vale. Concordo pienamente... ma aggiungerei che, a parer mio e oltre a quanto già citato da @PostOffice, la collezione (o anche una "raccolta"), nasce anche, e soprattutto, da un piacere personale nel poter godere della vista e del disporre (possedere mi suona male) di un determinato genere di oggetti... siano essi quadri, francobolli, monete o semplici tappi di birra. Se si trascurano tutti questi fattori, a favore del valore di mercato, vengono a decadere tutte quelle caratteristiche che caratterizzano un collezionista. Aggiungerei che per la filatelia (ma non sono un esperto... quindi ragiono per semplice logica) ci sono stati dei fattori, nel tempo, che hanno fortemente influenzato l'andamento della domanda legata al collezionismo. Per prima cosa i francobolli erano alla portata di tutti poiché, una volta usati, avevano perso il proprio valore monetario e, dato che le lettere erano l'unica forma di comunicazione possibile, erano di facile reperibilità. Quando poi la domanda per il collezionismo è cresciuta esponenzialmente, si è venuta a creare una particolare fase di mercato... una sorta di bolla speculativa, caratterizzata da un esagerato e totalmente ingiustificato aumento dei prezzi... in questa fase sono aumentati a dismisura anche i "finti collezionisti" ovvero quelli che pensavano di poter sfruttare la bolla. Alla fine, come per tutte le bolle speculative, anche questa si è esaurita nel tempo. La storia ci racconta che la prima bolla speculativa documentata (proprio per il collezionismo) è stata quella dei tulipani nel 1600. I veri collezionisti, quelli che provano un palpito nel cuore quando ammirano un oggetto che possono tenere tra le mani, non smetteranno mai di esistere... e ne nasceranno sempre di nuovi.
    2 punti
  13. Per chi non ne fosse a conoscenza, vorrei segnalare l'interessante blog numismatico (in lingua spagnola) di Ruiz Calleja dedicato alle monete in genere ma anche a quelle spagnole e, di riflesso, alle napoletane del periodo spagnolo. https://blognumismatico.com/ La monetazione vicereale ha molte similitudini con quella spagnola e delle sue colonie, in particolare nei tagli: molti video dell'autore ne evidenziano le analogie. Inoltre, consiglio la lettura del raro scudo di Filippo II con torretta. https://blognumismatico.com/2024/03/18/felipe-ii-escudo-de-napoles-1582-con-torre-en-la-fecha/
    2 punti
  14. Vi segnalo due pericolosi scassinatori alle prese con una cassaforte viennese. (Si dice che uno dei due sia tal Guysimpons alla cerca di banconote e il complice suo padre)
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  15. Sarà presentato a Trieste venerdi 22 marzo 2024 il nuovo libro di Giulio Carraro “Dobrila Tat. Il tesoro di Erpelle 1921”, pubblicato da EUT, dedicato al Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann”. Il tardo medioevo fu un’epoca di intensa tesaurizzazione monetaria, quale naturale reazione della popolazione alle circostanze sociali, politiche ed economiche. Composto da oltre cinquemila monete d’oro e argento, il tesoro di Erpelle rappresenta uno dei principali esempi di questo fenomeno. Rinvenuto nel 1921 e “dimenticato” nuovamente subito dopo la sua scoperta, questo ripostiglio è rimasto inedito per un secolo, rischiando l’oblio. L’eterogeneità delle valute presenti nel tesoro offre uno spaccato della vitalità economica e monetaria nell’Europa centrale e orientale del XIV secolo, fornendo un prezioso supporto allo studio delle relazioni mercantili e degli scambi commerciali attraverso l’area alpina e quella balcanica. Le caratteristiche del tesoro permettono inoltre un approfondimento degli studi sul fenomeno del banditismo medievale, spesso stimolato non solo dalla cupidigia, ma anche dall’istinto di sopravvivenza. Questi temi sono stati oggetto di ricerca da parte dell’autore Giulio Carraro, che è assegnista di ricerca in Numismatica e Storia monetaria presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste e Visiting Scholar dell’Inventar der Fundmünzen der Schweiz di Berna. La presentazione del volume avrà luogo presso la sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich (via Rossini 4), alle ore 17.00 e interverranno Marzia Vidulli Torlo, conservatrice del Museo “J.J. Winckelmann” di Trieste e Bruno Callegher, docente di numismatica e storia monetaria dell’Ateneo triestino. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Download al seguente link: https://www.openstarts.units.it/handle/10077/35761
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  16. Certamente. Grande stima e per me sempre un punto di riferimento! Un onore.
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  17. lei legge troppo Biglino. Lo stesso non ha la tramandazione orale ebraica, che serve per comprendere il Tanakh
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  18. Grazie della gentile risposta Saluti Latino
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  19. Buonasera, concordo nel trovare il ritratto particolarmente piacevole e ben condotto, tanto nel rilievo che nell'espressione. Otacilia sarà uno dei miei prossimi acquisti e quindi leggo con particolare interesse le note sulla sua vita e i suoi tempi. Grazie Lucius LX
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  20. Forse avrò un senso dell'estetica non eccelso... ma a me questa moneta piace molto... se pur con un ritratto non perfetto, ha comunque un bel ritratto, un bel rovescio e una patina davvero bella . Per quanto riguarda eventuali ritocchi, non mi sembra che sia ritoccata (ma non essendo un esperto, esprimo solo la mia personale opinione). Solitamente, da quello che ho potuto notare, le monete ritoccate hanno una patina uniforme su tutta la superficie e non così eterogenea.
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  21. Qualche giorno fa' sulla baia è passato questo oggetto descritto come probabile conio per realizzare falsi tarì di Ferdinando II, diametro 22 millimetri,peso 16,2 grammi... Personalmente ho dei dubbi sul suo utilizzo...
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  22. No, non è utopia. Ve ne sono di riproduzioni fotografiche. Ma per queste no, purtroppo!! Mi spiace. Posso postare le foto delle descrizioni, se servono.
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  23. Ciao @Layer1986, - il 14863 (ducato) è un QVOD VIS 1617 con un salto di conio al D/ peso 32,75 diametro 46. - il 14864 (mezzo ducato) è un QVOD VIS 1617. Al D/ prima della legg. segno ghianda? Peso 16,25 diametro 35. Raccolta Sambon. Saluti.
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  24. Quando si apre una richiesta bisognerebbe allegare sempre foto e dati perché poi quando il link non sarà più raggiungibile, questa discussione non avrà più senso. GR.0,70 GAMB. 237
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  25. 1 punto
  26. Sono lieto di trovare in te delle certezze che io (e coloro che mi hanno scritto ed ho riportato nei commenti - e trattasi di esperti internazionali di grande esperienza) non ho. Ma sarà un problema mio, quello di avere dei dubbi, socratescamente. Se avrai avuto modo di agire sul link di quell'asta avrai sicuramente rilevato che ce ne sono moltissime (correttamente indicato tra l'altro) e se quindi hai letto i commenti riportati avrai compreso che ne stanno producendo a migliaia e quindi che tra poco cominceranno a girare senza l'indicazione; quelle autentiche verranno "sporcate" dalla presenza di queste, risultando indistinguibili come di fatto sembrano essere. Considera poi che il dealer internazionale cercherà di mettere in asta quelle migliori come aspetto visivo e che colpiscono l'acquirente ignaro mentre non è escluso che quelle meno perfette prendano altri canali. Meno perfette e che ora non hai modo di vedere ovvero di distinguere come artificiali. Quindi anche lo scartare quelle più belle all'occhio non è un termine discrezionale valido. L'unico potrebbe essere quello di privilegiare zecche orientali (Antiochia, Cizicus,etc...) ma ciò può indicare orientativamente sulla provenienza dell'esemplare, non sulla genuinità del residuo terroso. E la tenorite superficiale può essere altrettanto artificiale. Io ne ho alcune da una ventina d'anni (quando all'epoca ne trovavi solo da dealer che ne acquistavano da provenienza medioorientale) e ti assicuro che non riscontro grosse differenza visive con queste. Ecco, in realtà non le ho mai osservate al microscopio binoculare ma potrebbe essere un'idea per osservare se qualche particolare può indicare una c.d. patina desertica autentica o meno. Forse un giorno lo faccio. Buona giornata Illyricum
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  27. Ciao, direi moneta prossima al bb, pulita e con colpi al bordo. Valore di pochi euro
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  28. Ciao @fapetri2001anche questo denario di Piso sembra essere non autentico. La fattura ed il peso ( non consono perché troppo calante rispetto alla media del periodo, cosa riscontrata anche per gli altri due esemplari non autentici su cui hai chiesto parere) fanno pensare che per queste riproduzioni ci sia molto probabilmente la mano dello stesso falsario 🙂 ANTONIO
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  29. 1 punto
  30. Mi sembra fusa, sarebbe interessante vedere delle foto del bordo.
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  31. Mi sembra di ricordare che quest'opera sia la tesi di dottorato di De Benetti presso la Ca' Foscari di Venezia nel 2019. Ignoro se sia stata pubblicata in cartaceo.
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  32. Ciao @Atexanonon si tratta di Caracalla ma dell'imperatore Eliogabalo. Dallo stile dovrebbe essere della Zecca di Antiochia e non di Roma. Il Bonus Eventus era una divinità appunto beneaugurante per tutte le attività per il normale svolgimento della vita quotidiana dei romani.🙂 ANTONIO
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  33. Proseguiamo la nostra rassegna. Nel gennaio del 1947, con la II Guerra Mondiale ormai conclusa da tempo, Oppenheimer divenne il Presidente del Comitato Consultivo della Commissione per l'energia Atomica degli Stati Uniti d'America. Il controllo della ridetta commissione era stato trasferito dalle mani dei militari ai civili con un decreto del nuovo Presidente Harry Truman, fidando in un futuro di pace e prosperità mondiale dopo la caduta della Germania nazista. Truman era succeduto, quale vice presidente in carica, a Franklin Delano Roosevelt, deceduto per un malore improvviso il 12 aprile del 1945, mentre era intento a posare per un ritratto ufficiale nella sua casa di Warm Springs. Ritratto che rimase incompiuto ed oggi viene conservato come una reliquia nella stessa Warm Springs. La moneta che andiamo a presentare stasera, datata proprio 1947, porta al diritto un ritratto di profilo del presidente Roosevelt ed è infatti conosciuta come il Roosevelt dime. Tale tipologia, che andò a sostituire il Mercury Dime, entrò in circolazione nel gennaio del 1946, in tempo per festeggiare quello che sarebbe stato il compleanno del defunto presidente. Nel 2024 viene ancora coniata senza variazioni ed è il design più longevo attualmente in circolazione negli USA. La morte di Roosevelt venne subito presa come l'occasione per cambiare il conio del taglio da 10 cents e celebrare così il presidente del New Deal e della vittoria nella II Guerra Mondiale. L'associazione della moneta da un decino con la figura di Roosevelt era quasi scontata, poiché lo stesso aveva fondato il 3 gennaio del 1938, l'associazione per lo studio ed il debellamento della poliomelite conosciuta come "March of the Dimes", così chiamata dalla raccolta fondi promossa in tutti gli states per 10 cents (un dime per l'appunto) a persona. Tale campagna ebbe un clamoroso successo in tutto il paese, dato che la Casa Bianca venne letteralmente invasa da posta contenente monetine da un dime in argento. Ecco pertanto che, alla morte di Roosevelt, venne naturale pensare di dedicargli la nuova moneta da un decino. Inizialmente vi furono delle resistenze, perché il Mercury Dime era ancora estremamente popolare, tuttavia alla fine il cambio venne accettato e l'incisore J. R. Sinnock raffiguro' al diritto un bel ritratto dell'ex presidente ed al rovescio la fiaccola della Libertà tra un ramo di quercia ed uno di ulivo a ricordare la recente vittoria nella II Guerra Mondiale. I Roosevelt Dimes, come i loro predecessori, vennero coniati in argento '900 dal 1946 sino al 1964, per poi passare, dal 1965, al c.d. "sandwich" in rame-nickel che circola tuttora.
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  34. Opera attribuita a Christian van den Perre (attivo dal 1567 al 1600) ca. 1600 - La ricchezza e la morte dell'avaro (Museo delle Belle Arti, Budapest) Riconoscibile qualche moneta tra cui molto chiaramente una d'argento spagnola visibilmente tosata, pratica molto in uso a quell'epoca. Confrontandola con le altre accanto, e considerando che è pur sempre un dipinto, non è di piccolo modulo ma nemmeno tanto grande, probabilmente è un pezzo da quattro od otto reales. Mentre la più grande di quel gruzzoletto sarà 1 daalder d'argento per l'Olanda spagnola del 1561 (diametro 43 mm.) di Filippo II di Spagna Si legge bene DOMINVS seguito da MI
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  35. Con la tecnologia odierna si potrebbe ralizzare una cassaforte pesante in metamateriale invisibile con apertura (anche contemporaneamente) a serratura, a codice, a riconoscimento facciale - vocale - digitale e con computer interno con intelligenza artificiale che verifica chi ha aperto, e nel caso sia un lestofante prende provvedimenti di vario genere (chiama la polizia, gli soffia in faccia peperoncino spray o un getto di acido ecc.). Solo che costerebbe un po' tanto.
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  36. secondo me è 270° bel ritrovamento
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  37. Buongiorno a tutti, ieri complice una piacevole temperatura piacevole ho preso la moto e sono andato a trovare i miei parenti, i quali mi hanno mostrato 3 monete papali molto interessanti dal punto di vista storico. Sono in condizioni di bassissima conservazione, una è stata "bulinata" in malo modo, la cosa interessante è che conservano tutte e tre un appiccagnolo e due su tre hanno ancora incredibilmente un residuo del filo utilizzato per portarle al collo. Vorrei capire se possono ancora avere un mercato, viste le condizioni, ed il loro ipotetico valore attuale. La qualità delle foto non è il massimo. Ringrazio anticipatamente chiunque voglia intervenire in questo post. Cordiali saluti e buona settimana Silver
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  38. Clara Peeters (1580 – 1621) 1603/06- Natura morta Riconoscibile il dritto ed il rovescio di un 2 ducati in oro con Ferdinando e Isabella del 1590 per i territori spagnoli della Frisia occidentale.
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  39. In base alle notizie che si trovano nel web questo specifico quadro (del 1904 e non del 1909 - ho già corretto), è esposto al Museo nazionale di Oslo. Riguardo le monete del quadro di Marinus van Reymerswaele ci vorrebbe un esperto di monete olandesi di quel periodo storico, ma potrebbero essere anche di altre nazioni. Confrontandole con le monete presenti su Numista ho trovato delle similitudini con ori e argenti olandesi dell'epoca, secondo me sono monete reali ma naturalmente snaturate dalle pennellature, è pur sempre un dipinto.
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  40. Scavi, a Imola emersa una tomba villanoviana: stop ai lavori A lavoro gli archeologi della Soprintendenza, che stanno recuperando una tomba con urne cinerarie e oggetti in bronzo Un ritrovamento che blocca il cantiere. Da qualche giorno sono stati interrotti i lavori per il completamento del sottopassaggio ciclopedonale di Pontesanto a Imola e delle opere connesse per il ritrovamento di una tomba del periodo villanoviano venuta alla luce nello scavo della rampa vicino alla sede della CTI. Come rende oto il Comune di Imola, sono al lavoro gli archeologi della Soprintendenza, che stanno recuperando una tomba con urne cinerarie e oggetti in bronzo. Il fermo potrebbe durare un paio di settimane. Il cantiere era già stato oggetto di rinvenimenti archeologici anche durante i primi rilievi. "Non è escluso che alla ripresa degli scavi per realizzare la rampa emergano nuovi reperti, essendo la zona nell’antichità area cimiteriale" si legge nella nota "La nuova pista ciclopedonale con il sottopassaggio per collegare Pontesanto alla rete ciclabile del resto della città comporta un investimento pari a 1,1 milioni di euro". Cultura villanoviana E' il nome convenzionale e moderno della fase più antica della civiltà etrusca che si sviluppò tra gli inizi del I millennio a. C. (Età del Ferro) fino agli ultimi decenni dell'VIII secolo a. C. Fino ad allora sconosciuta, questa cultura venne portata alla luce e identificata da Giovanni Gozzadini fra il 1853 ed il 1856 grazie agli scavi effettuati - a seguito di un ritrovamento fortuito - nel podere Camposanto alle spalle della Chiesa di Santa Maria delle Caselle tra Castenaso e San Lazzaro, che portarono alla scoperta dei resti di una vasta necropoli a incinerazione e a inumazione. Il termine ''Villanoviano'' venne scelto da Gozzadini ispirandosi al nome della sua tenuta, situata poco distante nella località oggi conosciuta come Villanova di Castenaso. I reperti archeologici relativi all'epoca villanoviana ritrovati nel corso del tempo sul territorio sono ospitati in sedi diverse: -per quanto riguarda gli scavi nell'area tra Castenaso e San Lazzaro: quelli scoperti da Gozzadini passarono dopo la sua morte alla Biblioteca dell'Archiginnasio per poi confluire nelle raccolte del Museo Civico Archeologico di Bologna che tuttora li ospita; i reperti frutto di campagne di scavo più recenti (1988) in un lembo superstite della necropoli sono presentati in un'apposita sezione del Museo della Preistoria di San Lazzaro di Savena; gli ultimi eccezionali ritrovamenti (2007) in frazione Marano di Castenaso sono diventati il fulcro del MuV- Museo della Civiltà Villanoviana di Castenaso Inoltre, a Bazzano sono conservati i reperti di alcune tombe del Villanoviano orientalizzante di Casalecchio; a Budrio i reperti dalla necropoli e dall'insediamento villanoviano di Castenaso; a Imola, nella sala dedicata al villanoviano imolese sono esposti, dalla necropoli di Pontesanto, i calchi di due tombe così come furono riportate alla luce nel momento dello scavo e i materiali restaurati dei loro corredi. (fone: Città Metropolitana) https://www.bolognatoday.it/attualita/imola-tomba-villanoviana-lavori-sottopasso.html
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  41. Ci sono infiniti modi di incappare in quelle cose, a volte basta una semplice telefonata verso un personaggio attenzionato … non è che se capita di avere visite mattiniere devi essere un delinquente per esclusione…tante volte ci si incappa senza essere colpevoli di nulla o pur non essendo protagonisti di niente di illegale… sappiamo cosa facciamo noi, ma non sempre possiamo sapere cosa combina chi frequentiamo, anche occasionalmente o per altre ragioni.
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  42. Io non confonderei gli aspetti di tutela per le foto “creative” e quelle “semplici” di “oggetti materiali” (ancora diverso è il caso delle foto alle persone). In particolare, svolgerei una riflessione più approfondita sul testo dell’art. 87 della L. 633/41 che recita: “Sono considerate fotografie, ai fini dell'applicazione delle disposizioni di questo capo, le immagini di persone o di aspetti, elementi o fatti della vita naturale e sociale, ottenute col processo fotografico o con processo analogo, comprese le riproduzioni di opere dell'arte figurativa e i fotogrammi delle pellicole cinematografiche. Non sono comprese le fotografie di scritti, documenti, carte di affari, oggetti materiali, disegni tecnici e prodotti simili”. Letta così, la norma mi induce a pensare che una foto di una moneta possa essere liberamente utilizzata da chiunque e che sia priva di tutela (a meno che non sia caratterizzata da qualche elemento di creatività dell’autore dello scatto). Tuttavia è un argomento che io stesso dovrei approfondire… Saluti
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  43. Queste emissioni, iniziate sotto il regno di Diocleziano/Massimiano e tutte coniate nella zecca di Roma, rimangono in gran parte trascurate dal RIC (non sono neanche menzionate nel RIC VII). Infatti, si dibatte ancora oggi sulla natura stessa di questi oggetti privi di segni di zecca, spesso di bronzo ma anche di oricalco, un metallo più costoso e mai usato per le monete del IV secolo. Tokens, « gettoni votivi » o monete, emessi ogni anno in marzo per il Navigium Isidis, o secondo Lars Ramskold, anche più sporadicamente, almeno sotto Costantino, per certi eventi e anniversari di regno. Questo bronzo fa effettivamente parte delle « serie anonime ». Al rovescio, Arpocrate-Horus, reggendo una cornucopia, porta un dito alla bocca. Se la lettura delle legende è DEO SE-RAPIDI / VOTA P-VBLICA, con questo busto radiato e senza barba (?), un piccolo modius sulla testa, può essere accostato all’esemplare qui sotto di nummus-bible (14 mm) e classificato Alföldi 182, (tavola VI, n°6). https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-96325.htm Non è facile assegnargli una data precisa. Non tutte le monete delle serie anonime sono posteriori alle serie imperiali. E non sono nemmeno collegate in gran parte al regno di Giuliano II com’è suggerito nell’articolo di Alberto Trivero. Anzi, Alfoldi aveva già scoperto alcune identità di conii di rovescio tra le due serie, sopratutto per il regno di Valentiniano I. La difficoltà risiede anche nel fatto che numerosi rovesci sono stati riutilizzati con dritti nuovi da un anno all’altro. Non c’è dubbio che col tempo, questa tolleranza imperiale verso la comunità pagana dell’Urbs venne concessa con sempre maggiore riluttanza. I ritratti imperiali spariscono completamente al dritto dopo il regno di Graziano, sostituiti dai busti di Iside e Serapide. Tuttavia, questi rari oggetti di devozione isiaca, sono stati coniati fino al regno di Teodosio I, e rimangono un testimone numismatico affascinante della resistenza della Roma pagana al cristianesimo. Lo studio di Alföldi, « A Festival of Isis in Rome » che rimane l’opera di riferimento: http://www.constantinethegreatcoins.com/articles/Alfoldi_A_Festival_of_Isis_in_Rome.pdf E l’articolo di Alberto Trivero: http://www.constantinethegreatcoins.com/articles/Trivero_IMISTERI_ISIACI_NEI_VOTA_PVBLICA.pdf
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  44. Ciao, grazie del dato crono-geografico, speriamo sia utile per circoscrivere la ricerca. Che sia uno stemma laico mi pare del tutto improbabile, perché nel disegno spicca un cappello prelatizio: Sempre ammesso che il disegno sia fedele all'originale...
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  45. buongiorno a tutti.....per il nostro piaccere,il finale di quel antica representazione.......... :)
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