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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/26/24 in Risposte
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@Cuoio AE Cartagine doppia unità [?] il peso dovrebbe essere di circa 20 gr, diam medio circa 28,5 mm. asse di conio come caratteristica della zecca di Cartagine a ore 12, fine seconda guerra punica, orientativamente 205-195. Al dritto Testa di Core/Tanit a sinistra con spighe di grano tra i capelli con collana di perle e orecchino ad un pendente. Al rovescio cavallo al passo a destra su linea di esergo, zampa anteriore sinistra alzata, sotto al cavallo falce lunare con punte rivolte in alto, sotto globetto. Ne esistono di diverse varianti personalmente ne ho catalogate 23 con globetti, lettere, ecc. Questa in particolare fa parte di un gruppo che ha per caratteristica di avere una falce lunare accompagnata da uno o più globetti attorno. Questa tipologia ha circolato molto in territorio nordafricano e sono spesso monete abbastanza consunte, direi che quella postata è in discreto stato. Alcuni studi sostengono che le monete numide cosiddette di Massinissa e i suoi successori possano in qualche modo copiare questa tipologia di monete.3 punti
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Grazie di cuore a tutti i partecipanti che hanno reso questa edizione un evento memorabile. La vostra presenza ha reso questa manifestazione davvero speciale. Un caloroso ringraziamento ai 40 espositori, veri protagonisti, che hanno trasformato le due sale interne e gli spazi esterni in un viaggio affascinante attraverso la cultura del collezionismo. Abbiamo condiviso due giorni di convivialità, esplorando oltre mille metri quadrati di esposizione, dove ogni oggetto raccontava una storia unica, creando nuove amicizie e riscoprendo la gioia di condividere passioni comuni e la straordinaria opportunità di visitare gratuitamente gli scavi archeologici di Stabia, le due stupende Villa San Marco e Villa Arianna. Il brindisi per i 30 anni della nostra Associazione è stato un momento di profonda emozione, un traguardo raggiunto affrontando anno per anno le grandi difficoltà di una città ostile, grazie al sostegno infinito dei nostri soci e alla forza dei valori trasmessi dal nostro compianto Presidente, Salvatore Correale. Nonostante le sofferenze incontrate a Castellammare di Stabia, il nostro spirito rimane indomito, e le celebrazioni di quest’anno ci ricordano l’importanza di perseguire e mantenere vive le nostre tradizioni. Concludiamo con un reportage fotografico che cattura l’essenza del Memorial Correale, un evento che continua a brillare e a distinguersi per la sua autenticità, semplicità e professionalità. Grazie ancora a tutti per aver reso queste giornate indimenticabili. Continuiamo a costruire insieme la storia del collezionismo, nella vostra casa qui a Castellammare di Stabia! #memorialcorreale #collezionismo #passionecondivisa #30anniditradizione2 punti
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Quello che posso aggiungere già ora da quel che è’ arrivato finora è’ che si prospetta un altro numero importante, sia per la quantità ma soprattutto per la qualità e la varietà dei temi presentati negli articoli, quindi vi aspettiamo in questa futura opera di condivisione numismatica di tanti ! Buona Pasqua a tutti con l’occasione !2 punti
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Buonasera @Federr, sinceramente non ho capito la domanda..."Cosa mi sapete dire" presuppone che si voglia sapere tutto su questa moneta. Moneta coniata, in oltre 10 milioni di esemplari, a Roma nell'anno XVII dell'era fascista (1939). Il fatto che sia magnetica indica che è in acmonital (acciaio monetario italiano) e non in acciaio al nichelio-cromo (quelle amagnetiche... ovvero non calamitabili). Le prime coniazioni furono fatte utilizzando tondelli in acciaio al nichelio-cromo, poi sostituiti gradualmente con tondelli in cui il nichelio andò sempre più a scomparire, fino ad arrivare ai tondelli in acmonital (una lega di ferro-cromo). Queste monete, dato il materiale con un'alta durezza, si sono conservate molto bene rispetto alle altre monete dell'epoca, e si trovano spessissimo in stato di conservazione altissimo. La cosa che potrebbe essere interessante, ma non si capisce bene, è il fatto che, se fosse autentica (cosa su cui io non mi posso esprimere), il bordo sembrerebbe liscio. Le foto postate non permettono una valutazione della moneta ... per cui la invito a seguire queste indicazioni: - fare le foto perpendicolarmente rispetto all'oggetto - cercare di evitare riflessi - fare le foto del dritto, del rovescio e anche del taglio - fare dei bei "primi piani" ... possibilmente a fuoco Poi, per postarle, riporto i preziosissimi consigli di @caravelle82 -2 punti
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Osservate il rovescio di questo che è il grosso (prova del grosso?) veneziano più innovativo, da collocare negli ultimi anni del 1300 ed in particolare il trono e comparatelo con il rovescio del primo marcello coniato circa 80 anni dopo...osservate la tipologia del trono...Ho scritto al riguardo un piccolo articolo su Comunicazione del bollettino della SNI, solo per fare il punto di una ricerca agli inizi. Negli ultimi anni ne sono usciti tre dopo i famosi due pubblicati dal Raffaele Paolucci e dallo Stahl. Anche l'affermazione che sia rimasto allo stato di prova comincia un pochino a vacillare...2 punti
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ciao ragazzi mi son imbattuto e sto studiando questa moneta, la conversazione mi sembra ottima...ma quella patina strana .... non sembrerebbero ossidazioni o sbaglio??1 punto
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Come normalmente amo fare quando le descrizioni ufficiali di alcune monete non sono esaustive , oppure non mi soddisfano completamente nella loro didascalia , allora scatta in me un impulso irrefrenabile nel cercare informazioni storiche e numismatiche , provando a sviluppare ipotesi che possano aiutare ad identificare queste monete . Dopo altri casi simili da me gia’ trattati , provo ora a ipotizzare su alcune sigle che compaiono in alcune monete repubblicane . La serie delle monete repubblicane romane con il simbolo della spiga di grano viene normalmente assegnata a produzione siciliana e considerando che in epoca repubblicana il grano a Roma arrivava principalmente dalla Sicilia e dalla Sardegna , questa relazione Spiga-Sicilia , unitamente allo stile delle emissioni monetarie siciliane , non consente di avere dubbi sul luogo di produzione di queste monete . Di conseguenza non esisterebbe nessun dubbio nell’ attribuire alla Sicilia queste monete repubblicane emesse nei vari moduli , ma sussiste un problema identificativo nei rovesci di alcune monete dove compare il simbolo in alto della spiga : alcune di queste monete presentano innanzi alla prua di nave delle lettere doppie e singole , KA , IA , IC , C , facenti parte della serie Crawford 69/1-2-3-4-6 , datate tra il 211 – 208 a. C. In questa serie di monete in alcune la prua di nave con l’ acrostolio e' coniata solo nel contorno o perimetro , anziche’ in tutta la figura della prua di nave . Cosa indicavano queste lettere ? Sigle di Zecche ? Nomi di Magistrati ? Nomi di Citta’ ? Per quanto riguarda le prime lettere KA , tutto lascerebbe supporre che probabilmente queste lettere potrebbero intendere la zecca di Catania come origine di produzione di queste monete , infatti secondo lo storico greco Plutarco il nome Catania deriva dal termine siculo katane , per l' associazione con le asperità del territorio lavico su cui sorge , oppure potrebbe derivare dal latino catinum a causa della conformazione naturale a conca delle colline intorno alla città o come riferimento al bacino della Piana di Catania . L' esatta etimologia resta comunque oscura , secondo altre interpretazioni il nome deriverebbe dall' apposizione del prefisso greco "katà" al nome del vulcano Etna . Di questa serie di lettere doppie o singole , grazie anche a personali ricerche specifiche , prendo solo in esame la sigla IC , in quanto , forse , penso di averla decifrata nel monogramma del gentilizio di Marco Iccio , Pretore in Sicilia nel 44 a.C. Certamente questa mia ipotesi di attribuire la sigla IC al Pretore Iccio tale e’ e tale rimane non essendoci prove certe , ma cio’ non toglie la possibilita’ di ipotizzare sul loro significato . Una prova a sfavore di questa mia ipotesi e’ la datazione di queste monete con IC che dai dati ufficiali dovrebbe essere compresa tra il 211-208 a.C. , mentre Marco Iccio fu Pretore in Sicilia nel 44 a. C. ; ma come noto le datazioni delle monete repubblicane , quelle senza evidenze certe , sono piuttosto standardizzate , anno piu' , anno meno . Lettere IC sembrerebbero quindi indicare il nome del Pretore Marco Iccio , ci sarebbe infatti gia’ un precedente di un Pretore in Sardegna che appose il proprio cognome su monete marcate MA a nome di Aulo Cornelio Mammula , ProPretore in Sardegna nel 216 a.C. , ed anche monete con la lettera C che indicherebbe la zecca di Cagliari . Ma chi era questo Marco Iccio che avrebbe apposto il proprio gentilizio sulle monete nel corso della sua pretura in Sicilia ? Nonostante il suo fosse un gentilizio alquanto oscuro alla storia , ebbe pero’ costui , nella sua epoca di vita , una rinomanza tra i contemporanei in quanto fu ben conosciuto da Cicerone e da Orazio che lo citarono in alcune loro opere . Questa una brevissima biografia del personaggio , la sola che ho rintracciato : Marco Iccio venne nominato Pretore della Sicilia da Marco Antonio nel novembre del 44 a.C. , poco prima della partenza di Antonio per la Gallia Cisalpina . Marco Iccio fu anche amico di Quinto Orazio Flacco che cercò di dissuaderlo dal cercare avventure politiche e la ricchezza materiale . Nel 25 a.C. Orazio indirizzò un' Ode a Iccio, che si stava preparando ad accompagnare Gaio Elio Gallo nella sua spedizione in Arabia Felix . Circa dieci anni dopo , Orazio compose anche un' epistola a Iccio , che era allora legato di Marco Vipsanio Agrippa in Sicilia . La Gens Iccia era una famiglia plebea di Roma . È noto principalmente da un piccolo numero di individui vissuti durante il I secolo a.C. , così come da un certo numero di iscrizioni provenienti dalla Gallia Narbonense . Questo Marco Iccio e’ anche nominato da uno sconcertato Cicerone nella terza Filippica a proposito dell’ assegnazione delle Province , questo il passo in cui lo nomina : “3.10.26 . Perché dovrei parlare di Lucius Cinna ? la cui straordinaria integrità , provata in molte circostanze difficili , rende meno notevole la gloria della sua attuale ammirevole condotta ; ha del tutto trascurato la provincia che gli è stata assegnata ; e così ha fatto Caio Cestio, uomo di mente grande e ferma . Chi è rimasto dunque a rallegrarsi di questa assegnazione mandata dal cielo ? Lucio Antonio e Marco Antonio ! O coppia felice ! perché non c'è nulla che desiderassero di più . Antonio ha la Macedonia . Felice anche lui ! Perché parlava continuamente di questa provincia . Caio Calvisio ha l'Africa . Niente di più fortunato , perché era appena partito dall' Africa e , come se avesse indovinato che sarebbe tornato , lasciò due luogotenenti a Utica . Poi Marco Iccio ha la Sicilia e Quinto Cassio la Spagna . Non so cosa sospettare . Immagino che le sorti che assegnavano queste due province non fossero così attentamente curate dagli dèi” Anche Orazio nomina nelle Odi (I-29) questo Marco Iccio non favorevolmente a causa della sua instabilita’ di carattere . Questo e' quanto ho troato su Marco Iccio , spero in seguito di cercare informazioni al fine di provare a decifrare le altre lettere , IA e C che compaiono nelle altre monete con il simbolo della Spiga . In foto un esemplare di Sestante , Cr.69/6b , con il simbolo della Spiga piuttosto usurata o stilizzata . Esemplare alquanto decentrato specialmente al rovescio dove ROMA e’ quasi fuori conio appena leggibile solo nella parte alta , ma sono ben leggibili nel rovescio , innanzi alla prua di nave , le lettere IC (Iccius ?)1 punto
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Trovata ora nella Tomba etrusca della Salamandra, in provincia di Viterbo. Cos’è, a cosa serviva, cosa rappresenta La Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale ha comunicato poco fa il ritrovamento di un importante oggetto. Uno scarabeo realizzato in pietra dura, probabilmente utilizzato come sigillo. La scoperta è avvenuta a Barbarano Romano, in provincia di Viterbo. Qui sotto, le immagini del recto e del verso del reperto antico. “Sono terminate le operazioni di ripulitura e scavo delle camere della Tomba della Salamandra, messa in luce durante i lavori di restauro e consolidamento diretti dalla Soprintendenza nell’ambito della programmazione triennale nell’area della Tomba della Regina. – dice la Soprintendenza -Una delle camere, depredata in antico, ha comunque restituito un prezioso scarabeo in corniola rossa raffigurante un guerriero con lancia a cavallo databile al IV sec. a.C.”. https://stilearte.it/trovata-ora-nella-tomba-etrusca-della-salamandra-in-provincia-di-viterbo-cose-a-cosa-serviva-a-che-secolo-risale-cosa-rappresenta/1 punto
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Per non parlare dei miracoli delle microsaldature laser e della elettrodeposizione del metallo …. Aggiungere un buon incisore, miscelare, ed ecco cosa si può ottenere……mala tempora currunt per il fai da te numismatico1 punto
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Ciao, inizio solo da poco ad individuare eventuali ritocchi sulle monete, per me è molto difficile ma nel tempo, me lo auguro. Oltre a riparare i fori ed i segni piu visibili sembra siano stati ritoccati i fondi, i ritratti nei capelli ed anche alcune lettere delle legende che non erano interessati da danni ma solo da consunzione. Felice di essere corretto su questo, ovviamente. Che dire, l'oro è un metallo che più dell'argento e del bronzo si presta ad essere lavorato ed il lavoro, se ben eseguito da questi risultati che non sono facilmente individuabili. Ovviamente conoscendo le immagini del prima ,come in questo caso , è più facile capire il dopo. Se la cosa è preoccupante o meno ognuno di noi avrà una sua idea, per me si 🙂. ANTONIO1 punto
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Concordo con Bruzio, mi permetto di suggerirti di chiuderla per mettere un freno alla naturale ossidazione del metallo. Come esemplare è davvero un piacere da guardare. Grazie per averlo postato.1 punto
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Questo denario, come altri della serie, rappresenta al rovescio i pulvinaria ossia delle sedute riservate ad ospiti speciali, tra i quali principalmente gli dei, identificabili mediante i rispettivi attributi. Nella più recente edizione del RIC 2.1 si ipotizza che la motivazione non sia tanto da riferire, come ipotizzato da Mattingly, alla loro presenza nei templi in conseguenza dell'eruzione del Vesuvio, quanto alla loro collocazione all'interno dell'anfiteatro flavio appena inaugurato. La sedia curule con corona non sembra peraltro riferibile ad una divinità, ma forse all'imperatore stesso, quale magistrato di più alto rango. Gli stessi rovesci sono stati reiterati da Domiziano nelle sue prime emissioni degli anni 81 e 82.1 punto
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Si non era mia intenzione fornire dati al posto dell'utente che ha posto il quesito , semplicemente volevo fornire una risposta il più possibile esaustiva e soprattutto mettere a fattor comune degli utenti del forum le caratteristiche di questo tipo di bronzo punico, le varietà, compresi quelli che sono i dati medi ponderali della tipologia.1 punto
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Ciao, evidentemente hai letto con poca attenzione l'intervento che ha identificato la moneta 🙂. L'utente ha studiato tale monetazione ed è consapevole di quanto esposto( ha affermato di averne catalogate 23 esemplari diversi), percui. Il tuo intervento, e te lo dico sinceramente e senza polemica lo trovo per questa specifica discussione del tutto inutile. ANTONIO1 punto
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Archeologia a colpo d’occhio. Reperti romani. Uno è ancora pieno. Dove li producevano. Come si aprivano. Cosa contenevano Fragili e splendide. Cosa sono queste scultoree colombine romane? A quale secolo risalgono? In quale area dell’italica provincia venivano prodotte? Cosa contenevano? Ai Musei Reali di Torino è conservato l’unico volatile di vetro soffiato che contiene ancora il suo liquido originario. Altri ne sono stati trovati, ma aperti. Il reperto integro fu portato alla luce a Rovesenda, un Comune in provincia di Vercelli. Lo splendido manufatto risale al metà del I secolo d. C. “L’unguentario in vetro sottile a forma di colomba è un contenitore per profumi, unguenti e balsami. – spiegano gli studiosi dei Musei reali di Torino – Per poter consumare il contenuto era necessario spezzare la coda: questo esemplare è l’unico ancora sigillato che si conosca, ed è colmo per metà da un liquido limpido, con un lieve sedimento rosato depositato sul fondo. Questi raffinati recipienti, spesso dai colori vivaci, erano realizzati con la tecnica della soffiatura libera, che ne consentiva la modellazione a forma di colomba; dopo l’inserimento dell’unguento venivano sigillati”. Gli oggetti furono prodotti nella zona, secondo una tecnica che poneva i propri presupposti nell’evoluzione della lavorazione del vetro, avvenuta in Medio Oriente. “L’origine della tecnica della soffiatura libera del vetro è stata identificata in area siriana attorno alla metà del I secolo a.C.: da qui si diffonde rapidamente in tutto il mondo romano, dove permette l’affermazione dei contenitori in vetro per i vari utilizzi nella vita quotidiana già a partire dalla primissima età imperiale. – proseguono gli studiosi dei Musei Reali di Torino – Attestato soprattutto in Italia settentrionale e frequentissimo nei contesti sepolcrali piemontesi, l’unguentario a colombina è presente con pochi esemplari nelle altre regioni dell’Impero, tanto che si è identificata proprio nella Cisalpina occidentale la sua area di produzione, nel corso del I secolo d.C., in particolare nelle fornaci attive lungo il bacino del fiume Ticino e del lago Verbano. Unguentari simili vengono spesso ritrovati, anche in più esemplari, nei corredi delle tombe femminili, assieme ad altri di forma sferica, anch’essi tipici del Piemonte”. Si ritiene che il liquido contenuto possa essere una sorta di acqua di rose, come farebbe pensare il deposito rosato del fondo. Per poter aprire la colombina bisognava stringere tra pollice e indice la parte finale della coda e ed esercitare una minima forza, verso un lato, come avviene, ancor oggi, per certi contenitori vitrei di medicinali. Uno degli altri splendidi unguentari vitrei a forma di colomba è conservato al Museo Archeologico Nazionale di Adria. Il contenitore fu aperto, a quei tempi, e il suo contenuto fu utilizzato. Ma la colombina venne conservata. “La piccola colomba in vetro blu, di età romana, è uno dei reperti più ammirati dai visitatori del museo di Adria. – affermano gli studiosi del museo veneto – Proviene da una sepoltura rinvenuta a Cavarzere, in provincia di Venezia, e si può datare all’inizio del I secolo dopo Cristo. Originariamente, la piccola colomba era colma di un’essenza profumata, forse un’acqua di fiori Per usarla e profumarsi senza rompere completamente il contenitore, si doveva spezzarne la sottile coda. Osservate bene l’estremità a destra in questa foto: si vede la rottura avvenuta. Ma, come facevano gli antichi maestri vetrai a riempire la colombina con l’essenza profumata? Con la soffiatura si foggiavano il corpo e la testa; poi la colombina veniva riempita di profumo, servendosi di un imbuto; infine, rimettendo la colombina sul fuoco, si ammorbidiva di nuovo il vetro che poteva essere tirato con una pinza in legno e richiuso ermeticamente”. https://stilearte.it/archeologia-a-colpo-docchio-cosa-sono-questi-reperti-romani-uno-e-ancora-pieno-dove-li-producevano-come-si-aprivano-cosa-contenevano/1 punto
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Tipicamente Lomelline, se ne vedono di belle al museo di Vigevano , Gambolò, Pavia. "Sa di vetro ,il vetro! ".1 punto
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Grazie davvero tutti, adesso possiamo vantare una expertise sulla nostra moneta che ne certifica la sua ufficiale pataccataggine.1 punto
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Inoltre, nessuno degli esemplari (5?) proviene dalla stesso conio.1 punto
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Æ, 21.86 g. Obv. ΑΥ Κ Μ ΑΝ ΓΟΡΔΙΑΝΟC CE. Radiate, draped and cuirassed bust of Gordian III r. Rev. AΦPOΔEICIEΩΝ. Cult-statue of Aphrodite r. on plinth between small figure of priestess (?) and low altar with conical cover (?); on either side, cippus surmounted by Eros, poised on one leg, holding torch toward cult-statue (Photos courtesy of Classical Numismatic Group, Inc., www.cngcoins.com). ILLUSTRAZIONE: Supporto a specchio del VI secolo a.C.. Afrodite ed Eroti. Afrodite si trova su una base rotonda; indossando stivali, chitone ionico e peplos. La mano sinistra regge i pepli; mano destra allungata con fiore. Erotes indossa stivali. Il retro del supporto immediato dello specchio assume la forma di una palmetta. Museum of Fine Arts, Boston1 punto
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In un certo senso si , famose le Verrine e le Catilinarie , pero' sempre per il bene della Repubblica . In particolare svolgeva la sua carica di Avvocato sia come Pubblico Ministero nei Tribunali , quindi come accusatore , sia come Avvocato difensore . In pratica e' stato un po' tutto : avvocato , politico , scrittore , oratore ed anche filosofo .1 punto
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Forse piu' Zengidi che Artuquidi Lo Spengler Sayles è la referenza per la monetazione Turkomanna. Il primo volume tratta gli Artuquidi1 punto
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Apparso in Asta SAVOCA Blue 201 16/03/2024 aggiudicato a 800 euro + diritti 944 euro1 punto
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Buonasera a tutti, partecipo a questa interessante discussione di @Raff82 postando una delle mie 34enni... Sono molto fiero e orgoglioso di questo esemplare. Questo Natale io e @gennydbmoney ci siamo scambiati dei Doni Natalizi e con grande sorpresa ho ricevuto questa moneta della quale avevamo discusso e che sapeva mi piacesse. Lo ringrazio pubblicamente. La 11 torrette mi mancava avendo già la 13, il problema è trovare la 10 torrette adesso. Saluti Alberto1 punto
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Anche l’ottimo @417sonia parla (per ben tre volte) di orifiamma! https://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/il-leone-di-venezia-storia-di-un-simbolo1 punto
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Appena tornato con due belle monetine. Buon convegno con pranzo ottimo a 20 euro compreso vino, caffè e ammazzacaffe'. Buona affluenza di collezionisti e due sale piene di espositori.1 punto
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Leggendo questa discussione ovviamente sono più d'accordo con alcune opinioni che con altre. Il collezionismo quello vero nasce da un bisogno culturale, che è creato a volte dalla famiglia, dall'istruzione ricevuta, dal contesto di vita dell' individuo. Non ha importanza che questo oggetto del desiderio sia ancora in uso o meno. Esempio: Un mio carissimo amico colleziona utensili agricoli antichi, chi li userebbe oggi... ?! Nel vero collezionista è insito oltre al possesso dell' oggetto, la salvaguardia dell' oggetto stesso. Ne è ammiratore e solo lui ne vede una bellezza che altri non colgono. Inoltre vuole salvare l'oggetto dall'oblio e dalla distruzione e perdita dello stesso. Ne diventa un difensore, un curatore e un conservatore, oltre che ammiratore ricercatore e studioso. Converrete con me che la cosa è un pochino più complessa. Questo per quanto riguarda il vero collezionista. Poi ci sono quelli che vogliono fare il business, che pensano di fare soldi senza avere aperto o possedere un libro sull'argomento. Ma di questa categoria mi fermo qui non esprimo commenti. I giovani di oggi purtroppo per loro sono meno colti delle generazioni precedenti, ma garantisco che ci sono e sono dei curiosi collezionisti. Voglio anche dire che noto che si parla di declino della filatelia solo in Italia, che poi non è così, i collezionisti ci sono è che non si vedono, non sono nei forum sono schivi. Questo è un hobby mondiale in crescita in tutto il mondo, si colleziona francobolli in Vietnam, in Islanda.. dappertutto, per vedere questo basta allargare lo sguardo. Ormai non si può più parlare di filatelia guardando solo l'Italia. Con il web il mercato filatelico è globale. PS. Vorrei anche sottolineare che un hobby non declina perché i prezzi sono bassi. Declina solamente l'interesse di coloro che pensavano di avere dei bot in banca.1 punto
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Ah bella me la ricordo.. ma penso un po' tutti noi che siamo più vecchietti.. me la scarico grazie. Alla mia ci sono affezionato perché ha lo sguardo incredulo e impaurito per quello che vedrà.1 punto
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Per raggiungere il Memorial Correale1 punto
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Manca solo una settimana al convegno di Castellammare. Ci sarò sicuramente per salutare Attilio e tutti gli amici di persona e per la solita chiacchierata numismatica e perché no, qualche monetina inglese per la mia piccola collezione.1 punto
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Si , ha senso quello che dici, ti capisco. Io probabilmente percepisco una semiotica eccessivamente pop. (Sarà l'età..?) Il francobollo secondo me deve comunicare subito il suo messaggio perché è piccolo, non è un' opera d'arte esposta su una parete del Mom. Questa la mia umile opinione, ti dirò che sono invece contento che a te piaccia e accetto la tua interpretazione che ha senso, almeno non si è persa un' occasione e un po' lo fai piacere anche a me. Ciao.1 punto
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Ma quello su Basaglia sembrava nosferatu. Forse sono quelle cose "innovative" .. così innovative che non le capisce nessuno.1 punto
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Ecco.. questo ci mancava.. lo trovo raccapricciante, anche un po' horror. Non c'è mai fine alla bruttezza, ma io dico ma dove li trovano questi che fanno queste cose..? È proprio vero ci vuole talento anche per fare schifezze... ma qui si supera ogni immaginazione .1 punto
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Può essere, di sicuro è coeva, la patina all'interno della lettera e dell'asterisco è uguale a quella intorno alle lettere.1 punto
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Moooooolto bella anche questa. Chissà cosa vorrà dire questa B al contrario 🤔 se proprio dovessi azzardare direi che sembra la B sulle colonne massoniche, ma questa è al contrario 🤷 E l'asterisco poi?1 punto
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A proposito dell'Arca di Noè. Devi essere preparato, i tuoi vicini saranno sicuramente rumeni)). Tradiscono sempre i loro alleati in guerra e sopravvivono sempre. 2 . In sottomarino. Dobbiamo pensare a come scriveremo sul forum La Moneta? Posta di piccioni?1 punto
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Si, ho fatto una deviazione anche su queste tessere, sono affascinanti per il loro vissuto e fanno riflettere. ?1 punto
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Ciao! Bellissime le tessere dalle forme differenti da quelle rotonde. Ci sono parecchie discussioni al riguardo qui nel forum, per non parlare dello scritto che le riguarda, inserito nella R.I.N. numero XXXIV, ad opera di Majer e Milan Se te la sei aggiudicata tu, complimenti. saluti luciano1 punto
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