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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/20/24 in Risposte

  1. qui c'è la crème de la crème della numismatica, ma nessuno ha capacità divinatorie. A me piacerebbe. La sai quella del tizio che chiede a suo nonno: "Nonno, ho messo via 50.000 euro, ma non so se sposarmi o comprarmi una bella auto nuova..." Il nonno risponde: "Dà retta, comprati una bella auto nuova, così almeno se te la fottono te ne accorgi"
    4 punti
  2. Ciao @Atexanosi tratta di una bella moneta ma lo stile del ritratto ( possiedo in collezione una quindicina di denari di Caracalla ed un antoniniano e ne ho visionati tramite foto centinaia🙂) non è assolutamente consono alle raffigurazioni sia da giovane che da maturo che si trovano sulle sue monete. Cosi come la raffigurazione della Concordia. Dalle foto ( anche del bordo) la moneta sembra coniata e non prodotta per fusione. Conclusione, a mio parere un denario non autentico anche se molto probabilmente coniato. ANTONIO
    4 punti
  3. Martedì 7 maggio alle ore 20:45 al CCNM (Via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU') si terrà una riunione informale, condotta dal Socio Giancarlo Mascher, su la monetazione milanese durante la reggenza di Maria Teresa d'Austria (1741 - 1780). Verranno presentate monete, medaglie, editti e documenti del periodo Teresiano.
    2 punti
  4. Buon pomeriggio Un amico mi ha girato queste foto di un obolo che dovrebbe essere dei Ligures dal peso di 0,59 g e di 11 mm di diametro. Personalmente non mi convince molto, sarà a causa delle foto pessime, sarà per la mia vista (ancora non del tutto ristabilita), sarà per la moneta stessa... Cosa ne pensate ? Graditi, anzi molto graditi gli interventi di @Adelchi66e di @Euskadi Grazie a tutti.
    2 punti
  5. Provo a scrivere qualcosa, da appassionato. I sesterzi di barra erano ottenuti proprio tagliando una barra metallica di un peso standard e di un certo spessore costante (pur con tutti i limiti di misurazione di quel tempo, ovviamente) in modo da ottenere tondelli il più possibile simili per peso e diametro. Ciò dava proprio quell'aspetto un po' squadrato a questi sesterzi che forse venivano anche limati per smussare le parti acuminate (nelle zone del taglio). Il taglio penso avvenisse con cesoie e quindi era possibile solo se le barre non erano troppo spesse, come avvenne proprio, per esempio, nel periodo degli Antonini quando lo spessore ed anche il peso dei sesterzi si ridusse. Non e' un caso che molti sesterzi di barra siano di quel periodo (e molti sono proprio quelli di Commodo). Questo sistema, probabilmente, consentiva di guadagnare tempo nell'approntare i tondelli per la coniazione, aumentando così (e più rapidamente) la quantità di monete prodotte. Ciò poteva risultare molto utile quando veniva richiesta una maggior produzione di monete e soprattutto in modo rapido come in caso di emergenze quali le guerre, sia verso i nemici esterni sia verso quelli interni (guerre civili, tentativi di usurpazione, con rapidi cambi di sovrani e quindi di monete). Infatti, sesterzi di barra li troviamo anche nel corso del turbolento III secolo d. C. Tuttavia, e' possibile che il sistema abbia preso piede anche solo per la sua efficienza. Questa tecnica era legale e quindi era consentita nelle zecche ufficiali. Ho letto anche che, proprio per le sue caratteristiche, veniva usata anche da zecche itineranti (riconosciute e con conii ufficiali) al servizio dell'imperatore durante le lunghe campagne militari lontane da Roma. Allego qui qualcosa da leggere per approfondire quello che ho solo abbozzato: Tecniche di Coniazione (lamoneta.it) Se qualcuno notasse inesattezze, faccia pure le dovute osservazioni. Sono qui per imparare anche io.😅 Un saluto. Stilicho
    2 punti
  6. Penso che l'attribuzione ad Elia Teseo possa essere considerata praticamente certa. A ben guardare infatti, nella legenda del dritto, prima delle lettere D.VIII, si intuisce una Z che è una caratteristica propria dello zecchiere in parola che la utilizzava invece della E.C. utilizzate dai precedenti zecchieri (Josefo Teseo, sigle I.T. Bartolomeo Simoni, BS. Gian Francesco Manfredi GFM). Mario
    2 punti
  7. @gpittini Si esatto è un giorgino di Francesco I d'Este con volto a destra e santo inginocchiato. Sotto al busto se ci sono, ci dovrebbero essere le iniziali dell'incisore....io non riesco a vederle anche se dalla forma del busto potrebbe essere riconducibile ad un ET (Elia Teseo). Marco
    2 punti
  8. Ci vedi molto bene. Dalla foto sembrerebbe essere stata lavata, e avere solo una leggera patina; molto diversa dalle patine che ti ho mostrato. A mio parere è il fdc che si trova più facilmente, cioè quello lavato o solo leggermente patinato. Per me siamo sul prezzo medio di mercato che ti avevo preannunciato prima, intorno ai 500€. A ogni conto ti consiglio di non affidarti solo a questi pochi concetti sopra esplicitati per l’acquisto. Sarebbe meglio che tu aspettassi un po di tempo prima di acquistare, e che impegnassi l’attesa nel seguire il mercato (con le aste ad esempio), frequentare convegni e commercianti così da vedere in mano tanti esemplari e farti un certo occhio sulle conservazioni (“capire” il metallo). Con una certa esperienza potrai così scegliere l’esemplare che fa più per te, con il rapporto prezzo-qualità che ritieni più congruo. Ad esempio, così, tanto per esercitarti… prova a cercare un esemplare patinato che ti piace. Confrontalo poi con uno non o poco patinato (quello che hai trovato tu va benissimo); comprendine le differenze estetiche e sopratutto l’appeal che una patina conferisce alla moneta. Son tutte “sfumature concettuali” che ti aiuteranno a sviluppare un tuo gusto del tutto personale che poi ti accompagnerà in questo affascinante viaggio che è la Numismatica
    2 punti
  9. Le colleziono perché le trovo una testimonianza delle varie tradizioni etniche popolari della penisola. Poi che piacciano o non piacciano agli altri, che qualcuno le trovi artistiche o no per me non è un problema. Piacciano a me e ciò mi basta.
    2 punti
  10. @Stilicho grazie mille per il tuo aiuto e supporto. Grazie davvero! @Pxacaesar ciao Antonio grazie mille per questo preziosissimo ennesimo aiuto. Grazie di cuore! Atexano
    2 punti
  11. Ciao, si tratta di un denario con identici conii di dritto e rovescio che come viene riportato nella descrizione è stato coniato ( l'impressione che avevo avuto dalle foto era corretta 🙂). Quindi non autentico ma coniato. Lo stile in generale tradisce la moneta ma pensiamo se i conii fossero stati prodotti più realisticamente e si avvicinavano a quelli autentici....mah!!!. Sempre massima attenzione.... Posto foto dei conii utilizzati per produrli. ANTONIO
    2 punti
  12. Sul FAC ho trovato questo: Image search results - "Caracalla CONCORDIA AVG" - Caracalla, Denarius, RIC -, CONCORDIA AVG - Dr. Ilya Prokopov's Fake Ancient Coin Reports (forumancientcoins.com) Ciao. Stilicho
    2 punti
  13. Buonasera, Un denario di Traiano, forse il più famoso visto il suo valore storico, artistico e urbanistico. Rappresenta la colonna Traiana edificata in onore della conquista della Dacia, ancora oggi visibile in tutta la sua maestosità. La moneta è autentica e la posto, per avere come sempre importanti opinioni, ma soprattutto per riparare allo scandalo del falso "battuto" di Caracalla (😂 scherzo)! È arrivata oggi insieme ad altre monete molto rare (Carausius, Vitellio, Nerva ecc). Peso 3 g Diametro 20 mm Grazie
    1 punto
  14. Non avere mai fretta,daltronde le impronte su una moneta sono molto anti estetiche. Prima o poi spuntano. Anche una ricerca su google potresti fare.
    1 punto
  15. @ARES III ecco l'esemplare al dritto, simile anche come usura alla nostra moneta a noi le conclusioni
    1 punto
  16. l'ultimo esemplare al rovescio sempre con 5 globetti in posizione asimmetrica
    1 punto
  17. DE GREGE EPICURI @AtexanoSe la moneta con scritte greche è del periodo romano, puoi postarla in "Provinciali". Sulla autenticità o meno del Vitellio, non me la sento di pronunciarmi, è una di quelle monete che vanno viste in mano. Al D le legende sono decisamente rilevate, e anche il volto non sembra mostrare segni di vera circolazione. Volevo fare però un'altra considerazione. Sia quando si inizia che in fasi successive, è rischioso affidarsi in tutto (o quasi) ad un solo venditore, specie se è un privato e quindi non un venditore professionale. Sarebbe comunque molto consigliabile confrontare gli acquisti con altre persone, possibilmente dei veri esperti, e comunque non solo in fotografia come si può fare qui sul Forum.
    1 punto
  18. Bellissima banconota ceca di più di un secolo fa. (cliccarci sopra per ingrandire) Avrei voluto trasformarla in titts-quiz ma google images la trova facilmente anche caricando per la ricerca questa semplice porzione. Le varie gradazioni di blu adottate sono a dir poco meravigliose... osservate solamente le sfumature di blu!
    1 punto
  19. Salve condivido immagini di una busta viaggiata da Stati Uniti a Italia e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo
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  20. Ho fatto una ricerca veloce su foto che ho sul tablet, e per i globi non ci sono incongruenze in quanto la tipologia più comune ha 5 globi , la nostra Moneta ha di strano che uno di questi è decentrato, ma viste le ridotte dimensioni può essere un errore dovuto alla difficoltà di esecuzione. Piuttosto la seconda moneta che hai inserito è insolita con solo 3 globi Il dritto si è molto usurato per questo sarebbe bene avere almeno un'altra foto Cmq domattina sarò al lavoro e mi ritaglierò sicuramente del tempo per trovare le immagini appropriate
    1 punto
  21. Vi sono vari sottotipi, domattina verifico con i testi di pautasso per avere più sicurezze
    1 punto
  22. Hai perfettamente ragione ma non avendo adesso sotto mano ne il Pautasso e i testi dell'Arslan ho preferito fare il vago...
    1 punto
  23. A prima vista mi sembra buona, ma merita un approfondimento la classificazione per quel che vale "liguri" va bene. Comunque quasi tutti gli esemplari in circolazione sono stati sottratti al tesoro di serra ricco
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  24. Molto bello! La classificazione esatta è una questione di lana caprina ,io farei riferimento al ripostiglio di Serra Rico'. Una precisazione,dire Ligures è come dire "americani" ,etnicamente parlando c'è un po' di tutto. Geograficamente si và dalla Costa Azzurra alla Lunigiana,al Piemonte, all' Emilia ,al sud della Lombardia.
    1 punto
  25. @Stilicho ha ragione e Giuliano II Augusto c'è anche senza barba, quindi potrebbe essere pure lui. Per quanto riguarda la desinenza, l'errore è sulle monete... 😁 Arka Diligite iustitiam
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  26. @Pxacaesar Ho visto i conii: ora ho capito da chi arrivano questi falsi! 🤣 Ridiamoci un po' su', va'. Ciao. Stilicho
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  27. Di solito si dice i corsi e ricorsi della storia.... È bello sapere che le proprie monete abbiano la possibilità di circolare liberamente per il mondo... Devo essere onesto non amo liberarmi delle mi monete, ma qualche volta è successo anche a me. Avevo preso una "dracma padana" che per varie ragioni non mi soddifsava e l'ho usata come merce di scambio per un denario degli Eravisci. La dracma è passata poi ad un commerciante ungherese che l'ha proponeva sul suo sito. E dopo un mesetto è andata in asta su un altro sito di un altro commerciante (sempre ungherese). Quindi dall'Italia è finita in Ungheria. Poi adesso dovrebbe essere in Germania (o al meno così mi ha riferito l'ultimo professionista).
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  28. Salve, segnalo : Stefano Bani - Le monete etrusche e le invenzioni dei secoli XIX e XX Il libro riporta 275 diverse tipologie di monete etrusche, oltre ad un’appendice con alcuni esemplari che lo studioso indica quali invenzioni della seconda metà dell’Ottocento. Le foto sono quasi tutte a colori, in quanto l’autore ha collaborato con i principali musei italiani e stranieri, al fine di realizzare un’opera completa. Sono presenti sia le più antiche serie fuse, sia quelle battute realizzate negli ultimi anni di indipendenza del mondo etrusco. 134 pagine a colori, formato foglio A4, € 80,00 https://www.edizionidandrea.com/
    1 punto
  29. Gli archeologi giapponesi: “Abbiamo trovato la villa vesuviana di Augusto, in cui morì. Fu poi sepolta durante l’eruzione vulcanica” Gli studiosi dell’Università di Tokyo hanno individuato potenziali tracce della dimora di Augusto durante le ricerche effettuate a Somma Vesuviana, comune italiano della provincia di Napoli noto per essere stato un luogo di villeggiatura per nobili romani e facoltosi proprietari terrieri durante l’epoca romana. La notizia è stata data nelle ore scorse dagli archeologi in Giappone. Le indagini condotte negli anni ’30 nel territorio circostante avevano portato alla scoperta di una vasta villa romana. Sebbene la costruzione della villa risalga al II secolo d.C., ricerche più recenti hanno individuato resti di un edificio più antico, probabilmente risalente all’epoca di Augusto. Gaio Giulio Cesare Augusto, noto anche come Gaio Ottavio, è stato l’imperatore romano dal 27 a.C. fino alla sua morte nel 14 d.C., considerato il fondatore dell’Impero Romano e del Principato, che perdurò fino alla crisi del terzo secolo. Secondo i resoconti storici, Augusto sarebbe morto in una villa situata sul versante settentrionale del Vesuvio, divenuta in seguito luogo di culto imperiale. L’analisi scientifica condotta dagli archeologi, utilizzando datazione al radiocarbonio e analisi fisiche e chimiche dei sedimenti vulcanici che ricoprivano l’edificio antecedente, ha confermato che la villa esisteva prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., la quale distrusse Pompei ed Ercolano. L’eruzione ha prodotto una coltre di tefra e gas surriscaldati, espellendo materiale vulcanico ad altissima velocità. Durante gli scavi, sono stati ritrovati frammenti di mura e tegole crollate a causa dei flussi piroclastici che si sono spostati lungo il versante settentrionale del vulcano. Le ricerche suggeriscono che anche questa area fu colpita duramente dall’eruzione, nonostante le precedenti convinzioni che gli effetti fossero meno gravi rispetto ad altre zone. Ulteriori prove a sostegno dell’identificazione della villa come residenza di Augusto sono emerse dalle analisi dei materiali vulcanici provenienti da edifici adiacenti. Inoltre, la datazione al radiocarbonio di reperti trovati all’interno delle rovine ha confermato l’epoca della costruzione e dei successivi adattamenti strutturali. Gli studi sull’edificio del II secolo hanno evidenziato il riutilizzo di elementi architettonici precedenti, indicando una transizione dalla fase di distruzione a quella di ricostruzione nell’area circostante il Vesuvio. https://stilearte.it/gli-archeologi-giapponesi-abbiamo-trovato-la-villa-vesuviana-di-augusto-in-cui-mori-fu-poi-sepolta-durante-leruzione-vulcanica/
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  30. Pubblicità gratuita: https://www.numismaticaluciani.it/prodotto/le-monete-di-venezia-catalogo-tipologico-con-prezzi-libro/
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  31. Sì che la conosci: Ho provato a scaricare l'immagine e ingrandirla, mi pare di no.
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  32. Ruotando quello che dovrebbe essere il D/ io ci vedo un busto ed una m sormontata da un trattino di abbreviazione. Se così potrebbe trattarsi di una emissione per Salerno di Guglielmo duca di Puglia con al D/ San Matteo e le lettere S (a sx) e m (a dx) entrambe sormontate dal trattino di abbreviazione. Al R/ una croce con nei quarti V V DV X. Attendi altri pareri.
    1 punto
  33. E nel frattempo tu avevi aperto un'altra discussione le ho riunite in una sola
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  34. 1 punto
  35. a vederla sembra una di quelle "medaglie" che si comprano a predppio.... visionando le autentiche sono otalmene differenti
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  36. La capra cretese è un tipo di capra selvatica, detta anche “kri-kri”, che vive in pochi posti tra cui Creta. Chi si dirige verso l’interno dell’isola ne può vedere qualcuna vicino ai torrenti e fotografarla. Creta è nota anche per il suo formaggio di capra e per la feta, un formaggio tradizionale greco risalente fino all’età omerica (VIII secolo a. C.) che viene citato anche nel IX libro dell’Odissea. Secondo un’antica leggenda fu il ciclope Polifemo il primo produttore di feta, a cui Ulisse sottrasse un pezzo, dopo averlo tragicamente accecato all’interno della sua grotta. apollonia
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  37. Pareidolia... voi che ci vedete?
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  38. Ahimè mi sento di darti ragione in toto, fermo restando,come hai ottimamente specificato, che al gusto e alle scelte del collezionista, non si mette bocca. Poi effettivamente neanche a me piace guardar la questione dal punto di vista "valore nel tempo" ( anche se non sarebbe da ignorare,me ne rendo conto). Una cosa l' ho già scritta e la sottolineo, ovvero è bellissimo respirare l' entusiasmo di queste discussioni in tal sezione ed è questo il motore vero collezionistico😁
    1 punto
  39. Ciao ragazzi condivido volentieri 🤣 una delle due ultime entrate in collezione, frutto di una lunga, attenta e minuziosa ricerca che sto conducendo tra le numerose aste e listini di esemplari di scudi del Re Vittorio Emanuele II in elevata qualità per sostituire - ovviamente - migliorandoli quelli presenti nella raccolta, già completa di tutti i millesimi (manca solo la rarissima variante del 1872 Milano bordo largo semplicemente perché non la trovo). Il primo millesimo della serie in queste condizioni vi assicuro che è proprio bisbetico da portarlo a casa tanto è vero che ci vuole un discreto impegno finanziario. L’esemplare qui presentato, che rimpiazza un qBB decisamente poco attraente, secondo me non sarà invero sostituito tanto presto. 🤗 Si tratta del lotto 1926 dell’asta Nomisma 69, portato a casa in realtà fortunosamente senza una grande battaglia e precedentemente battuto a un realizzo superiore in un altro incanto pubblico. L’ho immediatamente liberata dallo slab, che detesto 🫣soprattutto tra i miei pezzi, che la classificava MS61, gradazione che trovo centrata, forse financo un filo severa. I rilievi sono abbastanza a posto, come si vede, un graffietto nel campo al R fa il paio con un insignificante difetto del bordo a ore sei del D. Volevo inizialmente puntare sul lotto 1925, ma francamente 18.200 euro diritti inclusi soltanto per un punto di conservazione in più (MS62) rispetto a questo esemplare, mi è parso decisamente un divario eccessivo, tanto è vero che è andato invenduto. 😳 Occorre considerare che su questo difficile millesimo gli MS64, se riuscite a scovarli, superano tranquillamente i venticinquemila eurini. A me questo acquisto ha davvero molto soddisfatto perché trovare il ‘61 in questa qualità è più difficile che reperire il ‘73 Roma, ve lo metto per iscritto. 🙏🏼 Buona serata a tutti
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  40. Trovare una moneta da divisionale in circolazione è un qualcosa di molto raro. Però non fa diventare la moneta rara, se il divisionale è comune
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  41. Taglio: 2 euro cc Nazione: Portogallo Anno: 2023B Tiratura: 515.000 Condizioni: qFDC Città: Milano Note: NEWS!!! Taglio: 2 euro Nazione: Andorra Anno: 2014 Tiratura: 360.000 Condizioni: BB+ Città: Milano Note: NEWS!!!
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  42. Spilla a forma di pugnale con foderlo in filigrana di metallo con catenella di aggancio. Altezza 6,5 cm, larghezza 1,2 cm. Peso 7,8 g. apollonia
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  43. Ciondolo di ossidiana nera a fiocco di neve (snowflake obsidian) a forma di orso nero con pois bianchi che si trovano naturalmente nella pietra. Lunghezza 4,5 cm; altezza 2,5 cm; larghezza 2 cm. Peso 28,1 g. apollonia .
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  44. taglio: 2 euro cc TDR paese: lussemburgo anno: 2007 tiratura: 2.046.000 condizioni: spl città: trieste
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  45. taglio: 2 euro cc EMU paese: olanda anno: 2009 tiratura: 5.309.500 condizioni: bb città: trieste taglio: 2 euro cc EMU paese: austria anno: 2009 tiratura: 5.000.000 condizioni: bb città: trieste taglio: 2 euro cc EMU anno: 2009 paese: grecia tiratura: 4.000.000 condizioni: bb città: trieste
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  46. Ho rifatto le foto al mio pezzo, compreso il taglio..... E ho notato che nella mia PROVIDENTIAOPTIMI è unito e la A è appena marcata.... @Roberto94Può essere che nel tuo esemplare la lettera si sia deteriorata fino a scomparire del tutto, lasciando il vuoto.
    1 punto
  47. Buonasera a tutta la sezione. Riprendo a condividere in questa bella discussione del nostro @Gallienus un'altra delle mie mezze piastre : MAGLIOCCA 588 1852 Rara Taglio inciso al rovescio con leggera rigatura.
    1 punto
  48. Ho preparato delle note storiche che potrebbero interessarvi. ABAKAINON (460-27 a.C.) Abakainon era un centro indigeno di antichissime origini, che secondo accreditate fonti storiche era situata vicino a Tyndaris. Grazie anche al frequente rinvenimento sul posto di monete abacenine, il sito della città è ora sicuramente identificato e corrisponde alla frazione Casale, subito a settentrione dell'attuale comune di Tripi, su un altopiano che dai monti Nebrodi si estende verso il mare. Tale zona pianeggiante, detta appunto il Piano, era in realtà una sorta di fortezza naturale, facilmente difendibile, essendo compresa tra due valli laterali, del torrente Novara a est e del suo affluente Tellarita a ovest, e chiusa a sud dall'altissima acropoli del Castello e a nord dal Pizzo Cisterna. Nell'area dell'antico abitato si conservano diversi resti di età greca e romana, fra cui un muraglione rettilineo, lungo quasi cento metri. Vi sono stati rinvenuti strati culturali del neolitico e tombe a forno dell'età del bronzo, che hanno permesso di accertare le origini assai antiche della città. Le fonti storiche riguardanti la città di Abakainon sono oltremodo lacunose. Le notizie più antiche finora pervenuteci riguardano alcuni eventi risalenti all'inizio del IV secolo a.C, ma è possibile sostenere che già nel V secolo a.C. la città ebbe notevole rilevanza fra i centri siculi indipendenti della Sicilia settentrionale, coniando una numerosa serie di monetine d'argento. Apparentemente il movimento nazionalistico promosso da Ducezio fra il 459 e il 450 a.C. non turbò la pace di Abakainon, che come le altre città sicule della Sicilia nord-orientale probabilmente non fece parte della "syntéleia" duceziana, mantenendosi quindi al riparo dalle possibili rappresa¬glie siracusane. Nel 396 a.C. non poté invece sottrarsi dalle mire antisicule del tiranno siracusano Dionisio I, il quale occupò la zona marittima del territorio abacenino per fondarvi la colonia militare di Tyndaris con 600 Messeni esuli e precedentemente stanziati dallo stesso Dionisio. Nel corso del conflitto tra Siracusa e Cartagine nel 393 a.C, Abakainon si alleò con l'ammira¬glio cartaginese Magone contro Dionisio. Nell'anno successivo Dionisio riuscì ad assoggettare la città. Negli anni seguenti, fino all'avvento di Timoleonte, rimase probabilmente nell'orbita siracusana, senza avere diritto di battere moneta ed economicamente quasi asservita al rapido sviluppo della vicina Tyndaris. Questa condizione di asservimento a Tyndaris non sembra modificarsi con la morte di Dionisio, nel 367 a.C, con conseguente crollo dell'impero siracusano per le violente lotte interne. Infatti negli anni compresi tra il 357 e il 343 a.C, Tyndaris sembra essere l'unica città della Sicilia nord-orientale ad emettere proprie monete, avviandosi a un rigoglioso sviluppo economico. Nel 343 a.C. Abakainon partecipò attivamente alla symmachia creata da Timoleonte, forse su sollecitazione di Tyndaris, che fu una delle prime e più fide alleate del condottiero corinzio. In questo clima di libertà e di autonomia ebbe modo di emettere monete di bronzo e rare litre d'argento. Ma subito dopo la sconfitta di Cartagine sulle rive del fiume Krimissos, nel 339 a.C, Abakainon aderì probabilmente alla coalizione antisiracusana avendo Timoleonte rinnegato lo spirito della symmachia e rinunciato al programma di una Sicilia unita nella coesistenza pacifica delle varie stirpi e nell'autonomia delle singole poleis. E' probabile che tra il 336 e il 317 a.C, fino cioè al momento dell'ascesa al potere a Siracusa del tiranno Agatocle, la città sicula sia riuscita in qualche modo a sottrarsi all' egemonia siracusana, coniando sporadicamente ancora monete di bronzo di decrescente peso, riservate esclusivamente alla circolazione interna. Nel 315 a.C. si alleò nuovamente con i Cartaginesi, guidati da Amilcare, contro il tiranno Agatocle, feroce repressore della fazione cittadina a lui avversa. Nel 313 a.C. Abakainon cadde nuovamente sotto il dominio siracusano. Dopo la morte di Agatocle, avvenuta nel 289 a.C, Abakainon divenne di nuovo indipendente. Ma neanche questo periodo di indipendenza durò a lungo, cadendo definitivamente in potere dei Romani nel 263 a.C. Sotto i Romani la città assunse il nome di Abacaenum e raggiunse probabilmente il grado di municipium. Il suo declino fino alla scomparsa avvenne durante il tardo impero romano o al tempo delle invasioni arabe. Spero di non avervi annoiato :) Giacomo
    1 punto
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