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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/22/24 in Risposte
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L’interessante discussione proposta da @Pxacaesar mi ha indotto ad acquistare il denario che condivido (FIG 1). Il grado di conservazione (MB del venditore) comporta diverse parti non più visibili per consunzione, ma mi permette comunque di aderire a questo interessante suggerimento collezionistico. Denario, gr. 3.07, mm. 1.9 , asse conio 6, conservazione MB, emissione 106-111 d.C., tipo RIC II142. D (IMP TR)AIANO AVG GER DA(C P M TR P) Busto di Traiano laureato, a dx. R COS V PP SPQR O(PTIMO PRI)N(C) Arabia stante verso sx, la mano dx impugna un ramo, nel braccio sx un fascio di canne, preceduta da piccolo dromedario in secondo piano. Riguardo la datazione, come già indicato nel post, il COS V la colloca tra il 103 e il 111; datando l’annessione della regione nabatea al 106 immagino sia plausibile un’emissione tra il 106 e il 111 (per il sesterzio nella discussione viene suggerita una datazione al 106-107). Il venditore propone il 110. Riguardo gli attributi dell’Arabia in alcuni casi trovo una descrizione generica, in altri invece identificazioni molto più specifiche (non so se in base all’aspetto degli elementi figurati o magari da altre informazioni, iconografiche o letterarie). Qualche esempio: “holding branch and bundle of canes” = un ramo e un fascio di canne / “holding myrrh branch and calamus stems” = un ramo di mirra e steli di calamo (il calamo è una pianta acquatica aromatica) / “holding branch of franckincense and carryng a bundle of cinnamon sticks” = un ramo di incenso e un fascio di bastoncini di cannella. Il termine franckincense si riferirebbe alla resina, detta anche olbano, dell’albero di Boswellia, che cresce nella penisola arabica, dove crescono peraltro anche la cannella e la mirra. Non sono in grado di valutare la plausibilità di tali specifiche descrizioni (l’unica osservazione che potrei azzardare è una certa somiglianza delle foglie della mirra con quelle del ramo di alcune monete). Nel denario è assente la dicitura in esergo ARAB ADQ. Il fatto che si definisca l’Arabia adquisita e non capta, e il fatto che Traiano non assunse il titolo di Arabico indicherebbe che non si trattò propriamente di una conquista combattuta. Traiano era del resto impegnato sul fronte dacico quando il governatore di Siria, Aulo Cornelio Palma Frontoniano, procedette all’annessione nel 106. Fu la morte di re Rabbell II Soter a fornire l’occasione di trasformare il regno cliente nabateo in provincia, occupando, secondo una possibile ricostruzione, Petra con la III legione dall'Egitto e Bostra con la VI legione dalla Siria. Allego una moneta di Rabbel II (FIG II) e una mappa dell’Arabia Petraea (FIG 3), nella quale ho inserito anche un’immagine di edifici di epoca romana di Bostra, che fu forse la capitale della regione sotto Traiano, nonchè l’indicazione della via Traiana Nova, che collegava Aelana sul Mar Rosso alla fortezza legionaria di Bostra, per 267 miglia romane. A presto, Lucius Lx3 punti
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C'è anche il rovescio. A me insegnarono che la parte più esposta erano i 3 giglietti sulla palla superiore all'interno dello scudo.3 punti
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@lucius LX Ho trovato molto interessante la tua osservazione circa ARAB ADQVIS, cosa su cui non avevo riflettuto e che trovo aderente con la realtà dei fatti storici. Quanto all'animale, sono andato a vedere il RIC. Parla di "camel or ostrich". Quanto a "camel", probabilmente indica "cammello" in senso generico; mi sembra che in inglese la parola possa indicare tutti e due gli animali. Di per sé, infatti, se non erro, quello con una gobba sarebbe il dromedario. Quanto a "ostrich"....ho scoperto essere un "falso amico": e' lo struzzo. Quanto a me....su alcune monete mi sembra vedere di più un velociraptor 😁 Ciao. Stilicho2 punti
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Per quanto riguarda la sigla A.C.S ha già risposto l' amico Oppiano. Anche se a guardare la busta che purtroppo è stata postata parzialmente, dobbiamo riscontrare che un controllo di censura c'è stato. Sul lato destro della busta possiamo vedere chiaramente la fascetta "Verificato per Censura" con cui la busta fu richiusa, tra l'altro con stemma Sabaudo. Ed inoltre il timbro a ponte in blu verificato per censura con il numero identificativo del censore 5504. Quindi la busta tra l'altro raccomandata fu aperta e verificata. Siccome la busta è fotografata parzialmente è difficile capire a che punto del suo viaggio si verificò il controllo. PREGO SEMPRE CORTESEMENTE di postare immagini dell' oggetto postale per intero, non parziali, possibilmente fronte/retro. Altrimenti diventa difficile se non impossibile approfondire. La busta è affrancata con francobolli periodo R.S.I. tra l'altro molto interessanti.2 punti
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Salve. Collectors of some of our older products might be surprised to find that a number of English coins have the French phase ‘honi soit qui mal y pense’ stamped on the reverse side. ‘Honi soit qui mal y pense’ is a French term that has been adopted as the motto of the Order of the Garter. It has several translation and interpretations, but is generally accepted to mean 'shame on he who thinks ill of it.' The phrase often surrounds the shield of the Royal coat of arms of the United Kingdom, and as a result has made its way onto British coinage. Coins from the reigns of George III, George IV and Queen Victoria, all featuring the phrase ‘Honi soit qui mal y pense’ As the image above shows, the design has minor variations depending on the particular monarch, but the phrase always appears surrounding the shield. In the case of the Queen Victoria Shilling – the right-hand coin – the phrase is obscured somewhat behind the shield. 2017 Proof Sovereign Though traditionally found on older coins, ‘honi soit qui mal y pense’ can still be found on some modern coins. The 2017 gold Sovereign for example, had it stamped on proof versions of the coin – as seen above. The phrase also such plenty of use in 2022, with the Royal Arms becoming the central pillar for the design of the Jubilee and Memorial Sovereigns issued in that year. The Royal Arms coin range in it's own right also remains popular and features the classic inscription honi soit qui mal y pense around the centre shield. Da https://www.bullionbypost.co.uk/index/collectible-coins/honi-soit-qui-mal-y-pense/ apollonia2 punti
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Dietro consiglio del buon Genny @gennydbmoney posto anche qui un esemplare di rara bellezza con il sotto corona rigato. Un saluto a tutti, Fabrizio2 punti
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Mah.. Sotto il francobollo sulla vespa emissione congiunta con San Marino.. e' gia' piu' simpatico. Sulla Duse un francobollo nero.. boh. Non c'è paragone con quello di Colombati..1 punto
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A me pare in discreta conservazione, forse al qSpl ci arriva, comunque un piacevole esemplare.1 punto
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Roma Numismatics Ltd > Auction XXX Auction date: 21 March 2024 Lot number: 238 Price realized: 2,600 GBP (Approx. 3,294 USD / 3,032 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Lesbos, uncertain mint BI Stater. Circa 550-450 BC. Confronted calves' heads; tree between / Rough incuse square. Lazzarini, Contribution, Series III; SNG von Aulock 1682; SNG Ashmolean 1488-91; BMC p. 154, 46-9; Dewing 2251; HGC 6, 1076. 11.24g, 20mm. Good Very Fine; attractive deep old cabinet tone. Acquired from Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung; With dealer's ticket from Münzkabinett Funk. Estimate: 1500 GBP1 punto
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La moneta in se non è brutta, è stata conservata male e probabilmente in un luogo poco consono all'alluminio. @Ronakha spiegato bene tutto. Il valore non è proprio nullo, ma considera che con pochi euro si trovano in FDC.1 punto
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Olivo Con il decreto C.P.S. n.298 del 6 settembre 1946, fu autorizzata l'emissione delle monete da 1, 2, 5 e 10 lire. Le monete di questa serie furono coniate in italma, una lega a base alluminio. Il decreto, nella descrizione, indicava il millesimo 1946 e di conseguenza furono emessi nuovi decreti per ogni coniazione successiva. Il diametro della moneta è di 29 mm e il peso di 3 grammi. Questa tipologia di monete fu coniata fino al 1950. Fonte:https://it.m.wikipedia.org/wiki/10_lire1 punto
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Complimenti per il pezzo. Sinceramente io guardandola, da queste foto, non avrei pensato più del BB + (di più non riesco a immaginare onestamente). Molto bella 😊👌1 punto
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A onor del vero, dal vivo è più bella. Ad esempio la fascia del primo cavallo in foto è appena visibile mentre dal vivo è più evidente. Inoltre ci sono parecchi dettagli come le criniere e gli occhi dei cavalli. Però forse sono un po' di parte... 😅1 punto
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Ciao 😊 Quello non può essere un punto affidabile perché sovente è afflitto da debolezza di conio. Per questo motivo è possibile trovare monete non circolate ma con i tre gigli piatti. Allego un esempio inequivocabile: la piastra 1832 più bella passata sul mercato, con evidente debolezza sui gigli Ultima nota: in una tipologia monetale piena di difetti, come questa in esame, a mio parere non è utile trovare un punto preciso come riferimento perchè potrebbe benissimo essere compromesso (guardate i tre gigli nella mia foto dell'esemplare del 1838; per quanto increbibilmente ben impressa, questi sono comunque imprecisi, come spessissimo accade). La cosa migliore, in questi casi, è concentrari sulla brillantezza del metallo e capirne lo stato sui punti più esposti e ampi, come le zone del ritratto sopra citate. Aggiungo anche una mia piastra esitata in asta l'altro giorno. Altissima conservazione, ma gigli inesistenti.1 punto
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Francobolli per enti semi statali, questa e' un' emissione molto particolare,quasi piu' una marca da bollo. Furono creati per contabilizzare le spese postali degli enti che godevano la franchigia e addebitarne l' importo ai Ministeri da cui dipendevano. Furono emessi a marzo del 1924 e furono soppressi il 31 dicembre 1924. Il tuo esemplare e' danneggiato nell'angolo in basso a dx, inoltre Il francobollo ha delle anomalie, guardando il dietro e' lucido e sembrerebbe con gomma integra, quando invece sul davanti e' annullato quindi usato. E' raro trovarlo in una collezione visto l' uso particolare per cui era stato emesso.1 punto
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🤔 Scusi ma da regolamento qui si fanno identificazioni e non pubblicità. @CdC potresti intervenire, grazie.1 punto
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L' avevo comprata anni fa sul noto sito d'asta (non faccio nomi) quando ancora si trovavano monete veramente decenti a poco (20 € il suo costo)1 punto
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Grazie a tutti voi, e a Domenico in particolare, per la vostra calorosa accoglienza. Anche se colleziono solo insegne e medaglie francesi, tornerò regolarmente a visitare questo sito ricco e ben documentato. Arrivederci !1 punto
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Numismatica Ars Classica > Auction 146 Auction date: 8 May 2024 Lot number: 2346 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Faustina I, wife of Antoninus Pius. Diva Faustina. Medallion after 141, Æ 42 mm, 86.81 g. DIVA AVGVSTA – FAVSTINA Draped bust r., hair waved and coiled at top of head. Rev. Fight between Romans and Sabine: at sides, two groups of soldiers , while in the middle, women and children trying to separate them; in exergue, SABINAE. Cf. C 60 = Gnecchi –,2 and pl. 56, 6 (these reverse die, legend misdescribed due to the poor condition) An apparently unique obverse variety of a type of the highest rarity. An impressive medallion with a spectacular and interesting reverse composition struck on a very heavy and large flan. Brown tone and good very fine This remarkable medallion struck under Antoninus Pius celebrates two important events in his reign, the lavish funeral given for his wife, the Augusta Faustina the Elder, in November 140, and the 900th anniversary of the foundation of Rome, which was celebrated on 21 August 148. The obverse features the portrait of the dead empress and indicates her apotheosis as a new goddess by the surrounding legend naming her as Diva Faustina. The dramatic scene on the reverse however, refers to an important event in the early legendary history of Rome-the abduction of the Sabine women. After the foundation of Rome, Romulus and his male followers realised that the city would have no future without a population that could grow and continue through later generations. In order to solve this serious problem, they needed wives with whom they could have children. Unfortunately, the neighbouring Latin peoples, especially the Sabines, feared the potential power of Rome and refused to permit their daughters to marry Roman men. Romulus therefore took matters into his own hands and devised a scheme to ensure the continuation of the Romans. He held a great festival at Rome in honour of Neptune Equester and invited the neighbouring peoples to attend. Once the throngs of Latins had arrived to take in the spectacle, Romulus gave a signal at which many of the Roman men burst forth and abducted women to take as their wives. Although, not surprisingly, the women who were carried off were indignant at this treatment, Romulus implored them to accept their new husbands and they did. The Latin peoples who had been wronged by Romulus sought revenge and the return of their daughters by making war on Rome. Although the Romans successfully defeated the attacks made by the Caeninenses, Antemnates, and Crustumini and conquered their cities, the Sabines under the leadership of their king, Titus Tatius, were much more dangerous. Secretly let into Rome through the betrayal of Tarpeia, the Sabines faced the Romans in the famous Battle of Lacus Curtius. The Roman line was broken and the Sabines seemed poised for victory when Romulus rallied his forces and resumed the fight. At this point, the abducted women, many of whom by now had children by their Roman husbands, interposed themselves between the warring parties and begged them to end the fighting for their sake, since they desired neither to become widows nor to bear guilt for the deaths of their parents. This very moment, which is depicted on the medallion, softened the hearts of the Sabines and Romans, and they agreed to become one people living in Rome. Titus Tatius subsequently ruled jointly with Romulus until his death five years later. This medallic type was important not only in the immediate context of the anniversary celebrations overseen by Antoninus Pius, but also in the development of Roman medallions. It was frequently copied in the Late Antique period as a reverse type for contorniate medallions, apparently due to its representation of a glorious pagan Roman past in the face of the growing power of Christianity. Estimate: 10000 CHF1 punto
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Le ultime due foto sono leggermente sfocate, comunque nell'insieme si nota l'alta conservazione della moneta: credo che siamo sul SPL+ o qFDC a voler essere generosi.....1 punto
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Salve. Condivido il mio 15 grana 1648 GAC/S della Repubblica napoletana. Purtroppo, è stata tosata la data. Domani o appena mi sarà possibile vedrò di pubblicare la foto di tutte le monete della Repubblica Napoletana che ho in collezione, in modo da capire cosa ancora mi manca. Saluti.1 punto
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“Honi soit qui mal y pense. La prima osservazione spontanea di chi per la prima volta si imbatte nel motto dell’Ordine della Giarrettiera, il più importante ordine cavalleresco inglese, è: “perché il motto di un Ordine inglese è in francese?”. Bisogna risalire alla conquista normanna dell’Inghilterra nell’XI secolo, da parte di Guglielmo I, Duca di Normandia, conosciuto come Guglielmo il Conquistatore, per trovare il momento in cui la lingua normanna divenne la lingua comunemente parlata in Inghilterra; nel tempo si trasformò in una lingua infarcita di termini inglesi per poi essere abbandonata dopo il XIV secolo. Nel 1337, quando Edoardo III diede inizio alla guerra dei Cent’anni contro i francesi e quando nel 1340, si proclamò Re di Francia, la lingua parlata alla corte inglese, dall’aristocrazia, dal clero e nei tribunali, era ancora la lingua francese. Quindi, quando nel 1348 Edoardo III fondò il Cavalleresco Ordine della Giarrettiera, l’aristocrazia parlava ancora questa lingua. Sono molte le teorie per spiegare il motivo per cui fu dato questo nome all’Ordine. Lo Storico inglese Elias Ashmole (1617 – 1692), Araldo di re Carlo II d’Inghilterra, afferma che il nome deriva dall’incitazione alla battaglia da parte del Re Edoardo III, al grido di “fuori tutte le giarrettiere al segnale”, a Crécy, dove vi fu lo scontro decisivo che portò alla sconfitta della Normandia. Secondo una leggenda, invece, sembra che Edoardo III lo scelse in onore della Contessa di Salisbury, sua favorita, alla quale cadde una giarrettiera durante un ballo; il Re si precipitò a raccoglierla e disse “vergogna a chi pensa male” in risposta ai sorrisi ironici dei cortigiani, in quanto voleva solo sottolineare l’assoluto valore cavalleresco del gesto nei confronti di una dama. … Lo stemma dei Cavalieri dell’Ordine della Giarrettiera è costituito da una giarrettiera che sormonta il motto Honi soit qui mal y pense, motto che oggi si trova scritto nelle aule dei tribunali britannici, sulla copertina dei passaporti, sul rovescio delle sterline in oro della serie 1817-1820, sul simbolo Regimentale del Royal Army Service Corps, corpo attivo fino al 1965; era anche scritto sulla polena della nave ammiraglia HMS Victory, che partecipò alla Battaglia di Trafalgar, disarmata e poi ricostruita nel 1803, oggi nave museo. Nel 2019 è stata coniata dalla Zecca Reale una edizione speciale di monete d’oro, del peso di un’Oncia con l’antico simboloaraldico inglese; lo stemma riporta i più noti motti: Dieu et mon droit e Honi soit qui mal y pense, con una giarrettiera che circonda lo scudo. Il capo dell’Ordine della Giarrettiera è il Sovrano del Regno Unito e vi sono ammessi i componenti della famiglia reale, 24 membri (Knight Companion e Lady Companion) scelti dal Sovrano stesso e i coniugi dei cavalieri. Eccezionalmente possono essere ammessi membri soprannumerari (anche Sovrani stranieri) in caso di persone che abbiano dato lustro al Regno Unito. Ogni anno, nel mese di giugno, i membri dell’Ordine si riuniscono nella cappella di San Giorgio, patrono d’Inghilterra. I nuovi membri – che vengono annunciati il 23 Aprile - vengono investiti nella sala del Trono del Castello. Subito dopo viene organizzato un pranzo e la sfilata in abiti cerimoniali per raggiungere la cappella. … https://www.italianimonarchici.it/blog/honi-soit-qui-mal-y-pense “Il motto Honi soit qui mal y pense ("Vergogna su chi ne pensa male") è presente anche sul rovescio delle sterline in oro della serie 1817/1820, recanti sul dritto l’effige di re Giorgio III.” Pubblicita’ gratuita: https://www.orovilla.com/blog/the-royal-arms-2019.html1 punto
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http://expo.fsfi.it/bergamofil2022/exhibits/13SessoV0tPVFBI.pdf https://www.aspot.it/monitore/monitore18.pdf1 punto
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Si tratta dei cosiddetti "dimples". Guarda questa discussione: Buona serata. Stilicho1 punto
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Ciao Genny, in tutti i vari tipi di ritratti è sempre la guancia, ma anche il collo, essendo la parte più esposta è altresì maggiormente colpita da usura1 punto
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L'usura sui rilievi al dritto l'hanno vista?1 punto
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Guardando bene questa figura sono convinto che l'incisore l'avrà concepita con un abito molto più scollacciato, bozzetto bocciato e censurato a favore di qualcosa di ben più casto. Quella porzione a quadratini mal si sposa con il resto e dà la netta impressione di essere stata appositamente applicata in un secondo tempo!1 punto
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Francobollo di posta aerea da 15cent. Statue Of Liberty, New York Skyline & Lockheed Constellation, serie Unesco patrimonio mondiale dell'umanità emissione del 1941-49. Il francobollo ha varianti sul tipo di carta e colore. Annullo di partenza meccanico, molto nitido, con pubblicità piccolo cerchio del 12 gennaio 1956 delle 1 antimeridiane New York 1. In questa immagine forse è piu' chiara la pubblicità dell' annullo..... Annullo di arrivo a Bitonto non nitidissimo forse del 16 .. ? Sono belle buste con pezzi di storia della nostra emigrazione in Usa. Se guardiamo bene il nostro eroe mette nel mittente un indirizzo del Bronx di New York, quale quartiere piu' evocativo. Il collezionismo serve a sviluppare la nostra immaginazione, serve a mettere per un'attimo lo sguardo dove non avremmo potuto vedere, serve a sognare , non a fare soldi.1 punto
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L'eccezione, anche se rara, esiste, sia per questa tipologia, che per le monete battute a martello, finanche ai denari imperiali e repubblicani. E' vero che col "mercanteggio" che oggi va alla grande è diventato tutto eccezionale, ma questo non significa essere eccessivamente severi e fare di tutta l'erba un fascio. Scrivo non per convincerti, ma per provare a farti capire che non bisogna essere severi, ma solo provare a essere giusti laddove è possibile. Ti allego foto di un esemplare della medesima tipologia, inequivocabilmente eccezionale sia per qualità della coniazione che per conservazione1 punto
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@Fondamentale.....a mio avviso è fondamentale (appunto) partire da un presupposto, ovvero monete di quest' epoca, possono essere veramente fdc, se non anche eccezionali? Mio personale modo di vedere, no. Fermo restando, che non voglio criticare questo grande pezzo, perchè si vede che è un gran bel pezzetto di storia. Sarò molto "Teveriano" nella "severità" , ma sono semplicemente miei modi di vedere la numismatica nel tempo. Vanno quindi e comunque i miei complimenti a chi ha acquistato questa piastra di notevole pregio e per la sua stupenda conservazione 💪 👌1 punto
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Non credo di correre pericoli, a parte il fatto che era tutt' altro che un'offesa (anzi), @Vietmimin si è sempre distinta per gentilezza e intelligenza... quindi sono sicuro ( e spero) che non gli darà interpretazioni malevole. 😊1 punto
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Dai @ARES III... non pretendere troppo... chiedere ad un governo in carica di fare una cosa sensata appartiene alla categoria "miracoli". E' più facile chiedere nell'ordine: 1) la pace nel mondo 2) che tutta l'umanità sia felice 3) capire le donne (ma non vuol essere sessismo 😉) ... scusate... mi sono reso conto che senza dubbio il punto 3 deve passare al primo posto. 🤣 Non me ne vogliano le gentili signore... ma sono meravigliosamente e incredibilmente complicate. P.S. Mi rendo conto che sono uscito dal puro argomento numismatico ... ma era solo per sdrammatizzare una situazione che, come al solito, penalizza il piccolo risparmiatore.1 punto
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Buongiorno e complimenti a Releo e Scudo per le belle piastre del 91. Integro la discussione postando la mia profausto. Saluti1 punto
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@Scudo1901 Io sono sempre dell'idea che bisogna saper aspettare... non ricordo se l'ho già postata, io ho trovato la mia nell'ultima asta di NG, certo non regalata ma è un ottimo compromesso Esemplare non lavato (e questo per me è un must), stupenda patina, e non passato e ripassato in mille aste recenti ☺️1 punto
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@nikita_ Sono felice di constatare come nella tua bacheca ci sia anche una vecchia banconota che postai tempo fa. Però manca questa meraviglia!1 punto
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Regno d'Italia Pirelli (lamoneta.it) Gettone in alluminio da 10 cent con francobollo tipo Leoni 19191 punto
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Note su un’ideale moneta ellenica Per un contributo a Platone, Leg. V 742a-c Leonardo Masone 2842-14483-1-PB.pdf Notes on an ideal Hellenic coin. For a contribution to Plato, Leg. V 742a-c – The colony of Laws, described by Plato in his last dialogue, represents a concrete attempt to create a new city. In this sense, the philosopher proposes a new economic policy, at the basis of which the idea of a currency that acts as a currency for all the activities within the polis is advanced. A real currency that has similar characteristics to the one of real cities. But also for external activities: this is, perhaps, a novelty in Plato’s thinking, that we must look at in order to verify any elements of originality for a new Greek monetary policy. Keywords epichorion; hellenikon nomisma; leggi; Magnesia; Platone – epichorion; hellenikon nomisma; laws; Magnesia; Plato. Rivista: Erga-Logoi Vol 11, No 1 (2023)1 punto
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Le colleziono perché le trovo una testimonianza delle varie tradizioni etniche popolari della penisola. Poi che piacciano o non piacciano agli altri, che qualcuno le trovi artistiche o no per me non è un problema. Piacciano a me e ciò mi basta.1 punto
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Grazie per aver postato la foto. L'esemplare è alquanto "peculiare", tanto dal punto di vista stilistico che ponderale. Riguardo il primo aspetto va osservato che il tripode del diritto appare molto stilizzato, soprattutto bei sostegni del lebete, che sono ridotti a due linee parallele. Stesso discorso per le estremità conformate a zampe leonine, rese in modo del tutto sommario, e per quelle che dovrebbero essere le volute, ridotte a due segmenti obliqui e senza girali. La legenda presenta una disposizione delle lettere fortemente asimmetrica e la rho (P) con tratto un pò troppo circolare. Non poche perplessità suscita anche l'effetto molto incavato del conio di incudine e anomalo appare il rovescio, dove il tripode sembra quasi privo di estremità. In conclusione, sia il dato stilistico che il peso (del tutto estraneo allo standard acheo-corinzio) non trovano alcun riscontro nella produzione "ufficiale" della zecca, pertanto il mio parere è che la moneta va valutata con molta cautela.1 punto
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Buonasera a tutti. Come detto in altro post, prendendo spunto da utenti del forum, voglio condividere alcuni esemplari della mia collezione, chiedendo nel contempo, i vostri graditi pareri. Il peso di questo 5 lire "cinquantenario" è di 25,00 grammi e il diametro di 2,3 cm. L'ho preso ad un'asta che lo indicava quale conservazione BB+. Attualmente è la star della mia collezione. Grazie a tutti coloro che interverranno.1 punto
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Ho confrontato quattro diverse custodie Fondo specchio e ho scoperto che condividono caratteristiche con le normali monete d'oro.1 punto
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Come al solito su questo forum si va un po' sopra le righe. Le monete sono state vendute a Charles Gillette, probabilmente negli anni 40, come doppioni del Museo Archeologico di Napoli e come tali sono state poste in vendita nella vendita Kunstfreund. Mio padre, all'epoca giovanissimo numismatico, segnalo' la cosa alla direttrice dell'epoca la Dottoressa Pozzi, che gli rispose che non Le risultava alcun furto e che l'informazione del catalogo doveva essere quindi sbagliata. D'altronde la vendita Kunstfreund e' probabilmente la più importante asta di monete greche del XX secolo e mi sembra letteralmente incredibile che la Dottoressa Giove la ignorasse !! Se fosse poi vero che le monete sono state rubate o sostituite, mi chiedo come e' possibile che non se ne sia accorto nessuno in quasi 80 anni ? L'unica spiegazione e' che le monete non sono e non siano state accessibili agli studiosi e che il personale del museo sia impegnato a fare altro. Il British Museum, la Biblioteca Nazionale di Francia, che hanno pubblicato la maggior parte delle loro collezioni, ospitano giornalmente studiosi che vengono a studiare le monete. Stesso discorso per l'American Numismatic Society e il Museo di Berlino che tra l'altro hanno le immagini delle monete online. La Biblioteca Nazionale di Francia in previsione della chiusura per ristrutturazione ha assunto due stagisti che al costo di circa 20,000 euro hanno fotografato quasi tutte le monete della collezione e si apprestano a metterle online. Le monete rubate a Parma, per stesse ammissione della direttrice del Museo, erano in dei cassetti che non erano stati aperti per 30 anni !! In Italia negli ultimi due anni il ministero ha effettuato acquisti coattivi per quasi 100,000 euro di monete di nessuna importanza già presenti nel Patrimonio Pubblico e allo stesso tempo negato permessi d'esportazione per monete rare magari anche solo per una variante di leggenda o comuni, ma definite rare solo ed esclusivamente per ignoranza. Purtroppo tranne rare eccezioni non mi risulta che lo stesso impegno sia stato profuso nella pubblicazione delle collezioni pubbliche. Lo Stato dovrebbe preoccuparsi di tutelare e valorizzare quanto in suo possesso e di renderlo accessibile a studiosi e collezionisti, ma questo purtroppo non avviene. Un bene e' pubblico se accessibile e fruibile. Il paradosso e' che oggi le monete che compaiono nelle aste e sono nelle collezioni private sono di fatto più accessibili e fruibili di quanto non lo siano quelle presenti nelle nostre collezioni pubbliche. Per quanto riguarda l'aspetto legale io credo che ci siano ben poche possibilità di recuperare le monete, che comunque sono state quanto meno acquistate nella vendita Kunstfreund in buona fede. D'altronde cosa avrebbero dovuto fare gli acquirenti dell'epoca telefonare o scrivere al Museo di Napoli per assicurarsi che le monete non fossero state rubate ?1 punto
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Suggerisco la lettura di L. Passera, Alcue considerazioni sul tipo dell'aquila nella monetazione patriarcale di Aquileia, "Memorie Storiche Forogiuliesi", LXXXIII (2003), pp. 131-160 disponibile al sito http://www.academia.edu/625588/Alcune_considerazioni_sul_tipo_dellaquila_nella_monetazione_patriarcale_di_Aquileia_Memorie_Storiche_Forogiuliesi_LXXXIII_2003_pp._131-160 Andreas1 punto
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