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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/29/24 in Risposte

  1. Condivido con voi l'ultimo volume entrato in biblioteca: Campanian Coinages di Rutter.
    7 punti
  2. Medaglia/ gettone VIVA TRIPOLI ITALIANA
    3 punti
  3. «Il mal tempo si avvicinava, dovevo raggiungere i miei amici prima che il vento diventasse troppo forte. Le nostre ricerche in mare erano durate mesi… ora quell’antico vaso andava portato in salvo. Sembrava impossibile, ma ce l’avevamo fatta…»
    3 punti
  4. Buongiorno, vi presento l'ultima moneta coniata dalla DDR (Germania Est), commemorativa dell'apertura della Porta di Brandeburgo, evento avvenuto il 22 dicembre 1989. Sono 20 marchi d'argento 999, coniati nel 1990. In quello stesso anno (il 3 ottobre) la DDR cessava di esistere come entità statuale indipendente e si riunificò col resto della Germania. Moneta commemorativa non destinata alla circolazione, ovviamente, visto l'elevato intrinseco d'argento, ma soprattutto perché il marco orientale cessò di circolare già il 1° luglio 1990, convertito nel marco occidentale alla pari, per stipendi , salari e depositi bancari fino a 4000 marchi. A partire dalla divisione della Germania e dalla costruzione del Muro di Berlino nel 1961, la Porta di Brandeburgo era a Berlino Est, in una zona inaccessibile lungo il confine. Sul lato occidentale il Muro disegnava un arco attorno al monumento. Per questo la Porta di Brandeburgo è stata per anni il simbolo della Germania divisa.
    2 punti
  5. Buongiorno a Tutti, mi permetto di condividere con Voi uno dei miei nuovi acquisti d'asta ( asta in Italia ). Mi mancava questo denario di Cesare Ottaviano Augusto zecca di Lugdunum, ( RIC 351- grammi 3,78 millimetri 20 ) ed era da un po' di tempo che cercavo un esemplare abbastanza decente. E' una moneta comune, ma a me piace, l'ho pagato caro e secondo me è stato anche lavato/lucidato ( il che mi da fastidio ! ). Ha la variante a rovescio dello scudo all'incontrario. Voi cosa ne pensate ? Grazie.
    2 punti
  6. Numismatica Ars Classica > Auction 146 Auction date: 8 May 2024 Lot number: 2082 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction - Lot description: Messana. Tetradrachm circa 420-413, AR 28 mm, 17.13 g. ΜΕΣΣΑΝΑ Slow biga of mules driven r. by charioteer, holding reins and kentron; in exergue, two dolphins swimming snout to snout. Rev. Youthful Pan seated l. on rock on which a fawn's skin is thrown, holding a pedum in his l. hand and a springing hare in his r.; in upper field, ΠΑΝ. de Luynes 1022 (these dies). Rizzo pl. XXVI, 12 (these dies). Caccamo Caltabiano 508.1 (this coin). Of the highest rarity, the finest of only five specimens known of which only two are in private hands. A fascinating issue of great interest struck on excellent metal and on a very broad flan. Light iridescent tone and extremely fine Ex Leu 2, 1972, 90; Leu 61, 1995, 62 and NAC 82, 2015, M.L., 44 sales. Arguably the most inventive coin in the long series of coins at Messana, this tetradrachm is also confirmation of the local worship of Pan. The god is shown in his natural element, seated upon a rock over which is draped a fawn skin. He was charged with the protection of shepherds, flocks and hunters and he concerned himself with hares, small birds and similar creatures. In this delightful scene Pan plays with his animal familiar, the hare, while in his left hand he holds the pedum, a throwing-stick used to kill hares. It thus portrays the dualistic relationship that this pastoral god had with the hare: he welcomes it with one hand while in the other he holds a weapon designed to subdue it. Messana originally was colonised by settlers from Cumae and Euboea who named the city Zancle. It prospered for more than two centuries before in 490/89 it was captured by Anaxilas, the tyrant of Rhegium, a Greek colony on the Italian shore across the Straits of Messina. Since Anaxilas was of Messenian descent, he changed the city's name from Zancle to Messana, and populated it with new arrivals from Messenia and Samos. He is credited with introducing the hare to Sicily, and he probably introduced the worship of Pan, a god native to Arcadia, a neighbouring district of his own Messina in the Peloponnesus. The local worship of Pan is amply demonstrated by the fact that the standard reverse type of the city's tetradrachms is a leaping hare. We get a more intense declaration with this remarkable and short-lived coin type, and also by the appearance of the head of Pan beneath the bounding hare on one of the more frequently encountered tetradrachms Estimate: 100000 CHF
    2 punti
  7. Bollettino di spedizione per pacchi postali mod.402B, stemma con croce grande e corona, effige di Vittorio Emanuele III stile liberty, emessi nel 1906. Se non sbaglio dovrebbe essere il valore da 1.75 lire bruno giallo. Annullo di partenza del 5.9.1908 di Roma pacchi postali per Vienna. Il pacco lascia l' Italia a Pontebba (vedi etichetta mod 281 Ufizio italiano d'uscita), .... ....per arrivare all'ufficio austriaco di Pontafel l' 8.9.1908, (Pontafel in italiano Pontefella era all' epoca in territorio austriaco, fu annessa all'Italia dopo la 1°guerra mondiale e nel 1923 fu chiamata Pontebba Nuova), .... ...il nostro pacco arriva a Vienna all' ufficio postale 46 il 10.9.1908, e credo venga consegnato il 14.9.1908. ... infatti abbiamo il timbro del destinatario sul retro Winter & Adler. Il pacco comunque viene ritornato al mittente (vedi scritta in crayon azzurro e rosso sia sul davanti che sul dietro RETOUR) credo il 19.8. dove credo il destinatario austriaco per rimandare indietro il pacco abbia pagato anche qualcosa, infatti il numero 21 in azzurro e' sicuramente una tassa da pagare o gia' pagata. Il 25.9. viene reinstradato per l' Italia. Il pacco come segnalato sul bollettino conteneva bigiotteria, .. forse non sara' stata di gradimento dal mittente..?? Bello con bella storia postale. E' quotato.
    2 punti
  8. @fullons Credo che tu volessi sapere cosa ne pensasse il forum in merito alla moneta in questione e credo perciò, pertanto, che tu abbia già avuto delle risposte. A costo di essere pedante e forse noioso (se così fosse, me ne scuso) ribadisco come sia sempre importante porre quesiti chiari (valore, identificazione, falsità o meno..) unendo foto il più possibile a fuoco (mi rendo conto personalmente di come fotografare le monete sia difficile, ma ci si può provare) e i dati di peso e diametro. Credo che sia una questione di metodo, oltre che di attenzione verso chi proverà a cimentarsi nella risposta. Quanto all'imperatore, direi che il nome corretto (e con cui e' conosciuto) sia Otone e non Ottone. Ho guardato anche su alcuni testi in italiano, tra cui il Campana-Santelli (L'imperatore Otone, storia e monete) in cui si parla sempre di Otone non di Ottone. Non ho trovato traduzioni in cui il nome e compaia con due "t". Absit iniuria verbis, naturalmente. Ciao. Stilicho
    2 punti
  9. Salve. Condivido altro esemplare 8 tornesi 1816 rigato. Ho controllato solo il rovescio e mi sembra essere dello stesso conio dell'esemplare pubblicato da Rocco. Saluti.
    2 punti
  10. …con l’esemplare attualmente in asta Leu 15 (1000 chf), salgono a sette gli esemplari noti di RIC 61. Ho contato un conio di dritto con scudo puntinato e tre conii con scudo “cavalierato” Correggetemi se sbaglio
    2 punti
  11. Ciao gente chi ha la bontà e la pazienza di seguire un pochino i miei posts, forse ricorderà il mio desiderio di incasellare questa bisbetica moneta in FDC per completare la serie delle cinque date di questa affascinante tipologia, la prima monetazione sabauda recante il valore nominale di 5 lire, in massima conservazione. Gli altri millesimi in collezione sono: in FDC MS66 il 1816, in MS64 il 1820, e in qFDC MS62 il 1817 e il 1818. Nessuno slabbato, neanche originariamente, ma tutti periziati. Mancava quindi questa data, leggermente più facile da reperire rispetto al 1818 nella massima conservazione, ma più difficile del 1816 e del 1820.🤷🏽‍♂️ Finalmente il mese scorso a Modena ho reperito un esemplare che ho ritenuto degno di completare la sequenza, in slab MS64, che ho peraltro immediatamente provveduto ad eliminare, pur conservando gelosamente, come sempre, il cartellino della NGC. ☺️ Questa impietosa doppia foto a luce radente mette sorprendentemente in evidenza alcuni lievissimi hairlines al D che ne’ la perizia ne’ la visione diretta di persona non rilevano, ma nel complesso l’esemplare presenta rilievi intatti e una gradevole patina omogenea su fondi lucenti. In particolare i campi del R appaiono in “stato zecca”. Non è il TOP POP per questa tipologia (che e’ MS65+, apparso mi pare in asta in due occasioni, la più recente all’asta Nomisma Aste n. 1 del 2022, aggiudicata a 11.000 euro + diritti, la seconda tempo addietro, non ricordo i dettagli) ma onestamente ero un po’ stufo di cercare. 😉🤗 Buona serata a tutti
    1 punto
  12. 1 punto
  13. FILIGRANA ,reticolato di linee ondulate verticali attraversate diagonalmente dall'alto verso il basso dalla dicitura " ll RR POSTE TOSCANE" ne esistono anche senza filigrana ma sono meno ricercati di più non ti so dire.
    1 punto
  14. Avranno fatto la fila alle poste per questo buono😁
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  15. Vedo che è linquettato però non capisco quel bollino blu,per una valutazione meglio aspettare @PostOfficeche ne sa una più del diavolo io ti aggiungo ciò che ho trovato ,pare sia un gran bel pezzo.
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  16. Non sono un esperto ma così a occhio sembra un sigillo in piombo per alimenti, vedo scritto "sale-zucchero" o qualcosa del genere 🙂
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  17. Discussione interessante. Innanzi tutto, incuriosito, sono andato a vedere chi fosse Bernard Poindessault (che ammetto di non conoscere). Ho trovato questo articolo che allego a beneficio di altri: Bernard Poindessault (1935-2014) - CoinsWeekly. Quanto alla classificazione, credo che sia la RIC I (second edition) 251: Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Augustus 251 (numismatics.org) La RIC I (second edition) 253 ha la Pax sul dritto e Ottaviano stante a destra nel gesto della adlocutio: Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Augustus 253 (numismatics.org) Circa l'inserimento degli autori di questa moneta antecedente alla nomina di Ottaviano ad Augustus del 27 a.C., credo che sia stata solo una scelta editoriale, quella di partire dal 31 a.C. (forse perché data della battaglia di Azio che celebra il successo definitivo di Ottaviano?) Ecco cosa contiene la prefazione alla 1^ edizione del RIC I (che non entra nei dettagli della scelta): Non mi sembra di aver trovato altro; magari però qualcun altro potrà aggiungere qualche elemento in più. Perché non ci sia sul RRC onestamente non lo so. Lo stile, certo, ricorda più una moneta repubblicana. Altro non saprei aggiungere. Buona serata. Stilicho
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  18. Autentiche al 100%. Sono state coniate in un periodo di grande inflazione dovuta alle guerre con i persiani in atto. Le prime monete da 40 nummi di Eraclio pesano intorno ai 12 grammi per 32-33 mm di diametro circa. Le ultime pesano intorno ai 6 grammi con un diametro molto più ridotto, tendente ai 22-24 mm.
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  19. 1 punto
  20. Caro @Vincenzo_dr sono tutte banconote facilmente reperibili (in modo particolare le 1-2 lire), le altre sono proprio mal ridotte, l'ultima 10 lire ha un grado di reperibilità "R", ma in quelle condizioni poca roba! Mi spiace. Guido
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  21. Hai perfettamente ragione... GRANDE , ma come fai ci ho messo un'ora a cercare su Google . E devo dire che avevo letto la parola Antiochia
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  22. @folleperifolles riusciresti a condividere foto più nitide? Ecco un altro link con alcune monete attribuite ad Antalcida: https://coinindia.com/galleries-antialcidas.html
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  23. In realtà ho le coordinate del ritrovamento e le immagini della giacitura fuori contesto (vecchie prassi)
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  24. ormai che hai distrutto il contesto, e tolto il testimone dal luogo, tutto è perduto.... vado a piangere da solo in un angolo ..... è il post più violento che abbia mai letto su lamoneta. ASSASSINO
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  25. mah, io non sono così esperto di IV, ma potrebbe benissimo essere una foto con colori che ingannano, o un suberato o simile.. bisognerebbe capire da dove pescarono questa immagine.... forse anche da una collezione pubblica, non lo escludo
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  26. Ecco il risultato dopo un pò di smanettamento... le rotture di conio al diritto sono abbastanza evidenti e il colore riproduce molto quello della monete vera.
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  27. Medaglia simile a questa: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME63W4/70 Ne hanno fatte diverse per le categorie Soldati e Caporali, Sottufficiali, ufficiali, nell'uso della mitragliatrice ecc...
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  28. 1 punto
  29. Non sapevo 😁👌
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  30. Quanto a banconote preparate, ma mai emesse, anche l'Italia ha una sua storia da raccontare. Nel 1942, convinti (un po' troppo ottimisticamente ) che la conquista di Egitto e Sudan fosse ormai imminente, furono predisposte due serie di banconote per l'occupazione di quei territori. Che, come noto, non avvenne mai, e così quasi tutti i biglietti già stampati furono mestamente distrutti petronius
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  31. Da Caulonia, un esemplare dei primi stateri incusi con tondello largo, con la consueta figura di Apollo e cervo ; la moneta, al rovescio, presenta una importante doppia battitura, che interessa sia la figura centrale che la cornice . Sarà il 14 Maggio in vendita Cambi&Crippa 927 al n. 42 .
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  32. Salve, potrebbe essere una copia di questo multiplo di tarì di Carlo I d Angiò https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CIA/3
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  33. Simbolico era ad 1 euro....cinque euro a cranio non è simbolico e non è nemmeno un obolo.
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  34. Un po’ di storia non fa mai male. ” Per commemorare il 50° anniversario della proclamazione del regno d'Italia, furono coniate, in forza del RD 830/1910, delle monete da 50 lire in oro, da 5 lire e 2 lire in argento e da 10 centesimi in bronzo; questa serie è oggi conosciuta con la denominazione di "Cinquantenario". La coniazione di queste monete fu decisa, su proposta del Presidente, durante la seduta della Commissione monetaria del 18 gennaio 1910, nel corso della quale fu scelto all'unanimità il Prof. Domenico Trentacoste quale modellista ed a cui, dopo avere scartato l'idea di raffigurare nella serie monetale in oggetto il monumento a Vittorio Emanuele II, fu lasciata carta bianca nella scelta dei modelli. Nella seduta del 7 maggio del 1910 il Trentacoste presentò alla Commissione un modello per il dritto e due per il rovescio delle monete. Dopo avere decretato un unanime plauso all'autore dei modelli, la Commissione decise di adottare, oltre a quello del dritto, entrambi i modelli del rovescio; uno da utilizzarsi, il più largo nelle linee e con carattere di maggiore ampiezza, per le monete più piccole (2 lire e 10 centesimi) e l'altro, più ricco di particolari e più minuto, per le monete più grandi (50 lire e 5 lire) [Lanfranco 1932b, p. 300]. Queste monete, riportano, nel rovescio, l'allegoria dell'Italia, generata da Roma, che, dopo cinquant'anni di regno sabaudo, da nazione prevalentemente agricola, rappresentata da un aratro infiorito (50 lire e 5 lire) o ornato di frutti e spighe (2 lire e 10 centesimi) è diventata potenza militare, rappresentata da una nave da guerra (50 lire e 5 lire), e commerciale, rappresentata da una nave mercantile (2 lire e 10 centesimi). Carboneri [1915b, p. 843, tab. A1], ripreso poi da altri autori, descrive, probabilmente condizionato dalla presenza della nave sullo sfondo, il tipo del rovescio di questa emissione come "Italia marinara"; tuttavia, la Relazione sui Servizi della Regia Zecca del MdT [1912, pp. 35, 37, 40] non riporta mai il termine "Italia marinara" per questo tipo di monete, ma lo associa, invece, alle monete da 2 centesimi e 1 centesimo (la cui serie comprende anche quelle da 10 centesimi e 5 centesimi) coniate a partire dal 1908 e conosciute come "Italia su prora" o "Donna su prora". Delle monete da 50 lire ne circolarono solo pochi esemplari, poiché ricercati per le raccolte numismatiche [Carboneri 1915b, p. 515]. Tutte le monete di questa serie presentano l'asse del rovescio allineato a quello del dritto, contrariamente a tutte le altre della monetazione che le comprende, che riportano, invece, l'asse del rovescio ruotato di 180° rispetto a quello del dritto. Le monete in argento da 5 lire e 2 lire di questo tipo, presentano l'effigie sovrana rivolta verso sinistra e non verso destra, come era sempre avvenuto e continuerà poi ad essere per le monete di questo materiale. Nonostante la Convenzione con la Lega monetaria latina, causa le mutate condizioni economiche, prevedesse che, a partire dal 1862, le monete in argento da 2 lire, 1 lira, 50 centesimi e 20 centesimi dovessero essere coniate con il titolo di 835 millesimi ed avere corso legale limitato, quelle da 5 lire continuarono ad essere coniate con il titolo di 900 millesimi e ad avere corso legale illimitato. In questo modo la coniazione delle monete da 5 lire in argento veniva riservata unicamente ai privati, proibendosi implicitamente allo Stato di proseguirne per proprio conto la fabbricazione. Per effetto della L 788/1862, i privati conservavano la facoltà di richiedere dalle zecche dello Stato la coniazione delle monete da 5 lire; essi, secondo quanto stabilito dal RD 370/1861, dovevano pagare, quale diritto di coniazione, 1,72222 lire per ogni chilogrammo d'argento fino lavorato; cosicché, l'argento fino monetato a pieno titolo (900 millesimi), dedotti i diritti di coniazione, veniva ad avere il valore di 220,50 lire al chilogrammo. Pertanto, il valore intrinseco delle monete d'argento a pieno titolo era di 222,22222 lire al chilogrammo. Tuttavia, a seguito di quanto stabilito dalla Convenzione addizionale della Lega monetaria latina del 31 gennaio 1874, si cercò di limitare la coniazione di queste monete e, causa la diminuzione del prezzo dell'argento, si procedette al ribasso dell'accetazione in zecca dell'argento, da 220,50 lire a 218,88 lire al chilogrammo, al fine di impedire che i privati richiedessero ingenti coniazioni con lo scopo di lucrare sulla differtenza di prezzo fra il metallo e la moneta [Carboneri 1915b, pp. 296, 299, 340-341, 482]. Successivamente, fu emanata la L 2651/1875, che autorizzava il governo a dare esecuzione alla citata Convenzione del 1874, e, nel 1877, a seguito uno scambio di note diplomatiche tra i Paesi della Lega, si decise, sempre a causa del continuo deprazzamento dell'argento, di sospendere definitivamente in tutti gli Stati la coniazione delle monete da 5 lire. Fu comunque concesso all'Italia di eseguire nel 1878 un'ulteriore coniazione, poi effettuata sia a nome di Vittorio Emanuele II sia a nome di Umberto I, nel frattempo asceso al trono d'Italia. Infine, a seguito della Convenzione della Lega monetaria latina del 5 novembre 1878, fu sancita la sospensione definitiva della coniazione delle monete da 5 lire, salvo poterla eventualmente riprendere tramite l'accordo unanime degli Stati contraenti. L'Italia, ottenne a stento la facoltà di coniare, utilizzando delle piastre borboniche giacenti presso il Tesoro, un ulteriore quantitativo di monete da 5 lire, rinunciando ad utilizzare le altre monete antiche di argento in ulteriori coniazioni del genere [Carboneri 1915b, pp. 300, 348, 477, tab.]. Tuttavia, in Italia, queste monete furono coniate anche nel, 1901, 1911 e 1914. Le monete da 5 lire in argento, del tipo "Italia e Roma genitrice", furono coniate nel 1911 in 60.000 pezzi, per un totale di 300.000 lire [MdT 1912, p. 35; Carboneri 1915b, pp. 886-887, tab. B1; span data-note-bib=303>MdF1940, p. 49, tab. A3]. Tra le monete aventi la legenda del contorno composta dai tre motti fert, in incuso tra nodi e rosette, se ne possono trovare alcune in cui, seppur raramente, per la consunzione, deformazione o rottura, dovuta all'usura delle lettere f, e, r e t poste in incuso sulla ghiera, uno, due o tutti i tre motti si presentano alterati in fekt, fent, fept, feri, ffkt, ffrt, fih, fikt, fkrt, iiki o iirt. Più frequentemente, invece, può capitare che, per l'errata disposizione della ghiera, vi siano delle monete che presentano la legenda del contorno impressa al contrario, ossia quando i tre motti fert appaiono capovolti rispetto alla faccia del dritto.” https://catalogogigante.it/monete-italiane/regno-ditalia/vittorio-emanuele-iii-di-savoia-1900-1936-re/5-lire-1911-italia-e-roma-genitrice-37-mm-24.675-25.075-g-ag/tipologia?mpe=2&aal=2-9-42-0&tip=42-125-0-1523-2
    1 punto
  35. Personalmente per crearmi un gruzzolo di ricchezza ‘dormiente’ preferisco avere le monete perché mi piace possederle e guardarmele.. vuoi mettere avere un bel Marengo di un regnante italiano piuttosto che un lingotto in un blister? Se invece voglio fare una speculazione sull’andamento del metallo, impiegare temporaneamente liquidità, molto più redditizio ed efficiente farlo con ETC.
    1 punto
  36. E' stimato 'rare' un esemplare in Ae da Laranda nella Licaonia, al nome di Filippo I, con al diritto bel ritratto radiato e corazzato dell' imperatore ed al rovescio raffigurazione di Ercole stante con clava e spoglia del leone nemeo . Sarà a breve, il 1 Maggio, in vendita CNG 561 al n. 450 .
    1 punto
  37. Come ulteriore dettaglio riporto l'immagine del segno segreto che l'incisore Giuseppe Masini volle introdurre nella stampa di questi francobolli: come si nota le lettere riportate sui 7 valori compongono il nome dell'incisore. Il problema che si pone in questa tipologia di francobollo è la scelta, forse infelice, del colore rosaceo che ha portato a tonalità con varietà diverse, la carta filigranata non fu mai uniforme nel tempo cambiando di spessore con la distanza dei gigli Borbonici abbastanza ampia per cui, come detto da @PostOffice, non sempre è possibile rinvenire tale filigrana. Inoltre anche la disposizione della filigrana può risultare differente perché i fogli erano disposti a mano sotto il torchio in modo differente. Su alcuni pezzi non è semplice distinguere il segno segreto oppure non è sempre visibile ma molti valori di tale emissione furono falsificati per frodare la posta. Per quanto riguarda il 2 grana postato da @Federr ho alcuni dubbi sullo spessore estero dei margini e sul valore riportato in basso perché esiste un falso con la G senza puntino seguito dal 2 leggermente inclinato a sx...ma c'è bisogna di un'analisi più approfondita. Le foto rimangono foto per cui è sempre consigliabile una perizia accurata ed il mio è un parere da vecchio collezionista ed amante del Regno di Napoli. Comunque è pezzo della filatelia da avere in collezione.
    1 punto
  38. Da Sardi nella Lidia, un esemplare, presentato come " unpublished and unique ", di medaglione in AE, al nome di Caracalla con al diritto busto laureato e corazzato dell' imperatore ed al rovescio raffigurazione del padre Settimio Severo, in veste militare, in atto di sacrificare su altare di fronte a statua di divinità . Sarà il 1 Giugno in vendita LeuNum. 15 al n. 187 .
    1 punto
  39. Italia - Repubblica 2 lire del 1958 - tir: 125.000 1 lira del1958 - tir: 5.280.000
    1 punto
  40. In vita mia ho avuto a che fare con molti criminali (come legale) ma tu @Vel Saties li batti tutti.... È per gente come te che fa dire alle persone che la pena dell'ergastolo non basta.... Ma vieni in Ungheria a fare queste cose e poi vedrai il trattamento.... PS: specifico, per quei pochi che non possedessero una vena spiritosa, che sto scherzando !!!
    1 punto
  41. Ciao,oggi condivido il mio ultimo arrivo. Un sesterzio dell'imperatore Traiano (98-117 d.C.) recante sul rovescio la personificazione dell'Arabia ( regione orientale dei Parti sempre in lotta contro l'espansionismo romano) stante con un fascio di canne in braccio a sinistra, con ramoscello nella mano destra ed un cammello ( o dromedario) in miniatura ai suoi piedi. In exergo la dicitura ARAB ADQUIS ( cioè Arabia acquisita o da conquistare). L'anno di coniazione purtroppo non si può determinare con certezza ma probabilmente può essere ristretto tra gli anni 111/117 d.C. nelle officine di Roma ( periodo in cui si prepararono e si svolsero le campagne militari contro I Parti dell'Armenia e della Mesopotamia della penisola arabica). Un sesterzio celebrativo quindi delle imminenti campagne belliche o dei successi che in queste si conseguivano. Traiano ( designato imperatore non per discendenza dinastica ma per "adozione" da parte del suo predecessore Nerva) era un ottimo militare, grande stratega ed anche uomo di discreto equilibrio e cultura ( doti che gli conferirono il titolo di Optimo Principi) che ben governò l'impero, tanto da essere annoverato tra i cinque imperatori più amati e ricordati dal popolo ( insieme a Nerva, Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio). Tutti imperatori che adottarono i propri successori che diedero vita, grazie al loro operato, al cosidetto secolo d'oro dell'impero. Il sesterzio da esame diretto risulta coniato, ben centrato, con ottimo modulo e peso. Ha evidentemente svolto la sua funzione di moneta con metallo che ha subito l'attacco del tempo e della circolazione ( ma per fortuna, almeno sembra, non quello dell'uomo) restando comunque pienamente leggibile e collezionabile ( ovviamente per me 🙂). Grazie ed alle prossime ANTONIO 33 mm 27,60 g RIC 466
    1 punto
  42. Buona sera a tutti, Questa è la mia, purtroppo oggi forse non vale più il prezzo che l'ho pagata ma è bellissima ❤️. Cosa ne pensate?
    1 punto
  43. Seguo questo tipo di monete da lungo tempo, ne ho in collezione e conservo un notevole archivio fotografico. Nel tempo ho cercato di farmi un'idea ben chiara delle caratteristiche che le monete "buone" dovrebbero avere visto che è abbastanza facile imbattersi in tarocche fatte apposta per abbindolare chi non è ben documentato in materia. Per me la moneta in questione è tarocca. Guardando la contromarca BOMBA e mettendola a confronto con altre monete simili salta agli occhi la differenza tra i caratteri usati e la spaziatura tra di essi. Non credo, vista l'esiguità del numero di monete contromarcate di cui si ha notizie e visto che quest'operazione fu fatta solo a Messina e, per ciò che sappiamo dalle fonti giornalistiche dell'epoca, solo in un sito ben determinato, che ci possano essere stati differenti punzoni per contromarcare le piastre. Inoltre la parola OLIM incisa al contrario è proprio una cosa che non ha ragione di essere in una piastra, peraltro, del I tipo. In genere OLIM era inserito nello spazio presente nella legenda delle piastre del II tipo dando un senso alla legenda così modificata (Ferdinando II un tempo (OLIM) re per grazia di Dio). Chi ha fatto questa taroccatura, alla fine, ha rovinato una piastra, la 32R, molto rara provando a creare un pezzo che avrebbe dovuto spuntare, per le sue carattaristiche di moneta ribattuta e contromarcata, una quotazione molto alta. Spero se la pianga.
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  44. Mi propongo con questa discussione, che forse a qualcuno sarà sembrata strana nei due post iniziali, di incominciare ad illustrare, attraverso la mia collezione di banconote, monete e cartoline, un periodo storico, quello della Seconda Guerra Mondiale, a cui sono particolarmente interessato (sperando di interessare anche voi :)) Ad ognuno (o quasi) dei paesi coinvolti nel conflitto dedicherò (con la dovuta pazienza :rolleyes:) una discussione, cercando di mostrarne le vicissitudini storiche attraverso la numismatica; non pretendo certo di avere la conoscenza assoluta ed ogni intervento o critica sarà bene accetto Le banconote, monete e cartoline che illustreranno le discussioni proverranno, sempre ed esclusivamente, dalla mia collezione; si potranno così purtroppo verificare dei "vuoti" anche per pezzi particolarmente significativi così come molti esemplari, pur posseduti, non saranno mostrati dovendo, per forza di cose, operare una scelta. Anche in questo caso, chi volesse integrare la parte fotografica con pezzi della propria collezione, è il benvenuto Mi sembrava giusto e doveroso iniziare dalla Germania, il paese che ha scatenato la guerra, coinvolgendo progressivamente tutte le altre nazioni. All'inizio del conflitto, la tipologia della circolazione cartamonetaria tedesca era costituita dalle banconote emesse dalla Reichsbank nei seguenti tagli: 10 e 20 reichsmark del 22 gennaio 1929 50 reichsmark del 30 marzo 1933 100 reichsmark del 24 giugno 1935 1000 reichsmark del 22 febbraio 1936 Nell'allegato il biglietto da 20 reichsmark; il personaggio raffigurato è Werner von Siemens, fondatore della famosa industria di elettronica, attiva ancora oggi. petronius
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  45. .....La Germania che Hitler si prepara a conquistare è un paese di misteriose, insondabili profondità Hitler stesso è un personaggio particolare, dotato di indubbio magnetismo. Un diplomatico francese, Fracois-Poncet, scrive di lui: "è un uomo strano, che sogna, sente delle voci, consulta gli astri" E Meinecke, un intellettuale conservatore: "non appartiene alla nostra specie. C'è in lui qualcosa di completamente alieno, come se appartenesse ad una primitiva razza estinta" Hitler si presenta come un salvatore ad un paese colpito da un seguito di catastrofi: la guerra perduta, il trattato di pace umiliante, l'inflazione che distrugge il marco, i milioni di disoccupati, le fabbriche ferme. Il 30 gennaio 1933 Hitler viene nominato Cancelliere del Reich dal presidente Hindenburg. E' un momento cruciale per la storia tedesca: un'aristocrazia orgogliosa e ancora potente accetta il nazismo. I signori della vecchia Germania, i "von" e gli "zu" sapranno, credono, rimettere al passo Hitler e le sue camicie brune. In realtà, accadrà il contrario. petronius
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  46. A questo punto vi starete già chiedendo cosa c'entri il film con la numismatica :unsure: Beh, il biglietto marocchino da 20 franchi allegato alla discussione è del 1943, lo stesso anno di "Casablanca", e poi, proprio lì è stato stampato :D mentre le altre emissioni, prima e dopo la guerra, venivano stampate in Francia. Il Marocco francese, dopo l'invasione tedesca della Francia, passò sotto il controllo della Repubblica di Vichy; in questo periodo è ambientato il film. Gli alleati sbarcarono in Nordafrica l'8 novembre 1942 e l'11 novembre già conquistavano Casablanca. La città fu sede, nel gennaio 1943, della conferenza tra Churchill e Roosevelt nella quale fu deciso che gli Alleati non avrebbero accettato niente di meno che una resa incondizionata delle forze dell'Asse ;) ciao. petronius B)
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