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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/09/24 in Risposte

  1. Finalmente sono riuscito a coronare un piccolo sogno biblionummofilo, ho completato la serie di opere di Gianrinaldo Carli dedicate alla numismatica e alla storia monetaria italiana, si tratta di un insieme che cercavo da anni e che, anche grazie alle segnalazioni di @Ricky97, a cui ovviamente reitero i ringraziamenti, sono riuscito da poco a completare... e ne sono molto orgoglioso in quanto il suddetto insieme contiene la prima storia delle monete e zecche italiane dal medioevo al settecento, redatta in maniera organica e sistematica da un solo autore, una vera miniera di notizie ancora oggi molto interessanti e non facili a reperirsi, arricchita da tabelle con valori di monete e merci e tavole illustrate di monete... Di seguito posto le immagini delle opere contenute nei sei volumi...
    4 punti
  2. Ciao a tutti, oggi condivido con voi una delle ultime new entry nella collezione, un dupondio di Antonia Minore coniato da Claudio in onore della madre, mi ha colpito particolarmente il bellissimo ritratto di Antonia, ha un fascino quasi ipnotico. Visto che ho quasi concluso la classica "una moneta per Imperatore" (mi mancano ancora due dei Tre Moschettieri, Otone e Vitellio) del periodo della mia collezione, da Augusto fino a Commodo (ma sto includendo anche i Severi piano piano), sto cercando di uscire dalla lista standard dei singoli Imperatori per introdurre nella collezione anche altri personaggi, non certo di poco conto, che sono stati protagonisti assieme a loro della storia romana. Dopo Agrippa e Germanico mi è sembrata una bella cosa aggiungere anche una fanciulla visto che di quel periodo non ne avevo ancora nessuna 🙂 Una breve nota storica scopiazzata qua e là: Antonia Minore, 31/36 a.C. - 37 d.C. (minore per distinguerla dalla sorella maggiore dello stesso nome, che sposò un Lucio Domizio Enobarbo e fu la nonna paterna di Nerone) , figlia di Marco Antonio e Ottavia Minore (sorella di Augusto), nipote di Augusto, moglie di Druso Maggiore, madre di Germanico e Claudio. Muore durante il regno di Caligola, suo nipote. Secondo Svetonio la morte fu causata da una malattia dovuta ai maltrattamenti subiti proprio da Caligola anche se non esclude che il nipote si sia limitato "semplicemente" ad avvelenarla. Secondo Dione Cassio invece Caligola le ordinò di suicidarsi perchè lo rimproverava. Certo è che quando si parla di Caligola non si sa mai dove si va a finire 😵‍💫 Ma veniamo alla moneta: Antonia (coniato da Claudio), Dupondio, Roma, 41-50, RIC 92 12.48g X 28mm, AE D/ ANTONIA AVGVSTA; busto drappeggiato R/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP; S - C; Claudio con simpulum Aggiungo anche un busto dell'Augusta esposto al Louvre: Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo
    3 punti
  3. Anche le hostess!
    3 punti
  4. Salve. Condivido un Coronato di Ferdinando I D'Aragona. E' ribattuto su altro Coronato. La ribattitura altera la legenda. Sigla " I ". Peso di gr.3,98 . Proviene dall'ultima asta SIMA e faceva parte della importante collezione di Fabrizio. Si tratta di un interessantissimo Coronato, già passato in asta NAC nel dicembre 2012 (asta 69, lotto 699), ex collezione Archer M. Huntington. Saluti.
    3 punti
  5. Buongiorno Recentemente passato in asta sul noto sito, questo bel Tornese con Cornucopia di Filippo II del 1575 . Curioso il segno circolare del compasso che delimita le legende.
    3 punti
  6. Zecca di Gubbio, mezzo baiocco, battuto sotto Clemente XI (1700 - 1721), Muntoni, 255. Ciao Borgho
    2 punti
  7. Imitativa di Tetrico I, tipologia PAX AVG. Da notare al rovescio la "specchiatura" della raffigurazione e anche della legenda stessa! Pezzo carino con stile marcatamente imitativo.
    2 punti
  8. NAPOLI Repubblica napoletana (1648) Da 15 Grana 1648 var. sigla X AG (g 4,31) questo esemplare -a mio giudizio- si caratterizza per la lettura completa dell’anno 1648. Avrei però un quesito da sottoporre con riferimento al lavoro di Pietro Magliocca, La moneta napoletana dei re di Spagna nel periodo 1503 - 1680 (Nomisma, 1a Edizione 2020), pagg. 254-255. Vengono catalogati al riguardo due tipi: a) tipo GAC/S b) tipo GAC/M Ricordo che al D/ viene rappresentato il busto di San Gennaro mitrato, con la mano destra benedicente e con quella sinistra che tiene un pastorale ed un libro sul quale sono poggiate due ampolle; a destra, le sigle mentre a sinistra è presente il contrassegno. Mentre al R/ abbiamo lo stemma coronato con all’interno la scritta SPQN (Senatus PopulusQue Neapolitanus). Il tipo GAC/S (Magliocca 1 pag. 254) non riporta tra le varietà il contrassegno della “X”, presente invece tra le varietà di cui al tipo GAC/M (Magliocca 2 pag. 255). Le iscrizioni circolari sia per il D/ sia per il R/ sono uguali per entrambi i tipi. D/: ^S^I^REGE^ET^PROTE^NOS (data) R/: ^HENR^DE^LOREN^DVX^REI^NEAP Il dubbio nasce sull’esatta interpretazione/lettura della sigla sull’esemplare postato. In sintesi, secondo voi, si tratta di GAC/S ovvero di GAC/M ? Grazie per qualsiasi contributo. Domenico
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  9. Buongiorno a tutti! Condivido con voi un mio recente acquisto: una piccola imitativa di Gallieno. Al diritto leggo IM[P GAL]LIENVZ A; al rovescio... ci si può sbizzarrire, ma forse AV. Molto piccola, molto leggera: 13 mm e 1,38 g Quale potrebbe essere l'ambito produttivo? Il ritratto, più che Gallieno, mi ricorda Tetrico padre o Vittorino, ma la legenda, pur se parziale, sembra abbastanza chiara. Non credo poi che per gli "imitatori" fosse un problema l'aderenza al vero del volto imperiale. Qualsiasi commento, spunto di riflessione proposta di attribuzione è benvenuto!
    1 punto
  10. Avrei dovuto aprire questa discussione questa mattina ma sono stato preso da altro. Infatti oggi 6 Maggio nasce ufficialmente il primo francobollo. Un augurio a tutti noi per tanto divertimento e buon collezionismo a tutti. Il primo...
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  11. Buonasera Forumisti la serie dei mezzi scudi di Vittorio Amedeo III è una serie lunga vent’anni e secondo il mio modesto parere, decisamente affascinante. Mentre il massimale maggiore è veramente difficile da reperire, soprattutto in elevata qualità (e’ di fatto un monotipo, si conosce infatti solo la data 1773, anche se viene citato da alcuni autori anche il millesimo 1776, ma mai apparso e probabilmente inesistente), il mezzo scudo è molto più facile da trovarsi, in particolare per le annate più comuni. Lo scudo invece è rarissimo (R3), molto probabilmente perché l’elevato valore nominale dell’epoca ne fece un esperimento non riuscito se destinato alla circolazione. Dei mezzi scudi posseggo cinque millesimi in collezione ed è molto interessante notare come l’iconografia in vent’anni non sia mai cambiata ed è molto connotata nel periodo storico in cui ha circolato, evocando immagini decisamente settecentesche, sia nel profilo del regnante (capigliatura e abbigliamento) al diritto che nello stemma sabaudo al rovescio. Come per tutti i Savoia antichi reperire la massima conservazione di questa monetazione e’ estremamente difficile. Da tempo in collezione, presento stasera a Voi un esemplare del primissimo anno di coniazione, il 1773, in elevata qualità (periziata FDC) e con attraente patina riposata da monetiere. Personalmente non ho mai visto esemplari superiori a questo, tanto è vero che la giudico R3 e non R2 come tutti i cataloghi proprio per la conservazione. Grazie dell’attenzione e un affettuoso saluto a tutti
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  12. Oggi vorrei condividere con voi il fatto che dopo aver preso nei mesi scorsi alcuni frammenti di monete del cosiddetto “Sirmium Group”, comunemente chiamate “silique gepide”, e dopo aver fatto venire la scimmia di queste monete barbariche al mio vicino di casa ricco, ho fatto la follia pure io ed ho deciso di pancia di acquistare due esemplari per me molto interessanti. Non ho disponibilità economica e come ho ripetuto più volte mi interessa più avere un catalogo di foto e dati che monete fisiche ma queste ho voluto portarle a casa. Si tratta di due monete da 1/4 di siliqua a nome di Giustiniano I il cui busto a destra campeggia al diritto. Certo, sono ben lungi dall'essere perfette e "fior di conio" come vorrebbero tutti i collezionisti ma io ho gli occhi a cuoricino lo stesso. La prima delle due monete appartiene alla serie con rovescio con legenda assimilabile a INVICTA ROMA (Gennari / @Poemenius 2017 Tipo 7 – Giustiniano I – INVICTA ROMA, Faltin 2019 Gruppo Q3a: "Con legenda al rovescio"). Questo è un'emissione davvero rara. Sia Faltin che Alain nelle loro opere elencano tre esemplari ciascuno, di cui due corrispondenti. Le altre monete che conosco (quella in mio possesso e altre citate da Asolati e comparse in aste Rauch e Numismatik Naumann) hanno tutte in comune almeno il conio al dritto che sembra essere il fil rouge di questa produzione. Gennari scrive (p. 75): “All'interno delle monete intitolate a Giustiniano il dritto O98 (quello qui incriminato ndr) crea un fondamentale legame di conio perché mostra inequivocabilmente che l'INVICTA ROMA e la moneta anepigrafica con monogrammi semplificati, anche se retrogradi, sono tutti legati e erano tutti contemporanei." Forse @Poemenius possiamo pensare, sulla scorta dell'analisi della consunzione del conio di diritto negli esemplari superstiti, che il tipo col rovescio epigrafico sia stato messo in produzione leggermente prima di quello anepigrafico che presenta tendenzialemente dei diritti più consunti? Solo Faltin elenca una moneta in suo possesso che non ha alcun collegamento con altri conii e quindi si distingue dalle altre. Sinceramente, però, non mi fa una buona impressione in foto ed il fatto che sia un unicum così slegato da tutto il resto della produzione mi lascia dei dubbi. Penso che in tutto possano essere "in circolazione" una decina/quindicina di esemplari tra monete con rovescio con legenda più corretta e quelle con legenda degenerata o illetterata come la mia. Una produzione piuttosto limitata allo stato attuale delle nostre conoscenze. La seconda moneta (che deve ancora arrivare in realtà), invece, appartiene alla serie anepigrafe al rovescio con monogramma in corona (Gennari 2017 Tipo 8 – Giustiniano I – rovescio anepigrafico, Faltin 2019 Gruppo Q3b.2: Ghirlanda e monogramma con lettera ‘T’ o ‘I’). Con la moneta precedente, come ho già scritto, ha in comune la stesso conio del diritto e, infatti, i diritti delle due monete sono totalmente sovrapponibili, al netto di fratture e usure. Altra cosa per me estremamente affascinante riguardo alla seconda moneta è il fatto che il conio di diritto (che, ripeto, era già stato utilizzato anche nell'emissione di cui sopra) sia stato "spremuto" come un'oliva, se mi consentite, e che sia stato utilizzato anche quando questo si è rotto ed era estremamente usurato. Infatti, se si osservano i dettagli del dritto della foto, a parte un segno sul volto dell'imperatore (da ore 10 a ore 4), le incisioni di alcuni capelli risultano piuttosto nette e precise mentre il resto del volto e le lettere sono molto mescolate a causa del consumo del conio. Per quanto riguarda i riferimenti bibliografici ed i rapporti diretti di conio, la prima delle due monete presenta la stessa coppia di coni dell'esemplare Münzzentrum Rheinland, Asta 176, Lotto 615, 11-12.05.2016 citato da Faltin al n. 3a.2 pagina 55 che presenta al contrario una pseudo-leggenda che personalmente, ma sulla scorta della lettura di Alain, ho letto come: IИIΛOΛI+[...](...)* Si tratta di una variante "degenerata" creata da maestranze analfabete (?) che imitano formalmente ma non sostanzialmente il rovescio con la legenda corretta mentre anche il monogramma di derivazione teodoriciana lo troviamo in forma retrograda. La seconda delle due monete è esattamente la Gennari 172b p. 183 e presenta la stessa coppia di matrici dell'esemplare della collezione Faltin 3b.1 p. 156 (che però, considerato il grado di consumo in particolare del conio al dritto, è stato sicuramente realizzato prima della mia copia). @Poemenius: se servono dati ed esemplari sono a tua disposizione.
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  13. @ARES III Vai con il tasto destro del mouse e clicca "apri collegamento in una nuova finestra". Ciao. Stilicho
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  14. Asta Varesi 83 di oggi. NAPOLI CARLO DI BORBONE (1734-1759) 120 Grana 1736 D/ Stemma coronato R/ Il Sebeto sdraiato sulla riva del fiume; sullo sfondo il Vesuvio MIR 334/3 P.R. 23a Ag g 25,37 mm 41 • Bella patina con iridescenze: Ex Aurora 25/211 SPL÷FDC.
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  15. Vanno esaminate sul palmo della mano Tuttavia,se le foto provengono da un'asta vuol dire che la casa d'aste ha esaminato la Bolla e che la ritiene autentica Andrebbe visto il bordo odjob
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  16. e’ solo un modo per spaventarti e ottenere di silenziarti. Non hanno i mezzi per perseguire quanto minacciano. Si comprende subito che sono loro nel torto e cercano di abbaiare per spaventare e nascondere le magagne. sono loro con tutta probabilità ad avere una reputazione dubbia sul mercato non tu.
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  17. Il primo, come scritto a grandi lettere sullo stesso, è COMMON Sono titoli belli a vedersi, e sicuramente piacevoli da collezionare, ma altrettanto comuni e poco costosi. In media, tra i 5 e i 10 euro https://www.ebay.it/itm/174776232955 Coty è una multinazionale di profumeria https://www.coty.com/ Il secondo non lo conosco, ma il fatto che sia recente e dalla grafica non proprio accattivante (poi è questione di gusti, ma uno dei motivi principali per cui si collezionano questi titoli è la bellezza, e qui proprio non ci siamo), mi fa pensare che anche in questo caso il valore non sia elevato. Certo, se lo vende Bolaffi... petronius
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  18. Complimenti per la moneta la trovo molto bella ed anche per la tua collezione che mi sembra di aver capito e' abbastanza completa e ricca di nominativi.
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  19. Bravo! 30 anni fa si tenevano aste con rinfreschi, affitto sale hostess etc. I volumi erano molto piu bassi di realizzo idem ( nessun dubbio che l’apprezzamento di valore delle monete buone - in media - ha superato di gran lunga la perdita di potere d’acquisto nel tempo) e le commissioni allora erano il 15% o anche meno … oggi con internet si dimezzano i costi ( non ne parliamo per le aste solo via elettronica) di cataloghi stampati ne bastano molto meno e i rinfreschi sono comunque rari.. come la mettiamo? 😁
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  20. Bronzo di Traiano (Sidone, Fenicia) che raffigura al rovescio Cadmo in piedi su prora di nave, col braccio destro teso in avanti e testa girata all’indietro (Gorny & Mosch, Auction 237, 7-8 March 2016). Lot 1681. Estimate: 120 EUR. Lot unsold. RÖMISCHE PROVINZIALPRÄGUNGEN PHÖNIZIEN SIDON Trajan, 98 - 117 n. Chr. AE (12,41g). 117 n. Chr. Vs.: ΑΥΤΟ ΝΕΡ ΤΡΑΙΑΝΩ ΚΑΙ, drapierte Büste mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: ΣΙΔΩΝΟΣ ΝΑΥ/ΑΡΧΙΔΟΣ, Kadmos auf einer Prora n. l. stehend, den r. Arm vorgestreckt, den Kopf n. r. zurückgewandt, im Feld l. Datierung ZΚΣ. SNG Cop. 252; BMC 218; RPC III 8633. Grüne Patina, ss apollonia
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  21. Buona, per me un QBB/BB, per via dell'usura sull'aquila e vari segni sul 25
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  22. Hai ragione, ma ci sono stato anche un bel po a far le foto, non sono proprio capace
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  23. Per forza non sembra argento.... il 25 centesimi è stato coniato in nichel
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  24. Sono davvero contento tu sia riuscito a completare la serie e ad aggiungere questa importante opera alla tua - già notevole - collezione! Complimenti!
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  25. Anche questa brutta foto. Storia dell' oggetto postale: Il 23 dicembre 1986 la Voyager completò il primo volo intorno al mondo senza scalo e senza rifornimento di carburante. Il Voyager, un velivolo unico nel suo genere, costruito quasi interamente con materiali compositi leggeri a nido d'ape e carico di carburante, decollato dalla base aerea Edwards, California, alle 8:01:44, ora solare del Pacifico, il 14 dicembre 1986, e ritornò 9 giorni dopo alle 8:05:28, ora standard del Pacifico, il 23 dicembre 1986. Per il loro volo da record, i piloti Dick Rutan e Jeana Yeager, il progettista Burt Rutan e il capo equipaggio Bruce Evans hanno guadagnato il Collier Trofeo, il premio più prestigioso dell'aviazione. Voyager è il risultato di sei anni di progettazione, costruzione e sviluppo da parte di un talentuoso team di individui. L'aereo è stato progettato da Burt Rutan, fratello di Dick, un noto progettista di aeroplani autocostruiti come VariViggen e VariEze e aerei aziendali come il Beech Starship. La Voyager è stata costruita in 18 mesi da Dick Rutan, Jeana Yeager e Bruce Evans. (Fonte web) I due annulli postali di partenza del 14 dicembre 1986 e quello di arrivo del 23 dicembre sono gli annulli postali speciali della Edward Air Force Base in California, che annullano un francobollo da 22 cent flag emissione del 1985. Ci sono anche le firme dei piloti, bisogna vedere se sono pre-stampate sulla busta, o scritte di loro pugno dai piloti. Oggetto puramente filatelico - commemorativo, collezionabile da interessati del settore.
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  26. In realtà non si tratta di una semplice variante di legenda ma di una diversa tipologia rispetto a quella descritta dal CNI. Nella moneta qui presentata, infatti, nel verso manca completamente la rappresentazione del tempio sostituito nel campo dal monogramma I O h posto a triangolo attorno a una croce; moneta identica a quella presentata alla post #11 della discussione in collegamento. Il nominale, in considerazione di peso e diametro, mi sembra più vicino al mezzo grosso circolante nell'area che non al denaro. Mario
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  27. Segnalo la notevole performance di un esemplare del didramma citato sopra nella Künker 402 nel marzo di quest’anno dove ha raggiunto un hammer di 3400 EUR dalla base di partenza di 400 EUR. Lot number: 762. Lot description: GRIECHISCHE MÜNZEN. CYRENAICA. KYRENE. AR-Didrachme, 308/277 v. Chr.; 7,80 g. Karneioskopf l.//Silphium, l. Monogramm, r. Stern. BMC 238; SNG Cop. 1238. Kl. Kratzer, sehr schön. Erworben 2001 bei der Firma Blancon, Hannover. Zur Zeit der Prägung dieses Stückes war Magas, ein Halbbruder des Ptolemaios I., Gouverneur von Kyrene. Der Silphiumhandel machte Kyrene reich - in Rom wurde Silphium mit Silber aufgewogen. Die Pflanze galt lange als ausgestorben, sie soll jedoch in Libyen wiederentdeckt worden sein. Siphium wurde sowohl als Gewürz als auch als Heilmittel verwendet. Über die Verwendung als Gewürz berichtet uns der Meisterkoch Apicius in seinem Werk "De re coquinaria". Das gegenüber dem kyrenäischen minderwertigere parthische Silphium (Ferula asafoetida) wird heute noch in der indischen Küche eingesetzt (unter der Bezeichnung "Hing", besonders bei Gerichten mit Hülsenfrüchten) - es hat einen intensiven, knoblauchartigen Geschmack. Der hohe Preis des Silphiums erklärt sich aber wohl hauptsächlich durch seine Verwendung als Verhütungsmittel (siehe Riddle, Coins and Contraceptives: The Plant that made Kyrene Famous, in: The Celator Vol. 17, 12 (2003), S. 34 f.). Eine pikante Anspielung darauf findet sich bei Catull (Carmina 7): "Sagen soll ich, wie viele deiner Küsse, Liebste Lesbia, mir genug sind und zuviel sind? - So viel Körner Sandes die Libysche Wüste In dem Silphiumtragenden Cyrene Zwischen Ammons Orakel und des alten Battus hochgeheiligtem Grabmal aufweist, (...). Estimate: 400 EUR. Price realized: 3,400 EUR. apollonia
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  28. Congratulazioni per l’ aggiudicazione @Releo. Non me ne intendo ma capisco che è una moneta rara e importante. E poi avere in collezione un esemplare della collezione di Fabrizio a me renderebbe orgoglioso a prescindere ✌️👍
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  29. TRUFFATORI CHE NON SIETE ALTRO! VOLETE DIRE CHE QUESTA RARISSIMA VARIANTE DI 1000 LIRE CON SCRITTE STAMPATE DIRETTAMENTE DALLA ZECCA E GARANTITA CON PEDIGREE NUMISMATICO PERIZIATO DAI PIÙ BRAVI PERITI ITALIANI ED EUROPEI E' UNA PATACCA?? IN GALERA TUTTI, DISONESTI! FARABUTTI!
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  30. Lo so, e ci sono rimasto molto male. Non condivido la decisione slovena perchè in realtà a livello locale la caduta del "muro" e la stessa piazza Transalpina/Trg Evrope sono diventate uno dei principali simboli di ritrovata pacifica convivenza fra le comunità di Gorizia e Nova Gorica. E' qualcosa di realmente sentito da molti, come dimostrano le varie iniziative ludiche o culturali che spesso si organizzano, ma soprattutto come hanno dimostrato le manifestazioni simboliche di solidarietà durante il COVID, quasi tutte spontanee.
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  31. In merito a tale complesso argomento occorrono almeno un paio di precisazioni, in primo luogo è vero che le valute usate nelle varie piazze erano molteplici ma bisogna considerare che quelle usate principalmente nel commercio internazionale e nei grandi scambi erano sempre poche, nel periodo altomedievale vennero usati dapprima solidi e iperperi bizantini, in alcuni casi anche monete di derivazione islamica come dinar o quarti di dinar, quest'ultimi soprattutto in Italia meridionale ma anche in alcune piazze come Pisa e Genova, poi nel tardo medioevo, dal trecento in poi, dominarono fiorini e ducati d'oro, i primi nelle piazze dell'Europa occidentale e centrale (Spagna, Francia, Germania, Fiandre, Boemia e Ungheria) i secondi nel levante mediterraneo (Isole dell'Egeo, Anatolia, Cipro, Siria ed Egitto fino all'India), gli operatori mercantili che viaggiavano e commerciavano a livello internazionale si procuravano e usavano preferibilmente tali valute, ma in ogni caso va sempre tenuto conto che il saldo in moneta occupava solo parte degli scambi che normalmente, soprattutto in occasione delle fiere internazionali (Ginevra, Lione, Piacenza, etc..) avveniva merce contro merce, ciò che rimaneva in più da saldare per completare lo scambio poteva essere appunto evaso in monete, generalmente mediante strumenti creditizi come le lettere di cambio che comprendevano i costi del passaggio da una valuta all'altra a seconda delle piazze in cui erano emesse... In secondo luogo bisogna sempre ricordare che la moneta usata negli scambi internazionali in epoca medievale e moderna e per tutto il periodo del gold standard (fino alla prima guerra mondiale sostanzialmente) era a carattere "reale", cioè valeva per il metallo prezioso contenuto, la moneta cosiddetta fiduciaria, il cui valore non era legato al metallo prezioso ma era stabilito più o meno arbitrariamente dall'autorità pubblica che la emetteva, era in quei periodi limitata al solo mercato interno a ciascun paese e agli scambi ordinari e minuti del quotidiano, in pratica le monete d'oro e quelle d'argento di grosso modulo ed alto intrinseco potevano essere tutte usate ovunque da ciascun viaggiatore che le portasse con sè dal proprio paese, erano sostanzialmente valutate a peso di metallo come "moneta merce" trascurando ovviamente il valore nominale attribuito loro nei paesi di emissione, ogni piazza soprattutto in epoca moderna si era dotata di organizzazioni e istituzioni apposite che avevano il compito di preparare tariffe e bandi con cui ogni moneta a carattere internazionale, soprattutto quelle più diffuse, era ragguagliata alla valuta propria della piazza di riferimento... Un esempio classico di scambi monetari a grande distanza in epoca moderna è il grande commercio internazionale tra mercanti europei e paesi orientali, Impero Ottomano, Persia, India e Cina, dal cinquecento in poi, animato da enormi quantità di argento monetato, soprattutto in forma di pezzi da otto reales spagnoli o delle colonie spagnole, che venivano radunati in massa e trasportati attraverso il Capo di Buona Speranza nei mercati orientali in cambio delle merci locali, spezie, seta, cotone porcellane, prevalentemente, tali monete valevano per il loro peso e quantità d'argento contenuto, in Persia e India dopo essere state pesate nelle dogane dei porti di arrivo, Bandar Abbas, Ormutz e Surat, venivano portate nelle zecche locali per essere fuse e con il metallo ottenuto coniare monete tipiche di quegli imperi, gli abbasi e le rupie... Per approfondire al meglio gli arcani del monetame in epoca medievale ecco il testo a mio avviso migliore: https://www.amazon.it/Money-its-Use-Medieval-Europe/dp/0521375908/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=3NZUYDW0FBQE5&dib=eyJ2IjoiMSJ9.r_tfbu2LTbie8sVq6M6Y5lVianrPRKh_cQDzABQdN1Q3J1h5Q9Azy6DQmZlStsHLEr9gICosjYy6rReMcfXnTOAP6F8yfJGh-XGjBQPyg7g.k_rTgKxY9UsTxdYgnnqmovaXi071BOju7fWAjW0ndkk&dib_tag=se&keywords=spufford+money&qid=1715189838&sprefix=spufford+money%2Caps%2C113&sr=8-1
    1 punto
  32. Dalla colonia romana di Deultum nella Tracia ( odierna Bulgaria ), un esemplare in AE al nome di Diadumeniano, con al diritto busto dell' imperatore ed al rovescio particolare raffigurazione di Cupido alato che cavalca un delfino . Sarà l' 8 Giugno in vendita Numisfitz 4 al n. 645 .
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  33. Buonasera, trovato nel sito di Moruzzi......
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  34. Spagna L'unica moneta commemorativa spagnola in alluminio. 50 centavos del 1980 - tir: 15.000.000
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  35. Ciao , Tetras , ca. 420-410 BC , Kamarina, Sicily Camarina was a Greek Polis on the South coast of Sicily reference nr. : SNG Cop. 169 / SNG München 415 Regards from The Netherlands, Ajax
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  36. 1 punto
  37. Per queste monete solitamente Il presunto errore è riferito al verso della scritta 'DECUS ET TUTAMEN' definendolo 'capovolto'. Come quasi tutte le monete che hanno una dicitura sul contorno, compresi i nostri due euro per esempio, finiscono per essere coniati in maniera casuale senza generare alcuna rarità, normalmente è preso di mira il pound del 1983, ma anche le sterline di altre date compreso questo presentato del 1993 Queste monete con la scritta che si legge nel verso giusto con il busto di Elisabetta II in evidenza in alto, o con la scritta che si legge nel verso giusto con in evidenza lo stemma in alto, non hanno nulla di anomalo, purtroppo questi inesistenti errori di conio hanno invaso le vendite online (vedi ebay), e solitamente vengono proposti a prezzi assurdi. C'è chi senza fare ricerche, o non chiedendo come in questo caso, vedendo quei prezzi irresistibili mette le sue monete in vendita e con un copia-incolla le definisce "rari errori di conio". La mia l'ho presa per un euro al mercatino.
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  38. Buona Giornata. Questo è un mio resoconto circa la moneta da 15 grana battute durante la Repubblica Napoletana del 1648, "Note sul 15 grana della Reale Repubblica Napoletana con la sigla GAC/S" publicato sul numero 6 del 2023 di Panorama Numismatico. Per chi vuole buona lettura. 13-20 Cutolo 15 grana Repubblica napoletana-1.pdf
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  39. Da: LE OSELLE NELLA STORIA DI VENEZIA di Luigi Sabetta, in Numismatica, 1953-54, Anni XIX-XX Rivista bimestrale di Numismatica - Medaglistica - Glittica - Sfragistica “Nelle oselle dei sei Dogi che si susseguono fino al 1763 non abbiamo … più allusioni ad avvenimenti politici o militari, ma solo illustrazioni di opere pubbliche ed artistiche o di particolari feste e cerimonie tipicamente veneziane. Sono così ricordati i lavori per regolare il corso del fiume Adige, l'aumento della flotta ed ampliamento del porto, la costruzione del nuovo Bucintoro, negli anni IV, V e VI di Alvise Mocenigo III; il trasferimento dalla Francia a Venezia dei resti mortali del santificato Doge Pietro Orseolo nel secondo anno di Carlo Ruzzini; l'invio della Rosa d'Oro da parte del Papa Clemente XIII (il veneziano Carlo Rezzonico), il completamento della Torre dell'Orologio (8) negli anni VIII e IX di Francesco Loredan; la restaurazione delle antiche carte geografiche dei primi navigatori veneti con cui venne adornata la sala dello Scudo di Palazzo Ducale nell'unico anno del dogado di Marco Foscarini. Predomina però in tutte queste oselle un ritorno ai vecchi simboli tradizionali, come in quelle di Alvise Pisani e dei primi anni di Pietro Grimani, o a soggetti nuovi di ispirazione religiosa, come nelle ultime di Pietro Grimani (quelle degli anni VIII, IX e X alludono alla controversia con la Santa Sede e con l'Austria per la giurisdizione religiosa del Patriarcato di Aquileja) e nelle prime di Francesco Loredan, che ci presentano eleganti figurazioni e volute del più puro stile baroccco.”
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  40. SPL al dritto mi sembra troppo severo dalle Foto non percepisco i segnetti di lucidatura, erano segnalati dalla casa d’Aste?
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  41. DE GREGE EPICURI Stavolta ho preso una monetina dall'aspetto poco eclatante, ma non molto comune. E' un bronzetto ispanico, della COLONIA PATRICIA, per Augusto; pesa 3,13 g e misura 14-15 mm. Al D testa di Augusto a sinistra; la scritta, non del tutto leggibile, è: PER CAE AUG. Al rovescio, quattro strumenti sacrificali: patera, aspergillum, urna (piccola brocca) e lituus. Dovrebbe esserci la scritta COLO PATR ma mi pare di non leggere nulla.
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  42. CNG ELECTRONIC AUCTION 561, LOTTO 463, 1 mag 2024 Base d’asta: 150 USD. Valutazione: 250 USD Lotto 463. CYPRUS, Koinon of Cyprus. Vespasian. AD 69-79. Æ (26.5mm, 13.02 g, 6h). Dated “New Holy Year” 8 of Vespasian (AD 75/6). Laureate head right / Temple of Aphrodite at Paphos, with conical xoanon between stars; candelabrum on each side of building; paved semicircular courtyard in foreground; H (date) in legend. Parks 13a; RPC II 1821; BMC 20. Rough brown patina, pitting. Good Fine. Ex Errett Bishop Collection (FORVM Ancient Coins inventory RP93143). apollonia
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  43. Hai ragione, ma in astratto. Secondo il mio parere invece, in concreto, fino a che le monete di grande conservazione e rarità tirano come sta succedendo ormai da anni le Case d’Asta non hanno alcun interesse a modulare le percentuali di diritti perché tanto vendono ugualmente.
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  44. Negli ultimi anni si é assistito - inutile negarlo - ad un consistente aumento delle commissioni pagate dagli acquirenti. La causa principale é solo una, già evidenziata dall'amico Arturo: il numero delle Case d'Asta é cresciuto (e molto) e di conseguenza ne é scaturita una concorrenza feroce ad accaparrarsi il materiale migliore, con conseguente ribasso della percentuale pagata dal venditore che, ora più di un tempo, ha un maggior peso a livello contrattuale Calando le entrate da una parte é indispensabile aumentarne altre, se si vuole stare in piedi e dare anche certi servizi al cliente. Servizi che vanno da quelli immediati e visibili (cataloghi cartacei, sedi d'asta accoglienti e sicure, catering, certificati fotografici ecc) a quelli meno visibili ma non per questo poco importanti come, ad esempio, una garanzia che va ben oltre i limiti di legge (almeno per alcune Ditte, di solito quelle iscritte all'IAPN) Parallelamente sono cresciuti anche i costi vivi (fotografia, stampa e spedizione del catalogo, assicurazione ecc ecc) ed organizzare una vendita ha un costo non indifferente: da 30 a 100mila Euro (da pagare comunque vada l'asta....) Consideriamo inoltre che in Italia (credo unica nazione al mondo) i diritti d'asta sono gravati dal 22% di IVA. Questo vuol dire che quando espongo agli acquirenti un 18% (che prima o poi dovrò purtroppo aumentare), nelle mie tasche arriva meno del 15% (per la precisione il 14,75%). La stessa percentuale, per una ditta inglese, francese, tedesca o sammarinese, é pulita, va tutta a far utile. Altra caratteristica esclusivamente nazionale: nel catalogo non può essere inserito materiale di proprietà della Ditta venditrice (non chiedetemi il perché.....mi sfugge la ratio). Inutile dire che (gran) parte di quanto venduto in qualsiasi altro Paese é invece di proprietà della Casa d'Aste, che già guadagna col solo incremento del prezzo di martello.
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  45. C’è chi già ora chiede il 27% all acquirente . diciamo che in caso di catalogo, sala , rinfresco , ecc ecc certe commissioni ci possono stare … quando invece trattasi di aste on-Line , forse , il continuo lievitare delle commissioni lo trovo poco giustificato ..
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