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  1. Scudo1901

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/09/24 in Risposte

  1. Finalmente sono riuscito a coronare un piccolo sogno biblionummofilo, ho completato la serie di opere di Gianrinaldo Carli dedicate alla numismatica e alla storia monetaria italiana, si tratta di un insieme che cercavo da anni e che, anche grazie alle segnalazioni di @Ricky97, a cui ovviamente reitero i ringraziamenti, sono riuscito da poco a completare... e ne sono molto orgoglioso in quanto il suddetto insieme contiene la prima storia delle monete e zecche italiane dal medioevo al settecento, redatta in maniera organica e sistematica da un solo autore, una vera miniera di notizie ancora oggi molto interessanti e non facili a reperirsi, arricchita da tabelle con valori di monete e merci e tavole illustrate di monete... Di seguito posto le immagini delle opere contenute nei sei volumi...
    4 punti
  2. Ciao a tutti, oggi condivido con voi una delle ultime new entry nella collezione, un dupondio di Antonia Minore coniato da Claudio in onore della madre, mi ha colpito particolarmente il bellissimo ritratto di Antonia, ha un fascino quasi ipnotico. Visto che ho quasi concluso la classica "una moneta per Imperatore" (mi mancano ancora due dei Tre Moschettieri, Otone e Vitellio) del periodo della mia collezione, da Augusto fino a Commodo (ma sto includendo anche i Severi piano piano), sto cercando di uscire dalla lista standard dei singoli Imperatori per introdurre nella collezione anche altri personaggi, non certo di poco conto, che sono stati protagonisti assieme a loro della storia romana. Dopo Agrippa e Germanico mi è sembrata una bella cosa aggiungere anche una fanciulla visto che di quel periodo non ne avevo ancora nessuna 🙂 Una breve nota storica scopiazzata qua e là: Antonia Minore, 31/36 a.C. - 37 d.C. (minore per distinguerla dalla sorella maggiore dello stesso nome, che sposò un Lucio Domizio Enobarbo e fu la nonna paterna di Nerone) , figlia di Marco Antonio e Ottavia Minore (sorella di Augusto), nipote di Augusto, moglie di Druso Maggiore, madre di Germanico e Claudio. Muore durante il regno di Caligola, suo nipote. Secondo Svetonio la morte fu causata da una malattia dovuta ai maltrattamenti subiti proprio da Caligola anche se non esclude che il nipote si sia limitato "semplicemente" ad avvelenarla. Secondo Dione Cassio invece Caligola le ordinò di suicidarsi perchè lo rimproverava. Certo è che quando si parla di Caligola non si sa mai dove si va a finire 😵‍💫 Ma veniamo alla moneta: Antonia (coniato da Claudio), Dupondio, Roma, 41-50, RIC 92 12.48g X 28mm, AE D/ ANTONIA AVGVSTA; busto drappeggiato R/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP; S - C; Claudio con simpulum Aggiungo anche un busto dell'Augusta esposto al Louvre: Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo
    3 punti
  3. Anche le hostess!
    3 punti
  4. Salve. Condivido un Coronato di Ferdinando I D'Aragona. E' ribattuto su altro Coronato. La ribattitura altera la legenda. Sigla " I ". Peso di gr.3,98 . Proviene dall'ultima asta SIMA e faceva parte della importante collezione di Fabrizio. Si tratta di un interessantissimo Coronato, già passato in asta NAC nel dicembre 2012 (asta 69, lotto 699), ex collezione Archer M. Huntington. Saluti.
    3 punti
  5. Buongiorno Recentemente passato in asta sul noto sito, questo bel Tornese con Cornucopia di Filippo II del 1575 . Curioso il segno circolare del compasso che delimita le legende.
    3 punti
  6. Zecca di Gubbio, mezzo baiocco, battuto sotto Clemente XI (1700 - 1721), Muntoni, 255. Ciao Borgho
    2 punti
  7. Imitativa di Tetrico I, tipologia PAX AVG. Da notare al rovescio la "specchiatura" della raffigurazione e anche della legenda stessa! Pezzo carino con stile marcatamente imitativo.
    2 punti
  8. NAPOLI Repubblica napoletana (1648) Da 15 Grana 1648 var. sigla X AG (g 4,31) questo esemplare -a mio giudizio- si caratterizza per la lettura completa dell’anno 1648. Avrei però un quesito da sottoporre con riferimento al lavoro di Pietro Magliocca, La moneta napoletana dei re di Spagna nel periodo 1503 - 1680 (Nomisma, 1a Edizione 2020), pagg. 254-255. Vengono catalogati al riguardo due tipi: a) tipo GAC/S b) tipo GAC/M Ricordo che al D/ viene rappresentato il busto di San Gennaro mitrato, con la mano destra benedicente e con quella sinistra che tiene un pastorale ed un libro sul quale sono poggiate due ampolle; a destra, le sigle mentre a sinistra è presente il contrassegno. Mentre al R/ abbiamo lo stemma coronato con all’interno la scritta SPQN (Senatus PopulusQue Neapolitanus). Il tipo GAC/S (Magliocca 1 pag. 254) non riporta tra le varietà il contrassegno della “X”, presente invece tra le varietà di cui al tipo GAC/M (Magliocca 2 pag. 255). Le iscrizioni circolari sia per il D/ sia per il R/ sono uguali per entrambi i tipi. D/: ^S^I^REGE^ET^PROTE^NOS (data) R/: ^HENR^DE^LOREN^DVX^REI^NEAP Il dubbio nasce sull’esatta interpretazione/lettura della sigla sull’esemplare postato. In sintesi, secondo voi, si tratta di GAC/S ovvero di GAC/M ? Grazie per qualsiasi contributo. Domenico
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  9. Salve. Condivido il mio mezzo ducato 1610, proveniente dall'ultima asta SIMA e, più esattamente, dalla collezione di Fabrizio. Sigla IAF/G. Peso gr. 14,94. Bella ed interessante moneta. Va segnalata anche perché riporta la data invertita: "0161 + 1 ribattuto" invece di "1610". E' vero che siamo nel 1600, ma queste varianti hanno un fascino particolare e, a mio parere, sono da tenere in alta considerazione. E' pubblicata ( proprio questa moneta) sul testo del Magliocca: "La moneta napoletana...1530-1680" , pag. 161, numero 7/1. Rarità R4. Saluti.
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  10. 2° Convegno Estivo delle Terre Verdiane -27 luglio 2024 MOSTRA – MERCATO COLLEZIONISTICO NUMISMATICA – PICCOLO ANTIQUARIATO – CARTOLINE STAMPE – LIBRI ANTICHI e tanto altro… Dalle ore 9:00 alle 18:30, presso il Parco Comunale ex-Barattieri a San Pietro in Cerro (PC) INGRESSO LIBERO e ORARIO CONTINUATO (Le entrate saranno due: da via Roma, di fronte alla Chiesa di San Pietro, o da via Marconi, 3) Vi aspettano tanti esperti ed appassionati del settore! Presenza di stand gastronomici per pranzo. Servizio bar attivo per tutto il giorno. In caso di maltempo, l’evento verrà rimandato. Per maggiori informazioni, richieste o prenotazione plateatico: 👉 Luca Albano 👈 📞 3490034314 ✉️ [email protected] - ✉️ [email protected] Facebook: PRO LOCO "il Cerro" - Instagram: @prolocoilcerro www.prolocoilcerro.it
    1 punto
  11. Come promesso, eccoci qui. Premetto che lo scopo di questa discussione è esporvi alcune mie osservazioni in merito alla medaglia in questione. Non è mia intenzione dimostrare alcunché né tantomeno imporre il mio pensiero come verità assoluta. Mi piacerebbe, invece, che si aprisse un interessante confronto di idee e opinioni tra gli appassionati ed esperti di medaglistica murattiana. Veniamo ora a noi: tra i numerosi pezzi proposti nella prossima prestigiosa asta NAC Milano (5-6 giugno 2024) spicca una medaglia di Murat di assoluta rarità. Trattasi del premio alle alunne dell’Istituto Salesiano in oro. A primo impatto sono rimasto letteralmente sbalordito difronte a cotanta bellezza ma, stranamente, più osservavo certi particolari e più crescevano i miei sospetti sul fatto che potesse trattarsi di un riconio postumo. Ciò mi ha spinto a confrontare i dettagli di questo esemplare in oro con quelli di esemplari certamente provenienti dal conio originale e facilmente riconoscibili per le numerose problematiche che li affliggono (fratture ed esuberi di metallo in primis). Per mia fortuna, possiedo un esemplare in argento di questa tanto magnifica quanto sfortunata medaglia che mi ha consentito di svolgere un dettagliato lavoro di confronto. Prima di cominciare è bene ricordare che di questa medaglia si ritiene sia stata realizzata una sola coppia di conii che, purtroppo, è andata progressivamente deteriorandosi finché non risultò del tutto inutilizzabile. Visto che l’esemplare di nostro interesse (in oro) è scevro dai classici difetti di conio tipici di questa tipologia, assumiamo che sia stato uno dei primissimi ad essere coniato. Ipotizziamo, pertanto, che il conio fosse ancora perfettamente integro. A questo punto, cominciamo analizzando il dritto. Uno degli elementi caratteristici di questa medaglia è il fatto di essere l’unica, tra le numerose medaglie del Gioacchino, ad essere firmata dall’incisore Filippo Rega. Notate come la coda della -a di Rega compia una specie di virgola che forma una sorta di ovale che va a racchiudere la firma. Nell’esemplare in oro, invece, tale ovale è stranamente incompleto (si interrompe bruscamente a livello della -R di Rega). Un’altra differenza la riscontriamo nella base del busto di Murat. Nell’esemplare in oro, a sinistra sotto i capelli, è presente una specie di mancanza di metallo, particolare che invece non si riscontra negli esemplari in argento e bronzo e, dunque, teoricamente coniati successivamente. Per quanto riguarda il dritto, inoltre, se osservate attentamente, noterete che numerosi ciuffi della chioma e particolari della basetta non combaciano in diversi punti. Passiamo ora al rovescio. Qui una delle differenze più eclatanti è l’usignolo e la mano su cui questi si poggia. La conformazione della testa, del collo e la posizione della coda dell’uccellino non corrispondono nei due esemplari. Altro elemento che vorrei sottoporvi è il volto della fanciulla. Perché nella medaglia in oro naso e bocca sono a malapena accennati mentre negli esemplari in bronzo e argento sono ben definiti? Alla luce di tutte queste differenze, ritengo improbabile che questo esemplare in oro provenga dalla medesima coppia di conii usata per realizzare il mio esemplare in argento e gli altri esemplari presenti sul nostro catalogo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME52E/8 Prima di concludere, vi invito ora a confrontare l’esemplare in oro dell’asta NAC con questo in metallo dorato e con quest’altro in bronzo dichiarato come "conio Parigi 1840/1850". In particolare, provate ad osservare i vari elementi che ho cercato di porre alla vostra attenzione. https://scaligera.bidinside.com/it/lot/4508/napoli-murat-1808-1815-medaglia-1812-/
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  12. Condivido volentieri: ALBANIA Amet Zogu (1925-1939) 20 Franga 1926 R "Fascetto" - Mont. 28 AU RRRRR Di questa moneta, battuta nella zecca di Roma con un piccolo fascio accanto alla R, furono battuti soltanto 100 esemplari, 90 dei quali subito rifusi. https://marenghi.collectorsonline.org/moneta/M-2/32
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  13. Avrei dovuto aprire questa discussione questa mattina ma sono stato preso da altro. Infatti oggi 6 Maggio nasce ufficialmente il primo francobollo. Un augurio a tutti noi per tanto divertimento e buon collezionismo a tutti. Il primo...
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  14. Oggi vorrei condividere con voi il fatto che dopo aver preso nei mesi scorsi alcuni frammenti di monete del cosiddetto “Sirmium Group”, comunemente chiamate “silique gepide”, e dopo aver fatto venire la scimmia di queste monete barbariche al mio vicino di casa ricco, ho fatto la follia pure io ed ho deciso di pancia di acquistare due esemplari per me molto interessanti. Non ho disponibilità economica e come ho ripetuto più volte mi interessa più avere un catalogo di foto e dati che monete fisiche ma queste ho voluto portarle a casa. Si tratta di due monete da 1/4 di siliqua a nome di Giustiniano I il cui busto a destra campeggia al diritto. Certo, sono ben lungi dall'essere perfette e "fior di conio" come vorrebbero tutti i collezionisti ma io ho gli occhi a cuoricino lo stesso. La prima delle due monete appartiene alla serie con rovescio con legenda assimilabile a INVICTA ROMA (Gennari / @Poemenius 2017 Tipo 7 – Giustiniano I – INVICTA ROMA, Faltin 2019 Gruppo Q3a: "Con legenda al rovescio"). Questo è un'emissione davvero rara. Sia Faltin che Alain nelle loro opere elencano tre esemplari ciascuno, di cui due corrispondenti. Le altre monete che conosco (quella in mio possesso e altre citate da Asolati e comparse in aste Rauch e Numismatik Naumann) hanno tutte in comune almeno il conio al dritto che sembra essere il fil rouge di questa produzione. Gennari scrive (p. 75): “All'interno delle monete intitolate a Giustiniano il dritto O98 (quello qui incriminato ndr) crea un fondamentale legame di conio perché mostra inequivocabilmente che l'INVICTA ROMA e la moneta anepigrafica con monogrammi semplificati, anche se retrogradi, sono tutti legati e erano tutti contemporanei." Forse @Poemenius possiamo pensare, sulla scorta dell'analisi della consunzione del conio di diritto negli esemplari superstiti, che il tipo col rovescio epigrafico sia stato messo in produzione leggermente prima di quello anepigrafico che presenta tendenzialemente dei diritti più consunti? Solo Faltin elenca una moneta in suo possesso che non ha alcun collegamento con altri conii e quindi si distingue dalle altre. Sinceramente, però, non mi fa una buona impressione in foto ed il fatto che sia un unicum così slegato da tutto il resto della produzione mi lascia dei dubbi. Penso che in tutto possano essere "in circolazione" una decina/quindicina di esemplari tra monete con rovescio con legenda più corretta e quelle con legenda degenerata o illetterata come la mia. Una produzione piuttosto limitata allo stato attuale delle nostre conoscenze. La seconda moneta (che deve ancora arrivare in realtà), invece, appartiene alla serie anepigrafe al rovescio con monogramma in corona (Gennari 2017 Tipo 8 – Giustiniano I – rovescio anepigrafico, Faltin 2019 Gruppo Q3b.2: Ghirlanda e monogramma con lettera ‘T’ o ‘I’). Con la moneta precedente, come ho già scritto, ha in comune la stesso conio del diritto e, infatti, i diritti delle due monete sono totalmente sovrapponibili, al netto di fratture e usure. Altra cosa per me estremamente affascinante riguardo alla seconda moneta è il fatto che il conio di diritto (che, ripeto, era già stato utilizzato anche nell'emissione di cui sopra) sia stato "spremuto" come un'oliva, se mi consentite, e che sia stato utilizzato anche quando questo si è rotto ed era estremamente usurato. Infatti, se si osservano i dettagli del dritto della foto, a parte un segno sul volto dell'imperatore (da ore 10 a ore 4), le incisioni di alcuni capelli risultano piuttosto nette e precise mentre il resto del volto e le lettere sono molto mescolate a causa del consumo del conio. Per quanto riguarda i riferimenti bibliografici ed i rapporti diretti di conio, la prima delle due monete presenta la stessa coppia di coni dell'esemplare Münzzentrum Rheinland, Asta 176, Lotto 615, 11-12.05.2016 citato da Faltin al n. 3a.2 pagina 55 che presenta al contrario una pseudo-leggenda che personalmente, ma sulla scorta della lettura di Alain, ho letto come: IИIΛOΛI+[...](...)* Si tratta di una variante "degenerata" creata da maestranze analfabete (?) che imitano formalmente ma non sostanzialmente il rovescio con la legenda corretta mentre anche il monogramma di derivazione teodoriciana lo troviamo in forma retrograda. La seconda delle due monete è esattamente la Gennari 172b p. 183 e presenta la stessa coppia di matrici dell'esemplare della collezione Faltin 3b.1 p. 156 (che però, considerato il grado di consumo in particolare del conio al dritto, è stato sicuramente realizzato prima della mia copia). @Poemenius: se servono dati ed esemplari sono a tua disposizione.
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  15. Asta Varesi 83 di oggi. NAPOLI CARLO DI BORBONE (1734-1759) 120 Grana 1736 D/ Stemma coronato R/ Il Sebeto sdraiato sulla riva del fiume; sullo sfondo il Vesuvio MIR 334/3 P.R. 23a Ag g 25,37 mm 41 • Bella patina con iridescenze: Ex Aurora 25/211 SPL÷FDC.
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  16. Vanno esaminate sul palmo della mano Tuttavia,se le foto provengono da un'asta vuol dire che la casa d'aste ha esaminato la Bolla e che la ritiene autentica Andrebbe visto il bordo odjob
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  17. Ci vorrebbe veramente qualcuno con tempo da perdere ed anche fondi e mettersi in mano ad avvocati che gli facciano vedere sorci verdi … è ora di finirla di essere trattati così .
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  18. Si, condivido. Meglio stare alla larga.
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  19. credo che come dici tu, non sia plausibile, in quanto il sottoscritto si è ritrovato con delle offerte piazzate... nonostante fossero state messe esclusivamente nella Watch list.. ma mi sono state inserite in fattura come se avessi puntato al prezzo base di apertura... dopo un'accesa discussione a suon di email, sono stato minacciato di denuncia, azioni legali, sputtanamento in tutto il mondo, con un modo di scrivere ed un arroganza senza pari. Ti dico solo che a scrivermi è stato proprio il proprietario della casa d'aste, inserendo frasi del tipo -sarò molto contento di sputtanarti a livello internazionale se non pagherai... Ma questo è solo l'inizio... vedrai come ti disturberemo attraverso il mio avvocato in futuro.... " E pensare che io volevo solo mettere in stand by la fattura per avere dei chiarimenti e capire cosa fosse successo, in quanto non ricordavo di aver fatto offerte sulle monete.... ma ho deciso di non perdere troppo tempo ma soprattutto per non avere più nulla a che fare con il proprietario di questa casa d'aste, ho proceduto con il pagamento. Ti assicuro che se non paghi subito ricevi delle risposte molto sgradevoli e molto scortesi, per cui è piuttosto difficile che se non paghi ti lascino stare solo perché sei malato, ritengo piuttosto che ci sia qualcosa che non va così come hai detto, se le monete risultano vendute e poi riappaiono in asta la risposta è automatica. Detto questo, io ho sempre pagato in tutte le case d'asta internazionali, conoscono tutti il mio profilo, sono sempre stato puntuale, ma specifico che un trattamento del genere come quello che mi ha riservato questa casa d'aste non mi era veramente mai capitato. Alla larga
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  20. esattamente 👍 meglio affidarsi, dopo averle vissute personalmente, esclusivamente alle case d'asta che prendono meno del 20% . ormai ogni mezzo è lecito per spillare i soldi. 😵‍💫
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  21. Questo screenshot per farti notare quanto ti sbagli sulle monete con foro e appicagnolo
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  22. Nel terreno sabbioso scoprono 100 pezzi di statue in arenaria. Gli scavi proseguiranno. Potrebbero essere molti di più Nel corso di recenti scavi di restauro condotti al Tempio Ta Prohm, una delle più iconiche strutture del complesso di Angkor in Cambogia, l’Autorità Nazionale APSARA ha fatto una scoperta stupefacente: più di 100 pezzi di statue di Buddha in arenaria. Questa straordinaria scoperta è stata effettuata da un team di esperti del Dipartimento di Conservazione dei Monumenti e Archeologia Preventiva dell’Autorità Nazionale APSARA. I frammenti recuperati includono una varietà di rappresentazioni, tra cui statue di Buddha protette da un Naga, statue di Avalokite śvara e altri frammenti di statue. L’archeologo Neth Simon, che ha guidato il team di scavo, ha spiegato che la scoperta è avvenuta durante la pulizia di un ammasso di terreno situato sul lato sud del muro in laterite del terzo recinto del tempio Ta Prohm. Inizialmente, il team stava cercando di catalogare i frammenti di pietra sparsi e creare un’immagine complessiva del tempio in preparazione dei lavori di restauro. Durante questa fase preliminare, la squadra ha inaspettatamente rinvenuto diversi frammenti di statua sepolti nel terreno a una profondità di 10-15 centimetri. Questa scoperta ha spinto il team a consultare i superiori e a decidere di scavare più a fondo per cercare ulteriori reperti. Man mano che procedevano nello scavo, sono emersi sempre più frammenti di statua, portando il totale a oltre 100 pezzi. Al momento, gli archeologi non sono certi se ci siano ulteriori statue sepolte in profondità nel terreno circostante. Attualmente, il team sta impegnandosi nel numerare e misurare i pezzi di statua trovati, al fine di documentare accuratamente le dimensioni e le caratteristiche di ciascun frammento. Le prime ipotesi degli archeologi indicano che i frammenti appartengano allo stile Bayon, XIII-XIV secolo circa – un periodo noto per la sua raffinata arte scultorea e architettonica. Alcuni dei frammenti recuperati hanno dimensioni considerevoli, con altezze di circa mezzo metro e larghezze comprese tra 40 e 50 centimetri. Il Bayon fu eretto nei primi anni del XIII secolo come tempio di stato dal re Jayavarman VII. Situato al centro di Angkor Thom, la sua peculiarità principale sono i numerosi volti sorridenti scolpiti sulle quattro facce delle torri a sezione quadrata che si ergono verso la maestosa torre centrale. Al suo interno si trovano anche due gruppi di bassorilievi straordinari che raffigurano una combinazione insolita di mitologia, storia e vita quotidiana. https://stilearte.it/nel-terreno-sabbioso-scoprono-100-pezzi-di-statue-in-arenaria-gli-scavi-proseguiranno-potrebbero-essere-molti-di-piu/
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  23. Buona, per me un QBB/BB, per via dell'usura sull'aquila e vari segni sul 25
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  24. bellissime e molto affascinanti!!!! sui numeri posso aggiungere che in circolazione ce ne sono forse molte di più..... ricordo che 6 o 7 anni fa a Verona vidi un venditore che aveva una decina di plateaux pieni di gepide .... e nell'est Europa ce ne sono tantissime che non sono mai passate online. bravo!!!!!!!
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  25. Per me è una riproduzione, questo colore non mi sembra neppure in argento
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  26. Sono davvero contento tu sia riuscito a completare la serie e ad aggiungere questa importante opera alla tua - già notevole - collezione! Complimenti!
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  27. Buongiorno, Iniziamo la giornata con un Carlino coniato sotto Filippo II a Napoli del tipo "FIDEI DEFENSOR". Nella moltitudine di varianti, anche rarissime (vedasi il DEFENSOR FIDEI), registrate per questa tipologia è apparso recentemente sul web questo esemplare datato 1592 con sigla MAL/CI. Moneta mai apparsa in bibliografia sia per la data presente, sia soprattutto per la presenza delle sigle riportate, pertanto questo carlino ha una rarità massima. Di seguito posto le foto scaricate dal web.
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  28. Anche questa brutta foto. Storia dell' oggetto postale: Il 23 dicembre 1986 la Voyager completò il primo volo intorno al mondo senza scalo e senza rifornimento di carburante. Il Voyager, un velivolo unico nel suo genere, costruito quasi interamente con materiali compositi leggeri a nido d'ape e carico di carburante, decollato dalla base aerea Edwards, California, alle 8:01:44, ora solare del Pacifico, il 14 dicembre 1986, e ritornò 9 giorni dopo alle 8:05:28, ora standard del Pacifico, il 23 dicembre 1986. Per il loro volo da record, i piloti Dick Rutan e Jeana Yeager, il progettista Burt Rutan e il capo equipaggio Bruce Evans hanno guadagnato il Collier Trofeo, il premio più prestigioso dell'aviazione. Voyager è il risultato di sei anni di progettazione, costruzione e sviluppo da parte di un talentuoso team di individui. L'aereo è stato progettato da Burt Rutan, fratello di Dick, un noto progettista di aeroplani autocostruiti come VariViggen e VariEze e aerei aziendali come il Beech Starship. La Voyager è stata costruita in 18 mesi da Dick Rutan, Jeana Yeager e Bruce Evans. (Fonte web) I due annulli postali di partenza del 14 dicembre 1986 e quello di arrivo del 23 dicembre sono gli annulli postali speciali della Edward Air Force Base in California, che annullano un francobollo da 22 cent flag emissione del 1985. Ci sono anche le firme dei piloti, bisogna vedere se sono pre-stampate sulla busta, o scritte di loro pugno dai piloti. Oggetto puramente filatelico - commemorativo, collezionabile da interessati del settore.
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  29. Bravo, hai fatto bene a prenderla.
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  30. Ringrazio per le congratulazioni. Concordo sul fatto che avere in collezione una moneta di Fabrizio dia tranquillità e soddisfazione. Ne sono pienamente convinto. Grazie.
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  31. Segnalo la notevole performance di un esemplare del didramma citato sopra nella Künker 402 nel marzo di quest’anno dove ha raggiunto un hammer di 3400 EUR dalla base di partenza di 400 EUR. Lot number: 762. Lot description: GRIECHISCHE MÜNZEN. CYRENAICA. KYRENE. AR-Didrachme, 308/277 v. Chr.; 7,80 g. Karneioskopf l.//Silphium, l. Monogramm, r. Stern. BMC 238; SNG Cop. 1238. Kl. Kratzer, sehr schön. Erworben 2001 bei der Firma Blancon, Hannover. Zur Zeit der Prägung dieses Stückes war Magas, ein Halbbruder des Ptolemaios I., Gouverneur von Kyrene. Der Silphiumhandel machte Kyrene reich - in Rom wurde Silphium mit Silber aufgewogen. Die Pflanze galt lange als ausgestorben, sie soll jedoch in Libyen wiederentdeckt worden sein. Siphium wurde sowohl als Gewürz als auch als Heilmittel verwendet. Über die Verwendung als Gewürz berichtet uns der Meisterkoch Apicius in seinem Werk "De re coquinaria". Das gegenüber dem kyrenäischen minderwertigere parthische Silphium (Ferula asafoetida) wird heute noch in der indischen Küche eingesetzt (unter der Bezeichnung "Hing", besonders bei Gerichten mit Hülsenfrüchten) - es hat einen intensiven, knoblauchartigen Geschmack. Der hohe Preis des Silphiums erklärt sich aber wohl hauptsächlich durch seine Verwendung als Verhütungsmittel (siehe Riddle, Coins and Contraceptives: The Plant that made Kyrene Famous, in: The Celator Vol. 17, 12 (2003), S. 34 f.). Eine pikante Anspielung darauf findet sich bei Catull (Carmina 7): "Sagen soll ich, wie viele deiner Küsse, Liebste Lesbia, mir genug sind und zuviel sind? - So viel Körner Sandes die Libysche Wüste In dem Silphiumtragenden Cyrene Zwischen Ammons Orakel und des alten Battus hochgeheiligtem Grabmal aufweist, (...). Estimate: 400 EUR. Price realized: 3,400 EUR. apollonia
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  32. TRUFFATORI CHE NON SIETE ALTRO! VOLETE DIRE CHE QUESTA RARISSIMA VARIANTE DI 1000 LIRE CON SCRITTE STAMPATE DIRETTAMENTE DALLA ZECCA E GARANTITA CON PEDIGREE NUMISMATICO PERIZIATO DAI PIÙ BRAVI PERITI ITALIANI ED EUROPEI E' UNA PATACCA?? IN GALERA TUTTI, DISONESTI! FARABUTTI!
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  33. In merito a tale complesso argomento occorrono almeno un paio di precisazioni, in primo luogo è vero che le valute usate nelle varie piazze erano molteplici ma bisogna considerare che quelle usate principalmente nel commercio internazionale e nei grandi scambi erano sempre poche, nel periodo altomedievale vennero usati dapprima solidi e iperperi bizantini, in alcuni casi anche monete di derivazione islamica come dinar o quarti di dinar, quest'ultimi soprattutto in Italia meridionale ma anche in alcune piazze come Pisa e Genova, poi nel tardo medioevo, dal trecento in poi, dominarono fiorini e ducati d'oro, i primi nelle piazze dell'Europa occidentale e centrale (Spagna, Francia, Germania, Fiandre, Boemia e Ungheria) i secondi nel levante mediterraneo (Isole dell'Egeo, Anatolia, Cipro, Siria ed Egitto fino all'India), gli operatori mercantili che viaggiavano e commerciavano a livello internazionale si procuravano e usavano preferibilmente tali valute, ma in ogni caso va sempre tenuto conto che il saldo in moneta occupava solo parte degli scambi che normalmente, soprattutto in occasione delle fiere internazionali (Ginevra, Lione, Piacenza, etc..) avveniva merce contro merce, ciò che rimaneva in più da saldare per completare lo scambio poteva essere appunto evaso in monete, generalmente mediante strumenti creditizi come le lettere di cambio che comprendevano i costi del passaggio da una valuta all'altra a seconda delle piazze in cui erano emesse... In secondo luogo bisogna sempre ricordare che la moneta usata negli scambi internazionali in epoca medievale e moderna e per tutto il periodo del gold standard (fino alla prima guerra mondiale sostanzialmente) era a carattere "reale", cioè valeva per il metallo prezioso contenuto, la moneta cosiddetta fiduciaria, il cui valore non era legato al metallo prezioso ma era stabilito più o meno arbitrariamente dall'autorità pubblica che la emetteva, era in quei periodi limitata al solo mercato interno a ciascun paese e agli scambi ordinari e minuti del quotidiano, in pratica le monete d'oro e quelle d'argento di grosso modulo ed alto intrinseco potevano essere tutte usate ovunque da ciascun viaggiatore che le portasse con sè dal proprio paese, erano sostanzialmente valutate a peso di metallo come "moneta merce" trascurando ovviamente il valore nominale attribuito loro nei paesi di emissione, ogni piazza soprattutto in epoca moderna si era dotata di organizzazioni e istituzioni apposite che avevano il compito di preparare tariffe e bandi con cui ogni moneta a carattere internazionale, soprattutto quelle più diffuse, era ragguagliata alla valuta propria della piazza di riferimento... Un esempio classico di scambi monetari a grande distanza in epoca moderna è il grande commercio internazionale tra mercanti europei e paesi orientali, Impero Ottomano, Persia, India e Cina, dal cinquecento in poi, animato da enormi quantità di argento monetato, soprattutto in forma di pezzi da otto reales spagnoli o delle colonie spagnole, che venivano radunati in massa e trasportati attraverso il Capo di Buona Speranza nei mercati orientali in cambio delle merci locali, spezie, seta, cotone porcellane, prevalentemente, tali monete valevano per il loro peso e quantità d'argento contenuto, in Persia e India dopo essere state pesate nelle dogane dei porti di arrivo, Bandar Abbas, Ormutz e Surat, venivano portate nelle zecche locali per essere fuse e con il metallo ottenuto coniare monete tipiche di quegli imperi, gli abbasi e le rupie... Per approfondire al meglio gli arcani del monetame in epoca medievale ecco il testo a mio avviso migliore: https://www.amazon.it/Money-its-Use-Medieval-Europe/dp/0521375908/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=3NZUYDW0FBQE5&dib=eyJ2IjoiMSJ9.r_tfbu2LTbie8sVq6M6Y5lVianrPRKh_cQDzABQdN1Q3J1h5Q9Azy6DQmZlStsHLEr9gICosjYy6rReMcfXnTOAP6F8yfJGh-XGjBQPyg7g.k_rTgKxY9UsTxdYgnnqmovaXi071BOju7fWAjW0ndkk&dib_tag=se&keywords=spufford+money&qid=1715189838&sprefix=spufford+money%2Caps%2C113&sr=8-1
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  34. Dalla colonia romana di Deultum nella Tracia ( odierna Bulgaria ), un esemplare in AE al nome di Diadumeniano, con al diritto busto dell' imperatore ed al rovescio particolare raffigurazione di Cupido alato che cavalca un delfino . Sarà l' 8 Giugno in vendita Numisfitz 4 al n. 645 .
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  35. Salve @fabioanz , di recente ho rivisto ulteriormente la classificazione dei denari genovesi (in base ai dati raccolti nello studio del ripostiglio di Padru). Per le tipologie corrispondenti ai suoi denari però non è cambiato molto. Le confermo in ogni caso che la sua classificazione, in base anche a quanto pubblicato della mia prima proposta qui sul catalogo LaMoneta, è senz'altro corretta. Un saluto cordiale, MB
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  36. CNG ELECTRONIC AUCTION 561, LOTTO 498, 1 mag 2024. Base d’asta: 120 USD. Valutazione: 200 USD. Risultato: 425 USD. Lotto 498. EGYPT, Alexandria. Domitian. AD 81-96. Æ Drachm (33mm, 22.50 g, 11h). Dated RY 15 (AD 95/6). Laureate head right / Triumphal arch with three bays between columns, two windows above; roof surmounted by statuary group of Domitian driving horses between trophies; L IE (date) across field. Köln 415-6; Dattari (Savio) 544; K&G 24.238; RPC II 2728; Emmett 257.15. Brown patina, roughness, some pitting and delamination flaws. Good Fine. Very rare. Purchased from Malter Galleries. While often assumed to depict a local Egyptian monument, Fred Kleiner (“An arch of Domitian in Rome on coins of Alexandria,” NC 1989, pp. 69-81) has convincingly argued that the arch was erected elsewhere, almost certainly in the capital, to commemorate Domitian’s victories in Germany. Indeed, Suetonius (Dom. 13.2) records that the emperor erected so many arci – Latin for arches – in Rome that a Greek punster wrote on one of them ἀρκεῖ (enough). It is also interesting to note that the production of Aes denominations finally started to increase at the Alexandrian mint during the reign of Domitian, and at the expense of the billon production. . apollonia
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  37. Per queste monete solitamente Il presunto errore è riferito al verso della scritta 'DECUS ET TUTAMEN' definendolo 'capovolto'. Come quasi tutte le monete che hanno una dicitura sul contorno, compresi i nostri due euro per esempio, finiscono per essere coniati in maniera casuale senza generare alcuna rarità, normalmente è preso di mira il pound del 1983, ma anche le sterline di altre date compreso questo presentato del 1993 Queste monete con la scritta che si legge nel verso giusto con il busto di Elisabetta II in evidenza in alto, o con la scritta che si legge nel verso giusto con in evidenza lo stemma in alto, non hanno nulla di anomalo, purtroppo questi inesistenti errori di conio hanno invaso le vendite online (vedi ebay), e solitamente vengono proposti a prezzi assurdi. C'è chi senza fare ricerche, o non chiedendo come in questo caso, vedendo quei prezzi irresistibili mette le sue monete in vendita e con un copia-incolla le definisce "rari errori di conio". La mia l'ho presa per un euro al mercatino.
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  38. Buona Giornata. Questo è un mio resoconto circa la moneta da 15 grana battute durante la Repubblica Napoletana del 1648, "Note sul 15 grana della Reale Repubblica Napoletana con la sigla GAC/S" publicato sul numero 6 del 2023 di Panorama Numismatico. Per chi vuole buona lettura. 13-20 Cutolo 15 grana Repubblica napoletana-1.pdf
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  39. Da: LE OSELLE NELLA STORIA DI VENEZIA di Luigi Sabetta, in Numismatica, 1953-54, Anni XIX-XX Rivista bimestrale di Numismatica - Medaglistica - Glittica - Sfragistica “Nelle oselle dei sei Dogi che si susseguono fino al 1763 non abbiamo … più allusioni ad avvenimenti politici o militari, ma solo illustrazioni di opere pubbliche ed artistiche o di particolari feste e cerimonie tipicamente veneziane. Sono così ricordati i lavori per regolare il corso del fiume Adige, l'aumento della flotta ed ampliamento del porto, la costruzione del nuovo Bucintoro, negli anni IV, V e VI di Alvise Mocenigo III; il trasferimento dalla Francia a Venezia dei resti mortali del santificato Doge Pietro Orseolo nel secondo anno di Carlo Ruzzini; l'invio della Rosa d'Oro da parte del Papa Clemente XIII (il veneziano Carlo Rezzonico), il completamento della Torre dell'Orologio (8) negli anni VIII e IX di Francesco Loredan; la restaurazione delle antiche carte geografiche dei primi navigatori veneti con cui venne adornata la sala dello Scudo di Palazzo Ducale nell'unico anno del dogado di Marco Foscarini. Predomina però in tutte queste oselle un ritorno ai vecchi simboli tradizionali, come in quelle di Alvise Pisani e dei primi anni di Pietro Grimani, o a soggetti nuovi di ispirazione religiosa, come nelle ultime di Pietro Grimani (quelle degli anni VIII, IX e X alludono alla controversia con la Santa Sede e con l'Austria per la giurisdizione religiosa del Patriarcato di Aquileja) e nelle prime di Francesco Loredan, che ci presentano eleganti figurazioni e volute del più puro stile baroccco.”
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  40. SPL al dritto mi sembra troppo severo dalle Foto non percepisco i segnetti di lucidatura, erano segnalati dalla casa d’Aste?
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  41. Salve condivido immagini di una cartolina militare e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo.
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  42. Ho trovato qualcosina nel Papadopoli, che vi condivido: Il 10 dicembre 1685 il capitano Generale da Mar Morosini, domandò con tutta premura che gli fosse mandata una quantità di almeno quarantamila reali di monete minute da servire “a comodo et uso dell’Armata, e di queste isole, con giovevole respiro, massime a beneficio de’ poveri soldati...Se poi nella fabbrica della stessa moneta non vi fosse tutto il pubblico vantaggio, si potria anco nel peso, e nella misura de’ metalli regolarla in forma, che rendesse lucro maggiore alla cecca: non militando riguardo alcuno in questa alteratione, perché finalmente fuori dallo Stato della Sertà V. in Levante non vien tal sorta di valuta spesa o contratta”. Il 2 gennaio 1686, incaricava i Provveditori della Zecca di far seguire lo stampo di moneta minuta per ducati ventimila con riflesso a quanto scrive il Capitan generale, e il 19 dello stesso mese conferma la decisione di fare ventimila ducati di moneta minuta a servizio dell’Isole e dell’Armata. Non pare però fosse seguito il consiglio di ridurne il peso. Altre emissioni seguirono in questo e nell’anno successivo.
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  43. CNG ELECTRONIC AUCTION 561, LOTTO 463, 1 mag 2024 Base d’asta: 150 USD. Valutazione: 250 USD Lotto 463. CYPRUS, Koinon of Cyprus. Vespasian. AD 69-79. Æ (26.5mm, 13.02 g, 6h). Dated “New Holy Year” 8 of Vespasian (AD 75/6). Laureate head right / Temple of Aphrodite at Paphos, with conical xoanon between stars; candelabrum on each side of building; paved semicircular courtyard in foreground; H (date) in legend. Parks 13a; RPC II 1821; BMC 20. Rough brown patina, pitting. Good Fine. Ex Errett Bishop Collection (FORVM Ancient Coins inventory RP93143). apollonia
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  44. Nel ricordarvi l'incontro di martedì sera, posto la Lira del Giuramento del 21 gennaio 1741 quando fu dichiarata Duchessa di Milano. Con questo tipo di monete, Lira e mezza Lira, Maria Teresa introdusse l'uso di far coniare delle monete da lanciare al popolo in occasione della cerimonia dove i rappresentanti della città giuravano fedeltà al nuovo sovrano. Questa diventò poi una tradizione per i successori durante il dominio austriaco.
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  45. Buongiorno e buon Primo Maggio a tutti. Filippo II Tornese del 15 85 Peso grammi 5,93 Sigle . GR . Riferimenti: P.&R. 75/d MIR 192/23 Magliocca 131 R2 InAsta 111, lotto N°2492
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  46. Buongiorno, Nell'ultima asta Nomisma Verona è presente un tallero di Pisa del 1615 con la data posizionata non sotto il busto di Cosimo II, ma al suo fianco destro. Questa insolita variante mi ha colpito, poiché non l'avevo mai vista in precedenza ad un'asta. Vorrei chiedere agli esperti della numismatica toscana se avessero conoscenza della stessa variante (anche su altri millesimi) in aste precedenti. I talleri pisani continuano a sorprendermi!
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  47. Hai ragione, ma in astratto. Secondo il mio parere invece, in concreto, fino a che le monete di grande conservazione e rarità tirano come sta succedendo ormai da anni le Case d’Asta non hanno alcun interesse a modulare le percentuali di diritti perché tanto vendono ugualmente.
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  48. Negli ultimi anni si é assistito - inutile negarlo - ad un consistente aumento delle commissioni pagate dagli acquirenti. La causa principale é solo una, già evidenziata dall'amico Arturo: il numero delle Case d'Asta é cresciuto (e molto) e di conseguenza ne é scaturita una concorrenza feroce ad accaparrarsi il materiale migliore, con conseguente ribasso della percentuale pagata dal venditore che, ora più di un tempo, ha un maggior peso a livello contrattuale Calando le entrate da una parte é indispensabile aumentarne altre, se si vuole stare in piedi e dare anche certi servizi al cliente. Servizi che vanno da quelli immediati e visibili (cataloghi cartacei, sedi d'asta accoglienti e sicure, catering, certificati fotografici ecc) a quelli meno visibili ma non per questo poco importanti come, ad esempio, una garanzia che va ben oltre i limiti di legge (almeno per alcune Ditte, di solito quelle iscritte all'IAPN) Parallelamente sono cresciuti anche i costi vivi (fotografia, stampa e spedizione del catalogo, assicurazione ecc ecc) ed organizzare una vendita ha un costo non indifferente: da 30 a 100mila Euro (da pagare comunque vada l'asta....) Consideriamo inoltre che in Italia (credo unica nazione al mondo) i diritti d'asta sono gravati dal 22% di IVA. Questo vuol dire che quando espongo agli acquirenti un 18% (che prima o poi dovrò purtroppo aumentare), nelle mie tasche arriva meno del 15% (per la precisione il 14,75%). La stessa percentuale, per una ditta inglese, francese, tedesca o sammarinese, é pulita, va tutta a far utile. Altra caratteristica esclusivamente nazionale: nel catalogo non può essere inserito materiale di proprietà della Ditta venditrice (non chiedetemi il perché.....mi sfugge la ratio). Inutile dire che (gran) parte di quanto venduto in qualsiasi altro Paese é invece di proprietà della Casa d'Aste, che già guadagna col solo incremento del prezzo di martello.
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