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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/15/24 in Risposte

  1. Ciao forumisti sabaudi e non condivido volentieri 🤣🤣 una delle due aggiudicazioni provenienti dall’asta SIMA dello scorso aprile, il lotto 669. E’ una delle sostituzioni sul cammino che ho intrapreso da anni per migliorare una serie che già presenta degli esemplari in buona conservazione, così come altri ben più modesti, come era il caso di questo millesimo. La data è assai comune, un po’ meno in questa qualità. Non ho visto dal vivo la moneta prima di offrire e di vincere la licitazione ma devo dire che quando è arrivata, dopo le peripezie del corriere GLS, mi ha molto soddisfatto, anche considerato il prezzo pagato e certi realizzi che si sentono per monete sopra lo SPL, come questa. E’ un esemplare del tutto privo di patina, ma i rilievi sono tutto sommato accettabili e nel monetiere in velluto negli anni potrà prendersi magari anche un pochino di abbronzatura 😉per somigliare un po’ almeno alla sua cugina torinese R2 dello stesso anno che fa bella mostra di se’ accanto, potendo quest’ultima vantarsi di esser forse il miglior esemplare apparso. Questo millesimo a sua volta non è poi così tanto reperibile privo di usura. A me insomma è piaciuta assai. E poi vuoi mettere la soddisfazione, riuscire ad aggiudicarsi qualcosa in un’asta cui ha partecipato Domenico? 😁. Un vanto più unico che raro. Buona serata
    3 punti
  2. Io direi che non vale niente. Mi permetto di far presente che quando si chiede qualcosa sono necessari saluti, testo della richiesta e magari ringraziamenti
    3 punti
  3. Buonasera a tutti, approfitto della discussione e dell' interesse mostrato. Posto una parte della mia Cavalleria😁. Un campione significativo con una bella varietà di stile, sempre secondo il mio modesto parere. Saluti Alberto
    3 punti
  4. Salve, scartabellando tra gli archivi del mio ufficio ho ritrovato delle buste con banconote di divise estere. Sono piuttosto datate (eredità di famiglia) e sono state usate per viaggi quindi nulla fior di stampa. La somma non è grossa ma non è neanche così poco significativa. Se fosse possibile avrei piacere di convertirle. Qualcuno ha informazioni sulla possibilità di convertire in euro di paesi diversi dall'Italia? Nell'accumulo ho ritrovato franchi francesi, pesetas spagnole, franchi belgi, scellini austriaci. Qualcuno ha dimestichezza con le norme e le procedure di conversione, sempre se fosse ancora possibile? Ho anche ritrovato delle sterline inglesi e dollari canadesi che hanno parecchi anni, non so se sono biglietti che hanno ancora corso di validità. Ringrazio in anticipo chi mi saprà dare maggiori informazioni
    2 punti
  5. Mi ricollego alle discussioni precedenti sulle monete nabatee per postare una interessante e rara monetina in bronzo passata recentemente in asta a pochi euro. la cosa interessante è che riporta, caso quasi unico, il valore della moneta nel rovescio. Negli anni 10 e 11 di regno Areta IV probabilmente per scarsità di argento ebbe la necessità di coniare monete in bronzo al valore del metallo nobile, furono coniate sela' (unità), mezze unità e quarti. La moneta in questione è un quarto e la legenda al rovescio riporta in aramaico RB', tale vocabolo è utilizzato anche in altre lingue semitiche e verosimilmente risale al sumerico REBUTUM che significa appunto quarto. Proprio per favorire la circolazione e l'accettazione di tale monete poco appetibili rispetto all'argento, ne fu impresso sopra il valore, inoltre per rafforzarne la validità, nelle unità e nelle mezze unità, furono incise anche delle contromarche con H o HR in monogramma che rappresentavano il nome del re Areta. Quarto di sela' peso 2,62 15 mm. In legenda nel rovescio : R (B) '
    2 punti
  6. Ma la cosa più importante (in conformità anche con lo spirito del forum) non è tanto chi da l'informazione o magari l'informazione stessa, piuttosto è condividere. Quindi qualunque contributo, per me, anche se forse sovrabbondante, è da apprezzare.
    2 punti
  7. Ciao @stemar00 vedo che non è molto che frequenti il forum, quindi spero di farti cosa gradita allegandoti questo lavoro. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/ducato-veneziano.pdf Devo anche comunicarti che stando ai diari scritti da Ludovico Manin, ormai deposto dalla sua carica essendo cessata la "Serenissima", la zecca continuò a battere zecchini che venivano acquistati dai mercanti e che servivano per pagare merci all'estero, dove questa moneta era ancora richiesta ed apprezzata saluti luciano
    2 punti
  8. Provo a postare qualche immagine Canadesi
    2 punti
  9. Si, esergo MNS per Nicomedia, l’unica zecca in cui troviamo la legenda PROVIDENTIAE CAES• (al posto della solita legenda PROVIDENTIAE CAESS) RIC 127: https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-57780.htm
    2 punti
  10. un esemplare della Lira nella rara variante senza le foglie di edera - in migliore conservazione Inoltre una bolla del doge Cristoforo Moro a Domenico Mauroceno (Morosini): Istruzioni, o codice di comportamento, del doge Cristoforo Moro (doge dal 1462) a Domenico Morosini, incaricato di recarsi a Brescia in qualità di Camerario della Serenissima. Brescia, dal 1426, era sotto il controllo della Serenissima, e la Repubblica per esercitare il controllo inviò in città due Rettori: il Podestà, con potere politico a nome del Doge e del Senato, e il Capitano di Giustizia, giudice e comandante della Polizia e della guarnigione. Ogni Rettore, recandosi nella sede da gestire, portava con sé la Commissio, o codice di comportamento (ne è un esempio il documento qui presentato), che serviva per normare le varie incombenze.
    2 punti
  11. Complimenti, ottimo esemplare! Nella stessa asta ho preso il 1831 Torino croce larga, che già avevo ma in conservazione inferiore. Moneta fotografata malissimo e presentata peggio, e che ho preso alla base (400€). Al di là della rarità, chi conosce questi scudi sa che per il primo tipo il conio e i rilievi soprattutto al D/ sono molto diversi rispetto agli altri tipi. Basta farsi un giro su uno dei tanti database per vedere che un 1831 Torino croce larga con quella conservazione era da decenni che non passava
    1 punto
  12. 1 punto
  13. L-950 è un riferimento del British Museum. ("Jenkins era il custode di monete e medaglie".) L950 è qui. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1946-0101-950
    1 punto
  14. Vendita Bruder Egger Non conosco il realizzo
    1 punto
  15. Si, R3 = 4 a 6 esemplari noti dal RIC VII (che però risale al 1966), e 3 nel database di nummusbible. Ma più probabilmente trattasi del RIC 157, esergo SMNS (meno raro, R1) con una S che si vede appena. https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-83476.htm
    1 punto
  16. Buongiorno, Intravedo tranne la prima lettera "MNS" Nicomedia ?
    1 punto
  17. Buonasera a tutti, sono lorena E.sono nuova, questa sera rigirando tra le monetine che avevo messo da parte nel 2002 mi è saltata all'occhio questo errore di battitura di conio su una moneta da 0.20 Da 20 anni nel cassetto .. .. Le foto nn sono un gran che ma rendono l'idea secondo voi può valere qualkosa? Grazie in anticipo e buona serata!!
    1 punto
  18. taglio: 1 euro paese: grecia anno: 2023 tiratura: 10.000.000 condizioni: spl città: trieste
    1 punto
  19. Annullo di partenza tondo riquadrato di Roma ferrovia del 8.8.1900 (6 di sera), su 10c carmino Umberto I emissione del 1896, francobollo difettoso angolo in basso a dx. Quando manca un pezzettino di francobollo in questo modo, si può anche pensare ad un riuso fraudolento di un francobollo parzialmente annullato, togliendo appunto l' angolino annullato di proposito. In perfetta tariffa estero per l' Aia Olanda. Annullo di arrivo doppio cerchio con datario di sGravenhage (vecchio nome per la città dell' Aia) del 11 agosto 1900. Timbrino rettangolare con A119 identificativo del portalettere olandese credo..? Cartolina con immagine del Re Umberto I in cornice nera funebre, infatti la nostra cartolina inizia il suo viaggio dieci giorni dopo l' assassinio del Re a Monza. La cartolina è molto bella nella sua tristezza, e' una cartolina ricordo listata a lutto, STORIA in tutti i sensi.
    1 punto
  20. Buonasera, mi sono aggiudicato un Annibaliano all'asta per 157 euro. Spero di non aver esagerato con il prezzo essendo la qualità piuttosto bassa. In questo modo concludo la sezione dei Costantinidi dato che Nepoziano è fuori dalle mie possibilità.
    1 punto
  21. Questa è la variante comune. Comunque, fosse anche quella "meno comune", purtroppo non avrebbe alcun valore data la bassa conservazione. La variante veramente rara presenta gli "assi alla tedesca" o "a medaglia".
    1 punto
  22. @Elleffe @legionario Grazie per il vostro contributo. Come ho scritto nell' altro post la Numismatica è anche condivisione, non solo di monete, ma anche di informazioni che aiutano a capire e ad imparare come avviene con l' ottimo articolo del @ilnumismatico,del quale tutti possono usufruire per saperne un pò di più.
    1 punto
  23. DE GREGE EPICURI Di Settimio Severo esistono anche sesterzi antichi fusi, sembra sul Limes. Ma sono molto leggeri e sottili, mentre qui l'aspetto "cilindrico" dei bordi condanna la moneta...
    1 punto
  24. Ciao, da quanto comunicano le foto ( comprese quelle del bordo) a mio parere ( perché di quello si tratta 🙂) il sesterzio è stato prodotto per fusione quindi non dovrebbe essere autentico. Attendiamo ulteriori interventi in proposito. ANTONIO
    1 punto
  25. E la prima per Valeriano, Antiochia in Pisidia con una legenda in latino assai fantasiosa: IMP CAERAS LL OVNAHHIR https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/type/63323
    1 punto
  26. Ciao @aratro, il Lotto cui ti riferisci era un lotto misto di veneziane così composto: Come vedi, l’indicazione del peso non è presente.
    1 punto
  27. Il bello della monetazione veneziana, è che ci sono tante varianti dovute a dimenticanze, lettere capovolte, segni di massari, lettere che assomigliano ad un'altra lettera perchè non avevano quella giusta e così via.. E' un mondo meraviglioso, che ha rivelato tante cose, ma credo che tante siano ancora da trovare.
    1 punto
  28. Oggi è il Patrono di Firenze e per ricordarlo nelle Zecche Moderne metterò qualche rovescio dove vi è raffigurato nelle monete mie dei Medici un saluto dal Mediceo
    1 punto
  29. no comment.. ho già problemi di salute.. dovrei vivere sereno. Per quel che riguarda l'Italia già Dante aveva le idee chiare. "Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello! (VI canto del purgatorio)".
    1 punto
  30. e allora Genova con Conradus rex?
    1 punto
  31. Annullo di partenza non nitido di Palo del Colle (Bari), presupponiamo dallo scritto del 16.6.45. Annullo di arrivo di Sava del 20.6.45 Dell' affrancatura rimane solo un 30c dell' Imperiale. .. se la cartolina ha piu' di cinque parole di convenevoli l' affrancatura per l'interno avrebbe dovuto essere in quelle date di lire 1,20, ...se la cartolina avesse meno di cinque parole avrebbe dovuto essere di 80c. Peccato per il francobollo perduto o staccato. ..ma bella comunque.
    1 punto
  32. Devo dire che l’Introitus della messa da Requiem di Mozart mi fa commuovere ogni volta che lo ascolto, non solo per il suo significato profondo (al di là dell’aspetto strettamente religioso), ma anche e soprattutto per la potenza della musica e la solennità del coro. E poi mi suscita tante riflessioni, non solo sulla morte (come sarebbe naturale per un Requiem), ma anche e soprattutto sulla vita. E’ una musica che palpita di vita… https://www.youtube.com/watch?v=4Rc25CkOxEk Qualche mese fa ho acquistato questa moneta: Era in vendita come sesterzio di Faustina II, Diana Lucifera. Certamente non una grande conservazione (me ne sono subito reso conto), ma a me piacciono le monete un po’ “vissute”. E poi… Faustina II…..quel rovescio…..Insomma, la moneta mi ha chiamato. Voi sapete bene cosa succede quando una moneta chiama, vero? E infine: si può dire di no ad una signora? Giammai! E quindi ho risposto alla chiamata e la moneta e’ arrivata a casa Stilicho, con somma “gioia” di una altra signora….mia moglie (“Ancora con queste monete!”) e con somma indifferenza di una altra ancora, una delle mie figlie (“Sembra un gettone dell’autoscontro”). Sic transit gloria mundi! Si tratta di un sesterzio di consacrazione di Faustina II con Diana Lucifera, ma con una legenda di rovescio davvero particolare. Ne parleremo. Anche perché le monete antiche ci parlano di loro, degli antichi appunto. Ricordo un libro di Luciano Canfora uscito qualche anni fa per i tipi de “Il Mulino” dal titolo “Gli antichi ci riguardano”. Eccome se ci riguardano. E le monete ci parlano di ciò che furono stati, di ciò che sono stati, di ciò che sono diventati….gli antichi. Ma le monete parlano anche di noi : “De nobis fabula narratur”. Anche di Faustina II ci parlano…e tanto. Molte sono, infatti, le sue monete che ci raccontano davvero nei dettagli ciò che fu stata e che e’ stata, come ragazza, come donna, come imperatrice, come madre (molto prolifica). Ma io voglio soffermarmi su ciò che e’ diventata. Ovvero una stella del firmamento, una “DIVA”. Che strano questo gioco di parole….anche oggi una “star”, una “stella” di Hollywood e’ una “diva”. Dicevamo di Diana Lucifera. Diana e’ qui “portatrice di luce”, uno dei suoi epiteti; forse il più strano. O per lo meno quello meno noto. Su questa moneta e’ rappresentata nell’atto di portare una torcia accesa, quindi la luce. Secondo la mitologia Diana aiutò sua madre Latona a partorire il fratello gemello Apollo. Da qui il ruolo di Diana quale divinità del parto, che assiste le partorienti (ruolo che si divide con Giunone, chiamata, guarda un po', “Lucina”): le aiuta a “portare alla luce” i piccoli. Inoltre, in qualità di custode della fauna e della flora, e’ anche custode della fecondità della terra, della sua fertilità. Ecco un nuovo legame con la maternità. Infine, Diana Lucifera (che ha ai lati del collo un doppio crescente lunare) era così chiamata in quanto collegata alla luce della Luna (termine che probabilmente ha la stessa radice della parola “luce”), il cui ciclo sappiamo essere legato al ciclo fertile della donna. Faustina II ebbe molti figli (forse 14 con 12 parti) e quindi sicuramente “devota” (passatemi il termine) a Diana Lucifera. Ma qui, su questa moneta, il significato e’ un altro e può essere compreso solo abbinando l’effigie di Diana Lucifera alla legenda del giro: SIDERIBVS RECEPTA. Potremmo tradurre SIDERIBVS RECEPTA come “accolta tra le stelle”, anche se il termine “receptus” dice qualcosa di più in quanto significa anche “rifugio”, “asilo”, a sottolineare anche il senso di protezione. SIDERIBVS RECEPTA e’ una espressione davvero dolce, quasi commovente. Solo il latino, con la sua efficacia e la sua essenzialità poteva tradurre in due parole un concetto così profondo e romantico. E solo una moneta poteva veicolare un messaggio così forte ed incisivo, nel suo connubio tra immagini e legende (ah…potenza della moneta!). La stella, dunque….. La sera dell’assassinio di Cesare alle Idi di Marzo nel cielo di Roma comparve una cometa. E tutti dissero che era Cesare che era divenuto una stella. Faustina II e’ morta, ma non vaga nel buio delle tenebre. E’ accolta da Diana Lucifera che con la sua torcia le illumina la strada che la condurrà in cielo dove verrà accolta, stella tra le stelle. Il cerchio e’ chiuso. Nascita, vita, morte. La luce ha vinto il buio, la luce ha vinto la morte. Et lux perpetua luceat eis. Buona domenica. Stilicho Fonti: - (80) La monetazione imperiale di Faustina II - Storia, caratteristiche, tematiche, cronologia | Alessio Busseni - Academia.edu del nostro @Ross14, davvero un riferimento per la monetazione di Faustina II - Il forum (vera miniera) - Le letture (mai abbastanza) - La rete (cum grano salis) - I ricordi scolastici (un po' di "latinorum")
    1 punto
  33. Comunque il denario di Cesare ''sa'' di falso, l'aureo molto meno. Un vecchio collezionista mi diceva sempre: ''L'oro è la prostituta dei metalli''. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  34. In breve, la storia.... Si festeggiava la nascita del principe di Napoli, Vittorio Emanuele (possibile IV, l'abbiamo scampata bella :lol:) quando fu lanciata una prima bomba, seguita da altre otto nel giro di pochi minuti; pare che a lanciarle fossero stati due ex allievi della scuola militare di Olettà, ancora fedeli al negus, ma nel caos che seguì non ci fu modo di identificare gli attentatori. Nell'attentato Graziani riportò ben 143 picole ferite, prodotte dalle schegge d'alluminio della bomba che gli era scoppiata tra i piedi; tutte ferite di poco conto, tranne, si disse, una..... I maligni insinuarono infatti che alcune schegge avessero privato il vicerè dei "gioielli di famiglia". Non era vero, e a dimostrarlo è stata ritrovata, tra le carte del duce conservate nell'Archivio di Stato, una relazione sull'attentato scritta dallo stesso Graziani, in cui non si fa parola della presunta evirazione, ma vi è allegata una foto del maresciallo completamente nudo.. petronius
    1 punto
  35. Non ho letto l'articolo, ma forse ti riferisci all'attentato a Rodolfo Graziani, allora vicerè d'Etiopia, di cui oggi ricorrono appunto i 70 anni (19 febbraio 1937). Graziani però rimase soltanto ferito, e morì molti anni dopo (nel 1955) per cause naturali. petronius
    1 punto
  36. E le banconote dell' A.O.I.? Tranquilli non le ho dimenticate, così come non le dimenticò il governo italiano dell'epoca. Furono infatti rinviate in patria e accantonate presso la sede della Banca d’Italia. Nel novembre 1942, quando, a causa dell’inflazione, la produzione di banconote apparve insufficiente alle esigenze della circolazione, il ministro delle Finanze ne autorizzò la circolazione sul territorio nazionale nell’intento “di evitare ogni inutile spreco della speciale carta e degli inchiostri adoperati per la fabbricazione delle banconote.” E con l'allegato del biglietto da 100 lire chiudo il mio racconto; non ho purtroppo in collezione i biglietti da 500 e 1000 lire: se qualcuno li possiede o ne ha comunque qualche immagine è, come al solito, il benvenuto. petronius
    1 punto
  37. Nessun impero della storia è durato così poco come quello d'Etiopia, cinque anni appena, dal 1936 al 1941. In quei pochi anni gli italiani spesero fiumi di denaro per migliorarlo, ma assai poco per conservarlo. Quando l'Italia entrò nella seconda guerra mondiale, mancò del tutto un progetto, una strategia, offensiva o difensiva che fosse, convinti come si era che la guerra fosse già vinta e che sarebbe bastato "un pugno di morti per sedere da vincitori al tavolo della pace" In Etiopia, come in Libia, eravamo più forti degli inglesi e in grado di batterli con facilità ma, al contrario di loro, mancò in noi la convinzione nei nostri mezzi e nelle nostre capacità; col senno di poi si può dire che non fu un male Nell’autunno 1940 gli inglesi partono al contrattacco in Etiopia: l’Africa Orientale Italiana cade nelle loro mani all’inizio della primavera del 1941. Gli italiani organizzano alcune sacche di resistenza, la più famosa sull’Amba Alagi, sotto il comando del Duca Amedeo d’Aosta, vicerè d'Etiopia, ma la fine è ormai segnata: la sera del 17 maggio 1941 gli ultimi italiani si arrendono: ad essi viene concesso l’onore delle armi. Il Duca d’Aosta, come riferisce il bollettino di guerra n. 348 del 19 maggio che dà notizia della resa del presidio dell’Amba Alagi “che ha resistito oltre ogni limite”, segue il destino delle sue truppe: sarà internato in un campo di prigionia in Kenia, dove morirà di tisi il 3 marzo 1942. Il regime gli dedicherà una famosa e nostalgica cartolina di propaganda, opera di Gino Boccasile: un nostro soldato, sullo sfondo dell’Amba Alagi, con lo spirito del Duca d’Aosta che si erge protettivo alle sue spalle, giura...RITORNEREMO! petronius
    1 punto
  38. Sulla Somalia c'è già un ottimo lavoro di Pgl l'occupazione della Libia non ha generato, da parte italiana, nessuna emissione monetaria particolare, ma qualcosa si può raccontare lo stesso. Poi ci sarebbero anche i biglietti per la legazione italiana di Tientsin, in Cina Ci penso su intanto grazie a te e Simone per i complimenti petronius
    1 punto
  39. La vittoria favorisce gli insediamenti di immigrati e imprenditori italiani nella nuova colonia e nelle limitrofe Eritrea e Somalia, e i tre possedimenti assumono il nome di territori dell’Africa Orientale Italiana (A.O.I.). Nel 1938 si decide di emettere per questi territori, dove già circolava come moneta ufficiale la lira italiana, una nuova moneta, sempre in lire, ma specificatamente ad essi destinata. I biglietti sono dello stesso tipo (modelli Capranesi) di quelli già circolanti in Italia, ma con variante di colori e una duplice scritta in rosso sui bordi superiore e inferiore. Sul bordo superiore viene stampato: “SERIE SPECIALE AFRICA ORIENTALE ITALIANA” e su quello inferiore: “E’ VIETATA LA CIRCOLAZIONE FUORI DEI TERRITORI DELL’AFRICA ORIENTALE ITALIANA” La prima emissione è effettuata il 12 settembre 1938, nei tagli da 50, 100, 500 e 1000 lire, per un totale di 1.800.000.000 di lire; ne segue un’altra, il 14 gennaio 1939, negli stessi tagli, per un ammontare complessivo di 498.500.000 lire. petronius
    1 punto
  40. In realtà, più che le banconote, la moneta corrente nel Corno d'Africa era il Tallero 1780 di Maria Teresa, un pezzo d’argento ben riconoscibile e soggetto alle oscillazioni del metallo, che non doveva superare certi limiti nell’usura dovuta alla circolazione; pare che le popolazioni locali avessero l’abitudine di giudicare il calo del metallo tastando il bottone che ferma il vestito sulla spalla dell’imperatrice, accertandosi così dell’usura della moneta. L’Italia, nel 1935, acquista i conii dalla zecca di Vienna e inizia a battere questa moneta, proprio per l’uso nelle sue colonie africane. Distribuiti a piene mani durante la guerra per comprare i ras abissini, ben poco potranno negli anni '40, quando si troveranno di fronte "la cavalleria di San Giorgio" le dorate sterline inglesi di re Giorgio VI petronius
    1 punto
  41. Il paese che ci accingevamo a conquistare era governato, con pugno di ferro, da un imperatore che si era imposto eliminando uno ad uno tutti i ras e gli altri personaggi che erano di ostacolo alla sua marcia verso il trono. Dal 27 settembre 1916 reggente in nome della principessa Zauditù, figlia prediletta di Menelik (il vincitore degli italiani ad Adua), Ras Tafari, il cui nome significa colui che è temuto, si impegna a consolidare l'impero etiopico anche attraverso un'abile azione diplomatica, che nel 1923, grazie soprattutto all'appoggio italiano, porta l'Etiopia ad entrare nella Società delle Nazioni, costituita a Ginevra dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e che, nelle intenzioni dei paesi membri, doveva evitare all'Europa una catastrofe come quella che si era appena conclusa Nel 1928 Ras Tafari firma con l'Italia un trattato ventennale di amicizia e di commercio e nel frattempo, grazie all'aiuto di ufficiali europei rimasti disoccupati dopo la fine della guerra, getta le basi di un esercito regolare e moderno. Inizialmente limitato nella sua azione dall'ingombrante presenza della principessa Zauditù, alla morte di questa, nel 1930, soffoca nel sangue l'ultima rivolta tentata dagli altri ras e diventa Negus Neghesti assumendo il nome di Hailè Selassiè, che significa "la potenza della Trinità". E' a questo punto che inizia ad essere ritratto sulle banconote del suo paese. Come in questi 2 talleri del 1933 (dal sito di Ron Wise) in cui lo vediamo insieme alla moglie, l'imperatrice Menen. petronius
    1 punto
  42. E per chiudere ecco l'ultima cartolina in mio possesso. Da notare il timbro antisemita :angry: "Ausstellung der ewige Jude" che, se ho ben tradotto pubblicizza una mostra dal titolo "L'ebreo eterno". petronius B)
    1 punto
  43. Grande pubblicità fu data a questa Organizzazione, con la stampa di manifesti celebrativi, raffiguranti soldati e lavoratori, e la vendita di una serie di cartoline postali, il cui ricavato serviva a finanziare l'operazione. Manifesti no (troppo ingombranti :lol:) ma qualche cartolina ce l'ho, così anch'io posso dire di aver contribuito al finanziamento (ma di chi? :unsure:) petronius B)
    1 punto
  44. grazie alteras :D Si conoscono numerose serie di questi buoni, emessi fino al 1944, nei tagli da 50 pfennig 1, 3, 5 e 10 marchi. In allegato un biglietto da 50 pfennig. L'organizzazione per la sussistenza riceveva fondi direttamente dal governo; quando la preparazione militare e, successivamente, la guerra, iniziarono a dominare la scena politica, i buoni divennero una forma di propaganda per il Reich e furono stampati con vignette patriottiche, solitamente di soldati o lavoratori. petronius :)
    1 punto
  45. Il retro del biglietto da 1 marco, in questo caso valido per l'acquisto di generi alimentari (le altre voci sono cancellate) intestato a tale Johann... :ph34r: debitamente timbrato dal commerciante. A stasera per altre foto e maggiori informazioni storiche, nel fratttempo se qualcuno ha in casa questi biglietti è, al solito, invitato a mostrarli :) ciao. petronius B)
    1 punto
  46. Il ghetto di Theresienstadt, vicino Praga, fu una creazione di Reinhard Heydrich, Reichprotector per la Boemia e la Moravia. Originariamente era pensato come un campo “modello” per internati di alto profilo (ebrei illustri, eroi della Prima Guerra Mondiale, ecc.): fu in effetti l’unico campo in cui vennero ammesse visite della Croce Rossa: di queste visite rimane un film di propaganda “Il Fuhrer dona una città agli Ebrei”. In seguito divenne uno dei più grossi ghetti per ebrei dei vari paesi occupati dal Terzo Reich, ed in ultimo servì solo come punto di transito per Auschwitz. Del resto, quale fosse la funzione dei ghetti è già ben specificato in questa dichiarazione, del dicembre 1939, di Friedrich Ubelhor, responsabile civile del ghetto di Lodz, in Polonia: “Ovviamente, la creazione del ghetto non è che una misura transitoria. Sarò io a stabilire in quale momento e con quali mezzi il ghetto dovrà essere ripulito dagli ebrei, L’obiettivo finale, comunque, deve essere la completa cauterizzazione di questo bubbone pestilenziale”. A Theresienstadt circolarono biglietti emessi da un Consiglio degli Anziani (Judenrat) responsabile della gestione del ghetto, che rispondeva alle SS. I biglietti, datati 1 gennaio 1943, ma consegnati solo nel maggio dello stesso anno, furono realizzati dagli ebrei stessi e recano la firma del capo del Consiglio, Jakob Edelstein. Più che buoni in acquisto possono essere considerati delle ricevute per beni requisiti in quanto non avevano alcun potere di conversione in merci: “Quittung uber” ricevuta per, è appunto la scritta che compare su di essi. petronius. 27 gennaio 2006 Giornata della Memoria
    1 punto
  47. Prima ancora i tedeschi avevano fatto stampare cartamoneta e moneta metallica per il ghetto di Lodz, in Polonia. Ce ne dà testimonianza Primo Levi, in questa discussione che avevo inserito per la Giornata della Memoria dello scorso anno. Il ghetto di Lodz ciao. petronius :)
    1 punto
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