Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/24/24 in Risposte
-
24/05/2024 Buonasera a Tutti, condivido acquisto da Asta Varesi di Maggio, di questa mezza corona inglese del 1825. Trovo lo stemma a rovescio notevole. Moneta BB - qSPL Grazie.5 punti
-
Gran parterre oggi a Verona per la premiazione Targa diffusione della Numismatica 2024, premio organizzato dall’Accademia Italiana Studi Numismatici a favore delle realtà numismatiche. Quest’anno premiato il Circolo Numismatico Ligure Corrado Astengo.5 punti
-
la moneta è molto compromessa ma, anche in funzione delle piccole porzioni di legenda che si possono intuire, propongo il sesino di Castiglione emesso a nome di Ferdinando I Gonzaga... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FERIG/10 nel dettaglio io leggo nel dritto: (ferd d) G.PRIN (cast); porzione leggibile da ore 12 a ore 3 nel verso: MARC(hio medvl); porzione leggibile da ore 7 a ore 9 in maiuscolo le porzioni che vedo Mario P.s. per completezza aggiungo le immagini di un esemplare della variante solo citata nel collegamento; esemplare molto consunto ma più leggibile di quello in oggetto.4 punti
-
Gran parterre oggi a Verona per la premiazione Targa diffusione della Numismatica 2024, premio organizzato dall’Accademia Italiana Studi Numismatici a favore delle realtà numismatiche. Quest’anno premiato il Circolo Numismatico Ligure Corrado Astengo.3 punti
-
Salve, segnalo : Giammartino di Tiriolo – Scavi e ricerche 2014-2018 A cura di Ricardo Stocco, Stefania Argenti, Alfredo Ruga, Giuseppe Sarcinelli, Germana Scalese Il volume rende noti gli esiti delle indagini archeologiche effettuate sul sito di Gianmartino di Tiriolo (CZ) fra il 2014 e il 2018. Lo scavo di un grande edificio riferibile alla cultura brettia e databile tra il IV e il III secolo a.C. ha consentito di recuperare 110 monete d’argento puniche (mezzi e quarti di shekel ) e 175 monete di bronzo, in prevalenza brettie. Gli argenti punici e alcuni gruppi di monete di bronzo erano chiaramente raggruppati, con un evidente intento di tesaurizzazione. Tutte le monete furono perse o occultate poco prima che un violento incendio distruggesse l’edificio, evento quasi certamente da collocare nel periodo annibalico, durante la resistenza di Annibale e dei suoi alleati brettî contro Roma (216 - 203 a.C.). Grazie all’apporto e al contributo di studiosi provenienti da vari Paesi europei, nel libro si esaminano le fasi di vita del sito archeologico, le sue componenti strutturali e architettoniche e tutte le classi di reperti mobili rinvenuti. Anche in virtù delle vicende subite dall’edificio, e in particolare dell’incendio che lo distrusse sul finire del III sec. a.C., Giammartino di Tiriolo offre l’opportunità di approfondire e riesaminare alcuni dei temi cruciali per la conoscenza della Calabria e della Magna Grecia di epoca ellenistica. “L’intervento, mirato nel sito di Giammartino, nell’ex campo sportivo che già aveva attirato l’interesse dell’allora Soprintendenza Archeologica della Calabria (a cui la SABAP attuale è subentrata, assommando più competenze), con i notevoli ed in parte insperati risultati conseguiti tra 2014-2016 che oggi si presentano in modo analitico, costituisce una pietra miliare per lo studio della presenza italica in Calabria” (dalla Premessa al volume a firma di Stefania Argenti, Soprintendente ABAP Catanzaro e Crotone). 450 pagine a colori, formato foglio A4 € 100,00 https://www.edizionidandrea.com/3 punti
-
Martedì 04 giugno dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza sulla Zecca di Monza tenuta da Loris Alessandro Gentili. Il relatore presenterà la storia di Monza, le sue monete e i risultati degli studi per la possibile ubicazione della Zecca. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati prossimamente.2 punti
-
Esprimo il mio pensiero per il biglietto: prima, quando non c'era, si poteva entrare ed uscire anche più volte, esempio :entro esco per pranzare e poi se volevo rientravo. Oggi ci siamo ripresentati dopo il pranzo e ci hanno detto che il biglietto era valido solo per un ingresso giornaliero. La ragazza del tornello, c'ha fatto entrare lo stesso. Credo non sarebbe male trovare un sistema tipo Lucca comics, dove al momento dall'acquisto del biglietto o se l'hai preso online, all'entrata ti danno un braccialetto con il quale ti muovi liberamente.2 punti
-
2 punti
-
Sicuramente, tieni presente che la foto poi è’ di Roberto Ganganelli …Verona rimane comunque un grande meeting point della numismatica …2 punti
-
2 punti
-
Una forgia medievale sorge tra Valenzano e Capurso: l'idea di Stefano La Torre Una vera e propria fucina dedicata all'artigianato medievale made in Puglia: si chiama «La Forgia di Grimoaldo», come il primo principe di Bari che istituì il primo Comune della penisola BARI - Una forgia medievale sorge nel cuore del Barese, per l’esattezza tra Valenzano e Capurso, dove Stefano La Torre ha messo su un laboratorio che è un vero e proprio salto all’indietro nel tempo. Lo ha chiamato La Forgia di Grimoaldo, come il primo principe di Bari che istituì il primo Comune della penisola, tra il 1117 e il 1130. Al mattino customer care per un’azienda di energia elettrica e gas, nel pomeriggio “maestro d’armi” che fabbrica spade, scudi, asce e altri manufatti dopo un attento lavoro di ricerca e studio sulle fonti storiche. E, da poco, ha anche uno shop online dove vendere ad appassionati e rievocatori le sue creazioni. La Torre ha 53 anni, barese, si è laureato nel 2000 in Storia Medievale con una tesi sull’evoluzione dell’armamento tra X e XVI secolo, studiando i pezzi custoditi nel Castello di Barletta. «Ho collaborato con l’Università di Bari, ho fatto alcuni scavi con l’Istituto di Archeologia, ma, ahimè, la nostra Regione non ci gratifica da questo punto di vista. Alla fine, come padre di famiglia, mi sono dato da fare in altro modo. Ma la mia grande passione e i miei studi mi hanno portato a realizzare questo posto. Dopo sei ore al telefono con i clienti questo luogo è il mio rifugio». Forgia, forno per la tempra, levigatrice e altro: nel suo laboratorio c’è proprio tutto il minimo indispensabile per realizzare armi medievali. «Ho iniziato quindici anni fa in maniera amatoriale, ma quello che c’è qui ora l’ho messo su in circa 4 anni, dal Covid. In realtà dovrò ancora ampliare…» Da più di vent’anni Stefano La Torre è anche presidente dell’associazione storica-culturale Historia, che si occupa di studio, divulgazione e reinterpretazione del Medioevo. «Questo luogo è anche un punto di ritrovo per l’associazione, perché costruiamo ciò che serve ai nostri eventi di rievocazione, in particolare le armi. Poi le nostre lame hanno cominciato a girare anche fuori dalla Puglia e all’estero, in Europa, con nostra grande soddisfazione. Questo tipo di artigianato è molto diffuso in Inghilterra: cerchiamo di riprodurre le spade con tecniche quanto più vicine a quelle originali». Le armi, assicura, sono assolutamente innocue. «Il sogno nel cassetto è rendere questa la mia attività principale, anche se è molto difficile. Cinque ore al giorno le trascorro qui».2 punti
-
Nomos AG > Auction 32 Auction date: 8 June 2024 Lot number: 163 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction - Lot description: The Anthony Milavic Collection of Ancient Games Coins Sanctuary Buildings Temples LYDIA. Sardis. Septimius Severus, 193-211. Oktassarion (Bronze, 38 mm, 32.31 g, 12 h), celebrating the games held in honour of Sardis's two neokorates, struck under the archon C. Julius Crispus, 193-195. AYT᛫KAIC᛫Λ᛫CЄΠTIMI᛫CЄOYHPOC᛫ΠЄPTINAZ Laureate, draped and cuirassed bust of Septimius Severus to right, seen from behind. Rev. ЄΠI᛫Γ᛫I᛫KPICΠOY᛫APX / CAPΔIANΩN᛫ΔIC / NЄΩKOPΩN Two hexastyle temples shown in perspective, facing each other, each on a podium of four steps; in field above, over the akroteria on the apex of the temple pediments, a laurel wreath, on the left, and, on the right, an oak wreath. Burrell p. 109, type 1a = SNG von Aulock 3155 (same dies). GRPCL 467 (same dies). Price and Trell 268 (same dies). Rare. An impressive and attractive piece, with a blackish-grey-green patina. About extremely fine. From the collection of Major Anthony F. Milavic, USMC (Ret.), ex Münzen und Medaillen (DE) 11, 8 November 2002, 91. Sardis seems to have received its first neokorate under Hadrian and its second at some time early in the reign of Antoninus Pius. A third was initially granted to Sardis by Elagabalus c, 220; it was withdrawn by Severus Alexander, only to be restored under Valerian. Starting price: 6500 CHF2 punti
-
Intendevo che con la Brexit ho smesso di acquistare da loro…2 punti
-
Egregi signori, mi pare ci sia un reportage postato tempo fa dove con tranquillità si capisce lo stile del personaggio. Negli anni 70 la mancanza di comunicazione visiva permetteva a cialtroni di varie nazionalità di fare quel che volevano, le monete doppioni del museo di Napoli su tutte, oggi se sei talmente furbo da credere che una moneta tra le più ricercate possa passare inosservata vuol dire che te la cerchi.2 punti
-
Storia Nel 1941 la Somalia italiana, ufficialmente Governatorato della Somalia, venne occupata dalle truppe dell'Impero britannico durante la campagna alleata in Africa orientale, che assunsero l'amministrazione della colonia italiana. Il 21 novembre 1949 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione n. 289, con la quale assegnò il territorio della Somalia italiana in amministrazione fiduciaria all'Italia, benché questa non facesse ancora parte dell'organizzazione, per portarla gradualmente all'indipendenza. Si tratta dell'unico caso di amministrazione fiduciaria assegnata dalle Nazioni Unite ad un paese sconfitto nella Seconda guerra mondiale. Gli inglesi continuarono ad amministrare l'area fino a quando l'Italia, il 1º aprile 1950, assunse il controllo diretto della Somalia (atto ratificato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 2 dicembre 1950, con la risoluzione n. 442) e lo mantenne fino al 1º luglio 1960, quando l'ex colonia divenne indipendente. Nel 1954 si tennero le prime elezioni amministrative in tutto il territorio. L'amministrazione italiana fu scandita dalle elezioni generali del 1956 per la semi-autonomia e da quelle del 1959, in cui la Lega dei Giovani Somali divenne partito di maggioranza fino alla proclamazione dell'indipendenza. Con il termine dell'amministrazione fiduciaria italiana il 1º luglio 1960 e l'indipendenza del Paese, esso si unì con la Somalia britannica, (che aveva ottenuto l'indipendenza dal Regno Unito il 26 giugno dello stesso anno con il nome di Stato del Somaliland), costituendo la Repubblica Somala. (Da Wikipedia)2 punti
-
ragazzi, @Stilicho mi fai arrossire .... la moneta è RIC 409 (A) giustamente globo e non scudi la datazione non è facile da restringere ... certamente è tra il 408 e il 423... faccio notare che le emissioni di Costantinopoli sembrano avere "3 globi" perchè la "panciotta" delle due figure stanti è normalmente della stessa forma e dimensione del globo centrale per quanto riguarda l'indicazione PB, vi giro un piccolo riassunto che magari è utile per qualcuno Æ1 - Ø > 21 mm > 10,00 g. Æ2 - Ø 19-21 mm 4,00-10,00 g. MB per Cohen 1892, è una moneta di grandi dimensioni, spesso identificata con la maiorina Æ3 - Ø 14-18 mm 1,50-4,00 g. PB (petit bronze) per Cohen 1892, è spesso ritenuto il centenionalis. Questa indicazione continua ad essere utilizzata per alcune monete di v secolo occidentali con pesi e dimensioni superiori rispetto alla media degli Æ4, Si vedano a titolo d’esempio i bronzi di Maggioriano in RIC X. Æ4 - Ø < 14 mm < 1,50 g. PBQ (petit bronze quinaire) per Cohen 1892, in alcuni casi definito minimo (Grierson-May 1992; MIBE), mezzo centenionale (Hahn 1989) o quarto di maiorina. Per Kent nel 395 l’Æ4 occidentale è il centenionalis nummus (RIC X, p. 18). Nel v secolo salvo rare eccezioni è ritenuta l’unica tipologia monetata in bronzo saluti Alain2 punti
-
2 punti
-
2 punti
-
Ho acquistato recentemente questo falso d'epoca di un 2,6 soldi di Carlo Emanuele IlI con data 1744. La fattura è grossolana, tipico di questi falsi, ma sono comunque dei pezzi di storia numismatica e mi piace ogni tanto inserirne qualche esemplare in collezione! Ancora in buona conservazione, con ancora tracce evidenti di una argentatura superficiale e un peso molto abbondante di 4,27 gr. avevo voglia di condividerlo con gli appassionati savoiardi e non...2 punti
-
2 punti
-
A distanza di 10 anni, posso solo dire una cosa: sono falsi. Arka Diligite iustitiam2 punti
-
Tutto è relativo. Se quello fosse il polpastrello del mio dito indice la moneta avrebbe un diametro di circa un centimetro, se fosse quello di F. (uno che conosco) avrebbe un diametro di 7 mm , se fosse quello di M. (altro mio conoscente) forse arriverebbe a quasi due centimetri. E anche il peso sarebbe relativo. Indubbiamente per un esperto di una determinata monetazione può essere sufficiente solo una faccia di una moneta per riconoscerla, o anche solo un pezzetto di immagine, ma per tutti gli altri utenti del Forum, che apprezzano la visione delle monete è opportuno che la visione sia completa, e una moneta ha due facce e dati metrologici che la caratterizzano, e quindi va "presentata" in maniera completa.2 punti
-
Moneta del periodo Tolemaico, l'ho classificata come una dracma di Tolomeo III, il peso della moneta è di 47,89 g, il diametro 4,1 cm. Altra moneta da me classificata come Emidracma di Tolomeo III, peso 18,45 g, diametro 3,5 cm. Ringrazio chi può darmi informazioni..1 punto
-
Buonasera a tutti, via presento l’ultimo arrivato, un bel dollaro Morgan del 1901 della zecca di New Orleans, Anche se é una moneta molto comune é per ora una delle mie preferite nella mia modestissima collezione, perché mi piace molto il disegno della moneta, molto probabilmente credo che orienterò così la mia collezione: acquisterò solo monete in argento sia italiane che estere, ho un debole per i dollari, ho anche un half dollar Kennedy del’641 punto
-
1 punto
-
Ma a parte tutto, chi potrebbe regalare un decadrammo? Forse Timoleonte, o magari Dionigi il Vecchio...1 punto
-
Ok! immagine perfetta Si, calendario etiope 1969, nostro 1977. ps: Abbiamo in fila un 10 poi 9 un 100 seguito da 60 e 9 La formula: (10 + 9) x 100 = 1900 + 60 + 9 = 1969 In Etiopia si segue ancora oggi il calendario Giuliano che ha 7 anni e 8 mesi in meno del nostro calendario Gregoriano, per facilità di calcolo per le date la differenza si arrotonda a 8 anni.1 punto
-
Conchiglia Shell MADREPORA MARINA CORALLO FUNGIA mm 205 x 190 Indopacifico Diametro 10,5 cm. Peso 180 g. . apollonia1 punto
-
Non so se è già passata. Non so nemmeno chi l'ha emessa.1 punto
-
1 punto
-
le foto non sono ottimali per un giudizio affidabile, se riesci fanne di nuove, meno esposte e anche più a fuoco.1 punto
-
Il 19.5.2024 i miei suoceri, Anna e Peppino, hanno festeggiato 40 anni di matrimonio. Per l’occasione abbiamo progettato, disegnato e fatto realizzare una medaglia commemorativa da 42 mm di diametro, in ottone spazzolato (150 pezzi). Una scultura, un dipinto o una medaglia, sono oggetti eterni, frutti eccellenti di arti antiche, che affondano le loro origini nei millenni. Così abbiamo voluto fissare in questo dono il loro amore, rendendolo eterno. Sul retro sempre lo stemma di famiglia.1 punto
-
Premetto un'osservazione: nel 1930 vi fu preparazione dei tondelli solo da parte della zecca e, perciò, si può omettere l'indicazione "una rosetta". Riguardo alla moneta, nella foto (piuttosto sovraesposte) appare opaca da ossidazione: difficile notare eventuali piccoli difetti. Certamente è in alta conservazione (q.FDC, FDC?), tuttavia - magari è solo un mio problema - dire quale sia l'esatta conservazione risulta assai problematico. Provenendo da un'asta Varesi, non dovrebbe discostarsi molto dal giudizio espresso. Per confronto, posto un esemplare valutato q.FDC:1 punto
-
Salve, segnalo : Il tesoretto di Parabita nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto A cura di Giuseppe Sarcinelli Il tesoretto fu rinvenuto casualmente il 19 novembre 1948 a Parabita, in provincia di Lecce. Custodito nel medagliere del Museo Archeologico Nazionale di Taranto-MArTA, è costituito da 184 monete d’argento magno-greche , 194 pagine a colori, formato foglio A4 € 40,00 https://www.edizionidandrea.com/1 punto
-
@lucius LX visto il tuo particolare interesse, mi sento di consigliarti: 1 - un bronzo di Pulcheria, tipo RIC 425, è raro, ma a volte si trova a prezzi decorosi, soprattutto se rovinato o non riconosciuto 2 - una VRBS ROMA FELIX - RIC 1277-1283 - oggi ben databili al 405-410 3 - una GLORIA ROMANORVM ric 1355 e 1358 (411-423) e soprattutto 4, la 1357 (zecca di Roma, circa 411-423), una moneta talmente comune che forse puoi prenderne 2 per 1 euro saluti Alain1 punto
-
Su questo non discuto, poi sarà la magistratura (non avendo seguito la vicenda da moltissimo tempo non sapevo nemmeno se ci fosse già stata una sentenza) a dire se effettivamente le voci di corridoio siano vere, esagerate o false. So per certo che questa azienda era efficiente ed aveva del buon materiale.1 punto
-
Diciamo pero’ che se l’e’ un po’ cercata … fui credo il primo a individuare - su questo Forum - e segnalare il pedigree falso dell’aureo di Bruto ( scelta obbligata di Roma per dare una provenienza ad una moneta cosi importante che altrimenti non poteva avere e risultare cosi vendibile - ma gli e’ andata male. Parlando con altri operatori conoscevo le perplessità che molti dei suoi colleghi nutrivano verso il modo spregiudicato di fare business di Roma e si diceva che fosse solo una questione di tempo prima che certe cose venissero a galla. Certo spiace comunque sia perche la loro era un’organizzazione molto efficiente, piena di giovani molto svegli, sia umanamente - in particolare per me per il socio di Beale, Italo Vecchi - numismatico di lungo corso bravo e simpaticissimo. Diversi dei dipendenti di Roma sono gia’ passati ad una casa concorrente di recente costituzione sempre sulla piazza di Londra1 punto
-
1 punto
-
Senza voler fare turbativa d'asta o solo il detrattore di una ditta che peraltro stimo, credo che gli esperti della casa d'aste, ammesso che lo siano davvero per questa particolare monetazione, dovrebbero dare una ulteriore occhiata alla moneta di cui sopra ed a tutti gli aes grave proposti in questa vendita. Non sarebbe affatto tempo sprecato, secondo il mio modestissimo parere.1 punto
-
Se nell'era Internet, dove le notizie sono facilmente consultabili, ti comporti come negli anni 70.... Spiaze...1 punto
-
Ho qualche perplessità. @tinianumismatica cosa ne pensi ? PS: @CdC scusa se ti disturbo, come mai non funziona la notifica per contattare Tinianumismatica ? Grazie mille.1 punto
-
...e per risarcimento della lunga attesa ti regalo anche il disegnino...1 punto
-
1 punto
-
Ciao @stemar00 vedo che non è molto che frequenti il forum, quindi spero di farti cosa gradita allegandoti questo lavoro. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/ducato-veneziano.pdf Devo anche comunicarti che stando ai diari scritti da Ludovico Manin, ormai deposto dalla sua carica essendo cessata la "Serenissima", la zecca continuò a battere zecchini che venivano acquistati dai mercanti e che servivano per pagare merci all'estero, dove questa moneta era ancora richiesta ed apprezzata saluti luciano1 punto
-
Niente di personale nei tuoi confronti, sicuramente sei in buona fede ed è sintomo di intelligenza la tua curiosità e di correttezza il rivolgerti agli esperti del Forum . La mia osservazione era in generale e non a te in particolare , comunque il fatto che tu sia legato affettivamente a tale oggetto non ne fa una moneta genuina . Patacca è e patacca resta. Se poi vorrai darci altri dati su cui "lavorare" te ne saremo grati ,però restiamo sull'oggettivo, senza condire il tutto con informazioni inutili e tendenziose .1 punto
-
Ciao! Non ho idea a quale famiglia appartenga lo stemma. Non è così particolare, tale da renderlo conosciuto o riconoscibile ... noto però che quello che hai postato non è propriamente un sigillo, che poteva essere di piombo, ceralacca, carta, inchiostro, ecc. ecc. ma più propriamente la matrice del sigillo, cioè lo strumento di metallo o pietra che riportava in negativo il disegno che doveva servire per sigillare. Solitamente tali matrici sono riportate negli anelli o nei castoni degli stessi e ne fanno parte integrante, oppure sono oggetti separati, da tavolo, a mo' di timbro e sono sempre elaborati con un manico di legno o pietra o metallo se dovevano essere usati per la ceralacca. Quelli che servivano per fare i sigilli in piombo o carta, erano più complicati e quasi sempre usati dalle cancellerie di magistrature o dello stato. Il tuo mi sembra alquanto grezzo e non mi da l'idea di uno strumento di un nobile da tenere su una scrivania per sigillare la sua corrispondenza; sarebbe stato probabilmente uno strumento più elegante .... forse il tuo è il risultato di un "esperimento" abbastanza impreciso. Comunque oggetto sicuramente curioso. saluti luciano1 punto
-
Che Roma sia stata un Citta' sempre disponibile all' immigrazione ? non e' stato stato sempre cosi' , se per immigrazione si intende la libera accoglienza del popolo ospitante lo straniero con concessione della cittadinanza . Agli inizi della sua storia l' immigrazione fu solo una questione di necessita' , prima di espandersi la Citta' doveva ingrandirsi come popolazione , stando a Tito Livio , di elementi femminili in particolare . Non dimentichiamo che la cittadinanza romana era concessa con estrema rarita' , forse dimentichi la Guerra Sociale durata quattro anni , dal 91 all' 87 a,C, ? vero punto di svolta della politica romana in funzione della completa accoglienza verso lo "straniero" italico ; figurati se l' immigrazione con cittadinanza , alla fine del I secolo a.C. potesse essere concessa allo "straniero" proveniente da fuori del territorio italico . Quindi si puo' affermare che nel corso della Repubblica l' accoglienza , intesa come cittadinanza , non era tanto diffusa , piuttosto era selezionata , eclatanti le accoglienze in particolare di Greci a Roma : filosofi , medici , uomini di cultura in generale o personaggi eccezionali per capacita' individuali . Anche durante l' Impero ci volle addirittura un decreto dell' Imperatore Claudio affinche' Senatori gallici venissero accolti nel Senato di Roma al fianco dei Senatori romani e italici . Questo forse fu l' ultimo atto anti discriminatorio nei confronti dell' accoglienza , dopo di che il mondo romano pote' dire con Caracalla , universalmente : "Civis Romanus sum" Alla caduta dell' Impero romano , l' immigrazione divenne invasione , per certi aspetti positiva . Questa e' solo una breve sintesi , il discorso meriterebbe uno svolgimento ben piu' articolato e lungo .1 punto
-
Il romanesco “volgare” era già differente dalla parlata romanesca in epoca rinascimentale, figuriamoci con quella del Belli (dove la parlata romanesca assurse a giusta dignità letteraria) come del Trilussa. Nella ricerca sulla parlata romanesca è d’uopo lo studio della “Cronica” dell’ Anonimo Romano (Bartolomeo di Iacovo da Valmontone) , dell’anno 1357. Il romanesco medievale presentata una grande affinità linguistica con il napoletano; ad esempio parole come “uocchi” , così come “tiempo” oppure “costiello”, “criviello” e “mignaniello”; come anche “iente” o “vocca” che vanno a presentare qui dittonghi che ancora oggi si scorgono nella dialettica partenopea. Nella Cronica troviamo già delle preposizioni articolate che comparvero già in antico, ovvero nel primo documento in assoluto sulla parlata romanesca medievale, ovvero sotto la chiesa di San Clemente. Nell’affresco si nota una lingua che si pone da intermediaria fra il latino ed il volgare romanesco, dove compaiono espressione come: “de le pute” e “co lo palo”. In quell’epoca la parlata romanesca già risente del latino, affermando dei casi propri, come le sgrammaticature; ad esempio “duritiam” che dovrebbe essere ablativo ma appare come accusativo. Il latino va già a perdersi come in “trahere” (latino) dove cade la H. L’evoluzione del dialetto romanesco si scorge maggiormente fra il 1450 e il 1500. Questa evoluzione portò la parlata locale capitolina ad un avvicinamento al toscano. Rilevante fu la corte pontificia che aveva un carattere – come giusto che sia – cosmopolita. Questo carattere pontificio venne adottato grazie a letterati e al successo del volgare toscano nella letteratura quattrocentesca, così come al suo giusto prestigio; totalmente assente per la dialettica, o meglio parlata romanesca. Oltre a ciò, nella corte di due papi specialmente, come Leone X e Clemente VII, ebbero a fiorire maggiori impulsi toscani agli inizi del XVI secolo. Ciò però che maggiormente avvicinò il romanesco volgare al toscano fu il Sacco del 1527. Causa lo spopolamento cittadino (e qui un altro discorso si dovrebbe fare per quelli che pensano di discendere dagli abitanti della Roma medievale, se non Imperiale addirittura) volontario ed anche per la moltitudine di gente che perse la vita, Roma andò a ripopolarsi gradualmente con correnti migratorie dalla provenienza più variegata , e non solo dalla Penisola Italiana. Fra questi genti che ripopolarono l’Urbe, il peso socioeconomico ovviamente venne dalla Toscana - già terra di banche e presta soldi (i Medici furono i banchieri della Chiesa) - , nonché cagione del ripopolamento culturale, estraneo agli abitanti autoctoni di Roma. La scarsità di gente “autoctona” ( nessuno è mai autoctono di un posto ) e quindi la povertà innumeri della parlata locale, favorì l’accrescimento del toscano e la mescolanza, il connubio fra la dialettica toscana con quella locale. Nella “Cronica” troviamo poi caratteri scomparsi nel romanesco e del Belli come del Trilussa – sino ad oggi - , come: il conservarsi di jod (“iace” in romanesco volgare, e in italiano “giace”; “iònze”, e in italiano “giunse”) la vocalizzazione di I come preconsonatico ( in volgare romanesco “aintro” , in italiano “altro”) la metafonesi delle vocali mediobasse ( romanesco volgare “puopolo”, come “costiello”) in forma forte (solo) l’articolo determinativo maschile (romanesco volgare “lo ponte” , che in italiano diventa “il ponte) il futuro in àio (volgare romanesco “ferràio” , e in italiano “farò”) ed infine il passato remoto in ào e éo (romanesco volgare “annao” , “fao” e “pennéo” , che in italiano diventano “andò” , “feci” e “pendé”).1 punto
-
Scavi e che trovi? Terme romane “intatte” nel sottosuolo. La clamorosa scoperta di “bagni abnormi” accanto alla domus Straordinaria scoperta in Spagna, dove sono state portate alla luce terme romane di dimensioni abnormi rispetto ai servizi di una domus. Il ritrovamento è avvenuto in una città fondata da ex legionari romani. Mérida, il luogo in cui è in corso lo scavo archeologico, è un comune che oggi ha 59mila abitanti ed è capoluogo della comunità autonoma dell’Estremadura. È posta sulla riva destra del fiume Guadiana, a 217 metri sul livello del mare ed è una delle città della Spagna più ricche di monumenti romani tanto da essere chiamata la Roma spagnola. La città fu fondata nel 25 a.C. come colonia dai soldati veterani di Augusto delle legioni V Alaudae e X Gemina, da cui scaturì il nome originario di Augusta Emerita – il nome attuale, Mérida, deriva proprio dal latino Emerita -, e fu costruita in gran parte da Marco Vipsanio Agrippa, grande amico e genero dell’imperatore romano. La nuova città, grazie a consistenti investimenti, iniziò subito un periodo di grande splendore così da divenire, negli ultimi anni del regno di Augusto, una dei più importanti centri urbani di tutto l’Impero. Era situata sulla cosiddetta via de la Plata (“via dell’argento”), che univa la Cantabria alla Betica. Si dotò di un grande teatro, di un anfiteatro e di un circo. Il ritrovamento di questi giorni è avvenuto nei pressi della cosiddetta Domus dell’anfiteatro, un edificio ampio del quale non si conosce ancora esattamente l’originario utilizzo. Le stesse terme trovate in questi giorni sembrano, come è stato detto durante la conferenza di presentazione, “troppo grandi per una dimora privata”. E’ possibile pensare che la domus fosse utilizzata per importanti ricevimenti? La casa sorse al di là delle prime mura difensive della città ed è strutturata come una tipica domus casa romana, con un cortile centrale circondato da un portico. È la più grande casa romana di Merida, ma i bagni ora scoperti sono assolutamente sovradimensionati rispetto alla reale – pur consistente – grandezza della casa. “Stiamo scavando la continuazione della Casa dell’Anfiteatro – i cui limiti sono sconosciuti – per completare la cronologia dell’edificio, ma la cosa più importante è la scoperta di bagni fantastici di dimensioni enormi per quella che è una casa romana standard”, ha sottolineato l’archeologa Félix Palma durante la conferenza stampa di presentazione della scoperta. Lo scavo, che dura da sei mesi, vede la partecipazione dei tecnici del Consorzio Emeritense, di studenti di diversi centri di archeologia della Spagna e 8 studenti universitari dell’Università di Granada diretti da Macarena Bustamante. L’area presenta ampie decorazioni parietali e pavimentali, tra cui lastre marmoree, modanature, pitture parietali e varie strutture sotterranee legate alle terme, tutte in ottimo stato di conservazione. Durante altri scavi sarà forse possibile trovare le vasche delle piscine? Gli archeologi spagnoli ipotizzano che un così vasto impianto termale romano fosse stato pensato per numerosi i invitati alle feste organizzate dal proprietario della casa, forse in connessione con i giochi dei gladiatori che si svolgevano nelle vicinanze. https://www.stilearte.it/scavi-e-che-trovi-terme-romane-intatte-nel-sottosuolo-la-clamorosa-scoperta-di-bagni-abnormi-accanto-alla-domus/1 punto
-
Ciao, di solito la spiegazione comunemente riportata è questa Constantine and his sons issued a few different types of commemoratives from 330-346. These were issued to mark the foundation of Constantinople and to also re-affirm Rome as the traditional center of the Empire. Thirteen mints produced these types: Trier, Lugdunum (Lyons), Arelate (Arles), Aquileia, Rome, Siscia, Thessalonica, Heraclea, Constantinople, Nicomedia, Cyzicus, Antioch and Alexandria. The two most common are the CONSTANTINOPOLIS (Victory on a prow) and VRBS ROMA (wolf and twins) types. The female figure on the obverse is the personification of Constantinople or Rome. The wolf and twins type depict Romulus and Remus (the founders of Rome) being suckled by the she-wolf. The two stars on the reverse represent the dioscuri ( the twins Castor and Pollux). Tratto da http://www.constantinethegreatcoins.com/comm/ per cui l'affermazione che Costantinopoli è la nuova capitale che perpetua la tradizione di Roma, riconosciuto come centro "storico" dell'Impero. Sembra che Costantino non avesse mai subito il fascino millenario di Roma, le sue permanenze nell'Urbe furono brevi: non so se ciò fosse imputabile solo alle sue frequenti campagne militari. Ho letto che alcuni studiosi affermano che anzi avesse in astio la Città Eterna e che proprio questo fosse il motivo per cui fondò una nuova capitale. La mia sensazione è che più che la città e la tradizione che emanava lui, cresciuto nell'area medioorientale e permeato dalle culture orientali dove i sovrani avevano attribuiti divini (o quasi) pressochè insindacabili, abbia sofferto la presenza di un Senato che poteva almeno in parte limitarne il potere. A ben guardare le cronache nell'ultimo periodo del regno Costantino importano l'imposizione di alcuni costumi di tradizione orientale relativi alla venerazione del sovrano che avvallerebbe questa considerazione. Poi che al fatto che nell'agiografia tardoimperiale e cristiana sia stato vestito dell'abito del "Primo Imperatore Cristiano" è un altro paio di maniche. IMHO Costantino è stato abile, fortunato e un buono, ottimo politico... si è sempre mosso molto bene. Creare una nuova Capitale ex novo, pur riportando l'importanza della tradizione di Roma, era in fin dei conti uno smacco ad una Città Eterna in decadenza che continuerà a vivere (e a decadere progressivamente) comunque fino alla fine del millennio sulla gloria dei fasti passati (anche grazie alla presenza pontificia). Ciao Illyricum1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
