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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/29/24 in Risposte
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Ciao a tutti, so che vi mancavano i miei post numismatici (😁) e quindi ho pensato di condividere con voi l'ultima arrivata in collezione, è una moneta di Nerone (il mio Imperatore preferito 🙃) che ho tanto cercato, questa tra l'altro unisce la passione per quest'ultimo con la mia preferenza (anche se come dico sempre mi piacciono tutte 😉) per i rovesci con rappresentazioni architettoniche, come da titolo del post parlo di un dupondio di Nerone con al rovescio il Macellum Magnum. Il Macellum era un mercato dove si vendevano derrate alimentari, incluso il pesce, possiamo immaginarlo come un antenato dei nostri centri commerciali giusto per avere un'idea. La prima volta che ho sentito parlare della moneta è stato nel libro di Alberto Angela su Nerone che la menzionava se non erro come celebrazione per la ristrutturazione dell'edificio dopo l'incendio del 64 d.C. La cosa non è proprio esatta perché si conoscono emissioni anche del 63 d.C., approfondendo l'argomento comunque è plausibile pensare che le emissioni siano proseguite anche dopo l'incendio per sottolineare il fatto che era in corso la ricostruzione di Roma e nel caso specifico la ristrutturazione dell'edificio. Per quanto riguarda l'esatta ubicazione dell'edificio si è molto discusso e la discussione è ancora in corso, l'identificazione più plausibile è quella con l'attuale chiesa di S. Stefano Rotondo ma negli ultimi anni sono emerse altre ubicazioni possibili. C'è anche una teoria sul fatto che la moneta sia una rappresentazione della Domus Aurea (sarebbe una cosa spettacolare 🤩) e addirittura della famosa sala rotonda (interpretando MAC come MACHINA), ipotesi che a quanto pare (purtroppo 🥲) è confutata dal fatto che esistono delle varianti (credo siano 3 gli esemplari conosciuti) con la scritta intera "MACELLVS AVGVSTI" nella legenda e che quindi non dovrebbero lasciare dubbi sulla natura dell'edificio. Alla fine del post vi metterò dei link che ho trovato utili per approfondire l'argomento. Veniamo quindi alla moneta, non è perfetta chiaramente ma a me piace moltissimo (strano 😝), soprattutto il rovescio con l'edificio: Roma, 64 d.C., RIC 187, 14.82g x 28mm, AE. Al D/ NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P; testa radiata. Al R/ MAC - AVG; II; S - C; il Macellum Magnum. Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo APPROFONDIMENTI: https://www.academia.edu/35323805/MACELLUM_MAGNUM_NEI_DUPONDI_DI_NERONE5 punti
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La rarità è sempre relativa ad una monetazione. Se stessimo a guardare quante volte compaiono, sul gigante tutto il regno sarebbe al 90%comune con poche vere rarità. In realtà si può considerare rara la 2 lire del 36 in confronto al resto della serie.... Idem con la lira il 50 cent è il 20 cent. Ape del 19,spiga del 37 ecc ecc son tutte comuni ma se venissero definite come il resto del gruppo nessuno avrebbe più una minima indicazione delle date chiave di una serie. Io la interpreto così...é rara nella serie di appartenenza. Altrimenti giocando a rovescio se il 36 è comune, il 40 cos'è? 😉4 punti
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Su tutti i libri di Storia leggiamo che le prime civiltà che hanno eretto degli edifici si situano alla metà del IV Millennio a.C. Ma ormai è stato definitivamente acclarato che alcuni complessi dell'Anatolia sud-orientale (ai confini con la Siria) risalgono addirittura all' XI Millennio a.C. I primi archeologici tedeschi che procedettero agli scavi all'inizio erano scettici ma poi dovettero arrendersi alla scientificità della prova al radio carbonio. Quindi Gobekli Tepe e Karahan Tepe sono state edificate 6000 anni prima delle ziqqurat sumere e 7000 prima delle piramidi di Giza. Io credo che si tratti di un vero shock culturale che ci costringe a rivedere molte certezze sul Neolitico. Questi siti sono stati costruiti alla fine dell'ultima glaciazione e prima che l'uomo scoprisse l'agricoltura! Nei giorni scorsi a fare il punto su questa scoperta sensazionale c'è stata un'interessante puntata (mi sembra il 18 maggio) di Sapiens, curata da Mario Tozzi. Chi vuole può rivederla su Rai Play.2 punti
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Buonasera a tutti i frequentatori del forum. Vorrei condividere il mio recente acquisto, una moneta da 5 centesimi di Umberto I anno 1896, in conservazione SPL+. È stata coniata in 379.600 esemplari, ha un peso di 5 grammi e in diametro di 25 mm. Il mio catalogo la riporta rara, quello di La moneta, non comune... Grazie per i vostri giudizi.2 punti
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Il mio ultimo acquisto, il primo da negozio fisico ma trovandomi a Roma per lavoro mi sembrava giusto tornare a casa con un souvenir. Negozio non ben fornito come speravo, ma un bel denario ha colpito la mia attenzione. Eliogabalo (218-222) Denario R: Libertas Augusti seduta a sinistra Ric. 1152 punti
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Sono già scivolato in identificazioni su un fuso falso. In mano sarebbe un'altra cosa. Ma solo dalla foto, lo lascerei lì dove si trova. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Carissimo, ..il sognare è un dono..sei fortunato non tutti lo possiedono. C'è chi pensa al business.2 punti
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Possono essere ancora reperiti gli articoli sul sito di Roma Numismatics qui: https://roma-archive-unofficial.weebly.com/ oppure qui: https://web.archive.org/web/20240524014347/https://www.romanumismatics.com/historicarticles?task=historicarticles2 punti
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E' una marca a tassa fissa 1905/26, con effige del Re Vittorio Emanuele III giovane, volto a dx, da 50c viola rosso con filigrana Corona dent. 14. Ricorda i francobolli della serie floreale infatti ha la stessa filigrana, siamo in pieno periodo art déco. La marca espleta la sua funzione di tassazione su un interessante documento dell' esattoria di Francofonte, bellissimo comune del siracusano. Una chicca !2 punti
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si ma tanti altri, nuovi, arrivano sul mercato Il mercato è cosi, nasce, si trasforma, cresce, si evolve, qualcuno sparisce, altri nuovi arrivano l'importante è saper selezionare bene2 punti
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Questa è una bottiglia sigillata di vino del 335 d.C., trovata in una tomba romana. Aprirla o non aprirla? Cosa si farà Aprirla o tenerla rigorosamente chiusa? Che rischi potrebbe correre il vino in essa contenuto? Per ora è rinviata l’apertura di una bottiglia che si ritiene contenga vino ancora liquido e che risale all’epoca dell’Impero romano. La tomba in cui è stato trovato, in Germania, questo prezioso testimone delle cantine romane è compreso tra il 225 e 350 d. C. Inquadriamo l’epoca: siamo negli anni di una svolta storica fondamentale, quella del riconoscimento del Cristianesimo e della libertà di culto, della rinuncia alle persecuzioni da parte dello Stato, della restituzione dei beni sequestrati o acquistati sottocosto presso i cristiani. A Milano, nel 313, era stata da poco firmato l’editto di Costantino. La bottiglia di vino di Speyer – il nome della città nei cui dintorni il contenitore fu trovato e nel cui museo è conservata – è un contenitore sigillato da cera d’api. E’ considerata la bottiglia di vino integra più antica del mondo. E’ un contenitore da un litro e mezzo di capienza. La bottiglia fu scoperta nel corso di uno scavo – avvenuto nel 1867 .- durante il quale fu portata alla luce la tomba di un nobile romano del IV secolo d.C. La tomba conteneva due sarcofagi, uno con i resti del corpo di un uomo e l’altro di una donna. Molto probabilmente marito e moglie. Una fonte dice che l’uomo era un legionario romano e che il vino fungeva da conforto durante il suo viaggio nell’aldilà.. Delle sei bottiglie di vetro nel sarcofago della donna e dei dieci vasi nel sarcofago dell’uomo, solo uno conteneva ancora un liquido. All’interno della bottiglia del “legionario” è contenuto, nel terzo inferiore, un liquido trasparente mentre nella parte superiore si è addensata una sostanza resinosa, coperta da olio. E’ probabile che tutto il contenuto si sia destrutturato, nei millenni. E che la parte liquida sia costituita dall’acqua naturalmente contenuta nell’uva e nel vino, mentre le la parte semisolida di superficie sarebbe costituita dalla parte corposa del vino al quale, probabilmente era stato aggiunto un infuso di erbe, con il fine di profumarlo, forse anche con resine. L’olio sarebbe stato inserito nel collo, come rafforzamento alla collocazione del tappo per garantire appieno la conservazione. La perdita dell’etanolo avrebbe contribuito alla destrutturazione del contenuto e alla riduzione del volume del materiale visibile. Sarebbe certo interessante analizzarne il contenuto per stabilire se la bottiglia contenga davvero vino e come sia stato trattato questo liquido, a livello di composizione. Ma l’apertura è rischiosa perché il contenuto, a contatto con l’aria potrebbe perdere diverse informazioni. Si sta allora pensando allo strumento della scansione multispettrale – che viene utilizzato nel campo dello studio e del restauro di opere d’arte, che consente, attraverso il colore, di stabilire l’origine chimica del pigmento. https://stilearte.it/questa-e-una-bottiglia-sigillata-di-vino-del-335-d-c-trovata-in-una-villa-romana-aprirla-o-non-aprirla-cosa-si-fara/2 punti
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Mini tagliando/ricevuta del 1927 ricevuto in regalo domenica scorsa, credo nulla di eccezionale.2 punti
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A prescindere dalla colpevolezza, su cui non mi permetto di dire o supporre nulla, uno sul mercato ci deve saper stare e la reputazione se la deve saper costruire. penso che il mercato sia pieno di operatori che seppur non riescano ad attrarre materiale stellare, hanno una reputazione solida e la clientela compra tranquillamente monete per anni e si appassiona alla numismatica.2 punti
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Condivido con gli amici del forum il dritto di questa piastra del 1798, foto presa con luce solare diretta per far risaltare gli splendidi dettagli della capigliatura....1 punto
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Sono d’accordo con la Gabriella. Qui al massimo ci sta un qSPL, e probabilmente è già generoso.1 punto
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Sì, il sesterzio di Adriano l’avevo postato e ho visto che avevi anche lasciato un commento. Ti metto il link in modo che tu possa rivederlo.1 punto
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Non ti fermare usate ma integre costano veramente poco e danno molte soddisfazioni1 punto
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Ah ecco non lo sapevo!! Sulle banconote sono proprio completamente a digiuno!😄 Lentamente tuttavia inizio ad essere sempre più affascinato da quelle centenarie di inizio secolo scorso!1 punto
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DE GREGE EPICURI Mi ha ricordato questa vecchissima discussione: lamoneta.it/topic/37106-bronzi-fusi-antichi/#comment-406071. Si trova anche cercando: Fusi di Carnuntum.1 punto
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Solo a me sembra che possa essere una fusione? Se si... Tanto meglio per @modulo_largo1 punto
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Non preoccuparti, per le diete c' è sempre tempo, di modelle (e modelli) in giro ce ne sono anche troppi. Il cibo (dalle nostre parti, in tutta l' Italia) è sinonimo di cultura e tradizione.1 punto
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In realtà cercavo un sesterzio con una bella patina verde, ultimamente mi danno molta soddisfazione. Non ne avevano, i pochi sesterzi che mi hanno proposto non m’interessavano. Quindi mi sono buttato su un denario di Eliogabalo, ben centrato e di ottima conservazione. Ne possiedo già uno di questo imperatore, ma dei Severi i doppioni li prendo volentieri. Un’altra moneta che mi ha attratto è stata un Antoniniano di Filippo II, bella per dimensioni, per lucentezza dell’argento, e per l’alta conservazione. Non ne avevo mai vista una, adesso la studio e poi la metto in wish list.1 punto
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Queste monete non riportano la data (da quanto ne so quelle datate provengono dai set), la tua sarà dell'ultima generazione. La loro coniazione comincia nel 2006 e sino ad ora la singola unità (1 manat) per la comune circolazione in moneta non è stata ancora coniata (solo commemorative non destinate a circolare insieme ad altri nominali più alti). Attualmente 1 manat è una banconota, il tuo 50 cent di manat (50 qapit) è il maggior taglio tra le monete utilizzate in Azerbaijan ed è equivalente a circa 27 cent/euro. Questo è il tipo precedente senza data in mio possesso:1 punto
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Si e' un frammento di busta ritagliata, con 20c arancio Umberto I, valore solo in lettere emissione del 1879... annullato dall' annullo a sbarre 721 mi sembra.. che e' il numero identificativo dell' ufficio postale di Cassolnovo. + Annullo di Cassolnovo grande cerchio del 2 maggio 1883 molto bello. Questi due annulli andavano da regolamento messi in questo modo, l' annullo a sbarre sul francobollo l' annullo a cerchio accanto sul davanti della busta. E' un bel frammento umbertino, a trovarli.1 punto
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E' il modello postale " Mod. 22 -I (ricevuta di corrispondenza raccomandata) " , con annullo di partenza del 17.1.28 di Milano credo ???? (Oggi in Corso Monforte 31 e' la sede della prefettura e uffici della provincia di Milano), .. ed annullo di arrivo di S.Angelo Lodigiano (MI). Affrancato con 50c bruno e grigio detto Parmeggiani dal disegnatore, emissione 1927. Bel documento postale, hai fatto piu' che bene a prenderlo.1 punto
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in che senso farle controllare ? per l'autenticità o per quali altre cose ?1 punto
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La mini bustina e' affrancata con un francobollo del Regno Umberto I da 2c rosso bruno dell' emissione 1896/97 stemma lineato. L' annullo tondo riquadrato non nitido non ci fornisce data e luogo, ma dall' ammontare dell'affrancatura 2c possiamo dire quasi con certezza che la tariffa è per un invio in 'distretto' quindi nella stessa Verona, per 'Stampe' senza valore da consegnare per il controllo postale con busta aperta, infatti la busta dovrebbe avere la colla intatta nel lato dove si vede il timbrino 20, identificativo o del quartiere di consegna o del postino. Non avendo date precise consideriamo il periodo di emissione e validità del francobollo per datare la bustina, quindi direi che siamo tra il 1896 e il 1902/03. Bella l' umbertina mi piace molto.. con un uso postale non comune. Per quanto riguarda il destinatario "Società Reduci dalle Patrie Battaglie" vedere qui: https://www.cripisa.it/soci-perpetui/116-comitato-provinciale/storia/1650-associazione-dei-reduci-delle-patrie-battaglie.html1 punto
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Ciao @Rufiliusottimo esemplare di dupondio del più "famoso" e controverso imperatore della dinastia Giulio-Claudia della quale fu anche l'ultimo esponente . Caso vuole che sono in attesa di un suo asse che ovviamente condividerò e che affianchera' quello del padre adottivo Claudio che ho già in collezione. Come sempre, alle prossime 🙂. ANTONIO1 punto
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lascia perdere aceto e limone, neanche su queste che non valgono granchè, dimentica, fanno solo danni credimi, lo smac fa meno danni e scrosta la qualunque, certo, se ce le lasci troppo sbianca tutto, ma con gli argenti, tenuto poco, va che è un piacere, chiaro che poi devi passare acetone e poi acqua distillata. p.s.....per monete che hanno valore scarso, si intende1 punto
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Annullo di Posta Militare del 31.3.17 Truppe Occupazione 4, grande cerchio lunetta vuota in alto. ... su 5c verde Leoni. .. annullo in blu (reggimentale) 3° compagnia ????..??? + annullo in blu su due linee Verificato per Censura, .. .. completa di tutto come dovrebbe essere. Sotto l' annullo, che e' esattamente quello della cartolina, notare il numero 7 disallineato verso l'alto. Questa posta militare in quelle date era dislocata in Albania. Bella, non comune !1 punto
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Molto carini e carichi di storia questi tre falsi. Rimandano un po’ a ‘’La banda degli onesti’’,1956, di Totò, Peppino de Filippo e Giacomo Furia.1 punto
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Salute un libro di storia di nuova pubblicazione: Alessandro Bonfanti SICULI Popolo Ario venuto da Nord La grande migrazione dei Siculi in Sicilia dall'italia peninsulare (XIII-XI sec. a.C.) Il viaggio nella più remota preistoria degli Indoeuropei è giunto fino alla fine dell’età paleolitica, quando nella patria ancestrale (Urheimat) collocata nel Nord dell’Europa ebbero inizio le prime grandi scissioni tribali e le consecutive migrazioni (Völkerwanderungen). Le varie facies culturali che si affermarono, progredendo via via in altre ancora – a partire da quest’epoca e per tutto il territorio europeo, giungendo sino al cuore dell’Asia – ne sono la diretta testimonianza, non solo dal punto di vista archeologico, dunque della sola cultura materiale, ma soprattutto antropologico, confermando inequivocabilmente la comune origine e lo stesso genoma. Da tutto ciò emersero anche i Siculi, i quali dal loro originario stanziamento nel cuore dell’Europa settentrionale, tra i fiumi Elba e Vistola, facenti ancora parte del macrogruppo proto-illirico fino a tutta l’età neolitica, si riversarono dapprima nei Balcani, poi in Italia nella successiva età eneolitica, occupandone gran parte, dalle attuali regioni di Emilia-Romagna, Marche, Umbria, fino alla Maremma toscana e al Lazio. Il suolo ove sorse Roma, Caput Mundi, fu in origine un pagus siculo e teatro dove si consumò la sanguinosa tragedia della loro espulsione da parte dei progenitori dei Romani. Questo volume, frutto di una ricerca unica, ripercorre le tappe di questo percorso. INFO & ORDINI: www.passaggioalbosco.it Salutoni odjob1 punto
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F ieri, E S C altri di' scorsi = fieri e scaltri discorsi Buona giornata1 punto
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Salve,bronzo di Hierocaesarea in Lidia https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/23911 punto
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Salve,dovrebbe essere questo bronzo di Antiochia di Pissidia https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/4/73491 punto
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Salve ,dovrebbe essere un bronzo di Antonino Pio per Perge https://www.vcoins.com/it/stores/tom_vossen/165/product/pamphylia_perge_antoninus_pius_117138_ad_ae_15mm_175_gm_rpc_iv3_104091/1954039/Default.aspx1 punto
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Buon pomeriggio a tutti gli amici del forum, condivido con voi l'ultima arrivata, una moneta che volevo da tanto tempo. Finalmente è giunta! A mio avviso, il 5 franchi della Repubblica Subalpina è la moneta che rispecchia meglio il concetto di repubblica giacobina grazie ai simboli e al calendario rivoluzionario francese. Inoltre, nell'ambito numismatico ha una certa importanza storica in quanto fu la prima moneta coniata in Italia utilizzando il sistema metrico - decimale, sempre ripreso dalla Francia rivoluzionaria. La conservazione non è delle migliori, ma quelli che mi conoscono sanno che per me non è importante. Chissà questi segni a cosa sono dovuti. 🤔 Alla prossima! 😃 Xenon971 punto
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C'è stata anche la famosa famiglia Leoni di Sicilia ma era fine 17001 punto
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Conchiglia Shell MADREPORA MARINA CORALLO FUNGIA mm 205 x 190 Indopacifico Diametro 10,5 cm. Peso 180 g. . apollonia1 punto
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FONTE:" www.targatocn.it" 5/05/2024 Esposta a Saluzzo la collezione permanente di monete antiche del Marchesato, dono di Pierino Battisti alla Città. L’allestimento, nel museo civico Casa Cavassa, ospita 50 pezzi. Ingresso libero il 4 e 5 maggio nell’ambito di la Città Svelata Saluzzo, inaugurazione della Collezione permanente Pierino Battisti, collezione di monete dell'antico Marchesato. È entrata a far parte del patrimonio di Casa Cavassa, collocata nella "stanza della lobbia" al primo piano del museo civico, la preziosa Collezione permanente di monete antiche del Marchesato di Saluzzo, lasciata in dono al Comune da Pierino Battisti, assicuratore, uomo dai molteplici interessi culturali. Collezionista, già presidente del circolo numismatico filatelico "Bodoni", è deceduto nel 2016. Il taglio del nastro dell’allestimento, curato da Giorgio Fea, studioso numismatico cuneese, è avvenuto venerdì 3 maggio alla presenza dei famigliari, autorità comunali, del sindaco Mauro Calderoni, del presidente della Fondazione CrSaluzzo e soci del circolo, rappresentati dal presidente Luciano Drua. Battisti espresse tra le sue volontà testamentarie quella di lasciare le antiche monete del Marchesato alla città, perché fossero esposte in un ente museale (individuato in Casa Cavassa) per garantirne la piena fruibilità al pubblico. Monete da lui raccolte in tanti anni di collezionismo e di interesse per la numismatica risalente all’età giovanile. “Il suo interesse infatti iniziò quando ricevete in dono da alcuni parenti monete della Seconda guerra mondiale”. E’ stato ricordato dal nipote Gualtiero Battisti. Quello della monetazione antica era scaturito dal ritrovamento di monete romane note come il tesoretto di "Cascina Morina” nel comune di Scarnafigi di cui Pierino Battisti ebbe modo di acquistare alcuni esemplari. La passione per le monete romane fu coltivata per tutta la vita e affiancata da quella per la monetazione del Regno d’Italia e dell’antico Marchesato di Saluzzo. La moglie Anna esecutrice del testamento ha dato attuazione a fine 2020 alle volontà del marito che fu presidente del circolo numismatico Bodoni dal 1993 fino alla morte, realizzando con i soci mostre ed iniziative di livello nazionale e internazionale. A Casa Cavassa sono esposte 50 monete, tutte dotate di tracciatura e un antico tariffario di cambio. Monete importanti tra le quali il noto tallero di Margherita di Foix ( 40 grossi, battuto dalla zecca di Carmagnola nel 1516) reggente del Marchesato per il figlio Michele Antonio. E’ considerata una delle monete più belle e particolari del Rinascimento italiano, tanto che un esemplare di questa moneta fu scelta per una mostra numismatica a New York come esempio italiano rinascimentale di arte e tecnica incisoria, ha ricordato Fea. La "Collezione permanente Pierino Battisti è entrata a far parte del percorso di visita del museo civico (in via San Giovanni) perfettamente legata all’edificio e alla sua storia. Ingresso gratuito nell’ambito di "La Città Svelata" ( sabato e domenica 5 maggio). ========================================================= FINALMENTE dopo ben sette anni dalla dipartita del compianto amico PIERINO BATTISTI la collezione delle sue monete della " Zecca di Carmagnola" è entrata a far parte del patrimonio museale di "Casa Cavassa". Un bellissimo esemplare del tallero moneta=medaglia di Margherita di Foix fa parte della raccolta insieme ad altre notevoli, interessanti e rare monete. "CASA CAVASSA" sede del museo civico della città di Saluzzo, fu una antica dimora e fastosa residenza della importante famiglia nobiliare " Cavassa" A testimoniare l'importanza dell'edificio, risalente all'inizio del sec.XVI, ancora oggi si ammirano il portale marmoreo ed il portone ligneo scolpiti ( 1518-1528) e nelle pareti del loggiato interno decori ed affreschi "a grisaille".1 punto
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come sempre grazie @PostOffice per le informazioni nel timbro nero , non nitido, c'è sicuramente scritto TA perdonami, nel timbro blu parzialmente coperto c'è sicuramente scritto TA quello nero non si riesce a leggere, ed è uno dei motivi per cui ho condiviso, prima volta che lo vedo, magari qualcuno lo associa ad un modello che conosce1 punto
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