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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/16/24 in Risposte
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Buongiorno a tutti, ieri, in un negozietto di una piccola cittadina spagnola mi sono imbattuto in una Piastra del 1818 non proprio bellissima ma che mi ha fatto sobbalzare. Sotto la C di SICILIARVM si celava qualcosa che a prima vista sembrava una L. L'ho presa, ovviamente, a sfregio del concetto di "collezionabilità" al quale sono avverso. Ingrandendo le foto ho potuto appurare che si trattava proprio di una L sotto la C. Tornando a casa, sul mio portatile ho controllato se, nel mio archivio ce ne fosse una, ma su oltre 125 esemplari non ne ho trovata nessuna con questa caratteristica. A mio avviso, in fase di stesura del conio, è stata creata la parola SILILIARUM, e in seguito la L è stata corretta in C, o forse subito dopo l'errore (SIL) è stato punzonato il carattere C sopra la L, correggendo subito l'errore, prima di formare l'intera parola. Mi affascina la prima ipotesi, perché potrebbe aprile la possibilità che qualche moneta fosse stata coniata con la legenda SILILIARVM, mai apparsa fino ad adesso. Di seguito le foto, nella speranza di ottenere qualche osservazione da parte di chiunque voglia dire la propria. Un caro saluto Alberto Foto Dritto e Rovescio Foto Dritto e Rovescio6 punti
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Da oggi posso partecipare pure io😂 Asta Priapus Numismatic lotto 873 con descrizione molto scarna. In compenso la variante SIBNIC e S.MARCVSV ENETI molto interessante ed al momento poco presente. Venezia (Venice), Bronze , Æ 17.00 mm., 1.59 g. Good Fine5 punti
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Buongiorno . Sono contento di potere mostrarvi il mio nuovo acquisto: Penso che sia uno viennese nero di Ludovico d'Acaia. Metallo= mistura. Diametro=mm.17. Peso=g.0,68.2 punti
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Condivido l'arrivo in collezione di questo mezzo Grosso di Amedeo VIII come conte preso nell'ultima asta Bolaffi. Tipologia che mi mancava ancora in collezione e che ora il Cudazzo ha suddiviso in due tipologie, questa apparterrebbe alla seconda. Il segno di zecca ben visibile porta a Giovanni Rezetto per Chambery. Molto bella dal vivo, centrata e con una patina che sembra portare ad una antica raccolta riempie un buco che non ha bisogno di successivi miglioramenti.2 punti
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Al momento direi che la B non mi piace, ma aspettiamo nuove foto e dati ponderali. Intanto vi anticipo una "Briciola" che apparirà nel Gazzettino di Quelli del Cordusio di prossima pubblicazione:2 punti
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Posto il particolare dell'esemplare postato da Raff nella discussione che ho allegato...2 punti
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Buongiorno,ne ha postato un esempio @Raff82 al post n°10 di questa discussione... Inoltre di questa "varietà" ne sono stati censiti altri 4 o 5 pezzi...2 punti
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Buongiorno a tutti. Anche se la perizia era di Tevere, ho deciso di liberare la Mezza Piastra. (Ho conservato comunque la Perizia).2 punti
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DE GREGE EPICURI Oggi vi mostro questa gradevole "Sfinge di Castulo", di notevoli dimensioni (33 mm) e del peso di 30,26 g. Al D, il consueto ritratto a destra, considerato "augustiforme" ma, in questo caso, forse non collegato al primo imperatore: è un'emissione del 1° secolo a.C., considerata celtiberica. Bisogna dire però che emissioni successive (dei primi decenni del 1° secolo d.C.), non molto diverse,sono considerate come ritratti di Augusto. Non leggo iscrizioni. Al R., la c.d. sfinge alata con testa umana ( ornata da una piuma?), alla cui destra c'è una stella; una M sotto la zampa. All'esergo sembra di scorgere quanto resta di una scritta (celtiberica?) Dovrebbe trattarsi della Burgos 549.2 punti
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Dire che quegli antoniniani son d'argento è come dire che la nutella è fatta col cacao E' vero che di solito il colore è più... "argenteo", ma ci può stare a mio parere un'ossidazione simile. Anche perché, colore a parte, stilisticamente a me la moneta pare a posto.1 punto
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No, la moneta è plausibilmente una copia di una moneta autentica, così su due piedi direi Tiberio e Druso. Moneta che originale costerebbe centinaia di euro, a seconda della conservazione. Questo è lo spirito giusto! Il falsario che l’ha venduta ci ha guadagnato, magari poco, ma stai tranquillo che ha guadagnato. Comunque non è il ragionamento giusto da fare quando si valuta una moneta. Anticipo la tua prossima domanda: come avete capito che si tratta con tutta probabilità di un falso? (Nota che tengo un tono dubitativo, perché spesso e volentieri le foto ingannano). Non c’è modo per un principiante di capirlo, serve studio, pazienza e molta esperienza. Normalmente chi è più esperto conosce i metodi di coniazione e contraffazione ed identifica i particolari che tradiscono un falso. A dir la verità per questa, a mio parere, basta il colpo d’occhio, anche se tante volte mi ha fatto sbagliare. Tieni presente che sul forum non siamo tutti esperti o periti: io e i 2 soci che mi hanno anticipato potremmo tranquillamente sbagliarci. E anche gli esperti a volte sbagliano. Ma sta volta non credo.1 punto
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Non è una ricerca facile... Io sono sincero, non avevo mai notato questa variante.. non sarà facile sapere quanti esemplari battuti con quel conio di rovescio sono sopravvissuti...1 punto
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Grazie mille per questa spiegazione, ho capito e si, hai stato totalmente esaustivo. La moneta è bellissima. Hai fatto bene di comprarla. Buonasera.1 punto
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Stavano contrattando la vendita di una partita di formaggio, cioccolata e orologi a cucù svizzeri in cambio di paccottiglia cinese da bazar. Oppure un'inculata elevatissima.1 punto
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Ciao Alain La legenda va letta tutta insieme, diritto e rovescio. AMEDEVS CO SABAVD DVX ChAB IN ITAL MAR PRI Amedeo Conte di Savoia, Duca del Chiablese, Marchese in Italia e Principe. In quelle successive da Duca si leggono Amedeo Duca di Savoia e Chiablese, Marchese in Italia e Principe. Spero di essere stato esaustivo amico mio....1 punto
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Non è che insegno a voi , è solo frutto di una passione per questa moneta che mi rievoca momenti piacevoli dell'infanzia trascorsi con il nonno sommato all'assenza di una linea -guida , leggere il lavoro di Bianchi mi ha dato l'imput ! Grazie ancora e un saluto1 punto
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Una M con gambetta sottile e una L gotica. Solo tre dogi hanno questa tipologia e questo è sicuramente Michele Steno. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Le foto sono decisamente migliori, ma, purtroppo, non riesco a leggere la legenda, nè la zecca. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Io non sono in possesso di questi due millesimi, questa variante non è indicata sul volume del Traina, ma ho trovato un esemplare del 1762 con questa variante sul catalogo del forum... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CEIII2/61 punto
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7° tipo L'asta dentro a sx della berretta come nel 6° , di primo impatto pare uguale ma c'è un puntino in rilievo dentro la N che la distingue dalla 6° , particolare riscontrabile solo nel 7° tipo . Per il retro un particolare insolito che colpisce subito , CS di Francs disassata verso l'alto .... pure l'asta è inclinata verso CS , infine uno spazio maggiore in confronto delle altre varianti , si può vedere tra la L di L'an e An , come pure tra An e 9 ; fiore dx più alto ma centrato . Scritte molto ruotate , la i di Libertè è in asse con la fine della F di Francs a differenza del 6° tipo ma regolari se consideriamo l'accento1 punto
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Emissione di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il Patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato al Festino di Santa Rosalia, nel 400° anniversario. Data di emissione: 14 Luglio 2024. Valore: Tariffa B. Tiratura: Duecentomilaquattro esemplari. Vignetta: Raffigura il momento topico del Festino di Santa Rosalia in cui il corteo e il Carro trionfale con il simulacro della Patrona di Palermo, a metà del suo percorso, giunge ai Quattro Canti. Il Festino, che si svolge ogni anno la sera del 14 luglio e si sviluppa lungo il Cassaro, l’asse principale del centro storico cittadino, rappresenta la rievocazione dell’esposizione delle spoglie mortali della Santa, ritrovate nel 1624 sul Monte Pellegrino, che portò alla liberazione della città dalla peste. Completano il francobollo le legende « “U FISTINU” DI SANTA ROSALIA», “400° ANNIVERSARIO” e “PALERMO”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzetto: A cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. Stampa: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia. Colori: Quadricromia. Carta: Bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Grammatura: 90 g/mq. Supporto: Carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq. Adesivo: Tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq ( secco ). Formato carta: 40 x 48 mm. Formato stampa: 36 x 44 mm. Formato tracciatura: 47 x 54 mm. Dentellatura: 9 effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: Ventotto esemplari più la riproduzione del logo MIMIT monocromatico sulla cimosa. Note: La foto del Carro trionfale è riprodotta per gentile concessione del Comune di Palermo. Il Carro trionfale raffigurato è stato realizzato da Luigi Marchione nel 2005 ed è riprodotto per gentile concessione dello stesso autore. La Salita del Carro Trionfale di Santa Rosalia l'11 Luglio del 1836 in un dipinto di Eugène Emmanuel Viollet-Le-Duc Charenton Le Ponte - Mediathèque de l'Architecture ed du Patrimoine.1 punto
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Heritage World Coin Auctions > Showcase Auction 61395 Auction date: 4 August 2024 Lot number: 22210 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Ancients Q. Servilius Caepio (M. Junius) Brutus, as Moneyer (ca. 54 BC). AR denarius (19mm, 4.27 gm, 8h). NGC Choice XF 5/5 - 3/5. Rome. LIBERTAS, head of Libertas right, wearing pendant earring, with hair waved and rolled into chignon at back of head, some loose curls behind and at forehead / BRVTVS, the consul Lucius Junius Brutus walking left between two lictors, carrying axes over their left shoulders, and preceded by an accensus. Crawford 433/1. Sydenham 906. Junia 30. The scene on the reverse refers to the foundation of the Roman Republic, honoring the great Lucius Junius Brutus, the ancestor of the Moneyer, Servilius Caepio. He was a prominent figure in early Roman history, renowned for his role in the overthrow of the Roman monarchy around 509 BC. Alongside his compatriots, including Lucius Tarquinius Collatinus, Brutus led a successful revolt against the despotic rule of King Tarquin the Proud, setting the stage for the establishment of the Roman Republic. His election as one of the first consuls of the republic marked a pivotal moment in Roman political evolution. Brutus introduced significant reforms, such as the establishment of the Roman Senate as an advisory body and the symbolic use of the Fasces to represent state authority. However, Brutus's legacy is further complicated by a tragic personal episode. According to legend, he was compelled to order the execution of his own sons due to their involvement in a conspiracy to restore the monarchy, a decision that showcased his unwavering commitment to the fledgling republic. While elements of Brutus's life may be obscured by myth, he endures as a symbol of the pivotal transition from monarchy to republic in Roman history, embodying principles of civic duty and devotion to the rule of law that continue to intrigue scholars and enthusiasts alike.1 punto
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Bronzo di Commodo (Philippopolis, Tracia) che raffigura al rovescio una collina sormontata da una statua di Ercole in piedi, con mele nella mano destra e clava nella sinistra; sotto, tempio con quattro colonne e frontone arrotondato che racchiude una statua di attribuzione incerta (Leu, Web Auction 30). Lot 1284. Starting price: 75 CHF. Hammer: 360 CHF. THRACE. Philippopolis. Commodus, 177-192. Assarion (Bronze, 20 mm, 5.58 g, 12 h), 177-180. [ΑΥΤ Κ]ΑΙ Λ ΑΥΡΗ ΚΟ[ΜΟΔΟC] Laurate, draped and cuirassed bust of Commodus to right, seen from behind. Rev. ΦΙΛΙΠΠΟΠΟΛΕΙTΩΝ Hill surmounted by statue of Hercules standing front, holding apples in his right hand and club in his left; beneath, temple with four columns and rounded pediment enclosing uncertain statue. RPC IV.1 online 9922. Varbanov, Philippopolis, XI.58.1.7-11. Very rare and with an impressive reverse type. Somewhat smoothed and the reverse struck slightly off center, otherwise, very fine. From a European collection, formed before 2005. apollonia1 punto
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Già tutto finito?... Chiudo scusa ma sono veramente curioso di conoscere il parere di un'esperto...1 punto
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Buongiorno e Complimenti per questa nuova aggiunta in collezione. Ormai fai attenzione ad ogni minimo particolare del conio, Bravo. SILILIARVM1 punto
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Mi spiace, ma le foto del D risultano ancora parecchio sfuocate e personalmente non mi sento di sbilanciarmi, anche se si dovrebbe senz'altro trattare di un imperatore tardo antico. Attendi il parere di qualche altro utente @angelche sia più illuminato di me 🙂.1 punto
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Un NIP che restaura una moneta in argento da una scritta incisa è un ossimoro1 punto
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Purtroppo, la questione non è così semplice (sarebbe bello che lo fosse). Anche recentemente, proprio la perizia di autenticità di uno scudo del '14 ha diviso gli stessi Professionisti numismatici tra coloro che concordavano per l'autenticità e coloro che invece ritenevano che la moneta fosse falsa. Quindi, anche le eventuali "resurrezioni" di importanti Periti Numismatici non più fra noi, potrebbero non risolvere definitivamente il dilemma. Tuttavia non è da oggi che ci si interroga su come stabilire se una moneta sia buona o meno. Negli anni '80 del secolo scorso veniva attribuita ad un Numismatico lombardo professionalmente molto stimato una celebre frase, che diceva così: "Non esistono le monete false. Esistono le monete che si vendono e quelle che non si vendono". L'applicazione nella pratica degli affari numismatici anche attuali del "concetto" espresso dalla frase sopra citata, sorprendentemente cinica ma solo apparentemente paradossale, è tuttavia più frequente di quanto non si pensi. Talvolta l'autorevolezza del Perito che sigilla una moneta dubbia, taglia la testa al toro, nel senso che, quanto meno per gli estimatori di quel Perito, se egli ha definito la moneta autentica, allora è autentica! Più recentemente, anche per la diffusione delle idee grazie a Internet e per la possibilità di effettuare comparazioni e confronti su foto ad alta definizione, gli "atti di fede" verso le valutazioni di questo o quel Perito tendono a non essere più così compiacenti. Assistiamo molto spesso a discussioni nelle quali all'autorevolezza di un Maestro della Numismatica si contrappongono pareri e opinioni di altri soggetti che evidenziano problematiche non considerate e che talvolta mettono a dura prova il giudizio del Maestro, il quale poche volte accetta la critica di buon grado (o a denti stretti), altre volte invece si incazza di brutto. Ma la soluzione del problema circa l'autenticità o non autenticità di una moneta non è sempre così facile da individuare. Se però Ti accontenti di una perizia pur che sia, penso che alla fine della fiera un Perito che ti sigilla la moneta come autentica lo trovi sempre. Con questo non intendo dire che esistono Periti di serie A e di serie B; intendo dire che ogni Perito valuta la moneta in base alle sue personali cognizioni ed esperienze e dunque troveresti, prima o poi, qualcuno la cui sensibilità percepisce come originale quella moneta. M.1 punto
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Riuscirò a produrre immagini del taglio ma non nell'immediato, mi sarà possibile entro la prima decade di settembre . Nel frattempo pubblico un piccolo estratto del libro del Sollai sulla monetazione medioevale sarda . È un passaggio relativo alla gestione della zecca di Cagliari nel primo periodo del lungo regno di Filippo II. Mi ha particolarmente colpito l'appellativo "il giovane" riferito al titolare della zecca . Giovane per distinguerlo da un omonimo con lo stesso nome e cognome? Giovane per indicare uno stato di apprendistato? Giovane per entrambe le caratteristiche ? Potrebbe essere lo stile particolare del pezzo essere legato alla mano incerta o scarsa di un apprendista incisore? Quante domande create da un nomignolo.1 punto
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Ciao, anche qui moneta rovinata dal tempo e dal luogo dove ha stazionato. Si tratta di un denario dell'imperatore Alessandro Severo con la personificazione della dea Vittoria sul rovescio. Per me non ci sono dubbi ( vedi foto).Posto denario della stessa tipologia per catalogazione 🙂 ANTONIO1 punto
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Ciao a tutti, sono di nuovo a condividere con voi un acquisto repubblicano, si tratta di un fuso, un sestante con i Dioscuri. Ammetto di non aver mai seguito molto questo tipo di monetazione anche se sono sempre stato curioso circa le origini delle monete romane e quindi almeno un pezzo di quella parte di storia prima o poi lo avrei voluto in collezione. A questo proposito è venuto in mio aiuto, forse leggendomi nel pensiero, il mio operatore numismatico di fiducia, che per me ormai è come un mentore, mostrandomi alcuni bellissimi esemplari di fusi repubblicani. A prima vista, abituato alla finezza dei denari e dei bronzi del periodo Imperiale (ma anche repubblicano eh), sono rimasto un po' perplesso, tuttavia, guardando meglio, c'è qualcosa di imponente (e non parlo solo delle dimensioni perché qualcuno è enorme 😅) e austero in questi monetoni (passatemi il termine) massicci, qualcosa che parla di una storia in divenire, un futuro maestoso che sarà quello della Repubblica e poi dell'Impero Romano. Pensa e ripensa, anche in questo caso, ho scelto una moneta che non fosse rappresentantiva solo per ciò che è, ma fosse legata anche a quello che mi piace collezionare, i Dioscuri facevano al caso mio, furono loro infatti come saprete, a far diventare rossa la barba ad un membro della famiglia Domizia (di cui il mio preferito Nerone fa appunto parte, si Nerone...sempre lui 😍) in occasione dell'annuncio che gli fecero circa la vittoria della battaglia del lago Regillo del 496 a.C. sulla confederazione dei popoli latini, da quel giorno infatti si chiamarono anche Enobarbi (barba rossa, letteralmente barba di bronzo). Veniamo quindi alla moneta, è perfetta? No. L'adoro? Si, tantissimo. Roma, 275-270 a.C., Crawford 18/5, 43.43g x 35mm. D/ Testa di uno dei Dioscuri; dietro, due globi. R/ Testa di uno dei Dioscuri; dietro, due globi. Sarebbe interessante capire se ci sono dei dettagli che fanno capire quale dei due è Castore e quale Polluce, erano gemelli perfettamente uguali mi sa, non ricordo ora perfettamente il mito, perdonate la leggerezza, andrò a ricercarmelo per bene. Per quanto riguarda la moneta, le due facce rappresentate, per quello che si può vedere, mi sembrano identiche a parte la differente conservazione del dritto e del rovescio. Ora devo trovare un posto dove metterla se non voglio che mio nipote più piccolo la tiri in testa alle sorelle 🤣 Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo1 punto
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Allora anche la 20 L d’oro del 1882 con la faccia del re dei Savoia con la sritta intorno UMBERTO I RE D’ITALIA e dall’altra parte c’è lo scudo per te non vale niente . Questa moneta vale 500€ ed è come se è uscita ora dalla zecca di stato . La 0.50€ Francese del 1999 vale 350€ perché è periodo pre conio . Quella che dici tu che ne hanno fatte di più sono dal 2000 in poi quando l’€ c’è l’avevano tutte le nazioni .1 punto
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Concordo al 100% con quanto detto da @gpittini al rovescio azzarderei una imitazione di una PAX AVG.1 punto
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Non lasciamo perdere la forma neanche per idea. Un libro e’ un oggetto sacro. La forma va curata come e anche piu’ della sostanza. Il libro, composto nella forma attuale con Gutemberg nasce perfetto. Chi ha avuto la fortuna di poter sfogliare un incunabolo puo’ comprendere la bellezza perfetta di quelle prime produzioni. fino all’avvento della stampa digitale fare un libro era un processo molto serio e professionale. L’avvento del digitale ha permesso di velocizzare, saltandole, molte fasi della preparazione e della redazione , comprimendo i costi e dando la possibilità a molti di pubblicare, il contraltare e’ pero’ una perdita di qualità in molti (certamente non in tutti) casi. concordo con chi mi ha preceduto che forma e contenuto in un libro debbono essere inscindibili e soprattutto armonici non solo per gli studi sociologici ma per il rispetto della cultura e dell’oggetto ( il libro) che la diffonde1 punto
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DE GREGE EPICURI Direi una imitativa di Tetrico Figlio; per la specifica immagine del rovescio, proverei a sentire @grigioviola.1 punto
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Non ho dati in merito, ma che si svolga un campionato mondiale è segno di un certo seguito oppure lo si fa per promuovere la disciplina sportiva. Propendo per la prima, perché non è la prima volta che accade in Italia. Ma intanto continuiamo a pensare dove andare in vacanza ... Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 5 luglio 2024 quattro francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica il Patrimonio naturale e paesaggistico, dedicati ai Borghi d’Italia - Serie turistica: Pescocostanzo, Stilo, Codrongianos, Scicli. Caratteristiche dei francobolli Le vignette raffigurano ognuna una veduta della località rappresentata e precisamente: Pescocostanzo - uno scorcio del centro storico con la Piazza del Municipio e l’omonimo Palazzo d’impianto cinquecentesco, più volte restaurato nel corso dei secoli, che rievoca la classica dimora pescolana, con scala di accesso esterna e ballatoio davanti al portale principale, affiancato, a destra, dal Palazzo del Governatore e fronteggiato da Palazzo Fanzago; Stilo - il tempietto greco-bizantino denominato “La Cattolica di Stilo”, la cui costruzione risale al X secolo. Sullo sfondo s’intravede Stilo, paese ricco di cultura, che con il suo centro storico medievale, caratterizzato da case in pietra che sembrano affrescate nella roccia e la chiesa di San Domenico, legata al filosofo Tommaso Campanella, vanta una storia millenaria; Codrongianos - una veduta del paese di Codrongianos, le cui origini risalgono all’epoca romana del III secolo d.C., a sinistra, svetta la Chiesa di San Paolo; Scicli - una veduta del Colle di San Matteo, in cui svetta l’omonima Chiesa, simbolo di Scicli, città barocca in provincia di Ragusa, il cui centro storico è stato dichiarato nel 2002 Patrimonio dell’umanità da parte dell'UNESCO. Completano i francobolli la scritta “BORGHI D’ITALIA” e le rispettive legende “PESCOCOSTANZO”, “STILO”, “CODRONGIANOS” e “SCICLI”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Tiratura: duecentomila quattro esemplari per ogni francobollo Bozzettista: Tiziana Trinca Indicazione tariffaria: B I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: quadricromia; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 48 x 40 mm.; formato stampa: 48 x 38 mm.; formato tracciatura: 54 x 47 mm.; dentellatura: 9, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: ventotto esemplari. Sulla cimosa è riprodotto del logo MIMIT monocromatico. Note: Pescocostanzo: la fotografia è riprodotta per gentile concessione dell’autore Luigi Sette; Stilo: la fotografia è riprodotta per gentile concessione dell’autore Francesco Sorgiovanni; Scicli: la fotografia è riprodotta per gentile concessione dell’autore Luigi Nifosì.1 punto
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Ho appena acquistato e iniziata la lettura del primo volume di quest'opera. E' encomiabile il grandissimo lavoro svolto e l'utilità della pubblicazione, ma ogni pagina del libro, editorialmente parlando, è uno strazio. Come se non ci fosse stato nemmeno un accenno di revisione delle bozze. Per chi ha un minimo di occhio sui libri è una cosa davvero imbarazzante (non sto qui a fare l'elenco delle cose che non vanno, basta aprilo e sfogliarlo). Un libro con un prezzo di copertina di 200 euro non dovrebbe presentarsi in quel modo. Perché se il contenuto è assolutamente meritevole, la forma lo svilisce. "Colpa" dell'editore (Montenegro), non dell'autore. Così come la stessa impressione mi avevano dato i volumi di Attardi e Gaudenzi (editore Tevere). Scusate l'incursione, ma non mi sono trattenuto dal far notare questa cosa.1 punto
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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 12 giugno 2024 un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica Le eccellenze italiane dello spettacolo, dedicato a Stefano D’Orazio. Caratteristiche del francobollo La vignetta riproduce un ritratto di Stefano D’Orazio su cui si staglia, in basso, la sua firma autografa; sullo sfondo spicca una batteria, principale protagonista della sua attività artistica che per 50 anni lo ha visto ricoprire il ruolo di musicista, cantante, autore di testi e manager di una band che detiene ancora oggi alcuni dei record più importanti nella storia della musica italiana: i Pooh. Completano il francobollo le legende “STEFANO D’ORAZIO” e “1948 - 2020”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzettista: Maria Carmela Perrini Tiratura: duecentocinquamila venti esemplari Indicazione tariffaria: B Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: quadricromia; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 30 x 40 mm.; formato stampa: 28 x 36 mm.; formato tracciatura: 37 x 46 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: il foglio contiene quarantacinque esemplari. Sulla cimosa, la riproduzione monocromatica del logo MIMIT. Nota: la fotografia di Stefano D’Orazio è stata riprodotta per gentile concessione dell’autore Gianmarco Chieregato.1 punto
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Buongiorno a tutti, Grazie @LOBUquesto articolo con lo conoscevo. Visto che non ha risposto nessuno a questa tua domanda ci provo io, sicuramente già avrai letto, ma sul BOLLETTINO DEL CIRCOLO NAPOLETANO, FASCICOLO III del 1921, l'autore scrive che viene proposta la piastra commemorativa profausto del 1791al Re e viene bocciata in quanto non piacque,quindi penso che tutti i conii venissero mostrati prima al sovrano. http://www.socnumit.org/page_46.html Un saluto Raffaele.1 punto
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Faccio notare che la definizione "N capovolta" è errata ed alquanto fuorviante... la giusta definizione per questa variante sarebbe "N speculare" - ed è ovvio che per ottenerla bisogna utilizzare uno specifico punzone creato ad hoc... e siccome per la monetazione aurea così come per le medaglie, venivano impiegati i migliori incisori della Zecca di Napoli (per i dritti, per i rovesci e per i caratteri), credo che le possibilità che questi elementi siano frutto di errore, è pari a zero. Aggiungo che, per interpretare alcuni "segni" apparsi su determinate monete, bisognerebbe tener presente e non trascurare il fatto che, tutti i maestri di Zecca che si sono susseguiti in quel periodo erano MASSONI.1 punto
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