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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/15/24 in Risposte
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Salve condivido immagino di una cartolina viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo2 punti
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Salve condivido immagino di una cartolina viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. In particolare mi ha colpito annullo prima volta che lo vedo di questo tipo. Ringrazio in anticipo2 punti
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Salve, assomiglia ad un soldino del doge Nicolò Tron (1471-1473) - Massaro: KP = Caroso Pesaro, dal 1472. Ci siamo sovrapposti. Scusa.2 punti
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Dopo due pagine di opinioni discordanti, vi aggiornerò quando arriverà così si risolve tutto e si vede se viene bloccata o no! La moneta se e quando arriverà la vedrete nella sezione Savoia2 punti
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Medaglia devozionale, bronzo argentato o dorato, del XVII sec., di produzione meridionale.- Rappresenta la Madonna d'Itri detta Odigitria, nell'immagine si notano ai lati due monaci Basiliani che trasportano l'immagine della Madonna con Gesù bambino sul petto al tipo bizantino, molto venerata ne sud d'Italia e Sardegna i fori potevano essere stati fatti anche per poterla cucire sopra gli abiti. Ciao Borgho2 punti
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Buon Ferragosto a tutti! (anche ai personaggi pubblici del Forum) "... Vi sarete domandati anche voi, almeno una volta nella vita, come mai il giorno di Ferragosto, che tradizionalmente i romani in vacanza trascorrono al mare, contempli un menu tanto pesante da bloccare la digestione per ore, quando invece sarebbe bello potersi tuffare in acqua per un refrigerio. La storia ha un’origine molto antica che - certamente lo sapete - risale all’imperatore Augusto che volle appunto istituire le Feriae Augusti per fissare nel calendario un periodo di sosta nella lavorazione dei campi e di meritato riposo per i romani. A distanza di secoli, ma in fondo seguendo una analoga strategia di acquisizione del consenso popolare, il regime fascista istituì nella giornata di Ferragosto treni speciali a prezzi sensibilmente scontati, dando così l’opportunità a molti lavoratori di viaggiare al di fuori delle mura delle proprie città. Nacque così la tradizione della “gita fuori porta”. Per il pranzo di Ferragosto, rigorosamente cucinato a casa e trasportato in ampi fagotti contenenti le pentole avvolte in strofinacci, i romani preparano da sempre il pollo in umido con i peperoni, un classico della cucina romana. Il segreto del gusto di questo piatto è dato dal sapore dolciastro del peperone che penetra nelle fibre magre della carne, mentre il sughetto che si forma sul fondo della pentola è una vera e propria tentazione per gli amanti della “scarpetta” (possibilmente con pane casereccio). Naturalmente, se proprio avete deciso di ‘farvi del male’, prima del pollo potete concedervi un assaggio di fettuccine al ragù di animelle, perché – come si dice a Roma – “non si butta niente”! " https://www.museodiroma.it/it/infopage/buon-ferragosto-tutti2 punti
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DE GREGE EPICURI Di solito si vedono delle brutte imitazioni moderne, mentre questo è un vero kreuzer di Francesco 1°, marito di Maria Teresa ed imperatore effettivo. Infatti, la Prammatica Sanzione fu contestata dai Grandi Elettori, e Maria Teresa non fu mai davvero imperatrice, ma solo "imperatrice consorte" dopo il 1745, quando fu eletto imperatore del SRI il marito Leopoldo di Lorena; e i suoi discendenti e successori sono infatti degli "Asburgo Lorena". Questo è un kreuzer del 1759.1 punto
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Tra qualche ora sarà esitato un esemplare del 20 Lire in oggetto alla August 2024 Global Showcase Auction - Session D - World Coins with Conservation Series Issues - Lots 42001-42708 - Stack's Bowers Galleries. Live Bidding began Aug 14, 2024 @ 9:00 AM PDT https://auctions.stacksbowers.com/lots/view/3-1BAP1S/italy-20-lire-1937-r-year-xv-of-fascism-rome-mint-vittorio-emanuele-iii-ngc-ms-62 LOT DESCRIPTION Spectacular Crown with Great Rarity ITALY. 20 Lire, 1937-R Year XV (of Fascism). Rome Mint. Vittorio Emanuele III. NGC MS-62. Dav-147; KM-81. Mintage: 50. Issued in a stunningly low number, this tremendous specimen is absolutely a KEY to any 20th century crown collection, or to those of Vittorio Emanuele III more narrowly. Delightfully gray and with some hints of iridescence and brilliance in the fields, it displays the elegant Neoclassical flair that Italian coinage offered during this period. A great RARITY, and one that should generate an inordinate degree of enthusiasm. Estimate: $10,000 - $15,000. Attualmente a 8,500 USD https://www.ngccoin.com/certlookup/6962275-001/62/ =§= “Queste monete, che avevano corso legale ma non erano destinate alla circolazione, furono coniate, in numero limitato, appositamente per essere vendute dalla zecca ai collezionisti che ne facevano richiesta. Lo scopo era quello di conservare la sequenza delle date della monetazione di Vittorio Emanuele III e per questo motivo la direzione generale del Tesoro autorizzò la zecca a coniare ogni anno, a partire dal 1926, un certo numero di monete in corso, delle quali non fosse prevista una contemporanea emissione ordinaria, nei tagli e nei tipi prescritti dai decreti vigenti e rimanendo entro i limiti dei contingenti per ciascuna di esse stabiliti: che è quanto dire nella forma più ortodossa e regolare possibile [D'Incerti 1956, p. 139]. A proposito di queste monete Vittorio Emanuele III ebbe a dire che "La denominazione di 'monete per i collezionisti' servirà soltanto per noi contemporanei che conosciamo le ragioni che ne hanno determinato l'emissione. I posteri, anche di una sola generazione, considereranno queste monete alla stessa stregua delle altre, e non faranno la distinzione che noi facciamo, aprioristicamente ed erroneamente. Sono tanto convinto di questo, che comprenderò queste monete, che non hanno avuto l'onore di circolare, nel volume del Corpus [mai pubblicato] che tratterà le aggiunte al primo" [ibid., p. 145]. …” https://catalogogigante.it/monete-italiane/regno-ditalia/vittorio-emanuele-iii-di-savoia-1936-1943-re-e-imperatore/20-lire-italia-su-quadriga-lenta-35.5-mm-18.905-20.100-g-ag/moneta?mpe=2&aal=2-1081-773-0&tip=773-157-0-1541-2&cnu=1586 Saluti, d/1 punto
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Salve e buon Ferragosto 2024. Una delle imprese più ardue della mitologia greca fu l’uccisione per decapitazione della gorgone Medusa ad opera dell’eroe greco Perseo. Medusa, l'unica Gorgone mortale delle tre figlie delle divinità marine Forco e Cheto, era in origine una bella fanciulla, ma le sue chiome vennero tramutate in serpenti da Atena che volle punirla per essersi concessa a Poseidone in uno dei templi a lei dedicati. Il suo aspetto era diventato così tremendo che chiunque la guardasse in faccia diventava di pietra e per questo Perseo, quando le tagliò la testa con un falcetto, ricorse a un lucido scudo di bronzo su cui si rifletteva l'immagine di Medusa per evitarne lo sguardo terribile. Secondo Esiodo, dal collo di Medusa uscirono subito i suoi figli Pegaso, il cavallo alato, e il mitico mostro Crisaore, generalmente rappresentato come un gigante armato di una lancia d’oro (da cui il nome che in greco significa appunto “Colui che possiede la lancia d’oro”), ma che può anche essere immaginato come un cinghiale alato proprio come il suo gemello Pegaso era un cavallo alato. Subito dopo aver mozzato la testa a Medusa, Perseo mise in un sacco la testa avvolta in un telo e raccolse anche il sangue colato dalla ferita, velenoso quello sgorgato dalla vena sinistra e rimedio risuscitatore dei morti quello della vena destra. Poi, reso invisibile dall’elmo di Ade, volò via in groppa a Pegaso. Quando passò sopra il deserto libico, fece cadere il dente e l’occhio che aveva sottratto alle Graie, versando senza accorgersene alcune gocce del sangue velenoso di Medusa. Fu così che quelle terre desertiche si popolarono di serpenti, scorpioni e altri terrificanti animali tutti estremamente velenosi, tra cui l'anfisbena o anfesibena, un serpente mitologico a due teste che, come molti rettili ad essa somiglianti, aveva le zanne colme di veleno mortale e uno sguardo in grado di immobilizzare le sue prede. Le due teste situate alle due estremità del corpo, necessarie secondo Plinio il Vecchio per poter smaltire la sovrabbondante quantità di veleno generato dalle ghiandole, rendevano l'animale capace di muoversi con la stessa facilità nelle due direzioni opposte. L'anfesibena aveva anche gli occhi luminosi come lucerne, e quindi era in grado di rischiarare il suo cammino anche durante la notte: quando una delle due teste riposava l'altra stava sveglia di guardia, e viceversa. Secondo Nicandro di Colofone, l’autore dei Theriakà (II sec. a. C.), la pelle dell'anfesibena avvolta attorno a un bastone aveva la proprietà di scacciare gli animali (compresi i serpenti) che uccidono senza mordere (Nat. an. 8, 8). Gli scoli a Nicandro (Ther. 372a.1) dicono trattarsi di animale piccolo e lento, di colore terreo, punteggiato da macchioline e debole di vista; la pelle di questo serpente, disseccata e avvolta intorno a un bastone, viene usata dai boscaioli contro i lividi e il torpore causato dal gelo. In Nonno di Panopoli (Dionisiache 5, 146 sgg.) si legge una descrizione molto dettagliata della collana in forma di anfesibena forgiata da Efesto per Afrodite. L’anfesibena ha una valenza negativa in Eschilo (Agamennone 1233, prima occorrenza nota; era nominata anche nelle Cicogne di Aristofane, Photh. Lex. s. v.) che la equipara a Clitemnestra, futura assassina di Agamennone, associandola a Scilla, altro mostro femminile omicida. La rappresentazione araldica ordinaria dell'anfesibena è quella di un serpente inanellato e disposto a forma di 5 o di S. Le due teste sono di colore oro o argento, quella superiore, e nero, quella inferiore. Questa rappresentazione simboleggia la vittoria del Bene sul Male. Nella sua forma più completa l'anfesibena mostra la parte luminosa alata e quella oscura membrata, cioè con un paio di zampe scagliose. Quando è rappresentata con le due teste unite, queste non sono differenziate e quindi il colore è irrilevante. L’anfesibena è anche un innocuo animale realmente esistente, facente parte dell’ordine degli squamati insieme a lucertole e serpenti, molto simile per certi versi alle descrizioni della creatura mitologica: la testa e la coda di questi rettili infatti sono pressoché indistinguibili tra loro. Nonostante la famiglia di appartenenza, quasi nessuno conosce le anfesibene e il loro stile di vita rimane tutt’ora per lo più avvolto nel mistero. Il motivo di ciò è che le anfesibene sono l’unico gruppo di rettili esistente adattato a vivere nel sottosuolo e a non uscirne praticamente mai. L’anfesibena è citata da Dante nel canto XXIV dell'Inferno e da Borges nel suo Manuale di zoologia fantastica. Notare che secondo alcune versioni del mito, dal sangue di Medusa nacquero anche dal contatto di alcune alghe pietrificate con la testa mozzata, le Gorgonie (“Coralli del Mediterraneo”), formate da uno scheletro flessibile costituito da una proteina elastica, la Gorgonina. apollonia1 punto
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Salve condivido immagino di una cartolina viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo1 punto
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Salve condivido immagino di una cartolina viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo1 punto
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Salve condivido immagino di una cartolina viaggiata e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Ringrazio in anticipo1 punto
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Per la bontà dell'argento consiglio "Sulla monetazione in argento di Filippo IV per Napoli negli anni 1647-1648" articolo del 1975 del Bollettino del Circolo numismatico di Napoli a firma di Quarantino. Ci sono tutte le risposte del caso. http://www.ilportaledelsud.org/bollettini.htm Qui lo trovate tra i vari. Moneta ossidionale è una moneta di emergenza coniata durante un assedio, la serie repubblicana del 1648 non è assolutamente una moneta di emergenza. Il Magliocca usa in maniera impropria il termine "coniazione di necessità" perché considera la coniazione di alcune monete di Filippo IV come precedente alla repubblica quando è documentato invece che diversi tipi di nominale del 47 sono prodotte proprio dalla Repubblica. Mentre i nominali del 48 di filippo sono successivi ai fatti repubblicani.1 punto
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Medaglia devozionale, bronzo/ottone, della prima metà del XVII sec., probabile produzione romana.- D/ L'Immacolata Concezione stante in piedi su crescente di luna, in ellisse di raggi e fiammelle, la scritta inneggia alla Madonna che è piena di grazia.- R/ IL Cristo crocifisso su trigramma IHS, in esergo tre chiodi, il tutto in contorno di perline (simbolo dei Gesuiti), non comune. Ciao Borgho1 punto
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DE GREGE EPICURI Trova da un rigattiere a Cotignola (o altro luogo in ...ola) (forse meglio: Cerignola!!!) due autentiche monete merovinge...1 punto
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Da Antiochia di Siria, un vistoso esemplare di tetradrammo al nome di Vespasiano, con al diritto bel ritratto dell' imperatore ed al rovescio aquila stante con fulmine tra gli artigli . Sarà a giorni, l' 1 Settembre, in vendita Num.Naumann 144 al n. 347 .1 punto
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Per le affrancature possiamo darti tutte le informazioni dell'oggetto. Gli annulli postali di piccoli paesi sono ovviamente più rari. W le collezioni di nicchia. Ciao.1 punto
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" Lo stesso presidente della Società Numismatica Italiana, il senatore Niccolò Papadopoli, nel recensire sulla Rivista Italiana di Numismatica il primo volume del Corpus osservava come l’opera, grandiosa nel suo insieme e ansiosamente attesa dagli studiosi, non avesse in realtà risolto i numerosi problemi scientifici che, specie per i materiali più antichi, restavano ancora sul tappeto[10]. D'altra parte, come osserva ancora il Papadopoli, l'approfondire e risolvere anche solo taluna di tali difficoltà avrebbe voluto dire perdere anni di tempo in ricerche di esito non sempre sicuro, e ciò male avrebbe risposto alle impazienze di chi attendeva e a quelle ben legittime dell'Autore che da siffatte lunghe indagini vedeva sempre più allontanato quel principio di esecuzione del suo piano grandioso che era in cima ai suoi pensieri. Del resto questa deficienza può considerarsi insita nel concetto stesso dell'opera che si proponeva di raccogliere in un sol corpo la descrizione delle monete italiane quali esse sono note al presente senza sottoporle a nuovi studi, perché in tal caso il lavoro si sarebbe dovuto ideare ed eseguire diversamente [11]. Un giudizio critico ripreso, anche se più larvatamente, da Serafino Ricci in occasione di un suo intervento ad un convegno di archeologia tenutosi a Roma nell’autunno del 1912, nel quale, riferendosi all’opera di Vittorio Emanuele, auspicò che per ogni volume del Corpus venisse previsto un supplemento che, ispirandosi alla storia politica, economica, artistica delle varie regioni d’Italia, ne completi la storia della monetazione, aggiungendo documenti, indici e bibliografia speciali, affinché il Corpus Nummorum Italicorum torni più generalmente utile alla storia, all’economia, all’arte della nazione [12]. Una esigenza, questa, espressa in tempi più recenti anche da Philip Grierson il quale, pur riconoscendo gli indubbi meriti di un’opera grandiosa che aveva messo a disposizione degli studiosi una massa enorme di materiali spesso inediti, scrive: [Vittorio Emanuele] avrebbe almeno potuto realizzare una breve revisione ai volumi: cosa che un vero numismatico, distinto da un collezionista, avrebbe fatto, anzi, non avrebbe potuto fare a meno di realizzare [13]. Né meno critico appare il giudizio espresso da Colin Martin che ancora nel 1965, a cinquant’anni dalla pubblicazione del primo volume, giudicava il Corpus Nummorum Italicorum deludente, nonostante il titolo promettente. Il suo autore - egli aggiunge - ha semplicemente ripreso la classificazione di Promis, aggiornato qua e là da rari lavori di Rabut e Ladè. Quest’opera, monumentale nella forma, è ben misera nella sostanza. Essa non contiene nessuna esposizione di natura storica né qualsiasi tipo di dibattito. È, in sostanza, un catalogo coscienzioso, ma, ahimè, inutilizzabile da parte degli storici [14]." Bollettino di Numismatica OnLine - Studi e Ricerche (numismaticadellostato.it)1 punto
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Buonasera a tutti! E' da molto che volevo aggiungere alla mia collezione di Scudi il 5 Lire 1898 di San Marino, coniato a Roma. E' una moneta sicuramente non difficile da trovare, ma mediamente non è così ben conservata. Viceversa quelle forti si pagano sempre di più. Mi piaceva quella passata da Aurora (MS63) ma ho rinunciato perché è salita troppo, mi sono poi imbattuto nell'esemplare passato da Kuenker nell'asta eLive 73, MS61 PL... dove PL sta per Proof Like. Mi ha incuriosito questo PL, perché a fronte di circa 80 esemplari censiti su NGC, solo 3 tra questi hanno l'aggettivo PL, che indica fondi speculari (https://www.ngccoin.com/census/world/san-marino/sc-277/5l/?c=243363&des=MS&grade=61&from=ngcresearch), quindi statisticamente il 4% circa Ho così offerto, e con un po' di sorpresa mi sono aggiudicato la monetona a poco più della base. Peraltro in questa asta Kuenker applicava solo il 17,5% di commissione (compresa IVA) e circa 10€ di spedizione (molto meno rispetto alla quasi totalità delle altre aste) Intanto le foto di NGC, che però non rendono assolutamente i fondi speculari Nel week end farò le mie P.S.... Kuenker ha ulteriormente migliorato la presentazione degli acquisti... una singola moneta spedita in una scatola di cartone, e contenuta in un elegante cofanetto 30 x 20 , e ancora avvolta in una velina nera griffata... top!1 punto
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In realtà il 37 è una moneta coniata in pochi esemplari per collezionisti ed è sempre salvo delle rare eccezioni in altissima conservazione.1 punto
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Annullo di partenza non nitidissimo tondo riquadrato di Pietole (Mantova), che secondo lo scritto dovrebbe essere partita il 23 10 1905... Annullo di arrivo e di tassazione a binocolo di New York del 5 Novembre 1905, dove mostra la tassazione di 6 cents. I francobolli americani non sono per affrancare, ma valori specifici per tassazioni postali. La cartolina è interessante nel suo insieme, quando rientro approfondirò ulteriormente, se dimentico riportala all' attenzione. Controllerò comunque.. ma credo che la richiesta sia congrua.1 punto
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La cartolina è stata tassata all' arrivo a New York per 6 cent americani e ciò la rende interessante e non Comune. Potresti scrivere l' intera descrizione che ne fa il venditore e se non ti disturba il costo che chiede. Al momento non ti posso dire altro perché sono in viaggio fino alla prossima settimana, non appena rientro approfondisco. Ciao1 punto
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@ART, @LaHire andando un po' più nello specifico, qui si nota un paio delle cose sociologicamente più interessanti di questo fenomeno: come gli autori paleoastronautici costruiscano la narrativa su se stessi e la creazione di argomenti fantocci. 1. biglino. ha fatto una 20ina di lezioni di ebraico e ha realizzato la traduzione interlineare dell'ebraico per di 2 volumi di una serie delle edizioni san paolo. Si tratta di volumi pensati come sussidi didattici per i corsi di lingua dei principianti. fine. ha buon gioco a far credere a persone non informate che queste siano credenziali. non lo sono. Alla San Paolo hanno fatto e fanno fare traduzioni interlineari a degli amatori perché si tratta di lavori che può fare chiunque. Non sono così fessi da pagare esperti per traduzioni che fa ogni studente per preparare l'esame di Hebraicum. Le facevo anche io, come tutti i miei commilitoni, appunto. ecco svelato l'arcano. Non ci sarebbe bisogno di spiegare che saper fare traduzioni base di ebraico non dimostra competenze in tutti gli altri settori in cui mette bocca, dalla storia alla genetica, e nemmeno dimostra che dica cose vere quando parla di ebraico, in molti casi si può dimostrare che dice cose che non stanno né in cielo né in terra. 2. argomento fantoccio Che i racconti mitici siano da prendersi alla lettera è l’assunto di partenza dell’approccio paleoastronautico. Tuttavia nulla, se non la semplice volontà degli scrittori paleoastronautici, giustifica la necessità di considerare i racconti mitici delle cronache storiche. Per ovviare all’impossibilità di fornire una motivazione metodologica per il loro approccio, alcuni scrittori paleoastronautici sono arrivati a sostenere che gli autori antichi avrebbero scritto unicamente di cose vere e importanti, giammai di favole, visto che scrivere – così dicono – sarebbe stata un’attività costosa in termini di tempo e denaro. Innanzitutto va ricordato che anche nel mondo antico, per esempio vicino-orientale, esisteva sia una produzione immensa di testi amministrativi di uso quotidiano sia di uso scolastico: la scrittura su tavolette di argilla o su papiro non era affatto un’attività costosa. Inoltre, i testi letterari mesopotamici, compresi i racconti mitici, sono conosciuti attraverso manoscritti su tavolette d’argilla realizzati da giovani scolari per l’apprendimento della scrittura e della lingua, si tratta infatti di testi di uso quotidiano del curriculum scolastico. È dunque evidente la pretestuosità di quest’idea paleoastronautica, che è tesa a far credere da un lato che gli antichi avrebbero considerato importanti solamente eventi realmente accaduti, dall’altro che quanto gli antichi reputavano vero, come i racconti mitici, fosse effettivamente avvenuto così come scritto nei testi. Alcune narrazioni, quelle che noi chiamiamo “miti”, erano certamente ritenute resoconti di eventi accaduti in un passato lontano e che avevano determinato le condizioni attuali del mondo e della vita dell’uomo. Detto in altri termini, i miti fornivano la chiave per interpretare e spiegare non solo il mondo naturale e il suo rapporto con l’uomo, ma anche l’origine di elementi della vita culturale e sociale. Che gli antichi credessero che l’uomo fosse stato creato dagli dei (o da un Dio), non è tuttavia di per sé una prova di un reale intervento divino, e meno che mai alieno, nell’evoluzione umana.1 punto
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Buongiorno, Posto anch'io per confronto e condivisione, il mio esemplare con i numeri "uncinati".1 punto
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C'è un errore concettuale per il quale la variante più famosa sia quella che ha subito la variazione, in realtà parrebbe essere il contrario. Il publice commoditati dei tornesi di Filippo II e III è stato declinato in PUBLICE COMMODITAS per Filippo IV, poi non so che hanno voluto fare ma l'hanno cambiato il PUBLICA. Da come ho ricostruito i primi esemplari a riportare la dicitura PUBLICA sono le pubbliche con sigla MC/P 1- PUBLICE 2- PUBLICE MC/P 3- PUBLICA MC/P 4-PUBLICA e in un secondo momento la variante ICA Considerando che sono presenti 5 varianti per il 1622, solo per la legenda al rovescio, possiamo tranquillamente concludere che nell'arsenale si sono divertiti 😅1 punto
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Buongiorno a tutti. Volevo condividere con voi un bellissimo articolo pubblicato sull’e-journal “Scavi di Pompei” riguardante un recentissimo scavo di un ambiente dove sono stati ritrovati due corpi, alcuni mobili e suppellettili e un piccolo tesoretto composto anche da 6 bellissimi aurei. Per chi ama l’argomento la descrizione è emozionante. https://pompeiisites.org/wp-content/uploads/19_E-Journal_Scavando-nella-notte-oscura-di-Pompei_Il-rinvenimento-di-due-vittime-nell’ambiente-33_Insula-10_Regio-IX-1.pdf Aggiungo due foto degli aurei nel sito del ritrovamento e dopo ripuliti. Buon ferragosto!1 punto
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Taglio: 2 euro CC Nazione: Germania D Anno: 2024A Tiratura: 6.300.00 Condizioni: SPL Città: Bibione (VE) Taglio: 2 euro CC Nazione: Germania G Anno: 2024A Tiratura: 4.200.000 Condizioni: SPL Città: Bibione (VE) Taglio: 2 euro CC Nazione: Germania D Anno: 2024B Tiratura: 6.300.000 Condizioni: SPL Città: Bibione (VE) Taglio: 2 euro CC Nazione: Portogallo Anno: 2015A Tiratura: 500.000 Condizioni: BB Città: Bibione (VE)1 punto
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Taglio: 2 euro CC Nazione: Germania J Anno: 2007 Tiratura: 1.500.000 Condizioni: BB- Città: Bibione (VE) Taglio: 2 euro CC Nazione: Germania A Anno: 2021 Tiratura: 6.000.00 Condizioni: BB Città: Bibione (VE) Taglio: 2 euro CC Nazione: Germania A Anno: 2024A Tiratura: 6.000.00 Condizioni: BB Città: Bibione (VE)1 punto
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DE GREGE EPICURI Il problema però è questo: oggi per una serie di ragioni è difficilissimo che un neofita possa avere in mano decine o centinaia di monete romane, e in futuro lo sarà sempre di più; per cui, l'esperienza vera sarà sempre più ridotta, e le conoscenze saranno sempre più libresche. Grazie anche alla pessima legge di tutela del patrimonio, che ci troviamo ad avere in Italia. Detto questo, a me pare che anche la prima moneta mostrata sia autentica; ma ripulita in modo talmente aggressivo da deturparla profondamente (anche alterando ed assottigliando le lettere presenti al rovescio).1 punto
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Complimenti, bellissima ICE,tra le più belle che abbia mai visto e di qualità superiore alla media per questa tipologia,è assolutamente una variante ,tra l'altro riportata da tutti i testi di numismatica napoletana,al momento conosciuta con due diverse sigle, MC e MC/P... Se può interessare al rovescio ci sono 5 globetti a chiudere la corona di alloro,fino ad ora ne ho vista solo con un globetto... Non è dello stesso conio dell' altra che hai postato... Si,e la stessa del post #33...1 punto
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COLLEZIONI SAMBON - GILIBERTI MONETE DELL'ITALIA MERIDIONALE E DELLA SICILIA Vendita all'asta pubblica il 10 Dicembre 1921 e giorni seguenti in Napoli, Galleria Canessa, Piazza Martiri. A CVRA DI C. & E. CANESSA - Antiquari - NumismaticI Lotto 9121 punto
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I due esemplari presenti al British Museum. Primo esemplare: Diametro: 26,80 mm Peso/massa: 4,97 gr https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_C-3026 Secondo esemplare: Diametro: 21,10 mm Peso/massa: 3,17 gr https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1935-0401-99211 punto
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Di seguito, i 37 (38) esemplari descritti nel CNI suddivisi per diametro e peso: Numero Diametro (mm) Peso (gr) 1 23 4,1 2 21 3,56 3 21 3,38 4 28 4,54 5 28 3,87 6 20 2,88 7 21 3,02 8 28 4,94 9 28 4,98 10 23 3,42 11 23 3,36 12 28 3,41 13 28 4,94 14 28 4,21 15 24 3,67 16 28 4,26 17a 28 3,29 17b 28 3,37 18 22 3,56 19 26 4,75 20 28 3,91 21 28 3,81 22 22 3,9 23 20 2,48 24 22 2,92 25 24 4,21 26 28 3,22 27 23 3,71 28 28 4,83 29 23 3,41 30 28 4,99 31 29 3,8 32 23 3,36 33 21 2,88 34 21 3,4 35 23 3,14 36 28 4,95 37 28 3,5 29 max 4,99 max 20 min 2,48 min 25 media 3,79 media1 punto
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Ciao. Complimenti per l'articolo. Sono sostanzialmente d'accordo con le Tue conclusioni, salvo per l'ipotizzato numero di esemplari dello scudo del '14 usciti dalla zecca (10.000), in qualche modo finiti nelle mani di alcuni fortunati. L'impressione è che il numero di queste monete assommi al più ad alcune centinaia (forse 400 o 500 esemplari?), considerando che se è vero che nelle aste passano spesso è anche vero che molte di esse sono le stesse monete che ripassano più volte. Non so come Tu lo abbia stimato quel numero ma la sensazione è che se ci fossero 10.000 esemplari "in giro" o comunque nelle collezioni, la moneta non sarebbe così costosa e così ricercata. L'altro aspetto su cui non mi sento di condividere le conclusioni è che una parte cospicua di questi ipotizzati 10.000 esemplari sarebbero ancora tesaurizzati da qualche parte e prima o poi verranno "alla luce". Al riguardo penso che dopo oltre un secolo dalla loro emissione, dopo due conflitti mondiali, dopo 3 o 4 generazioni che si sono succedute agli originari acquirenti, pensare che ancora queste monete continuino ad essere tenacemente tesaurizzate da qualche parte mi pare oltremodo strano e, quindi, poco probabile e credibile. Per il resto, concordo e mi complimento per la ricerca. Contrariamente al Tuo nick....Ti sei applicato eccome!.😎 Saluti. M.1 punto
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Prima di congedarmi definitivamente da questa discussione, consiglio inoltre la lettura di questo articolo intitolato "Errori di coniazione e varianti di conio" presente sul sito internet della numismatica Ranieri: "Errori di coniazione Per quanto l'uomo abbia sempre evoluto il proprio lavoro grazie alle macchine, sicuramente più precise, l'errore umano è sempre stato presente, duemila anni fa come oggi. E così che possiamo notare, anche nelle pubblicazioni di vendita, monete romane «curiose» in quanto recanti al rovescio, al posto dell'originaria impronta, la raffigurazione del diritto, INCUSA e speculare. Si tratta, molto banalmente, di un errore umano: la moneta già coniata non è stata tolta e di conseguenza il nuovo tondello poggiandovi sopra, non ha ricevuto l'impronta del conio bensì quella della moneta sottostante. Chi pensa che l’errore, grazie appunto alla moderna tecnologia, sia completamente scomparso deve purtroppo ricredersi. Al contrario le monete della REPUBBLICA ITALIANA che presentano evidenti errori di battitura sono quasi all’ordine del giorno; notizie amplificate grazie anche al notevole interesse che con questi “svarioni” riscuotono presso gli appassionati. Monete decentrate, mal tagliate, coniate con metalli differenti dall'originale o mancanti in parte dell'immagine sono solo alcuni dei possibili errori riscontrabili. Le varianti di conio Quando un conio si logora a seguito dell’usura, bisogna provvedere alla sostituzione con uno nuovo, in tutto uguale al precedente. Se, per un errore di chi lo ha approntato, il conio sostitutivo non è perfettamente identico al campione, gli esemplari che ne usciranno presenteranno delle varianti di conio rispetto ai campioni. La mancanza di una lettera nella legenda (.....AVG invece di AVGG) o una leggera differenza nella dimensione della testa ne sono l'esempio. Si può quindi riassumere che una moneta è variante rispetto all'originale quando presenta una o più lievi differenze, spesso ravvisabili solo con il confronto diretto. Quando queste differenze diventano lampanti ed importanti (vedi la testa volta da una parte anziché dall'altra) allora si parla di tipo diverso." https://mobile.numismaticaranieri.it/news/66-errori-di-coniazione-e-varianti-di-conio.aspx1 punto
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Se posso.......Purtroppo non si può pretendere che a tutti piaccia quello che facciamo- Consiglio di continuare nel suo (o tuo) studio. Nella Numismatica le controversie sono all'ordine del giorno, purtroppo è questo che noto dopo 30anni. Si sopportano tutti per...... educazione! Tutti i libri o cataloghi che ci sono, sono stati scritti e studiati da singoli almeno io non conosco nessun studio fatto da più di una persona e che poi. quasi sempre a proprie spese. pubblica. A chi piace lo acquista e lo segue perchè crede che abbia ragione altri lo rifiutano e seguono e acquistano altro. Se la vì. Anche questo è un buon lavoro per esempio:1 punto
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Gentilissima @Manuelabrunacci Lei è certamente sulla buona strada, ed è abbastanza corretto il suo modo di operare, ma le occorre qualche consiglio e indirizzamento. Per prima cosa è necessario studiare e conoscere le tecniche e le problematiche di coniazione del periodo: in particolare i conii erano prodotti a mano con punzoncini parziali (per le figure, per le legende, per l'anno ...) ed è chiaro che se l'incisore avesse prodotto 100 conii essi sarebbero fra loro distinguibili per piccole differenze (anche se non volute, inevitabili). Dunque attenzione a non confondere le varianti maggiori di una moneta con quelle minori dei conii; nel primo caso si tratta di una differenza importante (cambio di punzone per le figure, lettering diverso, errori, ecc.) nel secondo piccole differenze che permettono di distinguere una moneta da un'altra e di attribuirla ad un determinato conio (talora questo tipo di esame può consentire di riconoscere autenticità o falsità di un esemplare). E' pur vero che alcune differenze "minori" sono state da qualcuno ipervalorizzate e considerate varianti numismatiche importanti (es. nella monetazione napoleonica la distanza dei caratteri della data, minore o maggiore; nella monetazione antica in cui, a ben guardare, spesso ogni moneta differisce da un'altra anche se del medesimo tipo) ma questo discorso è difficile, legato alla sensibilità individuale, a considerazioni economiche, talora ad ignoranza. In secondo luogo eviti un eccessivo numero di post (24 in 24 ore in questa discussione): non tutti abbiamo il tempo libero necessario per leggerli o approfondirli, e quanto ciascuno fa o scrive lo fa per passione e non si pretendano risposte rapide e analitiche da chi dedica il suo tempo al forum in maniera gratuita. Conviene piuttosto organizzare il lavoro prima e poi presentarlo (non in itinere ma già pressochè definitivo), altrimenti ne deriva la sensazione di confusione che @lorluke (e non solo lui) ha percepito. Poi non prenda tutto per vero e usi la critica che il buon senso, il confronto e l'esperienza possono trasmetterle; ad esempio: perchè tanti conii? perchè si rompevano e con ognuno potevano battersi 4-5.000 monete di grande modulo (molte di più se più piccole); ma se i conii sono così tanti è possibile una tiratura di soli 19.300 esemplari (anno 9) come indica il catalogo di lamoneta.it? Effettivamente no, ed infatti altri cataloghi (es. Gigante) indicano tirature ben superiori (46.000) e la facile reperibilità del pezzo (indicato a sproposito come R) suggerisce che verosimilmente anche tale numero sia sottostimato. E la moneta in catalogo di lamoneta.it è falsa? forse sì forse no (io propendo per il no -solo usurata- ma non l'ho in mano e non conosco il peso -ma potrebbe essere tosata). Lei ha l'occhio buono, e questo è utilissimo per classificare e periziare, però occorre farlo con pazienza, perchè la numismatica è una disciplina rilassante per noi che siamo comunque dilettanti, ed è poco opportuno indurre crisi d'ansia negli utenti del forum .1 punto
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Carissimo. Hai pienamente ragione. Errori ce ne sono molti e io stesso ti posso assicurare che apro di malavoglia questo libro perchè..era la mia prima opera, nato sotto una cattiva stella (volevo addirittura sequestrarlo) perchè metteva in luce certi "giochini" poco leciti che si ponevano in essere in certi ambienti... Credo però che i contenuti meritano rispetto. Nessuna colpa dell'editore. Solamente MIA e me ne assumo tutta la responsabilità. Oltre a quelli da te menzionati ci sono altri errori...solo in una cosa posso dirti che non ci sono errori: nei CONTENUTI..tutto vero e purtroppo esatto in ogni dettaglio. Il volume è stato pubblicato in fretta e furia perchè si cercava di "insabbiare" tutto quanto e io questo non lo volevo assolutamente perchè i cittadini ed i contribuenti hanno il diritto sacrosanto di sapere come vengono spesi i soldi pubblici... Detto questo, puoi star sicuro che nessun lavoro è esente da errori, nessun autore escluso. E talvolta sono errori anche piuttosto significativi. Ma so cosa c'è dietro ogni lavoro...fatica, studio e tanto altro...Quindi...concedetemi e concedete a chi scrive un po' di indulgenza...e grazie degli errori che segnalate..servono per migliorarci e a me per fare sempre meglio1 punto
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Allego, giusto per dare maggiori prove alla tesi, un Antoniano della zecca di Roma molto bene conservato che presenta il difetto, e qui di certo non si tratta di eccesso di metallo1 punto
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Buonasera a tutti gli appassionati delle pubbliche, oggi ho fatto alcune foto di gruppo dei miei esemplari, mi mancano ancora la PVBLICE e la MC/P, ma credo di essere a buon punto... Voi che ne dite?...1 punto
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Purtroppo le ripatinature artificiali sono molto più frequenti di quanto si creda...ma fortunamente spesso sono anche facili da rimuovere (spesso, ma non sempre) Puoi utilizzare senza controindicazioni sia l'acetone (è il solvente per unghie...e lo si riconosce dall'odore aromatico....ma meglio non annusarlo troppo) che l'alcool etilico puro (quello per liquori...perchè quello denaturato può lasciare un alone rosato). Entrambi i prodotti non intaccano le patine naturali ed hanno anche la caratteristica di accellerare l'asciugatura delle monete dopo il bagno in acqua distillata. Se la patina artificiale fosse particolarmente persistente puoi provare anche con la trielina; per quest'ultimo prodotto, come per l'acetone, raccomando l'utilizzo di guanti impermeabili e l'uso in ambiente ben areato. ciao Mario1 punto
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