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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/05/24 in Risposte

  1. Dalla mia collezione questa piccola busta da Varese a Monza dell'8 giugno 1900 con 20 centesimi Umberto I .. .. indirizzata al Monsignor Bignami Cav. Pietro Cappellano della Real Casa (Casa Savoia ovviamente), infatti il palazzo reale è a monza. La storia postale ai tempi nostri ci offre addirittura le immagini dei destinatari che altrimenti non avremmo mai avuto modo di vedere. Questo è il caso di questo Monsignore che fu ritratto (olio su tela) dal pittore Tranquillo Cremona. Ed ecco qui il nostro destinatario.. Controllando le date noto che l'annullo è di circa cinque settimane prima dell'attentato al Re... .. questa la famosa copertina della Domenica del Corriere disegnata da Achille Beltrameche illustra l'uccisione a rivoltellate di Umberto I di Savoia a Monza il 29 luglio 1900. Al pittore Tranquillo Cremona che ritrasse il Monsignore, è stato dedicato anche un francobollo.. .. dovevano essere importanti entrambi. E anche questa è storia postale.
    7 punti
  2. Buonasera, ecco alcune utili informazioni aggiuntive per i gentili visitatori: All’interno Servizio Bar e Ristoro. Raggiungibile con la Metro “B” ( fermata EUR-MAGLIANA ) + linea urbana ATAC n° 787, oppure 1400 metri a piedi. Con l’auto da fuori Roma: uscite G.R.A. 26/28/30 direzione centro. Ampio parcheggio
    2 punti
  3. Carissimo Michele ti sintetizzo le mie esperienze e quelle di due amici collezionisti di alto livello: nel complesso sono abbastanza buone ... ma tieni presente che ha senso solo per monete di notevole importanza o costo elevato.... questo perchè se importate definitivamente ( e su questo bisognerebbe ragionarci bene, se la semplice entrata in territorio italiano faccia diventare immediatamente tali oggetti beni culturali italiani, secondo il TAR no...) l'oggetto perde enormemente di valore e la possibilità chein seguito possa essere legalmente riesportato in luoghi più remunerativi è estremamente bassa..... quando circolano certe cifre è meglio essere prudenti! Perplessità c'erano state, relativamente recentemente, quando un gruppo di Oltranzisti che gravitavano intorno al Ministero aveva cercato di avere un Parere da parte dell'Ufficio legale del Ministero che fosse oltremodo restrittivo ( portando la provenienza degli oggetti antichi alla fatidica data del 1909, indipendentemente dalla provenienza estera) ma, come penso tu sappia, l'interpretazione è stata di segno opposto ( penso ci sia una discussione anche qui sul Forum) e favorevole ai collezionisti italiani, quindi sembra tornato tutto nella normalità. E' comunque uno sbattimento che per monete di relativamente poco conto non ha molto senso... Cordialmente, Enrico P.S. al post n 22 è stato scritto che "per pezzi particolarmente pregiati o rari vi e’ il potenziale pericolo ( per il collezionista) che lo Stato neghi la licenza e proceda lui all’acquisto del pezzo". Questo non è nè previsto nè possibile : è una importazione, non una esportazione... lo Stato o lo sequestra con tutta la trafila perchè ritenuto di illecita provenienza o rilascia l'attestato, non ha la possibilità di acquisirlo in preferenza per le qualità del pezzo.... P.P.S. nel complesso ti parlo di qualche centinaio di attestati nel corso di vari anni, io personalmente solo un paio... non che fossero monete esageratamente importanti le mie, ma era per una questione probatoria connessa
    2 punti
  4. Frank Lyman Baum pubblicò l'opera alla quale deve fama imperitura nel 1900: in basso la copertina della prima edizione. Il libro, primo di una serie di 14 (qualcuno li ha mai letti gli altri? ) divenne ben presto un classico della letteratura per l'infanzia, ottenendo un grande successo anche oltre i confini della letteratura, come dimostra il famoso film del 1939 di cui viene mostrata sopra una scena... anch'esso il primo di molti. Ma, come altri capolavori per l'infanzia, anche Il Mago di Oz (questo il titolo generalmente usato in Italia) presenta diverse chiavi di lettura... una di queste ci riguarda da vicino Nell'ultimo decennio dell'Ottocento, si scatenò negli Stati Uniti un acceso dibattito tra i sostenitori di un sistema monetario basato sull'oro (il gold standard) e coloro che, invece, pensavano che l'economia del paese avrebbe tratto maggiore giovamento dall'utilizzo dell'argento come base monetaria. Costoro furono chiamati Silverites, e alla loro fazione apparteneva Baum, che scrisse il Mago di Oz con l'intento di illustrare i pericoli del gold standard. E pericoloso è il sentiero dorato (allegoria del gold standard) che la protagonista è invitata a percorrere, perché porta alla città del terribile Mago. Che si chiama, non a caso, OZ, abbreviazione di ounce, oncia, l'unità di misura delle monete (e di qualunque altra cosa in realtà, ma a noi interessa questa ). Torneremo più avanti sulle (presunte) corrispondenze tra i personaggi del libro e la battaglia dell'oro contro l'argento, battaglia che in verità nel 1900, quando il libro fu pubblicato, si era virtualmente conclusa con la netta vittoria del metallo biondo. Ma che, come detto, nel decennio precedente aveva infiammato il dibattito politico/sociale in tutti gli strati della popolazione americana, toccando l'apice nella campagna elettorale per le presidenziali del 1896. Vinte nettamente da William McKinley, convinto sostenitore del gold standard. Ma le origini di questa battaglia risalivano in realtà a quasi trent'anni prima, a quando il presidente Ulysses Grant firmò il Coinage Act of 1873 (conosciuto anche come Mint Act of 1873 o Fourth Coinage Act). L'obiettivo principale dell'Atto era quello di rivedere diverse leggi relative alla struttura e alle procedure della Zecca, ma esso raccomandava anche di spostare gli Stati Uniti dal bimetallismo verso il gold standard. Una cosa che inizialmente passò quasi inosservata, ma che qualche anno dopo, quando fu pienamente compresa, portò a definire il Coinage Act of 1873 con il nome con cui è passato alla storia, ed è ancora oggi abitualmente nominato... the Crime of 1873, il crimine del 1873 petronius
    2 punti
  5. Forse sbaglio, ma entrambe le immagini sulla sinistra mi sembrano in rilievo ed entrambe sulla destra in incuso. Sbaglio? Se così fosse, la moneta potrebbe essere caduta dopo il primo colpo e rimessa sull'incudine al contrario, creando un errore molto particolare. Arka # slow numismatics
    2 punti
  6. "Moneta non collezionabile" è un concetto senza senso se non che per i propri standard personali.
    2 punti
  7. A distanza di oltre 10 anni riprendo questo mio post in quanto, nonostante abbia arrichito la mia bibliografia di riferimento, nonostante abbia incrementato le conoscenze di collezionisti delle monete Pontificie e nonostante siano apparsi sul mercato notevoli esemplari ( vedi quadrupla con l'angelo...), non mi risultano altri esemplari di questo testone come da post di apertura. Gradite info e " non info"..... un saluto Daniele
    2 punti
  8. Il collezionismo soffre di corsi e ricorsi storici. In questo caso credo ci sia anche la componente anagrafica: i collezionisti delle monete medievali (denari, grossi, ecc.) sono quasi tutti avanti con l'età, quindi credo che sia fisiologico un calo della domanda. E poi oggi si cerca il fdc ad ogni costo delle monete moderne che non possono però appagare chi è alla ricerca della moneta "battuta", ognuna delle quali è unica e irripetibile.
    2 punti
  9. Salve, volevo condividere con voi questa moneta di Costantino Il Grande (307-337 d.C.) chiedendovi innanzitutto se vi piace ed in caso qualche informazione riguardo alla moneta.
    1 punto
  10. Buonasera a tutto il forum! Segnalo una nuova monografia del mensile Archeo dedicata alle monete antiche: “L’altra faccia della medaglia”. Per la fretta non ho potuto prenderlo oggi, ma cercherò di acquistarlo per poter dare qualche info in più. Immagino che il taglio sia piuttosto divulgativo, forse scontato per chi già si occupa di monetazione classica, ma ho voluto comunque segnalarlo. Di seguito il link https://www.archeo.it/2024/08/22/laltra-faccia-della-medaglia/
    1 punto
  11. Così é presentato un vistoso esemplare, valutato RR, di tetradrammo della monetazione Siculo-Punica con leggende 'Cartagine' : al diritto protome di cavallo incoronato da Nike ed al rovescio palma . Sarà il 15 Ottobre in vendita Gorny&Mosch 306 al n. 76 .
    1 punto
  12. Attualmente a 10.500 euro https://acm-auctions.bidinside.com/it/lot/25409/zecche-italiane-napoli-filippo-iv-/
    1 punto
  13. 1 punto
  14. Ciao @Panda13. Da come ho capito sei un "neofita" della monetazione romana imperiale. Benvenuto quindi nella nostra sezione. Le tue difficoltà nascono dal fatto che ti mancano ancora i primi rudimenti, quelli che ti possono consentire (tanto per iniziare) di capire cosa vedi e cosa leggi su una moneta. Quindi il primo passo e' quello di leggere e studiare e intanto guardare le monete (l'ideale sarebbe dal vivo, ma oggi e' più difficile; per fortuna, però, c'e' internet). Non dimenticare poi che ciò che hai in mano non e' un semplice pezzo di metallo, ma e' un frammento di storia. Non fermarti alla superficie, ma cerca di capire cosa c'e' dietro ad una moneta, sotto ogni punti di vista, nn solo strettamente numismatico. Il nostro forum ti può essere di grande aiuto: ci sono tante discussioni su ogni argomento e tante immagini. Basta fare un giro. Poi puoi chiedere, come hai fatto ora. Come vedi, ci sono tante persone che possono aiutarti mettendo a disposizione la loro esperienza, la loro preparazione ed anche il loro tempo (non dimenticare che e' tutto fatto gratuitamente). Molti sono studiosi, molti sono solo semplici appassionati, ma poco importa. Il requisiti principali sono la curiosità, la voglia di imparare e la disponibilità al confronto serio e garbato, uniti alla consapevolezza dei propri limiti. Tornando alla tua moneta, la classificazione e' quella che ti ha fornito Arka ed e' basata sul RIC, Roman Imperial Coinage, come diceva gpittini. Classificare e' importante, ma per prima cosa occorre sapere cosa abbiamo davanti. Perchè nella classificazione di una moneta vanno considerate tutte le componenti: materiale, effigi di dritto e rovescio, legende e simboli sul dritto e sul rovescio (giro, esergo, campi). Puoi iniziare da qui: Quanto alla tua moneta, hai in mano uno dei rovesci più significativi della monetazione romana imperiale (per Costantino I, in particolare), ovvero una SOLI INVICTO COMITI: Type 125 (tesorillo.com) Se ti può interessare l'argomento: COSTANTINO ED IL SOL INVICTUS (di Wienand sul significato del Sol Invictus ).pdf Ciao. Stilicho
    1 punto
  15. Sarebbero più completi i tuoi post se inserissi anche il prezzo base asta. Grazie e buon lavoro
    1 punto
  16. DE GREGE EPICURI E' una "anonima costantiniana", fa parte di una serie coniata dopo la fondazione di Costantinopoli (330 d.C.) Al diritto attorno alla testa elmata (che probabilmente raffigura la città) c'è scritto appunto CONSTANTINOPOLIS. Al rov., vittoria andante a sinistra con lancia e scudo, e si vede anche una prora di nave. Molto bella.
    1 punto
  17. Il discorso si è concentrato sulle coniazioni coeve e sui riconi, sembra che dal bordo si possa riconoscere il tipo di moneta, che in entrambi i casi sono originali perché creati con coni originali. Saluti Marfir
    1 punto
  18. Il segno di zecca in esergo è RP (Roma Prima) per la prima officina. Gli altri simboli identificano l'emissione. Arka # slow numismatics
    1 punto
  19. Cook Islands 2024 - 25 dollari in ag.999 (gr. 155,50) SANTORINI
    1 punto
  20. La classificazione è RIC VII, 27 per la zecca di Roma. E' stata emessa nel 314-315 ed è comune. Peccato per la pulizia sbagliata. Arka # slow numismatics
    1 punto
  21. Penso che di collezionisti ve ne siano molti anche se magari preferiscono tenere le loro vicende riservate. E’ una buona pratica da parte di collezionisti nazionali che comprano all’estero quella di importano le monete - almeno per quelli di un certo livello che pensano magari anche di rivenderle un domani. sinceramente non vedo - a parte la burocrazia e gli ovvii costi/attese/ incertezze - controindicazioni. In Francia rilasciano un attestato di libera circolazione ( sempre che la moneta non sua dichiarata un tresor national) e in quel caso e’ a vita ( beati loro). La stessa pratica viene applicata anche per altri beni: libri preziosi, oggetti d’arte, dipinti, sculture. E’ una normativa piu’ chiara e meno farraginosa e beneficia sia collezionisti che operatori.
    1 punto
  22. Le risposte degli altri sono state più che esaurienti ritengo, metto questo mio modesto contributo dovuto alla mia esperienza sugli acquisti extra UE di oggetti vari, di base devi sempre considerare quanto segue come minimo: 1) Compilare una massa di fogli, spesso e volentieri cartacei da scansionare/fotografare ma alcune dogane sono più tecnologiche e ti mandano il formato word (vedi post sopra questo); 2) Dimostrare sempre l'acquisto con documentazione relativa come fatture o simili; 3) Considerare che ti chiederanno l'IVA; 4) Loro hanno sempre ragione quindi assecondali in tutto nei limiti del possibile (lo dico con nessun intento critico è solo un fatto). L'ultimo acquisto estero che ho fatto, anche se non numismatico ma comunque di oggetti antichi, è stato di alcuni libri giapponesi del 1700 direttamente dal Giappone, la cosa è andata a buon fine con tutte le cose di cui sopra (l'iva per i libri più vecchi di 100 anni è al 10% o almeno lo era quando ho preso quelli), la cosa "divertente" è che mi hanno mandato una mail con i documenti dal Giappone (fortunatamente in inglese) dicendomi che avevo 1h per compilarli...cioè voglio dire...se non la vedevo per caso chissà quando me li mandavano quei libri 😄 Perdonate se ho divagato eh, nel caso non riteniate pertinente il mio commento potete anche cancellarlo ci mancherebbe 😃
    1 punto
  23. Già, spiace anche a me, ma (almeno per me) è comunque una bella monetina, la mia prima :)) sspero di una lunga serie 😄. Grazie, attenderò chi segue quel periodo.
    1 punto
  24. Ciao, non essendo il mio periodo (Costantino tra l'altro non mi sta molto simpatico, comunque il recente fulmine sull'arco non l'ho evocato io eh, non mi sta così tanto antipatico 😅) non ti aiuto molto con le informazioni sulla moneta, a me piace (ok a me piacciono tutte ma che ci posso fare...😃), mi dispiace solamente che al dritto qualcuno temo abbia effettuato una pulizia aggressiva lasciando molti graffi 😔
    1 punto
  25. Grazie mille per la risposta
    1 punto
  26. Ciao, Nella seconda mi sembra di intravedere una " Santa " con ramo di palma, simbolo dei Santi martirizzati. Mi dà l'impressione di una medaglietta votiva e non di una moneta.
    1 punto
  27. Confermo. I mezzi denari per questa emissione non sono noti. Comunque attenzione a non riempirsi la casa di questi rottami. Sono monete comuni che si trovano facilmente in condizioni migliori. Questa qualora volessi cederla non la vorrà nessuno.
    1 punto
  28. Ciao! Molto interessante saluti luciano
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  29. Camini a tiraggio meccanico Buona giornata
    1 punto
  30. Forse estremamente raro, un esemplare in AE da Juliopolis di Bitinia, al nome di Settimio Severo, con al diritto busto laureato dell' imperatore ed al rovescio aquila su altare e tra 2 stendardi . Sarà il 21 Settembre in vendita N&N London 54 al n. 244 .
    1 punto
  31. Buonasera a tutti, Domenico vedo che hai ancora la febbre da cavallo 😀. Bellissimo esemplare secondo il mio modesto parere, nonostante dei graffi e qualche segno deturpante. A parte la variante RENGI trovo interessante la seconda N di Ferdinan. Di font diverso da quella utilizzata al rovescio. Ho una moneta che credo abbia lo stesso conio al diritto dove per la conservazione più bassa del tuo esemplare, la N da l'impressione di essere formata da due II accostate, ma il tuo esemplare da una spiegazione anche al mio esemplare. Vorrei dirti solo una cosa, ho due caselle ancora vuote nel mio vassoio del Cavalli Aragonesi, quindi non esagerare a spazzolare tutti i Cavallucci. Dopo ti mando il mio numero di cellulare in privato così ne parliamo e cerco di farti guarire dalla Cavallite. 😀 Saluti Alberto
    1 punto
  32. Passando invece al Munt. 6, quello con San Pietro seduto, l'unico esemplare che sono riuscito a reperire è passato all'asta Hamburger del 1921, dove è stata esitata una meravigliosa collezione di monete papali, asta che a mio avviso va nella top 10. Ecco la nota del catalogo e relativa foto:
    1 punto
  33. Sarebbe rilevabile attraverso lo scanner (come quello degli aereoporti) dove passa tutta la posta, ancor di piu' se raccomandata. La posta viene controllata anche dai cani antidroga in questo passaggio. La dogana (Custom) inglese puo' aprire la raccomandata in qualsiasi momento e controllare o trattenere la busta affinché non sono soddisfatti del contenuto. Per quanto riguarda tasse o dazi non so dirti nulla, ma ripeto possono trattenerla fino al pagamento di queste duty. La Custom in GB ha piu' poteri della metropolitan Police soprattutto ora con la brexit.
    1 punto
  34. Good day to all of you. Even if most collectors refered to tornesellos as very Ugly coins I like them and these are my favorite Venetian small coins. I m posting one more from my collection . Its interesting (imitation???) maybe. . + . RIO.DVX . + . RIO.DVX
    1 punto
  35. E' stimato RR, un esemplare di grande bronzo da Perinto nella Tracia, al nome di Severo Alessandro, con al diritto busto drappeggiato dell' imperatore ed al rovescio lo stesso con lancia, su cavallo al galoppo . Sarà il 15 Ottobre in vendita Gorny&Mosch 306 al n. 349 .
    1 punto
  36. E' indubbio che siamo in presenza di un lavoretto degno di un artista della mi..... moneta!
    1 punto
  37. La aspettiamo. 31 dic/1 gennaio a cavallo con gli auguri, la premiazione. Buona fortuna 😃
    1 punto
  38. esemplare della varietà più rara, con la stella a 8 raggi. imperfezione di conio al diritto che non ricordo di aver mai visto prima (a mia memoria, posso sbagliare) . Non trovo, inoltre, un altro didramma 15/1a con questo stile al diritto.
    1 punto
  39. Ci vuole un bel pò di pratica, questo sito ti può aiutare: Coin catalogue – Numista per le date arabe ti serve questa tabella In rosso la nostra data ed in verde quella islamica. Queste le tue monete prese da quel sito: 10 Milliemes - Egypt – Numista 10 Qirsh - Egypt – Numista Ma non troverai sempre la doppia data, se è presente solo l'islamica ti servirà un convertitore: Calendario islamico (arab.it) In giro per il mondo ci sono pure le date tailandesi, giapponesi, ebraiche, etiopi ecc. ecc. se ne riparlerà quando ne sarai in possesso. Buon divertimento!
    1 punto
  40. sicuramente di IV secolo.... ma messa così, al rovescio è dura, forse, ma forse, solo avendola in mano....
    1 punto
  41. DE GREGE EPICURI E' sicuramente un GLORIA EXERCITUS con una sola insegna ( e lettera V nello stendardo?), l'imperatore mi pare difficile da identificare.
    1 punto
  42. Grazie. Tutto chiaro. Consiglio di dimenticarsi di questo stemma. Non è che se appartiene ad una famiglia con lo stesso cognome appartiene anche alla vostra. In altre parole, la vostra famiglia, come la mia, non ha nessuno stemma. Ma è cosa ovvia e giusta: se non si è nobili, giustamente non si ha uno stemma
    1 punto
  43. Temo che questo ☝️ dubbio espresso da @Pontetto possa calzare con la probabile genesi del disegno a colori di @Filippo il bello, lo stile è purtroppo molto (troppo) simile a uno dei millemila "prodotti" di quel genere. Il blasone di tale disegno potrebbe essere interzato in fascia: nel 1° d'oro, all'aquila di nero, sormontata da una corona all'antica del campo; nel 2° di rosso, al (quadrupede) nascente d'argento; nel 3° bandato d'oro e d'azzurro. Lascio il quadrupede fra parentesi perché è l'unica cosa certa che si può dire sull'animale, il cui profilo oscilla fra il coniglio e un cervide: se fosse stato disegnato come si deve, era meglio per tutti! Lo stile della composizione mi fa escludere l'area veneta/veneziana, mentre invece gli interzati fatti così sono abbastanza tipici della Lombardia. Ciò non esclude che la famiglia che oggi possiede il disegno abbia origini lagunari, cosa che solo dati genealogici sicuri potrebbero confermare, o meno. Il rischio, ahinoi tutt'altro che remoto, è che una delle "magie" più sopra accennate abbia "copiaincollato" addosso a questa famiglia uno stemma in realtà posseduto da altra lombarda...😲
    1 punto
  44. Ciao, la domanda non è per niente errata: se proprio occorresse abbinarla a un aggettivo, la direi "insolita". Perché quando una famiglia usa uno stemma da tempo, e/o in maniera frequente, il significato lo conosce oppure glielo ha attribuito. Questo perché l'origine degli stemmi più antichi, e quindi il significato originario, si perde nel corso del tempo. Ammesso che un significato originario lo abbiano avuto, perché in moltissimi casi è rimasto ignoto. Queste chiacchiere nascono da un paio di cose che osservo nella foto: 1 - lo stemma è "sottovetro" e su un foglio che sembra poco "vissuto"; 2 - lo stile dell'insieme è alquanto moderno, benché ispirato a raffigurazioni d'epoca. Dal che desumo che si tratti di un disegno di recente produzione: puoi dirmi se mi sbaglio?
    1 punto
  45. In tema di tessere mercantili riconducibili alla città di Padova, e, segnatamente, alla Famiglia Da Carrara, segnalo i Lotti da 1186 a 1190 compresi che saranno esitati il prossimo 19 settembre durante l'asta e-live n. 33 organizzata da ACM Aste Srl di Napoli: Lotto 1186 Tessere Mercantili. Padova. Francesco I da Carrara. 1325-1393. Peso gr. 1,94. Diametro mm. 23,30. BB. Foro. RR. Lotto 1187 Tessere Mercantili. Padova. Francesco I da Carrara. 1325-1393. Peso gr. 3,73. Diametro mm. 23. BB. Tacche o contromarche. R. Lotto 1188 Tessere Mercantili. Padova. Francesco I da Carrara. 1325-1393. Peso gr. 4,64. Diametro mm. 22,80. qSPL. R. Lotto 1189 Tessere Mercantili. Padova. Famiglia da Carrara. Peso gr. 5,55. Diametro mm. 23,10. qBB. Fine stile gotico. R. Lotto 1190 Tessere Mercantili. Padova. Famiglia da Carrara. Peso gr. 4,87. Diametro mm. 25. MB. R. Di seguito, alcune notizie circa la Famiglia Da Carrara: "La famiglia dei Da Carrara (o Carraresi) ha avuto grande importanza per la storia padovana, contribuendo in maniera determinante alle vicende che si susseguono nel Medioevo e prendendo poi il potere in città fino all'avvento della Serenissima. Come molte altre famiglie di primo piano dell'epoca sono di origine longobarda e prendono il nome dalla località di Carrara Santo Stefano, nell'area ai piedi dei Colli Euganei, a sud della città, dove hanno un castello e diversi possedimenti. Dopo i saccheggi Longobardi e la completa distruzione di Padova ad opera degli Ungari nell'899, Monselice, con la sua struttura protetta, arroccata intorno al castello e circondata di mura, aveva assunto sempre maggiore importanza nella zona, favorendo la crescita anche dei Carraresi che possedevano diversi territori anche nell' area limitrofa. Verso la metà del XII secolo, quando Padova si ripopola, torna ad essere sede vescovile e si dota di una nuova cinta muraria, sui resti di quelle romane, anche i Carraresi costruiscono, come i Camposampiero e i Vigodarzere, le loro nuove residenze in città. Quando esplode la prima contesa tra Papato e Impero, i Carraresi si schierano con il Vescovo contro l'Imperatore e appoggiano apertamente Verona. Questa loro posizione guelfa permarrà anche durante l'età ezzeliniana dei Da Romano e porterà i Carraresi ad accrescere il proprio potere proprio grazie al contributo che diedero alla cacciata di Ezzelino III il Terribile nel 1256. Ma la presa di potere che segnò la fine di Padova libero Comune e l'avvento della Signoria avviene quasi 60 anni dopo quando nel 1318 Jacopo I Da Carrara viene nominato Capitano del Popolo per guidare l'esercito padovano contro Cangrande della Scala che, da Verona, cerca l'espansione verso ovest nei territori vicentini e padovani, protetto dall'Imperatore. La famiglia dei Carraresi è da anni alla ricerca del potere, ma è minata da discordie interne e complotti familiari, oltre che dalla forza delle altre famiglie che gareggiano per la supremazia. Jacopo, dopo aver respinto una prima volta gli eserciti veronesi cerca un alleato capace di garantirgli un appoggio adeguato alle forze degli Scaligeri. Lo trova nel Conte di Gorizia, vicario del Duca d'Austria, preoccupato per i tentativi di espansione di Verona anche verso nord. L'alleanza si rivelò provvidenziale nel 1320 quando Cangrande della Scala tenta di conquistare la città, stringendola d'assedio. Quattro anni dopo, alla morte di Jacopo, gli succede il nipote Marsilio che viene nominato dal Comune Capitano del Popolo. Probabilmente Marsilio I non ha la stessa forza dello zio, perché cominciano subito le lotte intestine alla città, ma anche alla stessa famiglia per sottrargli il potere. Così, nel 1328, il nipote Niccolò si allea a Cangrande riuscendo a destituire lo zio. Viene nominato Vicario e riesce a detenere il potere per quasi 10 anni, fino a quando Venezia, preoccupata per l'espansione di Verona e dell'Impero che minaccia la sua indipendenza e la sua possibilità di espansione nell'entroterra, si allea con Firenze e muove all'attacco. Marsilio coglie la palla al balzo, si unisce all'alleanza e riesce, nel 1337 a riprendere il potere in città, grazie soprattutto al momento di confusione seguito alla morte di Cangrande. Pochi mesi dopo anche Marsilio muore e gli succede Ubertino I che riesce a riconquistare i territori perduti e, grazie alla mediazione dei Veneziani, a trovare un accordo con Verona. Nel 1343 dà inizio alla costruzione della Reggia, un vero monumento al ritrovato potere della famiglia. Due anni dopo muore e gli succede Marsilietto detto Papafava che verrà immediatamente assassinato dai cugini Jacopo e Jacopino, figli di Niccolò. Questi sono, come il padre, fedeli all'Imperatore Carlo IV che nel 1348 nomina Jacopo II, diventato Signore della città, Vicario Imperiale. L'anno successivo arriva per la prima volta a Padova, su invito di Jacopo, Francesco Petrarca, che spesso soggiornerà in città e deciderà di passare poi qui i suoi ultimi anni. Un anno ancora e Jacopino muore vittima di una congiura. Vengono nominati Signori il fratello, Jacopino III e il figlio, Francesco I il Vecchio, che forte dei suoi successi militari contro i Viasconti di Milano, nel giro di 5 anni si libererà di Jacopino III accusandolo di congiura e facendolo richiudere nel castello di Monselice dove rimarrà per ben 17 anni. Già l'anno successivo, nel 1355, le dispute con Venezia portano a mutare nuovamente le alleanze: questa volta i Visconti e l'Imperatore sono gli amici che aiutano a bloccare le mire espansionistiche della Serenissima. È un periodo di grande fioritura artistica e culturale, grazie anche all'opera di Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco: viene costruita la chiesa di S. Maria dei Servi, nell'attuale via Roma, il Battistero viene affrescato, gli Eremitani vengono allargati e al loro interno viene collocato un monumento funebre a Jacopo II la cui epigrafe viene scritta da Francesco Petrarca. La profonda amicizia che lo lega a Francesco I, lo porterà a Padova nel 1360, con l'intenzione di rimanerci in maniera permanente. Purtroppo la peste lo costringe l'anno seguente a fuggire a Venezia, dove rimarrà per 7 anni. Quando finalmente rientra, Francesco gli fa dono di alcune terre ad Arquà, sui Colli Euganei. Qui Petrarca costruisce la sua casa, dove si trasferisce definitivamente con la figlia, il genero e la nipote, dove continuerà a scrivere fino alla morte arrivata nel 1374. L'anno precedente riesce però ad aiutare Francesco e il figlio Francesco Novello a trovare un accordo con Venezia che metta fine alle continue e sfibranti battaglie lungo i confini dei due territori. Nel 1378 scoppia la "Guerra di Chioggia" tra veneziani e genovesi che darà origine ad un balletto di alleanze tra Padova, Venezia, Verona, Milano e l'Austria che porterà a continue espansioni e riduzioni dell'area di influenza dei Carraresi. La massima espansione viene raggiunta nel 1387, con i territori di Feltre e Belluno, la ripresa di Vicenza e una serie di pesanti sconfitte degli Scaligeri. A questo punto Francesco I il Vecchio abdica in favore del figlio Francesco II Novello. Nel frattempo l'espansione di Padova ha spaventato sia gli Sforza che Venezia, che si alleano contro la città. Riescono ad avere la meglio, costringendo i Carraresi all'esilio. Riescono a rientrare solo 2 anni dopo, nel 1390. Ma il declino ormai è inarrestabile: Francesco I muore prigioniero dei Visconti nel 1393 e i tentativi di Francesco Novello di resistere all'espansione veneziana falliscono definitivamente quando la città è presa dai veneziani nel 1405 e Francesco stesso, con i due figli, è incarcerato e ucciso. Le aspirazioni di governo della famiglia possono dirsi per sempre estinte quando anche l'ultimo figlio di Francesco Novello, Francesco III tenta di rientrare a Padova nel 1435, ma viene catturato dai veneziani e ucciso. L'altro ramo, quello che derivava da Marsiglietto e da quel Jacopino che Jacopo II fece imprigionare nella torre di Rocca Pendice, assunse come cognome Papafava, originariamente il soprannome dato al loro avo Jacopo e di lì associato a Carraresi per distinguerli dai cugini. I Papafava rimasero una delle famiglie più illustri della città." da: https://www.padovanet.it/informazione/i-carraresi
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  46. Buona sera a tutti, Questa è la mia, purtroppo oggi forse non vale più il prezzo che l'ho pagata ma è bellissima ❤️. Cosa ne pensate?
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  47. Fatto. Complimenti per l'idea e per l'articolazione delle domande da cui sicuramente usciranno elementi interessanti per una migliore conoscenza della galassia di noi appassionati di numismatica.
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  48. La moneta del destino Un tempo viveva un grande guerriero stimato ed ammirato da tutti, nonostante tutto il suo esercito iniziò a dubitare di lui. Alla vigilia di una battaglia contro delle truppe numericamente superiori, addirittura dieci volte più numerosi, il guerriero sapeva benissimo di poter avere qualche possibilità di successo, ma non riusciva a motivare adeguatamente i suoi. Durante la marcia incontrò un tempio, fu così che disse ai suoi: “dopo aver visitato il tempio per pregare lancerò una moneta” - l'esercito non lo capì, e lui continuò: “se esce testa vinciamo noi, se esce croce vincono i nostri avversari, siamo nelle mani del destino”. Il guerriero entrò così nel tempio, pregò per poco tempo, dopodiché uscì. Il suo esercito timoroso osservò con attenzione il proprio comandante, gettò la moneta in aria e venne testa. I suoi soldati divennero improvvisamente vogliosi di vittoria, affrontarono il nemico e vinsero, a molti sembrò un miracolo. Dopo la battaglia l’aiutante del guerriero disse: “nessuno può cambiare il suo destino” - “Infatti”, rispose il guerriero, nel dire questo mostrò la moneta, aveva una testa su tutte e due le facce, "spesso una buona motivazione, o un’illusione, ci aiuta a fare quello che solitamente pensiamo sia impossibile".
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