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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/20/24 in Risposte
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Farò una riflessione forse un po' prosaica e un po' filosofica al contempo, io credo che all'approssimarsi di una certa età sia necessario distaccarsi un po' dalle risultanze materiali della vita, certo, una vita da collezionista implica anche tutta una serie di compulsioni possessive e acquisitive che non è poi facile superare mai del tutto, ma aiuta tenere sempre presente, nonostante la compresenza di quegli impulsi, che tutte le risultanze materiali, beni e collezioni comprese, sono temporanee, come è stato già detto noi in realtà non possediamo nulla se non in modo temporaneo, da custodi per un tempo limitato, siamo di passaggio qui e dopo alcune decadi ce ne andiamo e ciò che di materiale abbiamo accumulato resta qui (malgrado le tentazioni di emulazioni faraoniche ed egiziache con tanto di piramidi, mummificazioni e sacrifici di numismatici 😁)... Ciò detto è ovviamente lecito ed anche naturale pensare a cosa ne sarà di ciò che, spesso con tanta passione, energie, tempo e denaro è stato messo assieme, soprattutto quando le vicende personali non hanno portato nella propria vita eredi diretti o dotati dello stesso interesse e passione... io credo che tenuto nella giusta priorità il benessere dei propri familiari ed eredi, l'idea della dispersione della propria collezione non debba rattristare troppo, del resto se tutte le collezioni rimanessero intatte il collezionismo stesso morirebbe in quanto non più alimentato da nuovo materiale, è un processo del tutto naturale che la maggior parte delle nostre collezioni, che tanto hanno allietato i nostri momenti e stimolato i nostri neuroni (nei casi migliori), possa trovare nuova linfa mediante la messa in circolo dei singoli pezzi che andranno a formare altre e nuove collezioni, anche perchè sono poche le collezioni davvero importanti storicamente, quelle che finiscono per andare oltre l'interesse personale del collezionista per assumerne un altro di rilevanza pubblica, di bene culturale... Quelle poche che arrivano ad assumere una tale importanza giustamente sono conservate nei musei o in istituti similari e vanno valorizzate mediante catalogazione sistematica e possibilità di fruizione pubblica, dal vivo o almeno in modalità virtuale... Forse alcune collezioni però, anche se prive di tale rilevanza storica e scientifica, possono acquisirne una diversa, ma comunque molto utile potenzialmente, cioè un valore didattico, che permetta ad un pubblico di insegnanti, studenti e giovani di accedere all'oggetto monetale con più facilità e poterne approfondire tutti i potenziali di studio e illustrazione dei fatti storici di cui si spesso si tratta senza mai tenere in conto di questa particolare fonte, in quest'ottica lasciti a scuole, università, istituti di insegnamento di vario tipo, anche associazioni con finalità eminentemente didattiche, potrebbero rappresentare a mio avviso una valida alternativa agli istituti museali per valorizzare in continuità collezioni prive di particolare valore economico o scientifico e favorire la diffusione e divulgazione numismatica e/o storica mediante la numismatica... Si tratta di un'idea che sto accarezzando anche dal punto di vista personale, quando sarà il momento, visto il potenziale didattico insito sia nelle mie collezioni che nella mia biblioteca...4 punti
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Per chi ancora non lo conoscesse, allego il link del sito "Banknotes Finder" un database finalizzato a raccogliere tutti i dati delle banconote oggetto di furto. https://banknotesfinder.com/ La ricerca può essere fatta con qualsiasi numero di serie, anche parziale, oppure inserendo nomi di persone, città e via dicendo. Il sito, in costante aggiornamento, è semplice e di facile consultazione. Utile a tutti, collezionisti, commercianti, forze di Polizia etc, è un ulteriore passo per combattere il mercato illegale di banconote rubate. Buona giornata.3 punti
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Un FERRANDVS : D : G : R ° SI corona trifogliata e gemmata con SICIL — IE diviso dalle zampe dei cavalli. Le condizioni di conservazione non consentono una normale lettura. L'illegibilità viene superata con fotografia multi-light con esposizioni multiple sovrapposte ed elaborazioni multispettrali, Peccato... Molto peccato!3 punti
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Non essendoci una discussione "Ciotole, cosa vi hanno regalato?" la inserisco qui dentro. Questa monetina da 20/50 cent mi è stata donata, è del 1990 e quindi rientra nei parametri della mia raccolta, su quello che è raffigurato al verso, o del suo significato, non trovo nulla. ps: trovata la descrizione di tutti i valori del 1990. Serie divisionale 1990 Due figure congiunte con le mani aperte vogliono esprimere quei sentimenti di umanità cui i sammarinesi si ispirarono per ospitare nei secoli tutti i perseguitati.3 punti
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Ciao a tutti, mi aiutate ad identificare questa moneta medievale? Misura circa 17,4mm. Potrebbe essere di Giovanni II Paleologo? Purtroppo non ne trovo con questa croce . Grazie mille a tutti per l'aiuto2 punti
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Ciao Massimo, in realtà no....in quanto, al momento, per mia conoscenza, i pochissimi esemplari apparsi sono comunque tutti satinati (o sabbiati se li si vuol definire cosi. Non mi risulta alcun esemplare prova apparso , per così dire "normale", come il 5 lire 1911 da circolazione.2 punti
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Considerata la tipologia di moneta, coniata in un periodo particolare, direi che si possa considerare un qBB. Sul mercato si può trovare attorno a 40-50 euro circa, considerato il grandissimo numero di esemplari in circolazione provenienti da officine locali non autorizzate.2 punti
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Se mai sono esistite monete rappresentative della Gilded Age, queste sono senz'altro quelle create da Charles Barber. Le monete precedentemente in uso, sebbene in circolazione per buona parte dell' "età dorata", risalivano tutte, pur nelle diverse, successive varianti, a un'epoca precedente la guerra civile, "un altro mondo", e non solo in America. C'era stato, è vero, nel pieno dell'età dorata, il dollaro di Morgan, ma la sua reale circolazione era assai limitata, confinata ai territori semi-spopolati del West e agli stati ex-schiavisti del sud, dove veniva usato principalmente dalla gente di colore, che non si fidava troppo delle banconote, delle quali spesso non era in grado di decifrare le iscrizioni o interpretare i misteriosi simboli. Ma nelle grandi città dell'est, dove c'erano le industrie e viveva la maggioranza della popolazione, si può dire che il dollaro Morgan fosse conosciuto solo dai collezionisti. Le monete di Barber, invece, le conoscevano tutti, e tutti le usavano, da una costa all'altra: bianchi e neri, americani da generazioni e immigrati appena sbarcati, analfabeti e uomini di cultura, tutti avevano in tasca i suoi spiccioli: nichelini e dimes, quarti e mezzi dollari. Abbiamo già incontrato Charles Barber a proposito delle monete hawaiane, conosciamolo meglio prima di passare a conoscere le sue creature Charles E. Barber Charles Edward Barber, nato a Londra il 16 novembre 1840, arriva negli Stati Uniti con la famiglia nel 1852. Suo padre William, stimato incisore, si conquista una posizione di primo piano alla Zecca di Philadelphia, fino a divenirne il Chief Engraver nel 1869, succedendo a James B. Longacre. Anche Charles, secondo una prassi nepotistica tipica della Zecca di quegli anni, viene assunto come assistente del padre, di cui prende il posto nel 1879, dopo la sua morte. Non senza polemiche, poiché in molti avrebbero visto volentieri come nuovo Chief Engraver, George Morgan, considerato artista di ben altro talento rispetto a Barber. La cosa non manca di generare numerosi attriti tra i due, che già non si vedevano di buon occhio, ma questo non impedisce loro di collaborare nella realizzazione di diverse medaglie, del primo mezzo dollaro commemorativo, nonché della bella moneta d'oro da 4 dollari nota come Stella. Charles Barber è stato, tra i Chief Engravers della Zecca statunitense, quello rimasto più a lungo in carica, dal 1879 al 1917, e tra le sue monete vanno ricordate, oltre alle circolanti negli Stati Uniti, quelle incise per Cuba, il Venezuela e le Hawaii (che ben conosciamo). Muore a Philadelphia, il 18 febbraio 1917. petronius2 punti
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Così i NIP sul loro sito descrivono Milano Numismatica2 punti
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Una volta che non colleziono più monete oltre il 1999 e nemmeno monete in euro, sarà impossibile per me partecipare alla discussione in corso, l'unica possibilità che ho è trovare qualcosina in euro tra quello che mi viene dato in resto, fare una foto e successivamente spenderle. Al momento del 2024 non mi è capitato nulla, il mio ultimo inserimento risale al dic. 2023, magari entro il 31 dicembre prossimo guarderò meglio le monete che man mano entreranno nelle mie tasche2 punti
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No, al contrario ci indica che la moneta è sicuramente autentica. Però, causa determinate condizioni in cui ha stazionato prima di essere ritrovata, l'argento ha subito una trasformazione fisica indebolendosi e diventando fragile. Le monete cristallizzate possono facilmente rompersi quando subiscono dei colpi ( esempio cadendo), quando sono sottoposte a pulizia o semplicemente maneggiandole 🙂 ANTONIO1 punto
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E' una moneta spagnola, in questo link trovi la scheda con le caratteristiche: Seiseno - Philip V - Kingdom of Valencia – Numista E' piuttosto compromessa ma sembrerebbe del 1711, in condizioni decisamente migliori qui viene proposta in vendita. 6 deniers1 punto
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DE GREGE EPICURI Dai, dopo molto medioevo e tanta età moderna (soprattutto spagnola!) ritorniamo all'antichità, e addirittura ad una delle Cleopatre d'Egitto! Grazie ad Aurelio, che cerca instancabilmente tra le carte conservate in Campania.1 punto
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Personalmente sono piu’ deterministico. Credo che - per una buona parte - siamo noi a determinare come vogliamo far andare le cose su cui abbiamo giurisdizione. Il libero arbitrio e’ nostro - la responsabilità e’ nostra. Naturalmente c’è sempre poi l’alea dell’imprevisto - ma questo non puo’ rappresentare una scusa per non provarci 😁1 punto
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Sembra che hai già risolto l'enigma. E proprio quella che hai trovato, e a quanto pare è anche rara1 punto
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Stamattina al mercatino c'era poco, ho scelto 6 cartoline viaggiate, 5 italiane e una straniera forse Svizzera. Inizio da questa. Lo so non credo ha valore venale, ma mi piacevano i francobolli di colore verde che facevano pendant con il verde delle scritte stampate e anche l'immagine così colorata della donnina, e chedire della calligrafia? La cartolina è indirizzata a Messina ma non sono riuscito a capire in che anno. Buona domenica a tutto il forum. Particolare Particolare1 punto
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L' ossidazione può essere contrastata con dell' acqua ossigenata, bagnando un cotton fiock ed apponendolo sulla macchia, lasciare agire qualche minuto e tamponare asciugando con pezzetta di cotone asciutta. L'acqua ossigenata tende a sbiancare a schiarire la macchia e a portare all'esterno i microbi. Si può usare allo stesso modo il bicarbonato di soda o qualche goccia di varechina mischiata nell'acqua. Comunque per il momento tienila lontana da altro materiale.1 punto
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Perdonatemi gente, credo che non esistano idee buone e idee cattive. Va tutto misurato. Se la collezione è importante, non mi sembra una cattiva idea quella di lasciarla ai posteri tramite l'affidamento a una Fondazione già esistente. Meglio farlo prima che la nostra mente si obnubili. In tal modo si potranno fare scelte oculate. Dico Fondazione in senso lato. Ha ragione @talpa e la penso come lui. Esistono anche Società di Storia Patria, Enti Universitari e simili, Circoli. E comunque dobbiamo entrare nell'ordine di idee che quasi nulla ci garantisce al 100% che le nostre collezioni saranno adeguatamente conservate e pubblicizzate. Vedi collezione Bovi di Napoli. Sui musei ci torno dopo. Se la collezione non è importante, anche in quel caso si prenderanno le dovute misure. Probabilmente non interesserà la Fondazione CARIGE (tanto per dirne una). Però ci sono soluzioni. Un filatelico del mio circolo, passato a miglior vita tanti anni fa, ha lasciato la sua piccola collezione di francobolli CEPT/EUROPA al nostro circolo di provincia. Ogni due/quattro anni noi del circolo, durante le nostre mostre di respiro provinciale, esponiamo la sua collezione (coll. Vedovelli), ed essa diventa occasione di discorsi con i visitatori della mostra. Bisogna poi considerare lo stato conservativo delle nostre collezioni. Ha senso esporre materiale FDC? Senz'altro sì. Ha senso esporre materiale in MB? Sì, se non lo si fa come si farebbe con dei FDC. E qui vengo al discorso museo. Già da qualche tempo sto pensando alla trasformazione museografica della delle mie raccolte. Vivo in provincia, sono collezionista con limitate possibilità di spesa, compro le basse conservazioni. Non ha senso che io bussi a Firenze, a Roma, all'Archeologico di Napoli o al Castello Sforzesco di Milano per chiedere se vogliono la mia collezione. Cosa se ne farebbero? Avrebbe senso invece parlare con una biblioteca di provincia oppure con un museo civico per concordare un lascito. Da parte mia ovviamente deve esserci tanto zelo nella predisposizione dei documenti necessari per i relativi passaggi di proprietà. Un esempio: Il museo civico di Frosinone ha messo in esposizione una collezione di imperiali romane donate da un privato. Venendo a me, io raccolgo, tra le altre cose, denari romano-repubblicani che hanno attinenza con un certo territorio, una collezione quasi georeferenziata. Il museo civico ( da 1000 visitatori l'anno ) di quel dato territorio avrà tutto l'interesse a impossessarsi del mio materiale. E se il mio materiale fosse di scarsa qualità? Allora in quel caso si cercherebbero soluzioni museografiche adatte. In una vetrinetta si potrebbero ammucchiare una serie di ramini romani, accanto a un borsellino di lino fatto ad hoc. In un altra vetrinetta si potrebbe mettere un comune scudo papale che presenta lo stemma di quel dato papa nato in quel preciso territorio. certo, bisogna così rinunciare al carattere scientifico della numismatica e dedicarsi a una ricostruzione pedagogica, ma la museografia oggi fa miracoli. Tutto ciò per dire che possono essere tante le soluzioni, basta che siano commisurate. Ha senso donare uno scudo del 1901 (cioè una moneta importante) a un museo civico incentrato sulle tradizioni contadine? Evidentemente no. E regalare a quello stesso museo un mucchietto di 10 centesimi di V.E.III? Evidentemente sì, visto che spesso venivano impiegati per il verderame. Prima ho nominato i Circoli. Non sarebbe bello avere una piccola collezione di Circolo da mostrare per attrarre magari nuovi membri? Sono sempre nella stessa linea di ragionamento di @talpa. E d'altronde non vedo nulla di disprezzabile nel disperdere le collezioni. Solo questione di scelta. Le mie - piccole, variegate ed economicamente poco attraenti - non vorrei si disperdessero interamente. E comunque, l'ho già scritto altrove, qualcosa verrà nella tomba con me (nulla di significativo), come si faceva 2000 anni fa. 😁1 punto
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Perfetto.. e catalogata 14 e 1/2, questo sistema ti dà una quasi precisa dentellatura, tienilo a mente. Con la dentellatura possiamo dire con certezza che appartiene all'ultima emissione, quella 1888-1900, questo è l' arco temporale + o - della cartolina. La quotazione di catalogo non è alta ma è molto di più di quello che immagino sia stata pagata. Purtroppo con il tedesco ho difficoltà anche a leggerlo, ma ho capito la prima parola dello scritto, "Liebe" Amore, quindi presuppongo una cartolina d'amore per questa signorina Fanny Immler, cognome comune in Bavaria e nella zona di Kempten Schwaben. La cartolina è molto bella, i francobolli non comuni si può dire regionali di stati preunitari, ottimo acquisto, ottimo occhio.1 punto
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C'è un problema di fondo. La Filatelia ad esempio è scomparsa nel momento stesso in cui i francobolli hanno cessato di essere utili: email, timbri, whatsapp e altro hanno seppellito la comunicazione cartacea con l'effetto che ora album completi si trovano nei mercatini, invenduti, a pochi spiccioli. Niente musei, niente collezionisti, solo un lontano ricordo che svanirà come lacrime nella pioggia (cit.)... Quando, non se ma quando, la moneta diverrà integralmente digitale, la numismatica subirà la stessa sorte, magari in un lasso di tempo più lungo. So di attirarmi l'antipatia di molti di voi, ma personalmente, io un pensierino a monetizzare il tutto e a godermi quanto ottenuto lo farei. My two cents. Nella foto: album di 8 pagine con francobolli del Regno d'Italia in vendita su EBay a 10€... circa 5 centesimi a francobollo, album (che da solo costerebbe il doppio) in omaggio. Fate vobis...1 punto
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Del resto anche le nostre stesse collezioni sono costruite sulle spoglie di precedenti collezioni ….. sarà così anche per chi ci succederà…1 punto
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@SenaCoins il regolamento del forum vieterebbe di scrivere indirizzi mail e numero telefonici in chiaro, ma in questo caso, trattandosi di una "buona causa", ritengo tu possa essere autorizzato a farlo. Ti pregherei però di valutare attentamente la cosa, il forum è libero e letto da tutti, non solo dagli appassionati di numismatica, non vorrei che aver esplicitato i tuoi dati personali possa avere conseguenze non gradite quali spam nella mail o telefonate inopportune. Chi volesse contattarti per l'acquisto del libro, potrà comunque farlo tramite il tuo sito e gli MP del forum, se lo ritieni opportuno posso provvedere a cancellare il tutto, se invece preferisci che rimanga così, hai, ripeto l'autorizzazione dello staff. E naturalmente, complimenti per l'opera1 punto
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Una monetina trovata per caso e pagata poco ma che mi dà parecchie soddisfazioni. Vittoria nel suo splendore giovanile su una moneta popolare, di uso quotidiano, tenuta in mano da chi il suo Regno lo ha ha vissuro col lavoro, il dolore e il sangue. La conservazione è sopra il BB, oserei BB+. Chissà quanti racconti di Dickens avrà veduto!1 punto
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Vi siete arresi? quel 19 che si evidenzia non indica che la moneta è del 1919, ma bensì del 1900 e rotti.... non si dica che non sono stato di aiuto!1 punto
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Se la spesa postale non è stata uno sproposito in quelle condizioni e con quei bei rilievi per 3 euro è stata regalata.1 punto
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Ti sei divertito a comporla, la tua collezione… adesso lascia che si smembri e faccia felici altri che con parte della tua completeranno le loro di collezioni…1 punto
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Il Francobollo è stato linguellato, ma non è grave e' cosa comune. Il dietro invece mi piace piu' che il davanti, soprattutto quella pressione in ovale che si intravede.. che potrebbe essere l' impronta lasciata dai cunei in pressione.. ed anche il tipo di carta mi fa ben sperare. Come avrai potuto notare dalle immagini sono tutti diversi, ognuno e' quasi un francobollo a se.. quindi dirti e' autentico o e' falso e' una responsabilità che non vorrei prendermi. Se fosse stato di mia proprietà' lo avrei fatto periziare mettendo in conto di spendere dei soldi per niente. Anche i falsi comunque hanno un valore, non e' carta straccia. Altra cosa importante è il conoscere da dove proviene il materiale, come ne sei venuto in possesso..?? Da dove viene il lotto,.. ereditato o acquistato.. ?? Fammi sapere sono curioso. PS Visionando questi esemplari qui sul forum stiamo facendo esperienza anche noi, e' importante!1 punto
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Attenzione @Bruzio, io non ho detto che è un falso, il mio consiglio è di spenderci qualcosa per verificarne l'autenticità, se la perizia ti viene a costare un 30 € varrebbe la pena togliersi la soddisfazione. Purtroppo le emissioni degli antichi stati non sono state mai omogenee, poteva cambiare colore e carta facilmente, per un confronto bisogna avere sia del materiale autentico che del materiale falso, oltre ad avere avuto la possibilità di averne avuti tra le mani centinaia di esemplari, questo crea L' ESPERIENZA, cosa che un bravo perito acquisisce con il tempo. Credo sia così anche per la numismatica. In tanti anni di collezionismo mi è capitato molte volte di avere pagato un perito per farmi dire che era un falso, nessuna vergogna, ..in altre occasioni erano autentici, ed allegare un certificato peritale al francobollo ne aumenta il valore e ne velocizza la vendita.1 punto
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3 € - su ebay. E devo dire le foto che ho fatto l'appiattiscono, è molto più piacevole dal vivo. Purtroppo sono negato con l'obbiettivo.1 punto
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È un bel Tallero di Maria Teresa mi sembra in buona conservazione, si tratta però come saprai di una moneta comune coniata in milioni di esemplari, detto ciò questo è un bel pezzo personalmente però non lo pagherei più di 30 euro.1 punto
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Grazie 🤝 Grazie di cuore a tutti. Spero che sarà tutto all'altezza delle vostre aspettative. Per info e prenotazioni: Whatsapp +39 3284886316 Messenger: Alessio Perito Sena Email: [email protected] Cordialmente Alessio Sena1 punto
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Per info e prenotazioni whatsapp 3284886316 , messenger Alessio Perito Sena oppure email [email protected] Grazie Grazie 🤝 Grazie 🤝 Grazie per la prenotazione 🤝1 punto
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Aggiungo un diverso esemplare da 50 denari, da Cartagine per Ilderico, con al diritto busto drappeggiato ed al rovescio raffigurazione di Cartagine . Sarà il 29 Ottobre in vendita Kunker 416 al n. 2168 .1 punto
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Bisogna ricordare il contesto: È probabile che questa moneta sia stata coniata all'inizio del regno, (e sia quindi contemporanea dell'inaugurazione del tempio del Divino Augusto), quando Caligola cerca l’avallo del Senato dopo il colpo di mano che scarta dalla successione Gemello, il pronipote di Livia, nonostante il testamento di Tiberio. Non credo che la formula della legenda possa includere Caligola, ma piuttosto che egli ne sia destinatario, e che sia lui rappresentato seduto sulla sella curulis. E che si tratta di qualcosa sufficientemente importante (un titolo, un atto di legittimazione, perché non accompagnato da una statua del nuovo Princeps collocata in un luogo altamente simbolico ...) da richiedere l’intervento del Senato, dell'ordine equestre e del popolo romano. Mi ricorda il titolo di Pater Patriae assegnato ad Augusto, come riferito nelle Res Gestae: “Quando rivestivo il tredicesimo consolato, il senato, l'ordine equestre e tutto il popolo romano (senatus et equester ordo populusque Romanus universus ) mi chiamò padre della patria, decretò che questo titolo dovesse venire iscritto sul vestibolo della mia casa, e sulla Curia Giulia e nel foro di Augusto sotto la quadriga che fu eretta a decisione del senato in mio onore.” Purtroppo il regno di Caligola è meno ben documentato di quelli di Augusto o Tiberio e mi sembra difficile stabilire ciò che è stato esattamente attribuito a Caligola da questo "consensus". Dritto/rovescio, la penso come Stilicho. La SC è stata respinta sul dritto, il lato del ritratto, per non confondere i messaggi di due diversi senatoconsulti. Penso che gli esempi scelti da @modulo_largo non siano del tutto equivalenti al dupondio in discussione, ma posso sbagliare.1 punto
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Non hai torto, purtroppo Numa Numa. Diciamo che per ora meglio non pensarci e godiamoci in santa pace le nostre amate monete.1 punto
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Ciao il gambo largo del 7 si presenta simile a un triangolo con base orizzontale, vedi foto mentre quello stretto no, vedi foto sotto. La differenza è molto evidente.1 punto
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Acquisterò sicuramente questo pregevole lavoro per varie ragioni. In primis, pur non conoscendone personalmente l’autore, se non per frequentazione comune di questo Forum, l’endorsement di Fabrizio per me vale più di mille recensioni. In secondo luogo perché uno sforzo di tal fatta va premiato: due anni e’ un tempo lungo e posso solo percepire la grande passione che lo ha ispirato e condotto a termine. In terzo luogo perché una pubblicazione di un utente del Forum per me merita sempre quantomeno attenzione e riconoscenza. Ed infine perché tratta una moneta singola, circostanza già di per sé non così frequente, e che moneta! Al di là della straordinaria bellezza di questa emissione, va ricordato infatti che si tratta di un sogno per una buona fetta di collezionisti. Questi due elementi in oltre un secolo ne hanno fatto una vera icona per gli appassionati del Regno, portandone le quotazioni a livelli di tutto rispetto, pur essendo una moneta relativamente rara confrontando il numero di pezzi coniati. Quindi, anche senza averlo ancora letto, ad Andrea va un plauso incondizionato anche solo per l’idea.1 punto
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Ti ringrazio di cuore per la tua ottima recensione, così come ringrazio tutti per i complimenti. Spero che il mio lavoro e quello di Alessio Sena con il quale ho collaborato in questo lavoro durato 2 anni possa ripagare l' interesse dei lettori. Per me è già un premio aver realizzato un libro che racchiude tutto il mio amore e la mia passione per la numismatica. Chi fosse interessato può tranquillamente contattare Alessio al 3284886316 su Messenger o whatsapp. Vi dico soltanto che in quest' opera troverete tra l' altro foto di modelli inediti conservati nella Gipsoteca Calandra di Savigliano (CN) e nel museo GAM di Torino sconosciuti ai più. Naturalmente sarà gradito un vostro parere per chi avrà il piacere di prenderlo. Grazie di cuore a tutti.1 punto
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Condivido la mia esperienza personale. Mio padre e mio nonno avevano delle piccole collezioni di francobolli. Io non condivido questa loro passione, ma li custodisco come avrebbero fatto loro. Mi piace immaginare mentre li sfogliano e comprendo la loro passione e le sensazioni che avranno provato nei loro momenti filatelici. Ci ho pensato, spero anzitempo, a cosa farò della mia collezione. Se non dovessi avere eredi interessati, naturalmente, io non escludo di donare qualche esemplare ad un mio amico collezionista di cui conosco la passione dietro ogni moneta e la dedizione con cui le custodisce. Per questo mi sembra un'esagerazione, mi si permetta, parlare di "ingiustizia" nel caso di figliocci a cui lasciare parte della propria collezione. Le monete non conoscono il nostro nome, è vero, ma se noi conoscessimo chi le custodirà e soprattutto come, bisognerebbe rifletterci bene. Immaginate che la vostra monetina, che vi ha regalato tanti bei momenti, finisca acciondolata da qualche danaroso annoiato dalla vita. Certo, non sarebbe più affar nostro, ma che grande gesto sarebbe se potessimo garantir loro che siano ben custodite e apprezzate anche dopo di noi?1 punto
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se vi sono solo beni numismatici bisogna comunque prevedere un sostentamento dato che l'amministrazione della fondazione e il mantenimento in sicurezza della collezione hanno un costo. in teoria tutto è possibile, ma solo se ci sono anche i soldi. senza soldi non si fa niente.1 punto
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Personalmente la troverei una ingiustizia insopportabile. Io sono anziano, con la salute scossa e senza figli e ho già alienato quest’anno la parte minore della mia collezione attuale (quella pregiata fu venduta sempre da me nel 2015). Ho in programma di vendere all’incanto anche la parte maggiore tra il 2026 e il 2027, sperando di esserci ancora, Nel testamento ho scritto che i miei eredi dovranno eseguire questa alienazione, se la collezione sarà ancora nell’asse ereditario. Discorsi tristi? Così è la vita.1 punto
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Ciao! Perdonami ma io la sabbiatura proprio non ce la vedo. Sia l'Attardi che il Montenegro non riportano alcuna foto ma citano un'asta Viscontea del 1989. Io però non ho ancora censito nessun esemplare con questa lavorazione. Probabile mi sia sfuggita ma prima di sottoscrivere questo post ho fatto un'ulteriore ricerca online senza successo. Il Luppino invece annovera tra gli artefatti l'esemplare sopra citato dell'asta Viscontea. Questo potrebbe spiegare l'assenza di questa Prova nelle aste. A mio parere nel settore delle Prove di VEIII si genera un po di confusione anche nelle pubblicazioni; capita infatti che vengano usate fotografie di scarsa qualità che lasciano più dubbi che certezze. Personalmente rimango perplesso sull'effettiva esistenza di questa tipologia di Prova per questo nominale.1 punto
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Molto utile mi è stato un recente soggiorno nel sud della Toscana , dell' Umbria e nel nord del Lazio, territori che presentano uno strepitoso substrato artistico-culturale longobardo , purtroppo negletto a causa della preponderante facies etrusco, duecentesca-rinascimentale che assorbe la maggioranza delle attenzioni. Praticamente ho "lavato i panni in Arno" 🙂1 punto
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Posso anche affermare che ad un attento esame la mano destra del "Miles Laumellensis" sembra proprio impugnare una spada . Infatti la mano in questione è resa con una x ,esattamente come la sinistra che sostiene la lancia,soltanto che appena sotto le "dita" si nota una corta linea che si interseca perpendicolarmente rispetto alla "lama " della spada. Quasi sicuramente dovrebbe trattarsi della guardia dell' elsa.1 punto
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Il MIR 546 (Munt. 5) presenta al D/ lo stemma decagono pontificale e lo stesso R/ del MIR 545 precedente. MIR 546 (ex NAC 107) Il doppio Fiorino di Camera con minor appeal (MIR 549) è quello con la raffigurazione tradizionale delle armi papali al D/ e S. Pietro solo in navicella al R/. Il D/ presenta la legenda IVLIVS II PONT MAX ed il R/ SANCTVS PETRVS ALMA ROMA. Sia il Muntoni che il CNI indicano per questa moneta alcune varianti di D/ (punteggiatura). MIR 549 (ex NAC 90) al D/ cerchietti in legenda, al R/ rosetta (segno dello zecchiere Antonio Segni) - (Munt. 7) MIR 549 (ex NAC 118) al D/ rosette in legenda (Munt. 8 - Var. I) Come dice il Martinori nei suoi Annali della Zecca di Roma: "Questa bella moneta ricorda l'altra dello stesso valore di Alessandro VI, dell'incisore Corbolini, e portando il segno della rosetta la crediamo coniata al tempo della gestione di Antonio Segni". Viceversa la mancanza della rosetta nei MIR 545-547 è stata attribuita dal Martinori ad un periodo successivo, quello di transizione ai banchieri Fugger (dal 1510) al termine dell'appalto di zecca Segni. ... continua ...1 punto
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Ciao, Prima di tutto partirei dal chiarire un aspetto fondamentale: quello che tutti chiamano "perizia" in realtà non è altro che un semplice parere di conservazione. Questo è palesemente intuibile, tra l'altro, vista l'essenzialità di quanto riporta il cartellino. Una periza è ben più complessa, approfondita e completa sia dal punto di vista tecnico / bibliografico che, soprattutto, valutativo; questi aspetti vengono infatti tralasciati nella comunissima "imbullettatura con sigilli", che, al massimo, contiene delle notazioni molto essenziali (tralasciamo quando viene riportata la dicitura eccezionale senza riportare alcuna motivazione, o quando viene riportata la rarità). Va da se quindi che aprire queste bustine lascia un po il tempo che trova se si parla di monete comunissime, e in conservazione modesta (faccio un esempio: un due lire quadriga briosa). Per monete di un certo pregio il discorso dell'imbullettatura è ancora più delicato. Certamente non è il modo migliore per conservarle e tantomeno valorizzarle. La certificazione migliore in questi casi è una certificazione fotografica, che ne attesti prima di tutto l'autenticità, e ne certifichi poi la valutazione attraverso un’analisi più approfondita. In questo modo sei libero dalla plastica (specialmente se la moneta è stata lavata e successivamente chiusa nella bustina; non c'è cosa più nociva che si possa fare!), e al contempo hai una perizia tecnica che la valorizza. Io ad esempio feci fare da Tevere una certificazione fotografica di un Littore (comunque sempre molto scarna) che lui chiuse come eccezionale. In questo caso si parla di una moneta di un certo costo e di un certo pregio, che venne valorizzata da rinomato Professionista. Ti allego un esempio di perizie che eseguo. Non sono certo Tevere, ma mi sforzo di inserire quante più nozioni possibili ai fini della valutazione. Ovviamente la perizia diventa più tecnica e approfondita in base alla tipologia monetale in questione (se monete preunitarie o coniate a martello). Mi voglio un attimo soffermare sull'aspetto della conservazione nel tempo. La moneta non è fatta per stare nella plastica (con questo non voglio assolutamente dire che devono essere aperte; ognuno sceglie come conservare le proprie monete e non sono certo io a dire quello che il collezionista dovrebbe fare). Però è oggettivo che il modo migliore per conservarle sia, parlo soprattutto per quelle in argento, un bel monetiere in legno e velluto. In questi contesti le monete possono sviluppare patine davvero spettacolari, che in questo caso certamente valorizzano la moneta nel tempo (ti allego un esempio di uno scudo cinquantenario, mai lavato, che nel corso dei decenni ha sviluppato una patina di assoluta bellezza). Se la moneta non è mai stata lavata, il monetiere ne valorizza enormemente l'appeal.1 punto
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