Vai al contenuto

Classifica

  1. Stilicho

    Stilicho

    Utente Storico


    • Punti

      12

    • Numero contenuti

      3557


  2. Ale75

    Ale75

    Utente Storico


    • Punti

      11

    • Numero contenuti

      1567


  3. gennydbmoney

    gennydbmoney

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      12503


  4. Ptr79

    Ptr79

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      1913


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/02/24 in Risposte

  1. Siamo al tramonto dell’impero romano d’Occidente, un periodo storico convulso, drammatico nel vero senso della parola in quanto i personaggi che lo animano si muovono come sulla scena di un dramma ricco di colpi scena. “Dramatis personae” (come lessi su un libro che ora non ricordo, in riferimento a quei fatti) rende davvero bene l’idea. La monetazione del V secolo d.C. e’ estremamente interessante, ma anche estremamente complessa. Devo dire che mi affascina molto, anche se mi rendo conto che tutte le volte che mi avvicino ad una di queste monetine lo faccio con un timore quasi reverenziale, nella consapevolezza di quanto poco ne so. Ma poi mi dico: Ho cercato quindi di leggere un po’ e di studiare (parola grossa per me) o per lo meno di mettere in movimento le rotelle del cervello arrugginite e consumate dall’età e dal logorio della vita moderna (ahhh, bastasse un Cynar…): Quindi, mi scuserete se in questa discussione dirò qualche (o più di qualche) inesattezza che vi pregherei di correggere. Per me, questo periodo, e’ come un campo minato. Qualche tempo fa e’ stata venduta all’asta sulla baia questa moneta: L’inserzione originale del venditore recitava: Avitus AD 455-456. ** THE USURPER ** AE Nummus ,RRR 10mm 1.2gr L’ asta ha avuto 12 offerte e la moneta e’ stata aggiudicata per 29,00 $ (26,94 euro) + spese di spedizione di 8,54 $ (7,93 euro). Tranquilli, non l’ho vinta io. Però, questo “Avito” qualcuno lo ha avuto, scusate il gioco di parole. E tutto sommato ad un prezzo accettabile, direi. Tutti vorrebbero un bronzo di Avito…..Tutti vorrebbero la “rarità” in collezione… Poi, quanti di noi vorrebbero cercare di completare la serie “imperatori romani” riempiendo la casella vuota con un bronzo di Avito? Ma esistono veramente bronzi di Avito? Torniamo alla moneta oggetto della discussione e consideriamo sempre che parliamo di una fotografia, con tutti i limiti che ciò comporta, in particolare in riferimento alla sua autenticità. In effetti, il primo scoglio e’ cercare di capire se e’ autentica. Già giudicare dalle fotografie e’ molto difficile, a maggior ragione nel caso di queste monetuzze. A me, così di primo acchito, parrebbe autentica, ma sono consapevole dei miei limiti di esperienza e di conoscenza. Comunque, proviamo ad analizzare la moneta come esercizio e partiamo dal rovescio. Il rovescio mi fa pensare ad una VICTORIA AVGG: si vede bene una figura femminile alata andante a sinistra con un ramo di palma nella mano sinistra ed una corona nella mano destra. Forse una stella/croce (staurogramma?) nel campo sinistro del rovescio? O e' tutta pareidolia come amo dire io? Passiamo al dritto. Guardandola mi domandavo cosa potesse indirizzare verso Avito: Ho pensato che questa lettera cerchiata sia stata interpretata come una V coricata, la V di AVITVS. Ma e’ davvero così? Che cosa e’, in realtà? Quindi, andiamo con le ipotesi: 1. Si tratta di un vero Avito 2. Si tratta di una altra moneta scambiata volutamente o meno per Avito o creata ad arte per Avito Ipotesi 1: Il problema e’ che “ tra i nummi apparsi sino ad oggi nei musei, nelle collezioni private e nel mercato, nessuno offre una lettura certa della leggenda” . A. Trivero-Rivera e A. Gennari: Ex nummis historia: agonia e morte di un impero” Oppure siamo così fortunati che si tratti del primo bronzo di Avito apparso? Ipotesi 2: Ho pensato che possa trattarsi di una moneta di Valentiniano III. Quella lettera nel cerchietto, anziché una V (qui comunque preceduta da più lettere, mi sembra) potrebbe essere la L aperta di VALENTINIANVS, Valentiniano III. In effetti, se guardo la legenda alla destra del capo del sovrano, mi pare di leggere qualcosa tipo …NVS e non VS come mi aspetterei con un ipotetico AVITVS (AVIT-VS). Poi, magari, e’ tutta pareidolia eh (aridaje!) C’e’ da considerare però che la maggior parte dei bronzi attribuiti ad Avito sono in realtà monete di Onorio (o imitative di Onorio) si cui si legge solo ..VS perché magari il tondello e’ molto decentrato verso sinistra e la legenda quindi non si vede nella sua interezza. Ma qui mi sembra di vedere almeno una altra lettera prima di VS. Da non dimenticare poi che esistono anche “Avito” che in realtà sono imitative di Valentiniano III con una nota inversione D N AVL….anzichè D N VAL….E la L combinata con la E successiva può portare alla T di AVIT… Senza poi contare tutti quelli creati ad arte con ritocchi vari per generare la rarità e , ovviamente, i falsi di cui siamo stati inondati di recente. Ora qualche esempio: Ecco un esemplare dalla collezione del British Museum dove vi e’ quella inversione di cui parlavo (il Curatore dice di questa moneta “probably tooled from Valentian II” mostrando di non crederci troppo lui stesso (e gli perdoniamo se scrive Valentian II anziché Valentinian III) https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_B-2627 Così come manipolata e’ questa che , ahimè, e’ presente anche su Wildwinds e che fa parte di uno dei tre nummi pubblicati sul RIC X e dimostrati inattendibili (già lo stesso Kent aveva sollevato dubbi sulla loro autenticità). Richiamo Trivero Rivera e Gennari: “Ciò non di meno, è ragionevole pensare che esistano realmente dei nummi coniati in nome di Avito e forse qualcuno di quelli già conosciuti, ma di lettura incerta, potrebbe essere correttamente attribuito a questo imperatore”. Forse ho parlato troppo, proprio come Ciuchino: Siamo arrivati? No, siamo solo partiti! A voi la parola. Fonti: Trivero Rivera-Gennari: Ex nummis historia: agonia e morte di un impero. Pag. 51. Editrice Diana. Una lettura, secondo me, imprescindibile per chi vuole avvicinarsi a queste monete. E poi scritto da due nostri forumisti, ovvero @antvwaIa e @Poemenius. Per chi volesse avere notizie biografiche su Avito: Un articolo di Rasiel Suarez del 2014 che giunge alle stesse conclusioni: https://dirtyoldcoins.com/Roman-Coins-Blog/1239 Una bellissima discussione da non perdere assolutamente sui bronzi del RIC X: Infine, per chi volesse rilassarsi , con un richiamo al titolo: Ciao a tutti. Stilicho
    6 punti
  2. Posso confermare che: 1 non è Avito 2 che a oggi non esiste alcun bronzo di avuto 3 che l'esistenza non è impossibile... Anzi plausibile... Ma tuttavia non ne esiste a oggi nemmeno uno Ho recentemente pubblicato in Francia un articolo con tutti i presunti Avito in bronzo noti... Spiegando uno per uno perché sono altro 😂 Ho inoltre citato più volte una nota serie di Valentiniano III che riporta una inversione di lettere DN VAL al posto di DN VAL. Ne ho censite diverse... Non è un caso isolato
    4 punti
  3. Per completezza inserisco scheda tecnica dell'emissione tratta dal catalogo on-line della Federazione delle Società Filateliche Spagnole, a mio avviso molto semplice e ben fatto per la rapida consultazione di base: Anno di emissione: 1855 Data di emissione: 1 gennaio 1855 Numero Fesofi: 0036 Numero EDIFIL: 36 Serie di titoli: Stemma della Spagna Motivo del francobollo: Stemma della Spagna Facciale: 1 oncia Formato: 20x24 mm Colore: nero senza rosa Frastagliato: Senza denti Incisore: Josè Perez Varela Impressione: Tipografia Stampa: Fabbrica nazionale di francobolli Gettare: 30.767.500 Validità postale: 31/07/1866 Valori della serie: 4 Tipo di posta elettronica: Servizio ufficiale Una volta restaurata la dinastia borbonica nel 1813, Ferdinando VII recuperò lo stemma completo di Carlo III, pur mantenendo la stessa forma esterna che gli era stata data ai tempi di Giuseppe Bonaparte. Sua figlia, Isabella II, mantiene lo stesso modello, alternato a quello ovale. La versione semplificata è spesso usata con gli stemmi di Castiglia, León e Granada e lo stemma dinastico. P.S: Le parole "non consone" sono frutto dell'errore del traduttore automatico e di seguito allego il link al catalogo on-line per gli aficionados dei sellos de espana https://catalogodesellos.fesofi.es/ A Presto
    3 punti
  4. Questi simboli si ritrovano anche nei campi della moneta, anche se meno frequentemente. Constans - AE3 Obv:- DN CONSTA-NS PF AVG, pearl-diademed, draped and cuirassed bust right, Rev:- FEL TEMP-REPARATIO, Nimbate Phoenix standing right on ile of rocks Minted in Siscia; (_ | Sym2 //BSIS), A.D. 348-350 Reference:– RIC VIII Siscia 247 (C) 0 degrees. 2.59 gms. 19.28 mm Questi simboli compaiono anche nei campi del tipo di galley. Constans Obv:- DN CONSTA-NS PF AVG, rosette-diademed, draped and cuirassed bust right, Rev:- FEL TEMP-REPARATIO, emperor in military dress standing left on galley, holding Phoenix on globe and labarum, Victory sitting at the stern, steering the ship Minted in Siscia; (Sym4 | _ //DSIS), A.D. 348-350 Reference:– RIC VIII Siscia 248 corr. (err. in RIC right field instead of left field) (C2) 0 degrees. 2.65 gms. 18.67 mm Altre monete di fenice casuali.... Antioch Lugdunum Trier
    3 punti
  5. Condivido i giudizi sopra espressi, specialmente le osservazioni sulla patina. Ci sono tante alternative, valuta con calma. Giusto “pour parler” ti allego un’alternativa dal costo contenuto (una base di 500€) dalla veniente Nomisma Aste 8 lotto 1429 https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=8503&lot=1429
    3 punti
  6. Non si può rimanere indifferenti a un disastro di tali proporzioni, con la conta di vittime, sfollati e distruzione estesa che aumenta di ora in ora. La mia solidarietà alle popolazioni colpite, al cui sostegno possiamo tutti contribuire con una donazione alla Caritas di Valencia: https://www.caritasvalencia.org/ L'UE ha già offerto il suo aiuto, sia a livello di stati che di governo... ma le cose non torneranno a posto molto in fretta in quello che è uno dei più bei stati della Patria europea. Vamos España, Europa está contigo!
    2 punti
  7. Come ulteriore contributo. ”Rame e sue leghe (Bronzi, Potin, Oricalco) Monete in puro rame sono rare nell'antichità per la difficoltà di ottenere il metallo puro e lavorabile. Sconosciuto l'uso nel mondo greco, si conoscono a Roma alcuni assi semiunciali, e gli assi e i quadranti della riforma augustea che peraltro rimasero di puro rame solo per pochi decenni. Il rame ritornò in uso solo a partire dal Rinascimento per le monete divisionali, restando in circolazione fino al secolo scorso (Italia: 10 e 5 centesimi di Vittorio Emanuele III). Le necessità di guerra lo tolsero poi di circolazione in tutti gli stati del mondo. Anche il vero bronzo (lega binaria rame/stagno) nelle emissioni monetarie è molto raro. Leghe rame/stagno sono malleabili a contenuto in stagno non oltre il 12%, dopo di che possono solo essere utilizzate per fusione. Si conoscono poche emissioni in bronzo con contenuto di stagno intorno al 10%, prodotte in Asia Minore nel II° sec. a.C. La gran massa del circolante antico comunemente considerata in bronzo consiste in realtà in una lega ternaria rame/stagno/piombo con contenuto (stagno + piombo) circa al 20% in proporzioni variabili. Questo permetteva una economia nei costi di produzione (il piombo è molto meno costoso), e dal punto di vista tecnico un punto di fusione più basso e una più agevole malleabilità, sia rispetto al rame che al bronzo vero. Leghe di solo rame/piombo (circa 70/30) furono usate durante l'impero romano per emissioni non ufficiali dove vi era scarsità di monete, soprattutto lungo il limes. Una curiosa lega di rame, stagno, piombo, zinco in rapporti molto variabili, e caratterizzata un basso punto di fusione ed elevata colabilità è il cosiddetto potin con cui si realizzarono in Gallia nel I sec.a.C. elevati quantitativi di rozze monete fuse. Analogamente in Mesia, rimasta isolata dall'Impero romano dopo la morte dell'Imperatore Decio in battaglia contro i Goti (251 d.C.), per le necessità di ogni giorno si ricorse al potin per riprodurre mediante accurata fusione ogni tipo di moneta esistente allora sul territorio. Questo almeno a sentire gli storici locali, a meno che, come alcuni dubitano, non si tratti di una colossale falsificazione bulgara attuale... L'oricalco rappresenta il singolare caso di una lega prodotta industrialmente nell'antichità senza conoscere un suo componente. Per aggiunta di minerale di zinco al rame fuso si riesce ad ottenere infatti una lega ricca in zinco fino al 27% . Noto fin dal III sec.a.C, l'oricalco fu umpiegato in monetazione per alcune emissioni di città dell'Asia Minore( Efeso, Sardi, Amiso...) di epoca mitridatica (ante 60 a.C). Utilizzato sporadicamente poi da Giulio Cesare per i rari sesterzi(?) di Clovius ed Oppius, e nelle misteriose emissioni provinciali di Bruto(?) con la sella curule, l'oricalco entrò a pieno titolo nella monetazione ufficiale romana con la riforma augustea. Riservato in origine ai grandi esemplari di sesterzi e dupondi, poi con Nerone anche ai semissi, l'oricalco dal bel colore dorato per l'alto tenore di zinco (oltre il 20 %) riuscì a creare per la prima volta monete di alto valore artistico ed estetico in metallo non prezioso. Ben presto però il continuo riciclo per rifusione degli esemplari più antichi (forse per difficoltà di reperire nuovo minerale adatto) portò a una diffusa dezincifica-zione della lega, in quanto lo zinco bolle a temperatura vicina a quella di fusione dell'oricalco, ed evapora con i fumi. L'oricalco povero andò così a confondersi con l'anonimo bronzo al piombo sopra citato e fini nel tardo impero con lo scomparire. Nonostante la scoperta dello zinco nel Rinascimento, l'oricalco non trovò più uso nella monetazione, ma solo per gettoni e medaglie. Leghe complesse simili a oricalco sono state impiegate di recente in Italia (20 lire, 200 lire con ulteriore riciclo a 500 e 1000 lire) e oggi (50, 20, 10 centesimi di Euro).“ da: https://www.socnumit.org/wp-content/uploads/2024/01/Vicenza2002.pdf
    2 punti
  8. Ho chiesto ai compilatori... é un refuso
    2 punti
  9. Salve,10 nummi di Giustino II e Sofia zecca di Cartagine https://www.acsearch.info/search.html?id=10346170
    2 punti
  10. Ciao,è una rupia moghul del sovrano Aurangzeb Alamgir (1658-1707) . Purtroppo non riesco a leggere l ultima cifra della data di coniazione (ah109-) Bravo @Shinobi84 mi hai anticipato 😉
    2 punti
  11. Buongiorno, dovrebbe essere indiana
    2 punti
  12. Trovata in ciotola per 1€ questa monetina (ha il diametro di più o meno 2 centesimi) che credo sia Etiope. Purtroppo non riconosco ne l’anno e nemmeno di che moneta si tratta ma per 1€ mi è piaciuta e l’ho presa.
    2 punti
  13. Brutta? Dalla a me.ahahahah
    2 punti
  14. Il punto è che dipende in che percentuale è presente il rame nella lega, credo sia oltre il 90% per essere denominato rame,al di sotto di questa percentuale viene chiamato bronzo se nella lega c'è lo stagno,con altri nomi se ci sono altri elementi... Ad ogni modo i decreti di emissione e i documenti dell' epoca hanno sempre descritto le monete di taglio inferiori come realizzate in rame,se fossero in bronzo lo avrebbero specificato,anche perché non è una lega moderna,anzi, quindi se effettivamente fossero in bronzo perché all' epoca le descrivevano in rame?... Anche a me non cambia nulla se chiamarle in rame o in bronzo ma se sono sempre state descritte in rame almeno io così continuerò a defininirle...
    2 punti
  15. Salve,così le foto sono perfette 🙂 Dovrebbe essere Magna Grecia,Bruttium,Rhegion. Testa di Artemide su un verso e Asclepio sull' altro. https://www.acsearch.info/search.html?id=11526260
    2 punti
  16. Buongiorno, ma rame + stagno è bronzo, oggi c'è il silicio al posto dello stagno, rame + zinco è ottone e rame + zinco + nichel è alpacca. Dubito che in metallurgia siano chiamate tutte "bronzo". Quindi suppongo che i compilatori del gigante abbiano portato avanti uno studio a riguardo Sarà 950 rame e 50 stagno
    2 punti
  17. Buona festa di Ogni Santi a tutto il Forum. due minuti e poi ci dedichiamo alla famiglia. Posto questa cartolina che in realtà è una pubblicitaria della grande ditta di pneumatici Pirelli che lo sottolinea anche come migliore anche nella corsa del "Giro d'Ialia" creata a ricodro del Giro d'Italia maggio 1909 di 2485 km. Spedita da Perugia per città , inviata alla Marchesa Antinori, famosa famiglia nobile di Perugia. ho piacere di postarla perchè la trovo graficamente molto bella, nel periodo non scherzavono come disegnatori, e poi per ricordare quanto a didderenza di oggi, i ciclisti faticassero molto di più sena l'attuale tecnologia. un cordiale saluto. F.P.
    2 punti
  18. Mi sembra un denaro di Brindisi di Carlo D ' Angiò
    2 punti
  19. quest'anno quindi è aperto ai visitatori già dal giovedì. sapete se anche quest'anno ci sono tutte le procedure per accreditarsi e biglietto d'ingresso? mi rispondo da solo.. ho visto che c'è un link subito nella homepage del sito. Comunque il link porta ad messaggio di errore, quindi al momento non è ancora possibile acquistare..
    2 punti
  20. Buon Pomeriggio, tra le molte monete meritevoli (a mio parere) di approfondimenti offerte nelle prossime aste, nella NAC 148 del 26 novembre, che presenta oltre a uno scudo e a un mezzo scudo dell’assedio, lo scudo era passato in asta Hess Divo del 2004, oltre alle altre presenta anche sette Fiorini della Repubblica di Firenze, tra questi ultimi segnalo il lotto 497, descritto come: Firenze. Repubblica, sec. XIII-1532 Fiorino I semestre 1341, AV 3,50 g. FLOR – ENTIA Giglio. Rv. S IOHA – NNES B San Giovanni stante di fronte e benedicente, con lunga croce astile; segno: granchio (Nerio di Boccuccio). Bernocchi 1487/90. MIR 9/27. Friedberg 275. Graffietto nel campo del rov., altrimenti q.Spl Qualche appunto: riguardo alla provenienza: non è di Firenze, con riferimento al segno indicato: non dovrebbe essere il segno granchio che presenta caratteristiche diverse, osservando la moneta è evidente sia stata coniata usando come tondello un’altra moneta della quale residuano diversi particolari. Per la conservazione ogni collezionista ha il suo metro. Per poter “ragionare” in merito alla moneta è opportuno cercare di “inquadrarla” rispetto a qualche riferimento, diversamente ci perderemmo. Abbiamo due spunti dai quali partire, il primo individuare il possibile segno “copiato”, il secondo riconoscere la moneta “di partenza”. Per quanto riguarda il segno, malgrado non sia particolarmente nitido, ricorda le caratteristiche del segno “Fiasca” del primo semestre 1317 (sottolineo ricorda, presenta alcuni particolari caratteristici), per quanto riguarda la moneta riconiata, ammetto la mia inadeguatezza, qualcosa mi farebbe pensare a un Genovino di Simon Boccanegra, ho già trovato un altro esempio di imitazione sicuramente realizzata su uno di questi Genovini, in questo caso è solo una delle possibili ipotesi da valutare. L’aspetto della moneta farebbe pensare alla sua coniazione nella prima metà del 1300, la mia ipotesi potrebbe essere figlia di quello che vorrei vedere, anche se ha una sua logica. Evito di dilungarmi per non annoiare, farei notare le campiture delle ali e del vertice del giglio al diritto, caratteristiche riscontrabili come tecnica di realizzazione in altre imitazioni, le tracce residue della moneta originale su entrambe le facce e inviterei a cercare di individuare la moneta di partenza, probabilmente compito semplice per chi non si limita a una sola monetazione. Nell’ordine, la moneta in oggetto, un Fiorino segno Fiasca MIR 7-12 e un esempio di Genovino di Simon Boccanegra. Nel catalogo Asta NAC 148 del 26-11-2024 Da Asta NAC 44 del 26-11-2007 Genovino da Asta Bolaffi 35 del 28-11-2019 per facilitare la valutazione allego anche l'immagine di un Fiorino 9-27 (segno granchio) Asta NAC 130 del 2-12-2021 lotto 482 cordialità
    1 punto
  21. gol! F in I, lì, sì, colluso GOLFINI LISI COLL'USO Buona notte. Stilicho
    1 punto
  22. Il mio pensiero. Dalla immagine non si vede bene. Non so....mi pare che la legenda di dritto sia piuttosto lunga e che cominci con FLIVL . Il che mi pare escluderebbe Costantino I....Il ritratto, poi, mi pare troppo giovanile (per quello che può valere la ritrattistica su questi bronzi). Ciao. Stilicho
    1 punto
  23. ALE in esergo? Evvai con la pareidolia!🤣
    1 punto
  24. LEGGE 24 agosto 1862 , n. 788 Sull'unificazione del sistema monetario. Art. 4 La lega delle monete di bronzo è fissata nella proporzione di 960 millesimi di rame e 40 millesimi di stagno, colla tolleranza di 5 millesimi in più od in meno per ciascuno dei due metalli.
    1 punto
  25. Anche qui AE: https://medagliere-firenze.lamoneta.it/moneta/FI-S0040/3 Al Museo della Zecca di Roma: AE https://www.museozecca.ipzs.it/collezione/monete/dettaglio.html?monetaId=574
    1 punto
  26. Ho modificato il titolo in Richiesta identificazione bronzo imperiale. Non essendo ancora del tutto chiaro di che moneta si tratti, non credo sia possibile fare di meglio
    1 punto
  27. No, l ultima lezione è: se non conosci la risposta, rivolgiti a un professionista 🤣🤣🤣 trova uno bravo!🤣🤣🤣 Tipo @Massimiliano Tiburzi
    1 punto
  28. Spero di non andare off topic con questi esagoni in MB rigati del 1918 e 1919 presi in bancararella per 50 cent l'uno
    1 punto
  29. BB-SPL per me, in linea con gli altri utenti. Tuttavia, dando per buono che le foto siano eccellenti trattandosi di un'asta, trovo la patina e l'aspetto generale estremamente gradevoli. Ha un quid particolare, i toni scuri - quasi violacei - esaltano enormemente sia il volto sia il rovescio. E' bellissimo il contrasto tra la nuvole di fumo e gli stessi fumaioli. Se avessi budget in questo periodo sarebbe una moneta che valuterei di prendere dato che non la posseggo in collezione.
    1 punto
  30. Salve, la scheda https://www.acsearch.info/search.html?id=2531877
    1 punto
  31. Salve,questa la scheda https://it.numista.com/catalogue/pieces263474.html
    1 punto
  32. È un sesterzio dell' imperatore Alessandro Severo... Con al rovescio la personificazione dell' equità...
    1 punto
  33. Intanto, mi sono già affezionata a questo forum all altezza della sua buona fama e davvero vi ringrazio di cuore. Dopo un annetto su questa "sporca dozzina" ho imparato tre cose: - ci sono falsi che ambiscono ad essere veri. Naturalmente sono falsi e presentano sempre degli errori che a primo colpo possono sfuggire ma al secondo no e queste sono le patacche vere; - ci sono scherzi del destino, esperimenti, ibridi che sono falsi ma non ambiscono ad essere veri, vanno presi per come sono e valgono quello che sono: una burla, un gioco e questo è il caso della millelire farlocca, troppo farlocca per essere vera ma troppo precisa per essere falsa - e terzo, che ci sono orrori veri che però sono veri! E quindi pur brutti, pur degni di un posto d onore nella casina degli orrori valgono stima e attenzione. E questa è la lezione vostra e di papà 💖 Grazie mille e buona domenica a tutti*
    1 punto
  34. Buongiorno, forse Manuele I , Comunque è un'ipotesi....aspetta altre opinioni
    1 punto
  35. Tra l'altro in molti documenti coevi si parla per l'appunto di rame puro...
    1 punto
  36. Uno dei miei primi "amori" sono le fibule ,in particolare le fibule a balestra o testa di cipolla tardoantiche. Ne è stata ritrovata una dorata ad Adrianopoli. https://stilearte.it/guarda-che-splendore-loggetto-romano-emerge-dagli-scavi-con-lobolo-di-caronte-cose-a-cosa-serviva-perche-quella-formarispondono-gli-archeologi/
    1 punto
  37. Scusate se uso Google Translate... Salve, Benvenuto da un collezionista di monete FEL TEMP REPARATIO. Io stesso ne ho creata una piccola collezione. Ci sono molti dettagli che possono essere esaminati per fare un confronto tra la produzione delle diverse città e sospetto che ci siano ancora diverse cose che si possono imparare da questa prolifica serie. Ci sono variazioni solo nell'abbigliamento del soldato sul retro. Su questa moneta di Alessandria può essere visto semplicemente con la corazza. Più tipicamente indossa un mantello, che cade a destra come si può vedere nell'esempio di Roma. A volte il mantello è indossato sulle spalle e può essere visto appeso tra le gambe come in questo esempio di Antiochia. Ci sono monete che ci fanno pensare a dove dovrebbero apparire nella serie. Sono ufficiali? Lo stile è coerente con Treviri. Il dettaglio dell'albero, la capanna, il soldato e il prigioniero sono tutti coerenti con lo stile e la produzione di Treviri. Tuttavia, le monete Hut non sono attestate per la seconda serie a Treviri né il marchio di valore è "N". Anche la mancanza di officina è insolita. Questo esempio di Alessandria mi ha lasciato perplesso. Il soldato sembra tenere in mano qualcosa di diverso da una lancia. È più grande e più simile a un parazonium. Non si estende tra le gambe come sarebbe tipico di una lancia. Non so cosa sia, ma sono felice di considerare tutte le opzioni con essa. Esistono anche monete non ufficiali che possono aggiungere ulteriore interesse. Questa imitazione copia lo stile di Lugdunum. Ecco un esempio dell'output ufficiale di Lugdunum. Martin Translation results available
    1 punto
  38. Salve,confermo quanto indicato da @santone. Denaro di Carlo I d'Angio ( KAR con doppio omega e punto) zecca di Brindisi. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CIA/30
    1 punto
  39. Sul Portale Numismatico dello Stato, ora nuovamente utilizzabile, è stato pubblicato un ulteriore volume (il n. 75 - collana MATERIALI) del progetto editoriale sulla Collezione Reale (Monetiere di Palazzo Massimo). Riguarda Bologna ed il pontificato di Pio VI: è il XII Bollettino relativo a questa Zecca ; a questa 1^ parte (anni 1775-1785) ne seguirà a breve una seconda, giungendo a ridosso dell'era moderna (1785-1796). Autori Michele Chimienti e Giovanni B. Vigna. https://www.bollettinodinumismatica.it/static/bollettini/flip/BdN_Materiali_75_2019/index.html
    1 punto
  40. Moneta in buona conservazione: BB+ ad essere “severi”, qSPL se si vuole essere generosi. Il lato positivo è che l’usura è abbastanza uniforme e non si notano colpi al bordo o particolari elementi deturpanti. Come prezzo non andrei oltre i 600 euro.
    1 punto
  41. American Barber Ovviamente i barbieri non c'entrano nulla è solo un gioco di parole col nome del Chief-engraver della Zecca che nel 1892 ridisegnò buona parte delle monete statunitensi, quelle di uso più comune, gli spiccioli: dimes, quarti e mezzi dollari, che andarono ad aggiungersi al nichelino di nove anni prima. E stavolta non ci furono equivoci sul reale valore delle monete Ci furono però sulla scelta di chi avrebbe dovuto disegnarle, e ce ne volle prima di giungere a quella che, in fondo, era la decisione più ovvia. Incominciamo col dire che una legge approvata dal Congresso nel 1890, imponeva di utilizzare i disegni delle monete per un periodo minimo di 25 anni. Poiché tale periodo era già abbondantemente trascorso per molte tipologie, il Direttore della Zecca, Edward O. Leech, colse l'occasione al balzo per proporre un rinnovamento radicale di molti nominali. Ma, volendo evitare uno scontro diretto tra Charles Barber e il suo assistente George Morgan da tempo ai ferri corti per più di un motivo, Leech mise da parte i numerosi, a volte splendidi progetti realizzati dai due negli anni '70 e '80, e bandì un concorso per nuovi disegni, invitando a partecipare dieci artisti, selezionati tra i migliori scultori e medaglisti, tra cui Augustus Saint-Gaudens. Come un sol uomo, i convocati respinsero l'invito, a causa dei vincoli restrittivi posti e del magro compenso offerto dal Dipartimento del Tesoro, inviando un rifiuto comune: "I sottoscritti, essendo stati invitati a preparare disegni per una nuova monetazione per gli Stati Uniti, fanno rispettosamente notare che le condizioni della competizione, come presentate nella lettera di invito, sono tali da precludere la possibilità di qualunque buon risultato. Il tempo messo a disposizione per preparare i disegni è troppo breve, e il compenso del tutto insufficiente, mentre non viene data nessuna assicurazione su chi farà la premiazione." Imbarazzato da questi rimproveri, il Dipartimento del Tesoro mise da parte il suo piano di una competizione tra artisti riconosciuti e provò a bandirne una aperta a chiunque avesse voluto partecipare. La cosa suscitò un certo interesse tra gli aspiranti artisti del Paese, ma la loro mancanza di talento e abilità risultò, a dir poco, scoraggiante. Non restava che prendere atto della situazione, cosa che avvenne in un rapporto inviato il 3 luglio 1891 al Segretario al Tesoro, Charles Foster. E così, imbarazzato e sfinito da questa sequenza di eventi, al Direttore Leech non rimase altro da fare che dare incarico al suo Chief-engraver di preparare i disegni richiesti Nascevano i dimes, quarter e half dollars di Charles Barber, gli American Barber petronius
    1 punto
  42. Buonasera È una moneta che si colloca a mio avviso sopra al bb ma lontano dallo spl. La patina non mi convince proprio e mi sa di 'costruita ad hoc'. Per questa tipologia che non è rara io aspetterei. Marco
    1 punto
  43. Mircosan, è una moneta molto circolata, non vedo errori. Ma su una cosa hai ragione: non vale due euro, ma uno.
    1 punto
  44. Salve,potrebbe essere questo denaro di Corrado I per il regno di Sicilia? https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CR1/8
    1 punto
  45. Per chi volesse consultare il testo: https://archive.org/details/importantgoldcoi1932wayt/mode/2up
    1 punto
  46. Credo che il Diritto sia stesso conio della mia. Non siete d'accordo? Saluti Alberto
    1 punto
  47. Sempre per la serie: importanti cataloghi d'asta di monete papali beccati in giro un po' a culo... ecco il Montenapoleone 4 con la collezione Muntoni, arraffato a 4 euro ?
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.