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  1. Massimiliano Tiburzi

    Massimiliano Tiburzi

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/23/24 in Risposte

  1. Un sereno Natale e tanta felicità a tutti quelli che, qui nel blog, passeranno delle festività col cuore pesante, ma pieno di speranza. Nessuno conosce i drammi personali, leggeri o pesanti che siano, dietro i nostri Nickname, d'altra parte qui si parla di monete e assimilabili, ma sono sicuro che questa comunità, senza saperlo, aiuta inconsapevolmente qualcuno a stare a galla nei momenti di sconforto o malinconia facendolo sentire parte, anche marginalmente, di una società inj cui non si è soli. Buon Natale Massimiliano
    9 punti
  2. Devo ammettere che è un stranamente gratificante vedere una discussione che prende certe chine e non esserne io il responsabile…. dev’essere il Karma….
    5 punti
  3. cari amici volevo condividere il mio ultimo acquisto, un bel regalo di natale, capodanno, befana, compleanno e pasqua. 12 carlini 1810 Gioacchino Murat
    5 punti
  4. Credo che dipenda molto dal fatto che quando si denunciano vicende che riguardano monete, specialmente se antiche o come altrimenti definite, "archeologiche", si abbia il timore che l'attivazione della denuncia possa portare ad interessamenti che esulano dalla vera e propria indagine che, nella mente del denunciante, si voleva provocare con la denuncia. In parte, questa ragione è già stata esposta in qualche intervento precedente. E ciò non significa affatto che chi non denuncia per questi motivi sia in male fede o abbia qualcosa da nascondere, ma più pragmaticamente si pensa in questo modo di prevenire conseguenze imprevedibili e potenzialmente pregiudizievoli per chi propone la denuncia. Al riguardo (non c'entra nulla il Veronafil) è a mia conoscenza diretta un caso, forse tra i più paradossali a cui abbia mai assistito, nel quale un soggetto che aveva acquistato in un asta pubblica una moneta antica, che ha ritenuto di provenienza sospetta per una serie di circostanze che non sto a dire e per questo motivo ha inviato una segnalazione ai Carabinieri del Nucleo T.P.C. mettendo a loro disposizione la moneta, si è ritrovato con una denuncia a suo carico, il sequestro di tutte le sue monete e un processo penale ancora pendente. Ciò che in origine voleva essere un atto di collaborazione e di senso civico con le Istituzioni, si è rivelato uno dei peggiori "autogol" della storia giudiziaria numismatica. Ed ecco uno dei motivi per i quali, probabilmente, quando ci sono monete in ballo vi, è talvolta una certa ritrosia a denunciare i furti.
    4 punti
  5. Panorama Numismatico» (n. 412, gennaio 2025). In copertina, Renzo Bruni e Alberto Cavallaroni, in Il tipo-litografo Edmondo Fontana, artista amante del Liberty autore dei disegni di alcune medaglie ferraresi del primo quarto del XX secolo, parlano approfonditamente di questo artista e delle medaglie di cui eseguì i disegni. Troverete, all’interno Per le curiosità numismatiche: Tra i numerosi simboli della Rivoluzione francese si ricorda il berretto frigio, copricapo conico con la punta ripiegata in avanti, che si trova anche su alcune monete, come racconta Gianni Graziosi in Un simbolo rivoluzionario: il berretto della libertà. Per la monetazione antica: Giuseppe Amisano, in Numismatica controcorrente, mette in discussione alcune questioni di monetazione antica avvalorate da prestigiosi autori. Per la monetazione medievale e moderna: Più volte il governo centrale di Roma tentò di uniformare il sistema monetario dello Stato Pontificio, ma il Senato bolognese vi si oppose sempre. Michele Chimienti, Guglielmo Cassanelli e Claudio Cassanelli ne parlano in Chi ha ucciso il bolognino? La scomparsa dopo sei secoli di vita di un antico nominale bolognese. Angelo Cutolo parla di Un’altra pubblica della Reale Repubblica Napoletana il cui simbolo del coniatore sembra essere ancora non censito, che rappresenta un altro tassello in un panorama di emissioni ampio e complesso. Per la monetazione estera: In occasione del bicentenario dell’invasione napoleonica in Russia, la Banca centrale russa ha emesso 16 monete commemorative, illustrate da Giuseppe Carucci in Le monete dei condottieri. Recensioni: Davide Calandra. I segreti della quadriga, a cura di Andrea Dalla Valle e Alessio Sena, 2024. Marco Benetello, La Basilica di Santa Croce a Firenze nelle medaglie dell’Ottocento, Fox & Sparrows Edizioni, 2024. Guida alla numismatica, a cura di Chiara Marveggio, Collana Le Guide del Collezionismo, Unificato, 2024. Il nuovo numero di «Panorama Numismatico» è disponibile al prezzo di 6,00 euro presso la Redazione o sullo shop online. Salutoni odjob
    3 punti
  6. Buongiorno a tutti, ho recentemente acquistato su un'asta tedesca il seguente antoniniano, molto interessante e raro, di Treboniano Gallo della zecca di Antiochia di Siria (Antakya, Turchia): D/ IMP C C VIB TREB GALLVS P F AVG Busto radiato, drappeggiato e corazzato, visto da dietro, di Treboniano Gallo a destra. Sotto il busto: • • (Seconda officina) R/ PAX A-VG-V-S Pax, in piedi di fronte, con una lunga tunica e rivolta a sinistra, tiene nella mano destra levata un ramo di ulivo e regge con il braccio sinistro un lungo scettro di traverso. In campo: a sinistra e a destra, S C (Senatus Consulto). Argento, antoniniano, gr. 4,2; diam. mm. 22 ca. Bibl.Gen.: MATTINGLY H.- SYDENHAM E.A. - SUTHERLAND C.H.V., The Roman Imperial Coinage, Vol. IV Part III, Gordian III, Uranius Antoninus, London 1949, p. 168, n. 87 var (in Ric non è presente il segno di officina al diritto). Cohen, ---. R2. Ex Pandora. Si tratta, credo, nell’ambito della monetazione imperiale, dell’unica emissione, insieme con quella di Volusiano con lo stesso rovescio (RIC, 231), di una moneta d’argento, o di mistura, con la sigla S C. https://www.wildwinds.com/coins/ric/volusian/RIC_0231c.txt Credo che si tratti di un errore degli scalptores, visto che per entrambi gli imperatori esiste, ed è comune, la versione senza S C Qualcuno ha qualche informazione in più? Colgo l'occasione per un sincero augurio di boune festa
    3 punti
  7. Cronaca Numismatica è online : basta iscriversi alla newsletter e riceverete ciò che Cronaca Numismatica pubblica Questi sono gli articoli presenti sulla rivista in questa settimana di Natale 2024 https://www.cronacanumismatica.com/ Salutoni odjob
    2 punti
  8. Il busto radiato con mantello imperiale, che regge uno scettro con la punta a forma di aquila, è un tipo comune per la maggior parte delle zecche sotto Probo, ma per qualche motivo è molto raro a Lugdunum. Ho una collezione incentrata sulla monetazione di Probo da Lugdunum e avevo impostato l'aggiunta di uno di questi tipi di busto alla mia collezione come obiettivo a lungo termine e l'avevo classificato come una delle mie monete "Santo Graal". Sono stato abbastanza fortunato da ottenere un esempio, che è appena arrivato ed è un bel modo per me di chiudere il 2024. Probus Antoninianus Dritto:- IMP C M AVR PROBVS P F AVG, Busto radiato a sinistra nel mantello imperiale, che tiene uno scettro sormontato da un'aquila Rivetto:- TEMPOR FELICI, Felicitas in piedi a destra, che tiene un caduceo e una cornucopia Coniato in Lugdunum (//I) Emissione 5 Officina 1. Fine 277 d.C. - Inizio 278 d.C. Riferimento(i) - Bastien 205 (2 esempi citati). RIC 102 Tipo di busto H. 3,11 g. 24,32 mm. 0 gradi
    2 punti
  9. Leggendo tutti i vostri post ogni volta mi dico: "che bello non considerare nella collezione le monete che escono solo in proof". Mi risparmio in sacco di nervoso e... tanti bei soldini 😀
    2 punti
  10. ma davvero dopo quanto accaduto, dopo le prese in giro di queste settimane, volete comprare a più di mille euro una moneta che ne costava 20 e che solo questa speculazione ai nostri danni ha portato a questo prezzo? negozianti che la pagano 20 con un profitto di 1000 euro inspiegabile se con atteggiamenti al limite della truffa, per me il collezionismo è passione e non partecipo a questi giochini, ricordo che se nessuno comprasse il prezzo calerebbe velocemente, meglio un buco in collezione che farsi prendere in giro
    2 punti
  11. La copertina del 12 possiamo intanto ricordarla per il momento …sul trasporto futuro non farmi pensare 😂
    2 punti
  12. Ho ricevuto il volume una decina di giorni fa, devo dire che ha atteso le mie aspettative in pieno. Il libro mantiene la stessa impostazione grafica dei precedenti sulle monete papali a cura dello stesso autore, a mia avviso una scelta corretta per dare un filo di continuità con la serie ma anche perchè rappresenta il giusto compromesso fra il bisogno di sintesi e la volontà allo stesso tempo di fornire al lettore informazioni di contesto. Apprezzo veramente molto questi ultimi volumi della serie e spero che presto possano uscirne di altri... chissà magari anche una nuova edizione sulla monetazione genovese che di tanti aggiornamenti avrebbe bisogno per poter avere un nuovo testo di riferimento (e perché no magari con l'aggiunta della monetazione coloniale). Per ultimo volevo giusto tornare un attimo su di un mio post precedente a cui @Alberto Varesi aveva risposto e che temo possa essere stato frainteso. La mia non voleva essere assolutamente una critica verso l'autore né tanto meno verso l'editore a cui va il massimo rispetto per la lungimirante iniziativa avuta diversi anni fa e portata avanti con costanza nel tempo. Piuttosto, voleva essere un piccolo spunto di miglioramento perchè spesso per valorizzare un quadro magnifico serve una cornice adatta
    2 punti
  13. Bene , al posto del trolley, attrezzati col muletto allora, chissà a quante pagine si arriva a sto giro😅 Piccoli mattoncini crescono 🤣
    2 punti
  14. Auguri anche da parte mia di buone feste e buona Numismatica ! Il futuro numero 12 promette veramente molto bene, sia per contributi che per partecipazione, quello che posso già dire e’ che ci sarà uno spazio per la numismatica divulgativa, non solo per i giovani, ma anche per i giovanissimi, quindi un numero con autori di esperienza ma sempre uno sguardo anche per chi vuole iniziare.
    2 punti
  15. Ho chiesto lumi al mio mentore , dice che l'unica cosa che gli viene in mente è che si tratti di un anello nuziale con le iniziali disposte ai lati ma unite da una linea orizzontale . Nel caso leggerei : a sx v, s (retrograda), L (maiuscola). A dx o , I (maiuscola ).
    2 punti
  16. Buonasera! In genere quando si lava una moneta non dovrebbe mai essere messa immediatamente nella bustina (indipendentemente dalla buona qualità della plastica). In passato mi è capitato che il venditore lavasse la moneta e subito dopo la sigillasse, con conseguente formazione di verde e una patina sgradevole. Diciamo che lavaggi e plastica, a mio parere, non vanno d’accordo. Il mio sistema sta progredendo, ma lo sto rivedendo drasticamente. Ci vorrà un po per terminarlo (mi riferisco esclusivamente alla parte di Vittorio Emanuele III)
    2 punti
  17. 1 punto
  18. Nell’Archivio di Stato di Napoli è custodito un interessante fascio (Dicastero dell’interno e polizia della luogotenenza, atti diversi, esteri, scrivania di razione n. 9) contente le dichiarazioni degli impiegati della Regia Zecca afferenti alla loro “condotta politica, e morale”. Lo scopo degli interrogatori era quello di individuare eventuali eversivi da perseguire penalmente. Il corposo documento (datato 2 luglio 1821) intitolato “Incartamento per lo scrutinio degl’Impiegati dell’Amministrazione delle Monete” venne sottoposto all’attenzione del principe di Canosa, allora ministro dell’alta polizia. Le prime pagine dell’incartamento presentano un elenco dei nominativi e dei ruoli dei singoli impiegati divisi nelle seguenti categorie: Direzion Generale, Regia Zecca delle monete, Burò di Garentia e Direzione delle Raffinerie e de' Mangani e Argani; mentre all’interno sono presenti i fascicoli con una breve descrizione dell’impiegato e le sue dichiarazioni riguardanti i rapporti, se esistenti, con la carboneria o altra setta. A titolo d’esempio pubblico il fascicolo dedicato all’ispettore dei saggi Raffaele Mannara dove si possono leggere informazioni inedite.
    1 punto
  19. Torna al mercato dopo più di1/2 secolo, un notevole esemplare di nomos da Poseidonia, nella classica tipologia Poseidone con tridente / toro . sarà il 14 Gennaio in vendita CNG Triton XXVIII al n. 35 .
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  20. Auguro a tutti un buon Natale. Gabriella
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  21. Salve a tutti, allego un foto di un crocifisso trovato per caso in cantina, qualcuno sarebbe dirmi a quale epoca risale più o meno?
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  22. infatti oggi mi ha risposto un Banco Metalli autorizzato dalla Banca d'Italia per oro da investimento, alla mia domanda se fossero o meno monete da investimento: "le monete in oggetto, benchè commemorative, esprimono un valore facciale (50,00 Euro), e sono ricomprese tra quelle indicate nella gazzetta ufficiale Europea che le classifica come oro da investimento."
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  23. anche in quel tipo di monete va guardato attentamente tutti i dettagli, domani ne posto un altra che darà un grande aiuto e poi a Babbo Natale per Natale chiediamo di darci la soluzione, grazie per aderire a questo gioco che mi sono permesso di proporre, ma credete, sarà utile una volta svelato, saluti
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  24. Infatti lo stemma ha nei campi 1 e 4 dei gigli. Per ora non ho trovato niente Grazie comunque.
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  25. Dalla Scizia, un attraente esemplare, stimato RR, di statere al nome Eminakos, con al diritto Eracle in ginocchio ed al rovescio ruota a 4 raggi entro quadrato incuso . Sarà domani in vendita Rauch 119 al n. 29 .
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  26. Cercherei in area francese
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  27. Ciao, la medaglietta richiama questa cinice da pilota del ventennio.
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  28. Non avevo mai pensato a tutto ciò ma lo trovo molto verosimile: grazie per aver condiviso questa riflessione con noi... Buon S. Natale a tutti.
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  29. @gpittini vedo solo ora questa discussione. La tua identificazione è corretta: bagattino di Reggio Emilia per Alfonso I d'Este. L. Bellesia assegna questo bagattino, abbastanza comune, al secondo periodo di regno di Alfonso I (1523 - 1534) e lo descrive al n°9 con legenda ALFONS DVX FERRARIAE III. Al n° 10 descrive una tipologia rarissima con legenda del dritto semplificata in ALFON DVX. La conservazione è abbastanza scarsa ma in linea con la maggior parte di questi bagattini, spesso decentrati, coniati senza cura e quasi sempre arrivati a noi con evidenti problemi di ossidazioni e corrosioni. Mario
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  30. Grazie dell'intervento Gabriella! Ecco delle nuove foto: Ho notato, scattando queste nuove foto, che la moneta non ha gli assi proprio a 180*. C'è un piccolo sfasamento di una decina di gradi. Poca roba, ma sempre interessante a parer mio. Ecco l'altra faccia: Saluti...Ronak
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  31. Grazie prosit! In quella zona è un pò un pasticcio... c'è un alone (non so sinceramente a cosa sia dovuto, forse al fatto che chi l'aveva prima di me la teneva in oblò (e dal cartoncino sembrava persino datato)) che copre il lustro e il colore della moneta, facendola apparire sui toni del grigiastro. Penso che quindi la scarsa definizione delle foto e questa strana patina (aggiungici anche una piccola debolezza di conio) abbiano portato quella E di CENTESIMO ad essere così vista. Saluti... e buone feste di nuovo anche a te!
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  32. A mio avviso il fatto di essere contemporaneamente commerciante e perito costituisce un bel conflitto d'interessi, soprattutto quando (= sempre) costui vende ciò che perizia. Ecco perché si vedono perizie in SPL di monete/banconote che se va bene sono in BB. La numismatica italiana è piena di contraddizioni, un'altra è l'abitudine a fidarsi di cataloghi scritti da commercianti. Ecco che poi si ingenerano abitudini tipiche nostrane a dimezzare di default i prezzi indicati dai cataloghi: chissà come mai? Sono favorevole alle perizie, che dovrebbero essere fatte da organismi terzi e che dovrebbero riportare le argomentazioni del giudizio espresso, magari attraverso risultati di analisi di laboratorio ecc.. Queste perizie, però, sarebbero costose perché richiederebbero accesso a strumentazione e competenze adeguate. E, soprattutto, sarebbero soggette al rischio di esito negativo! Cosa fare se, dopo attente e costose analisi di laboratorio, venisse fuori che una moneta è falsa? Se restituisco la moneta al proprietario senza perizia perdo i soldi delle analisi e chiudo baracca e burattini a stretto giro, se invece produco la perizia, l'ignaro possessore della moneta falsa dovrà pagarmela e potrebbe considerarsi... come si dice... "cornuto e mazziato". (A questo proposito, vorrei sottolineare il vantaggio che, in questo caso, non si vedrebbero scempiaggini come ad esempio una 1000 lire Montessori slabbata...) Sono, invece, contrario agli expertise non probanti né vincolanti, soprattutto se scritti da commercianti che poi vendono quello stesso oggetto "espertizzato". Trovo che la pratica attuale, quella di procedere all'expertise solo in caso di esito positivo (= oggetto originale), sia una distorsione che espone l'"esperto" all'implicito ricatto del committente: "o me la perizi come dico io o non ti pago..." Credo che la presenza di un siffatto expertise non aggiunga alcuna garanzia supplementare e che sia quindi del tutto superflua.
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  33. 1 punto
  34. https://www.academia.edu/7655412/I_cavalli_dei_Colonna
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  35. Grazie! Queste informazioni sono molto utili. È un peccato che il venditore non sia riuscito a fornire alcuna informazione sulla provenienza della moneta. Penso che cercherò in ogni modo di chiedere se ci siano ulteriori dettagli al riguardo. Purtroppo, molte monete antiche mancano di informazioni sulla loro origine e provenienza. Inoltre, hai ragione: considerando l’eternità delle monete antiche, si ha quasi la sensazione di possederle solo "temporaneamente". Tuttavia, non è forse anche una fortuna e un piacere?
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  36. Finalmente sono rientrato in possesso del 100mm macro che avevo prestato alla morosa Ecco le mie foto, non me ne voglia @Alberto Varesi ma le danno più giustizia rispetto a quelle del catalogo
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  37. Grazie per i pareri, effettivamente a colpo d'occhio mi ha attirato, e per 5€ non me la sono fatta sfuggire (avevo già un 1930 in collezione, ma a mio parere in conservazione inferiore a questa). Ho provato a fare altre foto, anche se le mie qualità da fotografo non sono eccelse, spero soddisfino le vostre richieste...
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  38. Buonasera a tutti, non so che dire, ringrazio dal profondo del cuore PostOffice per avere creato questa nuova sezione dedicata a me ma a tutti gli amantoi della marcofilia, in questo caso piuttosto mirata come i bolli tondo riquadrati dell'Umbria, per fortuna non sono della Lombardia, Toscana, Lazio ecc. cito tre regioni a caso molto più grandi dell'Umbria e logicamente con molti più annulli. So da dove a estrapolato questi bolli PostOffice, li conosco bene, e lo ringrazio e so che il primo bollo aveva sotto una descrizione che lui non ha pubblicato, ma sarei lieto eventualmente di pubblicarla io, per fare capire aggli amici che ci seguono, che cosa rappresentano per me. come vi ho accennato colleziono da 45 anni storia postale e da circa 20 anni ho lavorato per realizzare un volume specializzato sui bolli tondo riquadrati dell'Umbria, io ci ho messo il lavoro e la ricerca, ma molti amici mi hanno aiutato mostrandomi il loro materiale, creando così una banca dati che ha permesso fino ad oggi di realizzare un volume di 280 pagine, vi spiego velocemente come è concepito: per chi conosce il Nuovo Gaggero di Daniele Prudenzano edito Vaccari, quel testo elenca tutta Italia con numero progressivo e riporta solamente la prima e ultima data (per anno) il volume che io ho preparato riporta le impronte dei bolli dalla prima data conosciuta , all'ultima con giorno mese e anno e dove il bollo ha avuto una lunga durata, riportando varie foto per costatare la progressiva usura del bollo, nel periodo in uso dei TR l'Umbria aveva una sola Provincia, pertanto troverete sempre e solamente il nome del paese o città e Perugia oggi conta due Province , perugia capoluogo e Terni, per paradosso nei TR troverete Terni in alto e in basso Perugia, ma non di lungo di più , se vorrete in un altro intervento vi spiegherò perchè PostOffice ha iniziato con quel bollo, un abbraccio a tutti
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  39. La pulizia delle monete continua a essere un argomento controverso, spesso oggetto di fraintendimenti, talvolta persino deliberati. È evidente che la pulizia, o meglio il restauro, di un manufatto antico o storico debba essere eseguita da persone esperte nel campo. Tuttavia, non si può sostenere indiscriminatamente che restaurare le monete sia sbagliato solo perché qualcuno potrebbe rovinarle. Sarebbe come dire che non si dovrebbe guidare un’auto perché chi è distratto o inesperto potrebbe causare incidenti. Questo ragionamento gioca su un equivoco di fondo. Il vero valore di una moneta risiede nella sua fattura e nella sua storia, non nella patina, che spesso non è altro che ossidazione o calcificazione di sporcizia accumulata nel tempo. Se il valore risiedesse esclusivamente nella patina, basterebbe produrre tondini di metallo – rame, bronzo, argento – e venderli in base alla bellezza della loro ossidazione. Per enfatizzare l’importanza della patina, sono stati coniati termini fantasiosi come “patina verde”, “marrone”, “nera”, “dorata”, “blu violacea” e persino “monetaria”. Questo ha portato alcuni a sviluppare tecniche per creare patine artificiali, talmente ben fatte da risultare indistinguibili agli occhi degli appassionati, spesso restii a toccarle o analizzarle più a fondo. In realtà, le patine delle monete sono sottili strati che si formano sulla superficie a causa dell’ossidazione o dell’interazione con l’ambiente nel tempo. Questi strati possono presentarsi con varie colorazioni e sfumature, ma non rappresentano il vero valore della moneta. Quest’ultimo deriva dalla sua fattura, dalla rarità e dalla storia che incarna, non dal livello di ossidazione o dallo stato della sua patina. In conclusione, il restauro o la pulizia di un manufatto storico o artistico non solo è possibile, ma talvolta necessario. Deve però essere affidato esclusivamente a mani esperte. Affermare che non si debba restaurare per paura che qualcuno possa danneggiare il manufatto è insensato. È fondamentale distinguere tra l’importanza di un intervento ben eseguito e il rischio associato a incompetenza, senza demonizzare il restauro come pratica.
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  40. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 22 novembre 2024 un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica le Eccellenze del sapere, dedicato al Museo Egizio di Torino, nel bicentenario della fondazione. Caratteristiche del francobollo La vignetta riproduce un disegno in inchiostro acquarellato di Marco Nicolosino del 1832 circa raffigurante il primo allestimento della collezione Drovetti del Museo Egizio di Torino. In alto, a sinistra è presente il logo per il bicentenario della fondazione del Museo. Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 1”. Tiratura: duecentocinquantamila venti francobolli Indicazione tariffaria: B zona 1 Bozzetto: a cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: due; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 40 x 30 mm.; formato stampa: 40 x 28 mm.; formato tracciatura: 46 x 37 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: Quarantacinque esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico. Galleria dei Re - Museo Egizio di Torino
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  41. L’ho portata ad un numismatico lui esclude categoricamente foro otturato. Secondo lui metallo fresco, non meno di BB+
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  42. Seconda cartolina estera
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  43. Riporto all’attenzione
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  44. Personalmente trovo questa necessità di non pulire le monete quasi maniacale. Va bene conservare l'originalità dell'oggetto e anche non utilizzare aggressivi chimici, ma è come dire che è meglio lasciare i monumenti di marmo neri a testimonianza delle epoche che si sono susseguite, oppure non pulire gli affreschi, per assicurarsi di non alterare l'opera originale al limite di non vederla più. Ultimamente ho comprato su ebay un mucchietto di monete non catalogate, tra le altre ci sono parecchi 5 e 10 centesimi del regno di rame, credo trovati con metal-detector. Le condizioni sono davvero brutte. La mia conclusione è che dipende dal caso. Nel caso delle mie monete del regno sono convinto che pulite hanno un significato seppur minimo, non pulite sono solo brutti pezzi di rame sporco e ossidato... insomma dipende dal caso, del resto, appunto, anche l'Ultima Cena di Leonardo è stata pulita... Vuoi mettere 20 cocci sparsi rispetto ad un vaso greco ricomposto, seppur usando stucco per riempire i vuoti? Non c'è una sola "arte museale" che tratta arte che in qualche modo non pulisce, ricompone, conserva l'oggetto. L'importante, nei casi di monete comuni, è non grattar via materiale o usare sostanze chimiche troppo aggressive.
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  45. Chi può "periziare" una moneta? La possono "periziare" solo i “Periti” (cioè coloro che hanno ottenuto l'iscrizione alla C.C.I.A.A e/o all'Albo dei Periti ed Esperti del Tribunale)? Oppure bisogna essere iscritti ad un'Associazione di professionisti numismatici? Devo dire subito che su questo punto il mio interlocutore ed io abbiamo concordato, ancorchè egli avesse notevoli riserve a prestarsi (pur dietro giusto compenso) a “periziare” (a questo punto potremo anche scrivere: a "espertizzare"...anche se trovo il verbo abbastanza sgradevole...) le monete altrui che, invariabilmente, vedeva poi confluire sul mercato, specialmente quello online. Fattogli notare che l'Associazione di cui Egli era membro aveva pubblicato persino un “listino” sul proprio sito internet con le tariffe per le certificazioni, mi ha risposto che dissentiva da tale pratica per i motivi che già mi aveva esposto. Ma torniamo al nostro tema. Ancora, probabilmente, sarò costretto a dare una brutta notizia a qualcuno. L'expertise (o quello che impropriamente noi siamo soliti chiamare pomposamente “perizia numismatica”), può essere effettuata da chiunque sia competente ed autorevole. Suppongo che questa affermazione, apparentemente “destabilizzante” per noi abituati ai titoli, ai timbri, ai rivetti personalizzati ecc.,, non sorprenda invece gli assidui e più attenti frequentatori del Forum, che hanno appreso nel corso del tempo una lectio magistralis fondamentale, e cioè che molto spesso, i veri esperti di monete, quelli il cui parere richiediamo quando abbiamo dei seri dubbi, quelli di cui leggiamo con estrema attenzione gli interventi, sono spesso anche Utenti “poveri” di titoli, timbri e rivetti, ma, d'altro canto, estremamente “ricchi” di esperienza, di studio, di "praticaccia" e di conoscenze numismatiche specifiche. Non sto a fare i loro nomi perchè li conosciamo tutti e, se siamo intellettualmente onesti, ne riconosciamo l'indiscussa capacità critica e la superiore conoscenza della materia. Ora, il fatto che costoro possano anche non essere iscritti alla C.C.I.A.A., all'Albo dei Tribunali, non siano laureati, non siano iscritti ad alcuna Associazione o Circolo e non sappiano giocare a bridge, non ne scalfisce minimamente l'autorevolezza ed anzi, per certi versi, costoro possono persino “impensierire” con i loro puntuali (e talvolta impietosi e ficcanti) giudizi tecnici, proprio chi, invece, antepone innanzi a tutto titoli accademici, bollini e iscrizioni burocratiche, che talvolta possono persino non adeguatamente corrispondere ad un altrettanto solida conoscenza della materia (ciò anche a causa di una certa “rilassatezza” - stavo per scrivere “sciatteria” ma poi ho scritto rilassatezza, per non apparire offensivo verso qualcuno - con la quale, in qualche sede, si conseguono le iscrizioni agli Albi). Ebbene, tutta questa “tirata” per dire che non solo le expertises (da noi “ruspantemente” chiamate “perizie numismatiche”) le può effettuare chiunque sia competente nella monetazione che certifica, ma che l'autorevolezza di una “perizia” è direttamente proporzionale alla caratura numismatica del certificatore, che non è indicata, necessariamente, dalle “stellette” o dai “bollini” applicati su tessere o su moduli delle Camere di Commercio, ma che risiede nel patrimonio di esperienze, di studi e di conoscenze che un soggetto che può non aver mai posseduto una “pinza rivettatrice”, nondimeno vanta. Quanto sopra con buona pace di chi ritiene che per “periziare” una moneta si debba essere iscritti agli Albi o alle Associazioni professionali e che le “perizie” eseguite da soggetti non iscritti non avrebbero, a loro dire, alcun valore. Se mai e quando verrà istituito un Albo professionale del settore, allora la questione potrà essere diversamente considerata....ma fino a quel momento...questo è ciò che passa il Convento. (fine della terza e ultima parte) Saluti. :hi: Michele
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  46. Partiamo subito dal primo punto e, forse provocando la delusione di alcuni, diciamo subito che quelle attestazioni riportate sui cartellini, sulle slabs e persino sui “cartoncini fotografici”, non sono affatto perizie. Lo so...è un brutto colpo....ma è così. Ciò non significa che non esistano le “perizie numismatiche”, ma perchè si abbia “perizia numismatica” occorre ben più che la compilazione di un cartellino rivettato ad una bustina di pvc. La perizia è infatti una “relazione tecnica”, di norma scritta (ma potrebbe anche essere esposta oralmente al privato che l'ha commissionata o ad un giudice) che può avere ad oggetto una valutazione economica, una questione di natura tecnica, medico-legale, scientifica, ecc. Si conoscono tre tipi di perizia, che, per così dire, graduano progressivamente il livello di responsabilità che assume il perito che la rende: a. la perizia non asseverata (cioè “semplice”); b. la perizia asseverata; c. la perizia asseverata con giuramento. - Con la perizia “semplice”, il perito si limita a rispondere (di norma, come ho già detto, per iscritto) al quesito che gli viene posto, senza peraltro assumere formalmente responsabilità particolari in ordine ai fatti che egli dichiara di aver esaminato ed alle conclusioni cui è pervenuto; - Con la perizia asseverata, il perito, al termine del suo elaborato, redigerà un'autocertificazione nella quale confermerà i contenuti, assumendone, in caso contrario, responsabilità civile e penale. In questo caso, il perito assocerà alla sua relazione una dichiarazione (che sottoscriverà) e che sarà più o meno formulata nel seguente modo (riporto una formula reperita in un articolo pubblicato sul web): “Nella certezza di aver applicato al meglio le mie capacità professionali nella redazione della presente perizia, confermo, sotto la mia personale responsabilità, l'autenticità, la veridicità e la certezza dei contenuti della mia relazione”. - Nella perizia asseverata con giuramento, il perito, oltre a certificare il contenuto del proprio elaborato, presterà giuramento dinanzi ad un Cancelliere o ad un Notaio, pronunciando una formula “sacramentale” che non tollera deroghe: (“giuro di aver bene e fedelmente adempiuto alle funzioni affidatemi al solo scopo di far conoscere la verita”), conferendo alla perizia un ulteriore, seppur solo formale, elemento di autorevolezza. Come si può vedere, quella che in numismatica noi chiamiamo abitualmente (e semplicisticamente) “perizia”, non rientra in nessuno dei tre casi (di perizia) sopra indicati. Ma allora, quella che noi chiamiamo “perizia”...in realtà....cos'è? Ebbene, le attestazioni rilasciate dal venditore della moneta (ma anche, perchè no, da un terzo non venditore), nelle consuete forme e con gli usuali supporti a noi ben noti, altro non sono che “dichiarazioni di scienza” o, forse più precisamente, “manifestazioni di conoscenza” rispetto alla moneta di cui si dichiara innanzitutto l'originalità e poi, quasi sempre, anche la conservazione. Purtroppo non disponiamo di un termine “secco”, in italiano, (ciò forse spiega perché impieghiamo il termine "perizia"...) che rappresenti esattamente il concetto di “manifestazione di conoscenza” applicata alla valutazione dell'autenticità e della conservazione di una moneta, e allora, se permettete, questo termine lo prendiamo in prestito dal francese. Il sostantivo che più si avvicina al nostro concetto è un termine che riecheggia frequentemente nelle gallerie d'arte, ma che è quasi sconosciuto negli ambienti numismatici italiani; questo termine è....”expertise” La Treccani lo traduce come: “autenticazione di un'opera d'arte fatta da un esperto”. Mutatis mutandis, la dichiarazione riportata sul cartellino, sulla slab (mediante bollino) o sul cartoncino fotografico, è essenzialmente un' expertise, cioè, in primis, l'autenticazione della moneta e, in secundis (quando c'è) l'apprezzamento soggettivo di chi compie l'attestazione, dello stato idi conservazione n cui egli ritiene trovarsi la moneta. Le altre indicazioni usualmente riportate sui cartellini rientrano nella descrizione “oggettiva” della moneta (provenienza, peso, diametro, autorità emittente, zecca ecc) e completano il parere espresso. Venendo a trattare la seconda questione, è' evidente a questo punto (almeno...mi auguro che lo sia...) che le attestazioni di autenticità e conservazione a cui il mercato ci ha abituato, rese nelle predette solite forme, non mutano di un millimetro la “portata” delle stesse e la loro validità (o non validità), se il “certificatore” premette la locuzione “a mio parere”, piuttosto che “la ritengo ecc.” anziché limitarsi ad attestare, semplicemente e “rusticamente” che: “la moneta è autentica”. Invero, secondo il mio esuberante interlocutore parmense (o parmigiano...non so ancora come si dica) ben più grave sarebbe l'assunzione di responsabilità del certificatore che scrivesse sul cartellino “a mio parere”, mentre meno rilevante sarebbe la sua responsabilità se si limitasse a scrivere sul cartellino solamente che la moneta “è autentica”. Garantisco di essermi sforzato per comprendere quale potesse essere la saliente differenza passante fra le due modalità lessicali di attestazione, ma non sono venuto a capo di nulla, complice anche il fatto che quando ho chiesto al mio interlocutore di darmi almeno un “assist” per arrivare a comprenderne in base a quale ragionamento (preferibilmente giuridico) Egli sostenesse esservi differenza, la Sua risposta è stata che le cose stavano come diceva Lui....e per me, che sono un “illuminista”, queste risposte fideistiche non sono (ancora) sufficienti a persuadermi. :pardon: E veniamo ora al terzo ed ultimo punto. (fine seconda parte)
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