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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/23/25 in Risposte
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Ve lo scrivo bello grosso,sperando che così capiate! Se non si legge di Numismatica si è solo raccoglitori di monete ed in poco tempo si finisce per smettere di raccogliere monete. Se si legge di Numismatica ci si appassiona, s'impara a studiare le monete perchè le si vede sotto molteplici aspetti . La crisi numismatica ,qualora vi fosse, deriva o deriverebbe proprio dal fatto che non si legge di Numismatica. Comunque bisogna leggere:leggete gli argomenti che vi appassionano,anche se non sono di Numismatica ,perchè leggere vi apre la mente. odjob14 punti
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Dato che mi sembra non l'abbia fatto ancora nessuno, vi segnalo questo corposo volume da oltre 700 pagine https://libri.unimi.it/index.php/milanoup/catalog/book/193 liberamente scaricabile anche in PDF, buona lettura! INDICE Prefazione / Preface Presentazione / Presentation Bibliografia degli scritti di / Bibliography of Lucia Travaini MONETE TRA TARDA ANTICHITÀ ED ETÀ MODERNA: CLASSIFICAZIONE E CRONOLOGIA Riconoscere e collocare in sequenza tipi e nominali enei ostrogoti - Ermanno A. Arslan Tarì and mancusi in South Italy during the long tenth century - William R. Day Jr «Acciò che più fiorini che si potesse fussero ne la città di Siena per potere meglio satisfare la decta guerra». Indagine sull’origine del fiorino di Siena, detto “sanese”, durante la dominazione viscontea (1390-1404) - Alessio Montagano Nella zecca di Sassari. Mezzo minuto inedito per Carlo V - Gianluca Mandatori, Marco Piga LA PRODUZIONE DI MONETE: PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE, CONTRAFFAZIONE The Money Changer and the Mint: Vielmo Condulmer and the Zecca di Venezia - Alan M. Stahl Una zecca di falsari nel castello di Godano (La Spezia): note sulla tecnica di produzione (e di argentatura) delle monete nel medioevo - Monica Baldassarri, Vincenzo Palleschi, Simona Raneri The Coins of the Irish Free State, 1928: are animals good to think with? - Anna Gannon ICONOGRAFIA MONETALE The Vases Depicted on the Coins of Ancient Italy - Maria Caltabiano Caccamo Pesci come tipi principali o elementi secondari nella monetazione greca antica - Mariangela Puglisi Acheloo nelle monete di Neapolis: un mito moderno? - Benedetto Carroccio Il concetto di Iustitia nell’ideologia di età tiberiana: la documentazione numismatica - Anna Lina Morelli The Salian Crown and its Representation on Coins: an Unknown Hoftagsprägung from Zurich - Christian Weiss Ritratti di sovrane nella monetazione medioevale europea - Fabrizio Rossini Architetture su monete italiane medievali e moderne - Valerio Moneta CIRCOLAZIONE MONETARIA Su due Histamena di Basilio II e Costantino VIII conservati presso il Museo Archeologico “D. Ridola” di Matera - Brunella Gargiulo Italian Coins in Medieval England after the Norman Conquest - Martin Allen The medieval carlino silver currency in Calabria and Basilicata in the light of three Hoards in the Museo Nazionale della Magna Grecia - Julian Baker, Daniele Castrizio Nouveau(x) lot(s) de florins du xive siècle - Marc Bompaire The Circulation of Bohemian Florins in Late Medieval Italy and Germany - Roman Zaoral A twice-found ongaro of Maccagno Inferiore and the Zagórze Śląskie hoard (tpq 1632) - Borys Paszkiewicz USI “NON ECONOMICI” DELLE MONETE Exchanging Values: Coins, Magic, Relics and Reliquaries - Mark A. Hall I reperti numismatici di età tardoantica, medievale e moderna dalle sepolture del santuario di S. Felice a Cimitile - Carlo Ebanista, Alfredo M. Santoro Money and Pilgrimage in Early Medieval Europe (c. 600-1100) - Rory Naismith Monete e peste: strumenti di cura e veicolo di contagio - Claudia Perassi “Contra maleficos et sortilegos”. Superstizioni, monete e medaglie nella diocesi di Milano in età borromaica - Fabrizio Pagani Cellini e il Perseo: le monete come veicolo tra fama e memoria - Angelica Degasperi The “English Custom” in Early Modern Scandinavia? A Folded Gold Ryal from Norway - Murray Andrews IL DENARO NELLE FONTI SCRITTE (E ORALI) Βοηθὸς τῶν Χριστιανῶν. Tra politica, amministrazione e pietà - Vera von Falkenhausen What’s in a Name? The Bezant in Late Medieval and Early Modern England - Barrie Cook Fiorini dell’elmo, della spada e del “dente”: liste monetarie in un manoscritto toscano della fine del Trecento - Federico Pigozzo Don Abbondio! Chi era costui? - Giuseppe Maria Ruotolo Wealth in Words. Vernacular Political Economies in Italian Dialect Proverbs - Stefano Locatelli Collezioni numismatiche e studi antiquariali Il Giulio Cesare di André Thevet: un ritratto pastiche del secolo XVI - Federica Missere Fontana ¿Cómo guardaban sus monedas los coleccionistas de la Cataluña del siglo XIX? - Albert Estrada-Rius8 punti
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Buon Giorno, intervengo in merito a una “illuminazione”, mi si passi il termine (qualcuno potrebbe leggere “fulminazione” con un significato meno nobile) legata al fatto che per un caso fortuito ho aperto (in lettura) una discussione nella sezione “EXONUMIA” relativa a una tessera mercantile di Firenze. La tessera, attribuita a Luca Salviati, presumo mercante di Firenze, riporta un simbolo che compare quasi identico su un Fiorino (MIR 10-1) rispetto al quale risulta sconosciuto il Signore della Zecca per l’oro. Presumibilmente Lo stesso Luca Salviati, o un suo familiare, potrebbe essere collegato a questo Fiorino. Ho provato a cercare il testo del Banti (due volumi) ma non sembra disponibile, in asta sembra aver raggiunto prezzi di tutto rispetto. Chiedo se qualcuno potesse segnalare la disponibilità di una copia in vendita. Sarebbe interessante controllare se sono presenti, come simboli sulle tessere, segni che ritroviamo su Fiorini privi di paternità. Il confronto tra i segni dei Fiorini e quelli sulle tessere potrebbe consentire una maggior comprensioe di alcuni periodi privi di informazioni dirette. La discussione, nella sezione Exonumia, si intitola “Tessera mercantile fiorentina - Banti 155 “ , aperta dall’utente Oppiano, presenta l’immagine della tessera. Scusate ma non so creare collegamenti. L’immagine del Fiorino che allego viene da un’asta Nomisma la num. 2 del 23-10-2022 era il lotto 657 (la stessa moneta era transitata in un’asta Aurora del 2017). Al netto dei bisanti negli spazi interni al simbolo, ma dobbiamo considerare le ridotte dimensioni del segno sul Fiorino, sembra troppo simile per essere un caso fortuito. Invito chi fosse interessato a fare osservazioni. cordialità4 punti
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L' amico @fapetri2001 studioso e profondo conoscitore delle emissioni RSI, mi ha girato una chicca che manterrò nel mio archivio fotografico, un annullo postale con il XXII esimo anno dell' era fascista. Diciamo che e' una rarità, ma è la prova che in qualche raro caso in periodo Rsi l' anno XXII esimo dell'era fascista fu usato e quindi esiste, pertanto non è corretto quanto ho scritto sopra. Grazie a Fabio per questa rarità che io considero un dono.4 punti
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A mio parere sarebbe sempre più corretto distinguere e precisare meglio i termini, la numismatica, il collezionismo e il mercato delle monete sono cose diverse, a volte coincidenti nelle intenzioni e azioni di alcuni, ma non necessariamente e neanche spesso... a volte può essere in crisi o in difficoltà un singolo e specifico ambito del collezionismo o del mercato delle monete, ma non la numismatica in quanto tale che è termine connotante soprattutto una disciplina culturale con tutte le sue attività, disciplina che attualmente, anche nel nostro Paese, mi sembra in ottima salute, io ho cominciato ad interessarmi di numismatica negli anni novanta e a quel tempo il panorama delle pubblicazioni non dico fosse un deserto, ma quasi, almeno rispetto ad oggi, pochi libri, costosi e difficilissimi a reperirsi, soprattutto per un ragazzo, adesso tantissimo è cambiato, grazie soprattutto ai mezzi tecnologici odierni è possibile in pochissimo tempo procurarsi anche gratuitamente ogni tipo di testo in formato digitale su qualsivoglia ambito della numismatica e del collezionismo, ma anche la reperibilità di testi cartacei è migliorata moltissimo, io acquisto libri da ogni parte del mondo in varie lingue, lo stesso si può dire per le monete, collezioni che in passato erano a dir poco ardue, non solo da mettere assieme, ma anche da concepire, in quanto scarseggiava la possibilità di un semplice accesso sia al materiale monetale che alle pubblicazioni ad esso inerenti, sono adesso del tutto fattibili e anche con spese spesso abbordabili, la numismatica è molto ampia, non c'è solo il Regno e non esiste neanche solo l'Italia, nonostante ovviamente l'immenso patrimonio storico-monetale che il nostro Paese nei secoli ha prodotto e ancora custodisce, e che in maniera del tutto naturale generalmente forma il primo nucleo di interesse in chi inizialmente si avvicina a questo mondo (fu così anche per me con la monetazione napoletana, il mio primo amore numismatico), poi però, proprio le nuove possibilità attuali, consentono di allargare gli orizzonti ed esplorare mondi nuovi che a volte sono comunque collegati alla storia del nostro paese, come ad esempio il vastissimo ambito della numismatica islamica (con monete cufiche che sono state prodotte in zecche italiane o che hanno circolato abbondantemente in certe zone del nostro Paese in epoca medievale), oppure la storia di monete di coniazione esterna che però hanno avuto grande rilevanza anche negli scambi e nella circolazione italiana (i pezzi da otto reales sia spagnoli che ispanoamericani in primis) o, al contrario, monete italiane che hanno avuto grande rilevanza negli scambi e nella circolazione monetaria a livello internazionale (il Fiorino di Firenze e poi il ducato/zecchino di Venezia, quest'ultimo con una storia incredibile e pochissimo conosciuta di moneta di riferimento in tutto il Levante e nell'area dell'Oceano Indiano fino a tutto il settecento)... Insomma la numismatica è tanta roba oggi e non è mai stata così viva e ricca, a mio parere, soprattutto se si la si osserva da punti di vista più ampi e meno angusti di un solo ambito collezionistico e di mercato...4 punti
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Seguo con tanto interesse e fascino questa bellissima discussione. Ogni pezzo postato è davvero magico e irresistibile... Dei veri sogni ad occhi aperti! Tralasciando lo scudo di papa Pio VIII, una vera chimera collezionistica, ammettiamolo: penso che ciascuno di noi, leggendo la discussione, in cuor suo sogni di mettere in collezione anche solo uno di questi magnifici pezzi... Meglio pure se pagandolo poco con un gran colpo di fortuna. E penso che per i pezzi di cui non si ha appunto l'effettivo numero di coniazione, ovvero praticamente tutte le monete antecedenti all'età contemporanea, il tutto lascia una prateria ai nostri desideri e speranze di, chissà un giorno, accaparrarsi un pezzo anche in conservazione mediocre. Sono sempre rimasto affascinato dalla monetazione di Clemente VII perchè come stile incisorio e di raffigurazioni, anche medaglistiche, a mio parere sono incarnati i canoni rinascimentali per eccellenza. Scelgo di apportare quindi il mio contributo a questa discussione proprio con un pezzo del pontefice sopracitato. Ero indeciso se portare il ducato ossidionale, coniato durante la prigionia del papa a Castel sant'Angelo mentre imperversava il terribile "sacco di Roma" da parte dei lanzichenecchi, ma alla fine ho deciso di virare su un altro soggetto. Si tratta del celeberrimo quarto di ducato coniato nell'anno santo del 1525 che rappresenta al dritto la natalità di Cristo e al rovescio l'apertura della porta Santa da parte del pontefice, circondato dai fedeli, sotto la protezione di San Pietro in atto di aprire le porte del paradiso. Moneta stupenda e suggestiva che dalla sua bellezza, soprattutto in alta conservazione, sembra quasi essere una medaglia. Non è un pezzo raro quanto molti altri da voi portati ma ho deciso di citarlo per svariati motivi. Innanzitutto si tratta della moneta per eccellenza quando si parla della monetazione pontificia: un pezzo culto e simbolo di questa branca della numismatica. Il secondo motivo è che mi piace pensare, allegoricanente, il passaggio della porta Santa da parte di Clemente VII come il transito tra due differenti epoche. Nell'ottobre del 1492 viene scoperta l'America da Cristoforo Colombo mentre nell'anno 1500 ascende al potere l'imperatore Carlo V. Momenti storici che hanno segnato l'avvento dell'esplorazione oltreoceano e sono le colonne portanti dei viaggi e di ciò che è avvenuto in seguito comportando nuove scoperte le quali, di lì a poco, hanno portato grandi cambiamenti sia oggettivi che conoscitivi con lo svelamento di nuove terre, popoli, ideali. In un certo senso possiamo definirlo come il primo momento, seppur "primitivo" di globalizzazione. La moneta, coniata nel 1525 rappresenta quindi un momento di transizione: per la maggior parte degli studiosi il rinascimento culmina nel 1550. L'ultimo motivo per il quale ho postato il tondello è che proprio quest'anno compie mezzo millennio dalla sua realizzazione ed è una grande emozione tenerla in mano. Quando avevo 8 anni osservavo le foto in un libro che raffigurava e raccontava le storie delle monete più importanti e belle della numismatica italiana e per molto tempo osservavo affascinato tali figure tra cui la medesima. Sebbene collezionassi ancora regno d'Italia, appena iniziata la collezione, mi affascinavano tutte e mai avrai pensato che undici anni dopo mi sarei appassionato a questo periodo e ad avere il privilegio ei mettere in collezione un esemplare del genere. Sebbene sia appiccagnolata (con un anello orrendo tra l'altro) e davvero molto vissuta è di media conservazione tra gli esemplari apparsi pubblicamente ed è una grande soddisfazione per me tenerla tra le mani e averla acquisita ad un prezzo quasi ragionevole per le mie tasche di studente universitario. Mi è costata praticamente una vacanza con gli amici ma mai e poi mai mi pento di aver fatto questa "pazzia" al solo pensiero di poter essere il privilegiato testimone di un pezzo di passato che avrò tra le mani, mi auspico e spero davvero tanto, per tutto il tragitto terreno con il desiderio che possa finire, alla mia morte, nelle mani di un'altra persona che sappia apprezzarla anche più di quanto la ammiri io stesso. Qui di seguito allego le immagini dell'esemplare migliore in circolazione, ex asta numismatica picena, per ammirarne la bellezza. Proverò in seguito a contribuire alla discussione con altri pezzi stupendi, soprattutto dei nominali più poveri in rame di cui sono un grande fan sfegatato .3 punti
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Al bel consiglio di @odjob aggiungerei anche la partecipazione ai convegni, a un circolo numismatico e in generale a un confronto con altri numismatici, bravi professionisti compresi. Così questa bella passione diventa ancora più interessante e appagante. Arka # slow numismatics3 punti
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grazie PostOffice per le parole nei miei confronti, io te l'avevo inviata per un tuo promemoria e tu l'hai pubblicata per una conoscenza generale per gli amici della Filatelia, come disse Totò, "signori si nasce" e tu lo nacqui... il bollo è utile per questo post, ma la cartolina è un bel documento di RSI dell'Umbria , spedito dalla Posta da Campo 807 , piuttosto raro un saluto a tutti2 punti
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Oltre all'incisione, a dir poco approssimativa, la cosa che più salta all'occhio e che la classifica irrimediabilmente come riproduzione è il contorno, che non dovrebbe essere rigato ma riportare i FERT, con nodi e rosette. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/29 petronius2 punti
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In realtà anche se strambe e poco gradite a molti sono anche quelle Sue manifestazioni ufficiali 😀2 punti
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Buonasera fatantony, come ho scritto a raimondo10, se per voi va bene, procederei con le emissioni in progressione, GRN - propaganda GNR, fascetti, fascetti propaganda, e le varie varianti, poi passeremo ai definitivi Monumenti Distrutti e Fratelli Bandiera e se volete anche un pò di storia postale2 punti
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Se per te va bene, andrei in progressione, in modo che seguiremo meglio tutto il trascorrere di emissioni, pertanto dei propaganda se riesco ne parliamo domani e inserirò degli esempi e poi riallacceremo il tuo2 punti
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Dunque la “numismatica italiana” sarebbe in crisi perché hai provato a vendere delle monete del Regno di Vittorio Emanuele III a dei privati e ti hanno offerto dal 30% al 50% in meno di quanto tu avessi pagato quelle monete? Basta questo per prospettare che la numismatica (nella sua interezza) è destinata a vivere “tempi duri e grigi” (come hai scritto)? Posso capire l’amarezza ma non sempre si riesce a recuperare i soldi spesi quando si vuole vendere delle monete, magari perché le si era pagate troppo al tempo o magari perché il mercato ha cambiato i propri interessi. Anche a me è capitato di vendere alcune monete e in molti casi ci ho rimesso qualcosa o ci sono andato a malapena in pari. In qualche caso sporadico sono riuscito a guadagnarci ma non è affatto semplice. In questo periodo, la monetazione di Vittorio Emanuele III non gode di ottima salute, fatto salvo per le dovute eccezioni. Prova a vedere, ad esempio, quanto sono scese le quotazioni del 5 lire 1901 negli ultimi 20-30 anni. Per il resto, di speculatori e furbacchioni ne è pieno il mondo e non è solamente la numismatica ad esserne colpita…2 punti
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ha sbagliato discussione, nella frenesia di rispondere in altri thread per incrementare il proprio numero di post2 punti
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si e no... nel senso che la faccia un po' allungata, è qualcosa che troviamo su un periodo lungo e in varie zecche... la faccia estremamente allungata e quasi deformata, è tipica di queste emissioni di Roma al tempo di Onorio. la legenda, senza nulla togliere a @Stilicho è tutt'altro che confusa.... diciamo che per il periodo, rientra tra il 20% delle meglio leggibili2 punti
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Queste dinamiche si hanno quando il mercato è in calo. Il commerciante cerca di comprare a sconto per paura di impiegare troppo tempo per rivendere. Chi vende cerca di vendere a tanto per recuperare i soldi spesi anni fa. In realtà è il momento migliore proprio per collezionare regno in Spl ( Lasciamo perdere il FdC che ci vuole il portafoglio a fisarmonica). Con calma e pazienza si spuntano ottimi prezzi. Ricordo che nei primi anni 2000 i pezzi del regno erano completamente inavvicinabili (specie per me studente). Il 25 centesimi in nichelio, ad esempio, costava almeno il triplo rispetto ad ora in ogni conservazione. Io lo presi quando si comincio a trovare un discreta conservazione sui 50.2 punti
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Buon giorno. Mi sembra evidente la svista di Lollo 6 anche se credo che 80 euro, e non 80 centesimi, sarebbero pochi per questa moneta se fosse originale. Penso che per farsi un'idea migliore della moneta in questione servirebbero delle immagini più nitide. Cordiali saluti. Gabriella2 punti
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@g.sidotiintanto dai un'occhiata a questo esemplare sicuramente autentico, giusto per farti fare un idea. Saluti Alberto1 punto
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E' sicuramente un erinnofilo di foggia repubblichina, 1944 anno XXII , il gladio a sx in basso e l'ascia in alto nel fascio ne sono le prove. Apuania dovrebbe essere la zona delle Alpi Apuane, verso Massa Carrara, il costo di una lira della marca erinnofilo è probabilmente pro l'ala Repubblicana , come lo erano per la CRI , le stesse GIL che abbiamo già pubblicato ecc., sono assolutamente a digiuno del valore delle marche e dei erinnofili, però essendo del periodo RSI potrebbe essere interessante, altro non so che dire, saluti1 punto
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Buonasera. Converrebbe analizzarle una ad una (con fotografie). A grandi linee, se sono in fdc e non in proof, valgono qualche decina di euro ciascuna, più o meno l'argento contenuto. Per esempio il 500L Los Angeles 1984 viene quotato sul catalogo Gigante a 15€: ovviamente questo è il prezzo d'acquisto, quando si vende si prende di meno1 punto
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Allora visto che sei un bambino di 10 anni pensa a Babbo Natale che viene a dispensare i regali sul carro e non pensare ai soldi, ai soldi penserai quando crescerai e diventerai più grande 🙂.1 punto
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Nel mondo greco Dioniso è il dio del vino, preposto al ciclo stagionale di morte e rinascita della natura. Si è già parlato in vari interventi sul forum del mito di Dioniso, ai quali si rimanda per dettagli e riferimenti. Lo riassumo per comodità del lettore. Dioniso nacque da una delle tante scappatelle di Zeus, quando sedusse la bellissima Semele, figlia di Cadmo e di Armonia. Infuriata e non potendo vendicarsi sul marito, Era ispirò nelle tre sorelle di Semele invidia per lei in quanto, nonostante fosse in età da nubile, poteva vantare già un amante e anche una gravidanza. La povera Semele subì le crudeli beffe di Agave, Ino e Autonoe, le quali criticavano il fatto che nonostante il concepimento, il padre del bambino non si fosse ancora deciso a venire allo scoperto e a dichiararsi. Nel frattempo la regina degli dei, approfittando di questi contrasti, assunse l'aspetto di Beroe, la vecchia nutrice di Semele, che si presentò alla giovane già incinta da sei mesi esortandola a esigere una prova della vera identità del suo amante. Così Semele pregò Zeus di rivelarle la sua identità, ma questi rifiutò per timore della gelosia di sua moglie Era. A questo punto Semele si oppose al condividere il suo letto con lui che le aveva promesso di soddisfare ogni suo desiderio. Non potendo venir meno alla parola data, Zeus le apparve tra folgori e fulmini accecanti, tanto che la fanciulla, non potendo sopportare il tremendo bagliore, venne incenerita. Per impedire che il bambino morisse Gea, la Terra, fece crescere dell'edera fresca in corrispondenza del feto, ma Zeus incaricò Ermes (o secondo altri lo fece egli stesso) di strappare il feto dal ventre materno e farselo cucire dentro la coscia. Passati altri tre mesi e finito il periodo di gestazione, il sovrano degli dèi partorì il bambino perfettamente vivo e formato, dandogli il nome di Dioniso che vuol dire il "nato due volte". Per salvarlo dalla morte lo trasformò in un capretto e lo portò sul monte Nisa, un mitico luogo divino abitato dalle Ninfe che lo allevarono in una grotta. Qui il suo tutore Sileno, un mortale, lo mise a parte dei suoi segreti della natura e gli insegnò a fare il vino. Per i Greci Dioniso è il dio connesso alla vite e al vino, manifestando il suo aspetto doppio e oscillante fra natura e cultura: era il dio dell’esuberanza selvaggia e naturale della vigna e dell’uva, ma al tempo stesso il dio della produzione del vino, della fermentazione del mosto nei tini, del sapere tecnico della vinificazione e dell’insegnamento del corretto uso della bevanda. Dioniso era considerato l’inventore della vite, del melo, del vino e della birra; gli si attribuiva, inoltre, la crescita e il rinnovarsi della vita dei fiori e degli alberi. Il vino da lui donato agli uomini era per i Greci la bevanda che faceva dimenticare gli affanni, che creava gioia nei banchetti, che induceva al canto, all’amore nonché alla follia e all’estasi, cioè all’uscire fuori di sé e all’enthusiasmòs, cioè all’essere catturati dal furore divino. apollonia1 punto
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Tu parli dei commercianti e potrebbe essere giusto ma anche no.. però se tutti ci mettiamo a 90' e accettiamo certe condizioni è chiaro che il mercato è in calo. Io in ogni caso parlo di privati.... Premesso ciò quali sono questi commercianti che pagano l'iva sulla moneta ed emettono regolare fattura?? Perché in anni che colleziono me ne saranno capitati 2 o forse 3... A Veronafil poi non né parliamo.. il contante nero che gira è allucinante e tutti avallano questo modus operandi tutto italiano. Quindi, per favore, non siamo ipocriti e diciamo le cose come stanno senza fare gli ipocriti omertosi perché non aiuta al mercato numismatico. Mi pensiero personale...1 punto
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Gli piace troppo questa tipologia di pseudo monete per inviargli un anatema!1 punto
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Segnalo la prossima uscita de: "le monete della Serenissima , il 17° secolo" In 350 pagine viene analizzata la monetazione da Marino Grimani a Silvestro Valier (Tipologie e varianti, massari ...) Non mancano interessanti novità...😜1 punto
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Comunque va aggiunto che effettivamente il regno e la repubblica soffrono e anche parecchio da diversi anni. Chi ha investito nella repubblica ha preso botte da orbi anche sui pezzi in alta conservazione. Sono in calo da anni anche le napoleoniche, che una volta attiravano fior di numismatici. L'interesse si è però semplicemente spostato su altre monetazioni. Le Napoletane e le siciliane del 600-700 hanno moltiplicato il loro valore e tanti pezzi cui anni fa non ho acquistato decidendo di spendere diversamente il denaro ora sono inarrivabili. Ricordo che comprai uno scudo Siciliano del 1611 per 200 Euro. Ora per meno di 1000 nemmeno te lo fanno vedere. Il mezzo scudo ha quintuplicato il suo valore. Le monete bizantine si sono pure alzate di valore, mentre altre monetazioni hanno prima subito un apprezzamento e poi un calo. Il discorso si potrebbe estendere parecchio. Sulle classiche non entro nel merito, in quanto seguo da poco il mercato. Il sunto è che il movimento nel complesso se la passa pure troppo bene. Alcune monetazioni soffrono. Ma come ho già scritto è il momento buono per investirvi su con calma e pazienza.1 punto
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Anche a me, non per questioni di legalità o meno ma per l'irrilevanza totale della celebrazione. Purtroppo è confermato il trend di tirare in ballo qualunque idiozia a caso pur di fare soldi, e mi sa che neanche si è toccato il fondo.1 punto
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Francobollo o erinnofilo? Non lo trovo tra i francobolli,quindi presumo che si tratti di un erinnofilo.1 punto
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La riproduzione che era data in omaggio dalla perugina aveva ponderali diversi ed era sempre del 1857 Qui la riproduzione: Essendo del 1858, non calamitabile, il contorno non è a perline come nella riproduzione, e con questi ponderali giusti sembrerebbe autentica, ma non si sa mai, il bordo è liscio o rigato? quanto l'hai pagata? anche in MB in Italia difficilmente si trova a meno di 20 euro. La mia è autentica ma è piuttosto usurata e non serve tanto per la comparazione: ma puoi farla con questa del link: 1 Cent "Flying Eagle Cent" - United States – Numista1 punto
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rinvenuta assieme a monetine del periodo monarchico e fascista all'interno di un vecchio salvadanaio in ghisa che fu di mio nonno che nel aprirlo si è rotto. se questa moneta è autentica come devo comportarmi legalmente? devo portarla in un museo? ringrazio fin d'ora tutti quelli che vorranno darmi consigli utili e capire di che moneta si tratta. credo" repubblicana romana" ed è argento1 punto
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Buongiorno @Massimiliano Tiburzi, io l'ho usato una volta per acquistare una moneta. E' andato tutto bene.1 punto
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La rarità dipende da quante persone la cercano. Per assurdo: fosse un pezzo unico, ma a nessuno interessa, vale l'oro contenuto. Interessa a più persone, il prezzo lo fa il mercato. E' sempre la domanda/offerta che comanda.1 punto
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B orsetta, diversa C erosa = borsetta di Versace rosa Buona giornata!1 punto
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Da Mostene di Lidia, un esemplare in AE ai nomi di Claudio con Agrippina minore, con al diritto teste affiancate dell' imperatore e della augusta ed al rovescio figura di cavaliere . Sarà, a giorni il 24 Gennaio, in vendita N&N London 60 al n. 274 .1 punto
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una corona, comunque se vuoi , posta il blocco alla rovescia con uno sfondo nero, bastano due francobolli, così riesci ad ingrandirli, credo che se siamo fortunati ed abbiano una filigrana marcata, si potrà intravedere, altrimenti potrebbe essere senza filigrana1 punto
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Chiaramente una imitativa gallica, date le lettere al dritto è plausibile riprenda una emissione di Vittorino. Il rovescio presenta una X che sembra racchiusa in un cerchio, si tratta di una degenerazione di una legenda del tipo PAX AVG dove la X si fonde con l'elemento floreale in mano alla Pace (ma anche in mano alla Spes) delle emissioni ufficiali. La mano che regge il fiore/X lo circonda e ricorda, secondo me non a caso, una ruota (elemento simbolico caro e ben radicato nella cultura gallica). Chi ha realizzato la moneta era senza ombra di dubbio illetterato e non aveva comprensione profonda del tipo ripreso (che a sua volta potrebbe non essere stato una emissione ufficiale, ma a sua volta una imitativa magari "intermedia"). Pezzo interessante, tipica emissione collocabile sul finire del regno dei Tetrici se non addirittura nei primi anni successivi alla loro caduta.1 punto
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Mi è piaciuta molto la presentazione del libro, il Prof. Savio nella sua esposizione ha fatto anche una lezione della storia francese post e durante la seconda guerra mondiale con l'invasione nazista, toccando anche aspetti non solo relativi alla guerra come la politica e le figure del tempo, il cinema, il vino...il tutto esposto con sobrietà e leggerezza. Abbiamo potuto vedere le monete oggetto della truffa alla povera zia e ad altre monete del periodo trattato nel libro. Ringraziamo il Prof. Savio per la bella serata.1 punto
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Ciad 2025 - 10.000 franchi in ag.999 (gr. 62,20) - M1 Garand1 punto
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sempre di CLEMENTE VII, altro esemplare di quelli che si può dire "si conosce solo quella lì" è il quarto di ducato busto con camauro esitata alla NAC 90 ex b.Leu 36 di cui purtroppo non ho conservato l'immagine Scudo Sede Vacante 1605 esitato alla NAC 2018....DI ESIMIA RARITA' !!!1 punto
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24 soldi Avignone, Sede Vacante 1415-17 Esitata da In Asta 2012,classificata RRRRR, non risultavano altri passaggi in aste pubbliche....1 punto
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Per la Zecca di Roma sono d'accordo, per Bologna un po' meno......1 punto
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Iniziativa eccellente Michele. La serie Papale non solo è la piu' estesa di tutte le serie 'nazionali/regionali' ma è anche probabilmente quella che abbonda - un ossimoro - di pezzi unici o rarità esimie. E come rarità non sono tanto le varianti di conio - pur abbondantissime - bensi di vere e proprie tipologie uniche o quasi. Che la serie sia la piu' abbondante è facile anche visivamente notarlo scorrendo la serie dei volumi MIR dove ben quattro - e assai corposi - sono dedicati esclusivamente alla sola serie dello Stato Pontificio. Se poi analizziamo le collezioni private, pur ricchissime - passate in asta, dalla Martinori, alla Lancellotti, , Muntoni, Santamaria, Vidal Quadras, Ruchat, KM, etc. ci accorgiamo che pur imponenti non hanno potuto rappresentare che una parte, ancorché con indubbie rarità, la vastissima serie papale. Diro' di piu': financo il Gabinetto Numismatico del Vaticano non ha che una parte delle monete e medaglie della serie pontificia, essendo state purtroppo sottratti moltissimi pezzi in occasione delle spoliazioni 'napoleoniche' cui hanno fatto seguito alcune (ma non troppe) restituzioni. Mi trova anche molto d'accordo l'invito di Michele a rivalutare la rarità rispetto all'imperante mantra odierno della conservazione, a scapito di tutto, talché un'emissione in verità banale o di scarso interesse puramente numismatico (ma magari attraente sotto il profilo estetico) realizza sul mercato multipli di emissioni super rare ma in conservazioni mediocri. La rarità era il parametro principi delle grandi collezioni della prima metà del Novecento che badavano in fondo assai poco alla conservazione. Il catalogo Hamburger della collezione Gnecchi (1902-1903) riporta gradi di conservazione che passano dal Bellissimo al Fior di Conio, lo Splendido non era contemplato, tanto meno i gradi intermedi di SPL+ o SPL- . Riportare il discorso collezionistico sulla centralità della rarità è a mio avviso un tentativo coraggioso e che tra l'altro si applica perfettamente alla serie pontificia ricca di emissioni di grandissimi artisti che ci hanno lasciato rarità anche sublimi, che anche in condizioni non eccelse permettono di apprezzare la maestria e l'originalità dell'incisione. Cogliendo l'invito di cui sopra a non dimenticare anche i piccoli nominali che pur nel medio limitato possono esprimere un grado identico o almeno comparabile sia di rarità che di finezza d'incisione dei fratelli/sorelle maggiori, posto un umile baiocco battuto da Sisto V ove un ritratto estremamente espressivo del pontefice si unisce ad una rara (per un nominale minuto) rara ed efficace rappresentazione nel rovescio con la Basilica di San Pietro. Riporto sotto la descrizione del catalogo Picena n. 9 ove il pezzo è stato esitato alcuni anni fa. Asta Picena n. 9 lotto 174 Roma. Sisto V (1585-1590). Baiocco 1589 anno V MI gr. 0,85. Muntoni 62. Berman 1338. MIR 1333 (questo esemplare illustrato). Della più grande rarità ed esemplare notevolmente conservato, q.SPL. Questa moneta venne descritta ed illustrata dal Martinori (Annali, Sisto V, pag. 22) come di proprietà del barone Cunietti. L’esemplare confluì poi nella collezione ex Reale ed ivi descritto alla pag. 102, n. 176 e illustrato alla tav. VI, 4 del CNI. Il Cunietti pubblicò la moneta sulla R.I.N. 1918, pag. 130 come “sicura sconosciuta”. Nella descrizione fatta nel CNI si legge, “nel giro in fuori”, A.L – [M.F], la stessa descrizione è riportata dal Martinori. Osservando la medaglia di Sisto V dell’anno II/1586, raffigurante al rovescio l’obelisco di piazza S. Pietro, con la Basilica sullo sfondo, è del tutto evidente che l’autore di questa medaglia è il medesimo della moneta qui proposta. Considerato, inoltre, che la predetta medaglia è attribuita a Michele Balla, il quale si firmava con le sigle M, MB, MBRF, CAVAL MB, MF, opera sua è quasi certamente il conio di questo tipo di baiocco da considerarsi della più grande rarità.1 punto
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Ciao @favaldar Il tuo 7,6 è per me un falso d'epoca.. di buona fattura, ma falso. Ne hanno prodotti molti, alcuni veramente ben fatti, altri meno... Sul Biaggi di tre esemplari fotografati con millesimo 1800 solo uno è buono, un'altro falsone è datato 1700 e anche il famoso 1801 si vede bene la fattura rozza da falso. Posto la foto proprio per far notare le differenze fra il buono e i 4 falsi... Voglio aggiungere... Anche sul nostro catalogo ci sono diversi 7,6 falsi... ma si capiscono abbastanza chiaramente...1 punto
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Quoto quello che affermano sia @favaldar che @dux-sab Poi purtroppo anche ci fosse stato un 1 in queste condizioni non si potrebbe averne la certezza, quindi io propendo sempre a tenermi cauto e a pensare alla cosa più probabile... in questo caso che sia 1800.1 punto
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Tutti buoni, segnalo il n. 3 che presenta RE al posto di REX , il n. 6 con X di rex in verticale ++ , il n. 7 con simbolo giglio ,raro, mi sembra dalle immagini in basso argento, ma andrebbe vista bene in mano , il n. 8 con X di rex in verticale ++ .1 punto
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Salve. Posto i miei Gigliati. Di Gigliati ne so veramente poco ed allora li pubblico sperando che qualche collezionista appassionato ed esperto sappia individuarne qualcuno importante o qualcuno...falso. Sarei veramente felice di avere dei pareri su queste mie monete, pronto ad inviare tutti i dati che eventualmente mi verranno richiesti. Ringrazio fin da ora chi vorrà venirmi incontro. Grazie. Un caro saluto.1 punto
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