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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/29/25 in Risposte

  1. Ricordi indelebili e pieni di significato affettivo ♥️ che solo @dabbene Super Mario riesce ad imprimere in ogni luogo e posto 💪 entusiasmo ed ottimismo!
    5 punti
  2. Fonte 1: https://www.numisforums.com/topic/8406-exciting-hoard-from-the-netherlands-related-to-roman-conquest-of-britannia/ Fonte 2: https://www.utrechtaltijd.nl/verhalen/the-bunnik-hoard-2023/ Nell'ottobre 2023, un importante tesoro di monete romane è stato trovato a Bunnik, nei Paesi Bassi. Si ritiene che le monete siano collegate alla conquista romana della Gran Bretagna e abbiano un grande valore storico, sociale e scientifico. In questo articolo accademico viene presentata una prima descrizione e analisi del tesoro di monete. È stato scritto da Anton Cruysheer (Utrecht Landscape and Heritage Foundation) e Tessa de Groot (Cultural Heritage Agency dei Paesi Bassi). Cronologia della ricerca Nell'ottobre 2023, Reinier Koelink e Gert-Jan Messelaar, utilizzando dei metal detector, hanno scoperto un importante tesoro di monete romane nel comune di Bunnik (provincia di Utrecht, Paesi Bassi). Il tesoro è composto da 404 monete d'argento e d'oro di origine britannica e romana, con la moneta più giovane risalente al regno dell'imperatore Claudio (41-54 d.C.). Questo è il più grande tesoro di monete romane mai scoperto a Utrecht e il primo tesoro di composizione mista trovato nell'Europa continentale. Si ritiene che le monete siano collegate alla conquista romana della Gran Bretagna e hanno un grande valore storico, sociale e scientifico. I ritrovatori hanno segnalato il tesoro all'Archaeological Reporting Centre di Landschap Erfgoed Utrecht (Utrecht Landscape and Heritage Foundation), che collabora con il database nazionale e la piattaforma pubblica Portable Antiquities of the Netherlands (PAN). I ritrovatori hanno contattato prima l'archeologo Anton Cruysheer, che ha successivamente coordinato tutte le attività relative al tesoro di monete con tutte le parti coinvolte. Ha inoltre eseguito l'esame e l'identificazione delle monete, con il supporto di Paul Beliën del Numismatic Information System (NUMIS) della De Nederlandsche Bank e John Sills per gli stateri d'oro britannici. In quanto ritrovamento di un tesoro, la scoperta è stata segnalata anche al comune di Bunnik, che ha rilasciato un riconoscimento formale ai ritrovatori e al proprietario terriero. Le monete sono state documentate nel PAN dagli archeologi Wouter Hinrichs e Julius van Roemburg e poi pulite da Rasmus Thelen del Restoration Atelier Restaura. Dopo una valutazione indipendente da parte di due esperti, i proprietari hanno raggiunto un accordo con il Rijksmuseum van Oudheden (il Museo nazionale olandese delle antichità), dove le monete sono ora esposte al pubblico. La mostra è stata curata dall'archeologo e restauratore Jasper de Bruin. La National Cultural Heritage Agency ha condotto ricerche sul luogo del ritrovamento per mappare il contesto archeologico e paesaggistico delle monete. Il team di ricerca è composto da Tessa de Groot, Jan-Willem de Kort, Harm-Jan Pierik, Menno van der Heiden, Koen van Egmond e Willem Derickx. Emmy Lammertsma e Liesbeth van Beurden di BIAX Consult stanno lavorando all'analisi archeobotanica. La datazione al radiocarbonio dei campioni è stata effettuata da Safoora Kamjan del Centre for Isotope Research dell'Università di Groningen. Un rapporto dettagliato sarà pubblicato nel 2026. Posizione e contesto del ritrovamento Il tesoro è stato trovato nel comune di Bunnik in un campo lontano dai siti romani noti. Bunnik si trova lungo l'ex confine settentrionale dell'Impero romano, il Neder-Germaanse Limes (Limes della Bassa Germania). Le monete sono state scoperte a una profondità inferiore a 30 cm sotto la superficie. Il lavoro archeologico sul campo è stato svolto per capire perché le monete si trovassero in questa posizione. Innanzitutto, è stato condotto un sondaggio di carotaggio per mappare il contesto paesaggistico del ritrovamento. Sono stati prelevati campioni per analisi archeobotaniche, geochimiche e C14. In secondo luogo, è stato condotto uno scavo nel sito del ritrovamento per raccogliere ulteriori reperti e documentare possibili caratteristiche. Ciò è stato fatto in collaborazione con i ritrovatori, che ora si sono occupati anche del rilevamento dei metalli. L'analisi è ancora in corso, ma i primi risultati possono essere condivisi qui. Sono state raccolte altre monete, ventidue denari e un aureo, che si adattano perfettamente alle altre monete in termini di datazione. Provengono dalla zona arata e da uno strato arabile recente sottostante. Le monete sono state probabilmente rimosse dal loro contesto originale e disperse dalle attività agricole in tempi (sub-)recenti. Non sono stati recuperati altri reperti o caratteristiche archeologiche. Tuttavia, la composizione e la datazione delle monete indicano un deposito singolo e deliberato. Si sospetta che le monete siano state originariamente sepolte in una fossa poco profonda e conservate in materiale organico, come un tessuto o una borsa di pelle, che nel frattempo si è decomposto. Questa fossa sarebbe stata scavata in un'area abbastanza fradicia e vicina a un canale idrico. In epoca romana questa zona non era adatta all'abitazione e all'agricoltura. Datazione delle monete e contesto storico della conquista della Britannia Il tesoro di Bunnik è composto da 44 stateri d'oro attribuiti al re britannico Cunobelino, 72 aurei d'oro e 288 denari d'argento, datati approssimativamente dal 200 a.C. al 47 d.C. Le monete più recenti del tesoro, coniate nel 46-47 d.C., includono denari d'argento e due aurei d'oro con conio abbinato dell'imperatore Claudio. I loro coni identici suggeriscono che facessero parte di un singolo lotto, probabilmente distribuito come paga militare. Le condizioni incontaminate di queste monete implicano inoltre che siano state sepolte poco dopo l'emissione, non avendo visto alcuna circolazione a causa del loro utilizzo come pagamento militare. Gli stateri d'oro portano il nome del re Cunobelino (c. 5-40 d.C.) della tribù dei Catuvellauni, considerato il re celtico britannico più longevo. Quattro di questi stateri sono considerati emissioni postume, probabilmente coniate dai successori di Cunobelino, Togodumno e/o Carataco, intorno al 43 d.C. L'analisi di John Sills rivela un'ampia gamma cronologica per questi stateri celtici, suggerendo che il tesoro non fu assemblato selettivamente in base alla qualità, al contenuto d'oro o al peso. Ciò suggerisce che gli stateri furono rimossi dalla circolazione in un singolo evento, coerente con l'ipotesi che il tesoro rappresenti il bottino della prima conquista romana della Britannia sotto Aulo Plauzio (43-47 d.C.). Gli stateri potrebbero essere stati distribuiti all'esercito come un donativo, un dono in denaro spesso dato ai soldati dell'esercito romano come ricompensa dopo una campagna di successo. Nel 43 d.C., l'imperatore Claudio nominò Aulo Plauzio a capo dell'invasione romana della Britannia, ufficialmente intesa a reintegrare Verica, il re esiliato degli Atrebati e alleato romano. Verica era stata probabilmente rovesciata da Togodumno e Carataco, figli e successori del re Cunobelino. Plauzio comandava quattro legioni supportate da circa 20.000 truppe ausiliarie, tra cui Batavi provenienti da quella che oggi è l'Olanda. Plauzio sconfisse prima Carataco sul fiume Medway, poi Togodumno sul fiume Tamigi, in entrambi i casi con l'aiuto delle forze batave, che riuscirono ad attraversare a nuoto questi fiumi con l'armatura completa. Dopo aver consolidato la sua posizione, Plauzio inviò un messaggio a Claudio, informandolo che poteva attraversare. Claudio lo fece con stile, proprio come Giulio Cesare nel 55-54 a.C., con elefanti da guerra e artiglieria pesante. Quindi assicurò il territorio come provincia romana di Britannia e nominò Plauzio come suo primo governatore. In seguito, Plauzio celebrò un trionfo a Roma insieme all'imperatore Claudio. La composizione del tesoro suggerisce fortemente un collegamento con la conquista della Britannia. In base alla posizione del sito di ritrovamento all'interno della regione del Limes, è probabile anche un collegamento militare. Questa regione è nota come Limes della Bassa Germania, il confine settentrionale dell'Impero romano, che attraversa i Paesi Bassi da Zevenaar nella provincia di Gelderland, attraverso la provincia di Utrecht, fino a Katwijk nella provincia di Zuid-Holland. Il Limes della Bassa Germania ha svolto un ruolo cruciale nella comunicazione e ha servito come hub logistico chiave per la conquista della Britannia. Analisi e confronto L'unico altro statere di Cunobelino noto nei Paesi Bassi è stato trovato sulla spiaggia vicino a Katwijk. È trafitto e probabilmente è stato utilizzato come pendente. Il tesoro di Bunnik è il primo ritrovamento di monete nei Paesi Bassi (e nell'Europa continentale) a contenere sia monete britanniche che romane. Questo tipo di tesoro misto è raro anche in Gran Bretagna. L'unica scoperta paragonabile è il tesoro di Helmingham Hall del 2019 nel Suffolk, in Inghilterra, che includeva anche denari romani d'argento, aurei d'oro e stateri d'oro britannici del re Cunobelino. Questa scoperta è stata scoperta anche dai metal detectoristi, seguiti da ricerche archeologiche, che devono ancora essere pubblicate. Entrambi i tesori contengono monete datate da circa il 200 a.C. al 46-47 d.C., tra cui un denario del re Giuba I di Numidia. E sebbene il numero di monete repubblicane nel tesoro di Helmingham Hall sia significativamente più alto rispetto al tesoro di Bunnik, la percentuale relativa al totale è simile. La tabella seguente confronta i tesori di Helmingham Hall e Bunnik in termini sia di numeri che di percentuali. Table 1 Table 1: Overview of the number of coins and percentages from the Helmingham Hall (HH) and Bunnik (Bu) hoards. Ar = silver, Au = gold. Mentre il tesoro di Helmingham Hall contiene più monete d'argento della Repubblica, il tesoro di Bunnik ha una percentuale maggiore di oro, che rappresenta un maggiore potere d'acquisto. Nel primo secolo, un soldato dell'esercito romano guadagnava 225 denari all'anno (soldato di un ausiliario: 187,5), pagati in tre stipendi, a gennaio, maggio e settembre. Un aureo d'oro valeva 25 denari. Il valore esatto di uno statere d'oro è sconosciuto, ma possiamo fare una stima del valore in denari, quando mettiamo in relazione il peso e il contenuto in oro sia degli stateri che degli aurei nel tesoro di Bunnik. I 72 aurei, con un contenuto in oro di circa il 99%, hanno un peso medio di 7,71 g. Il contenuto in oro degli stateri è di circa il 41,5%. E il peso medio dei 42 stateri è di 5,41 g e di 1,33 g per i 2 quarti di statere. Il valore in denari per tipo di moneta nel tesoro di Bunnik è elencato di seguito: Tabella 2: Conversione del tipo di moneta nel tesoro di Bunnik in peso, percentuale di oro e valore in denari. Con questi valori in denari per tipo di moneta, possiamo ora calcolare il numero totale di denari in entrambi i tesori di monete e gli stipendi annuali equivalenti di un soldato: Interpretazione Non è possibile determinare il motivo esatto per cui il tesoro di Bunnik fu nascosto. Tuttavia, si possono trarre alcune conclusioni dalla composizione e dalle dimensioni del reperto, nonché dal luogo in cui fu sepolto. Il tesoro, come descritto in precedenza, è composto da tre parti: stateri d'oro britannici, aurei d'oro romani e denari d'argento. Gli stateri d'oro potrebbero rappresentare un bottino di guerra associato alla conquista iniziale della Britannia sotto Aulo Plauzio (43-47 d.C.), probabilmente distribuito come un donativo, un dono in denaro comunemente dato ai soldati romani come ricompensa dopo una campagna di successo. Gli aurei romani e i denari d'argento sono probabilmente collegati a pagamenti militari (stipendia). A differenza del tesoro di Helmingham Hall, le dimensioni relativamente grandi del tesoro di Bunnik, sia nel numero di monete d'oro che nell'equivalente di stipendi annuali, suggeriscono che si trattasse più probabilmente di un pagamento a un funzionario di alto rango (come un centurione) piuttosto che a un soldato. All'epoca, un centurione guadagnava uno stipendio annuo significativamente più alto: 3.375 denari (centurione di una coorte di auxilia: 937,5 denari). Non possiamo inoltre escludere la possibilità che il tesoro di Bunnik appartenesse a un gruppo di individui piuttosto che a una singola persona, ad esempio un gruppo di soldati e le loro famiglie. Un'altra possibile ragione per l'occultamento del tesoro potrebbe essere un'offerta (religiosa) fatta da un individuo o da un gruppo, forse come espressione di gratitudine per un ritorno sano e salvo dopo la prima fase della conquista romana della Britannia (43-47 d.C.). La composizione, la datazione e la distribuzione spaziale limitata delle monete indicano probabilmente una deposizione singola e deliberata. Il luogo del ritrovamento è sorprendente: lontano dall'abitazione e in una zona umida lungo un canale. Sulla base di ciò, l'interpretazione come una deposizione rituale o un ritrovamento nascosto per qualche altro motivo e non più recuperato è la più ovvia. Conclusione e future pubblicazioni Il tesoro di Bunnik del 2023, come quello di Helmingham Hall del 2019, è probabilmente legato alla fase iniziale della conquista della Gran Bretagna sotto Aulo Plauzio (43-47 d.C.). Anche le date delle monete più recenti nel tesoro, sia gli stateri britannici (circa 43 d.C.) sia le monete romane (46-47 d.C.), lo indicano. Infine, anche la presenza di aurei identici a quelli die e il luogo del ritrovamento nel contesto del confine settentrionale dell'Impero romano (il Limes germanico inferiore) supportano questa conclusione. Sebbene il motivo esatto della sepoltura rimanga incerto, le dimensioni del tesoro, equivalenti a quasi 11 anni di stipendio di un soldato, suggeriscono che fosse probabilmente associato a un funzionario di alto rango, come un centurione, o forse a un gruppo di soldati e alle loro famiglie, piuttosto che ai risparmi di un singolo soldato. Potrebbe essere stata una deposizione rituale, la ricchezza di un centurione o monete nascoste per qualche altro motivo e mai recuperate. Comunque sia, il tesoro di Bunnik lascia ancora spazio all'immaginazione. Il tesoro è registrato presso PAN (Antichità portatili dei Paesi Bassi, ID tesoro: PAN-S-280), NUMIS (Numismatic Information System della De Nederlandsche Bank, ID tesoro: NUMIS-1175412) e il progetto Coin Hoards of the Roman Empire (Ashmolean Museum e Oxford Roman Economy Project, ID tesoro: CHRE-21255). Fonte 3: https://www.theguardian.com/uk-news/2025/jan/27/hoard-of-coins-dating-from-roman-conquest-of-britain-found-near-utrecht Antiche monete britanniche trovate in un campo olandese, probabilmente bottino della conquista romana Gli archeologi salutano la scoperta di un tesoro molto raro contenente 44 monete d'oro recanti il nome del re celtico Cunobelino Un tesoro di monete britanniche con l'iscrizione del re Cunobelino e rinvenuto in un campo olandese è stato identificato come molto probabilmente bottino di guerra di un soldato romano della conquista della Britannia. Le 44 monete d'oro, note come stateri, sono state scoperte insieme a 360 monete romane da due archeologi amatoriali con metal detector in un campo a Bunnik, vicino a Utrecht. Si ritiene che le monete siano state date come paga militare. Gli stateri portano il nome del re celtico britannico noto anche come Cunobelino, immortalato da Shakespeare come Cimbelino nell'omonima opera teatrale, che regnò tra il 5 e il 40 d.C. nel sud-est della Britannia. L'analisi di quella che è la prima collezione di composizione mista rinvenuta nell'Europa continentale suggerisce che le monete furono deliberatamente sepolte in una fossa poco profonda e conservate in una borsa di stoffa o di pelle. Si dice che le monete, che sono state rinvenute a meno di 30 cm sotto la superficie del terreno, ammontino a ciò che sarebbero stati 11 anni di salario per un normale soldato romano. Quattro degli stateri britannici sono considerati emissioni postume, probabilmente coniate dai successori di Cunobelino come sovrano della tribù dei Catuvellauni, i fratelli Togodumnus e Caratacus, approssimativamente nel 43 d.C. L'ampia gamma cronologica delle monete suggerisce che non furono selezionate in base alla qualità, al contenuto d'oro o al peso, ma rimosse dalla circolazione in un singolo evento, coerente con il fatto che fossero bottini della prima conquista romana della Britannia sotto il generale Aulo Plauzio (43-47 d.C.). Le monete potrebbero essere state distribuite all'esercito come un donativo, un dono monetario spesso dato ai soldati dell'esercito romano come ricompensa dopo una campagna di successo, secondo il Museo nazionale olandese delle antichità di Leida, dove sono esposte. Delle monete romane, 72 sono aurei d'oro, una valuta di alto valore, e 288 sono denari d'argento. Risalgono approssimativamente al 200 a.C. al 47 d.C. Le monete più recenti del tesoro, coniate nel 46-47 d.C., recano il ritratto dell'imperatore Claudio. I segni identici di quelle monete suggeriscono che siano state coniate come parte di un unico lotto. Tra i pezzi d'argento ci sono monete romane dell'epoca di Giulio Cesare e una raffigura Giuba, il re di Numidia nell'Africa nord-occidentale, l'attuale Algeria. La scoperta è stata fatta da Gert-Jan Messelaar e Reinier Koelink nell'ottobre 2023. Hanno scoperto 381 monete e un secondo scavo da parte dell'Agenzia per il patrimonio culturale dei Paesi Bassi ne ha scoperte altre 23. "Abbiamo aperto una bottiglia di champagne", ha ricordato Messelaar della scoperta originale. "Non si trova mai una cosa del genere". L'area in cui sono state scoperte le monete era un sito da cui i Romani si erano preparati per il primo attraversamento verso la Gran Bretagna. Ora sembra che fosse anche un'area in cui le truppe conquistatrici tornavano una volta tornate sulla terraferma. La fossa in cui probabilmente sono state sepolte le monete sarebbe stata scavata in una zona fradicia e vicina a un canale idrico che non sarebbe stato adatto per l'abitazione e l'agricoltura. Anton Cruysheer, della Utrecht Landscape and Heritage Foundation, ha affermato: "Questa è la prima volta che vengono trovate prove fisiche del ritorno delle truppe. Apparentemente sono tornate con ogni genere di cose. Questa è una nuova informazione". La Gran Bretagna era composta da diversi regni separati prima che Claudio ordinasse ad Aulo Plauzio di invadere con una forza di quattro legioni rinforzate da altri 20.000 soldati ausiliari. Carataco e Togodumno avevano guidato gli attacchi contro la tribù degli Atrebati, che aveva legami politici e commerciali con i Romani, estendendo l'area di influenza dei Catuvellauni, antiromani, più a ovest rispetto alle loro terre natali a nord del fiume Tamigi.
    5 punti
  3. tutti di bella e fresca qualità, tiratura di Verona come da firma del grande Maurizio Raybaudi, grande maestro della RSI e di tutti i soprastampati mondiali
    3 punti
  4. E' stimato RRR un esemplare di tetradrammo della prima monetazione di Siracusa, con al diritto quadriga al passo ed al rovescio piccola testa forse di Aretusa in circolo ed in quadrato incuso quadripartito . Sarà l' 11 Febbraio in vendita Hirsch 395 al n. 1041 .
    2 punti
  5. Al di là dell'aspetto putramente passionale da collezionisti, questo ritrovamento è davvero eccezionale. E dovrebbe sottolineare, a chi ancora non lo crede, che le monete sono in tutto e per tutto dei documenti archeologici e l'importanza di salvaguardare l'integrità del contesto in cui sono state ritrovate.
    2 punti
  6. Giuseppe orgoglioso di essere stato un tempo quel giovane S. Ten. AArs ..grado ancor vivo e non dimenticato perché su quelle buste vergato a mano da una cara a me e oggi perduta figura ( mia mamma). Distinti saluti e ad Maiora ggc
    2 punti
  7. Stavolta ho cercato di essere più rigoroso per rendere la soluzione eventualmente riproducibile qualora abbia un buon effetto di pulizia delle monete. In un piccolo contenitore di plastica ho messo 100 g di acqua, 50 di aceto bianco e 15 di succo di limone. Come la precedente volta, per prudenza metterò inizialmente solo un campione ridotto di monete in coppie (una peggio ed una meglio conservata) di 4 composizioni e vedremo cosa accade. Se gli esiti fossero positivi procederò con quantità maggiori di monete. Ecco la foto delle 8 monete "cavia", da sinistra sono in rame-nickel, alluminio-bronzo, rame-alluminio-nickel e l'ultima a destra in ferro ricoperto di rame. Più tardi se riesco a pulirle mostrerò i risultati, conto di tenerle circa 8 ore a bagno.
    2 punti
  8. Inizio oggi la seconda puntata con i soprastampati ordinari di Verona, inserisco in progressione
    2 punti
  9. Oggi posto queste ultime varietà di Roma, partendo da la variante "TALIANA" mancante della I, Sassono 25/28 i e per seconda e ultimala varietà "REPUBPLICA" una P al posto della seconda B
    2 punti
  10. Ciao, da quanto comunicano le foto, il mio parere è che si tratti di una moneta non coniata ma prodotta per fusione. Resto come te in attesa di ulteriori interventi in proposito. ANTONIO
    2 punti
  11. Volevo sapere cosa ne pensate voi di questa raccomandata e magari avere qualche informazione in merito. Grazie.
    2 punti
  12. Assumendo che sia la tipologia senza lettere e simboli nel campo, io non ne distinguo almeno, casomai riferiscilo tu, sarebbe la moneta RIC VIII Constantinople 120 coniata fra il 351 e il 354
    2 punti
  13. Salve. Ho pensato di aprire una discussione sui gettoni di cui è nota una coppia o una serie di tre o più controvalori diversi, che ospiti anche eventuali gettoni dello stesso controvalore ma di materiale diverso. Al via con i tre gettoni della serie Fonderie Necchi di Pavia. Meleto ha trovato un gettone in bronzo della stessa azienda (sorta nel 1835) emesso agli inizi della sua attività, quando si chiamava Fonderia Necchi come indica la legenda sul dritto, dove il fiore a sei petali non è coniato ma sbalzato sul tondello. Sul rovescio il bronzo presenta una stellina pentafilla sopra la cifra-controvalore che è di dimensioni inferiori ma di stile molto simile a quella sul gettone di ottone. Dalla storia della Necchi di Pavia risulta che l’azienda ha mantenuto la denominazione “Fonderia” fino al 1907, e che dopo il 1907/1908 ha assunto quella di “Fonderie” quando si costituì come "Società Anonima Fonderie Ambrogio Necchi". Di particolare interesse la segnalazione da parte di Meleto di un articolo a firma di Novella Vismara sul Bollettino di società pavese di Storia patria dell'anno 2020 (a. CXX), dove tra i gettoni della raccolta dei Musei civici di Pavia ne viene descritto uno in bronzo della Fonderia Necchi di controvalore 10, per il resto identico a questo. Quindi anche i gettoni della “Fonderia Necchi” possono entrare a buon diritto in questa discussione per la certezza dell’esistenza della coppia di controvalori 5 e 10, ed eventualmente anche del controvalore 20 che potrebbe saltar fuori in futuro. Per i riferimenti v. https://www.lamoneta.it/topic/206276-gettone-fonderia-necchi-pavia/#comment-2281253 apollonia
    1 punto
  14. Valleris Giuseppe nasce a Moncrivello in provincia di Vercelli il primo gennaio del 1853. Partito da Sottotenente, nel 1888 ottenne i gradi di Maggiore nel 5°Reggimento Fanteria. Nel 1894 fu promosso Tenente Colonnello per poi essere nominato Capo di Stato Maggiore della Divisione Firenze (30/01/1896). Nello stesso anno venne trasferito in Africa nelle Regie Truppe d'Africa in qualità di Stato Maggiore. Promosso Colonnello nel 1897, nel 1901 passò al comando del 23° Reggimento Fanteria. Nel 1903 col grado di Maggiore Generale, venne posto al comando della Brigata Piemonte e fu Sotto Segretario al Ministero della Guerra (1906). Al comando della Brigata Calabria nel 1908, fu Capo del Reparto Intendenza dello Stato Maggiore e Giudice del Tribunale Supremo di Guerra (1909). Tenente Generale il 23 dicembre 1909, fu al comando della Brigata Livorno il 16 gennaio 1913 e Comandante del 2°Corpo d'Armata (3 maggio 1914). Venne promosso Generale di Corpo d'Armata il 1° febbraio 1923 e fu Vice Presidente del Comitato del Corpo Nazionale Volontari Ciclisti e Automobilisti. Muore a Torino nel 1933. Sono graditi ulteriori informazioni soprattutto di carattere postali. Grazie e buon pomeriggio a tutti.
    1 punto
  15. Ok pensavo fossero tra i miei ,ma sono su quelli di @fapetri2001,visto imparato un'altra cosa. Grazie
    1 punto
  16. DE GREGE EPICURI @lucerioCredo sia: QUICUMQUE (VULT) SAL(VUS) ESS (E) TOL (LAT) C(RUCEM) SU(AM) (ET) SEQ(UATUR) ME. "Chi vuol essere salvo, prenda la sua croce e mi segua."
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  17. Il 2€ cc FS tira sempre, a maggior ragione se di argomento così nazional-popolare (come già successo in passato per altre monete, come dettto)
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  18. Si è come dici tu, fanno eccezioni le cose di valore universale tipo la pizza. I pochissimi rivenditori che sono riusciti a riprenderla guarda a che prezzi la vendono, elevatissimi se si pensa che è una moneta non proof e non in argento.
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  19. Il Catalogo-Prezziario Montenegro ,accanto a ciascuna moneta, indica la classificazione che rimanda al libro studio specifico su quella monetazione. odjob
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  20. In effetti sì, o non è così ? Ognuno di noi è nativo o vive in una determinata regione e si aspetta che la propria sia bella e ben rappresentata a livello enogastronomico ( le più belle secondo me sono il Molise ed il Lazio ). Poi appena un collezionista si intende di enogastronomia o fa un lavoro attinente al settore ecco che nota certi dettagli.
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  21. Confermo, e aggiungo che diventata nel suo piccolo una moneta CULT.
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  22. Estimate : 5000 EUR @didrachm, minimum bid : 4000 EUR
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  23. Si é in programma anche l’acquisto di un libro dettagliato sull’argomento, ma anche qui devo capire quale sia quello valido da prendere. Alla fine ho ordinato il montenegro 2023 trovato a pochi € poi valuteró cosa prendere nello specifico per la parte della sardegna
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  24. Gentil fapetri2001, orgoglioso Bersagliere battagliero, grazie per la stimolante risposta e per le incisive sue parole, da me approvate in toto, a quelle mie puntualizzazioni di tempo e di luogo. Orgoglioso del passato e non immemore oggi di quel grado vergato allora su quelle buste dalla mano di una persona a me cara e oggi perduta ( mia mamma). Distinti saluti e ad Maiora ggc
    1 punto
  25. .... Brrrr.. cimiteriale.. pure colore seppia.
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  26. Eid Mar Auctions GmbH > Auction 8 Auction date: 9 February 2025 Lot number: 20 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Greek Islands off Thrace, Thasos, Circa 463-449 BC. AR Stater (21 mm, 8,15 g.). Group Ic. Ithyphallic satyr advancing right, carrying off protesting nymph, her hand showing all five fingers. Rev. Quadripartite incuse square. SNG Ashmolean 3660; SNG Copenhagen 1010, Le Rider, Thasiennes 5. SNG Delpierre 822. About extremely fine, struck on a high relief with an excellent grade of the silver. Rarer example from the group Ic perfectly displaying the transitions in style between the typically archaic of the group Ib and the high classical of group II. Instead of V-shaped hand are clearly visible five fingers of the both hands which is even rarer (there are examples where the protesting hand is with five fingers but the second hand is still v-shaped). Very well proportioned bodies with fine portrait of the Satyr full of determination and slightly advanced hair-style according to the clearly archaic type, the Nymph still posses a hair-style near to the archaic, formed by a series of dots. The Satyr is of particulary fascinating and defined muscular body, an impressive biceps and clearly defined breast where even the nipples are perfectly visible over the leg and the stomach of the tightly grabbed Nymph. Estimate: 500 EUR Starting price: 400 EUR ILLUSTRAZIONE: Scultura in bronzo, copia del ratto delle Sabine dal Giambologna conservato al Museo di Capodimonte, Napoli
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  27. Montenegro parte dal 1714 il Gigante dal 1796
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  28. Tre Scripula (dal peso) , epoca Bizantina VI°/VIII°sec.
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  29. Siete voi il tenente vero? Avete conservato tutto 😃 Salve😀
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  30. Ad ogni buon conto gli speculatori sono già all'opera , la 2 euro vespucci proof naviga già attorno ai 50-60 nodi. Pardon, euro.
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  31. Uno stato giudaico si comincio’ a formare a partire dal primi millennio aC, non vi sono riscontri archeologici di israeliti databili anteriormente all'undicesimo secolo a.C., con la fuoriuscita delle popolazioni degli israeliti dall'Egitto ove erano stati tenuti in schiavitu’. Tittavia nella regione vi erano gia’ citta’ abitate all’epoca, Jericho ad esempio che e’ considerata la piu’ antica città del mondo risultando gia’ abitata in modo continuativo dal X secolo aC
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  32. @carletto23 Infatti. I "nostri" giganti dell'AI hanno sprecato soldi e risorse a non finire, mentre gli altri hanno semplicemente fatto i conti con le loro ristrettezze e ci sono riusciti lo stesso. Ci spiano? Mah... allora un po' di Humor, che non guasta mai:
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  33. Sede Vacante 1740, Mezzo zecchino Roma, Muntoni 5 Si differenzia dagli altri Mezzi Zecchini Munt.6 e 7 in quanto la legenda al Dritto é la stessa dello Zecchino "NVTANTIA COR DA TV DIRIGAS" mentre quella tipica del Mezzo Zecchino è "VENI. SAN: SPIRITVS" Questo esemplare ritenuto dal Muntoni UNICO in quanto sconosciuto anche ai compilatori del CNI, è ovviamente lo stesso riportato nella sua opera, esitato per la prima volta alla Montenapoleone 4 e successivamente alla Nomisma 2009 (decisamente sottostimato.....)
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  34. Piemonte e ACI in esaurimento
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  35. La triste realtà è che alla zecca dove finiscano le monete, se in casa di veri collezionisti oppure da grossisti oppure da privati speculatori... non gliene frega nulla Ma la fidelizzazione del collezionista è una cosa diversa e qui non c'è proprio a causa delle modalità click day Basterebbe fare due abbonamenti annuali completi Uno con ori e uno senza ad esempio Almeno un migliaio di collezionisti li avrebbero sempre con continuità a mio parere. Poi che facciano il click day con la rimanenza (togliendo la grossa fetta data ai commercianti)
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  36. Ma delle belle opere in coincard qualcuna è realizzata da francesi? 🤣
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  37. e un ROMA doppia soprastampa, qui apro una parentesi, attenzione alle tante doppie soprastampe costruite ad ok, ne girano tantissime nel web e anche alle capovolte, in genere a tutte le varietà particolari
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  38. Seconda puntata , inserisco un pò di materiale sempre di Roma , soprastampa capovolta della serie ordinaria e degli Espressi
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  39. Finito l'embargo delle immagini ecco la moneta: 2€CC Francia 2025 "Museo del Louvre Parigi" 10.000 prove in un cofanetto, prezzo di emissione: 25 € - 5.000 prove verso in un cofanetto, prezzo di emissione: 25 € - 4 x 75.000 FDC in 4 diverse carte monetarie, ciascuna 8,6 cm x 5, 4 cm, prezzo di emissione 12€ cad. I temi delle 4 coincard sono: La Venere di Milo La vittoria di Samotracia La Gioconda Amore e Psiche
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  40. Eccovi un aggiornamento. Ho appena estratto le monete dal bagno in acqua e bicarbonato, le ho lavate in acqua corrente ed asciugate con un morbido panno in cotone. Il risultato non mi sembra male per tutti e tre i tipi di metallo. Per questo metterò una parte delle pile di monete che vedete nella prima foto, a bagno in questa soluzione, così non spreco il materiale che ho usato. Nei prossimi giorni proverò a fare la foto di altre monete da pulire con la seconda tecnica e vedrò cosa verrà fuori. Opinioni graditissime naturalmente. Ciao!
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  41. Buonasera a tutti, mi sbagliavo, non li ho tutti, mancherebbe il 4 magari smarrito nei miei traslochi. L'opera completa era di 90 fascicoli passati a 100 in corso d'opera, io ne ho 90 di schede. Posto qualche foto. Saluti Alberto
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  42. Gettone per il pagamento della tassa sul vino da introdurre attraverso una delle antiche Porte della città di Genova, emesso dalla Repubblica Ligure nel 1805. Ottone: 12,48 g, 38 mm. Il foro centrale serviva a impilare i gettoni inserendoli in un supporto verticale. La peculiarità del gettone sta nella raffigurazione delle lettere dell’alfabeto in circolo lungo tutto il bordo di una faccia, di cui ignoro lo scopo. Su alcuni gettoni di conto di Norimberga troviamo anche le lettere dell’alfabeto, distribuite però su cinque righe (https://en.numista.com/catalogue/exonumia377386.html). apollonia
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  43. E’ uno di quei Convegni che consiglio sempre anche perché il collezionismo si coniuga con amicizia e rapporti umani, e non e’ affatto scontato, anzi … Bellissima poi l’immagine con Attilio Maglio di quando venni a trovarvi …
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  44. AA.VV., La monetazione di Federico II nel Regno di Sicilia. Catalogo della mostra. 1994.
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  45. Antonino Giuffrida, "Il sistema monetario siciliano e la zecca di Messina"
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  46. Finalmente sono rientrato in possesso del 100mm macro che avevo prestato alla morosa Ecco le mie foto, non me ne voglia @Alberto Varesi ma le danno più giustizia rispetto a quelle del catalogo
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  47. Ciao a tutti, possiedo questo Follis di Basilio II classe 1, peso 16 grammi 35 mm diametro, con variante quarta riga con legenda inedita (provenienza Asta Nummus et Ars). Dovrebbe essere una variante molto rara se non unica della quale vi chiedo conferma o comunque notizie in merito. Grazie a tutti
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