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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/23/25 in Risposte
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Gli ultimi arrivi Tallero senza data. Esemplare splendido al dritto, al rovescio il conio è stanco Tallero del 1607, condizione non eccelsa, ma millesimo rarissimo: 5 esemplari noti, di cui uno nella Collezione Reale, più altri 2 con data corrotta di difficile lettura. un bell'R4 Tallero del 1613. Un R5. In tutto sono noti 2 esemplari5 punti
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Che la disposizione dei pallini dello stemma del Portogallo può essere diversa e nei modi più disparati,a mio avviso non si può parlare di variante,ma sono semplici curiosità o varietà...4 punti
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Salve. Come annunciato nella discussione La battaglia di Pavia nelle stampe in “Altre forme di collezionismo”, descrivo qui la medaglia in tema presentata all’Asta Varesi 68 e la sua storia (https://www.frisione.it/Data/Sites/1/media/aste/asta_68/6_Pavia.pdf). L’esito della battaglia di Pavia del 24 febbraio 1525 che ha condizionato gli assetti politico/territoriali in tutta Europa nei decenni successivi ebbe un notevole richiamo anche in opere letterarie, in numerose incisioni e xilografie e in alcuni dipinti. Tra tutta la produzione artistica spiccano gli arazzi conservati presso il Museo di Capodimonte di Napoli. La battaglia venne ricordata anche con una medaglia, estremamente rara, apparsa in un’asta svizzera Scheizerischer Bankverein, Numismatische Abteilung, Auktion 37, 24-27 gennaio 1995, Basilea, n. 2419. La medaglia proviene dalla collezione del Conte Weiland Arthur von Enzenberg, dispersa a Praga nell’asta Gerhard Hirsch e Otto Helbing Nachfolger del 15 novembre 1934, descritta al lotto n. 87. Questa medaglia era presente anche nella collezione del Barone Adalbert von Lanna che andò dispersa a Berlino nell’asta Rudolph Lepke nei giorni 16-19 maggio 1911 al n.642 e nella collezione dell’Arciduca Sigismondo d’Austria, dispera nell’asta Adolph Hess a Lucerna 14 novembre 1933 al n.56. Un altro esemplare è apparso nell’asta n. 17 Auktionshaus H.D. Rauch di Vienna del 31 ottobre 1975 al n.481. Inoltre dalla bibliografia consultata risulta un altro esemplare nella collezione del Principe Wihelm Albrecht di Montenuovo venduta a Francoforte da Adolph Hess nel 1880-1886 descritta nel listino del 1881 al n.578. Medaglia (57,99 g; 59,99 mm); 1525 D/ •CHRVS •REGIT•ANIMAS•HAEC•REGNA•CAROLVS•VSVS•EST•POPVLI Busti di fronte di Carlo V a sinistra e Ferdinando I imberbe a destra, posti entro un tempietto trionfale riccamente decorato, di disegno rinascimentale, a cupola con occhio centrale sorretta da quattro colonne. Ai lati delle colonne in primo piano due soldati con fiaccola. In esergo un Genio alato di fronte tra l’aquila imperiale a destra e lo stemma d’Austria a sinistra su cartigli. R/ •DNS•DISSIPAT•POPVLOS•QVI•BELLA•VOLVNT•ET•SIBI•IPSIS•CONFIDVNT Vista prospettica dei luoghi della battaglia: al centro il Parco visconteo racchiuso dal muro orientale, occidentale e settentrionale; in basso è raffigurata la Certosa, più sopra il castello di Mirabello e più in alto la Torretta. Il parco è attraversato da un corso d’acqua (probabilmente la Vernavola), al di sopra ci sono tre personaggi coronati in corrispondenza dei tre stemmi araldici (sono i tre sovrani che erano presenti sul campo di battaglia e precisamente il re di Scozia, il re di Navarra e quello di Francia. A destra le truppe imperiali respingono quelle francesi. A destra gli accampamenti francesi con alcuni soldati caduti, le artiglierie in posizione per bombardare la città. Al centro della battaglia i trinceramenti francesi al di sopra dei quali è rappresentata Pavia con le mura e al centro del perimetro il castello visconteo. Più in alto il Ticino e l’isola formata dal Gravellone, il Borgo Ticino, con a sinistra lo stemma francese a indicare la posizione delle loro truppe, collegata alla città dal Ponte Coperto e da un ponte provvisorio a monte. Sullo sfondo le colline dell’Oltrepò. La base d’asta della medaglia estremamente rara (Ag: 57,99 g; 59,99 mm; grado di conservazione BB) era di 6.500,00 EUR ed è stata aggiudicata a 6.800,00 EUR (Numero offerte: 2). Esemplare in buone condizioni nonostante la rimozione maldestra di un appiccagnolo che, a nostro avviso, nulla toglie al fascino e alla bellezza di questo esemplare. La medaglia non è datata e venne indicato il 1525 nel catalogo d’asta. È stata voluta probabilmente da Ferdinando I che in quelle circostanze aveva inviato reparti di cavalleria in rinforzo alle truppe imperiali che si accingevano a rompere l’assedio. La sua produzione è stata affidata a Conz Welcz, incisore della Boemia attivo a Joachimsthal, 1527-1553. ( https://www.nga.gov/collection/artist-info.5541.html ). apollonia3 punti
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Assisi é una cittadina magica. Mi ha sempre rilassato e mi ha fatto vivere in una dimensione diversa. Bellissima Assisi. Non la scorderò mai. Come mai scorderò quella basilica di San Benedetto a Norcia distrutta insieme a case abbandonate e mezze andate... L' Umbria é bellissima, mi ricorda tante cose, ma anche quelle tragiche. Un abbraccio va anche alla popolazione di Norcia che tanto mi ha colpito nel volersi rimettere in gioco. ❤️ (Scusate l' OT)3 punti
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Oggi su di un banchetto una scatola di scarpe piena di biglietti tedeschi logori/molto logori di grandi dimensioni ad un euro, quasi tutti del periodo dell'inflazione della Repubblica di Weimar, praticamente i soliti già visti e molto ripetuti. L'unico biglietto che ha attirato la mia attenzione, che all'inizio avevo scambiato per un depliant pubblicitario dell'epoca , questo dieci milioni di marchi (emissione locale) dell'agosto del 1923 della città di Duisburg (in italiano Duisburgo) storica città attualmente della Renania. Carta consistente filigranata per esteso formata da rombi posti a spina di pesce, avrebbe perso il suo valore il 31 dicembre del 1923. E' raffigurata una delle tante acciaierie, vanto della città, tutte completamente distrutte dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale. (cm. 19 x cm. 11) (cliccarci sopra per ingrandire)3 punti
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Buongiorno, segnalo che venerdì 21 marzo sarò ospite del Circolo Numismatico Ticinese con la conferenza "Committenza e finalità del riconio della medaglia pontificia nel XVII secolo". Verranno discusse brevemente le riconiazioni di medaglie papali degli Hamerani e del Mazio; si passerà quindi alla presentazione di casi in cui le medaglie del XVII secolo furono riconiate anni dopo la prima tiratura (commissionata dalla Camera Apostolica) oppure addirittura dopo la morte del pontefice effigiato. Verranno analizzate inoltre le richieste per tali medaglie, il loro impiego nei cerimoniali e la scelta dei tipi oggetto di nuova tiratura. Cordiali saluti, Antonio Rimoldi2 punti
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Il quotidiano Il Foglio pubblica una bella intervista a Laura Cretara, come tutti sanno autrice della faccia nazionale italiana della moneta da 1 euro con l'Uomo Vitruviano, nella quale l'artista ripercorre le tappe della sua carriera: https://www.ilfoglio.it/cultura/2025/02/22/news/laura-cretara-con-le-mie-monete-ho-riscattato-anche-le-donne--7448054/ Un plauso a Il Foglio, per una delle rare volte in cui la stampa generalista si occupa di numismatica in modo serio e approfondito... chapeau petronius2 punti
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In foto abbiamo il confronto tra due banconote da 1000 lire Verdi 2ºtipo. Questa tipologia è da sempre presa di mira da alterazioni a causa del suo contrassegno molto facile da scolorire. Oggi voglio rivolgere l’attenzione verso una variante che più volte ho visto in giro, facile da riprodurre e che può ingannare anche i più esperti. Mi riferisco alla variante “Contrassegno decentrato”. In alto come potete osservare vi è un biglietto assolutamente genuino che presenta il classico contrassegno a medusa. Sotto invece la presunta variante che dovrebbe prevedere il contrassegno stampato per errore decentrato rispetto al suo naturale luogo di collocamento. Peccato che in questo caso (e nella maggior parte dei casi che ho potuto visionare), si tratta di alterazioni postume. Vi svelo alcuni trucchetti per poterlo capire. Innanzitutto come prima cosa hanno scolorito il contrassegno originale e come sapete dagli esperimenti dei mesi passati, di solito, in seguito a questi scolorimenti rimane sempre in minima parte visibile il fantasmino del contrassegno originale. Poi sul contrassegno sbiadito si è proceduto a stampare un contrassegno farlocco e ciò lo si può subito intuire grazie al confronto con l’originale. I dettagli infatti risultano totalmente impastati e poco veritieri. Da considerare che ho visionato contrassegni contraffatti fatti molto meglio rispetto a quello in foto, probabilmente sfruttando una stampa laser, quello della foto sembra quasi un timbro per quanto è poco dettagliato. Infine un elemento importantissimo da tenere sempre in considerazione: in questa tipologia il contrassegno veniva stampato in un’unica fase insieme al numero di serie, dunque se fosse stato davvero un errore genuino anche il seriale dovrebbe presentarsi a posto in modo decentrato.* FONTE *Se non sogni non voli…, Gianni Fina, 20132 punti
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Buonasera potrebbe essere un quattrino di Mantova Francesco II Gonzaga 1484-1519 con Virgilio e crogiolo2 punti
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Manco a farla apposta, al TG ora hanno fatto un servizio su Norcia e su tutto quel che ho espresso prima. A proposito: grandi anche i prodotti. Chiedo scusa se insisto OT2 punti
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Lo stile del ritratto è avvicinabile a quelli che troviamo in alcune mezze silique del Sirmium Group, di orizzonte balcanico, si, ma di epoca ostrogota o iummediatame te successiva prima della cancellazione dei Gepidi da parte del Longobardi. Queto esempio viene da NAC auc. 100 2017 nr 780 EX NAC 75, 2013 4242 punti
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A me personalmente non dicono nulla e non ci trovo nessun segnale subliminale, piuttosto trovo più interessante se al posto dei globetti ci siano dei quadratini,dei triangolini o ancora di più delle torrette, perché in questo caso è stato fatto un punzone apposta e un motivo potrebbe esserci...2 punti
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Conosco personalmente il collezionista che ha messo assieme la collezione, per anni in mostra nei suoi uffici milanesi. Molto curioso che le monete erano degli oggetti dalla forma fallica, non i tondelli che siamo abituati a conoscere nei cataloghi numismatici. E come vero simbolo del potere, più grande le dimensioni, più alto il valore 😂2 punti
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Mi ha fatto molto piacere trovare questa bella cartolina raffigurante una carica di Cavalleria del 15° Gruppo Squadroni Cavalleggeri di Lodi, gruppo in cui ho prestato servizio nel lontano 1978. La cartolina è indirizzata a un allievo della Reale Accademia Navale di Livorno, con data 6 dicembre 1915 in piena prima guerra mondiale. Scrive da Napoli, "l'amico volontario Adolfo". Volevo sapere se l'affrancatura ondulata è stata apposta a Napoli o a Livorno. Grazie2 punti
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L' annullo meccanizzato con "svolazzo" o linee ondulate e' stato apposto in partenza a Napoli il 6 XII 1915. Non ci sono annulli di arrivo. La cartolina illustrata è in tariffa cinque parole di convenevoli per l' interno. Bella reggimentale. Adolfo fu uno dei primi volontari, considerando che l'Italia entro' in guerra il 24 maggio 1915. Quando leggo queste cose .. spero sempre che se la sia cavata e che il nostro Eroe abbia avuto una vita felice. Caspita che cimeli, complimenti. Suggerirei una tematica filatelica di cartoline dei reggimenti di cavalleria.2 punti
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La storia del Sud America dopo l'indipendenza dei suoi paesi presenta molti spunti politici e numismatici interessanti. In particolare ci furono vari progetti o tentativi di unioni che non ebbero successo, di cui il più famoso è senza dubbio la República de Colombia, detta comunemente Gran Colombia, creata dal celebre Simón Bolívar come unione federale fra Colombia, Venezuela ed Equador fra il 1819 e il 1831. Ma per iniziare parlerò sinteticamente di un tentativo meno noto, quello della Confederación Perú-Boliviana. Esistita fra il 1836 e il 1839, era formata da tre membri: Stato Nord peruviano, Stato Sud peruviano e Stato Boliviano, di cui i primi due furono appositamente costituiti nel 1836. Il caos in cui versava il Perù fin dal 1835 a causa del colpo di stato del generale Felipe Santiago Salaverry culminò nel patto fra il presidente legittimo, Luis José de Orbegoso, e il presidente della Bolivia, generale Andrés de Santa Cruz, per unire le due repubbliche seguendo un sentimento diffuso fra molti politici influenti dell'epoca. Il progetto fu spinto anche da Simón Bolívar, che lo vedeva come una tappa verso l'unificazione con la Gran Colombia sulla via della formazione della Federación de los Andes, a sua volta concepita come base per una possibile futura unione politica dell'intero Sud America. Salaverry si scontrò con Santa Cruz, che aveva attraversato il confine peruviano-boliviano col suo esercito su richiesta di Orbegoso. Nella battaglia decisiva di Socabaya vinse Santa Cruz: Salaverry fu processato e condannato a morte per tradimento e insubordinazione. Il 28 ottobre si costituì la Confederazione Perù-Boliviana, di cui Santa Cruz era a capo con ampi poteri, retta con la costituzione del 1837. Stato Nord peruviano Stato Sud peruviano Stato Boliviano Ognuno dei tre aveva una monetazione a sè stante. 8 reales nordperuviano: 8 reales sudperuviano: 8 soles boliviano: Tutto finì per mano del maresciallo peruviano Agustín Gamarra, non ostile all'idea generale di unione ma contrario alla divisione del Perù, che insieme ai peruviani contrari a Santa Cruz e ai governi del Cile e dell'Argentina dichiarò guerra al governo della confederazione. L'Esercito Unito di Restauro, formato dall'esercito cileno e da truppe peruviane al comando di Gamarra e del generale cileno Manuel Bulnes, sconfissero l'armata della confederazione, composta dall'esercito boliviano e dalle truppe confederate peruviane, nella battaglia di Yungay a gennaio del 1839. Il 25 agosto Gamarra proclamò sciolta la confederazione e riunificato il Perù. Lo stesso Gamarra iniziò nel 1841 una guerra d'annessione contro la Bolivia, ma morì in battaglia. Ci fu un secondo tentativo nel 1880, quando i presidenti dell'epoca del Perù e della Bolivia idearono la federazione degli Estados Unidos Perú-Bolivianos fra i due paesi, ma il progetto non fu attuato a causa dei disordini provocati dalla Guerra del Pacifico contro il Cile.2 punti
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Moneta commemorativa d'oro Medaglia venezuelana del 1825 Medaglia colombiana del 18462 punti
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The Eagle and the George L'aquila ormai la conosciamo, è quella d'oro da 10 dollari. Il George in questione, è Washington, Padre della Patria, comandante in capo dell'esercito rivoluzionario, primo Presidente degli Stati Uniti, al cui nome è stata intitolata la capitale federale. Un monumento, insomma Ma che rapporto c'è tra i due? Secondo una leggenda di lunga data, il Direttore della Zecca di Philadelphia, avrebbe consegnato di propria mano a Washington 100 Eagles, poiché il Presidente era molto interessato alla produzione di monete d'oro, ritenute necessarie per aiutare il paese nei suoi sforzi commerciali in tutto il mondo. Si dice che Washington volesse che si iniziasse a coniare oro prima della fine del suo mandato nel 1797, e la Zecca raggiunse l'obiettivo con largo anticipo. La verità delle 100 monete consegnate al Presidente è stata contestata, e molti la considerano un mito infondato. Una delle ragioni per cui questa storia suscita dubbi, è che se Washington avesse voluto quelle monete, avrebbe dovuto depositare presso la Zecca una pari quantità d'oro, e non vi è traccia di questo nei registri della Zecca. Infatti, quando la Zecca iniziò a coniare le monete d'oro, e per molti anni ancora, lo fece soltanto per conto dei depositanti. Questo vuol dire che le monete d'oro venivano coniate solo se e quando qualcuno, privato o banca, forniva il metallo necessario, che poi veniva loro restituito in forma monetaria. E non risulta che Washington abbia mai fatto nulla del genere, anche perchè 100 dollari erano un sacco di soldi all'epoca, equivalenti a circa tre stipendi di un lavoratore medio, ed è improbabile che Washington abbia voluto impegnare così tanto. D'altra parte, è possibile che volesse usare queste monete come "pezzi di rappresentanza", e abbia trovato il modo di farle produrre. Questa ipotesi sarebbe supportata dal fatto che molte delle Eagles del 1795 giunte fino a noi hanno una finitura quasi prooflike, e sono in alta conservazione: questo renderebbe in qualche modo credibile la supposizione che Washington possa averle usate per scopi di rappresentanza, e che tali monete siano state coniate appositamente. A proposito di George Washington... oggi è il suo compleanno. E' nato infatti il 22 febbraio 1732, una data che gli americani conoscono bene, poiché viene insegnata loro a scuola, fin da bambini petronius2 punti
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Simón Bolívar, detto "el Libertador", è il più famoso personaggio politico e militare venzuelano e sudamericano, considerato ancora oggi da molti un grande eroe. Il suo sogno era l'unificazione politica del Sud America, con la formazione di un'entità in grado di impedire le rivalità fra i paesi nati dalla fine dominio spagnolo, e garantire la reale indipendenza del continente dalle grandi potenze dell'epoca. Nonostante le differenze d'epoca e contesto geografico è a mio avviso impossibile non fare un parallelismo con l'integrazione europea, che ha gli stessi obiettivi strategici, tanto che si potrebbe definire Simón Bolívar il Jean Monnet del Sud America. Nel 1816 Bolívar preparò la campagna di liberazione del continente con l'aiuto dei generali Urdaneta, Piar, Páez, Mariño, Nariño, Monagas e altri. Nel giro di un anno ottenne una serie di vittorie sulle forze realiste e proclamò la fondazione della República de Colombia ad Angostura il 17 dicembre 1819, come unione fra Venezuela e Nueva Granada (l'attuale Colombia), a cui in seguito si aggiunsero Ecuador e Panama. Al Congresso di Cúcuta del 30 agosto 1821 fu promulgata la costituzione del nuovo Stato e si stabilì la capitale a Bogotà. All'inizio il governo fu fortemente accentrato, per poter mantenere la massima unità nello sforzo indipendentista, e per questo una volta sconfitto il nemico comune affiorarono tensioni insanabili fra chi avrebbe voluto mantenere lo Stato nella forma unitaria (come Bolívar stesso, che lo concepiva quale membro della futura Federación de los Andes) e i federalisti. Sconfortato, Bolívar abbandonò il progetto e rassegnò le dimissioni da presidente della Grande Colombia il 4 maggio 1830. Già di fatto dissolta nel 1830, la repubblica fu sciolta formalmente il 19 novembre 1831 per secessione di Venezuela ed Ecuador. Il sistema monetario era basato su: Peso = 8 Reales (argento) Escudo = 2 Pesos (oro) ma nella realtà non si fece in tempo a completare l'unificazione del contante. La circolazione rimase composta dal peso unitario e da una gran varietà di monete, come i "cuartillos" di rame, i pesos pre-1772 e quelli degli standards del 1772 e 1786, "macuquinas" di diversi tipi e varie altre monete coniate da repubblicani e realisti durante le guerre d'indipendenza. 8 reales Nel 1819 fu proposta anche l'emissione di banconote per finanziare l'esercito bolivariano. Una certa quantità di biglietti di vari tagli fu stampata da Peter Maverick di New York, mossa sostenuta da Antonio Nariño ma osteggiata dal vicepresidente Francisco de Paula Santander. Non si arrivò a un accordo quindi alla fine non vennero mai emesse. https://www.numisubastas.com/IMAGES/ITEMS/149adec3-7a35-4e13-9b20-4203fee568a3_PH1.JPG?upd=20230830064706 Simón Bolívar Inti Illimani - Simón Bolívar (1973)2 punti
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Per gli amanti delle monete primitive africane una delle esposizioni piu’ rappresentative per tipologia e ricchezza di esemplari. In mostra a Lugano fino a settembre. Correda l’esposizione un catalogo scientifico molto ben redatto e illustrato ottima referenza per un settore ove vi sono pochissime pubblicazioni disponibili e per lo piu’ commerciali. L’originalita’ delle forme e la pregiata fattura dei fabbri africani rendono questi oggetti prodotti e utilizzati come monete di scambio particolarmente attraenti e affascinanti. Un settore numismatico per molti versi ancora poco conosciuto piu’ apprezzato dagli amanti dell’arte e del design che dai numismatici veri e propri.1 punto
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Appuntamento milanese filatelico numismatico a Novegro il 21-22 marzo 20251 punto
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Sto cercando di costituire una collezione di marenghi con buoni rilievi. Sono amante dalla moneta un pò "vissuta", l'idea che sia stata tenuta in mano e abbia vissuto la storia mi affascina. Poi ovviamente c'è il fattore economico, specialmente ora che sono in cerca dei 20 lire Vitt Em I, Maria Luigia, Napoleone e Murat, oltre lo splendido i prezzi diventano proibitivi. Vi aggiorno sui prossimi acquisti in collezione, spero di trovare dei buoni bb a prezzi umani.1 punto
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Buongiorno, chiedo il vostro aiuto per sapere se queste due piastre sono originali, nn ho I ponderali. Grazie1 punto
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Bene, in questi termini la richiesta può essere esaudita, con alcuni limiti su fatti, persone, etc. La ricerca sul tema parte con un saggio 'globale' che coglie i lineamenti principali e generici sul tema (La zecca di Napoli al tempo di Federico II), studio che ha ricevuto una valutazione scientifica che offendeva l'intelligenza del genere umano (sorvolo), con relativo imbarazzo del Direttore che stimo molto, per cui ho deciso di farlo partire su rivista divulgativa. Sulla scorta di ciò, ho avviato una ricerca serrata per confermare e arricchire quanto scritto nel primo saggio. A questo punto avrei potuto pubblicare un intero volume, ma ho preferito che ogni tema fosse singolarmente referato. Inoltre, siccome la ricerca prosegue con saggi continui, è parso necessario compilare i nuclei di fonti che fanno da vocabolario per i citati saggi e ricordo che comunque i tempi di referaggio comportano un anno generalmente. Ad esempio il terzo nucleo ha solo sei fonti, oggi, per cui non è stato ancora inviato.1 punto
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Bisognerebbe adesso fare un bel protocollo con tutte le monete postate fino ad ora!1 punto
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Ok! mi sono venute in mente le emissioni 'Sede vacante' del Vaticano, ma con la scritta 'REPUBBLICA ITALIANA' ho pensato ad un evidente errore di conio!1 punto
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Dal giornale pubblicato in occasione della mostra allestita al Castello Visconteo di Pavia dal 14 giugno al 15 novembre 2015 (1525 – 2015 PAVIA / LA BATTAGLIA /IL FUTURO NIENTE FU COME PRIMA WWW.LABATTAGLIADIPAVIA.IT 14 GIUGNO – 15 NOVEMBRE, CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA). Denaro prodotto durante l’assedio per il pagamento delle truppe mercenarie e altre esigenze. (segue)1 punto
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però pure la disposizione in quel modo, su una fila, è intrigante. comunque belle monete.1 punto
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Allora il tallero é buono, é un riconio recente zecca Vienna, particolarità nello scudo centrale due puntini sfalsati. É in buona condizione e credo una quindicina di euro li possa valere così. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F26S/30 La medaglia.1 punto
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Grazie, non ricordavo. Le sto postando per poter separare le originali dalle dubbie o peggio. Sono state prese ai tempi in vari negozi ma ai tempi non c’era internet ed il forum, purtroppo.1 punto
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Pienamente d’accordo. La varietà nella disposizione di quei puntini è semplicemente infinita… Da non considerare. Ormai stanno perdendo di importanza, rispetto a qualche tempo fa, perfino il numero delle torrette o le stesse aquile rovesciate, almeno in qualche millesimo.1 punto
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Si concordo e dipende anche moltk dal tipo di monete collezionate. Per monete antiche/classiche ove una bella patina e’ decisamente un plus un monetiere in velluto e’ una soluzione eccellente . Per monete contemporanee molte delle quali nascono gia’ incapsulate o superprotette le bustine in acetato o le capsule sono un’ottima soluzione per conservarle integre.1 punto
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Le immagini sono sfocate e poco chiare, comunque sembrano originali e anche in buona conservazione soprattutto la piastra di Francesco II, riesci a fare delle foto più nitide?...1 punto
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In questo francobollo da 30 lire dell'amministrazione militare jugoslava dell'Istria (1945 - 1947), e in un segnatasse ricavato sovrastampandolo, si vede il ponte ferroviario di Solcano / Solkan. L'infrastruttura si trova a poca distanza da Nova Gorica, nel tratto Jesenice - Trieste della Ferrovia del Carso, conosciuta in Italia come Transalpina, che è parte di un complesso di linee ferroviarie costruite all'inizio del XX secolo dall'Impero austro-ungarico allo scopo di migliorare i collegamenti fra l'interno e il porto di Trieste. Lo stesso ponte lo ritroviamo in secondo piano su una cartolina maximum con un francobollo jugoslavo del 1985 che commemora il decennale del Trattato di Osimo, con cui nel 1975 si chiuse definitivamente la questione di Trieste, e l'apertura nello stesso 1985 della "Strada del Sabotino" o "Strada di Osimo". Il trattato prevedeva fra le altre cose la costruzione di questa via che collega Nova Gorica all'area del Collio sloveno (Goriška Brda) passando per un tratto di 1,6 km in territorio italiano sul versante sud-ovest del monte Sabotino. La particolarità di questa strada è che anche ai tempi della Jugoslavia e prima dell'ingresso della Slovenia in UE era liberamente percorribile senza controlli, esattamente come quelle che attraversano i confini unionali interni di oggi (salvo le quasi sempre inutili sospensioni temporanee della libera circolazione). Il ponte in primo piano nella cartolina è dunque quello automobilistico, col tratto che comincia l'arrampicata sul monte. Mappa dell'area (a ovest l'Italia, ad est la Slovenia): Una mia foto del confine sulla strada:1 punto
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L'esimio PROF. DOTT. risolverà ogni vostro problema alla modica cifra indicata (in banconota vera).1 punto
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1915-18 DISTINTIVI PREVIDENZE DI GUERRA MILANO - UFFICIO II - COMITATO ASSISTENZA1 punto
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1917 OSPEDALE MILITARE TERRITORIALE N.10 D. Figura simbolica dell'assistenza in atto di sollevare un soldato ferito; sullo sfondo campo di guerra. R. In alto la croce rossa smaltata in campo bianco. Nel campo, in tre righe: OSPEDALE MIL. TERR. N. 10 - MONTEROSA - MILANO. Rifer. Le rivendicazioni Italiane del Trentino... n. 4251 punto
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Esempio sbagliato: è ovvio che ora chi ce l'ha e decide di venderla la vende a prezzo di mercato. O tu, per fare un esempio a livello del tuo, se ereditassi una collezione di monete la regaleresti al primo che te la chiede perché l'hai pagata 0? O la casa ereditata dai tuoi comprata a 70 milioni di lire nel 1980 ed ereditata ora la venderesti a 35.000 euro? Essere un signore non è quello, essere un signore vuol dire non impedire ad un altro collezionista (la speranza è quella) di prendere un pezzo di una certa moneta per la propria collezione al prezzo di emissione solo per farci qualche decina o centinaia di euro (che poi è la definizione di speculare). Andrebbe chiamata etica, onestà, correttezza, come vuoi, ma purtroppo l'italiano medio la chiama essere fessi. Capisco che per l'italiano medio è quasi impossibile capacitarsi che ci siano persone che non fanno i furbi, è un suo limite. Allora, io l'anno (ho corretto che avevo scritto "hanno" ed il discorso a qualcuno era diventato poco comprensibile) scorso ho preso solo un Vasco per il collega, avrei potuto prenderne due o più (non ricordo se c'era un limite) ma non l'ho fatto perché la moneta non mi interessa né mi interessava rivenderla. Quest'anno sono entrato fra i primi 4/500 e potevo tranquillamente prendermi Cielo, Vespucci (ciambella e 2 fs) e varie assortite ma di quelle speculate ho preso solo il 2€ Vespucci fs (un pezzo) perché mi interessava per la mia collezione. Potevo tranquillamente anche lì prenderne un po' non ma non l'ho fatto. Incredibile vero? Io i soldi li guadagno con il mio lavoro, non ho bisogno di fare qualche cento euro all'anno sulla pelle di altri collezionisti. Si chiama passione. Ma quando la passione la misuri in euro, non è più passione, è un'altra cosa.1 punto
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si anche perché le imitazioni dei follis del primo periodo sono poco studiate, benché a differenza di altri periodi per nulla scarse. Probabilmente erano in gran parte da area balcanica da quanto sembrerebbe1 punto
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buongiorno segnalo l'uscita Questo testo, in 124 pagine, analizza le monete emesse dalla zecca veneziana dopo la caduta della repubblica fino al 1866 (anno della chiusura definitiva della zecca).1 punto
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A questo punto condivido anche la mia (unica) piastra per una diagnosi di possibili varianti. Chiedo scusa, principalmente alla moneta , per le foto fatte di corsa. Sicuramente ci vedo un "6 su 5". Tra l'altro l'aspetto interessante è che sembra differente da quello nella foto di Mario Pin, quindi sembra provenire da un conio diverso (mi sarei aspettato una variante di questo tipo dovuta ad un mero errore episodico e quindi unico). Dopo aver letto la lista delle varianti di @giuseppe ballauri, la suggestione ovviamente me ne fa vedere un paio ad esempio mi sembra di vedere la scritta REX più cicciotta del resto della legenda..illusione? Saluti! e il dettaglio della data1 punto
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Posto una banconota brasiliana molto comune ma che ha saputo ben commemorare e allo stesso tempo far conoscere uno dei maggiori intellettuali brasiliani del '900 ad un pubblico più vasto: 50 cruzados 1990 Sul fronte Ritratto di Carlos Drummond de Andrade (1902-1987), con le case e le montagne di Itabira, sullo sfondo e sotto un estratto dal manoscritto dell'autore, intitolato "Prece de um mineiro no Rio" (Preghiera di un Mineiro a Rio ). Sul retro un quadro ritrae il poeta alla sua scrivania, nell'ufficio di scrittura. A destra dell'incisione sono riprodotti i versi del poema "Canção Amiga". Carlos Drummond de Andrade (1902-1987), poeta, prosatore, cronista e critico, è considerato fra i maggiori scrittori del nostro secolo, pietra angolare della letteratura brasiliana. Drummond ha detto di sé stesso: "Sono un poeta minore, dai ritmi elementari, e destinato a passare". Un'intellettuale attento che tutto osserva e analizza, che scandaglia in ogni singolo particolare del suo quotidiano, recuperando, tramite la memoria, anche quello dell'infanzia e adolescenza a Itabira. La sua poesia è piena di storie semplici, di persone, cose, fatti e momenti quotidiani e apparentemente banali che assumono dimensione estetica. Drummond è, in effetti, un intellettuale poliedrico, intrinsecamente impegnato con il suo tempo, ma al tempo stesso poeta locale, cantore della sua Itabira, villaggio natale e metafora del mondo. Il suo verso è libero, sciolto, musicale, e i suoi ritmi, sorprendentemente vivi, incorporano nel discorso poetico il tono colloquiale e quello prosaico. Come chiarisce molto bene Tabucchi, Drummond è un poeta moderno che in fondo odia la modernità, o meglio che ne ha paura. Paura soprattutto della disumanizzazione e della solitudine che la modernità e il progresso producono. Una paura che poi diventa, nel periodo del dopoguerra e con modalità più introspettive, quella dell’uomo contemporaneo, che si manifesta con un senso di inadeguatezza alla vita. Di seguito la poesia riportata sul retro della banconota: Canção Amiga (testo originale) Eu preparo uma canção em que minha mãe se reconheça, todas as mães se reconheçam, e que fale como dois olhos. Caminho por uma rua que passa em muitos países. Se não me vêem, eu vejo e saúdo velhos amigos. Eu distribuo um segredo como quem ama ou sorri. No jeito mais natural dois carinhos se procuram. Minha vida, nossas vidas formam um só diamante. Aprendi novas palavras e tornei outras mais belas. Eu preparo uma canção que faça acordar os homens e adormecer as crianças. TESTO TRADOTTO Sto preparando una canzone con cui mia madre può riconoscersi tutte le mamme si possono riconoscere e che parla come due occhi. Sto camminando per una strada che attraversa molti paesi. Se (loro) non mi vedono, vedo e saluto i vecchi amici. Distribuisco un segreto come qualcuno che ama o sorride. Nel modo più naturale due affetti si cercano. La mia vita, le nostre vite formano un solo diamante. Ho imparato nuove parole e ho fatto altre (parole) più belle. Sto preparando una canzone Che fa svegliare gli uomini e fa addormentare i bambini.* Questa poesia è stata musicata e cantata da Milton do Nascimento:1 punto
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